Erano ormai giunti alle battute finali.
Era stato un lungo duello, vissuto intensamente stoccata dopo stoccata. Per quanto ormai sembrasse essere divenuto una quotidianità al pari di molte altre, tutto era destinato a concludersi. Su diversi punti era stata fatta quella che non avrebbe esitato a definire chiarezza, o comunque maggiore chiarezza rispetto a quanta non ve ne fosse in precedenza, il che alimentava la consapevolezza di non aver perso tempo inutilmente. Molti altri punti erano rimasti fumosi, sullo sfondo, a volte pochi fatti erano meglio di molte parole, cosa sarebbe significato quello in cui era andata inconsapevolmente a imbarcarsi la giovane, l'avrebbe scoperto la stessa. Dal momento che era possibile evitare l'ostacolo, per una volta, perchè non approfittarne? Per quanto si fosse prodigato in quel momento, non sarebbe comunque riuscito a condensare in poche parole le diverse ore trascorse a distanza di qualche secolo. Come avrebbe potuto? La sola introduzione che avevano così lungamente affrontato di fatto li aveva e non li aveva condotti da nessuna parte. Il fatto che poi vi fosse di mezzo anche tutta un'altra questione più legata al 'naso', sembrava non aver facilitato il compito. Doveva andare così? Al più non si sarebbe presentata alla seconda convocazione. Dopo tutto non era poi chissà quale problema. No?
Da qualche parte era pur necessario partire, e i criteri che si era posto anni addietro, in un tempo ben diverso, erano stati ancora una volta rispettati. Aveva spuntato la tabellina da buon contabile, e non trovando nulla che potesse opporsi a una scelta almeno apparentemente scelta, si era limitato alle mansioni di un mite funzionario di protocollo, privo di arte e parte: aveva convalidato l'avvenuto superamente dei criteri imposti per Legge, certificando il nuovo status. Evidentemente un'altra cosa era fatta. Ne restavano solo un altro paio, e la pratica sarebbe stata considerata conclusa a tutti gli effetti. Ormai aveva scoperto le carte in tavola, difficilmente avrebbe potuto ritrattare il Medioevo, ma c'era comunque ancora un certo margine. Quello era già stato consegnato, a tempo debito, a poche brande di distanza, ma era comunque da considerarsi a posto. Era forse tempo di spingersi un po' oltre? Non lo era? Come determinarlo? E se non ci fosse stata? Era già tempo di affidarsi nuovamente al naso?
Probabilmente sì, lo era.
La giovane era visibilmente sollevata dalla piega ipotetica ormai delineata dalla conversazione. Era visibile, evidente e manifesto. Ma di chi era stato quel successo? Sorrise a sua volta, in quella che sembrava tanto una risposta, aprendo un cassetto. Ne estrasse un libretto, dimensioni non troppo importanti, rilegatura flessibile in cuoio chiaro, costola incisa in quello che presumibilmente doveva essere anche un titolo: Racconti scritti sulla sabbia. Il monogramma dell'autore sembrava parlare da sè. Lo allungò, portandolo al centro del piano, in quello che sembrava forse troppo essere uno scambio. Ancora una volta, chi ci stava guadagnando? Un libro per una bacchetta.
Non credo sarà necessario, sfortunatamente i libri non dicono mai tutto, forse non è nemmeno nella loro natura. Un libro che si definisca tale viene scritto per affrontare un problema specifico, risolverlo, o almeno provarci. Molto difficilmente riuscirà a trovarvi più che labili riferimenti a tutto il resto, capisce? Pensiamo alla guerra di Troia, per quanto sia durata più di dieci anni non sappiamo praticamente nulla di quasi la sua intera durata. Un po' come se lei tenesse un diario, quanto spazio dedicherebbe a quelle azioni che le paiono scontate, ovvie, parti essenziali della sua quotidianità? Allo stesso tempo provi a pensare a cosa penseranno tra quattro secoli degli altri Tassorosso, che probabilmente occuperanno il suo stesso letto, della sua o anche nostra quotidianità. Non ne sapranno nulla, ma sapranno come è finita la guerra di Troia. Eppure le offro comunque un libro, non sarà sul Medioevo, ma credo che in prospettiva possa comunque essere interessante.
E infine la ciliegia.
Non gli erano mai piaciute le torte.
Tra i due lunghi e pallidi indici, il legno di sorbo staccava nettamente. La sottile asticella di legno, a mezz'aria, sottoposta a quella che sembrava un'indagine meticolosa ma al tempo stesso interessata. Che il mite e quasi annoiato funzionario del protocollo avesse infine ceduto il passo a qualcun altro? Quanto di quello emerso sino a quel momento era già insito e rispecchiabile nel legno? Tutto, e molto altro, poteva essere letto dal giusto sguardo? Era quella l'ambizione? E quanto di tutto quello era passato, quanto presente, e quanto futuro? Quello era difficile dirlo, se non addirittura impossibile. In fondo, non era un fabbricante di bacchette, anzi... C'era poi il Thestral. Anche quella era tutta un'altra Storia, eppure la più giusta dopo oltre un'ora trascorsa nelle sue più che immediate vicinanze. In fondo era quello il convitato di pietra che non li aveva mai abbandonati: la Morte. Che fosse accomodata sulla seconda poltrona, e il suo silenzio sino a quel momento potesse, o quasi dovesse, essere considerato un assenso? Cosa sarebbe significato nel più lungo periodo? In fondo un rapporto privilegiato con la morte non era qualcosa di cui andare liberi e a cuor leggero. Semplicemente un altro dazio che andava saldato? Avrebbero poi valutato il quando. Ma quella era un'altra Storia, che non l'avrebbe visto figurante. Da ultimo, qualcosa di prevedibile, quasi irrinunciabile, la valvola di sfogo: flessibile.
Tornò a posare la bacchetta da dove era venuta.
Quello era infine un congedo?
Una scelta sicuramente interessante, mademoiselle Hydra. Tra tutte avrei pensato anch'io al Thestral, al termine di questa nostra lunga conversazione. Credo di averle già dato molto su cui riflettere per questa volta, e sarò lieto di riprendere quando ne sentirà il bisogno. Ma se è tutto...
Sembrava avesse concluso.
Quando un'ultima chiosa si aggiunse.
Ironia della sorte? Tiro mancino della Morte?
Com'era averla per vicina di poltrona?
Tornò a sprofondare nella poltrona, sollevato.
Ormai era fatta.
E un'ultima cosa, quel che è accaduto in questo ufficio tra noi è segretissimo, però non ho dubbi che presto tutta la Scuola lo saprà. Devo chiederle di non voler alimentare ulteriormente le voci. Riceverà presto la convocazione per il nostro primo incontro, sino ad allora... la attendo in Aula.