«
Credimi: con lui non resiste un bel niente!» Il rosso scoppiò a ridere, indicando il cane con un cenno del capo. In tutta risposta Biscotto emise un verso che poteva quasi farlo sembrare offeso dall’insinuazione, ma l’Auror non ci badò più di tanto.
Con l’ascia appoggiata contro la spalla, Aiden fece strada al giovane Serpeverde fino al retro della propria abitazione; lo spiazzo non era vasto quanto quello che dava sulla facciata principale, ma era grande abbastanza da fungere da piccolo giardino relax, con un tavolino e delle sedie e qualche vaso qua e là. Di solito era lì che si metteva a fumare d’estate, godendosi l’aria fresca, mentre ora vi lasciava per lo più una parte della legna tagliata, un’altra scorta invece sarebbe stata destinata a sostare vicino all’ingresso principale.
La lama ricurva e luccicante dell’arma andò ad abbattersi contro il ceppo quando il fulvo ed Elijah raggiunsero la zona in cui avrebbero passato il loro tempo tra una chiacchierata e una bevuta, a giudicare dall’arsenale con cui il giovane si era presentato. Aiden non poté essere più che grato per quel pensiero, nonostante il primo incontro con il Serpeverde avvenne in un contesto non del tutto tranquillo; tuttavia l’Idromele Vichingo aveva fatto miracoli e gli aveva resi amici, in un certo senso, oltre al fatto che entrambi sapevano esattamente come sorprendersi a vicenda. Una cosa in comune dunque, ma non era poi così scontato che potessero esserci altri tipi di affinità.
Infilò la canottiera e si avvicinò ad Elijah così da poter ammirare meglio il trucchetto delle bottiglie che da piccole tornarono alla loro dimensione originale. Sorrise, divertito e stupefatto. «
Hai buona memoria, Elijah.» disse, afferrando una delle bottiglie di birra e osservandone l’etichetta. «
Ma fidati se ti dico che ti avrei lasciato bere anche con un anno in meno. Qui non siamo ad Hogwarts con le sue regole e poi io ho iniziato a bere da quando avevo quattordici anni.» ghignò, per poi rivolgere uno sguardo ai muffin e prendere posto a sedere. «
Le sorelle dovrebbero essere tutte fatte sante! Anche le mie ogni tanto mi mandano qualcosa.»
Biscotto si mise comodo tra il proprio padrone ed Elijah, facendo vagare lo sguardo prima su uno e poi sull’altro, scodinzolando, nella remota speranza di ricevere qualcosa anche lui. Aiden, ovviamente, sapeva che finché i muffin sarebbero esistiti il suo esuberante amico canino non avrebbe smesso di fissarli con insistenza; per questo sarebbe stato meglio sia accontentarlo - in parte, senza esagerare - sia finire quelle leccornie, o non avrebbero avuto pace.
«
Ho sempre un’ascia di scorta, se vuoi divertirti con me.» rispose alla proposta con un gentile sorriso. Stappò la birra, era curioso di provarne almeno una prima di salire di livello con le gradazioni alcoliche, non volendo inoltre rovinarne il sapore. «
Non sei affatto inopportuno, apprezzo sempre della compagnia.» aggiunse dopo aver dato una poderosa sorsata. Il sapore era ottimo, anche se era della categoria di birre chiare che di solito apprezzava di meno rispetto ad una birra scura o rossa. Doveva assolutamente farsi dire dove le aveva prese, non la stava affatto disprezzando.
Alla domanda di Elijah riguardo a come stava, l’Auror sospirò profondamente. «
Sono stato peggio… ma sono ancora vivo.» Non era semplice partire con simili argomenti, ma era ben consapevole di dover dare una risposta ad Elijah, prima che tentasse di scavare più a fondo da solo. «
Pare io sia tornato sulla piazza… L’unica magra consolazione è che almeno non sono cornuto!» spiegò brevemente, poi aggiunse una scrollata di spalle. «
Mi alleno spesso, in compenso. Esercizi Babbani, sai. Molto efficienti.»