Be My Double, Festa di Carnevale

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 5/4/2016, 22:07
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
1,675
Location:
Verona

Status:


Negli ultimi istanti il giovane Peter Pan aveva vissuto momenti contrastanti; se poco prima avrebbe voluto vendicarsi pesantemente per l’onta, perché proprio di quello si trattava, subita, il fatto di trovarsi dopo pochi istanti sotto lo stesso ombrello con la finta Danielle cambiò radicalmente il suo umore. L’interpretazione di Harrison e la l’opportunità di non farsi vedere imbronciato e stizzito da Thalia lo convinsero a cercar di far finta di nulla. La conversazione stava iniziando e parlare di quello che era appena successo era piuttosto semplice. Posò per un attimo il suo bicchiere contenente una rigenerante burrobirra al caramello, per rispondere alla ragazza.
Si! Veramente emozionante, anche se per un attimo ho pensato fosse vero..insomma tutta quella, ehm come dire… Beh, non pensiamoci più! lasciò la frase a metà; di certo non era quello il momento per pronunciare quel tipo di parole, dopotutto stavano per addentare quelle profumate pizzette. Evitò per un attimo il suo sguardo temendo di aver mancato un po’ di rispetto o di non essere stato particolarmente galante. Sapeva che Thalia viveva all’interno di un’antica famiglia, un mondo piuttosto diverso da quello a cui lui era abituato.
Sperando di non aver compiuto un grosso danno, decise di prender subito l’iniziativa cambiando leggermente argomento, e, mentre si preparava ad addentare quella prima pizzetta così invitante, chiese:
Che ne dici se per cercare di conoscerci un po’ di più, mi dicessi qual è il tuo piatto preferito..Danielle. Pose un certo risalto sull’ultima parola, che terminò con un debole sorriso. Mi è sempre piaciuto scoprire cosa si mangia in altre zone, ecco.. Avrebbe colto il riferimento? L’avrebbe messa in difficoltà? Difficile immaginarlo, ma l’opportunità di vestire i panni di altri studenti permetteva questo tipo di riferimenti. Aspettando la risposta ripensò per qualche istante ai piatti che sua mamma cucinava con tanto amore per lui; pollo al curry e bacon erano di gran lunga i suoi piatti preferiti! Gli sembrò per un istante di socchiudere gli occhi per ripensare a quel profumo allo stesso tempo intenso ed invitante, a quei pezzettini di carne ben cucinati ed insaporiti che sembravano sciogliersi in bocca.. No, decisamente doveva smetterla con quel pensiero, od avrebbe potuto fare una delle sue solite figure. In quel frangente era l’ultima cosa che avrebbe voluto, ed anzi, cercò di ascoltare con attenzione la risposta della ragazza per apprendere qualcosa sui suoi piatti preferiti; *potrebbe rivelarsi utile, no?* pensò mentre prendeva la seconda pizzetta per divorarla poco dopo.

 
Contacts  Top
view post Posted on 6/4/2016, 18:28
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,412

Status:


Thalia Jane Moran
Il suo stomaco le stava decisamente giocando dei brutti tiri: com'era possibile che ora, trovandosi di fronte a quelle invitanti pizzette, la fame fosse scomparsa del tutto?
Probabilmente la colpa era da imputare alla stanchezza, ma era davvero quella la causa?
Sorrise di fronte all'imbarazzo di Mike, sebbene apprezzasse il fatto che non volesse pronunciare quella parola in quel preciso momento. Non era schizzinosa, ma era felice che alcuni argomenti fossero vietati a tavola.
Non la stava guardando e capire se ciò fosse legato a quello scambio di battute sarebbe stato facile, ma chissà perché la sua mente viaggiava su frequenze diverse. Distolse lo sguardo da lui, osservando il resto dei compagni, alcuni vicino ai banconi degli stand di Zonko ed altri vicino alle attrazioni.


*Avrò detto qualcosa di sbagliato?*

Non sarebbe stata certo una novità. Le capitava spesso di pronunciare qualche parola di troppo che, a suo avviso, risultava assolutamente lecita, mentre per altri rimaneva un giudizio non richiesto. Ripercorse mentalmente i minuti precedenti e l'unica cosa che le venne in mente fu che, effettivamente, non aveva potuto dire nulla di offensivo o compromettente.

*Allora devo aver fatto qualcosa...*

Mike taceva, evitando il suo sguardo. Questo non le faceva presagire nulla di buono e percepì una sensazione di vuoto allo stomaco all'idea di aver compiuto qualche passo falso. Ma quale?
Non ebbe il tempo materiale di pensarci, perché il Serpeverde subito riprese la parola costringendola a riportare lo sguardo su di lui.


Che ne dici se per cercare di conoscerci un po’ di più, mi dicessi qual è il tuo piatto preferito..Danielle.

Inarcò un sopracciglio, mentre la frase del ragazzino volgeva al termine. Voleva seriamente sapere che cosa le piacesse mangiare?
Rispondere "Tutto" sarebbe stato poco appropriato ed, inoltre, avrebbe chiuso la conversazione in meno di un secondo.
Ciò che la disturbava davvero era quella precisazione alla fine della frase. Forse stava imitando troppo bene la sua migliore amica e, forse, avrebbe dovuto smettere di essere la Corvonero per qualche istante. Bruciare o meno la copertura per rispondere a quel genere di domande non era nei piani. Eppure rispondere affermando quali fossero i suoi gusti non sembrava così sbagliato.
La stava mettendo alla prova?
Per tutta risposta Mike sorrise debolmente e questo le fece intuire che, dopotutto, volesse conoscere davvero i suoi gusti e non quelli di Danielle Gilbert.


Mi è sempre piaciuto scoprire cosa si mangia in altre zone, ecco..

Altre zone? Si stava riferendo decisamente all'Irlanda. Allora la questione era semplice. O forse no.
L'argomento culinario, in casa Moran, era più complesso di quanto chiunque potesse immaginare e non si trattava di un'esagerazione.
Shyneid Moran, sua nonna, cucinava praticamente ogni giorno piatti di tradizione francese, specialmente provenzale. Era irlandese dalla punta dei piedi all'estremità dei corti capelli biondi, ma era cresciuta nel sud-est della Francia dall'età di quindici anni. Sicuramente quel periodo l'aveva temprata non solo come strega, ma anche come cuoca. Il marito ed i figli erano cresciuti alimentandosi con piatti a base di pesce e non solo, seguendo quello che poteva essere considerato un mix perfetto tra dieta mediterranea e provenzale. Di irlandese, insomma, non c'era nulla.
Sua madre, d'altro canto, poteva definirsi altrettando irlandese nelle origini, ma era nata e cresciuta a Londra e nonna Martha ne sapeva quanto lei di cucina irlandese.
Probabilmente Mike sarebbe rimasto deluso da quella risposta e un po' ne era dispiaciuta.


*Probabilmente io e Danielle mangiamo le stesse cose. Quindi... che fortuna!*

Oh beh, credimi. Ti assicuro che a casa mia si mangiano le stesse cose che, presumo, si mangiano a casa tua. Non siamo tradizionalisti, mettiamola così.

Avrebbe capito? Se lo augurava.
Superato l'ostacolo posto da quella domanda, Thalia/Danielle sospirò profondamente, pentendosene poco dopo. Era praticamente il segnale che la conversazione si stava facendo noiosa, ma non era affatto così. Doveva rimediare e alla svelta.


Dunque M-Harrison... si morse la lingua per evitare di pronunciare il nome corretto del Serpeverde. ...piatto preferito?

Le pizzette ordinate erano ancora lì, nel suo piatto, intatte. Il profumo era buonissimo, non poteva negarlo, ma si sentiva come se fosse stata sottoposta ad un esame e quella sensazione non le piaceva affatto. Forse sarebbero rimaste lì fino alla fine della conversazione o fino a quando Mike non se ne fosse andato altrove senza di lei.
Eppure, osservando il ragazzino mangiare con avidità, l'appetito sembrava essere tornato alla carica per la seconda volta.


*Ormai sono qui, mica posso lasciarle lì a raffreddarsi...*




parlato - narrazione - *pensato*



Outfit:
 
Top
view post Posted on 9/4/2016, 15:52
Avatar

all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

Group:
Tassorosso
Posts:
3,561
Location:
Decumano Sud, La Contea 🍁

Status:


SPLAT. La Caccabomba che aveva oppugnato era finita dritta dritta contro la sua vittima. Un sorriso soddisfatto si impadronì dell’espressione di Eloise prima che lei potesse anche solo pensare “Black”. Forse anche lui avrebbe ghignato. Forse, nella sua reazione spontanea, non sarebbe poi stata così incoerente.
Prima di mettere piede nel dedalo di specchi, prima di abbandonarsi alle illusioni degli altri sé, un’esplosione si abbatté su quel trio Gialloverde, e non risparmiò nessuno: anche loro erano stati colpiti dalla pioggia di Caccabombe. Eloise si irrigidì, stizzita. Lentamente portò una mano alla guancia, che era stata colpita in pieno e, con movimenti calmi e controllati raccolse quella sostanza marrone e maleodorante e la buttò per terra. Sul viso, un’espressione di disgusto.
Era così che avrebbe agito Black, si era detta. Con un rigido e superiore senso di nausea. Con una nobile stizza. Lei, la Lynch, molto probabilmente avrebbe raccolto lo schifo che le transitava addosso e l’avrebbe rilanciato su un’altra vittima, fomentando ancora quella guerra ormai conclusa. Non si stufava mai.
Pochi istanti dopo la globale reazione alla pioggia maleodorante, la sostanza che li aveva colpiti scomparve. Puff, nel nulla. Fu una fortuna: non sarebbe stato facile tenere ancora per molto il “broncio da sporco” che aveva scelto di dipingere sul volto di Black.
Il resto della giornata trascorse veloce: il labirinto degli specchi aggiunse confusione a quel gioco delle parti a cui avevano deciso di partecipare, privandoli della loro identità quasi quando interpretavano altri individui per confondere i nuovi arrivati nei gruppi di Whatsapp; l’assalto al banchetto diede loro l’occasione per scambiare qualche parola con Ophelia e rimpinzarsi di quelle deliziose pizzette. Fecero un salto allo stand di Zonko, dove Eloise si rifornì di Polvere Ruttosa, Nanosticca e Galeoni Finti. Acquistare dal collega Daddy le sembrava il minimo per dimostrare la sua solidarietà.
Fu verso le sei, quando gli effetti dell’incantesimo andavano scemando ed il suo aspetto cominciava a tornare normale, che Eloise si recò verso il centro della stanza, dove lentamente era ricomparsa la cornucopia, questa volta semi-vuota. I gemelli le avevano detto di andare lì alle sei in punto e che avrebbe capito cosa avrebbe dovuto fare. Gli unici oggetti che erano comparsi erano un leggio, su cui era appoggiata una busta, e un pacco dalla forma strana. Con passo incerto, Eloise salì sulla Cornucopia. Era del tutto impreparata all’idea di parlare davanti a tutte quelle persone, era una cosa che non aveva mai fatto in tutta la sua vita. Si appese a due pensieri: primo, non tutti le stavano prestando attenzione, poteva sfruttare l’effetto sorpresa; secondo, la tecnica di immaginare il pubblico nudo le avrebbe dato un po’ di vantaggio.

«Buon pomeriggio a tutti!» Disse con voce squillante, amplificata dal Sonorus che si era appena castata alla gola. Qualche volto dei più vicini si voltò a osservarla, probabilmente chiedendosi qualche diavoleria era in atto adesso. Era decisamente tornata ad essere Eloise. «Ringrazio personalmente tutti voi per aver preso parte a questo evento, che è stato frutto di un grande lavoro!» aggiunse, incrociando lo sguardo di Soph e di Daddy, individuati nella folla. «Sappiamo di essere tutti qui per contribuire a una giusta causa: aumentare il caos nel mondo!»
Dopo aver pronunciato quella frase, arrossì visibilmente. Forse l’avrebbero trovata stupida, forse nessuno avrebbe reagito, ma una cosa era certa: lei ci teneva a dirla. Prese la busta dal leggio e si rivolse di nuovo al pubblico.
«Come avevamo promesso, premieremo la miglior interpretazione e il miglior costume di oggi.» Zonko e i gemelli Weasley, di comune accordo, avevano scelto chi meritava la vittoria. Eloise iniziò ad aprire la busta, che conteneva il nome del prescelto. «E la vittoria va a…» Nel tentativo di creare della suspence, Eloise si guardava attorno. L’attenzione della gente era ormai focalizzata su di lei.
«Thalia Moran! » Esclamò con entusiasmo, mentre gli applausi si abbattevano su di lei. Mentre aspettava che la prescelta salisse sulla cornucopia, Eloise prese in mano il pacco strano che stava ai suoi piedi. Vide un fogliettino infilato nella carta da pacchi, e capì.
Quando la ragazza fu salita sul palco, la Tassa le rivolse un gran sorriso, le strinse la mano e disse:
«In omaggio per te un meraviglioso Fucile Sparascherzi! È un’arma di distruzione di massa su cui possono essere caricati i migliori scherzi delle due botteghe: Caccabombe, Pallottole Puzzole, fialette di Puzzalinfa… ciò che preferisci! Il nostro consiglio è di usarlo su chi sopporti meno, quindi se qualche nemico di Thalia è nei paraggi… Il mio consiglio è di allontanarsi!» Consegnò il pacco a Thalia e si unì anche lei all’applauso.
Dopo aver eseguito il Quietus ed essere scesa dalla cornucopia, Eloise si rivolse a Thalia.
«Complimenti davvero! Non conosco chi stai interpretando, ma se i capi ti hanno scelta hai fatto davvero un buon lavoro!» Le sorrise spontanea. Ora che non era più davanti a tutti quegli occhi andava tutto molto meglio. «Bene, buona continuazione allora! Ci si vede!» Si allontanò dalla ragazza e cercò di individuare con lo sguardo Sophia o Daddy: era il momento di complimentarsi anche con loro.
You'll build a collection of scars on your knees
To learn how to count the impossible trees
Code by Nih .


BENE! La festa sta volgendo al termine, avete gli ultimi giorni per fare i vostri acquisti, per chiudere la giornata, per svelare chi c'è sotto il costume e così via. Vi ringrazio di aver partecipato e di aver messo così tante energie nelle vostre interpretazioni, che - e non sto mentendo! - sono state molto ironiche e brillanti! Scusate se ho mosso qualche pg (mi sono presa le mie libertà, che finiscono con questo post), ma avevo bisogno di ottimizzare i tempi. Buon aumento del caos nel mondo!

Articoli e quantità: Polvere Ruttosa (1), Nanosticca (1), Galeone Finto (1)
Negozio: Zonko


Articoli e quantità: Pizzette (3 porzioni)
Negozio: Tre Manici di Scopa


Edited by Nih . - 10/4/2016, 13:29
 
Top
view post Posted on 9/4/2016, 23:04
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,412

Status:


Thalia Jane Moran
Mangiare senza l'ausilio di posate e piatti in ceramica avrebbe fatto impazzire almeno uno dei suoi nonni: persino Martha, spirito libero e anticonvenzionale per natura, avrebbe arricciato il naso all'idea di pranzare o cenare su piattini di plastica.
Per Thalia, d'altro canto, era un'impresa tutta da scoprire. Sembrava assurdo e paradossale, ma non le era mai capitato di essere seduta a tavola senza essere di fronte a tre forchette a destra e tre diversi coltelli a sinistra del piatto. Il ricordo della cena di Natale a Cork, ospiti della famiglia di Oliver, le ritornò alla mente. Il confronto tra quei due differenti eventi era palese.
Aspettava che Mike/Harrison rispondesse alla sua ultima domanda, cercando il lato migliore per afferrare la prima pizzetta, quando udì una voce femminile provenire dal centro della grande stanza.

Voltandosi in quella direzione, con la pizzetta finalmente tra le mani e pronta per essere addentata, Thalia scorse un leggio comparso vicino ad una cornucopia.


*Un'altra? Non ricominceranno a sparare Caccabombe ovunque, spero!*

Lo sguardo allarmato cadde nuovamente sul cibo e sui piatti davanti a lei e il pensiero che potessero essere contaminati da quella sostanza marrone e maleodorante le fece venire la nausea.
Voleva davvero mangiare, lo voleva sinceramente. Il punto della questione era: come togliersi quell'orribile visione dalla mente?


«Buon pomeriggio a tutti!»

A quelle parole Thalia scorse la figura che si stava cimentando in quel discorso sotto i loro occhi. Chissà cos'avrebbe avuto da dire. Le emozioni per quel giorno la stavano sommergendo, letteralmente, lasciandola senza parole.

«Ringrazio personalmente tutti voi per aver preso parte a questo evento, che è stato frutto di un grande lavoro! Sappiamo di essere tutti qui per contribuire a una giusta causa: aumentare il caos nel mondo!»

*Di certo il caos... c'è stato!*

Caos.Una parola che per lei aveva un sapore speciale, quasi di sfida, con un retrogusto un po' amaro. Di solito con quella parola, nonno Connor indicava le malefatte compiute dalla stessa Thalia e l'indisciplinato Desmond. Erano sempre loro a creare scompiglio nella grande casa di famiglia ed erano sempre loro, insieme, a finire in punizione. Non si erano mai accusati vicendevolmente, mai una volta uno aveva tradito la fiducia dell'altro. Era complici, nel bene e nel male.
Tornando con la mente alla Festa, la Tassorosso pensò che anche in quel frangente il caos aveva avuto il suo piccolo momento di gloria, anche se lei, la falsa Danielle della giornata, non aveva avuto modo di mostrare quando fosse combattiva e dispettosa.
Purtroppo le esigenze di copione non gliel'avevano consentito.


*Ma la prossima volta... altro che retrovie. Starò al centro dell'azione!*

Di sicuro, l'intraprendenza non le mancava. La ragazza, visibilmente abbigliata come un ragazzo di cui Thalia ignorava l'identità, continuò il suo monologo.

«Come avevamo promesso, premieremo la miglior interpretazione e il miglior costume di oggi.»

*Giusto! Le premiazioni!*

Quella era stata l'unica ragione a spingerla a partecipare. O meglio, quello era solo il premio secondario a cui ambiva. Danielle era l'unica persona che si sentisse di conoscere davvero e l'unica che potesse interpretare considerandone pregi e difetti. Di solito le migliori amiche si conoscono più di quanto credano e sperava davvero di esser riuscita a rendere giustizia alla Corvonero, senza eccedere troppo negli atteggiamenti timidi o spavaldi che la ragazzina di tanto in tanto esibiva.
Lanciò uno sguardo a Mike, seduto accanto a lei: probabilmente stava ascoltando quella ragazza esattamente come tutti in quel momento.
Anche lui aveva fatto un buon lavoro, sebbene fosse consapevole di non conoscere questo fantomatico Grifondoro che rispondeva al nome di Harrison. La scelta del Serpeverde si era rivelata piuttosto singolare e, se non altro, era ben riuscita. O almeno, era quello che pensava lei.


«E la vittoria va a…»

Momento di suspance. Sicuramente avrebbero premiato Oliver che, nonostante quel costume, si sarebbe fatto riconoscere ovunque.
Scacciato il pensiero delle caccabombe, poté dedicarsi in tutta tranquillità alle sue pizzette. Il primo morso fu un tripudio di sapori: erano davvero squisite! Il sugo era davvero ottimo e si pentì per non essersi abbuffata prima.
Posò delicatamente la pizzetta sul piattino per pulirsi gli angoli della bocca e bere un sorso di Burrobirra, quando per poco quel liquido ambrato non le andò di traverso.


«Thalia Moran! »

Strabuzzò gli occhi. Era il suo nome quello che aveva appena sentito pronunciare? Quante "Thalia" potevano esserci in quel preciso istante e in quel preciso luogo? Non molte a dire il vero. Non associate al cognome "Moran" almeno.
Sollevò lo sguardo, che incrociò quello di Mike e per un istante fu incapace di profferir parola. Complice il boccone andatole di traverso e il battito cardiaco accelerato.
Sebbene molti fossero convinti avesse sempre ottenuto ogni cosa avesse voluto più che facilmente, in vita sua non aveva mai vinto nulla per caso, per fortuna o per merito. Era lo scotto da pagare nel vivere con troppe persone i cui meriti superavano i suoi di parecchio.
Si alzò velocemente, incredula, portando una mano alla bocca e spostandola alla guancia. Si sentiva esplodere di felicità e provava una strana sensazione di calore, probabilmente dovuta all'imbarazzo.
La ragazza al leggio, a lei sconosciuta sebbene avesse l'impressione di averne già sentito la voce da qualche parte, si rivolse nuovamente a lei una volta che le fu accanto.


«In omaggio per te un meraviglioso Fucile Sparascherzi! È un’arma di distruzione di massa su cui possono essere caricati i migliori scherzi delle due botteghe: Caccabombe, Pallottole Puzzole, fialette di Puzzalinfa… ciò che preferisci! Il nostro consiglio è di usarlo su chi sopporti meno, quindi se qualche nemico di Thalia è nei paraggi… Il mio consiglio è di allontanarsi!»

Accettò il pacco offertole dalla compagna e sorrise. Non poteva far altro che sorridere. Quell'improvvisazione le aveva portato così tanta gioia che, come minimo, avrebbe dovuto ringraziare Danielle per averla ispirata in quel modo, ma aveva impressione che la ragazzina non avrebbe apprezzato.
Tutti applaudivano, congratulandosi, e in un gesto totalmente abitudinario fece un piccolo inchino. Nulla di troppo esagerato e decisamente teatrale: sarebbe stato difficile dissimulare l'imbarazzo e, in ogni caso, era ancora Danielle. Esserlo per altri cinque minuti non avrebbe ucciso nessuno.
La ragazza accanto a lei si complimentò a propria volta, filandosela via piuttosto in fretta.
L'unica cosa che le restava da fare era individuare Mike, Danielle ed Alex, godendosi il resto della giornata prima che il ritorno ad Hogwarts fosse predisposto.


*Beh, pare proprio che ci sia una sorpresa dietro l’altra oggi*

Quella frase, pronunciata poco prima da Mike, risuonò come un campanello e non poté far altro che dargli ragione. Era stata una giornata decisamente emozionante!


parlato - narrazione - *pensato*



Outfit:
 
Top
view post Posted on 9/4/2016, 23:39

☾ She's always smiling ☽ ~

Group:
Corvonero
Posts:
2,409

Status:


Danielle fu colpita, altro che, e la cosa la disgustò enormemente, era scivolata su un pezzo e le caccabombe che aveva tra le mani le erano finite in faccia. Chiuse gli occhi, con totale disgusto, avrebbe vomitato, lo sapeva. Si portò le mani alla bocca, rimanendo seduta sul pavimento, finché non si sentì la faccia pulita e inodore. Si toccò con le mani il viso e constatò con allegria che non era più sporca; si alzò in piedi, spolverando il vestito. Ancora un po' intontita, sospirò, le veniva ancora da vomitare e avrebbe solo voluto bere acqua per dimenticare il disgusto provato fino a poco prima. Cercò con lo sguardo i suoi compagni, quando qualcuno annunciò il vincitore per il travestimento.
«Thalia Moran! »
Incredula, seguì con lo sguardo la Tassorosso, allontanandosi di qualche passo. Aveva ancora la gola secca e i conati di vomito, ma non le interessava più di tanto. Doveva ancora fingere di essere Alexander? O poteva abbandonarsi completamente a quello che era il suo essere? Infondo, nella battaglia, sapeva di essersi ritirata, anche se a quel punto, le era venuta voglia di scagliare qualsiasi caccabomba su chiunque, essendosi sporcata lo stesso. Come poteva aver vinto Thalia? Era davvero risentita. Lei non si sarebbe mai vestita così, lei non avrebbe mai abbracciato Alexander e non avrebbe mai assunto un tono così spaventato per entrare nella Casa del Terrore; Danielle sola sapeva che la Tassorosso aveva sbagliato i tre quarti della sua interpretazione, ma non avrebbe potuto punire lei per quello, infondo si conoscevano da pochi mesi. Permalosa com'era, si chiese, piuttosto, come avevano anche solo potuto pensare che lei avesse imitato bene la Corvonero. Mentre Thalia prendeva applausi dalla folla circostante, la Corvonero si fece sempre più piccola, sperava di non incrociare nessuno di loro, non per quella sera. Si sentiva lo zimbello della scuola. E se avesse vinto lei? Alexander come si sarebbe sentito al suo posto? Non osava immaginarlo e per fortuna, si disse, non era successo, altrimenti sapeva che avrebbe dovuto fare i conti con il Serpeverde. Indossò il mantello rosso sul vestito giallo, si tolse la parrucca e i capelli castani, mossi e lucidi, le scivolarono da sotto quella massa di finti capelli neri; le lentine colorate iniziavano a pizzicarle, non era abituata a portarle e probabilmente, l'umiliazione per essere diventata il "grillo parlante" unito alla "wicked witch" iniziava a farsi sentire. Avrebbe chiesto scusa ad Alexander per il suo travestimento, ma non in quel momento, decisamente no; lo cercò con lo sguardo ma non riuscì a trovarlo in quella coltre di caos e colori. Con la parrucca ben piazzata tra le mani, Danielle scivolò fuori da quel luogo, diretta ai bagni; non poteva tornare ad Hogwarts da sola, ma non sarebbe rimasta lì un secondo di più.
 
Top
Mary_Evans
view post Posted on 10/4/2016, 12:14




mary

Aveva mosso i primi passi verso gli stand dove avrebbe ritirato la merce comprata nel corso della serata. Aveva appena ricevuto la merce di Zonko, quando sentì alle sue spalle la voce di Daddy esprimersi in modo sofisticato, cercando di richiamare la sua attenzione. * Ti prego NO. Mollami* pensò, forse ingiustamente poiché era stata lei ad attaccarsi alla schiena del ragazzo, non appena si accorse di essere lei il giovane da aiutare e perciò allungò il passo per raggiungere il prima possibile dai Tiri Vispi. Ciononostante il finto Oliver vantava dei quadricipiti più lunghi e ben più muscolosi dei suoi, e perciò la disgraziata venne raggiunta proprio mentre si apprestava a ricevere la seconda borsa di acquisti. Il Concasato le si parò davanti, impedendole la via di fuga e lei, desiderosa di liberarsi il prima possibile dell’ impiccio si dimenticò persino di salutare il commesso.
Le rivolse qualche frase (-La prego di scusarmi, ho notato che è stato sporcato durante la guerriglia e volevo darle una mano, se per lei non è un dispiacere. Il mio nome è Oliver, Oliver Brior, caposcuola della grandissima e incontinente casata Grifondoro.-) che lei nemmeno parve sentire in quanto troppo impegnata a muovere il tronco alternativamente a destra e sinistra, ricercando un espediente con cui sfuggire alla spiacevole situazione, ma quando l’ occhio le cadde sul suo volto si accorse che su di questo campeggiava un ghigno sfrontato con cui il Corvonero sembrava dirle che per lui la serata di scherzi e risate non era finita, tuttavia il modo in cui quel divertimento l’ avrebbe riguardata era ancora da scoprire: ma lei avrebbe voluto davvero scoprirlo?
* Ohhhh il damerino vuole giocare! E allora giochiamo un po’…*
Improvvisamente anche la sua espressione mutò e quel luccichio che brillava sul corpo si impadronì anche dei suoi occhi scuri, ed istintivamente fece scorrere la lingua sui primi denti dell’ emiarcata superiore sinistra, rimasti scoperti da una leggera contrazione unilaterale dell’ elevatore del labbro. Si sentiva come un predatore pronto ad affondare gli affilati incisivi nella succulenta vittima che le stava innanzi: in fin dei conti le aveva fatto la cortesia di servirsi su un piatto d’ argento da sola, sarebbe stato irrispettoso non approfittarne. : “Piacere Oliver, il mio nome è Hide.” , non aggiunse altro in quanto nella sua mente la fama del prefetto Corvonero, rendeva inutile qualsiasi altra spiegazione. : “Lo sa mio caro, se lei avesse fatto bene il suo lavoro di scudo nessuno mi avrebbe colpito. Ma se davvero ci tiene così tanto a rendersi utile…” , fece una pausa di sospensione durante cui cominciò a slacciare i bottoni della camicia, senza mai staccare gli occhi dal suo viso ed una volta liberatasi dell’ indumento e rimasta in maniche corte, lo diede al giovane, poggiandoglielo proprio in mano : “Ecco a te. Mi raccomando da pulire con un Casalegnis di specialista, perché se me la sgualcisce potrebbe pentirsene.” Stava per allontanarsi quando decise di aggiungere un’ altra piccola frase : “Ah che sbadato! Per cortesia, fa’ in modo che i tuoi Concasati dalla vescica ballerina non gli si avvicinino, ci tengo alla mia camicia.” , concluse colpendo l’ interlocutore con una leggere pacca sulla spalla. : “Ci vediamo domani, nel bagno dei prefetti e grazie ancora per la tua gentilezza!” , gli urlò mentre già si stava avviando verso l’uscita, tenendo le borse degli oggetti su una spalla.
Uscì e si avvicinò alle Passaporte e toccò quella che l’ avrebbe riportata al castello. Non appena la sfiorò, un turbolento vortice la inghiottì ed in meno di un secondo si ritrovò catapultata sulle scalinate della scuola.
*Maledetto mezzo di trasporto magico… Tutte la volte fa venire la nausea sebbene non si mangi nulla. La prossima volta vado con la scopa e che sia morta là. *, rifletté dopo essersi seduta un attimo per riprendere fiato e dare tempo al proprio corpo di ristabilirsi. Una volta in piedi incespicò per alcuni passi e dopo aver riguadagnato il senso dell’ equilibrio, si decise infine a salire le scale. Non vedeva l’ ora di arrivare in dormitorio e di buttarsi sotto la doccia per eliminare tutto quel glitter dal proprio corpo.
 
Top
view post Posted on 10/4/2016, 22:45
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
1,675
Location:
Verona

Status:


Il giovane Peter Pan era particolarmente interessato nell’ascoltare quella che sarebbe stata la risposta della ragazza di fronte a lui tanto che, per qualche momento, non addentò l’ultimo boccone della seconda pizzetta.
Oh beh, credimi. Ti assicuro che a casa mia si mangiano le stesse cose che, presumo, si mangiano a casa tua. Non siamo tradizionalisti, mettiamola così.
Quella risposta lo lasciò per qualche istante dubbioso, il giovane Mike non aveva di certo l’esperienza necessaria per capire a cosa si stesse riferendo la ragazza, anzi, quando gli capitava di fare qualche breve viaggio con i suoi genitori, di tanto in tanto gli capitava di assaggiare ed assaporare piatti con gusti piuttosto diversi da quelli a cui era abituato. Cercò comunque di ritenersi soddisfatto della risposta e a sua volta cercò di descrivere quello che era il suo piatto preferito.
Parlò quindi di come quegli splendidi pezzi di pollo venivano cucinati a fuoco lento da sua madre e di come le verdure, opportunamente selezionate, venivano aggiunte durante la cottura, assieme ad una dose abbondante di curry. Che libidine! Dalla fame che gli venne nel descrivere quel piatto, divorò anche l’ultima pizzetta.
* accidenti come erano buone!*
Mentre al loro tavolo Mike e Thalia alternavano momenti divertenti e simpatici, ad altri momenti silenziosi e “dubbiosi”, il tempo sembrava scorrere comunque piacevole. Il ragazzo in quel posto organizzato dal Tre Manici di Scopa sembrava più a suo agio, ma bastava una semplice citazione indiretta, una domanda mal interpretata, o qualcosa che uscisse dalla normalità affinché i ruoli si invertissero, riportando così il giovane serpino in difficoltà.
A turbare ancora una volta quella specie di sottile equilibrio che i due avevano cercato di raggiungere, ci pensò, ancora una volta, l’apparizione dell’ennesima cornucopia.
Lui di certo non avrebbe voluto buttarsi di nuovo nella mischia, non ora che aveva l’opportunità di conoscere in maniera più approfondita quella ragazza dai modi così eleganti. Sì, se c’era una cosa che aveva scoperto in quella giornata, era l’eleganza che la tassina era riuscita a tenere nel corso di tutta la festa.
Guardò verso il centro del magazzino quando vide avvicinarsi ad una specie di leggio..
Black! Borbottò debolmente. Non sapeva ancora se si trattasse del prefetto della sua casata o di una imitazione, ma nel dubbio, era sempre meglio stare un po’ in allerta. «Ringrazio personalmente tutti voi per aver preso parte a questo evento, che è stato frutto di un grande lavoro! Sappiamo di essere tutti qui per contribuire a una giusta causa: aumentare il caos nel mondo!»
Oh, beh, se non fosse stato per il tono di voce così diverso, il discorso sul portare più caos nel mondo si sarebbe potuto applicare bene a molti studenti di sua conoscenza..
In ogni caso, il tono di voce utilizzato da chi si celava sotto quegli abiti, sembrava essere il preludio ad una specie di discorso più importante, forse si stavano avvicinando al momento più importante della festa.. infatti poco dopo, giusto il tempo di scambiare uno sguardo ricco di attesa con Thalia, il momento era giunto:

Come avevamo promesso, premieremo la miglior interpretazione e il miglior costume di oggi.» non c’era nulla da dire, il coronamento di quella giornata fantastica doveva di certo essere premiazione dell’interpretazione migliore; durante il pomeriggio aveva visto molti costumi e comportamenti particolari, molti dei quali erano stati così realistici da averlo lasciato veramente stupito.
«E la vittoria va a…» nel suo piccolo, sapeva di aver provato ad interpretare il piccolo Harrison nel migliore dei modi, ma sapeva di non essere lui il migliore, anzi, nutriva una certa curiosità nel sapere quale sarebbe stata la miglior interpretazione. «Thalia Moran! » per qualche interminabile istante non credette a quanto le sue orecchie avevano udito, poi, sfoggiando il suo miglior sorriso, si complimentò con la ragazza di fronte a lei. Thalia, sei tu!! Complimenti! Le disse mentre, alzandosi, le si avvicinava per darle un piccolo abbraccio. Ora mi aspetto un bel discorso, le disse facendole l’occhiolino, prima di lasciarla andare. Mentre la Tassorosso si avvicinava al centro di quel luogo per ritirare il suo premio, anche Mike si avvicinò alla piccola folla festante, ma prima di assistere alle premiazione, si fermò qualche minuto allo stand dei Tiri Vispi.
Gli oggetti erano così interessanti che non poteva resistere alla tentazione di dare almeno una rapida occhiata. Salutò la commessa, e dopo aver chiesto informazioni su quella strana coppia di anelli gemelli che era esposta, ne acquistò un paio. Aveva già una mezza idea di come utilizzarli.. Prima di pagare e di congedarsi per assistere alla premiazione, aggiunse anche una confezione di Polvere Buiopesto Peruviana; Mike sapeva benissimo di cosa si trattava, e da qualche mese non desiderava altro che acquistarne una confezione.
Quando a Thalia fu consegnato il premio, quella specie di Fucile spara scherzi, si accorse di essere visibilmente emozionato e contento per la sua vittoria, come se, a vederla così felice, una strana sensazione di gioia si fosse impadronita anche di lui, e, partendo dal suo petto, si era piano piano espansa.
Aspettò con trepidazione che la cerimonia di premiazione finisse per poter raggiungere Thalia e per potersi complimentare ancora con lei, prima che la festa iniziasse a volgere al termine.


Tiri Vispi Weasley
Anelli dei gemelli x1 (5G)
Polvere Buiopesto Peruviana x1 (10G)

OT. cosa sono le gelatine d’oro, che non l'ho capito? :blink:

 
Contacts  Top
view post Posted on 11/4/2016, 19:24
Avatar

Group:
Docente Admin
Posts:
6,322
Location:
Rome

Status:


Sbalordito dalla reazione della giovane Mary, Daddy rimase a fissare la camicia attonito.
Che diavolo era preso a quella ragazza? Perché non aveva voluto parlare con lui?
Vedendo le piccole macchie di caccabomba sparire dal tessuto di quell’indumento, il giovane iniziò a pensare seriamente che la giovane donna si fosse offesa per essere stata colpita durante la guerriglia.


*Bambini*

Pensò tra se e se stringendo la camicia tra le mani.
E pensare che qualche anno prima era lui che si offendeva per quelle piccole cose, per quei piccoli gesti.
E ora? Ora non gli interessava.
Non gliene fregava niente, nulla, era diventato una persona seria, una pers..


*Basta dai*

Pensò tra se e se andando a prendere il bastone e la chitarra che aveva lasciato nella sala durante la guerriglia.
Ci mancava solamente che facesse dei pensieri filosofici sulla vita che lo potevano chiamare Leopardi invece che Oliver Brior.
Preso il bastone, dopo aver poggiato la chitarra assieme alla camicia all’interno dello stand di Zonko, prese a camminare per la sala per osservare le attrazioni che erano state disposte per la festa.
Dannazione, non era salito su nessuna di esse possibile?
Facendosi coraggio prese un biglietto per recarsi in solitaria sulla ruota panoramica.
Chi lo aveva deciso che quella doveva essere un’attrazione per sole coppie? Lui doveva vedere il magnifico panorama londinese anche da solo.
Sentendosi felice come una pasqua mentre la giostra saliva lentamente al suo apice, iniziò a intravedere qualcosa di splendido mentre Eloise eleggeva il vincitore di quella festa.
Il panorama londinese era splendido, cosi come era stata splendida quella festa.
Si era divertito da matti ed era contento che tutto fosse riuscito alla perfezione.
Si era impegnato insiema a Eloise e Sophia nel rendere quell’evento il più divertente possibile senza cadere nel trash.
Ci era riuscito? Si, forse ci era riuscito.



Edited by Daddy E. Toobl - 12/4/2016, 00:42
 
Top
view post Posted on 12/4/2016, 20:44
Avatar

Group:
Docente Admin
Posts:
6,322
Location:
Rome

Status:


Ti sei mai chiesto come ci si sente ad essere nella pelle di un'altra persona?



Passò circa un’oretta dalla premiazione del vincitore prima che la festa venisse definitivamente chiusa.
I gemelli Weasley e lo zio Zonko aspettarono che tutti i presenti uscissero dal magazzino per ritornare alla loro normale vita prima di chiamare degli addetti specializzati nello smontare tutte le attrazioni che avevano inserito all’interno della festa.
Osservando soddisfatti l’operato di quei lavoratori, che se avessero continuato a faticare con quella foga li avrebbero fatti tornare a casa nel giro di poche orette, salutarono lo staff della festa per permettergli di godere il meritato riposo.
Era stata una grande festa, piena di colpi di scena ed erano soddisfatti per come fosse andata a finire.
Finalmente, dopo innumerevoli litigi, i burloni del mondo magico si erano coalizzati per creare qualcosa di unico e grandioso.
Sarebbe durata ancora quella collaborazione? Questo ancora non lo sapevano, ma si godevano l’attimo.
Finiti vari spostamenti e riportato il magazzino alle normali dimensioni, i proprietari di quei famosi negozi di scherzi si salutarono cordialmente per ritornare alle proprie vite.
Se per molti carnevale era finito per loro era solo e solamente iniziato.
Quanto divertimento poteva ancora essere portato all’interno della vita di quei giovani? Quanti scherzi potevano ancora essere creati e venduti?
Tanti, forse troppi. Presto i loro laboratori si sarebbero rimessi in moto per sfornare oggettistica in grado di garantire ulteriori momenti di spasso per quei piccoli studiosi.





E con ciò la festa si conclude. Spero vi siate divertiti e che abbiate passato una buona festa. Ci si becca alla prossima
 
Top
98 replies since 20/2/2016, 16:25   2859 views
  Share