Dorian Hades Midnight vs Claire Santos, Docente vs Adulto

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view post Posted on 25/11/2017, 10:58
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2OcyqLP

Era trascorso un lasso di tempo infinitesimale da quando Dorian aveva pronunciato l’incantesimo e da quando la bacchetta gli era volata dalla mano, rimbalzando lontana con un tintinnio sordo.
Aveva avuto appena il tempo di rendersi conto dell’errore compiuto.
Scelse astutamente di ignorare il peso del risveglio del raziocinio, limitandosi a registrare l’accaduto senza disperare.
Per nulla scosso, completamente deciso a recuperarla, si sarebbe morso il labbro con gli incisivi – l’esitazione non lo avrebbe distratto, si sentiva estremamente concentrato – e, nel momento esatto in cui si fosse definitivamente reso conto della mancata la presa sotto i polpastrelli, avrebbe provato a scartare a lato della sua avversaria, per evitare che un secondo colpo potesse bersagliarlo direttamente.
La calma non lo lasciava mai, lo tranquillizzava con una carezza da papà comprensivo, gli faceva ritrovare il controllo della situazione.
Non avrebbe perso tempo a scrutare Claire: se fosse riuscito a sfilare a sinistra si sarebbe immediatamente lanciato in direzione della sua arma con tutta la determinazione che aveva in corpo; senza, tuttavia, attenuare la propria maschera di imperturbabile finezza.
La determinazione gli stava sempre accanto come un’invisibile presenza; il suo respiro leggero gli infondeva sicurezza, le sue candide mani gli scostavano dagli occhi le tremule cortine dell’esitazione.

PS: 180; PC: 132; PM: 164; PE: 27

 
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view post Posted on 4/12/2017, 20:10
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Il Fato

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Tutto accadde così velocemente che difficilmente qualcuno sarebbe riuscito a seguire ogni singola mossa dei due sfidanti. L'esecuzione dell'incantesimo di Claire era stata perfetta, ma Dorian fu abbastanza scaltro e veloce da poter schivare il raggio, spostandosi di colpo verso la sinistra dell'avversaria. La bacchetta dell'Auror era ancora adagiata sulla pedana, ma la sua determinazione e concentrazione gli permisero di eseguire un ulteriore scatto in direzione della sua arma. Era apparentemente calmo, ma fin troppo veloce. Dorian era riuscito a recuperare il suo amato pezzo di legno, ma non aveva fatto i conti con il Nebula Antigravitas di Claire. L'incantesimo in questione non sferrava un attacco diretto, questo era risaputo, e l'esecuzione di Claire era stata fin troppo precisa. L'Auror era sì riuscito a schivare l'incanto, ma la nube creata dalla Santos contaminò esattamente la zona in cui si trovava la bacchetta di Dorian, dopo aver oltrepassato la sua posizione grazie alla sua schivata. Midnight dunque si sarebbe trovato proprio nella trappola della sua avversaria, ed immediatamente dopo essersi impossessato nuovamente della sua arma, un'improvvisa e strana sensazione si poté impadronire di lui. Il mondo attorno a lui apparve come capovolto, di conseguenza egli avrebbe potuto sentirsi del tutto destabilizzato dalla situazione. Avrebbe potuto vedere il vuoto sotto di sé, mentre il soffitto fungeva da terreno. Di fatto, Dorian era nella stessa posizione che aveva acquisito l'attimo prima, ma nella sua mente tutto appariva sottosopra.



» Dorian H. Midnight:
Punti Salute: 180 - 17 = 163
Punti Corpo: 132 - 10 = 122
Punti Mana: 164 - 10 = 154
» Claire Santos:
Punti Salute: 124
Punti Corpo: 152
Punti Mana: 140


Dorian, hai recuperato la tua bacchetta, ma sei stato beccato dal Nebula Antigravitas di Claire e hai la sensazione di stare a testa in giù.
Scadenza:
7 Dicembre 2017 ore 20:10

EDIT: Proroga concessa.
Nuova scadenza:
12 Dicembre 2017 ore 20:10


Edited by Master Adepto - 11/12/2017, 16:50
 
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view post Posted on 12/12/2017, 10:52
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Quando Dorian si lanciò in avanti – la criniera fiammeggiante – sentì il cuore battergli contro il palmo della mano, tanto era stato forte l’impeto che lo aveva spinto ad agire. I duelli per lui avevano qualcosa del rito di passaggio. Un trionfo sanciva la fermezza dei principi. Chi vinceva espiava tutto. E poteva affrontare qualsiasi cosa.
Il legno della bacchetta gli era così familiare che quando lo avvertì sotto le dita, nella presa, non si stupì troppo né della sensazione di vertigine, né di essere caduto preda dell’incantesimo dell’avversaria.
Conosceva l’utilità di quella maledizione – era oggetto di una lezione standard ad Hogwarts che teneva di anno in anno agli studenti del quarto – e, nonostante sapesse che si trattava solo di un insidioso inganno della mente, era consapevole di aver perso ogni punto di riferimento: essa andava ad influenzare la percezione dell’ambiente che acquisiva un’altezza, una larghezza, una profondità del tutto nuove; come se l’alto e il basso fossero stati scambiati d’improvviso e il bersaglio capovolto in una terza dimensione.
Senza farsi eccessivamente intimorire avrebbe provato a puntare la bacchetta contro il proprio torace possente.
A suo modo di vedere, il potere della concentrazione rappresentava il trionfo della mente sui rudimentali limiti costituiti dall’equilibrio; attraverso la determinazione un mago avrebbe potuto perforare la barriera di tutti gli inganni dei sensi. Ogni magia, lo sapeva, aveva una forma geometrica perfetta, era come una figura i cui angoli e intersezioni lasciavano intravedere nascosti punti di fuga.
Per quanto vi fosse versato, non amava eccessivamente i controincantesimi; eppure, in quel momento, si rese perfettamente conto di quanto fosse importante disfare l’offensiva senza scoprire la guardia ad un secondo colpo.
Dopo essersi puntato addosso la bacchetta, dunque, avrebbe tentato di chiudere gli occhi, di lanciarsi imprevedibilmente di lato, in modo da provare a schivare un secondo assalto diretto. In quel preciso istante, si sarebbe concentrato sul proprio corpo – la perla della pelle, il castano dei capelli, i denti perfetti, le labbra carnose, il respiro calmo – e sulla propria mente. In forma non verbale, attentissimo a mantenere i nervi saldi, avrebbe sussurrato:
«Finite Incantatem».

PS: 163; PC: 122; PM: 154; PE: 27

 
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view post Posted on 27/12/2017, 17:35
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Il Fato

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Nonostante Dorian fosse stato appena colpito da un incanto alquanto particolare senza accorgersene, l’espressione sul suo viso sembrava impassibile e per nulla intimorita. Fu per questo motivo che Claire cominciò a sentire ancora di più il sangue ribollirle nelle vene, incattivendosi, di conseguenza, sempre di più. Come mossa da una forza incontrollabile che veniva dall’esterno, Claire aveva già il polso della mano destra posato sulla spalla opposta, la bacchetta era ben salda nella sua mano, e cominciò a pronunciare:
- Im… - In quell’istante, il braccio si distese in avanti.
- …Pedimen… - Continuò la formula, in maniera chiara e ben scandita.
- TA! - Quest'ultima sillaba fu pronunciata perfettamente in sincronia con il movimento del polso che si spostava dritto verso petto di Dorian.

* * *

L’effetto dell’incantesimo della Santos non ebbe l’effetto sperato: nonostante le intenzioni dell’Auror fossero completamente diverse, tutto ciò che fece il suo Finite fu “bloccare” l’effetto dell’incanto lanciato da Claire proprio nell’attimo in cui avesse raggiunto il suo corpo. Tutto accadde esattamente nello stesso secondo, Dorian venne colpito dall’Impedimenta di Claire, ma, prontamente, e al contrario di ciò che egli si aspettava, lo bloccò, pertanto il suo effetto sarebbe durato soltanto pochi millesimi di secondo. Il suo raggio, dunque, aveva raggiunto il petto del Docente soltanto il secondo dopo che egli aveva appena finito di pronunciare l’ultima sillaba del “Finite Incantatem”. Avrebbe, però, dovuto fare i conti col vero nemico del momento: il Nebula Antigravitas. Dorian si trovava ancora nella “zona contaminata”
(-13 PS; -10 PC; -10 PM), e la sua mossa si rivelò totalmente inutile a quel fine. Era, dunque, ancora vittima dell’effetto disorientante dell’incanto. Quale sarebbe stata la sua prossima mossa?

* * *

Claire, nonostante il suo fallimento, non perse per nulla la sua concentrazione e la sua forza d’animo: senza indugio, distese nuovamente il braccio dominante in avanti, esattamente verso il centro del suo corpo. Cominciò a roteare il polso elegantemente, fino a compiere un giro completo in senso antiorario, e la punta della bacchetta sarebbe poi andata a puntarsi contro, nuovamente, il petto di Dorian.
* Orbus. * Avrebbe pronunciato non verbalmente, nella sua testa. Quella rabbia e determinazione si facevano sempre più presenti nella mente di Claire, e, nonostante all’apparenza potesse sembrare una donna piuttosto tranquilla, la realtà dei fatti era che, in alcune situazioni, sapeva essere davvero sadica. L’Auror sarebbe dovuto essere già destabilizzato per effetto dell’intanto precedente, perché non rigirare il coltello nella piaga ancora un po’?



» Dorian H. Midnight:
Punti Salute: 163 - 13 = 150
Punti Corpo: 122 - 10 = 112
Punti Mana: 154 - 10 = 144
» Claire Santos:
Punti Salute: 124
Punti Corpo: 152
Punti Mana: 140


L'effetto del Finite Incantatem non ha avuto l'effetto che speravi perché hai puntato la bacchetta contro il tuo petto.
Il Nebula Antigravitas crea una nube in una determinata zona (in base alla direzione in cui viene lanciato), pertanto il tuo incanto avrebbe funzionato se avessi puntato la bacchetta contro la "zona contaminata". Tuttavia, come puoi vedere, non è stato del tutto inutile.

Scadenza:
30 Dicembre 2017 ore 17:35

EDIT: Proroga concessa.
Nuova scadenza:
6 Gennaio 2018 ore 17:35


Edited by Master Adepto - 28/12/2017, 20:15
 
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view post Posted on 6/1/2018, 16:16
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Sembrava impossibile persuadere la fortuna a sorridere a Dorian. L’incantesimo non si era dissolto, eppure la sua volontà era stata inamovibile. In un attimo si concentrò sul vuoto che vedeva sopra di sé, fece un profondo respirò e provò ad analizzare la natura dell’illusione. Gli parve che i finestroni capovolti lungo la parete lasciassero entrare la luce velata e fredda; il versante superiore dei muri e il soffitto avevano un rivestimento in pannelli di legno dai bordi impolverati.
Inarcò un sopracciglio, seccato dalla situazione, e infine ricordò.
La maledizione non agiva direttamente su di lui, ma sullo spazio attiguo, sul perimetro ideale, cioè, che la strega doveva aver circoscritto con il gesto della sua bacchetta.
Il fastidio che provò nei confronti di se stesso fu tale da scuoterlo nel profondo; la maschera di noia che fino a quel momento aveva indossato andò in mille pezzi.
Oltre a vincere, cosa importava nella vita? Nulla.
Si sorprese, quasi, di quella sua tranquillità degli ultimi minuti: aveva passato anni a distruggere chi si era opposto al suo cammino e, adesso, restava inerte di fronte a una sparuta sciocchina.
Si concentrò; al culmine della furia, tutto gli fu chiaro.
La noia e l’indifferenza svanirono nel nulla; come se le nuvole, ritraendosi, avessero svelato un cielo limpido.
Assottigliò pericolosamente gli occhi scuri, fino a chiuderli.
Era consapevole di non avere molto tempo a disposizione e di essere un bersaglio facile; ma ardeva di una collera accecante, come il crepuscolo che arde prima del temporale, come Achille che nelle mani stringe lance fiammeggianti e dagli occhi scaglia lampi di furia divina.
D’improvviso, provando ad ignorare gli effetti dell’illusione – a cui ormai riteneva di essere decisamente avvezzo – avrebbe tentato di correre verso destra, così da sottrarsi ad un eventuale secondo colpo e, al tempo stesso, uscire dall’area della dolorosa maledizione. Qualora fosse riuscito nel suo intento, non appena avesse riacquisito una normale percezione delle cose, con lucida ira non avrebbe esitato ad individuare la nemica.
Se – e soltanto se – il suo progetto fosse andato a buon fine, si sarebbe risolto per una fattura dalla realizzazione rapida, così da evitare che la sua avversaria potesse trovare il tempo per difendersi. Eseguendo prima una stoccata del polso verso l’alto, simile ad un gesto di frusta – lo avrebbe mosso con velocità, pur avendo l’accortezza di mantenerlo rigido – avrebbe cercato di individuare il suo bersaglio e, soltanto nella mente, ricordandosi di separare le due parole e di farle corrispondere ai due distinti momenti dell’incantesimo – il primo, scandito dal movimento del polso, il secondo dal riconoscimento dell’avversario – avrebbe urlato la formula:
«Petr[ì]ficus tot[àh]lus»
In quel momento avrebbe immaginato il corpo di Claire trasformarsi in marmo, in una sorta di manichino in forma di donna, fatto dello stesso materiale che gli scultori impiegano per sbozzare le loro statue.
L’idea che lei potesse vincere era intollerabile.

PS: 150; PC: 112; PM: 144; PE: 27

 
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view post Posted on 31/1/2018, 13:26
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Il Fato

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Tutto sembrava accadere ad una velocità supersonica. Il duello tra il Docente di Difesa Contro le Arti Oscure di Hogwarts e una degli iscritti al Club dei Duellanti più ricercati andava avanti con una precisione disumana. Sembravano gli sfidanti perfetti, due giovani dai riflessi prontissimi che avevano in testa soltanto la vittoria. Nelle vite di entrambi, non era contemplata la sconfitta. Per loro, non c’era nulla di più importante della soddisfazione personale, e la loro determinazione non avrebbe mai permesso di far andare storto qualcosa.
Claire Santos non aveva fatto in tempo neppure a pronunciare la seconda e ultima sillaba del suo incanto che un improvviso fascio di luce azzurro - che sembrava quasi di ghiaccio – sfiorò il braccio sinistro della donna. Ma nulla successe. Claire fu costretta a fermare l’esecuzione del suo incanto non appena i suoi occhi misero a fuoco quel raggio avvicinarsi sempre di più. Si ricompose immediatamente, ed un ghigno si presentò sul suo volto. Quante probabilità ci sarebbero state che l’incantesimo di Dorian potesse andare a buon fine? Quanti Maghi riuscivano a correre con la sensazione di stare a testa in giù e, nello stesso tempo, lanciare una fattura? L’Auror, bisognava ammetterlo, era stato molto bravo nel concentrarsi durante quella corsa, riuscendo, nonostante tutto, a lanciare il Petrificus Totalus in modo perfetto. Ma, purtroppo, non era stato abbastanza preciso. Nel frattempo, la nube del Nebula Antigravitas si era dissolta completamente, e l’Auror non avrebbe più potuto temere per il suo senso dell’orientamento. Tutto il mondo ai suoi occhi ritornò dritto, ed ogni oggetto e persona presenti nella Sala dei Duellanti sembravano essere tornati improvvisamente al loro posto originario.
Nulla sembrava essere cambiato. Tutto sembrava essere in stallo.



» Dorian H. Midnight:
Punti Salute: 150
Punti Corpo: 112
Punti Mana: 144
» Claire Santos:
Punti Salute: 124
Punti Corpo: 152
Punti Mana: 140



Scadenza:
3 Febbraio 2018 ore 13:26
 
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view post Posted on 1/2/2018, 14:20
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Come un samurai che agisce in uno scatto fulmineo, esplosivo come una molla tenuta in pressione, Dorian si mosse, consapevole di quanto il duello fosse solo un gioco di velocità.
A guisa di katana – se fosse riuscito – avrebbe puntato la bacchetta fremente verso il cuore della nemica, con la rapidità massima che il gesto gli avrebbe concesso. Poi, avrebbe flesso il braccio con eleganza, avendo cura di portarlo verso il proprio corpo, come un kendoka che scopre la guardia ritraendo l’arma all’altezza del do – la zona del busto. L’attacco si sarebbe trasformato in una spinta, in una distensione capace di scaricare la tensione dell’attesa, vibrante nel suo slancio passionale, verso il petto dell’avversaria. Con ogni sforzo, con ogni fibra dei muscoli agili, con ogni gesto e ogni pensiero si sarebbe concentrato con il solo obbiettivo di distruggerla. In quel movimento così simile ad un assaggio di spada, avrebbe cercato di riversare tutta la propria determinazione: si sarebbe figurato un lampo di luce rossa – crepitante come il fuoco di un drago alato o come il sospiro di un titanico leone che fa tremare la terra sotto il suo passo – con una risolutezza che solo la scienza esatta della mente nel processo del suo divenire può comprendere. E nel momento esatto in cui fosse riuscito a portare il braccio in avanti, in quell’ultima distensione, avrebbe pronunciato la formula con la voce ferma di un generale che guida le truppe prima di un conflitto sanguinoso:
«Stupeficium!».
Poche sillabe accompagnate da un imperativo che avrebbe tagliato l’aria al pari di un panno sbrindellato; roche, graffianti, eppure piene di sfumature sensuali.
Non era solito servirsi della voce in un duello – troppo mutevole, troppo intimamente collegata alle passioni – ma in quel frangente nessuno era più risoluto di lui e la parola – pensava – avrebbe tradotto l’unità della forza mentale in una forma di magia così precisa, distruttiva e pura da risultare perfetta.
La sua bacchetta e quella di Claire fremevano l'una verso l'altra, perché il legno chiamava il legno: un richiamo che portava solo a baci accennati sulle superfici opalescenti delle maledizioni, e ad una sensuale danza dei piedi che correvano frenetici sulla pedana rialzata.
Mai come in quel momento era intenzionato a farla finita e a lasciare il marchio del proprio bokuto, simile a un vessillo di guerra in terra straniera, sul suo corpo.
Nei veloci spostamenti il suo maglione chiaro ondeggiava, plasmato dall'aria che invisibile sfiorava il tessuto, mosso con la delicatezza di una carezza all'amante; il sudore scavava la sua strada lungo il collo accaldato, oltrepassava la clavicola sporgente e si insinuava tra i pettorali che inspiravano bramosi l'aria. E poi, inarrestabile, quella goccia sfuggente scompariva oltre il bacino, inghiottita nell'oceano nero del tessuto dei pantaloni.

PS: 150; PC: 112; PM: 144; PE: 27

 
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view post Posted on 8/2/2018, 14:22
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Il Fato

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Claire Santos, oltre ad essere un’ottima combattente, poteva vantare di essere particolarmente brava a studiare i suoi sfidanti. In tutto quel tempo, aveva potuto duellare contro tantissimi Maghi, e il suo bagaglio di esperienza era abbastanza ampio da poter riuscire a studiare le loro mosse e giocare d’anticipo. Era consapevole di quanto fosse rischioso usare quella tattica, considerando che gli esseri umani, a volte, sapevano essere davvero imprevedibili, ma poteva comunque dire di essersi sbagliata davvero poche volte. Dunque, quante possibilità c’erano che Dorian usasse un incantesimo d’attacco? Tante, davvero tante. Senza indugiare un attimo, puntò la bacchetta dritta di fronte a sé, ma all’altezza della fronte. Cominciò a far roteare il polso in senso orario, andando sempre più verso il basso.
*Protego…* La parte iniziale della formula era ben nitida nella sua mente, come del resto la seconda e, mentre disegnava il secondo ed il terzo cerchio, avrebbe chiuso quella formula nel suo cervello:
*Totàlus!* Avrebbe cercato in tutti i modi di allungare la vocale “a” fino alla fine dell’ultimo cerchio, immaginando uno scudo perfetto e lucente che proteggeva il suo esile corpo.

* * *

Ma, nel frattempo, cos’era intento a fare lo scaltro Dorian? Quale sarebbe stata la sua mossa successiva? Ed ecco che la risposta a quelle domande non esitò a giungere: l’Auror, veloce, preciso e determinato come non mai, aveva pensato bene di agire secondo i suoi metodi sadici. Era stato veloce, poco più veloce di Claire. Un fascio di luce dal colore rosso vivo spuntò deciso dalla punta della sua arma. Atterrò in modo violento poco più giù del centro del petto della povera Claire, soltanto l’attimo prima che ella avesse potuto immaginare di pronunciare l’ultima sillaba del suo incantesimo. Sì, Dorian era riuscito ad anticiparla proprio sul filo, e no, non era affatto fortuna, quella c’entrava ben poco in quelle situazioni. L’incantesimo era stato lanciato in modo impeccabile, tanto che Claire non avrebbe potuto avere possibilità di scampo: qualche secondo dopo sarebbe caduta a terra, priva di sensi. Lei non si era sbagliata, il suo sfidante aveva veramente utilizzato un incantesimo d’attacco, e non era stato neppure un incanto particolarmente tranquillo, ma quanto le era stata utile quella tattica in quel momento? A nulla, dato che aveva peccato di altro.

* * *

*Totà…* Fu tutto ciò che nella realtà dei fatti riuscì a dire nella sua mente. In quell’istante, un colpo secco e violento raggiunse la parte inferiore del suo sterno. Aveva avuto pochi secondi per poter ragionare, per poter percepire quel dolore insopportabile sul petto, mentre la vista diveniva sempre più appannata e la testa cominciava a girare come una trottola. Riuscì a percepire soltanto il suo corpo barcollare e oscillare sempre di più verso destra.
Poi buio. Completamente buio.



» Dorian H. Midnight:
Punti Salute: 150
Punti Corpo: 112
Punti Mana: 144
» Claire Santos:
Punti Salute: 124 - 33 = 91
Punti Corpo: 152
Punti Mana: 140



Scadenza:
11 Febbraio 2018 ore 14:22
 
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view post Posted on 8/2/2018, 22:25
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Quando Claire cadde, Dorian, senza scomporsi, strinse la bacchetta nel palmo della mano; seguì con lo sguardo il suo corpo – si era accasciata in modo brusco ma paradossalmente delicato, come una rosa che viene recisa allo stelo – e senza perdere tempo, preparandosi all’azione, accennò ad un sorriso abbozzato, perché quel duello si era infiammato molto più di quanto non pensasse.
Si chiese se il pubblico si compiacesse di quella sfida fatta di occhiate piene di rancore malsano: soffocante forse, ma velato dall’attesa inebriante di un incantesimo che avrebbe definitivamente fatto la differenza.
Le sue labbra si contrassero in una considerazione malevola – per un attimo fu tentato di sottrarle definitivamente l’arma, come lei aveva tentato di fare, ma accantonò l’idea, che poco gli si addiceva.
Così, provò a roteare completamente il polso in senso antiorario, disegnando nell’aria un’orbita di trecentosessanta gradi: al suo centro – idealmente – doveva trovarsi la donna. Avrebbe cercato di muovere la bacchetta con la rapida fermezza di una cometa che nel suo moto notturno fende il cielo e, al tempo stesso, con la precisione vibrante di un boomerang che taglia l’orizzonte nella sua parabola curvilinea. Senza far scivolare la mano, alla fine del movimento, l’avrebbe puntata verso di lei – il maglione aderente al torso e la manica tesa nel gesto.
Nessun sussurro questa volta si sarebbe insinuato all’orecchio degli spettatori; si sarebbe avvertito solo il fruscio dei suoi capelli vaporosi scostati nell’impeto. Eppure, lui si sarebbe concentrato sulla formula con tutta la sua fermezza:
«Orbus.»
Avrebbe scandito la parola; l’avrebbe gustata nella mente come con la lingua, lettera dopo lettera.
Nel mentre, avrebbe immaginato il corpo di Claire sollevarsi esanime – il collo e le spalle roteare lentamente nell’aria, la sensuale curvatura della gola scoprirsi nella torsione.

E poi, se l'esecuzione fosse stata perfetta, il crack.

Il suono sordo delle vertebre cervicali recise nell'urto.

PS: 150; PC: 112; PM: 144; PE: 27

 
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view post Posted on 18/2/2018, 12:31
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Ecco che uno dei momenti di estrema difficoltà per Claire Santos era arrivato. Non era abituata a trovarsi in svantaggio, lei era una donna forte, che non aveva mai permesso a nessuno di renderla debole. Quelle rare volte in cui si trovava in una posizione scomoda, riusciva subito a trovare il metodo per recuperare e riprendere la situazione in mano, ad ogni costo. Ce l’avrebbe fatta anche quella volta?
Era lì, distesa per terra su un fianco, mentre il cervello cominciava a riattivarsi. Avrebbe potuto aprire gli occhi ed accorgersi dei movimenti della bacchetta di Dorian, ma non avrebbe avuto ancora le forze di alzarsi per potersi difendere. L’ennesimo fascio di luce la colse in pieno ed il suo corpo cominciò a capovolgersi, ma sul posto, in quello stesso punto. Claire era già per terra, non avrebbe potuto fare molta strada, né tanto meno sarebbe potuto accadere ciò che aveva in mente l’Auror. Niente ossa rosse, niente vertebre cervicali fratturate. Il corpo di Claire venne trascinato per un paio di metri all’indietro, poi una botta in testa non particolarmente forte, considerando le distanze scarse. Avrebbe potuto percepire il dolore, sì, anche perché non era in una situazione particolarmente piacevole.
Il suo corpo finì interamente sul tappeto presente sulla pedana, ma, se fosse stata davvero forte come tutti credevano, avrebbe potuto trovare sia il tempo che il coraggio di alzarsi e tornare a combattere com’era solita fare. Era solo questione di tempo, e lei doveva giocarsela bene.



» Dorian H. Midnight:
Punti Salute: 150
Punti Corpo: 112
Punti Mana: 144
» Claire Santos:
Punti Salute: 91 - 26 = 65
Punti Corpo: 152 - 2 = 150
Punti Mana: 140



Scadenza:
21 Febbraio 2018 ore 12:31
 
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view post Posted on 20/2/2018, 17:14
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Se era mai stato agguerrito a tal punto, di sicuro Dorian non se lo ricordava.
Non sentiva il proprio cuore battere così forte da mesi.
Pompava adrenalina in ogni singola cellula del corpo, facendolo sobbalzare, agitare, tendere.
Doveva ammetterlo con se stesso: era infastidito.
Deciso a non perdere nemmeno un secondo – non voleva dare a Claire né il tempo per riprendersi, né quello per agire – avrebbe provato ad eseguire un movimento del polso simile ad un colpo di frusta, alzando la bacchetta verso l’alto con l’ardore selvaggio e la destrezza di un guerriero che ha combattuto centinaia di battaglie.
Calmo, rapidissimo e concentrato sull’esecuzione, avrebbe pronunciato nella mente – andando a completare il movimento rigido del braccio con cui avrebbe puntato l’arma contro il corpo della nemica – la prima parte della formula: «Petr[ì]ficus».
L’esecuzione di un incantesimo può essere resa perfetta, tuttavia, soltanto dalla fermezza del proposito, e anche quella, in Dorian, era più che mai lungi dal vacillare. Così, dopo essersi sincerato di averla sotto tiro, non solo avrebbe portato a termine l’invocazione, pronunciando la seconda parola – «Tot[àh]lus» – ma, appellandosi a tutta la decisione, alla determinazione e al desiderio di successo che recava dentro di sé, avrebbe immaginato Claire pietrificata a terra, resa immobile da un fascio di energia color del ghiaccio.
Se il colpo fosse andato a segno, si sarebbe concesso qualche istante per osservare il volto della nemica – immobilizzata – con gli occhi scuri ebbri di superbia. Probabilmente lo sguardo della donna, nella medesima situazione, sarebbe stato identico. Eppure, se avesse potuto riflettersi in uno specchio, avrebbe forse notato una luce che lo differenziava da chiunque altro: una voglia di vincere famelica, eccessiva; animalesca… Una brama di successo che non traspare dal viso arrossato di chi duella con spirito sportivo. Dorian aveva sempre sofferto di una competitività estrema, ma non ne era disturbato. Anzi, trovava tanto soddisfacente quel lato del suo carattere da vantarsene. Tuttavia, da quando quello scontro era iniziato – da quando l’avversaria lo aveva disarmato – il desiderio di vincere aveva eclissato ogni altro pensiero e ora trionfava, definitivamente, più forte di qualsiasi altro sentimento. Perfino della fatica.
La tensione sarebbe guizzata nelle iridi d’ambra, mentre la mano salda si sarebbe preparata a sferrare il colpo seguente e i denti avrebbero imprigionato il labbro inferiore con fare nervoso.

PS: 150; PC: 112; PM: 144; PE: 27

 
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view post Posted on 14/3/2018, 14:05
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Il Fato

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Era riuscita a riaprire gli occhi, ma non ebbe neppure il tempo di guardarsi intorno e capire dove si trovava che il suo corpo, improvvisamente, venne trascinato all'indietro. Aveva come la sensazione che almeno due paia di mani l'avessero presa per le caviglie e la stessero portando via chissà dove. Non avrebbe potuto prendere il controllo di nulla, in quella situazione, nemmeno se avesse voluto. Solo una manna dal cielo avrebbe potuto aiutarla, se solo fosse arrivata. Claire, sconvolta, sgranò gli occhi, mentre cercava di aggrapparsi con le unghie sul tappeto presente sulla pedana, ma senza alcun successo. Il corpo venne capovolto ed un dolore lancinante si presentò improvvisamente alla testa, dopo quella botta. Nemmeno in quel caso avrebbe potuto fare un granché. Era ancora troppo confusa in seguito allo svenimento per poter capire fin da subito quale tipo di incantesimo aveva utilizzato in quel momento Dorian. E, anche se fosse, la cosa era stata talmente tempestiva che non avrebbe avuto neppure il tempo di poter ammortizzare in qualche modo la botta.
Fortunatamente, la sua bacchetta era ancora nella sua mano destra. Non appena l'effetto di quell'incanto terminò, Claire strinse la presa attorno alla sua arma, non esageratamente, ma abbastanza da tenerla salda. Non poteva sfuggire. Doveva essere veloce, doveva metterci l'anima. Non perse tempo ad alzarsi, o non avrebbe avuto speranze di anticipare qualsiasi mossa del suo sfidante. Allungò il braccio destro in avanti, verso di lui e, quando la punta della bacchetta sarebbe stata allineata con il torace dell'Auror, avrebbe immaginato un incendio vero e proprio nella sua mente. Delle fiamme devastavano qualsiasi forma vivente e non, nella sua mente, e così sarebbero dovute essere quelle che di lì a breve sarebbero spuntate dalla sua bacchetta. Con una forza di volontà che mai aveva avuto prima ed un tono di voce che faceva vedere tutta la sua potenza, avrebbe pronunciato, ad alta voce:
- Incendio! -

* * *

Claire Santos aveva decisamente sottovalutato il suo avversario, fino a quel momento. Sì, lei aveva duellato tantissime volte nella sua lunga carriera, e la vittoria era sempre stata al centro dei suoi pensieri, fin dall'inizio di ogni duello. Aveva fallito, qualche volta, ma il più delle volte, seppur stremata, era riuscita a vincere a testa alta. Dorian Hades Midnight era uno di quegli sfidanti ambiziosi e troppo sicuri di sé. Questo fattore aveva giovato a favore dell'Auror, mentre Claire, troppo concentrata sulla sua dignità, si era ritrovata improvvisamente in difficoltà. Coma la sua esperienza giustamente le aveva insegnato, non perse tempo ad alzarsi. Questione di secondi e quel Petrificus Totalus lanciato dal neo-Docente l'avrebbe colta in pieno. Delle fiamme fuoriuscirono dalla punta della sua bacchetta e giunsero esattamente sull'indumento superiore di Dorian, ma non furono così distruttive quanto la donna si aspettava. Per quanta forza e decisione avesse potuto mettere in quel colpo, lo stato in cui si trovava la rendeva debole in tutto. Nonostante questo, però, le fiamme non erano del tutto innocue: quella più piccola divampò sul lato sinistro all'altezza della vita dell'Auror, e l'altra, poco più grande, sul lato opposto, leggermente più in alto (-18 PS). Le fiamme, inoltre, non permisero a Dorian di concentrarsi abbastanza nella seconda parte della formula, ragion per cui, dalla sua bacchetta, non fuoriuscì alcun fascio di luce.

* * *

Sì, lo aveva decisamente sottovalutato. Dorian si dimostrò essere uno dei più abili sfidanti che aveva incontrato Claire su quella pedana, e vincere contro di lui le avrebbe dato sicuramente una soddisfazione unica. Il fuoco non era mai stato uno degli elementi che più le si addiceva, a dire il vero. La scelta dell'utilizzo dell'incantesimo Incendio non era del tutto voluta, semplicemente fu il primo incanto più veloce che le venne in mente in quel momento di estrema difficoltà. Era l'acqua il suo elemento, lo era sempre stato. Se c'era un incantesimo che proprio rispecchiava la sua indole era il Neptuno. Era sempre riuscita a lanciarlo in modo impeccabile, senza mai fallire. Approfittò delle fiamme attorno al busto di Dorian per rialzarsi velocemente, in uno scatto. Una volta in piedi di fronte a lui, entrambe le braccia si distesero in avanti. La punta della bacchetta puntava poco più in alto della testa del Docente, mentre il palmo della sinistra era curvato, come se stesse afferrando una sfera di cristallo. Le mani si sarebbero mosse all'indietro, come a voler creare una bolla d'acqua immaginaria, e durante questo movimento, avrebbe pronunciato, nella sua mente, ed allungando la vocale "u":
*Neptuno!*



» Dorian H. Midnight:
Punti Salute: 150 -18 = 132
Punti Corpo: 112
Punti Mana: 144
» Claire Santos:
Punti Salute: 65
Punti Corpo: 150
Punti Mana: 140



Scadenza:
17 Marzo 2018 ore 14:05
 
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view post Posted on 15/3/2018, 11:26
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2OcyqLP

Quando aveva imparato ad evocare il fuoco, Dorian aveva esultato intimamente. Fin da bambino era rimasto incantato dal crepitio basso, armonico, delle fiamme modulate che fuoriuscivano dalla bacchetta; affascinato e atterrito, come davanti ad un serpente meraviglioso e letale intento a danzare al ritmo delle note di un incantatore, pronto a morderlo se mai avesse osato sbagliare un singolo movimento.
Per lui il fuoco era possibilità, alterazione: bruciava a diverse intensità, a seconda del desiderio. Era il simbolo della conoscenza, della passione, della vita.
Era l’elemento a cui si sentiva più affine, poiché portava luce, ma anche distruzione.
Nessuno poteva sottrarsi alle fiamme, una volta che esse divampano libere da costrizioni.
Il fuoco era un Dio giusto, purificatore e distruttivo. Il fuoco divorava.
Dorian aveva sempre desiderato essere fuoco.
Era fuoco, perché come lui non faceva distinzioni.
Non gli interessava se chi incontrasse sul suo cammino fosse buono, cattivo, bello, brutto… Bruciava e divorava coloro che si opponevano alla sua volontà, finché dei nemici non restava solo cenere.
Quando l’incantesimo di Claire lo colpì, ustionandogli il ventre ed il torace, per qualche secondo fu afflitto da un dolore lancinante: le fiamme raggiunsero i bulbi piliferi e l’epidermide chiara, scottandolo. Poi le sue labbra pallide si distesero in un sorriso crudele e beffardo; era pronto a schiacciare coloro che avessero incrociato il peso del suo sguardo.
Non tollerava di essere stato ferito dal suo stesso elemento e fu assalito dalla collera.
Nell’impeto del gesto – se gli fosse riuscito – avrebbe sentito cozzare i denti tra loro. Con la massima velocità avrebbe provato ad indirizzare la punta della bacchetta verso il volto e il torso della sua nemica, avendo cura di mantenere il polso rigido.
Ogni fuoco necessitava di combustibile per ardere: a seconda del tipo, bruciava più o meno velocemente, con maggiore o minore intensità. Talvolta divampava e si estingueva rapido, altre volte attaccava lento, ma impiegava un lungo periodo per divampare.
In quel momento il carburante della sua magia sarebbe stata l’ira che, grazie alla strega, lo stava divorando più forte che mai.
Dorian sentiva le fiamme ardere dentro di sé, molto più di quanto non bruciassero sulle ferite; divampavano in lui alimentate da una determinazione assoluta e i loro bagliori rossastri si potevano scorgere nei suoi occhi abissali.
«Incendio!» avrebbe urlato, nella mente, e quel suono gli avrebbe fatto sentire la testa in fiamme. Lo avrebbe scaldato, come l'elemento che tanto gli era caro.
E avrebbe arso la sua vittima.

Occorrevano sette ore: quattrocentoventi minuti; venticinquemiladuecento secondi al fuoco per bruciare un corpo umano.

Lui sarebbe stato più veloce.


PS: 132; PC: 112; PM: 144; PE: 27

 
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view post Posted on 22/3/2018, 11:37
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Il Fato

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Per quanto Claire avesse potuto sforzarsi di concentrarsi, le sue condizioni non avrebbero potuto permetterglielo. Percepiva ancora quel dolore lancinante alla testa, misto a giramenti che l’avrebbero fatta precipitare per terra da un momento all’altro. Nonostante tutto, stava preparandosi a lanciare quel Neptuno in maniera impeccabile, rendendosi ben presto conto che la parte più difficile dell’esecuzione era stata perfetta. L’enorme bolla d’acqua, però, non fece in tempo a crearsi che un fascio di luce rosso fuoriuscì dalla punta della bacchetta dell’Auror. Delle fiamme cominciarono a divampare non solo sui pantaloni della donna, ma anche sulla parte superiore del suo corpo (-14 PS). Dorian era riuscito ad avvantaggiarsi per l’ennesima volta, aveva avuto tutto il tempo di potersi concentrare sulla buona riuscita di quell’incanto, ed in effetti ebbe il risultato sperato.
Claire Santos, per quanto potesse essere determinata ed ambiziosa, avrebbe dovuto ammettere di essere stata sconfitta. Era già in condizioni disperate, difficilmente sarebbe riuscita a concentrarsi abbastanza, difficilmente avrebbe ritrovato la sua forza interiore. Le sue condizioni fisiche non gliel’avrebbero permesso. La donna, che non aveva mai avuto un buon rapporto con il fuoco, fu costretta ad alzare il braccio destro in segno di resa. Le fiamme avevano raggiunto persino i suoi capelli e, si sapeva, il fuoco era una delle forze più potenti che potessero esistere. Sentì il suo corpo ustionarsi sempre di più ed era lì lì per svenire nuovamente a causa della sua debolezza, ma l’arbitro, prontamente, lanciò un contro-incantesimo sulla povera duellante.
– Miss Santos non è più in condizioni di proseguire. – Mentre pronunciava le suddette parole, infilò l’arma nell’apposita tasca, prima di dirigersi verso la pedana. Una volta ritrovatosi al centro di essa, rivolse poi l'attenzione sul Docente di Hogwarts e distese il braccio verso la sua posizione
– Dorian Hades Midnight vince il duello! Complimenti ad entrambi. –



» Dorian H. Midnight:
Punti Salute: 132
Punti Corpo: 112
Punti Mana: 144
» Claire Santos:
Punti Salute: 65 - 14 = 51
Punti Corpo: 150
Punti Mana: 140



Molto bene, Dorian, il duello è finito con la tua vittoria. A parte qualche intoppo iniziale, ho potuto notare dei miglioramenti in ogni post, quindi ti faccio i miei complimenti, hai dimostrato costanza e dimestichezza nel duellare.
Acquisisci 3 PS, 3 PC, 3 PM e 1 Punto EXP.
 
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28 replies since 7/8/2017, 21:34   1132 views
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