| Thalia J. Moran | 17 anni | Prefetto Tassorosso | IV anno Qualcosa, finalmente, si era mosso: lo sguardo della Serpeverde indicava chiaramente l'assurda convinzione del Prefetto di avere il controllo sulla conversazione in corso; glielo si leggeva negli occhi, in quella smorfia di compiacimento e in quella prematura parvenza di vittoria. Fremeva dalla voglia di tenerla sotto scacco, magari di estorcerle qualche scialbo pettegolezzo sul compagno e collega. Del resto, la sua vita era trascorsa in una famiglia troppo numerosa nella quale avere segreti era un lusso ed un privilegio; vivere lontana da tutti loro, nei primi anni ad Hogwarts, aveva gradualmente irrobustito la sua riservatezza, facendo sì che chi desiderasse conoscere davvero il suo passato e presente fosse costretto a trascorrere con lei il tempo necessario per meritarne la fiducia ed il rispetto. Se la Armstrong pensava di bruciare le tappe, aveva davvero considerato malamente l'intera faccenda.
Il ragazzo col libro sottobraccio coprì in breve tempo lo spazio dell'ingresso, marciando a passo sempre più svelto nella loro direzione. La Tassorosso lo esaminò per bene, dato che la sua visuale era rivolta al portone principale, e non riconobbe in lui uno dei suoi compagni. Se non era un Tassorosso, doveva essere per forza un Serpeverde. Poi, quasi a rallentatore, il ragazzo si fermò accanto a loro, pronto ad allungare il dorso della mano a sfiorare il viso del Prefetto verde-argento. Sollevò lo sguardo verso di lui, quasi impacciata nel sentirsi di troppo in quel momento, ed il fugace istante nel quale ella l'osservò, bastò a lasciarla senza parole. Se dapprima aveva dubitato delle intenzioni del giovane sconosciuto, ora l'ombra del dubbio era svanita così com'era venuta. Istintivamente, quasi a volersi estraniare da quel momento d'intimità, l'Irlandese virò lo sguardo altrove, trattenendo a stento un sorriso malizioso. Conosceva quello sguardo: Mike sembrava rivolgerle la stessa espressione ogni qualvolta s'incontrassero.*Oh, Armstrong. La tua reputazione!* pensò divertita. Fu un attimo e la figura del ragazzo scivolò via, dopo aver pronunciato poche significative parole. La Tassorosso era ancora immersa nell'osservazione delle quattro clessidre posizionate in fondo alla Sala, quando il Serpeverde le passò davanti dirigendosi al tavolo dei Corvonero. Lo esaminò con cura questa volta, cercando di capire se e come quel giovanotto fosse riuscito a compiere il miracolo.«Che cosa terribile, Armstrong.» ripeté, tornando a guardare la Serpeverde seduta accanto a lei. L'espressione inebetita, sconvolta e mista ad una quasi piacevole incredulità; le gote si tinsero di un lieve rossore, in netto contrasto con le linee bianche delle cicatrici e l'incarnato pallido. Non aveva intenzione di prenderla in giro per quel momento inatteso: percepiva il netto desiderio di esprimersi in una risata liberatoria che, magari, avrebbe alleggerito la tensione della compagna, ma cercò di trattenere le parole, provando a misurarle con cura.«Suppongo sia lui il motivo di tanta distrazione.» aggiunse infine, colmando quell'imbarazzato silenzio ed indicandoglielo con un cenno impercettibile del capo. Non commentò l'aspetto, le movenze o il loro rapporto. Non spettava a lei, di certo, intervenire a gamba tesa in un argomento simile. D'altro canto, quell'imbarazzo se ne sarebbe dovuto andare, in qualche modo. Uscendo dalla Sala, il Serpeverde si limitò ad un sorriso e ad uno sguardo languido, qualcosa che nell'intimo della Tassorosso aveva scatenato una nuova tentazione. Ridacchiare per quei modi tesi all'eccesso o risparmiarsi l'ira della Serpeverde rivolgendole mere considerazioni ironiche?«E così Sophie Armstrong, dopotutto, ha un cuore di zucchero, uh? Chi l'avrebbe mai detto.»Un'espressione di chiaro divertimento si dipinse sul suo viso ovale, mentre le labbra piene si curvavano in un sorriso malizioso e gli occhi brillavano di quel sarcasmo che avrebbe curato qualsiasi tipo di imbarazzo.Deduco che le sorprese non ti piacciano Ps. Nel corso di questa role non è stato maltrattato alcun membro della Casa Serpeverde.
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