| Quanto era stata pesante come reprimenda? In fondo, era pur legittimo che imparasse qualcosa anche lì, no? Non era pur sempre quello il suo ruolo? Non si era rivolta a lui per quello? Si rifiutava categoricamente di pensare di aver fatto male. Il silenzio sarebbe stata la peggiore delle possibili eventuali soluzioni. Certo, si sarebbe potuto tranquillamente ribattere che in quanto Storico ben poco potesse permettersi in tale ambito. Non era un Divinatore, lo ammetteva lui stesso. Non era un Profeta, era ben lungi dall'esserlo. Non aveva nessuna conoscenza specifica in materia che potesse vantare, almeno in tale sede. Era uno Storico. La Storia era ancora una volta la più valida delle Magistrae, anche in campo profetico? O non era affatto così? Si poteva leggere ciò che era stato, e confrontarlo con le profezie che si erano svelate, che si erano verificate, o era semplicemente tutta una balla cosmica, ed era tutto falso? Esisteva un problema di fondo. Poteva essere quella la soluzione? Forse no, in tutta onestà avrebbe dovuto ammetterlo. Era un problema di onestà a frenare il dipanarsi della matassa? Se non poteva essere sincerto sino in fondo, come avrebbero potuto giungere da qualche parte? Sarebbe stato soddisfacente un semplice 'si fidi, è così'? Lui ci sarebbe stato? Si sarebbe creduto, a ruoli invertiti? La risposta a quella domanda era probabilmente la chiave di volta dell'intera questione. Un discorso che per certi, e non pochi, versi doveva sembrare sempre più surreale alla Giovane. Se avesse chiesto consulenza al Collega di Divinazione, poi, cosa ne sarebbe uscito? Rientrava in quanto Storico, tra i classici divinatori ciarlatani? Dopo averli sbeffeggiati, ora si iscriveva alla loro categoria? Con tanto di pompa magna? Sorrise alle prime parole della Giovane. Non sapeva nemmeno che quel dannato servizio dovesse maniacalmente essere tenuto costantemente in movimento, per evitare tiri mancini, e disastri. Peggio dei bambini. Che in fondo fosse anche quella la risposta, alla maniacale ossessione di offrire il The a chiunque avesse l'ardire di varcare quelle soglie? Certo, l'avrebbero potuto sostenere i più fieri ostacolatori, e subdoli commentatori. Non era così, semplicemente aiutava la Sorte, per così dire. Non era del resto una piacevole occupazione? In quanti potevano sostenere di essersi fatti servire un The da un servizio incantato, in un vecchio maniero, ormai Scuola? Il resto erano solo chiacchiere, e futta. Punto e stop. Veniva poi il resto, il problema. Un problema sempre uguale a sè stesso. Un mostro. Un'idra dalle cento teste dava seguito ad ogni taglio, tornando fiera come era stata inizialmente. C'era un modo per sconfiggerla? Tagliarle di netto tutte insieme? Sarebbe stato sufficiente, forse, ma impossibile a praticarsi. Chi avrebbe potuto? Come avrebbe potuto? Non sarebbe in fondo stato un peccato? Uccidere una così nobile, e antica bestia, per quello che in fondo non era nient'altro che un capriccio. Capire veramente e sino in fondo una profezia era possibile? Era comunque in parte frutto del fato? Quanto poteva? Quanto del resto era pilotato? Quanto non lo era? In via del tutto teorica avrebbero potuto assumere quanto chiedeva la Giovane. Quanto fosse praticabile, anche lì, era tutto da vedersi. E con che strumenti? Erano di nuovo lì?
Anche in questo caso, ha in parte ragione. Ammettendo come vuole che la nostra Profezia dovrebbe dipanare i suoi effetti in un futuro non troppo prossimo, e ormai imminente, e che fossimo arrivati ad ottenere tali informazioni dalla stessa. Potremmo giocare di sponda con la stessa, facendo leva sull'averne compreso il vero senso. Solitamente una Profezia pone una serie di più o meno lunghi prerequisiti, affinchè entri in azione, la nostra abilità sta nel riuscire a cogliere e leggere nell'immediato passato tali precondizioni. Capisce? Se tutti i 'se' della Profezia sono rispettati, allora è probabile che avrà presto effetto. Il problema è di capire cosa voglia veramente dire questo. Se il nostro è un approccio statico allo studio del problema, allora siamo a posto. Rintracciamo in una semiretta che rappresenta il passato N eventi, A, B, C, D e magari E, li identifichiamo come prerequisiti, e collochiamo in una seconda semiretta, il futuro, un punto F che sarà la Profezia. il punto di congiunzione tra le due semirette, G, sarà il nostro presente. In realtà, come sosteneva lei poc'anzi, tale immagine è riduttiva di come funzionino davvero le cose, e di come interagiamo con il nostro Passato, Presente e Futuro [L'idromasssaggio andrà alla graaande!]. Se il passato non è una semiretta, ma un fascio di punti, e così sarà di conseguenza il Futuro, tutto cambia. La profezia pur vera che sia, potrebbe anche svelarsi in un nostro possibile futuro, ma non nell'attuale dimensione temporale, capisce? Altrettanto, quella che riteniamo essere una falsa profezia, potrebbe in realtà aver avuto effetti devastanti e catastrofici in un'altra dimensione, anche coinvolgendoci, ma non nell'attuale.
Probabilmente concludere scoppiando a ridere sarebbe stato troppo. Si trattenne, moderandosi, limitandosi a sorridere cordialmente. Suonava come una presa per i fondelli, o avrebbe retto ancora? Aveva del credito da millantare, quanto ne era rimasto? Era quello il punto?
Pardòn, non ho proprio resistito.
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