Be My Double, Festa di Carnevale

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view post Posted on 26/3/2016, 23:58
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Thalia Jane Moran
Lo stand de I Tre Manici di Scopa non le era mai sembrato tanto lontano.
Le sembrava di aver percorso chilometri, cercando di passare inosservata in mezzo a quel caos che era la battaglia di caccabombe. Si chiese chi avesse avuto l'idea di dar vita a quel teatrino, ma decise che non si sarebbe data una risposta. Non prima di aver raggiunto il bancone del pub. Era chiaro che la sua unica salvezza fosse quella di rifugiarsi laggiù, sperando che il buon senso sussurrasse alle giovani menti, impegnate nella battaglia, di non mirare alle burrobirre e ai pasti serviti dai garzoni.


*Un altro passo e ci sono. Forse sono salva.*

Doveva apparire piuttosto sciocca, scattando in avanti o fermandosi di colpo temendo di interferire con una traiettoria sbagliata. Credeva di aver sentito la puzza di quelle armi più di una volta e troppo vicino alla sua persona, ma non poteva certo fermarsi al centro del magazzino ed ispezionare gli abiti alla ricerca di macchie sospette. Ci avrebbe pensato una volta giunta al bancone.

*Già che ci sono potrei ordinare... non sarebbe una cattiva idea...*

In quel momento, credendo di avere le allucinazioni, sentì qualcuno chiamarla: tecnicamente quel giorno Thalia era assente.
Automaticamente si voltò, di scatto, e la figura di Mike/Harrison le stava correndo incontro. Che avesse nascosto una caccabomba e gliela volesse tirare una volta giunto alla distanza più comoda per un lancio perfetto?


*Spero per lui di no!*

Il sospetto era fondato solo a metà: Mike/Harrison aveva una caccabomba, ma se ne stava liberando, mirando a Mitchell/Peverell. Se solo il vero Peverell fosse stato presente! Avrebbe segnato Mitchell con un Desolante, poco ma sicuro.
Quando fu abbastanza vicino, Mike le propose di avviarsi insieme allo stand del pub.


Non vorrai restare sola proprio in questo momento!.. che ne dici se andassimo a prendere qualcosa da mangiare o da bere ai Tre Manici di Scopa? Dicono che sia uno dei migliori pub della zona..

Se in un primo momento il pensiero che Mike stesse invitando Danielle e non lei, Thalia, aveva attraversato la sua mente, ora era certa che il Serpeverde si stesse rivolgendo alla Tassorosso celata nell'imitazione della migliore amica.
Un sorriso si dipinse sul volto di Thalia/Danielle che accettò di buon grado la proposta.


Ci stavo giusto andando!

*Così sembra che tu non voglia nemmeno parlarci, genio. Dovresti essere più gentile.*

Fortunatamente, il trucco verde sul viso della ragazzina nascose perfettamente gli effetti dell'imbarazzo provato in quel momento. Non sapeva spiegarselo, ma era felice che per farle quella proposta Mike avesse pronunciato dapprima il suo nome e poi quello di Danielle.

*Forse è con me che vuole davvero scambiare due parole...*

Quella sensazione le fece chiudere la bocca dello stomaco e si chiese che cosa stesse accadendo. Aspettò che Mike si affiancasse a lei e insieme si diressero al bancone.
Il pensiero di essere colpita da una di quelle caccabombe era completamente sparito. Non le importava quasi di sporcarsi, ormai era giunta a destinazione!

Mike ordinò per sé una Burrobirra e delle invitanti pizzette rosse al sugo. Il brontolio allo stomaco, nascosto ai suoi amici poco prima, era completamente sparito. In compenso, una sete incredibile l'aveva presa alla sprovvista.
Si rivolse dunque allo stesso inserviente a cui si era rivolto Mike e mormorò il suo ordine.


Quello che ha preso lui, grazie!

Un sorriso al garzone, dopodiché si rivolse a Mike, mantenendo intatto il sorriso.

Allora, Harrison... sei riuscito a colpire qualcuno? Io non prendo parte a questi giochi, non mi piace proprio sporcarmi!

*Falsa. Ti ci butteresti a capofitto in una lotta così!*

Si pentiva sempre di più della sua scelta di interpretare Danielle: erano diverse, per quelle faccende, e aveva l'impressione di essersi persa parte del divertimento, dirigendosi da sola verso lo stand. Ebbe un'idea, però, per poter cambiare le cose.

Certo... aggiunse in fretta Se mi colpissero non starei con le mani in mano, ecco...

*Danielle si difenderebbe con le unghie e con i denti se la colpissero. Almeno in questo ci somigliamo un pochino!*

Sperò che Mike cogliesse l'allusione al suo desiderio di partecipare, anche se era convinta che il ragazzino, per quel pomeriggio, avesse smesso di giocare con le caccabombe. Forse non sarebbe stata una grossa perdita: in fondo, avevano tempo di scambiare due parole e, perché no, mettere da parte le rispettive interpretazioni.


parlato - narrazione - *pensato*


Come detto qui sopra, mi unisco a Mike e ordino le stesse cose:

[Pizzette rosse tonde al sugo x3] x 1
[Burrobirra al caramello 33cl] x 1


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view post Posted on 27/3/2016, 20:17
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all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

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Quell’imbarazzante situazione che si era creata parve risolversi da sola, lasciando ai nervi di Eloise la possibilità di distendersi e rilassarsi. Se le avances dei primi tentacoli si erano concluse, ora si ritrovava con una bella gatta da pelare, perché anche le prolunghe della Alistine parevano essere volgarotte e inappropriate. Si sarebbe voluta sotterrare per l’imbarazzo che doveva sopportare, ma Black non sarebbe mai fuggito a gambe legate, e lei non era più la Tassorosso che non aveva mai affrontato questo genere di discorsi.
«Se ci tieni tanto a saperlo, basta chiedere!» Rispose a Niahrsola, con un tono che voleva apparire sicuro di sé, ma che era colorito di un tremolio d’imbarazzo ben riconoscibile. Ben presto, nella messa in scena di un vero e proprio salto dalla padella alla brace, le gatte da pelare divennero due: due declinazioni della Alistine, sotto due forme estremamente pericolose.
Sì, perché la ragazza dai capelli scuri, dal costume da Alice e dal coltello in mano non poteva essere nessun altro. Era evidente che il timore che Niahndra incuteva era una caratteristica nota a tutti. Eloise aveva avuto la conferma quando questa – era per caso Amber celata sotto quel costume?! – si era rivolta a lei, parlando di se stessa. Decise di non indagare sulla sua reale identità, sarebbe stato più divertente così.
Quando la sua attenzione venne richiamata da una voce, Blackoise voltò lentamente il capo, chiedendosi chi fosse l’individuo a cui apparteneva. Non sarebbe riuscita a star dietro a tutti quanti, se l’affluenza al banco dei Tiri Vispi avesse continuato a essere così massiva. I capelli sbarazzini e lo stile casual davano al suo interlocutore l’aspetto di qualcuno sicuro di sé, e il tono che le rivolse suggeriva una certa autorità. Era qualcuno dei capoccia della Scuola? Eloise scartò Horus e Brior, rispettivamente troppo rosso e troppo gentile. Eliminò lo stesso Black dalla lista – perché aveva visto con i suoi occhi interpretazioni doppie, ma sapeva che il Prefetto non avrebbe parlato così con se stesso. Restavano Hide e Swan, entrambi poco conosciuti. Eloise decise per la prima opzione: in primis, aveva i capelli più chiari, e poi pensò che Swan non fosse interessato agli affari sentimentali di Black. Inoltre, Hide e i suoi travagli amorosi – sussurrati nei corridoi della scuola – erano quasi di dominio pubblico.

«Mi considero una persona… incontentabile, Hide. E in qualche modo mi tocca rimediare. Mi stupisce vedere te solo, invece.» Le provocazioni che si lanciarono in seguito il finto-Hide e Sophia (finta-Daddy), la sorpresero: era legittimo parlare in maniera così spudorata di quegli affari?! Sicuramente la sua collega, concasata di tutti i protagonisti di quelle faccende amorose, aveva una maggiore libertà.
L’affluenza di quegli strambi personaggi, sotto cui si celavano individui che lei non riusciva a riconoscere, la portò a pensare che nel periodo successivo alla festa sarebbe stato tutto un continuo “Aaah, ma eri tu?!?”, seguito da “Scusa se ho fatto così, io non lo farei mai…” e dai conseguenti complimenti su costumi e interpretazioni. Sarebbe stato decisamente divertente.
Allo spegnimento delle luci e alla successiva comparsa delle Caccabombe, Eloise ghignò. Sapeva che i gemelli – e sicuramente anche Zonko – avevano tramato qualcosa di incredibile, ma quello superava qualsiasi aspettativa. Purtroppo, imprigionata nel ruolo di Black, sapeva che questi non avrebbe mai, mai, preso parte a uno scontro simile. Ricordava perfettamente il suo sguardo di disgusto quando avevano avuto la fortuna di attraversare quel piacevole lago di letame maleodorante. Non poteva che sperare in un coinvolgimento da parte di esterni: lei non avrebbe mosso passi verso la cornucopia.
L’urlo di battaglia della Niahndra tentacolosa le diede modo di distrarsi da ciò che si sarebbe persa interpretando coerentemente il ruolo di Black. Avrebbe ceduto alla proposta, ma prima voleva opporre un po’ di resistenza.
«Da quando ricerchi questi divertimenti infantili?» Rispose, seria. Non voleva fare cenni né sorrisi, per cui si limitò a dipingersi in volto un ghigno beffardo. La frase della Niahlice la provocò, dandole l’amo perfetto per iniziare la sua avventura verso il Labirinto. «No, PES.» Rispose, scimmiottando la risposta che le aveva sentito dire una volta a un suo amico babbano. Non aveva nemmeno idea di cosa significasse. Si unì alla coppia di Alistines e i tre si mossero verso il Labirinto egli Specchi.
Avrebbe voluto interpellare le sue accompagnatrici in merito alla faccenda amorosa Corvonero, ma non essendo certa di chi erano le due Niahndre, decise di mordersi la lingua. E le pareva molto improbabile che Black si mettesse a disquisire su argomenti del genere in qualsiasi momento della sua vita.
Quando giunsero in prossimità del Labirinto, ancora a braccetto, quello strano individuo di nome Maurice li osservò con la sua aria folle.
«Prego, ragazzi, entrate pure… Potrete scoprire le meraviglie della vostra mente e perdervi nei suoi meandri.» Un brivido di disgusto percorse la schiena di Eloise: avrebbe preferito catapultarsi in mezzo alla guerra di Caccabombe che, a quanto pareva, era iniziata.
Era in procinto di entrare nel labirinto quando una Caccabomba selvatica le passò di striscio vicino all’orecchio. Voltandosi, Eloise vide un individuo sconosciuto travestito da Peter Pan, che molto probabilmente era stato responsabile di quel lancio. Non aveva idea di chi fosse, ma probabilmente, visto il suo accanimento, Black non gli era sconosciuto. Nonostante l’avesse mancata, non poteva fargliela passare liscia, doveva racimolare la sua dose di vendetta. Inoltre, si sarebbe potuta coinvolgere nella battaglia.
Vide che teneva in mano ancora una Caccabomba e si disse che quello era il momento di agire. Rapida come un cervo (cit. George Martin), prese la bacchetta dalla tasca, e la puntò verso la Caccabomba.
«Oppugno Caccabombam!» Esclamò con voce sicura, mentre muoveva la bacchetta verso il volto di quell’individuo, con decisione. Se avesse cercato di svignarsela, poco male: ce l’aveva a tiro, non poteva nascondersi, il malandrino! La velocità e la precisione erano tutto, magari i suoi riflessi allenati dal Quidditch l’avrebbero in qualche modo aiutata.
In attesa di vedere l'esito della sua aggressione, si complimentò con se stessa: il tentativo di fare una buona impressione davanti alle Niahndre l'avrebbe Blackizzata ancora di più. Una buona reputazione era importante per il Serpeverde. Se fosse andata male, nello sconforto, non avrebbe fatto altro che lasciarsi cadere suino.

You'll build a collection of scars on your knees
To learn how to count the impossible trees
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view post Posted on 29/3/2016, 14:38

☾ She's always smiling ☽ ~

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La Corvonero era rimasta vicino alla cornucopia, con due caccabombe tra le mani; notò con riluttanza che imitare Alexander, in quel caso, era stata una pessima idea. Odiava sporcarsi, odiava quel genere di cose e sapeva che se fosse stata colpita, non avrebbe sopportato quell'olezzo sui vestiti, ma non sarebbe rimasta, decisamente, con le mani in mano. Mike aveva lanciato qualcosa ad altre persone , ma aveva perso di vista l'altro Serpeverde.
"Meglio così, almeno adesso non devo combattere per forza!"
Non voleva sprecare le armi, ma non sapeva nemmeno a chi darle. Stava per avvicinarsi a Mike, che aveva finito le sue scorte, quando lo vide raggiungere la Tassorosso, che se l'era decisamente filata verso il buffet dei Tre Manici di Scopa; a differenza sua, sapeva che la vera Thalia avrebbe voluto partecipare alla battaglia, ma pur di imitare Danielle, era stata costretta a ritirarsi e lei provò un moto di tristezza nel sapere che invece fosse imbottigliata in quella baraonda di caccabombe. Giurò a se stessa di non imitare mai più qualcuno, anche perché sapeva che Alexander l'aveva trascinata nella guerriglia, solamente per vedere come si sarebbe comportata lei. Danielle, però, ebbe la furba idea, visto che nessuno dei suoi amici era nei paraggi, di chinarsi per terra e lasciare appostate alla base della cornucopia, due caccabombe. Se qualcuno le avesse schiacciate si sarebbe sporcato i piedi, in caso contrario, qualche fortunato le avrebbe raccolte e le avrebbe utilizzate.
La Corvonero si alzò il cappuccio del mantello rosso e fece slalom tra i battaglieri, cercando di raggiungere la Casa del Terrore; una volta entrata, sarebbe finalmente stata al sicuro e nessuno le avrebbe rotto le scatole.

"Prego solo di uscirne viva, prego solo di uscirne viva, prego solo di uscirne viva."
Non vedeva l'ora di raggiungere quella stramaledetta Casa del Terrore.





Edited by Danielle Gilbert - 29/3/2016, 15:57
 
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view post Posted on 29/3/2016, 20:40
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Be my double - Carne candida -
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La cacca bomba che Lucy aveva lanciato andò dritta a destinazione, a quel punto, non potè non esultare alzando in alto il braccio libero e facendo un saltello macabramente allegro.

"Evviva l’hai presa!"


Inaspettatamente Violet la precedette e questo fece spuntare un sorriso maligno sul volto della ragazzina che, alla fine, si riavviò la treccia con aria di superiorità e utilizzando la mano libera.

«Lucy 2, Guardiana 0…sono un mito!»


Ridacchiò prima di spostare la sua attenzione su Oliver che, esattamente come lei, era riuscito a centrare il suo bersaglio. Di certo una guerra di caccabombe era divertente ma la ragazzina si era già stufata di quel gioco infantile, anche perché era rimasta senza munizioni e non aveva alcuna intenzione di avvicinarsi alla cornucopia con il rischio di perdere il cavaliere che aveva catturato.
Con sua somma sorpresa riconobbe il vero Daddy travestito da Oliver. Trovò la cosa piuttosto divertente anche perché non riusciva assolutamente ad immaginare il suo concasato comportarsi e parlare come il giovane Grifondoro…assolutamente. Per quanto la riguardava Daddy era il classico cattivo ragazzo, quello che le ragazzine urlanti vorrebbero portare a casa e tenersi ben stretta ma lei non era una ragazzina urlante, forse poteva esserlo Violet ma per quanto le riguardava preferiva carne più candida.

«Forza Daddino, lancia quella cacca bomba così poi andiamo a divertirci da qualche parte!»


Ridacchiò maliziosamente passandosi una mano davanti alle labbra.


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-GdrOff-

CITAZIONE
*si nasconde*
Vabbè Oliver ma io sono tonta e non ho capito che è per creare suspance XD ahahahah

-GdrOn-
 
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view post Posted on 29/3/2016, 21:57
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Era riuscito nel suo intento.
Si era fatto sporcare, si era arrabbiato e, in tutta la sua eleganza, era andato a prendere le caccabombe.
Ne aveva prese due e quelle gli bastavano.
Ora chi poteva colpire? Chi poteva insozzare fino al midollo?
Sentiva dietro di se un qualcuno attorcigliato.
Maledizione, quella persona gli rendeva i movimenti meno fluidi e gli rendeva difficile lanciare gli oggetti.
Respirando a fondo, cercando di ragionare il più velocemente possibile iniziò a valutare gli obiettivi vicino a lui.
Non poco distante, sulla sua destra vi era un ragazzo.
Era muscoloso, troppo muscoloso e aveva dei capelli a lui conosciuti.


*Ma che c…*

Pensò tra se e se, vedendo il volto di Sophia Daver.
Chi stava imitando? Chi era quel pallone gonfiato?
Ridendo divertito dalla scena, notando che la ragazza era rimasta abbagliata dalla sua bellezza, pensò che lei fosse l’obiettivo n° 1 da colpire.
Spostando la prima cacca sulla sua mano sinistra, alzandola all’altezza della spalla ruotò il suo corpo per dare il massimo della potenza a quel suo tiro.
Doveva colpirla, sporcarla, cosi da vendicarsi delle “dolci parole” che gli aveva detto durante la festa di natale.
Sorridendo, non appena la cacca si staccò dalla sua mano, spostò la sua seconda e ultima caccabomba nella mano sinistra per individuare il suo ultimo bersaglio.
In quei secondi la tecnica di tiro tipica del quidditch l’aveva lasciata a casa per fare spazio a uno stile di tiro più grossolano che sperava fosse efficace.
Sentendo il suo nome pronunciato nell’aria, si voltò per trovarsi davanti agli occhi una ragazza con un davanzale degno delle attrici di Hollywood.
In quel momento Doli Toor si irrigidì per poi guardare la ragazza scandalizzato. Era piccola, ma il costume non era male.
Sorridendogli, notò poco vicino a lei una Piovra.
Che cosa era quell’essere a busto scoperto? Le domande ebbero una sua risposta non appena notò il volto di Oliver.
Si era ricordato della piovra e la cosa gli faceva piacere.
Cercando di essere il più preciso possibile, piegò il braccio all’indietro per poi riportarlo in avanti e spedire a tutta velocità la cacca contro il suo obiettivo.


♪ ♫ All’alba, vinceròòòòòò
CACCABOOOOMB.♪ ♫


Gridando quel motivetto noto ai conoscitori di musica babbana, sperò di colpire Oliver.
La guerra era entrata nel vivo e lui sperava di poter ottenere -sempre con un certo savoir faire- le sue vendette.
Ci sarebbe riuscito oppure no?

 
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view post Posted on 30/3/2016, 11:29
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male_ursula_mermaid_reader_poor_fortunate_soul
O era diventato imbecille in un colpo solo o la vicinanza con le Murene urlanti gli stava causando seri problemi a livello mentale. Di fatto, quell'ammasso di muscoli e di espressioni stravaganti, sexy secondo l'idea iniziale del ragazzo, si stava tramutando in confusione allo stato puro; dinnanzi a sé, il finto Daddy non riusciva a capire cosa stesse succedendo, non che fosse in grado di avere una visuale perfetta, a causa dei tentacoli del suo costume: non aveva messo in conto, purtroppo, del fatto che quelle protuberanze lisce e violette potessero muoversi all'impazzata a destra e sinistra, senza un ordine preciso, lasciandolo vittima della casualità. E Oliver Brior, la cui mente era sempre rigida e precisa secondo punti di vista e chiarezze varie, odiava la casualità. Forse per Daddy il discorso era diverso, almeno gli piaceva quell'idea, così da continuare al meglio la sua interpretazione del Corvonero. Provò a seguire la traiettoria della sua Caccabomba, non era tanto sicuro di aver centrato il suo obiettivo né che quest'ultimo fosse se stesso nella versione ironica del birbante signor Toobl: troppi lanci, troppi corpi, troppi tentacoli che occupavano lo spazio circostante. Eppure, dal grido della ragazza al suo fianco, Oliver suppose di aver fatto comunque bella figura: quella Vampira sensuale avrebbe mai accettato di seguirlo e di essere in sua compagnia, se non fosse stato tanto abile da chiazzare qualcuno con una sporca Caccabomba? Lui era intatto, in effetti non poteva che gioire della cosa, ma il suo iniziale contegno fu eclissato dalle urla delle due Murene cafone come non mai.
«ELETTRIZZZZZZAMI DAAAADDDY»
Un'altra volta? Ma si divertivano a dire quella frase? E perché poi...
«AAAAAAAAH SSONO SSSSCOOOSSSO TUTTO!»
No, non era stata una delle due Murene a gridare, questa volta; la Piovra Gigante aveva appena finito di bere un sorso del drink che aveva ordinato allo stand dei TreManici di Scopa, quando ad un tratto l'intero fisico da Adone dei Mari fu letteralmente invaso da una scarica elettrica che gli fece drizzare i capelli, quei ciuffi bianchi e grigi che adesso erano ritti in alto.
«DRIZZANO I TENTACOLI!»
«NO! Taci, Murena #2, sembra una cosa... sconcia!»
Le labbra argentate del ragazzo muscoloso si chiusero a riccio (bella la battuta, eh, per una Piovra?) non appena formularono quell'ultima proposizione: stava riaffiorando lo spirito di Oliver, mentre quello di Daddy sarebbe dovuto restare attivo come non mai. Non ebbe modo di pensare a niente altro perché la voce della Vampira richiamò la sua attenzione, invitandolo a proseguire con l'ultimo lancio della Caccabomba per poi divertirsi. Ma divertirsi nella Casa del Terrore? Quella Violet da strapazzo - perché si era accorto da pochissimo che fosse lei e non Alice, ammirandone l'interpretazione - aveva idee fin troppo strane.
«MERDINA IN ARRIVOO»
«EHI, URSULOO, UN GALANTUOMO HA COLPIII...»
Non ragionò, la mente si spense improvvisamente, cosa non proprio negativa per l'azione successiva: un secondo dopo, la bacchetta stretta ancora nella mano destra, quella libera dall'ultimo scherzo puzzolente, tracciò un cerchiò in senso orario dinnanzi a sé, veloce come una tromba d'aria, mentre una sola formula magica veniva quasi urlata: «Protego!»
Lui aveva solo una Caccabomba, al momento, ma se fosse riuscito a respingere quella che gli stava per essere lanciata contro, be', forse avrebbe vinto per astuzia e avrebbe avuto la possibilità di salire a quota tre Caccabombe nella guerra in corso. Il nemico lo aveva attaccato, ma forse uno scudo magico avrebbe potuto respingere l'azione, rimandandola al mittente. Ci sperava almeno un po', ma nel caso era pronto a continuare la battaglia. Azione di successo o meno, l'altra Caccabomba fu lanciata nella stessa direzione con la mano sinistra, quella non dominante e non impugnante la bacchetta.
«BOOOM, CACCABOMBA IN ARRIVO A ORE DIECIIIII!»
Ma la coda della Murena #1 sferzò l'aria, colpì quella pallottola puzzolente e la spedì... dove? C'erano altri ragazzi accanto quel Daddy così familiare, chi avrebbe potuto centrare? Maledette Murene e maledetto Elijia con le sue Trasfigurazioni!




Mi considero servito ai TreManici :fru:
Per la seconda Caccabomba, l'ho lanciata nuovamente contro Daddy, ma ho detto che una delle due Murene, nella sua folle idiozia, l'abbia colpita con la coda: se si considera questa azione, allora lascio a voi decidere dove sia finita questa Caccabomba, altrimenti... direzione Daddy con tanto amore!
:asd:


Don't underestimate the importance of Body Language

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view post Posted on 30/3/2016, 22:32
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Ti sei mai chiesto come ci si sente ad essere nella pelle di un'altra persona?



La situazione si era fatta sporca, per non dire lurida.
I partecipanti alla guerriglia si erano dati da fare e avevano lanciato praticamente tutte le munizioni ottenendo risultati più o meno positivi.
La prima ragazza che non ottenne gli effetti sperati dalle sue azioni fu Danielle. La piccolina, che voleva appoggiare con delicatezza gli oggetti per uscire indenne dalla guerriglia e farli calpestare da qualcuno, scivolò su un piccolo pezzetto di escremento rimasto sul pavimento durante i primi lanci di escrementi facendo cadere le caccabombe davanti a lei e sporcandosi completamente il volto e il vestito da Biancaneve.
Se la situazione fu completamente sfortunata da quel lato, dall’altro, la situazione fu del tutto fortunata per Eloise la quale, accortasi dell’inseguimento di Mike-Pan , si voltò e guardando le sue mosse riuscì a colpirlo sul collo mentre faceva il provolone con una studentessa della sua età oppugnando l’oggetto puzzolente che il ragazzo poco prima aveva provato a lanciare contro un ignaro vecchietto che stava osservando- ma soprattutto criticando- la SCADENTE festa.
Se la scena si era evoluta in quel modo nel lato Est e Ovest del magazzino, vicino la Cornucopia la storia fu ben altra.
Un damerino elegante, acciuffando due caccabombe, lanciò la prima ad una sua cara amica affascinata dalla sua innata bellezza colpendola in pieno petto e un’altra ad un piovrone ricoperto da creature dagli inusuali movimenti sensuali il quale, proteggendosi con un buon protego, respinse la bomba facendola cadere con precisione innaturale sulla testa della giovane Violet Lastrange.
Era rimasta solo una caccabomba presente in quel luogo tra le mani del piovrone, ma se la vide lanciare da una delle strane creature appese sul suo costume la quale andò a colpire precisione del tutto innaturale un essere sbrillucicante che stava provando da un paio di minuti ad azzannare il collo del povero gentleman del milleottocento.
Non appena quel colpo impattò la schiena del Derek vampiro, le caccabombe ancora all’interno della Cornucopia esplosero generando una fitta pioggia di sterco nell’aria la quale svanì prima di colpire i presenti alla festa.
Quando quella pioggia svanì, chiunque avrebbe potuto notare che la Cornucopia si era volatilizzata e un forte rumore di trombe si era generato forte in tutta la stanza.
In quegli istanti sul muro di fronte la stanza apparvero delle proiezioni consecutive dei volti di tutti coloro che erano stati colpiti durante la guerra e che rappresentavano l’elenco dei colpiti del giorno.
Gli studenti colpiti dalle bombe presto si sarebbero accorti che il puzzolente sterco che li aveva colpiti era completamente sparito senza lasciare sgradevoli macchie e/o odori.
I Caccabomb Games erano finiti, ora i giovani potevano tornare a godersi la festa.



O.t. Grazie a tutti per aver partecipato alla HUNGER CACCABOMB. Avviso che la role chiuderà tra una decina di giorni con la premiazione della miglior maschera. Godetevi la festa e se volete concludete i vostri acquisti. Enjoy^^
 
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view post Posted on 31/3/2016, 19:50
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Be my double - Giostre! -
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Nonostante tutto la festa non era poi così noiosa come aveva pensato, si stava davvero divertendo anche se il suo concetto di divertimento era ben altro. Il suo sguardo però rimase fermo su una caccabomba che stava andando verso Oliver il quale, però, si difese con un perfetto incantesimo scudo. Dunque dove poteva mai finire quella cosa? Ovviamente sulla sua testa. La sentì letteralmente fermarsi e spiaccicarsi sulla sua treccia. Lucy diventò tutta rossa per la vergogna di essere stata colpita in quel modo così ridicolo.

"Ti sta proprio bene….adesso me la rido un pochino io!"


Ridacchiò Violet in fondo all’anima del proprio corpo. Lucy però la prese come una sfida. Lascò scivolare appena lo sguardo sulle pareti mentre passavano i volti di coloro che erano stati colpiti e che erano caduti sotto i colpi delle caccabombe e, quando tutto scomparve sotto ai loro occhi e si accorse che anche la sporcizia di quelle assurdi munizioni era sparita del tutto, alzò finalmente gli occhi su Oliver sorridendo maliziosamente.

«Forza, Daddino, andiamo a fare un giro alla Casa del Terrore…oppure sulle montagne russe. Dai scegli tu una delle due!»


Disse alla fine tirandolo appena per un braccio e avvicinandosi un pochino di più a lui mettendo in mostra quel finto decolté che alla vista poteva sembrare fin troppo vero.


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view post Posted on 1/4/2016, 09:55
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Ursula-evillaugh

«BOOM BAAM KABOOM!»
«MWHAHAHAH VINCERE E VINCEREMO!»
«SCHIAFFEGGIAMI IL CU...»
«Eh NO, Murena #1!»
«...IL CUORE
«Non sei divertente, Murena #2!»
Il teatrino di voci, una profonda e due squillanti come trombe, stava urtando l'intero sistema nervoso del giovane studente vestito da Daddy-Piovra del Lago CorvoNero. Essere stati tanto abili da sfuggire a qualsiasi attacco puzzolente, in effetti, era stata una vittoria niente male, ma se non fosse stato per il Protego, molto probabilmente nessun altro scudo avrebbe bloccato l'attacco imminente da parte di chicchessia. La parte spiacevole, se così poteva essere definita, era stata quella di aver notato una Caccabomba piombare esattamente sulla testa della Vampira sexy al fianco del Re dei Mari. Se fosse stato il vero Oliver, si sarebbe subito affrettato per prestare un nobile soccorso, evocando fazzolettini o qualsiasi altra cosa per pulire la sporcizia causata dal brusco movimento della coda di una delle Murene svolazzanti; essendo in quel momento un'altra persona, di preciso Daddy, il divertimento fu sciolto da qualsiasi catena e fece scoppiare a ridere il ragazzo come se non ci fosse un domani. I capelli bianchi e grigi, quasi traslucidi, erano ormai in disordine e gli davano l'aria di essere un folle psicopatico; i tentacoli, che continuavano a muoversi a destra e sinistra come tante mani senza contegno, poi, non facilitavano per nessun motivo una normale descrizione. In quel preciso istante non c'era più né Daddy né Oliver, c'era un fuggitivo del San Mungo, sicuramente. Senza accorgersene, quell'Ursula accecato dall'ironia fece scattare il potere magico della conchiglia che portava al collo attaccata ad una catenina dorata, un oggetto che aveva incantato lui stesso in precedenza con un classico Cariòn Versatio: la musica che rilasciò fu abbastanza forte da stordire il possessore ed esaltare le Murene, tanto per cambiare.
«UENO UENO UENO UENO YEAH»
«I'M DADDY AND I KNOW IT»
«UAOAYAOUAOYAOYOA»
«I'M SEXY DADDY AND I KNOW IT»
E via così, fra un grido e un canto straziante di una musica esilarante; oh, aveva fatto rima, allora era davvero...
«FIGO!»
Ma la parola in questione si riferiva a tutt'altra cosa: in alto comparvero le immagini di tutti i colpiti durante la battaglia di Caccabombe e l'Adone dei Mari non poté che sorridere, non essendo fra le vittime. Inclinò il braccio all'indietro, flettendolo e mostrando un muscolo rigonfio in direzione dell'altrettanto strana Violet. Le fece un segno di seguirlo, senza offrirle mano né appoggio come avrebbe fatto se fosse stato il vero Oliver. «Casa del terrore sia! Dopo voglio andare anche sulle altre giostre e poi devo passare a spendere i miei Galeoni agli stand! Ma ora...»
«BUUUUUUH PAURA POTTER TOOBL?»
«SCHIACCIATI IL CERVELLETTO, SI ENTRA»
«BUH BUH BUH!»
*Murene della malora!*
E via con un'allitterazione che allettava gli allocchi.



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view post Posted on 2/4/2016, 15:47
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Fortunatamente anche la graziosa interprete di Danielle decise di unirsi a lui per una piccola sosta ai Tre Manici di scopa; d’altronde una piccola pausa ristoratrice era d’obbligo visto che le attività svolte in quella giornata erano state tante e la colazione sembrava ormai un lontano ricordo. Vista la prospettiva di passare un po’ di tempo con la finta Corvonero, Mike si sentì subito più felice e soddisfatto di come stava andando quella festa, così, con quel rinnovato buonumore, effettuò il suo ordine per poi dirigersi ad un vicino tavolo. Avrebbe fatto accomodare prima Danielle, per poi andare verso il suo posto; dopotutto vestiva i panni del piccolo Harrison e non i suoi; doveva impegnarsi ad essere socievole, simpatico e gentile al punto giusto. Nel fare quel gesto di cortesia risultò tuttavia un po’ disordinato nelle movenze; non era di certo esperto nel campo delle buone maniere e, la vicinanza a Thalia, la piccola Tassorosso che qualche tempo prima aveva conosciuto in giardino, non aveva di certo migliorato le cose.
Mentre a sua volta si stava accomodando al suo posto, la ragazza, con il suo carattere solare, riuscì con un semplice sorriso a far scomparire tutti i tentennamenti e turbamenti che si stavano affollando nella mente del serpino in quel momento
*è stata un’idea giusta? E perché quando siamo così vicini mi sento terribilmente fuori posto?*.
Sì! Doveva assomigliare più ad Harrison, anzi, dopo quella festa avrebbe dovuto prendere qualcosa da quel carattere così spensierato e forse ingenuo. Cercando quindi di limitare il suo imbarazzo, ascoltò con attenzione le parole rivolte dall’imitatrice di Danielle:
Sei riuscito a colpire qualcuno? Io non prendo parte a questi giochi, non mi piace proprio sporcarmi!
Sorrise nel sentire che a lei non sarebbe piaciuto partecipare, visto che a lui Thalia era proprio apparsa come una ragazza che si sarebbe certamente divertita in quelle occasioni e in quelle battaglie. Stava quasi per risponderle quando all’improvviso, qualcosa di non meglio identificato, viaggiò per aria verso la sua faccia sferzando l’aria. Che cosriuscì a dire prima di aver solo il tempo di provare a spostarsi. L’oggetto, che impattò sul suo collo si rivelò essere ..una caccabomba? Per un istante si dimenticò di essere nei panni di un Grifondoro e di aver di fronte a sé Thalia; per l’affronto subito sarebbe andato volentieri a scovare il teppistello per vendicarsi in maniera esemplare di quella brutta figura che aveva appena fatto. Poi..il suo sguardo incrociò ancora una volta lo sguardo di lei. Era imbarazzata? Preoccupata? Di certò sperò che non si mettesse a ridere in quel momento, facendo così aumentare il suo desiderio di vendetta.
Dopo aver compiuto un lungo respiro, decise che la cosa migliore da fare sarebbe stata quella di pulirsi, anche con l’ausilio della bacchetta, prima di tornare ad ironizzare sull’accaduto, come sicuramente avrebbe fatto Harry.
Accidenti! Speravo che questo posto potesse essere un riparo da quella furiosa lotta.. forse si sarà trattata di una vendetta.. provò a dire con un tono neutrale, anche se era ancora visibilmente scocciato dall’accaduto. Aveva ormai in mano la sua fidata bacchetta con la quale avrebbe cercato di far scomparire quella poltiglia e quello sporco dai suoi vestiti, quando.. Boooom!!!
Udì una forte esplosione, come se qualcuno avesse colpito con una cannonata…La cornucopia!!! Allarmato, avvisò Thalia di aprire l’ombrello che portava con sé, mentre lui, con ormai i vestiti ancora leggermente sporchi avrebbe cercato ad un modo per proteggerla e per proteggersi. Cosa poteva fare?? Da quell’esplosione sembrò generarsi una grande pioggia di letame che lentamente stava cadendo su tutti gli invitati. Preso da una crescente agitazione, non riuscì a decidere a quale incantesimo far ricorso per salvare il salvabile, ma quello sterco non toccò mai, per fortuna, il suolo. Mentre si trovava ancora in aria, in un sol colpo svanì, lasciando spazio ad un allegro suono di trombe trionfali. *uff, ci è mancato poco* pensò, mentre quello stato di agitazione diminuiva e Mike, cercando di ricomporsi e mettendo la sua bacchetta nel fodero della spada, tornava al suo posto. Qualcosa tuttavia sembrava non tornare..a lui non era sembrato di aver usato un incantesimo per pulirsi, ma le macchie e la puzza erano scomparse anche dal suo abito. Pur non sapendo bene spiegarsi la cosa, cercò di tornare al presente per scambiare qualche parola con la finta Danielle, dopotutto non era forse anche quello un suo obiettivo? Nel frattempo, erano arrivate le loro ordinazioni. Con la gola un po’ asciutta, forse per le troppe emozioni provate negli ultimi frangenti provò a dirle: Beh, pare proprio che ci sia una sorpresa dietro l’altra oggi; certo che quell’esplosione.. lasciò la frase a metà accorgendosi non aver più salivazione, così ne approfittò per portarsi per un secondo il boccale di burrobirra alla bocca. Sembrava veramente squisita.

 
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view post Posted on 2/4/2016, 17:09
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Thalia Jane Moran
Dopo aver effettuato l'ordine Thalia si sentì decisamente più leggera. Non aveva idea di che cosa avesse da offrire il menu, ma stranamente non le importava.
Effettuare lo stesso ordine di Mike, pensandoci, non era stata un'idea così brillante.


*Per un attimo ho scordato di essere Danielle... cosa avrebbe ordinato lei?*

A Danielle piaceva mangiare e questo fattore univa le due ragazzine, dato che il cibo era stato il coronamento del loro primo incontro. Non conosceva ancora bene i gusti di Danielle, ma una cosa era certa: odiava la frutta. Aveva fatto bene a scegliere quelle pizzette? L'idea di cambiare l'ordinazione le passò per l'anticamera del cervello e, proprio quando si stava decidendo a parlare con il garzone, Mike/Harrison la sorprese con un classico gesto tipico del galateo.

*Questa cosa delle interpretazioni sta iniziando a sfuggirmi di mano.*

Mike si era avvicinato ad un tavolo e la stava aspettando, per farla accomodare per prima. Era un gesto normale e semplice per lei, nata e cresciuta in un ambiente in cui alcuni accorgimenti erano d'obbligo, seppur apprezzati. Un ambiente che condivideva con quel ragazzo vestito da piovra, impegnato in una lotta a colpi di caccabomba, e che portava, per quel giorno, un altro nome.
Non fu il gesto in sé a colpirla, quanto la persona che lo eseguì: era Mike o Harrison? Da chi venivano quelle attenzioni?


*Si può sapere che domande ti fai? Che cosa ti prende?!*

Era così assurdo: lui se ne stava lì, in piedi, ad aspettare che lei muovesse un passo verso quel tavolino. Non sapeva proprio che fare.

*Nel dubbio sorridi. Male non fa.*

Optò così per un sorrisino timido che nulla aveva a che vedere con il pensiero appena formulato. Era davvero intimidita dalla situazione e... presa in contropiede. Non sapeva che cosa aspettarsi e da chi. Non si era mai fatta tante domande in vita sua... non che fosse stata una vita particolarmente lunga e ricca di avvenimenti, fino a quel momento.
Fece un passo verso il Serpeverde e sedette al tavolino scelto: da lì la visuale della battaglia di Caccabombe sembrava ancora più divertente. Crucciarsi per non avervi partecipato non sarebbe servito a nulla, di fatto aveva un ruolo e doveva portare a termine quanto stabilito. Era una visione forse troppo seria per quel contesto, ma non poteva farci nulla. Era così che i Moran affrontavano le cose.
Mike prese posto e per un attimo calò un silenzio imbarazzante, finché lei stessa non prese la parola mormorando qualcosa a proposito del non aver partecipato al gioco per la paura cronica di sporcarsi.


*Falsa. Quanto ti sarebbe piaciuto prendere Alex in pieno viso con una Caccabomba? Fin troppo forse.*

Mike sembrava divertito da quella frase e Thalia/Danielle, cercando di richiamare a sé la gestualità e il modo di parlare della Corvonero, si mise in ascolto, pronta a sentire la risposta di Mike.
Ad un tratto, inaspettato come la maggior parte degli eventi di quella giornata, Thalia percepì il fastidioso odore di caccabomba in arrivo: inconfondibile e letale. Anni di lotte nel giardino di casa Moran l'avevano temprata e avrebbe riconosciuto quell'olezzo maleodorante tra mille altri e, sebbene avesse la percezione che la bomba stesse arrivando da dietro le sue spalle, istintivamente si abbassò, facendo sì che il tavolino le fornisse una protezione minima. Il fidato ombrello era stato posato a terra poco prima e chissà che non fosse riuscita ad acciuffarlo prima che la situazione fosse irreparabile.


Che cos... una caccabomba?

*Dimmi che non se l'è presa in faccia. Ti prego... dimmi che non è così!*

Si alzò lentamente, tenendo gli occhi chiusi. Se davvero Mike era stato colpito, avrebbe potuto scusarsi quanto voleva, ma come si dice? "L'onta resta". Ed era un dato di fatto oltre ad essere una frase fatta.
Socchiuse prima una palpebra, poi l'altra: il suo peggior timore si era concretizzato e non c'erano scuse possibili da rivolgere al Serpeverde.
Per quanto volesse scusarsi, però, il sorriso sorse spontaneo, questa volta decisamente divertito. Non voleva ridere di lui, non sarebbe stato carino. Danielle avrebbe riso.
Risolse la questione cercando una via di mezzo, ridendo portando una mano alla bocca.


Mi spiace...M-Harrison! mormorò, tra le risate e le lacrime. Era una scena esilarante: Mike aveva assunto un'espressione contrariata, indeciso se lamentarsi o se vendicarsi del torto subito. Thalia smise dunque di ridere, onde evitare spiacevoli reazioni da parte sua. Decisamente non avrebbe voluto che il momento fosse guastato da una risata di troppo!

Qualcuno avrebbe detto che la sfortuna viaggia sempre ad una velocità diversa rispetto alla propria e per un istante Thalia vi aveva creduto. Il suono di un'esplosione investì tutta la zona circostante e voltandosi appena, Thalia comprese che l'origine dello scoppio non era altro che la Cornucopia. Un pensiero disarmante passò per la testa alla Tassorosso.


*Se è piena di Caccabombe...*

Detto fatto: una pioggia di materia marroncina e puzzolente si riversò sugli astanti e cercando nervosamente l'ombrello ai suoi piedi, Thalia riuscì infine ad afferrarlo e ad aprirlo. Ci si rifugiò sotto, insieme a Mike che, prontamente si era alzato insieme a lei per ripararsi. Stranita dal non udire il ticchettio di quella strana pioggia sulla tela dell'ombrello, la Tassorosso lo rialzò piano piano e scoprì che le caccabombe esplose non avevano mai toccato terra.

*Un altro scherzo... meno male!*

Anche la Caccabomba che aveva colpito Mike poco prima era sparita e con essa l'odore fastidioso: Mike era tornato come nuovo, nei panni del simpatico Harrison. Il suono delle trombe pose fine a quella battaglia e, in alto, comparvero le immagini di chi era stato colpito: tra loro anche Danielle, quella vera, e Mike.
In quel momento le ordinazioni arrivarono al tavolo e, chiudendo l'ombrello e riponendolo nella sua collocazione precedente, Thalia si rivolse al ragazzino.


Per un attimo è stato emozionante, non credi? Insomma. Poveri voi che siete stati colpiti! Io per fortuna sono ancora pulita!

*E ringrazia che sia stato solamente per colpa del costume che hai scelto!*

Mike era decisamente più grato di lei che la guerra fosse terminata: parlava di sorprese continue, compresa quell'esplosione inaspettata, ed aveva ragione. In quel momento, però, l'unico suo pensiero era mettere nello stomaco quelle pizzette così prelibate.





parlato - narrazione - *pensato*



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Mary_Evans
view post Posted on 3/4/2016, 12:02




mary

Sfortuna volle che Sophia non approfittasse di quei brevi istanti che il piano congegnato dalla stramba mente della Corvetta le aveva regalato: forse era rimasta sorpresa pure lei di vedere una Mary in versione cozza abbarbicarsi sulla schiena del muscoloso concasato, oppure non aveva mai pensato che quella scalata al monte Daddyrest sarebbe potuta andare a buon termine. In fin dei conti, non ci credeva nemmeno lei stessa, stava aspettando l’ istante in cui quel torello non meccanico si fosse deciso a sbalzarla a terra, dove nessun materassino era pronto ad accogliere il suo rovinoso capitombolo.
Ciononostante il suo scoglio non sembrava essere minimamente turbato dalla presenza dell’ intruso sulla sua schiena e, non curante dell’ ostacolo, si lanciò in mezzo allo stanzone, deciso ad accaparrarsi alcune di quelle armi puzzolenti. Mary, povera sciagurata, cercava di rimanere sollevata il più che poteva, allungava le gambe stringendogliele attorno alla cinta, ma ad ogni passo del ragazzo era costretta a cambiarne la posizione. Per fortuna le braccia avevano abbastanza muscoli per reggere il suo peso, sia lode alle giornate passate a scalare alberi, chi l’ avrebbe mai detto che sarebbero state utili in una guerriglia di caccabombe? AMEN! Tuttavia si maledisse in cuor suo per quel gesto così avventato. Perché diavolo non aveva usato la magia per bloccare il Corvonero? Solo ora che veniva sballottata a destra e a manca le venivano in mente innumerevoli incanti che potevano fare al caso suo. Il primo impulso era stato quella di agire, usando il proprio corpo come arma, che cosa stupida; e meno male che era Corvo, se fosse stata Serpe quale altra cavolata avrebbe combinato? Maledetta inesperienza, non se la cavava ancora un granché con gli incantesimi, doveva ancora acquistare quel grado di praticità che ti consente di estrarre la bacchetta ed in un due nanosecondi ti fa castare quell’ incanto che ti salva il c**o. Forse, sarebbe meglio che a fine festa andasse a farsi un giretto nel club dei duellanti, lì avrebbe potuto trovare avversari capaci e situazioni avverse con cui confrontarsi.
Comunque, l’ ingenuità di una mente ancora bambina immersa in un tripudio di colori e di schiamazzi non era l’ unica cosa di cui Mary si sarebbe dovuta pentire. In quel momento non era la Corvetta che si godeva la spensieratezza dei suoi dodici anni, ma doveva giostrarsi nei panni di nientepopodimeno che Derek Hide, l’ impassibile prefetto. Già se lo immaginava fissarla in un angolino in disparte, com’ era solito, con uno sguardo di disgusto per poi portarsi la mano sul volto delineando la tipica gestualità che significa una cosa sola : “Che cavolo di figura mi stai facendo fare?!?”. Grata per l' assenza del suo modello a quella “pietosa” scena, formulò un mentale “Mi dispiace”, prima di provare a giustificarsi asserendo di aver semplicemente reso esplicito un desiderio inconscio di Derek. Dai, seriamente: secondo lei moriva dalla voglia di suonargliele per bene, o almeno lei si sarebbe comportata così se un’ altra avesse cercato di rubarle il ragazzo. Poi con chi dei due se la sarebbe presa di preciso non lo aveva in chiaro nemmeno lei, forse entrambi per par condicio, di sicuro sperava di non dover mai sperimentare realmente quella situazione. Mentre queste illazioni si susseguivano mentalmente, il suo Passaggio era riuscito ad avvicinarsi illeso alla Cornucopia ed a raccogliere dall’ enorme cesto di vimini un paio di armi con cui vendicarsi. A quella festa erano in parecchi a desiderarlo ricoperto di melma da capo ai piedi ed a lei piaceva pensare che il suo essere un piccolo peso morto avesse aiutato quell’ infame missione. Stava ancora cercando un modo per staccarsi senza finire chiappe a terra sul pavimento, ridotto peggio di quello di una stalla di Ippogrifi in pieno inverno, quando il ragazzo intercettò la propria vittima. Ancor prima che la Corvetta potesse intervenire il petto di Sophia era lordato di quel putridume rancido marrone, ciononostante gli enormi muscoli di gomma piuma fecero da scudo al suo esile corpicino. Con spirito vendicativo Mary si aggrappò con ancora più forza all’ energumeno, con il desiderio di rubargli il secondo escremento e di spappolarglielo in faccia, ma il crearsi di un conflitto la fermò: uno scontro Daddy-Oliver, Oliver-Daddy, che aveva riconosciuto dagli stridenti gridolini emessi durante l’intero arco della serata (nessun trucco violaceo sarebbe mai stato sufficientemente coprente per nascondere il volto del Capocasa Grifondoro). No, non poteva intervenire: quello era il compiersi di un destino ineluttabile e né lei, né la Preside Bennet o chi più in alto di lei avrebbe potuto evitarlo. Due delle persone che più mal sopportava si stavano per affrontare in un duello all’ ultima caccabomba e la sua mente si stava cantando da sola la colonna sonora ( )
dell’ epica battaglia mentre si accomodava su una poltroncina di velluto rosso con una scatola di popcorn nella scissura di Silvio ed una lattina di Coca cola in quella di Rolando. Non le importava chi avrebbe colpito chi, sapeva che qualunque cosa fosse successa lei ne sarebbe uscita vincitrice.

Forse dovrei accennare almeno a grandi linee il motivo di questo astio provato da Mary nei confronti dei due compagni di scuola, ma vi basti sapere che la ragazzina era abbastanza stufa di sentir parlare di diritti di elfi e vedeva in Oliver la genesi di ogni male: lui aveva riportato in vita il CREPA, nobile iniziativa questo non lo nego ma da quando Violet prima, e persino Sophia poi vennero assoldate, le sembrava di girare per la Scuola con un bersaglio da 100 punti sulla testa. Senza dimenticare di quella volta in cui Oliver era venuto a far propaganda da Sinister! Il capo non voleva sentir parlare di certe baggianate e se l’ avesse sorpresa a girare per lo sgangherato negozietto con una delle spillette del gruppo, gliel’ avrebbe senza dubbio alcuno fatta mangiare. Per Daddy la cosa era più sottile infatti non lo conosceva molto, ci aveva parlato solo alla festa di Natale di Casata in cui assieme a Niko e Sophia si erano dati agli scherzi, ma oltre a ciò lo vedeva solo gironzolare per la Sala Comune con perennemente il suo sorrisone a 32 denti stampato sul volto. Credeteci o no, era quel suo essere perennemente felice ed allegro ad urtarla, generando un’ antipatia a pelle. Magari con il tempo e quando si sarebbe decisa a conoscerlo meglio, quell’ avversione si sarebbe convertita in altro, ma semplicemente a lei la situazione andava benissimo così com’ era e per il momento non sentiva alcun desiderio di approfondire la conoscenza del ragazzo, sebbene fosse la prima ad ammettere che l’ essersi lanciata sulla sua schiena, come una leonessa intenta ad assaltare uno gnu non fosse il metodo ideale per mantenere le distanze.

Era ancora tanto ammaliata dal teatrino che le stava innanzi, da non accorgersi che uno dei serpentelli acquatici posseduti dalla piovra gigante avesse deciso di partecipare egli stesso alla guerra puzzolente, deviando il colpo lanciato dal padrone. Splash! Con un sonoro tonfo l’ escremento si spalmò sulla bella camicia grigia che indossava allargandosi in un enorme impronta maleodorante.
*Ma che diavolo!?! Mamma ma che schifo!* fu la prima cosa che fu in grado di elaborare la sua mente improvvisamente ridestata da quegli insensati sensi di gloria. Non pensava che sarebbe stata colpita, in fin dei conti aveva un ragazzone di ben un metro e ottanta a farle da scudo e l’ odore che per fortuna rimaneva impasticciato sul suo tronco le arrivava solo in brevi zaffate alle narici, facendole desiderare di non aver mai partecipato a quel gioco estremamente lurido. Pochi secondi dopo che venne sporcata una tromba squillò, decretando la fine di quella guerra in cui pochi potevano dirsi vincitori, mentre ai vinti venne risparmiato l’ imbarazzo di doversi presentare a Scuola puzzando come un letamaio ambulante.
Cogliendo l’ attimo di smarrimento generale, Mary si staccò dal panda armato destriero che l’ aveva accompagnata in quell’ ardua battaglia e cercò di svicolare senza farsi notare. In fin dei conti non voleva aver nulla a che fare con Toobl, figurarsi dover dare delle spiegazioni per quell‘ insano gesto decretato da un attacco di momentanea follia!



Edited by Mary_Evans - 3/4/2016, 13:47
 
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view post Posted on 4/4/2016, 15:20
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«OLIVER, OLIVER!»
Una sola voce, un solo giramento di testa, una sola imprecazione neanche troppo velata. Se fosse stato nei suoi panni, il giovane Grifondoro si sarebbe sognato di sbuffare, gridare e assecondare qualsiasi pensiero gli passasse per la testa; si sarebbe sognato perfino di alzare gli occhi al cielo con espressione estremamente infastidita, mentre attendeva suo cugino Elijia che lo stava chiamando come un ossesso. Pochi istanti dopo, infatti, un ragazzo travestito da una sorta di Moschettiere di altri tempi fece il suo ingresso con il fiatone, il cuore che batteva a mille e gli occhi strabuzzati come se stessero per fuoriuscirgli dalle orbite. Si portò una mano al petto, abbassandosi leggermente per riprendere almeno una boccata d'aria, quindi parlò velocemente, tirando una mano della Piovra di fronte a sé come se fosse un abile pescatore. La lingua, fortunatamente, era rientrata al suo posto, senza che fosse violacea o enorme a causa dell'effetto della Mou Mollelingua che Oliver aveva rifilato al cugino di nascosto, come se fosse una gentile offerta di un altrettanto gentile ragazzo. Sti cavoli, lui era il fantomatico Daddy!
«Oliver, passiamo a comprare le varie cose? Ma sbrigati, diamine, stanno svaligiando gli stand! Poi ti lascio in pace con la tua Bella!»
«BELLA BAMBOLA CHE BALLAAA»
«BELLA BAMBOLA CHE SI SBALLAA»
«Oh, le mie Murene sono speciali!»
«Le tue Murene sono idiote, venerano Daddy e...»
«DADDDY, DO YOU LOVE MEE?»
Che suonava un po' come "Wilsooon, dove sei Wilsoon?" Stesso tono, eh.
«Be', mi piacciono. Donzella sexy, posso rubarle un attimino il suo Marinaio? Gli faccio sperperare un po' di Galeoni per una giusta causa, poi ritorna!» fu la veloce risposta di Elijia, rivolgendo l'attenzione verso la Vampira al fianco di Oliver. Erano quasi pronti per entrare nella Casa del Terrore, il divertimento era assicurato con una buona dose di follia, ma il caro Elijia era piombato tra di loro per rompere le uova nel paniere... o come cavolo si diceva. Il finto Corvonero si ritrovò a ridere per la sua stessa tacita battuta, mentre assumeva un'espressione quasi basita, nella speranza che la ragazza al suo fianco potesse perdonarlo per la momentanea assenza. Le avrebbe comprato qualcosina per... No, niente, non era Oliver il galantuomo, avrebbe dovuto ricordarselo. Però, Daddy non gli sembrava tanto rozzo come persona: a pensarci bene, un pizzico di carattere in comune, sebbene diversissimo, lo avevano entrambi. Le Murene, comunque, avevano ripreso ad urlare all'impazzata, svolazzando attorno le spalle della Piovra Gigante come se fossero ancelle inseparabili. Avevano adocchiato il vero Daddy, quello travestito da un sublime british gentleman, così non si trattennero dall'idolatrarlo anche da lontano.
«MIO TESSSORO»
«DADDDDY, MI AAAMI?»
«COME UN CAVAL... UN CAVALLO?»
«O UN CAVALIERE DELLA TAVOLA ROTONDA?»
«UN CAVALIERE ROTONDO?»
«NO, BRO, NON ESSERE TONTO!»
«AAAH UN CAVALIERE TONDO TONTO?»
Il teatrino di comprensione e non comprensione fra le Murene sembrò non voler smettere in nessun caso, ma fortunatamente i due ragazzi erano già giunti verso il primo stand, quello di Zonko. L'Adone dei Mari si ritrovò a scorgere con i suoi stessi ampi occhi Elijia che ci provava spudoratamente con una ragazza di sua conoscenza... la cosa lo disgustò molto, soprattutto quando il cugino si sospinse in avanti con un sorriso malandrino, accerchiando i baffi finti in un folle gesto di depravazione. Oliver si rivolse alle sue Murene, questa volta con fare cospiratorio. Indicando con un tentacolo il moschettiere di fronte, commentò con le sue creature nello stesso esatto momento con un solo aggettivo: «PATETICO!»
Subito dopo si fece largo fra la folla, tentacolo-schiaffeggiando un idiota dopo l'altro. Alla vista di Cora, le sorrise.
«Ehi, Cora!»
«CORA CORAZON»
«CUORICINO DI CORA, PICCINA E BIRICHINA»
«MEGLIO BIRICCCCCCHINA, CORICINA!»
Oliver si schiarì la gola, spostando Elijia con un colpo di culo. Letteralmente.
«Ignorale, davvero, sono opera di mio cugino. Dunque, car...Cora, ecco, come va?» chiese, eliminando quel "cara" sempre per il desiderio di interpretare al meglio la personalità di Daddy. Conosceva la ragazza di fronte semplicemente perché era una sua concasata, entrambi adepti del Sommo Grifone. Scambiò qualche chiacchiera con lei, pensando di aver mancato l'incontro con il vero garzone di quello stand, il famigerato suo alter-ego Daddy Toobl. Poco dopo le chiese diversi oggetti, allungando un tentacolo dopo l'altro come se fossero frecce con le quali puntare un obiettivo.

CITAZIONE
Articoli e quantità:
• Gigantisticca (x1) = 3G
• Nanosticca (x1) = 3G
• Aerosticca (x1) = 3G
• Bombe Denudanti (x1) = 5G
• Pasticetti Svenevoli (x1 confezione) = 1G
Totale: 15 G
Negozio: Zonko

«Bella, ti andrebbe un giro sulle Montagne Russe?»
«E magari anche un'Aerosticca, così facciamo compagnia a mio cugino El also known as pallone gonfiato!» suggerì quell'Ursula al maschile, aggiungendo una risatina ironica. Da una tasca interna del suo ampio costume riuscì a recuperare il sacchetto di Galeoni, pronto a pagare la somma dovuta prima di spostarsi. Chiese a Cora di evitare che suo cugino le combinasse casini di alcun tipo, affidando a lei quel Moschettiere da strapazzo. A lui sarebbero stati affidati tutti gli acquisti, del resto se Oliver pagava, Elijia portava, no? Nuovamente libero e con le richieste di ordinazioni di Elijia (si erano scambiati alcuni appunti sui vari articoli che il cugino aveva avuto modo di ammirare nel corso della mattinata), la Piovra si diresse quasi danzando con quel fisico da sballo verso il secondo stand di scherzi. Si augurava di incontrare Sophia o Eloise, adorava entrambe quelle ragazze e non sarebbe di certo venuto meno alla sua tradizione di sperperare soldi e sorrisi per i loro articoli, ormai si sentiva quasi un acquirente di fiducia. Quando i tentacoli adocchiarono il bancone di loro interesse, il ragazzo violetto spostò il volto perlaceo in direzione della mercanzia in vendita. Sì, approfittando dello sconto, avrebbe fatto piazza pulita, al diavolo i suoi risparmi di settimane e settimane. Mielandia avrebbe potuto aspettare.
«Buenos días, queridos!»
«Buenos días, BURRITOS!»
«Murettina, shh! Dunque, do un'occhiata e poi...»
Lasciò la frase in sospeso, cosa di sicuro non da lui, facendo scorrere lo sguardo e le dita affusolate sull'intera offerta dei Tiri Vispi Weasley: si potevano perdere ragione e portafogli nello stesso momento, a ben vedere. Trattenendo una risata, senza aver capito chi vi fosse dietro il bancone, il mascherato strinse il medaglione a forma di conchiglia che mostrava un ritratto del volto di Daddy, quindi ordinò diverse cose dopo averne prese alcune con gli stessi tentacoli. «AAAH 'spetta, anche un Mantello Scudo, sì. Terza classe, per favore» concluse, pronto a liberare altri Galeoni.
«TERZA CLASSE, PLS»
«UN DOS TRES, ADELANTE DADDDY»
Subito dopo, Oliver avrebbe chiesto il permesso di lasciare le varie cose in quello stand, trattenendo con sé soltanto le scatole degli scherzi magici, assicurando di tornare poco prima della fine della festa. In seguito, finalmente, si sarebbe affrettato a raggiungere nuovamente la sua Vampira-Violet, un'amica che si stava rivelando più divertente del previsto. La Casa del Terrore li attendeva, chissà quale reazione avrebbero avuto le stesse Murene. C'era solo da immaginare.

CITAZIONE
Articoli e quantità:
• 1001 Scherzi Magici (x2) = 20F
• Orecchie Oblunghe (x1) = 7G
• Cancella Lividi-Istantaneo (x1) = 1G
• Tinta Cangiante (x1) = 1G
• Tinta Camaleonte (x1) = 1G
• Mantello Scudo III Classe (x1) = 20G
Totale: 30G e 20F
Negozio: Tiri Vispi Weasley

Come concordato con Violet, sono scappato un secondino per recarmi agli stand, così da spendere un po' di Galeoni da tutti voi :fru: Ho segnato il totale per facilitarvi i conti, perché siete nel corazon!
PS: Mary, mi hai ferito ç___ç


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view post Posted on 5/4/2016, 20:42
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La guerriglia era finita ed era stato miseramente sconfitto.

*Dannazione*

Pensò il giovane Toobl, vedendo davanti a se un ologramma ritrarre il suo volto assieme a quello degli altri colpiti.
Era stato battuto al suo stesso gioco e la cosa lo faceva ribollire dentro.
Iniziava veramente ad infastidirlo quel suo costume, quel suo essere garbato, ma doveva continuare quel gioco, in fin dei conti bisognava assomigliare al personaggio che si rappresentava no?


-Mannaggia, mi son sporcato i calzoni.-

Disse con aria rattristita, guardando quella grande chiazza di escremento che aveva sulla gamba sinistra che stava iniziando a sparire.
Le caccabombe erano state fatte appositamente per non mettere troppo a disagio gli invitati, per fortuna.
Guardando Oliver trionfante andarsene verso la casa del terrore con la tettona, il ragazzo si sentì improvvisamente leggero.
Preso dall’enfasi, non si era accorto di aver avuto per tutto il tempo della battaglia un koala appioppato sulla schiena, ma in quel momento la differenza di peso iniziava a farsi sentire sul corpo.
Girandosi con aria scioccata, notò un ragazzo brillante e leggermente sporco di caccabomba cercare di scappare.
Era giunto l’ennesimo momento per essere gentile verso il mondo, doveva sfruttarlo.
Tirando fuori dal taschino della sua giacca un fazzoletto di seta dai contorni rosso e oro, corse verso il ragazzo per dire con totale e candida gentilezza.


-Giovine, la prego, si fermi! Voglio solo aiutarla, mi permetta di aiutarla!-

Sgambettando con leggerezza verso l’indiziato koala number one, sfruttando le leve ben più lunghe, gli si parò davanti per rimanere scandalizzato.
Quel personaggio dai colori brillanti era una persona a lui conosciuta, una persona con cui aveva organizzato uno degli scherzi migliori dell’anno.
Sorridendo spavaldo, porgendo il fazzoletto a quella che se non si ricordava male si chiamava Mary, disse con aria fintamente ingenua.


-La prego di scusarmi, ho notato che è stato sporcato durante la guerriglia e volevo darle una mano, se per lei non è un dispiacere.
Il mio nome è Oliver, Oliver Brior, caposcuola della grandissima e incontinente casata Grifondoro.-


*Aaah dovevo dire imponente *

Disse mordendosi un labbro divertito.
Mannaggia ad Oliver e i suoi elaborati periodi! Lui era conciso quando parlava, mica così prolisso.
In quel momento, la mente del Corvonero viaggiò velocemente verso un’immagine di Oliver che doveva andare al bagno ed usava tutti paroloni e periodoni per accedere alla toilette. Fosse stato nei suoi panni in una situazione simile probabilmente se la sarebbe fatta addosso.
Cercando di distogliere la mente da quell’astruso pensiero, attese di vedere la reazione della giovane.
Lui lo sapeva: il cazzotto era l’opzione migliore di fronte a cotanta gentilezza.



___________________________________________________________________________________

Non appena quelle dannate murene si avvicinarono allo stand, Cora istintivamente si tirò all’indietro.
Che diavolo erano quei cosi? Perché erano attaccati ad una sorta di essere violaceo?
Alzando il sopracciglio abbastanza sbigottita, si tranquillizzò dopo alcuni secondi.
Il personaggio in questione lo conosceva abbastanza bene, era Oliver, come poteva non essersene accorta?
Rilassandosi e guardando l’essere sorridente disse con tono gentile:


-Ciao Oliver, come s…?-

La domanda di routine rimase incastrata nella sua bocca per via delle mille parole delle murene attorno al caposcuola. Perché diamine se le era attaccate addosso?
Prendendo gli oggetti che gli venivano indicati dal piovrone e mettendoli in un sacchetto, alla fine degli acquisti disse con aria soddisfatta


-Sono 10 Galeoni 8 Falci e 14 Zellini, perché oggi tutta la merce è scontata del trenta percento! Tieni anche due gelatine d’oro!-

Sorridendo gentilmente, passò il sacchetto al moschettiere insieme al ragazzo.
Ce l’aveva fatta, aveva servito un altro strambo cliente.
 
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view post Posted on 5/4/2016, 21:20
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Be my double - Nel cuore dell’incubo -
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A quanto pareva l’idea della casa degli orrori sembrava essere stata approvata dal suo cavaliere marino ma, purtroppo, vennero nuovamente disturbati.

”Prima la guerra di caccabombe e adesso questo irritante ragazzino….e che palle!”


Pensò piuttosto infastidita e sbuffando appena davanti al cugino di Oliver.

«Beh Daddy vai pure….ti aspetto qui!»


Ridacchiò mandandogli un bacino volante e guardandolo poi allontanarsi con un sorrisetto sadico dipinto sul volto.

"Insomma mi vuoi spiegare che intenzioni hai? A me non piacciono le case dell’orrore….inoltre chissà cosa potemmo trovare lì dentro…"


”Beh a me piacciono quindi ci andremo e tu fattene una ragione V.”


"Fino a prova contraria questo è il mio corpo L, quindi molla la presa e torna da Sophì, mi sono spiegata?"


”Mi spiace ma questa sera comando io e non ho alcuna intenzione di tornare da quella guastafeste. Più alla larga le sto più felice sono!”


Continuarono a battibeccare mentalmente ancora per un po’ prima di chiudersi in un ostinato silenzio di guerra e, dopo un tempo che sembrò infinito, finalmente Oliver tornò da lei trafelato. Dal viso sembrava davvero soddisfatto delle sue compere. Lo prese quindi sottobraccio avviandosi poi verso la casa del terrore. Aspettarono per un attimo il loro turno fino ad arrivare da una strega con un appariscente caschetto bianco e degli occhiali molto particolari.

«Vedrai che sarà divertente…chissà cosa troveremo dentro? Ma se dovessi avere paura mi proteggerai, vero?»


Ridacchiò divertita fingendo un’espressione spaventata e stringendosi un po’ di più al suo braccio regalandogli ancora la sensazione delle sue finte forme premere sulla pelle della piovra.
L’intero sembrava un percorso ben costruito, appena aperta la porta si trovarono in un’entrata che lasciava davanti a loro una lunga rapa di scale mentre, ai lati, delle porte che sembravano voler rimanere chiuse. Anche provando ad aprirle difficilmente sarebbe successo qualcosa. I due giovani, però, non ebbero molto tempo per sperimentare le serrature o eventuali incantesimi per poterli aprire perché qualcosa sui gradini comparve improvvisamente.

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Forse fu grazie all’assenza di fonti di luce e al buio che regnava quasi completamente su quella prima parte ma la figura trasparente e lattiginosa che comparve lentamente davanti a loro diventando inesorabilmente sempre più nitida, sembrava ancora più candida. Era un fantasma, quello di una donna con dei lunghi capelli che scendevano a delicate volute lungo la sua schiena, indossava quella che doveva sembrare una camicia da notte dell’ottocento e il suo volto era trasfigurato dalla paura; sul suo petto si poteva notare una macchia scura, forse di sangue, e da un buco piuttosto grande sul candido indumento, si poteva intravedere il petto della donna, squarciato e la sede dove doveva risiedere il cuore, completamente vuota. Se avessero avuto la possibilità di avvicinarsi avrebbero potuto guardare attraverso quel buco e vedere dalla parte opposta in maniera nitida e non distorta come si poteva vedere attraverso quel genere di creatura. Purtroppo non ci fu nemmeno in quell’occasione possibilità di dire o fare nulla perché il fantasma aprì la bocca lanciando un urlo che rischiò di distruggere realmente i loro timpani. Lucy lasciò la presa su Oliver portandosi i palmi alle orecchie per tapparle e strizzando addirittura gli occhi. Quel suono era insopportabile.

"Te l’avevo detto che non era il caso. Adesso stai calma, non farti prendere dai nervi o dalla rabbia. Esci dalla casa e vai da Sophì, ti prego!"


Lucy però la ignorò aprendo l’occhio destro per poter osservare la creatura.

«Fuggite. Non andate oltre o morirete….morirete!»


Tra le sue urla poterono sentire chiaramente quella frase e, quasi come se alle sue spalle ci fosse qualcosa, il fantasma voltò il capo terrorizzato prima di tornare a fissare i due giovani e volare verso di loro a tutta velocità, passando attraverso i loro corpi e sparendo oltre la porta che si era chiusa automaticamente alle loro spalle.
Lucy ansimava appena per lo spavento fissando con occhi sbarrati il punto dove la donna era sparita.

«Beh, non c’è che dire…hanno pensato proprio a tutto…devo dire che è stato molto d’effetto!»


Annuì deglutendo rumorosamente e voltando poi il capo verso le scale. Il fantasma si era guardato alle spalle completamente terrorizzato…chissà cosa c’era là sopra. In fondo era un gioco, non potevano certo morire in quella casa.

«Voglio proprio vedere da cosa dovremmo fuggire….»


Ridacchiò sadicamente cercando di prendere Oliver per mano e trascinarselo quindi dietro. Salendo le scale la luce iniziò a comparire, illuminando appena il corridoio sul quale davano delle porte inesorabilmente chiusa ma, ad attirare l’attenzione di Lucy, fu la stanza che c’era alla fine, un pochino più illuminata rispetto al posto in cui si trovavano in quel momento ma la luce sembrava comunque molto ovattata. Senza più guardarsi indietro la ragazzina prese a camminare verso quella stanza e se Oliver avesse fatto qualcosa, qualsiasi cosa per provare a fermarla, lei semplicemente sarebbe andata avanti lasciando la sua mano: la curiosità era diventata troppo forte.

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La stanza era completamente vuota, le pareti sembravano cadere a pezzi e la finestra era decisamente stata murata. Forse una volta era stata abbellita da tendine colorate, magari con dei fiori rossi, ma in quel momento non poteva più parlare, non poteva più mostrare, le era stata buttata addosso una colata di cemento rendendola completamente inutile. Quello che però attirò la sua attenzione fu l’armadio, di un legno meraviglioso e, con al centro, uno specchio ad ovale. La giovane, quasi come se fosse stata attratta in qualche modo, si avvicinò, fino a poter vedere il proprio riflesso. Rimase qualche istante in silenzio prima di vedere l’immagine dall’altra parte muoversi senza che lei alzasse anche un solo muscolo. Lucy spalancò gli occhi spaventata perché quella dall’altra parte non era lei….ma Violet. Com’era possibile? Non era una cosa che succedeva con tutti gli specchi ma solo con quelli incantati. Che fosse stato lanciato un qualche tipo di sortilegio?
Lucy rimase in silenzio a fissare la ragazzina dagli occhi verdi che si dimenava su quella superficie riflettente e, una volta resasi conto di quello che stava accadendo, guardò intensamente Lucy additandola e ignorando completamente la presenza di Oliver.

«Torna da Sophì immediatamente….mi sono spiegata?»


Forse le due pensavano che quello, esattamente come lo specchio che avevano e che serviva per far parlare Lucy e Violet, poteva rendere visibile l’altra solo agli occhi di una delle due entità….ma purtroppo non era così. Nonostante Oliver non fosse stato investito di poteri particolari per poter parlare attraverso lo specchio con Lucy, potè vedere e sentire tutto.
Di nuovo però il tempo si sarebbe rivelato tiranno perché l’anta dell’armadio si aprì di scatto liberando gli incubi. Una creatura oscura e malvagia fissò in due ma, in particolare, il giovane Grifondoro. Un incubo che ghermì il suo cuore.


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-GdrOff-

CITAZIONE
Oliver…..ecco a te il tuo molliccio *w* diverttiti *w*

-GdrOn-
 
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