Hello Guardian!, Miniquest Guardiano

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view post Posted on 21/5/2018, 15:20
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss
Auror ☘ Ex Grifondoro ☘ 26 anni ☘ Outfit


L’espressione marmorea ed imperscrutabile non mutò sul viso dell’Auror. Imparentato probabilmente con uno dei Gargoyle di Hogwarts, Aiden non palesò la propria sorpresa e confusione nel constatare che il nome appena pronunciato dal suo compagno di shopping fosse tutt’altro che di origine asiatica come aveva detto il Guardiano. Il rigattiere sapeva il fatto suo, questo dovette concederglielo, usando identità diverse per ogni cliente.
Si passò una mano sulla lucida pelata mentre ascoltava le parole dell’uomo accanto a lui. Se il rigattiere aveva davvero un brutto carattere, allora sarebbe stato arduo convincerlo a sganciare i Galeoni del Guardiano. Si domandò poi come fossero riusciti a colloquiare i due individui se entrambi possedevano un caratteraccio e il Guardiano era pure stato doppiogiochista, una cosa che dava ancora fastidio al povero Aiden.
La barca infine giunse da loro e si accostò per permettere all’uomo in sua compagnia di salire per primo, mentre Aiden rimase fermo sul posto a braccia serrate sul petto, paziente e silenzioso come un’Ombra. Tentò di studiare il profilo del rigattiere ma a parte l’appendice nasale non riuscì a scorgere nulla dietro a quello scuro cappuccio. Ascoltò il vociale provenire dall’imbarcazione senza battere ciglio, cercando piuttosto di farsi un’idea approssimativa del caratteraccio del rigattiere. Per un momento temette che uno dei due potesse finire con l’essere lanciato in acqua con un tuffo da campione olimpico, per via del toni accesi che era riuscito a percepire, ma poi tutto sembrò quietarsi e la barca raggiunse nuovamente la sponda per permettere all’uomo che era salito di sbarcare mentre a lui quello di salire a bordo.
Fissò il rigattiere mentre gli domandava se voleva salire, così si mosse rapidamente per raggiungerlo sul ponte dell’imbarcazione in uno strano silenzio. Aiden stava meditando sul da farsi e decise di tastare il terreno con calma. Prima si sarebbe informato della merce e del loro stato, così avrebbe almeno capito il punto di vista, nonché la pretesa di risarcimento, del Guardiano. «Un mio amico mi ha detto che hai la merce migliore di Londra. Potrei vedere delle uova di Runespoon e dell’Erba Fondente?» Parlò in maniera cortese, calma e senza dilungarsi troppo. Almeno per il momento almeno, finché non avrebbe avuto una visione più completa.

PS: 181 ☘ PC: 129 ☘ PM: 129 ☘ EXP: 27.5

Bacchetta di Biancospino e Piuma di Grifone;
Distintivo Auror;
1 x Decotto di Dittamo;
Cappa della Resistenza (Nota: Anche se non ho descritto l’outfit di Aiden nel post precedente, solitamente corrisponde all’immagine sotto link del code e con gli oggetti attivi scritti in scheda.);
1 x Polvere Buiopesto Peruviana;
1 x Orecchie Oblunghe;
1 x Fresbee Zannuto, Mordicchiatore Volante;
Anello Gemello (Collegato a Daphne Woods);
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view post Posted on 25/5/2018, 10:17
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Il Fato

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Un colpo di bacchetta fu quanto bastò ad allontanare la barchetta dal camminamento. Lo sciabordio delle acque del Tamigi accompagnò i primi istanti della traversata, facendosi più ritmico a mano a mano che procedevano. Alla domanda di Aiden, il rigattiere rispose con un'occhiata perplessa.

"Ho eccome," confermò, infine. Si voltò per alzare la coperta sotto la quale teneva la merce e ne estrasse un contenitore di vetro e uno scrigno rudimentale in assi di legno. Nel primo, stavano le uova di Runespoor, immerse in un liquido che potesse garantirne la preservazione, e nell'altro ciuffi di Erba Fondente. Pareva tutto perfettamente regolare. "Quanta vuoi?"

Il rigattiere fu sul punto di aggiungere qualcosa, ma si vide costretto a tacere. In lontananza, sul camminamento opposto, scorse il baluginio oscillante che annunciava un nuovo cliente. Era una serata fortunata per gli affari, si disse. E avrebbe anche sogghignato, compiaciuto, se l'urgenza di chiudere con Aiden non l'avesse incalzato. Sapeva, considerato il proprio mestiere e i clienti con cui spesso si trovava ad avere a che fare, di non potersi permettere debolezze di sorta. Solo quando fosse tornato a casa per considerare l'intero ammontare dei guadagni della nottata e fosse stato del tutto al sicuro, si sarebbe concesso quel lusso. Tornò a soffermarsi su Aiden.

"Io no sconti," disse con espressione arcigna. Era evidente che sul punto non si discutesse. "Un uovo è 100 galeoni. Erba fondente è 50 galeoni a pezzo. Quanta vuoi di tutto?"

 
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view post Posted on 31/5/2018, 15:41
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss
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Con le braccia serrate nel petto, l’Auror non fece caso all’aria perplessa del rigattiere ma si premurò solamente di constatare l’effettivo stato della merce. I vari contenuti, rispettivamente nel barattolo e nello scrigno rudimentale, parevano essere perfettamente regolari, dimostrando la loro effettiva natura. Al che Aiden prese a considerare l’ipotesi di una miserabile menzogna partorita da quell’infame del Guardiano, così da poter spillare soldi all’uomo asiatico che ora stava dinanzi al fulvo, oltre che ad affibbiare una grossa rogna all’Auror.
Weiss avrebbe voluto digrignare i denti fino a spezzarseli dalla gran rabbia che gli ribolliva nel petto per essere stato preso in giro, ma d’altronde era stato mosso da quella che aveva ritenuto una nobile intenzione, quella di arricchire la propria conoscenza e di prodigarsi al meglio per la Comunità. Era quindi quello il prezzo da pagare? Doveva davvero sporcarsi le mani nella maniera più sbagliata? O poteva optare per una via più diplomatica e proficua per tutti?
Si pizzicò la barba rossiccia sul mento, pensieroso, indeciso sul da farsi, ma particolarmente desideroso di farla in barba a quel dannato omaccione monoculare. Poi, quando il rigattiere esclamò di non fare sconti, Aiden per poco non gli scoppiò a ridere in faccia.
«La tua merce è senza dubbio di buona qualità, mio caro amico.» disse in tono misurato, tranquillo, mantenendosi più neutro possibile. «Ma non voglio né sconti né la tua merce. Piuttosto voglio farti una proposta.» Era serio, fissava l’uomo davanti a sé con una certa sicurezza e anche coraggio, facendo intuire all’altro che non si sarebbe fatto facilmente intimorire nel caso in cui non l’avesse voluto ascoltare. Gli stava facendo un favore dopotutto, mica lo stava minacciando!
Optò di non rivelargli subito del Guardiano, non voleva allarmarlo né renderlo ostile e testardo nei suoi confronti, cacciandolo via senza dargli modo di trovare una soluzione che giovasse a tutti. Andò direttamente alla proposta. «Vorrei lavorare per te per una settimana, ma del ricavato terrò solamente 200 Galeoni, il resto rimarrà tutto tuo, indipendentemente dai guadagni nell’arco della settimana. Mi interessa arrivare soltanto a quella quota.» Osservò le espressioni dell’uomo per qualche istante, poi aggiunse: «Ti potrei aiutare a guadagnare qualcosa in più rispetto agli ultimi tempi e la tua famiglia di certo ne sarà contenta. Presumo tu abbia moglie e figli.»
Sperò che accettasse senza fare storie, non voleva dirgli il motivo per cui era lì; se avesse voluto prolungare il periodo non ci sarebbero stati problemi, avrebbero patteggiato a riguardo, ma gli premeva ottenere quei soldi in maniera del tutto onesta e pulita. Solo così non si sarebbe sporcato le mani.

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Il Fato

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L'espressione del rigattiere subì uno di quei cambiamenti che, nella lentezza, trovano la loro primissima ragion d'essere. Confuso dalle parole di Aiden - se si era spinto fin lì e aveva trovato soddisfacente la sua merce, perché non voleva procedere ad alcun acquisto? - e dall'atteggiamento sicuro con cui il discorso era stato pronunciato, rimase in un ostinato silenzio. Possibile che si fosse perso qualche passaggio e le orecchie gli avessero giocato un brutto scherzo, complice il fatto che l'inglese non fosse la sua lingua mandre? Con lo scrigno di Erba Fondente in grembo, si disse che doveva trattarsi di una battuta.

"Eheheheh!" Non gli capitava di lasciarsi andare al divertimento da talmente tanto tempo che il suono prodotto dall'eco della sua risata lo stordì. Poi, pian piano, il sorriso svanì dal suo volto per far spazio alla realizzazione. Lo sconosciuto non scherzava, ma era evidente che stesse sprecando il suo tempo. Il temperamento scontroso fu lesto a fare la sua apparizione. "Tu viene qui a chiedere soldi a me? Tu viene qui a perdere mia pazienza e fatica? IO NO BISOGNO DI CAMERIERE! IO VENDE MERCE A GENTE, GENTE PAGA E ADDIO PER SEMPRE! CAPITO?" Benché si fosse da sempre imposto la regola del contegno, gli fu impossibile impedirsi di alzare di un paio di ottave il tono di voce in quell'occasione. Si sentiva preso in giro e, in parte, anche derubato. Era paonazzo in volto, dunque estrasse la bacchetta e la puntò in direzione del petto di Aiden. "Tu cosa? Ladro? Spia? O solo imbecille?"

La situazione era talmente atipica perfino per lui che, quando si trovò a scegliere tra la prospettiva di attaccare l'uomo e ricondurlo a riva, non seppe scegliere nell'immediato. Per un verso, la prospettiva di buttarlo in acqua e liberarsi dell'incomodo era allettante; per un altro, portava con sé la precarietà di un conflitto e delle sue eventuali ripercussioni. Si convinse di procedere con cautela, dunque agitò la bacchetta perché l'imbarcazione tornasse lemme lemme in prossimità del camminamento. Non dimenticò di mirare nuovamente ad Aiden, pochi istanti dopo.

"Quando lì, tu scende e non fa mai più vedere la tua brutta faccia a me."

Chiaro, breve e conciso. Che fare?

 
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view post Posted on 24/6/2018, 14:52
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Aiden Weiss
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In un primo momento il rigattiere gli era sembrato serio, interessato ad ascoltare la sua proposta e diede modo ad Aiden di parlare. Se per un momento l’Auror aveva pensato che quell’uomo avesse riso perché divertito, oltre che stuzzicato da una simile proposta, l’attimo dopo dovette ricredersi. Il sorriso andò a scomparire, lasciando spazio all’astio e alla rabbia.
In cosa aveva sbagliato il rosso?
Era stato diplomatico, avrebbe addirittura prolungato la durata del servizio se solo il rigattiere avesse osato contrattare a riguardo, se non ad aggiungere ulteriori compromessi, a patto che fossero nella legalità, s’intende. E invece tutto sembrò andare a rotoli, sebbene - e l’Auror lo sentiva - vi fosse ancora una flebile Speranza, un’ultima carta da giocare, poi avrebbe gettato la spugna. Non avrebbe mai alzato le mani sul rigattiere, non sarebbe mai stato alle regole del Guardiano, non sarebbe stato nemmeno per un millesimo di secondo un tipo di uomo che non era, mai e poi mai avrebbe permesso che la propria personalità e moralità venissero minate da qualcuno, specialmente se in gioco c’era un intento ben più grande dell’Auror stesso.
Che fare dunque? I toni alti del rigattiere segnarono dunque la fine di quella conversazione? Della sua missione per conto del Guardiano?
No, non ancora per lo meno.
Aiden alzò le mani davanti alla bacchetta dell’uomo, ora fattosi minaccioso. «Calma, amico. Lasciami spiegare un’ultima cosa.» asserì con serietà, mostrandosi comunque innocuo, non intenzionato ad avviare un duello. «Se mi attacchi il mio amico sospetterà che è successo qualcosa e a quel punto si metterà in contatto con gli Auror o gli Antimago. Io non voglio guai, davvero amico, e nemmeno tu, presumo. Sono solo venuto per farti un favore perché, vedi, questo mio amico è un tuo cliente, gli hai venduto tre Uova di Runespoon e un ciuffo di Erba Fondente a 200 Galeoni ma non è rimasto soddisfatto. Anzi, pare piuttosto intenzionato a fartela pagare per la truffa che gli hai giocato, e se non torno con il denaro verrà a prenderlo da solo, assieme alla tua pelle.» Indietreggiò di qualche passo, senza abbassare le mani. I lineamenti del volto del fulvo pelato palesarono la propria sincerità. «Ti prego… Io non sono tuo nemico, lascia che ti aiuti, per favore. Non voglio derubarti o nuocerti, davvero, né ti sto prendendo in giro. Arriviamo ad un compromesso proficuo per entrambi, da persone civili, senza ricorrere alle maniere forti.»
Con la coda dell’occhio vide che l’imbarcazione stava giungendo verso il camminamento in cui Aiden aveva atteso. «Abbassa la bacchetta, per favore... Parliamone.»
Sperò di averlo convinto e di giungere davvero ad un compromesso o ci sarebbero state conseguenze per entrambi, in base alle decisioni che sarebbero state prese da quel momento in poi. Come avrebbe fatto a proteggere quell’uomo se fosse tornato a mani vuote?
Era un dilemma con i fiocchi, ma Aiden non abbandonò la propria Speranza. Poteva farcela.

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Il Fato

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Da principio, l'espressione del rigattiere rimase ostinatamente la stessa. Imperturbabile di fronte a qualsiasi forma di moina o piagnisteo, stette ad osservare e ascoltare Aiden senza alcun effettivo interesse. Aveva deciso di scaricarlo a riva e non rivederlo mai più e così avrebbe fatto. Quando un brivido si gettò in picchiata giù per la sua spina dorsale, facendogli rizzare i pochi peli che aveva sulle braccia, però, fu costretto a cambiare atteggiamento. Ora capiva per quale ragione lo stomaco gli si fosse vagamente attorcigliato nel momento in cui Aiden gli aveva chiesto di mostrare la merce. Ora ricordava chi altri avesse fatto quello stesso identico ordine. Ora sentiva il tanfo del pericolo che si era illuso di aver evitato. In preda alla confusione, balbettò qualcosa di incomprensibile che si tradusse in una serie di sbuffi condensati dal freddo d'inverno al margine delle labbra.

"Tu suo amico?" chiese, guardingo, ma era chiaro che avesse perduto buona parte della prontezza di spirito che l'aveva animato fino ad allora. Quali che fossero i trascorsi col vecchio Tuco, dovevano essere tutto fuorché rosei. Perfino alla calda luce aranciata della lanterna, il colorito del povero rigattiere pareva aver perso tonalità. Neppure la bacchetta, unica arma a sua disposizione, era in grado di dargli conforto. "Lui mandato te qui per morire me?" Era rassegnazione quella che Aiden sentiva nel tono scorato dell'uomo? E chi aveva davanti era la stessa persona che gli aveva dato filo da torcere fino a pochi minuti prima, incurante di un duello e anche delle buone maniere? "Tu morire me?"

La ripetizione risuonò fioca, mentre l'imbarcazione procedeva indisturbata sulla superficie piatta del Tamigi. Il rigattiere squadrò Aiden, chiedendosi se fosse veramente giunta la sua ora. Lo guardò con espressione supplichevole, sfinita. Da quando il suo cammino aveva incrociato quello del guardiano del British Magic Museum, la serenità aveva smesso di essere parte integrante della sua vita. Si era brevemente illuso che ogni cosa fosse tornata al suo posto, di potersi lasciare alle spalle quello spiacevole incontro. Invece, Aiden era lì a ricordargli che il passato aveva mille modi e più di tornare ad ossessionare il presente. La persona che aveva di fronte avrebbe decretato la sua fine o c'era da fidarsi delle rassicurazioni che gli aveva fatto? L'uomo valutò la situazione, inspirando ed espirando lentamente, indeciso. Nel frattempo, mosse la bacchetta per consentire all'imbarcazione su cui si trovavano di accostare il parapetto in assenza di urti.

"Lui ha fregato me," confessò infine. "Lui voleva uova e erba a 200 galeoni. Furto! Io detto te prezzo di merce: 100 galeoni un uovo e 50 Erba Fondente. E detto anche lui! Ma lui volere sconti e minacciato di morire me in questa stessa barca, dove seduto tu. Guarda cosa fatto!" Con la mano libera, scostò appena il cappuccio per mostrare una ferita in via di guarigione, che partiva dal lobo dell'orecchio e si estendeva fin oltre il tessuto di mantello e maglione, scendendo verso il petto chissà a che profondità. "Allora, io dato uova finte, uova di Doxy, ma Erba Fondente vera. E preso suoi 200 galeoni!" Sospirò. Era consapevole di non aver agito correttamente. Nonostante lavorasse in barba alla legge, trafficando ingredienti magici al di fuori delle maglie delle prescrizioni ministeriali, non era un furfante e non aveva mai ingannato un solo cliente prima di Tuco. "Io no scelta, capisci?" gli disse con tono ed espressione supplichevoli. Era come se sentisse il bisogno di sapersi capito da Aiden, lo stesso che aveva maltrattato fino a poco prima. Le relazioni umane sanno essere così mutevoli e sorprendenti, a volte! "Lui dato me 200 galeoni. Io dare te due uova di Runespoor e tu portare lui. E tutto bene, okay? Dice però di lasciare in pace per sempre."

Era chiaro che l'esigenza di lasciarsi quell'esperienza - e Tuco - alle spalle fosse di primaria importante per il rigattiere. Ma il guardiano lo era stato altrettanto nello stabilire il suo prezzo: non gli ingredienti, neppure quelli originariamente richiesti, bensì l'intero ammontare della somma versata era il suo prezzo. C'era da sperare che cambiasse idea, nonostante l'atteggiamento sprezzante dimostrato verso l'autorità? O l'Auror aveva ancora la possibilità di ottenere il denaro dall'uomo che lo fronteggiava e accontentare Tuco? In fondo, pur con qualche omissione e deformazione, il racconto del guardiano reggeva ancora. Era stato ingannato. Meritava, dunque, giustizia? Ed Aiden sarebbe stato il suo giustiziere?

 
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Aiden Weiss
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La bomba venne sganciata e quando arrivò al bersaglio, semplicemente esplose in tutta la sua potenza, tra mille schegge e fumi tossici di ogni sorta. Ma cosa aveva ottenuto con una simile mossa? Era stato saggio farlo? Avrebbe aggravato la situazione con il rigattiere?
Weiss non abbassò lo sguardo dal volto dell’uomo davanti a sé nemmeno per un secondo, studiandone i lineamenti e le possibili espressioni facciali che sarebbero potute emergere una volta appreso il significato delle sue parole. All'inizio tutto parve immutabile, il rigattiere non aveva smesso di fissare l’Auror dall'affascinante pelata con lo stesso sguardo con cui era partita quella loro “discussione”, poi però qualcosa sembrò mutare, l’uomo si era fatto guardingo ed infine… rassegnato?
Notando il cambiamento di colorito nel volto del proprio interlocutore, il timbro di voce affievolirsi, tanto da renderlo irriconoscibile rispetto al tipo di persona con cui aveva avuto a che fare prima, Aiden iniziò ad intuire - a capire - di aver appena minato la stabilità e la sicurezza dell’altro.
Ancora una volta l’Auror dovette alzare le mani al cielo, stavolta per palesare la propria intenzione nel non volere, in alcun modo, nuocere al rigattiere, indipendentemente dai timori di cui quest’ultimo era caduto vittima. «No!» esclamò in tono secco. Quando però si rese conto del proprio timbro di voce, Aiden si corresse e parlò nuovamente all'uomo davanti a sé in tono più tranquillo e pacato. «No, lui non mi ha mandato ad ucciderti, solo a riprendere i soldi. E non è veramente mio amico, no.» Le labbra di tesero in una linea sottile, pallida, visibilmente contrariata e stizzita. Se il Guardiano fosse stato realmente suo amico, l’Irlandese piuttosto si sarebbe sparato una Bombarda direttamente sui gioielli di famiglia!
Lasciò che il rigattiere parlasse, in un certo confessò di aver commesso un'errore nell'avere fregato un uomo come il Guardiano e Aiden non poté evitare di pensare che un po’ se l’era anche andata a cercare, ma non lo disse apertamente. Lo sguardo perennemente impassibile seguì il gesto del rigattiere, in un disperato tentativo di mostrare all’Auror cosa gli aveva fatto il Guardiano pur di avere la merce che tanto desiderava a prezzo scontato.
Inutile dire che si sentì montare di rabbia, pura e legittima rabbia nei confronti del guercio, un uomo che - e questo se lo annotò mentalmente oltre che a prometterlo a sé stesso - andava tenuto d’occhio. Tuttavia dovette tenere a freno il proprio animo iracondo.
«So che non ti fidi ancora di me, ma se ti sedessi e ne parlassimo con calma forse potremmo trovare una soluzione a questo problema.» propose. «Potrei addirittura curarti, non meriti di subire una tale afflizione.» Aiden attese qualche secondo, il tempo per dare all'uomo il tempo di decidere se sedersi o meno, poi però riprese la parola, indipendentemente da ciò che l’altro avrebbe fatto. Incrociò le braccia al petto e sospirò, riflettendo qualche istante, riordinando le idee. «Dunque… Per come la vedo io, siete pari. Vi siete fregati a vicenda, anche se tu ne stai pagato il prezzo più alto.» E quella prima analisi dei fatti era assolutamente veritiera ed innegabile, checché ne dicesse il rigattiere. «Non posso però tornare da lui con la merce originale, è stato piuttosto categorico a riguardo. E’ per questo che ti ho fatto un’offerta, volevo patteggiare in maniera onesta e diplomatica, senza ricorrere ai mezzi che lui si aspetta che usi. Ma io non sono come lui vuole che io sia, non starò mai alle sue regole!» L’Auror sospirò pesantemente, prendendosi una lunga pausa, il tempo necessario per studiare il volto del rigattiere. Avrebbe iniziato a collaborare? Sarebbe sceso ad un compromesso con Aiden pur di non rischiare la sua stessa pelle?
«Ti supplico di riesaminare la mia offerta! Contratta se proprio devi, aumenta i termini se ti aggrada, ma io devo avere quei soldi fino all'ultimo pezzo e tu… tu devi vivere!» Le mani erano congiunge in un disperato tentativo di persuaderlo, mentre gli occhi blu erano traboccanti di una silente preghiera ad ascoltarlo. Doveva assolutamente convincere il rigattiere, se fosse riuscito a venire a patti con lui avrebbero congiunto le loro forze per farla in barba al Guardiano. Dopotutto il Guardiano non aveva specificato i mezzi da usare nel riavere i soldi, perciò l’Auror si sentì più che libero di agire come meglio gradiva, con tanto di piccola rivincita sul guercio. «A conti fatti avresti una perdita di 350 Galeoni se consideriamo lo sconto iniziale e la restituzione. Direi che posso aiutarti a riguadagnargli tutti e con gli interessi, se non di più.»
Infine sorrise, affabile e rassicurante, con una piccola scintilla di furbizia. Se il Guardiano si era creduto furbo, non aveva messo in conto cosa poteva fare Aiden. Se fosse riuscito ad accordarsi con il rigattiere avrebbe fatto in modo che quest’ultimo guadagnasse abbastanza da ritenersi più che soddisfatto per quel disguido.
Il gioco era fatto? Avrebbe accettato?

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"Tu no capisce," commentò il rigattiere con piglio estenuato, mettendosi a sedere solo dopo aver gettato una rapida occhiata nei dintorni. "Io no posso fare questo. Se io perdere a regole di lui, tutti clienti pensare che io fa sconti o che può fregare me. Io finito. Affari finiti. Io uomo rovinato." Era fuori discussione anche la proposta di Aiden. "E tu no può venire! Miei clienti segreti e no fidano di altri. Se vedere te, loro andare via per sempre. Così funzionano affari del buio."

C'era una questione che Aiden aveva sottovalutato, quando si era convinto che le sue condizioni fossero ragionevoli abbastanza da non causare il dissesto finanziario dell'uomo che aveva di fronte. Di certo, le sue intenzioni superavano in pregio quelle di Tuco, ma conducevano pressoché nella medesima direzione: se il rigattiere si fosse mostrato troppo morbido, la sua credibilità ne avrebbe risentito e, con essa, i suoi affari. L'Auror non poteva saperlo, ma le prime perdite erano già giunte a turbare la sua serenità.

"Lui già rovinato me. Dire a tutti che io vendo merce cattiva e no venditore serio. Perso più di dieci clienti da quando incontrato lui. Come vivere? Come crescere figli e mangiare moglie?" Quella era una menzogna. Il rigattiere non aveva alcuna famiglia ad aspettarlo nei confini ristretti della bettola che chiamava casa, tuttavia era stato saggio abbastanza da non far circolare informazioni sul suo conto. Dunque, nessuno avrebbe potuto dubitare della veridicità di quanto appena asserito, né esso era suscettibile di smentita a breve termine. "Io già perso, io sempre perso. Lui uomo disonesto e tu vuole aiutare? Perché? Se io dare soldi, lui tornare. Uomo co' un occhio tornare per di più. E io no voglio più vedere in vita mia. E lui sa che io no posso parlare a polizia perché no aiuta me."

Le obiezioni del rigattiere, checché ne potesse pensare Aiden, erano valide. Cos'avrebbe fermato Tuco dal tornare sulle sponde del Tamigi per vessare ancora il pover'uomo? A quel punto, si sarebbe reso complice di un'angheria che perdurava nel tempo, a meno di prendere dei provvedimenti seri contro il guardiano.

"Tiene 150 galeoni," gli disse d'un tratto, estraendo un sacchetto spesso dall'interno del mantello. "Io tiene i soldi di Erba Fondente e dà te altri per uova di Doxy." Era evidente che fosse giunto alla conclusione di superare quell'empasse. Allo stesso tempo, una luce sinistra aveva preso possesso del suo sguardo. La disperazione sa rendere pericoloso perfino il più mite degli uomini. "Se lui torna per morire me, io morire lui."

Le circostanze si erano evolute in modo così rapido da mettere Aiden in una posizione del tutto inedita, inaspettata. Eppure il ventaglio di soluzioni che gli si era aperto vantava un'ampiezza non di poco conto. Poteva insistere ancora e sperare che il rigattiere cedesse, contro tutte le riserve che gli aveva esposto. Poteva aggiungere di tasca propria la somma mancante, ammesso che avesse dei risparmi alla Gringott. Oppure poteva decidere di consegnare a Tuco ciò che aveva ricavato dall'avventura ed ergersi al di sopra delle parti nella veste di Auror, facendo valere l'autorità che Tuco gli era stata negata fin dall'inizio. In fondo, benché fautore della propria giustizia, il guardiano poteva davvero sperare di porsi così ostinatamente al di sopra della stessa?

 
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Sei proprio una causa persa... Avrebbe voluto dire al rigattiere di fronte alla sua incessante ostinazione, eppure se lo tenne per sé, pensando all’effetto che avrebbe ottenuto se solo quelle parole avessero trovato la giusta strada per arrivare alle sue labbra e prendere voce. E invece no, Aiden rimase ostinatamente zitto e piuttosto corrucciato nel notare quanto il rigattiere fosse di coccio e poco incline a collaborare. Ma cosa avevano tutti al giorno d’oggi nel voler rifiutare un po’ di sano e gratuito aiuto?
Io però sono più testardo di te... La consapevolezza di esserlo, di non essere particolarmente incline a gettare la spugna facilmente, diede così modo all’Auror di continuare a pressare quell’uomo, spingendolo a negoziare per il suo stesso bene. Eppure ebbene lui stesso qualcosa su cui riflettere, dettagli che avrebbero potuto aiutarlo a convincere il proprio interlocutore. Costui aveva infatti detto che se i clienti l’avessero visto non si sarebbero più fidati, ma quando si aveva la magia a portata di mano allora si aprivano vaste scelte per aggirare tali problemi.
Rivolse un sorriso furbo all’uomo. «Appunto, se mi vedono. Ma se fossi invisibile? Pensaci un attimo: avrai a che fare con un sacco di persone della stessa risma del guercio, che vogliono scavalcarti e tu che ci guadagni? Sfregi? Buchi? Un fossa? E poi guarda me, sono il doppio più robusto di te e ti potrei tirare in acqua con una manata. Se non mi vuoi come aiutante, almeno pensa alla protezione che potrei fornirti contro persone che vanno contro la tua politica di mercato!» Sarebbe stata quella la giusta leva per smuovere il rigattiere? Una guardia del corpo silenziosa ed invisibile per una manciata di Galeoni? Forse era la soluzione migliore sotto diversi punti di vista, almeno così Aiden avrebbe potuto tenere d’occhio sia il rigattiere che i suoi ospiti notturni sulla barca. E se il Guardiano si fosse fatto vivo non l’avrebbe certamente passata liscia, non dopo le ferite che aveva inferto all’uomo asiatico solo per avere ciò che voleva.
«Se il guercio dovesse tornare allora lo prenderò a calci nel sedere e tu non dovrai più temerlo e...» Si zittì all’improvviso per ascoltare la proposta del rigattiere: 150 Galeoni per risarcire le uova ma non l’Erba Fondente. Era giusto risarcire la quota corrispondente alla merce non originale venduta, ma così il Guardiano sarebbe tornato di sicuro e non con intenzioni amichevoli. No, Aiden doveva insistere. «200 Galeoni e io in cambio ti proteggerò da lui e da persone del genere.»
Rimase inorridito al cambio di espressione del rigattiere, il quale espresse la sua intenzione di uccidere il Guardiano per primo se si fosse fatto vedere per fargli la pelle. Aiden lo fissò con disappunto. «Non pensarci nemmeno, amico! Nessuno di voi alzerà la bacchetta sull’altro fintanto che ci sarò io, sono stato chiaro?» Imperioso, con un tono di voce più che autoritario, Aiden fissò il rigattiere con un sguardo che non ammetteva repliche. «Dirò al guercio di starti lontano, lo minaccerò se sarà necessario e se dovesse farsi vedere… beh, come ti ho detto, ci sarò io nascosto alla vista pronto a ribaltarlo come un calzino appena lavato!»
Il Guardiano avrebbe cambiato registro e lo avrebbe imparato a proprie spese. All’Auror sarebbe bastato presentarsi dal Direttore del British Museum e mettere a nudo le malefatte del Guardiano, di come garantiva l’accesso al Reparto Proibito in cambio di chissà quali loschi favori. Sarebbe stata la sua parola contro quella del Guardiano e non c’era dubbi su chi dei due aveva maggiore autorità. Questo se l’uomo non l’avesse capita con le buone altrimenti sarebbe capitombolato di fronte alla Giustizia.
Fissò il rigattiere negli occhi. Si sarebbe convinto? Si sarebbe fidato di lui e accettato un'offerta più consona al suo caso?

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Bacchetta di Biancospino e Piuma di Grifone;
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Cappa della Resistenza (Nota: Anche se non ho descritto l’outfit di Aiden nel post precedente, solitamente corrisponde all’immagine sotto link del code e con gli oggetti attivi scritti in scheda.);
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view post Posted on 8/7/2018, 21:26
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Il Fato

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L'ostinazione può essere una dote in alcune circostanze. Si presta a stimolare la perseveranza e a favorire la realizzazione di un obiettivo, anche e soprattutto nel caso in cui questo appaia impossibile. Ha concesso ai più grandi talenti del mondo di affrontare e superare lo scoramento fino a raggiungere il successo. Ha contribuito, più o meno indirettamente, all'evoluzione della società attraverso molti pionieri. E continua ad operare nelle vesti più stravaganti per compiacenza di chi dubita, sdoganando le previsioni più meticolose.
A un tempo, può costituire un insormontabile ostacolo. Può accecare le menti più brillanti e impedir loro di desistere quand'è necessario procedere in tal senso, elaborando magari una strategia alternativa. Benché il detto reciti "Chi la dura la vince", è semplice varcare il confine in grado di trasformare l'ostinazione in accanimento fine a se stesso. Aiden, pur armato delle migliori intenzioni, l'aveva appena fatto.

Il rigattiere gli restituì uno sguardo mortifero, condannandolo per quello che considerava uno sfoggio di stoltezza gratuita. Non avrebbe mai tradito la fiducia di chi si rivolgeva a lui, mandando in malora anni di lavoro e facendo saltare in aria la fonte dei suoi guadagni. Esporre la clientela allo sguardo indagatore di Aiden non avrebbe soltanto rischiato di insospettire e scoraggiare ogni eventuale, presente e futuro, acquisto. In primissima battuta, avrebbe permesso l'individuazione e il possibile riconoscimento di chi si riforniva presso di lui. Ed era evidente che chiunque desiderasse procedere nel buio, nel buio sperava di rimanere. Forse Aiden, così avvezzo alla limpidezza che portava con sé l'essere un Auror, aveva sottovalutato le differenze di chi si muoveva nell'ombra.

Senza fare una piega, il rigattiere lasciò cadere il sacchetto di galeoni e lo spinse col tallone nello spazio vuoto sotto la tegola che reggeva il suo peso. Poco dopo, era di nuovo ritto in piedi con la bacchetta puntata contro il petto di Aiden. La posa statica era resa appena più traballante dal moto ondivago seguito dalla barca, smossa dalle acque del Tamigi. Con un cenno del capo, indicò il camminamento.


"Scende e no torna mai più."

Non era un avvertimento. Era un ordine e, insieme, una minaccia.



Dunque, Aiden, siamo ad un punto cruciale della tua quest. E' mio dovere avvisarti che questa è l'ultima occasione per provare a ottenere i 150 galeoni dal rigattiere, altrimenti non ti sarà più possibile farlo. Scegli con calma e accuratezza come muoverti, prenditi i tuoi tempi per capire come approcciare il rigattiere che è in uno stato di evidente alterazione: come avrai intuito è irremovibile nella sua decisione, ti restano perciò una manciata di possibilità (emerse nel corso degli ultimi post). Spetta a te prendere la decisione giusta.

Se dovessi avere dei dubbi, rimango comunque a tua disposizione per MP. :)
 
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view post Posted on 27/7/2018, 10:06
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Aiden Weiss
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Lo sguardo del rigattiere disse più di mille parole: non ci sto era il riassunto perfetto che si poteva trarre da quell’espressione. Eppure l’Auror era stato ragionevole, aveva offerto valide alternative per porre rimedio alla situazione, ma il proprio interlocutore non sembrava dello stesso avviso; anzi, fu piuttosto deciso a voler dare un taglio all’intera faccenda facendo cadere il sacchetto contenente i Galeoni sulle assi di legno, per poi spingerlo dentro ad una cavità vuota.
Aiden rimase interdetto e fissò la bacchetta puntata con la propria persona. Quell’uomo non avrebbe mai accettato le sue offerte, seguiva solo ed esclusivamente le proprie regole, un po’ come il Guardiano del resto. Che fare dunque? Non poteva di certo tornarsene a mani vuote o avrebbe messo a rischio la vita dell’asiatico, ma non poteva nemmeno contare sui propri risparmi, consapevole di non possedere così tanti pezzi d’oro nella propria camera blindata alla Gringott; fintanto che erano da aggiungere 50 Galeoni vi erano problemi di ogni sorta, ma non sarebbe mai riuscito a raggiungere una somma così alta.
Si massaggiò le tempie, stizzito, incapace di elaborare un’altra qualsivoglia soluzione. Non rimaneva altro che sottostare all’offerta del rigattiere, prendere i 150 Galeoni e trovare una soluzione per i soldi mancanti. Ovviamente non amava granché dover lasciare l’uomo senza protezione, alla mercé del Guardiano semmai si fosse azzardato a ripresentarsi di nuovo e non piaceva nemmeno sapere che il rigattiere avrebbe tentato di stroncare la vita del corpulento uomo senza un occhio nel caso si fosse mai fatto vedere. Tutto ciò era una situazione peggiore dello sterco di Drago fresco di giornata!
«E va bene!» esclamò infine, fissando negli occhi l’asiatico. «Sia a modo tuo allora. 150 Galeoni e la mia parola che avvertirò il guercio a non farsi più vedere. Così saremo tutti accontentati.» Ad enfatizzare la propria resa fu un profondo sospiro, con tanto di braccia abbandonate pesantemente lungo i fianchi. Che altro poteva fare?
Se non accettava quanto gli veniva dato sarebbe stato peggio, poteva solo quindi ammorbidirsi con il rigattiere, mentre con il Guardiano ci sarebbe andato a pugno duro per l’imbroglio e serie di problematiche che gli aveva affibbiato. E tutto per un permesso!
Aveva iniziato a pentirsene, amaramente anche, e tutto perché spinto da un nobile intento. Ma non era forse da tali episodi che si traevano gli insegnamenti migliori? Non erano simili situazioni a spingere l’uomo a perfezionarsi, Auror o non Auror?
Aveva ancora molte frecce al proprio arco, ma non le avrebbe usate con il rigattiere, non più per lo meno. Osservò dunque l’uomo davanti a sé, sperando che il tutto si concludesse nel miglior modo possibile, per entrambi.
«Poi scendo e non torno più.» aggiunse, concludendo il tutto.
Semmai fosse riuscito ad avere il sacchetto con i Galeoni, allora Weiss sarebbe andato a prelevare alla Gringott gli altri 50 pezzi mancanti, ma non gli avrebbe tirati fuori subito con il Guardiano, sarebbero stati la sua ultima spiaggia. Nel caso, invece, in cui il rigattiere non avesse avuto più alcuna intenzione a dargli i soldi, allora Aiden avrebbe lasciato perdere il permesso e avrebbe trovato un’alternativa migliore per imparare il più in fretta possibile ciò che più gli serviva per svolgere al meglio il proprio ruolo.

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Chiedo scusa per il ritardo, ho avuto problemi con il lavoro come già comunicato per MP, oltre ad averci pesato bene. Alla fine non ho potuto agire diversamente da così, non mi è venuto in mente altro.
Se la cosa dovesse andare in porto, anticipo già la mia intenzione a prelevare 50 Galeoni alla Gringott da tenere come scorta.

 
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view post Posted on 30/7/2018, 13:53
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Il Fato

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Il volto del rigattiere rimase impassibile per un po'. Soppesava la questione a bacchetta sguainata, mentre lo sguardo saettava da Aiden a un punto oltre le spalle di lui. Si era espresso con ferma durezza fino a poco prima, irritato dai modi di un uomo che pareva venuto al mondo il giorno prima tant'era ingenuo. Pensare di insegnargli come si conducessero gli affari e insistere su una proposta bocciata senza alcuna riserva era stato sciocco agli occhi dell'asiatico, al punto da mettere in discussione la sua pazienza. Faceva quel mestiere da almeno quindici anni, non aveva mai sofferto intromissioni e non avrebbe cominciato certo adesso per un motivo tanto futile. Il guardiano del British Magic Museum aveva portato una buona dose di turbolenze nella sua vita, certamente, ma non sarebbe riuscito a fiaccarlo al punto da rinunciare a ogni cosa in cui credeva. Era rimasto passivo finché la disperazione non aveva acceso la miccia della scelleratezza: se proprio non c'erano alternative pacifiche, mettere fine alla vita di Tuco avrebbe fatto al caso suo. Delle eventuali conseguenze si sarebbe preoccupato in seguito.

Quindi, nel momento in cui aveva intimato ad Aiden di lasciare l'imbarcazione, si era convinto ad affrontare il guardiano e l'eventuale evoluzione degli eventi con calma serafica. Lo sorprese non poco il dietrofront dello sconosciuto. L'istinto gli suggerì di spedirlo a gambe all'aria con un Everte Statim e liberarsi dell'impiastro. La mente, tuttavia, vagliò la possibilità di cogliere un'ultima occasione per risolvere la contesa col guardiano. Sapeva, nonostante le scusanti del caso, di averlo ingannato e di aver preso i suoi soldi indebitamente. Benché gli costasse non poco rinunciare a una fetta di guadagni, era anche consapevole che avrebbe impiegato poco tempo a rifarsi. Aiden poteva davvero essere l'anello di congiunzione tra lui e Tuco, mettendo fine allo scontro una volta per tutte?

Il rigattiere agitò la bacchetta e il sacchetto di galeoni levitò dal punto in cui l'aveva riposto fino ad Aiden, sbattendogli sul petto.
"Ultima volta che ti vede qui," gli disse con aria seria. "Se tu tornare, io morire te. Se amico tuo tornare, io morire tutte due."

Con un cenno del capo, gli avrebbe intimato di lasciare la barca. Non appena ciò fosse avvenuto, il rigattiere avrebbe colto l'occasione per prendere le distanze dal camminamento, diretto alla sponda opposta per occuparsi del cliente che aveva notato minuti prima. L'Auror, dal canto suo, sarebbe stato accolto dalla stessa macchia di vegetazione degli esordi. Forse, considerata l'ora, il luogo e la mole di galeoni a sua disposizione, sarebbe stato il caso di affrettarsi a raggiungere un luogo più sicuro.



Bene, Aiden. Anche questa fase è andata. Nel post successivo, puoi descrivere il ritorno presso il British Magic Museum e il primo approccio a Tuco. Puoi dare per scontato il prelievo alla Gringott e dire che hai già i soldi con te. Ti ricordo, inoltre, che le vicende col rigattiere hanno luogo a notte inoltrata. Quindi, è verosimile ambientare il prossimo post il giorno successivo.

 
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view post Posted on 3/8/2018, 13:17
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Aiden Weiss
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Era difficile da mangiare giù, estremamente difficile accettare il fatto di aver ceduto infine all’offerta del rigattiere. Ma cos’altro avrebbe potuto fare? Aveva giocato le sue carte: buone, giuste, indubbiamente valide e ben calibrate, ma per l’asiatico erano state semplici bubbole che non meritavano la benché minima considerazione. Ora come ora poteva solo sperare che con il Guardiano avesse più fortuna… E a proposito di fortuna: l’assenza dei suoi fantastici capelli rossi dovevano aver influito su tutto quanto, l’essere diventato calvo aveva scacciato via ogni residuo di fortuna o - semplicemente - aveva speso quell’ultimo bonus con il poliziotto Babbano. Avrebbe dovuto rimediare anche a ciò prima di recarsi dal Guardiano, specialmente se non voleva far morire quest’ultimo d’infarto, sebbene un poco se lo meritasse per il male che aveva fatto al rigattiere.
Aiden allungò la mano per permettere all’uomo di consegnarli la sacca contenente i Galeoni che in quel momento stava fluttuando nella sua direzione. L’Auror l’afferrò con una smorfia stizzita stampata in faccia, le labbra che si tesero in una pericolosa linea sottile, per poi limitarsi ad annuire in silenzio alle parole dell’asiatico. Semmai dovessi tornare sarà in piacevole compagnia! pensò tra sé. Ed era vero: Aiden non ci teneva affatto tornare in quella zona di Londra, ma semmai avesse dovuto, per forza di cose, sarebbe stato in compagnia di altri Auror e le cose non sarebbero di certo andate a favore del rigattiere. Se il Guardiano fosse mio amico, allora io sono il Papa! E quello fu l’ultima linea di pensiero che fece in presenza del rigattiere, per poi nascondere la sacca dietro le pieghe del mantello e fare dietrofront, scendendo di conseguenza dall'imbarcazione una volta che questa ebbe raggiunto la banchina.
Era notte inoltrata, il British Museum doveva essere ormai bello che chiuso al pubblico, stessa cosa la Gringott, tanto valeva fermarsi a dormire da sua sorella Lena e magari farsi aiutare nel sistemare i capelli. Risalì la scaletta di ferro infossata lungo la parete del London Bridge, facendo ben attenzione a non incappare i nessun passate, per poi ripercorrere la strada che aveva fatto dal British Museum fino a lì sempre a piedi, proseguendo poi fino ad Hampstead Road. Non aveva voglia di usare la Smaterializzazione, né di ritornare alla sua abitazione in Scozia, piuttosto approfittò della camminata per riflettere, meditando sul da farsi per il giorno seguente.
Quando arrivò all'appartamento di sua sorella Lena, Aiden si ricordò troppo tardi di essere pelato e che ella avrebbe potuto avere un infarto nel vederlo in quello stato. Infatti, non appena la sorella spalancò la porta per urlargli in faccia circa l’orario piuttosto inconsueto, che avrebbe potuto Smaterializzarsi dentro senza disturbarla, rimase impietrita davanti alla sua luccicante e liscia pelata. Si portò infatti la mani alla bocca e provò a chiedere ad Aiden cosa fosse successo, ma dal canto suo il fulvo rispose semplicemente che aveva dovuto farlo per lavoro. Mentire a Lena non gli piaceva ma non poteva sempre permettersi di coinvolgerla nei propri affari, specialmente quelli in ambito lavorativo; quello ovviamente non lo era ma ciò nonostante era il caso di lasciarla all'oscuro di tutto onde evitare svariate problematiche.
Aiden si impossessò del divano e crollò a dormire quasi subito, lasciando al giorno seguente tutti i propri impegni e preoccupazioni, ora doveva solo bearsi di qualche ora di sonno ristoratore, oltre che a recuperare le forze.

***



Seguì l’alba e Aiden aprì gli occhi, con tanto di sonoro sbadiglio. Dopo essersi stiracchiato le membra indolenzite per via dello spazio limitato all’interno del divano, l’Auror si alzò e dopo essersi tolto gran parte degli indumenti, andò in bagno, pronto ad eseguire la prima parte del proprio programma giornaliero.
Osservare la propria pelata allo specchio - per la seconda volta - lo fece quasi piangere, ma da lì a breve la cosa sarebbe stata risolta, perciò strinse i denti e prese un profondo respiro, focalizzando nella propria mente l’incantesimo che gli sarebbe servito nel riportare alla normalità la propria immagine. Si puntò la bacchetta contro la testa, raccogliendo concentrazione e determinazione, per poi mormorare: «Chioma Ventum!» Il polso si mosse verso l’alto e dì lì a poco la propria testa esplose in ondate di capelli rossi e lunghi, in forte crescita e in modo piuttosto fastidioso. Ben presto Aiden dovette urlare il nome di sua sorella, sperando arrivasse a dargli una mano, in particolar modo nel tagliarli della lunghezza giusta.
Quando sua sorella mise piede dentro al bagno, dire che scoppiò semplicemente a ridere fu quasi riduttivo; anzi, se ne uscì con una battuta contenente le parole Raperonzolo - treccia - torre, il che le fece guadagnare un’occhiataccia furente da Aiden. Lena dovette munirsi di pettine e forbici, iniziando quella che fu una seduta piuttosto impegnativa di sfoltimento della regal criniera del vecchio leone rosso-oro. Ciò che ne uscì fu un taglio osceno, date le scadenti capacità di Lena come parrucchiera, né troppo lungo ma nemmeno troppo corto, ma che tuttavia poteva passare inosservato mediante una sobria coda dietro la nuca.

aidenguardiano



Dopo aver ultimato l’operazione di prelevamento della somma di 50 Galeoni alla Gringott - i quali furono tenuti in una sacchetta a parte - l’Auror prese la via per il British Museum.
Era nervoso e arrabbiato, sperò tuttavia che fosse rimasta una buona dose di pazienza e calma nel caso fosse stato preferibile usare quei due ingredienti piuttosto che lasciar emergere il proprio animo focoso e iracondo. Una cosa però era sicura: Aiden avrebbe tirato i soldi nelle gengive del Guardiano e a ragion veduta di quanto aveva dovuto sopportare e affrontare la notte precedente. Era stato poi ingannato dal guercio, una cosa sulla quale non avrebbe osato transigere o lasciar perdere.
L’Auror si premurò di camminare in maniera leggera e silenziosa - o così almeno tentò di fare! - in modo che potesse prendere alla sprovvista ancora una volta l’uomo con un solo occhio; era il minimo, dopotutto. Stretto nel mantello come la sera prima, procedette in maniera tranquilla e rilassata, anche se dentro di sé minacciava la tempesta, che era pronta ad abbattersi una volta raggiunto il Reparto Proibito. Si premurò (ci provò, almeno) di non far tintinnare i Galeoni che giacevano al sicuro appesi alla cintura e celati alla vista dal mantello, non voleva rischiare di attirare l’attenzione su di sé.
Una volta nei pressi della meta, l’Auror aguzzò la vista e affinò l’udito: come avrebbe trovato il Guardiano? Era sveglio oppure dormiva? Lo avrebbe intravisto subito o avrebbe avuto il tempo per cogliere alla sprovvista con una poderosa borsettata nei denti con i Galeoni recuperati?

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L'esito autoconclusivo dell'incantesimo è stato accordato dal Master per mp.

Ho cercato di descrivere al meglio, ma senza dilungarmi troppo, cosa fa Aiden una volta finita l'interazione con il rigattiere. Se non dovesse andar bene o ci fossero cose inadeguate, fammelo sapere Master.
Ho ritenuto giusto fermarmi prima di giungere davanti a Tuco, perché vorrei sapere come viene trovato, e ovviamente tutte le azioni che vanno dall'entrata al British Museum sono tutte al condizionale.

 
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view post Posted on 11/8/2018, 18:35
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Il Fato

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“Weiss! Qual buon vento!”

Tuco accolse Aiden con un benvenuto che aveva del sarcastico, del curioso e del sorpreso. Quando, il giorno prima, lo aveva inviato dal rigattiere per risolvere una delle tante rogne di cui era costellata la sua vita, aveva messo in conto la possibilità di non rivedere più la faccia del giovane Auror. Non sarebbe stato né il primo, né l’ultimo e, in fin del conti, lui conosceva più di un modo per risolvere la questione. Accarezzò il ventre abbondante con fare inconsapevole e passò la lingua sui denti, soppesando pensieri e parole. L’occhio buono studiò Aiden per una buona manciata di minuti, prima di spostarsi sull’uscio della porta che conduceva al Reparto Proibito. Il desiderio di accedere oltre quell’uscio gli aveva assicurato indiscutibili vantaggi, nel corso degli anni. Benedetto il giorno che aveva trovato posto al British Magic Museum, lo diceva sempre!

“Non mi aspettavo di vederti tornare. Devo averti sottovalutato,” gli disse con sincerità, lasciando le buone maniere a qualcuno che non fosse lui. “Spero soltanto che sia una visita di piacere… per entrambi!”

Il messaggio, nemmeno troppo velato, nascosto tra le righe si librò nello spazio che li separava, colmandolo. Benché la tendenza a stuzzicare Aiden fosse rimasta, era indiscutibile che l’atteggiamento di Tuco fosse cambiato. Studiava il giovane con rinnovato interesse e, questo, a prescindere dal risultato della missione. Gli piacevano le persone che non fuggivano e a loro andava la sua stima. Ma gli affari erano affari! La posa rimase la stessa, apparentemente rilassata, eppure lo sguardo non lasciava margine di incertezza. Il guardiano del Reparto Proibito era all’erta e il suo interesse era tutto catalizzato verso la figura che aveva di fronte. Quando la vocina di un collaboratore lo raggiunse dall’angolo del corridoio, Tuco mosse bruscamente la mano per scacciarlo. Quello, deglutendo in evidente difficoltà, fu lesto a sottrarsi allo sguardo di fuoco dell’altro. Poco dopo, era tutto esattamente come prima.

“Allora, com’è andata col nostro amico?”

 
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view post Posted on 19/8/2018, 16:21
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Aiden Weiss
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Era sveglio.
Le labbra dell’Auror si tesero in una pericolosa linea sottile, in quella che era una smorfia contenuta, cercando di arrestare la voglia di correre dal guercio e tempestarlo di pugni come un solo Irlandese sapeva fare nel momento stesso in cui venne individuato. Il proprio buonsenso gli permise di rimanere ben ancorato al suolo, esattamente lì dove ancora si trovava, studiando a sua volta il Guardiano. Sebbene tenesse la mano sinistra dentro al mantello, serrata sul sacchetto pieno di monete, evitando che queste tintinnassero rumorosamente, non poté evitare di stringerla maggiormente facendo sbiancare le nocche. Era una rabbia contenuta, a stento in un certo senso, ma che ben presto avrebbe trovato la via d’uscita e non poteva prevedere di certo cosa avrebbe provocato, se in positivo o in negativo. Poteva solo sperare che ciò che rimaneva del proprio buonsenso, della propria lucidità e del proprio giudizio, non venissero letteralmente spazzati via dalla tempesta in arrivo.
Non rispose al Guardiano, chiuso in un ferreo silenzio. Piuttosto l’Auror non sembrò voler ancora accennare l’intenzione di volersi quantomeno avvicinare, ma semmai a voler prendere più tempo per studiare quell’uomo che sapeva sempre più di marcio. Alzò un sopracciglio quando lo udì di essere stato sottovalutato. Certo che lo era stato! Il Guardiano aveva preso troppo alla leggera le intenzioni di Aiden, il suo stesso onore e il suo desiderio di evitare qualsivoglia omicidio, che fosse stato detto anche solo detto per scherzo. Per l’Auror le minacce di morte non erano una barzelletta, erano cose con cui aveva a che fare praticamente tutti i giorni, specialmente quelle causate da coloro che praticavano le Arti Oscure. Ma uccidere non aveva mai un lato chiaro, era oscuro a prescindere, e questo Weiss lo sapeva perfettamente. Se si fosse tirato indietro quando ne aveva avuto l’occasione, quando il Guardiano aveva minacciato di uccidere il rigattiere, sarebbe stato un po’ come lavarsi le mani, ugualmente colpevole, e quindi un pessimo Auror. Non voleva forse trovare nuovi elementi di studio, per ampliare il proprio bagaglio di conoscenza degli incantesimi, così da svolgere al meglio il proprio compito? Possibile che nel Reparto Proibito non vi fossero formule magiche adatte al lui e al proprio ruolo?
Scrutò il Guardiano scacciare via un proprio collega in maniera secca a brusca, facendolo sparire in un battito di ciglio. Fu a quel punto che l’Irlandese colmò la distanza tra loro, con veloci ed ampie falcate, fino a trovarsi a pochi passi dal Guardiano e restituirgli la stessa occhiata di fuoco che quest’ultimo aveva da poco regalato al proprio collaboratore. Senza dire - ancora una volta! - nulla all’uomo che aveva dinanzi, la mano dell’Auror, quella con cui stringeva la sacca contenente i 150 Galeoni, schizzò fuori come un fulmine. E come Zeus lanciava le proprie saette, Aiden lanciò la sacca contro la faccia del Guardiano, sperando di beccarlo nelle gengive o sul naso. Insomma, in una qualsiasi porzione di viso sarebbe andato più che bene, l’importante era che recepisse sin da subito quanto doveva sapere: Aiden sapeva cos'era successo con il rigattiere.
«Ecco il tuo soldi, guercio. Ora voglio che ti sia ben chiara una cosa, perciò sturati bene le orecchie, perché non te lo ripeterò una seconda volta. Se vengo a sapere che sei andato ancora da quell’uomo, minacciando la sua persona o quella di chiunque altro a lui vicino, non solo andrò a scambiare due paroline con il Direttore del Museum circa le tue attività, ma ti trascinerò dinanzi alla Giustizia. Sono stato chiaro?» Benché in una simile situazione il viso dell’Auror si sarebbe senza dubbio trasformato in una maschera livida di rabbia, si costrinse a rimanere lucido e misurato. Lasciò scorrere qualche secondo, il tempo necessario che il Guardiano decifrasse il messaggio dietro le proprio parole, intuendo che cosa intendeva dire con attività, che lo stesso Auror lo aveva scoperto intrattenersi con altre persone dopo il loro dialogo del giorno prima. Poi aggiunse: «Mi hai preso in giro una volta, non accadrà nuovamente.»
E poi rimase in allerta. Non poteva sapere come avrebbe reagito il Guardiano.

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Il lancio della sacca è al condizionale ovviamente. Si spera che lo becchi :ihih:

 
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