♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥
idea della gita in neve sembrava andare a genio anche alla giovane corvonero e questo fece non poco contento Lucas che si ritrovò nuovamente a fare i conti con le sue fantasie mentali. Sarebbe stato prorio bello poter viaggiare con la sua amica e chissà che questo viaggiò non portasse con se delle novità. Ebbene si, Lucas era nuovamente fuso.
Nel frattempo, fortunatamente, quell’ottima forchetta di Violet, che faceva nettamente concorrenza a Lucas quando si trattava di cibo, assaggiò volentieri il pezzo di Kebab Che Babbo offertole dal tassino. Nel farlo la giovane si avvicinò al primino Tassorosso a cui venne immediatamente la pelle d’oca. Non appena si sentì sfiorare la gamba da quella di Violet ogni suo pelo sulle braccia si drizzò provocandogli una sensazione al quanto piacevole. Non sapeva dire se stesse arrossendo o meno, ma era certo che la cosa lo metteva leggermente in imbarazzo. Così per spezzare il silenzio e approfittando del momentaneo attimo di distrazione della giovane, Lucas cominciò a parlare a fin di voce tentando di frenare quella sua reazione e non farsi scoprire:
“B-buono vero?”
Si schiarì poi la voce. Violet sembrava aver apprezzato il piatto di Lucas e gli propose di assaggiare un po’ del suo Red Devil. Lucas non si preoccupò più di tanto di chissà quali effetti avrebbe avuto quella bibita su di se e accettò volentieri. Inoltre l’idea di bere dallo stesso bicchiere di Violet senza troppi problemi gli fece capire che forse anche lei noi lo disprezzava. Lucas, infatti, non avrebbe mai fatto bere neanche un sorso dal suo bicchiere ad una persona non gradita. Violet, invece, avrebbe potuto bere anche tutta la bevanda ordinata dal giovane!
Iniziò a sorseggiare dal bicchiere di Violet. Era davvero buono quel Red Devil, proprio come preannunciato dalla ragazza. Si sentiva anche la sua abbondante presenza alcolica a cui Lucas non era molto abituato, ma che apprezzò ampiamente. Dopo il secondo sorso, Lucas alzò lo sguardo e notò a pochi centimetri da se lo sguardo di Violet che lo fissava sorridendo. Da quando aveva bevuto quel Red Devil, le distanze tra i due sembravano essersi dimezzate e per questione di centimetri le punte dei nasi dei due giovani non si sfioravano. A quel punto Lucas sentì una forza dentro di sé che lo attirava ancora di più alla giovane al punto che, dopo un attimo di esitazione, tentò follemente di avvicinarsi ancora a lei. Voleva forse baciarla? Questo non lo sapeva, di certo starle più vicino possibile.
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n attimo di esitazione, il cuore che batteva forte. Lucas ormai era entrato in una situazione senza possibilità di ritorno, doveva andare avanti. Violet nel frattempo aveva chiuso gli occhi. Lucas fece lo stesso e finalmente avvicinò le sue labbra a quelle della bellissima corvonero. Nella testa di Lucas iniziarono a apparire vortici colorati e in prevalenza rossi. Era una sensazione unica, che Lucas non aveva mai provato fino a quel momento. Era il suo primo bacio, proprio lì ad Hogwarts. Ancora una novità dunque che sembrava superare di gran lunga tutte le altre che dal momento in cui Lucas aveva messo il primo piede nel castello si erano rivelate una dopo l’altra. Per quanto Lucas avesse potuto amare la magia e tutte le sue forme apprese in quell’anno scolastico, quella sensazione superava ogni tipo di emozione fino a quel momento provata.
Il bacio durò una decina di secondi, al termine dei quali Lucas si staccò per un instante, giusto il tempo di notare gli occhi ancora chiusi di Violet, per poi darle ancora un bacio quasi a conferma del precedente. Questa volta il baciò durò un po’ meno, ma ugualmente bellissimo.
Al termine del secondo bacio Lucas aprì gli occhi e notò che Violet li teneva ancora chiusi. Con la mano destra sfiorò leggermente il suo volto spostandole dietro l’orecchio una ciocca di capelli che le era finita davanti agli occhi. Con quel gesto il giovane Tassorosso volle anche richiamare la Violet per farle aprire gli occhi. Poi sussurò:
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a giovane corvonero restò immobile e non proferì parola. Doveva essere imbarazzatissima. Come darle torto, anche Lucas non sapeva più dove mettere la faccia. Era stato il suo primo bacio, e non lì ad Hogwarts, ma in tutta la sua breve esistenza. Lucas aveva 12 anni e fino a quel momento non gli era passato mai per la testa di baciare una ragazza. I suoi unici pensieri andavano allo studio, agli amici e al quidditch, la sua nuova passione da quando aveva messo piede lì ad Hogwarts. Eppure era lì, di fronte a Violet, tutta rossa in volto, e l’aveva appena baciata per ben due volte. Il tutto era sembrato così naturale che quasi Lucas non riusciva a crederci. Durante il bacio aveva avuto la pelle d’oca e ciò li capitava solo quando accadeva qualcosa di realmente piacevole.
La giovane invece sembrò restare interdetta dopo il sussurro di Lucas. Lo guardava con occhi sgranati, senza aprir bocca. Secondi di imbarazzante silenzio scorrevano lentamente in quella situazione al quanto bizzarra che si era creata. In effetti Lucas non aveva dato l’input per chissà quale discorso con quel suo “Hey” e probabilmente la giovane Violet, più imbarazzata di lui, non sapeva cosa rispondergli. Lucas si rese conto che doveva in qualche modo sbloccare quella situazione. Nonostante questa consapevolezza, era ancora emozionatissimo per quello che era successo poco prima e non riuscì a formulare una frase che avesse un senso preciso.
“Questo è stato il mio primo bacio…è stato bellissimo. Spero non ti sia dispiaciuta se mi sono spinto a tanto, ma non ho resistito e quando i nostri sguardi si sono incrociati è stato come se una forza incontrollabile mi avesse calamitato a te…non mi era mai successo prima”.
In effetti era andata proprio così, Lucas non avrebbe in alcun modo potuto resistere allo sguardo di Violet. Quei suoi occhi castani con un accenno di verde erano irresistibili. Certo quei cibi afrodisiaci di sicuro hanno giocato la loro parte, ma Lucas era altrettanto convinto che fosse realmente attratto dalla giovane corvonero e che il cibo gli avesse dato soltanto il coraggio di agire. Questo però non aveva avuto il coraggio di dirlo e per questo abbasso lo sguardo quasi dispiaciuto, certamente paonazzo in volto nella speranza che questa volta fosse la ragazza a dirgli qualcosa. Non sapeva cosa aspettarsi, ma Lucas sperava in cuor suo che quel bacio non fosse soltanto legato al momento.
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ttimi di silenzio si interposero tra le parole di Lucas e la risposta della bella Corvonero. Quella di Lucas era stata una dichiarazione vera e propria anche se aveva cercato di velarla il più possibile. Probabilmente quella era stata la situazione più imbarazzante della sua vita. In quella che era la sua prima uscita in coppia con una ragazza, il dodicenne Tassorosso si era spinto forse più del dovuto. In realtà però non si fece il minimo problema di aver esagerato perché era convinto che trattenere le proprie emozioni e non condividerle non portasse a nulla di buono. In quel momento si era sentito di condividere le sue emozioni nei confronti di Violet e l’aveva fatto. Dopo averlo fatto, si sentì liberato come da un macigno che lo attanagliava da quando aveva posato i suoi occhi su di lei quel pomeriggio. Era come se l’avesse vista con uno sguardo nuovo, uno sguardo da innamorato?
Quando Violet sembrò voler finalmente rispondere, Lucas non capì con precisione se effettivamente la ragazza stesse parlando tra sé e sé o con lui. Per questo motivo arricciò gli occhi e si avvicino per sentire meglio. A quel punto la giovane parlò più chiaramente e, con grande stupore di Lucas, disse che anche lei aveva voluto baciarlo.
Come accade ad un bambino quando gli viene dato un regalo, sul volto di Lucas spuntò un sorriso incontrollato che copriva tutta la parte inferiore del suo viso. Non si sarebbe mai aspettato una risposta del genere, anzi temeva proprio il contrario. Rimase così incredulo che sentì il bisogno di domandare ancora una conferma di ciò che aveva appena sentito. Si schiarì la voce e balbettando domandò:
“D-Davvero? sempre con quel sorriso da ebete…“Mi sarei aspettato non so che reazione…e invece continuò in quella che poteva definirsi una via di mezzo tra il pensare ad alta voce e il parlare.
Lucas non sapeva più cosa dire né come comportarsi. Era così ingenuo che non sapeva se un bacio volesse dire automaticamente essere fidanzati oppure no. Doveva forse chiederglielo? Pensò che probabilmente era la cosa giusta da fare, ma quando aprì nuovamente bocca per parlare fu così tanto l’imbarazzo che cambiò domanda in calcio d’angolo.
“Beh…chiediamo il conto? con un sorriso nervoso e dimenticandosi, tra l’altro, di non aver mangiato ancora il dolce. Infatti il donuts di Lancillotto era ancora lì sul tavolo, ma quei momenti così nuovi per Lucas gli avevano fatto dimenticare completamente il motivo iniziale per cui era andato da Madama Piediburro. Quella fu la prima volta che qualcosa riuscì a distrarre Lucas dal suo pasto, il che la diceva lunga.
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iolet sembrava come Lucas non essere più interessata al cibo che era avanzato. Sebbene il giovane non era solito lasciar nulla nel piatto, perché lo riteneva anzitutto maleducazione, in quel momento gli si era come chiuso lo stomaco per via delle preoccupazioni che fluttuavano nei suoi pensieri e certamente terminare ciò che aveva ordinato non era in quella lista.
Dopo aver pagato, i due giovani uscirono insieme dal locale di Madama Piediburro lui cui pareti sarebbero state per sempre testimoni di quell’imprevedibile bacio. Era stato un momento tanto straordinario quanto normalissimo nel suo svolgersi e Lucas, ancora mezzo intontito per via dello stesso, si domandava incessantemente cosa ne sarebbe stato nei giorni a seguire. La scuola stava per terminare e quindi per cause di forza maggiore i due non si sarebbero visti per tutto il periodo estivo. Aveva paura che la lontananza e i tanti avvenimento che possono verificarsi d’estate avrebbero potuto in qualche modo intaccare il rapporto per lo meno di complicità che si era creato tra i due.
“Che farai quest’estate?” chiese poi rivolgendosi a Violet.
Mentre la guardò sorrise senza farsi vedere perché la giovane aveva ancora le guance rosee e in quell’istante tutte le sue preoccupazioni sparirono come per magia. Erano dei ragazzi e ben presto si convinse che il tempo avrebbe fatto la sua parte, avrebbe tracciato la loro strada chi lo sa se intrecciata o meno.