Ecate Soxilia O'Connor
25 ☘ Veela ☘ ex-Corvonero ☘ scheda [
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M
aurizio aveva un'idea differente, quasi opposta, ma Lia non si poteva permettere di pensare diversamente, non poteva credere che bisognasse seguire un'unica via già stabilita per il solo fatto di averla scelta perché lei era la prova vivente ( o quasi) che non era proprio così che la vita andava: aveva deciso da bambina che la sua strada era sapere, conoscere tutto nel modo più profondo e accurato, eppure fino alla sua rinascita non avrebbe potuto conoscere una parte consistente dell'esistenza; fino a quando non era riemersa completamente differente dal lago in tempesta non aveva potuto nemmeno provare quella parte della conoscenza. Era complesso da spiegare ma ci aveva messo anni per capire cosa fosse e come si dovesse comportare, poi era tornata a Londra e tutto era andato in un modo completamente diverso da come aveva pianificato: quella mano che aveva ricambiato la sua stretta ne era la prova certa ed inequivocabile. "
E' un pensiero forte e un modo di vivere molto intenso, mi piacerebbe pensare che sia come dici tu... Forse farei le cose in modo diverso." Lo disse inizialmente dolce e poi allegra sorridendo come fosse una battuta, ma se l'uomo vi avesse prestato abbastanza attenzione avrebbe visto l'ombra di Ecate passare negli occhi della donna velandoli di una malinconica serietà che difficilmente avrebbe potuto capire, a meno che non avesse cominciato a capire chi fosse realmente la giovane non umana di fronte a lui. Lia non se la sentiva di dirlo, lo aveva detto a suo cugino che l'aveva guardata come un fantasma, lo aveva comunicato al Ministero che le aveva certificato la sua nuova identità, lo aveva detto a quel dottore che aveva incontrato dopo il suo colloquio e con cui aveva flirtato senza arrivare mai a provare ciò che provava quella sera, ma non aveva il coraggio di dirlo a quell'uomo che la faceva stare così bene e così male da sentire il bisogno di stargli addosso.
Non credeva che avrebbe risposto a quelle domande poste come fosse nel romanzo di Joyce, eppure le aveva risposto. "
Mettere in pericolo? Un gentiluomo come te? Non mi sembri una persona così pericolosa... " Avrebbe voluto continuare, dirgli che sicuramente non era colpa sua se le metteva in pericolo e che sicuramente avrebbe trovato la persona giusta in futuro; ma si fermò quando gli occhi di una giovane le si posarono addosso e le sue parole li invitarono ad ordinare. Voltò il viso fissando la giovane ragazza che gelida aveva parlato ed attendeva la loro risposta, era una bella ragazza bionda dagli occhi chiari probabilmente una studentessa di Hogwarts che tanto le ricordava lei quanto quelle infami compagne che aveva; fu per quello che l'istinto la portò a chiudersi, a ritrarre la mano stringendola al grembo con l'altra e il suo volto sorridente si era contratto in un'espressione vuota con solo gli occhi che mostravano una tempesta. "
Buona sera, si gentilmente. Io prenderei un boccale piccolo di rum di ribes rossi e vorrei offrire ciò che più aggrada al signore... Grazie" Era stato come catapultarsi indietro di almeno sette anni, come se quella serata non fosse mai esistita e tutte le buone sensazioni che aveva provato si fossero dileguate in presenza di Dissennatori alla ricerca di una vittima; le sue parole erano state gelide tanto quanto quelle della giovane mentre i suoi occhi rispecchiavano ancora una volta il lago nero di quel tetro giorno di morte.
Attese che la giovane prendesse l'ordinazione e quando la mano dell'uomo la toccò nuovamente tutto quel gelo, quella rabbia e quel dolore scomparvero così com'erano arrivati; Maurizio non poteva immaginare cosa avesse fatto a Lia, non immaginava quanto quel contatto che la faceva stare bene avrebbe potuto distruggerla,non sapeva quanto la stesse scombussolando. Il volto di Lia tornò ad illuminarsi e gli occhi tornarono sereni come in una giornata di sole, fu la domanda a farla ridere. "
Diciamo che da ragazza non avevo molto interesse per le relazioni e in questi ultimi sette anni ero... impegnata a capire come gestire la mia nuova vita." Aveva risposto in modo sincero bloccandosi solo per trovare il termine più adatto ad evitare di esporsi ma che potesse spiegare come mai fuori da Hogwarts non aveva trovato compagnia.
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