| L'espressione di sdegno che le raggiunse il volto fu più rapida di qualsiasi filtro Nieve si fosse imposta di utilizzare per impedire all'acredine che l'animava di esprimersi in tutta la sua pienezza. L'eventualità di chiedere il sostegno all'insegnante in questione, fino al punto da stancarlo, le risultò talmente nuova e intollerabile da minare le sue capacità di controllo facciale. Thalia l'aveva sorpresa, ancora una volta. Mai, neppure per una volta, un'immagine del genere aveva sfiorato gli occhi della sua mente, sicché si trovò a fronteggiarla in una condizione di impreparazione assoluta. La bocca si arcuò verso il basso a formare una curva di lampante sdegno, seguita a ruota da sopracciglia, naso e fronte. Un numero nutrito di rughe d'espressione le solcò il viso giovane, finché il controllo che aveva mantenuto non si dissipò e, da ciocco che era, divenne cenere.
«Questo mai!»
C'era una risolutezza irremovibile, nei suoi tratti quanto nella sua voce, quando pronunciò quelle parole. Scoccò un'occhiata in tralice a Thalia, mezzo sconvolta e mezzo indignata dalla proposta (tutta ipotetica) che le aveva fatto presente. Guardandola bene in viso, la Tassorosso avrebbe perfino potuto sospettare che, non una delle battute che si erano scambiate a suon di sarcasmo, l'avesse offesa al pari di quelle ultime, semplici, sagge e oculate parole. Con un po' di tempo e con un po' d'aiuto, in futuro, forse Nieve avrebbe compreso le ragioni di maturità che avevano improntato l'arringa di Thalia, che dall'alto della sua esperienza ed educazione aveva trovato l'unica soluzione plausibile all'empasse tutto emotivo che la Grifondoro le aveva esposto. In futuro e soltanto forse. In quel frangente, con l'espressione ancora martoriata dall'indignazione, Nieve era ben lontana dalla più elementare evidenza. Quando schiuse le labbra per esporre il suo punto di vista senza più i filtri ai quali si era affidata fino ad allora, eppure, il fato venne in suo soccorso e la spinse a tacere. Erano giunte al termine di un corridoio che dava loro due alternative praticabili: svoltare a destra e terminare l'esplorazione del quarto piano, oppure svoltare a sinistra e apprestarsi ad abbandonarlo per perlustrare un'altra zona del castello. Contemporaneamente, quasi irrealisticamente, un incalzante scalpicciare provenne da entrambe le direzioni e sia Nieve che Thalia, volgendo lo guardo ora qui ora lì, poterono scorrere due sagome in rapido avvicinamento.
«Ma che sta succedendo?!»
La domanda retorica lasciò le sue labbra giusto in tempo perché Nieve potesse riconoscere, sui tratti del viso del ragazzo che proveniva da destra, l'espressione sgomenta di Kay, un giovane Grifondoro. Nel riconoscerla, il volto di lui si tinse di sollievo, almeno quanto quello della mingherlina Tassorosso che, venendo dalla direzione opposta, era andata incontro al suo Prefetto. Nieve guardò il concasato con espressione severa.
«Cosa fai fuori dal dormitorio a quest'ora, Kay?» Il giovane deglutì nel cogliere la nota di rimprovero con cui l'aveva apostrofato. «Ho fatto tardi in biblioteca,» ammise, rifuggendo lo sguardo di lei, prima di recuperare parte dell'urgenza che aveva rinvigorito la sua corsa e tornare a guardarla, «e, quando sono uscito, ho trovato un'armatura che ballava. Non mi ha fatto andare via. Sono scappato per miracolo. Io-» «Un'altra?» «Sì,» s'inserì la Tassorosso col respiro ancora affannoso. «Ce n'è una anche da quest'altro lato. Non mi lasciava andare, Thalia. Lo giuro!»
Nieve sospirò, le labbra meno tese ora che aveva trovato in sé la comprensione per i malcapitati che viene dall'esperienza diretta con il medesimo impedimento. Cercò Thalia con lo sguardo, restituendole un'espressione del tutto priva dei segni che l'avevano alterata prima della giunta dei due ragazzi. Sorrise e, nel farlo, affiancò Kay.
«Suppongo che le nostre strade si dividano. Se dovessi avere problemi a respingere anche quest'armatura, perché sappiamo entrambe quanto potente sia il tuo fascino, fai un fischio.»
Le sorrise, stavolta più ampiamente, e le strizzò un occhio. Infine, bacchetta alla mano, seguì il giovane lungo l'unico corridoio che lei e Thalia non avevano percorso lungo il giro di ronda che le aveva viste protagoniste.
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