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| Questa mi vergogno anche di raccontarla, ma chissene, ormai la conoscono in tutto il paese, grazie a mia sorella che mi prende per il culo per questa cosa da sei anni. Insomma, ero all'ufficio collocamento, non ero abituata al "Lei". Ho un tatuaggio che raffigura una chiave di violino sul braccio, era Estate, quindi era in bella vista. Seduta di fronte alla dipendente, in attesa delle carte che mi servivano, mi squilla il cellulare: era un messaggio. La Signora: "Suona?" Io: "Sì" Lei: "Cosa?" Io: "No, un messaggio..."
E niente, voleva solo sapere che strumento suonassi considerata la chiave di violino sul braccio. Ok, mi dileguo, ciao.
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