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| Una smorfia divertita si dipinse sul suo viso stanco, mentre la portata di quell'acquazzone aumentava rapidamente e la sua mano stringeva con decisione quella della ragazzina. Aveva giusto un paio di armi nel suo arsenale da utilizzare, ma aveva deciso di lasciar perdere. Un'ultima stoccata sarebbe stata sufficiente a farle comprendere chi avesse di fronte.«Non sei la prima, infatti.» disse «Ti ho selezionata con cura prima di prendermela con te. Sono stata estremamente scrupolosa. Ho scelto l'unica persona collegata con la mia migliore amica. Non si può certo dire che sia stata una coincidenza!»Sorrise, rilasciando la mano dell'altra e scostando una ciocca di capelli dal viso: non desiderava inimicarsi quella certa Megan per molteplici ragioni. Il loro incontro era stato una casualità, tramutatasi ben presto in un'assurda coincidenza. Che fosse dovuta ad un allineamento sbagliato dei pianeti, tutto ciò che contava era stato raggiungere quel determinato punto, superando le avversità. Se solo Danielle si fosse trovata in quel corridoio! Avrebbe chiesto ad entrambe se non fossero del tutto impazzite. Già la vedeva, nella sua mente, a sbraitare a pieni polmoni quanto fossero sciocche. «Meglio non raccontare a Danielle come ci siamo conosciute.» aggiunse velocemente, in risposta a quei pensieri «Penserebbe di aver mal riposto la propria amicizia e la cosa non le piacerebbe affatto.»Si chiese se la Corvonero le avesse parlato di lei solo sommariamente o se fosse scesa nei dettagli meno conosciuti. Si domandò anche, con una nota di gelosia innegabile, se Megan sapesse qualcosa più di lei sul conto di Danielle. Aveva sempre accettato facilmente l'idea che Danielle avesse stretto amicizie al di fuori della loro ristretta cerchia: lei, Danielle ed Alex erano un trio composto da individui che ben si amalgamavano tra loro, ma di certo non aveva mai creduto che ciascuno non avrebbe coltivato amicizie proprie al di fuori di quel piccolo gruppo. Forse, l'accettazione era stata più semplice ed immediata in virtù del fatto che mai, nessuno di loro, aveva incrociato nei corridoi le conoscenze altrui. Danielle non sapeva nulla di Amber, uno dei Prefetti di Tassorosso, né di altri. Dunque perché la Corvonero avrebbe dovuto precludersi la possibilità di socializzare con coloro che - a conti fatti - condividevano più cose con lei? La risposta, in quella pausa di silenzio, la fece soffrire un po', quel tanto che bastava ad oscurarle lo sguardo perso nel vuoto. Si riscosse all'ennesimo tuono, scendendo velocemente dal muretto e rassettando la gonna corta, che raggiungeva appena il ginocchio, in un gesto nervoso che l'avrebbe tratta in salvo da qualsiasi domanda indiscreta della Corvonero.«Ironia a parte, mi dispiace, Megan. Volevo giocare con le tue reazioni, ma mi rendo conto che sia stata una mossa poco intelligente. Hai un caratterino difficile, lo sai?»Nessun trucco e nessun inganno. Megan era davvero un mistero e lei, con l'ignoto, andava a braccetto sin dalla tenera età. Col senno di poi, forse, avrebbero fatto fronte comune - accettando le rispettive diversità - e avrebbero fatto in modo di far funzionare quella che, con un'aspettativa piuttosto positiva, avrebbe potuto essere una solida amicizia. Stringere nuovi legami sinceri non era un procedura di poco conto per lei: sebbene si comportasse educatamente con tutti - almeno nel novanta percento dei casi - di rado si trovava in accordo con qualcuno per più di un incontro; erano poche, in definitiva, le persone che avrebbero potuto annoverarla tra i propri amici. Quello con Megan era un rapporto agli albori e, se non altro per Danielle, da parte sua avrebbe cercato di far funzionare ogni cosa. D'altro canto, doveva ammettere quanto quell'impresa fosse partita con il piede sbagliato, al principio di un percorso tutto in salita.
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