Atto I, Scena I

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view post Posted on 4/11/2018, 19:19
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Dietro quello sguardo prudente e riflessivo, il giovane Prefetto stava pian piano cercando di comprendere le reali intenzioni della Tassorosso. Il progetto, almeno in quel primo momento, aveva stuzzicato la sua curiosità tanto da dare una sferzata briosa all’intera serata; ma quanto sarebbe durata l’emozione del momento? In un’ipotetica comunione d’intenti e di ideali, tra una grande gioia e un rinnovato senso d’unione, qualcosa poteva essere fatto ma, alla fine, tutto sarebbe dipeso dall’importanza dell’obiettivo finale.
Ipotesi e incertezze rimbalzarono qua e là tra mille e più pensieri fin quando la voce di Thalia tornò a riempire quel luogo, dando a Mike qualche spunto in più su cui riflettere.

Sì, su questo siamo d’accordo. Confermò con tono accorto, pur consapevole che quel gesto l’avrebbe potuto condurre verso una strada mai intrapresa prima.
Lo sguardo del giovane si sarebbe concentrato per un ultimo istante sul volto della Tassorosso, come a cercare nuovi indizi su quanto ancora non era stato detto. A quando l’eventuale resa dei conti? Il tempo, da sempre bene prezioso e limitato, ben presto avrebbe presentato il conto.


Ci sono diversi modi per tentare di far cadere un albero… anche se il punto pare piuttosto delicato. Con queste poche parole, semplici ma efficaci, Mike avrebbe cercato di muovere la situazione, arrivando senza troppi fronzoli al nocciolo della questione.
Quali utilizzare? E inoltre, sarebbe stato opportuno andare fino in fondo? A quale prezzo? Lo sguardo del Prefetto avrebbe certamente tradito questi dubbi, forte di una pensiero critico vincolato più all’opportunismo che al semplice e puro concetto di bene.

Credo inoltre che il concetto di “numeri” sia piuttosto relativo, anche se tutto dipende dalle azioni che si pensano di intraprendere; personalmente sarei più propenso a tenere riservata quest’idea, o comunque a non diffonderla troppo. La mano destra carezzò la nuda e fredda pietra del bordo vasca prima di soffermarsi, aperta, sul relativo ginocchio. Il quella posizione vagamente rannicchiata, il primo pensiero di Mike fu proprio quello di mettere in guardia Thalia su un implicito quanto sciocco rischio; se la voce fosse giunta alle orecchie sbagliate, quali sarebbero potute essere le conseguenze?
L’affetto che provava per lei avrebbe impedito qualsiasi altra mossa se non quella di dare un implicito assenso a quel progetto, ponendo energie e idee a servizio del gruppo che si sarebbe potuto via via formare con il tempo. Un lieve cenno del capo avrebbe confermato tale scelta; in fondo la giovane Tassorosso aveva colto ancora una volta nel segno.
Le ingiustizie, o per lo meno quelle che la sua coscienza considerava come tali, non gli erano mai piaciute.

 
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Thalia J. Moran | 17 anni | Prefetto Tassorosso | IV anno



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Non era certa di sapere come affrontare al meglio le perplessità di Mike: Nieve era entusiasta all’idea di mettere i bastoni tra le ruote del Midnight e dal canto proprio non poteva dirsi del tutto estranea a quell’insieme di emozioni, le stesse che l’avevano spinta a coinvolgere il Prefetto Serpeverde in quel progetto sì ambizioso, ma altrettanto pericoloso.
*L’espulsione è solo la punta dell’iceberg.* pensò, ricambiando lo sguardo del compagno.
L’ombra della punizione peggiore, almeno sul fronte accademico, era nulla in confronto all’onta che entrambi - Thalia e Mike - avrebbero subito. Per la Tassorosso avrebbe di certo significato un conflitto con la madre di proporzioni ancora maggiori, senza contare la delusione di suo padre e della famiglia Moran in generale. L’avevano educata secondo i principi dell’onore e del rispetto: non si aspettavano certo di aver dato i natali ad una rivoluzionaria senza cervello. D’altra parte, Mike poteva confrontarsi con un genitore appartenente a quel mondo, in grado di comprendere la gravità di un’espulsione per un motivo tanto sciocco agli occhi di un adulto. Sua madre, una donna che Thalia non aveva mai visto - nemmeno a King’s Cross -, non avrebbe di certo gradito che il proprio figlio, e per giunta l’unico, fosse cacciato dalla Scuola alla quale lo aveva affidato qualche anno prima.
L’espulsione non sarebbe stata un’eventualità poi così impossibile e per un secondo soltanto ragionò sul modo migliore per anestetizzare la memoria di Mike. C’erano argomenti di cui non aveva mai osato parlargli, situazioni che il Serpeverde ignorava poiché la Tassorosso sapeva che il senso di responsabilità di quest’ultimo nei suoi confronti avrebbe subissato il buon senso e la razionalità; forse Mike non avrebbe affrontato una Chimera per salvarle la vita, ma era sicura che si sarebbe frapposto tra lei e qualsiasi problema con la calma e la pacatezza così tipiche della sua indole analitica. Conscia di questo, dunque, come poteva esserle passato per la testa di incastrarlo nel progetto sovversivo di cui era, in parte, fautrice?

«Ci servono persone come noi, credibili e votate alla causa, in grado di ribaltare il sistema.» spiegò con calma, soppesando con cura respiro e parole «Non c’è bisogno di creare un esercito, non uno vero insomma...» si affrettò ad aggiungere, pensando che “esercito” fosse una parola chiave di tutto quel gran discorso «...abbiamo bisogno di riunire menti brillanti incapaci di raggiungere un obiettivo ambizioso solo e soltanto per causa sua. Guarda me.»
Così dicendo indicò se stessa, lo sguardo attento ad ogni espressione del ragazzo.
«Ho concluso il terzo anno con una media perfetta. Ad eccezione dell’esame di Difesa Contro le Arti Oscure. Esame che affronterai a tua volta, Mike.» sottolineò l’incombenza di quella prova tanto complessa quanto avvilente, risvegliando una memoria sopita soltanto in apparenza. «Credi che ti permetterà di passarla liscia con un Oltre Ogni Previsione? Per quanto ti sia affezionata e sappia che te lo meriteresti… non riceverai un trattamento migliore del mio.»
Ancora una volta si sentì meschina a sottolineare la crudeltà del Midnight colpendo l’ambizione di Mike. Era chiaro che i suoi argomenti a riprova della loro missione fossero ormai agli sgoccioli, ma le restava ancora qualche carta da giocare ed era sicura di poter vincere quella mano, anche se fosse stato solamente per un soffio. «Si comporterà così ancora e ancora. E benché i voti non ci rendano migliori per affrontare ciò che ci aspetta là fuori… beh. Potrebbe precluderci la strada che abbiamo sempre sognato.» *Ad esempio, potrei non diventare mai un Auror.*

Si crogiolò nell’idea che Mike necessitasse di un minuto di silenzio per valutare quanto, sino a quel momento, fosse stato detto e preferì lasciarlo solo sul bordo della vasca di marmo, per non imporgli la propria presenza ed il proprio pensiero.
Quand’egli avesse esposto ulteriori dubbi o il silenzio si fosse fatto persistente, la Tassorosso si sarebbe avvicinata nuovamente, abbandonando ogni reticenza.
«Per il momento siamo solamente tu, io e Nieve Rigos. Non siamo certo delle sprovvedute e non accoglieremo nel gruppo nessuno che possa mettere a rischio il progetto.» lo rassicurò ancora una volta, sorridendogli incoraggiante.
China alle sue spalle, avrebbe avvolto le braccia attorno a Mike, appoggiando il mento sulla spalla del ragazzo. Poi, a bassa voce, avrebbe commentato: «Lascia l’arruolamento a me e Nieve. So già che il tuo sostegno in questo è più di quanto io possa chiederti.»


Chiaramente, ogni riferimento al suddetto esame prende in considerazione l'idea che Mike debba ancora affrontarlo. Mi sembrava logico affrontare l'argomento in questo modo (anche perché non ricordo quando lo hai sostenuto :ihih:)
 
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view post Posted on 19/11/2018, 23:55
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Soppesando ogni concetto, il giovane Serpeverde stava cercando di analizzare il progetto da più punti di vista per non perdere la visione generale di quel piano tanto ribelle quanto ambizioso.
Il terzo anno stava per concludersi anche per lui e, una volta giunto al quarto, avrebbe dovuto giocoforza affrontare a sua volta le ingiustificate bassezze del professor Midnight. Sarebbe stato più opportuno trovare un compromesso o cercare di uscirne vincitori? Una cosa era certa; indipendentemente dal comportamento tenuto dal docente al di fuori dell’aula che, per quanto possibile, Mike cercava di evitare come la peste, anche nel corso della lezione il Midnight mostrava tutta la propria spavalderia e la più totale incapacità a stimolare e motivare la maggior parte della classe lungo il cammino che porta verso i traguardi più ambiziosi.
In tutta quell’evoluzione d’intenti una cosa era certa; mai e poi mai avrebbe piegato la propria volontà per assecondare gli umori dell’arrogante docente.

Numeri… la mente riflessiva del Serpeverde era forse restia a cedere sul punto, immaginando scenari completamente al di fuori di qualsivoglia controllo qualora l’idea fosse circolata tra gli innumerevoli corridoi e le stanze del castello.
La sfida che gli si presentava difronte, tuttavia, stava già accendendo l’animo e la passione del Prefetto, che già si immaginava come un prezioso e determinante ingranaggio in grado di far crollare l’effimero impero dell’insolente professore.

Sì, forse è meglio se del reclutamento te ne occupi tu, Thalia. Avrebbe pronunciato con tono basso ma profondo, prima di cambiare completamente tono e stile.
Con un movimento calmo e lento, Mike avrebbe fatto forza sul proprio braccio destro con l’intento di sollevarsi in alto, tornando così in posizione eretta. Lo guardo si sarebbe fatto più serio, quasi concentrato, anche se le labbra si sarebbero schiuse nell’accenno di un sorriso.

Credo proprio che il mio aiuto ti e vi servirà; che non si dica in giro che lascerò vagare nei meandri del castello due giovani Prefette tutte sole. Non conosceva la Rigos e questo era un motivo di titubanza che, forse, Thalia avrebbe anche potuto anche cogliere e intuire qua e là nei suoi gesti.
Sono sicuro che cambieremo la situazione e ci libereremo della sua ingombrante presenza; non è forse quello l’obiettivo finale? Con i suoi metodi non sarà mai né amato né ricordato ed è completamente inutile protrarre la questione al quarto anno o addirittura ai Gufo.
Una trasformazione piena e netta del Midnight sarebbe stato un risultato ottimistico anche per il più grande dei sognatori e così, tralasciando l’utopica conversione sulla via di Damasco, quale altro modo sarebbe rimasto se non quello di rendere superflua o scomoda la sua presenza all’interno del castello?
Dimissioni, possibilmente nette ed inequivocabili. Quello sarebbe stato un obiettivo ambizioso qualora il progetto avesse preso piede, insinuandosi nelle stanza più segrete della scuola.
Mike poteva così considerarsi pronto a contribuire con rinnovata energia al progetto che lo avrebbe visto contrapposto a chi, con subdola supponenza, stentava a riconoscere l’impegno scolastico di più e più studenti; lo avrebbe fatto per se stesso e per Thalia, perché niente e nessuno avrebbe potuto infrangere i loro sogni e le reciproche ambizioni. Avvicinandosi alla Tassorosso, Mike avrebbe cercato di guardarla ancora una volta dritta negli occhi, per sottolineare l’impegno che stava prendendo; una sola questione sarebbe rimasta scoperta, in quel frangente così carico di tensione. Dapprima titubante, il Serpeverde avrebbe cercato dentro di sé le parole per esternare un ultimo pensiero. Un passo in avanti, un lungo respiro, prima di sussurrare con le dovute pause:

Forse non è il momento più opportuno per affrontare questo tema e sarà il caso di riparlarne con più calma, ma… per combattere l’ingiustizia che ci è capitata, così, all'improvviso, forse varrà anche la pena sacrificare un piccolo principio morale, non è così? Dopotutto, nel mettersi in gioco in prima persona, Mike aveva appena rinunciato alla propria indole inizialmente prudente e attendista, in favore di una nuova e avvincente sfida.

 
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view post Posted on 21/11/2018, 01:08
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Persino in quel modo, senza guardarlo negli occhi, Thalia poteva sentire il rincorrersi dei pensieri nella mente di Mike. La Legilimanzia non l’avrebbe aiutata a sciogliere i nodi che il Prefetto Serpeverde stava pian piano dipanando da solo e gli fu grata, seppur in minima parte, di quella piccola agevolazione.
Sorrise, nascondendo il volto dietro la spalla di lui, socchiudendo le palpebre e lasciando che quel momento di silenzio la colmasse completamente. Aveva accettato, non l’aveva fermata e questo era quanto di più prezioso Mike potesse donarle. La fiducia, l’unico vero caposaldo della loro amicizia e, ora, della loro relazione. Avrebbe potuto scommettere sul fatto che Mike, forse nemmeno troppo coscienziosamente, le avrebbe affidato la propria vita. In fondo, col senno di poi, anche lui avrebbe compreso quanto fosse votata al sacrificio generalmente inteso. Non c’era dubbio, quindi, che avrebbe potuto sopportare un po’ di pressione in più; sebbene il suo arruolamento per l’Esercito del Mezzogiorno fosse già stato di per sé un grande sforzo, Thalia aveva ancora qualcosa da dirgli.
Era il peso della confessione, ora, a far svanire dal suo volto sereno l’ombra del sorriso.

L’idea sopraggiunse quando Mike fece per alzarsi e il suo braccio scivolò lentamente di lato, abbandonando il tepore del suo corpo e lasciandogli lo spazio necessario a muoversi. Lo emulò e si trovarono faccia a faccia, gli occhi di lui fissi in quelli di lei. *Terra e cielo.* pensò stupidamente, sorridendo imbarazzata.
Se le avessero chiesto di affrontare uno Schiopodo Sparacoda, in quel preciso istante l’avrebbe senz’altro preferito: c’era qualcosa nel modo in cui si perdeva ad osservarla che la metteva, indiscutibilmente, in una posizione emotivamente scomoda. Odiava essere osservata, giudicata o esaminata; dunque, per quanto sapesse che i suoi sguardi fossero quelli tipici di un ragazzo innamorato - e in quel frangente di un adolescente in bilico sul baratro della rivolta -, Thalia non poteva far altro che sentirsi a disagio, distogliendo il proprio dal volto del ragazzo.
«Lo è, sì.» rispose, curvando appena le labbra e tuttavia evitando di ricambiare il suo sguardo.
Non poteva promettergli che Midnight se ne sarebbe andato dal Castello. Lei si sarebbe accontentata di un rimprovero da parte del Preside circa i suoi modi supponenti; tanto le sarebbe bastato affinché i suoi G.U.F.O. procedessero al meglio l’anno seguente. Si sentì tradita, in una certa misura, nel constatare quanto lo spirito di Mike fosse affine a quello di Nieve piuttosto che al suo. Nemmeno si conoscevano e già concordavano sul finale di quella storia turbolenta.

«P-principio morale?» lo chiese senza capire, osservandolo muovere un passo verso di lei «...su quelli credo di non essere esattamente preparata.»
Sollevò finalmente lo sguardo su di lui, cercando di sorridergli rassicurante: non voleva turbare la sua rinnovata serenità, né guastare il momento perfetto in cui, finalmente, Mike sembrava aver abbracciato il suo stile di vita, fatto di incertezze e avventura. Eppure, in quello stato d’animo, si sarebbe potuta facilmente trarre in inganno da sola, senza volerlo. Senza prevederlo.
Per evitare qualsiasi incidente, avrebbe dovuto quindi parlare. E doveva farlo prima che fosse tardi.
«Credo nel rispetto dell’altro.» proseguì calma, deglutendo a fatica ed immaginando la sua espressione dubbiosa. Fece un passo indietro, volendo accertarsi delle reazioni del ragazzo. «Ricordi quando, poco fa, ti ho detto che ci sono cose che non ti dico per il tuo bene? Eravamo proprio qui fuori. Te lo ricordi?»
Ebbe l’impressione, a quel punto, che Mike si irrigidisse - o perlomeno la sua mente elaborò un’immagine di lui in quello stato - e subito si affrettò ad aggiungere «Non è nulla di… grave. Suppongo.» *Così di sicuro lo tranquillizzo.* «Beh… comunque ci sono un paio di cose che dovresti sapere. Non posso tacere oltre.»
Sapeva quanto gli piacesse mantenere l’ordine delle cose, quanto amasse tenere sotto controllo tutto quanto era in suo potere. Ebbene, lei la pensava allo stesso modo… eppure la Legilimanzia glielo stava impedendo.
«Forse… forse dovresti sederti.»



Edited by Thalia Moran - 21/11/2018, 14:01
 
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E così, indipendentemente dalla propria attitudine, Mike aveva finito per scegliere la strada più giusta che, in quel caso, coincideva anche con la più insidiosa.
In quella scelta del tutto personale, il giovane Serpeverde aveva agito con coscienza, ponderando ogni rischio pur non tralasciando l’aspetto più individualistico della vicenda; in fondo, qualora l’atteggiamento del Midnight fosse realmente cambiato o se si fosse addirittura fatto da parte, il primo a beneficiarne sarebbe stato proprio il Prefetto.
Con i vari tasselli che pian piano tornavano al loro posto, il giovane si sarebbe ritrovato unito da un legame ancor più profondo con Thalia, in un segno di rinnovata complicità che ora li vedeva schierati dallo stesso lato, contro un’apparente prevaricazione.
In quell’angolo privato del castello, Mike avrebbe così iniziato a riflettere su quella nuova armonia dalle tinte decisamente più accese e vivaci, che presto l’avrebbe visto protagonista di un ambizioso progetto. Si sentiva pronto ma, al contempo, non avrebbe di certo rinunciato a quel momento, gustando appieno quel nuovo equilibrio.

In quell’incrocio di sguardi che presto si sarebbero tramutati in rassicuranti e reciproci sorrisi, Mike avrebbe trovato tutto ciò di cui aveva bisogno in quel momento. Dinnanzi a lei, avrebbe voluto ribadirle tutta l’emozione e la sincerità del proprio sentimento in un unico, grande e intimo contatto.
Con lo scorrere di qualche istante, tuttavia, Mike avrebbe iniziato a maturare l’idea di aver perso l’attimo, come se quel secondo di esitazione al cospetto di quelle ammalianti efelidi e di quei profondi occhi, grigi fosse durato più del previsto.
La voce di Thalia, infatti, pur nell’evidente imbarazzo del momento, risuonò dolce nell’aria andando a rievocare quanto accaduto in precedenza.

Certo, ricordo benissimo. Anche tu hai il mio massimo rispetto e, proprio per questo, mi sento uno sciocco se ripenso all’equivoco nato questo pomeriggio.
Nel pronunciare quelle poche parole, le guance avrebbe iniziato a prendere colore ma, investito dal significato delle ultime parole della Tassorosso, Mike non avrebbe potuto far a meno che ripensare all’incertezza che aveva provato nel raggiungere quell’angolo del quinto piano. C’era davvero dell’altro?
Il fatto che la giovane volesse renderlo partecipe delle proprie avventure e scelte, giocava in ogni caso a favore di quella stima e fiducia che via via stava cementando quel rapporto nato ormai da tempo, e che sembrava rinnovarsi giorno dopo giorno.

*Non posso tacere oltre…* avrebbe ripetuto nella sua mente, come se il significato di quel concetto fosse al di sopra delle sue capacità di comprensione, almeno in quel momento.
Di cosa si trattava? Possibile che ci fosse una tale urgenza?

Va bene.
Esitante, Mike avrebbe acconsentito a quel gesto con movimenti forse sin troppo lenti, fino a trovarsi in una situazione di controllata incertezza, lungo il bordo della vasca. Percepiva l’enfasi del momento e, al contempo, nonostante un piccolo timore iniziasse a farsi strada tra le sue difese, Mike voleva far qualcosa per cercare di mettere a proprio agio la giovane Tassorosso.
Così, nonostante l’incessante aumento della tensione all’interno del suo petto, il Prefetto l'avrebbe invitata a sedersi, cercando un lieve contatto prima di ribadirle:

Qualunque cosa tu voglia dirmi, io sarò con te.

 
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Parlargli non le era mai sembrato tanto difficile, forse perché - dopotutto - la confessione non era mai stata tanto seria. Si era promessa di tenerlo lontano da ciò che avrebbe potuto ferirlo, rattristarlo o preoccuparlo e così aveva finito per nascondergli gran parte delle cose che faceva nel suo tempo libero. Cercare di capire perché la sua famiglia fosse in pericolo o provare a migliorare le condizioni degli Elfi Domestici richiedeva senz’altro maggiori sforzi da parte sua, eppure confessare di essere una Legilimens - una questione nettamente più semplice, almeno sulla carta - si stava rivelando un’impresa titanica che mai avrebbe pensato di intraprendere. D’altro canto, sembrava che il mondo di Mike ruotasse solo ed esclusivamente intorno al piccolo diverbio di poco prima, mentre il suo si muoveva più velocemente, coprendo distanze siderali. Non era colpa del Serpeverde, Thalia lo sapeva bene: era lei la mina vagante, quella con un peso sulle spalle ovunque andasse. Quel peso non le impedì di sorridergli, provando ad essere rassicurante e al tempo stesso affettuosa: aveva capito già diverso tempo prima di dover edulcorare i fatti per far sì che lui li accettasse, ma era restia a farlo in quell’occasione, così com'era accaduto altre volte. Era una questione di rispetto e fiducia, o così credeva lei.

Gli sedette accanto, silenziosa e contemplativa, mentre le dita stringevano in un guizzo quelle di Mike; sospirò e in quel momento pensò addirittura di fare marcia indietro, senza sapere come introdurre quel discorso. Perché doveva essere così difficile svelare una parte di sé alla persona a cui era più legata? Ne temeva il giudizio e la paura, poiché l’istinto a diffidare di ciò che non si conosce è più forte di qualunque forma di buon senso; Mike però la conosceva, teneva fortemente a lei, anche se non avevano ancora osato pronunciarsi in tal senso. «Tu sai che il più delle volte mi caccio nei guai anche se non voglio, vero?» chiese, evitando accuratamente di guardarlo, «Però… non tutto il male viene per nuocere. Mia nonna lo dice sempre.» *Ti direbbe anche che stai temporeggiando.* «Quindi, quello che sto per dirti non è necessariamente una cosa negativa né un guaio.» e, a quel punto, le sue iridi grigie cercarono quelle marroni del ragazzo che, ancora seduto accanto a lei, le stringeva teneramente la mano. Lo sguardo si spostò poi su quelle dita intrecciate, come se guardarle avesse potuto rafforzare il desiderio di proseguire, trovando il coraggio di strappare il cerotto meglio e più in fretta. «La scorsa estate sono successe due cose e anche se non ho idea del come o del perché… ne ho accettato le conseguenze e spero… spero possa farlo anche tu.» Non smise di guardare il candore della propria mano, virando a quella di lui solamente per accertarsi che fosse ancora lì e che quelle prime parole non l’avrebbero indotto a fuggire nel giro di pochi istanti. «Comunque.» si riscosse, sorridendo tesa «Immagino tu sappia che esistono forme di magia che non sempre richiedono l’uso della bacchetta. E io... senza volerlo ho scoperto di essere portata per due di queste cose.» Come se avesse sollevato il cerotto ed irritato la pelle, che ora pizzicava fastidiosamente, Thalia ebbe paura di proseguire. Non voleva impartire a Mike una lezione sulle forme di magia più antiche ed affascinanti del mondo, ma voleva che sapesse quanto - nonostante i suoi diciassette anni - fosse consapevole del potere che da lì in poi avrebbe potuto esercitare. Il suo silenzio, condito di cenni d’assenso ad incitarla a proseguire, le diede modo di scoprire in quale misura la sua attenzione fosse stata bruscamente dirottata su quanto avesse da dirgli. Il battibecco e la gelosia erano ora lontane anni luce da loro e benché da un lato ne fosse davvero lieta, dall’altro temeva di non sapere come gestire la reazione seguente. «Prima di cominciare la scuola ho conosciuto un dipendente del Ministero. Un certo Querril. Un po’ strano, onestamente, ma molto gentile.» esordì con foga, quasi avesse voluto velocizzare il processo in corso «Non ti spiegherò nel dettaglio come lo ha capito, ma… il signor Querril mi ha insegnato che cos’è la Legilimanzia.» aspettò qualche istante, prima di riprendere, per sincerarsi che Mike non avesse cominciato a porsi domande silenti, la cui voce avrebbe dovuto cercare d’interpretare dallo sguardo. «E’ la capacità di… eludere le difese mentali di una persona. Non ti potrei leggere il pensiero, non funziona proprio così, però… se tu ripensassi ad un momento preciso e io fossi più capace… potrei vedere quello che vedi tu. Anche se non vuoi.» Strinse la presa sulla sua mano, temendo che a quel punto Mike avrebbe potuto obiettare in qualche modo o addirittura separarsi da lei. «Per farlo come si deve dovrei usare la bacchetta e una formula, ma dopo un po’ di esercizio ci riuscirei anche senza. Mi basterebbe guardarti negli occhi.» *Ed ora penserà che l’abbia già fatto prima.* «Non riesco a controllarlo, per ora, ed è per questo che te lo sto dicendo. Col passare del tempo imparerò, ma non voglio che pensi che sia già successo. Non è così. Non lo farei mai.» Ed era vero, non avrebbe mai abusato di quella capacità che tanto odiava soltanto per sapere se il suo ragazzo fosse sincero con lei o per conoscere dettagli della sua vita che non voleva condividere. Era il rispetto verso di lui a guidarla, in una dimostrazione di lealtà e dedizione che avrebbe persino sfiorato l’adorazione se solo si fosse permessa di cedere maggiormente ai sentimenti che la legavano a lui. «E’ per questo che te lo sto dicendo.» ripeté decisa «Non riesco a controllare le mie capacità, è vero, ma voglio che tu sappia che ci sto lavorando. Voglio… voglio che tu ti senta al sicuro. Nonostante… questo. Ti voglio proteggere dal resto del mondo, se posso… ma voglio proteggerti anche da me.»

Il peso di quell’ultima affermazione la investì come se un masso si fosse staccato da uno sperone roccioso e l’avesse schiacciata in pieno, lasciandola senza scampo. Credeva di poter gestire il carico emotivo di quella rivelazione, di poter essere in grado di spiegare a Mike perché gli stesse dicendo proprio quelle cose e in quel momento. Distolse allora lo sguardo dalle mani, per portarlo sul volto del Serpeverde che giorno dopo giorno era rimasto accanto a lei. Aveva accettato le sue peripezie per il C.R.E.P.A. e il suo essere misteriosa anche quando le circostanze non l’avrebbero richiesto; aveva deciso di assecondarla nella lotta clandestina all’ordine e contro Midnight e si chiedeva se avrebbe accettato quella parte di lei che lei stessa odiava. Il silenzio a quel punto era diventato così pesante da non poter essere sostenuto oltre e la sua voce colmò la pausa, tremando appena «Comunque, c’è un modo per… per difendersi. Ho imparato anche questo. Si chiama… Occlumanzia e me l’ha insegnata mio nonno.»
Deglutì, pensierosa e desiderosa di scoprire come lui avesse deciso di gestire la situazione. Per un attimo, la promessa fatta poco prima si sgretolò davanti ai suoi occhi ed ebbe timore di aver posto fine alla sua relazione per una decisione improvvisa. «Di' qualcosa, ti prego.»


 
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view post Posted on 3/2/2019, 10:15
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Nel percepire l’affettuoso e tenero contatto con la sua mano, il giovane Serpeverde avrebbe iniziato a prepararsi all’impellente racconto con uno spirito diverso, più improntato all’ascolto che al dialogo. Prima di fare ciò, il suo sguardo sarebbe corso a scrutare la profondità della vasca lungo la quale era tornato a sedersi con fare riflessivo. Quale segreto sarebbe rimasto celato nell’intimità di quel luogo?
Le supposizioni del momento avrebbero lasciato ben presto il campo ad un sentimento nuovo e forse più profondo; nonostante l’evidente incertezza del momento, Mike sentiva di non aver smarrito il proprio equilibrio ma, al contrario, di essere in grado di prestare la massima attenzione alle prime parole della Tassorosso.
Il giovane avrebbe così fatto fatica a trattenere un lieve sorriso nell’accettare il riferimento alla spirito ribelle della giovane irlandese. Con il tempo aveva imparato a conoscere e ad apprezzare ogni aspetto di quel carattere generoso e forte, mosso da uno spiccato senso di giustizia e dalla ricerca di una buona dose di imprevedibilità.
Alcuni momenti sembrarono riaffiorare nella sua mente e, lasciando scorrere quel prezioso flusso di intrecci, Mike avrebbe cercato di non intervenire in maniera diretta nella riflessione, donando a Thalia un implicito sostegno per il proseguo nella narrazione.

Il Prefetto avrebbe così accolto con una certa fiducia il primo segnale di apertura e, pur restando vigile e accorto verso quel prezioso racconto, un sottile pensiero avrebbe iniziato a svilupparsi nella sua mente, distogliendolo da qualche primo e semplice dettaglio.
Come poteva l’incontro con il ministeriale aver prodotto dei cambiamenti così importanti nell’animo e nello sviluppo magico della Tassorosso?
Conscio delle innumerevoli forme che il potenziale magico poteva assumere nel tempo, Mike sarebbe rimasto in un primo momento spiazzato nell’apprendere per Thalia un futuro da Legilimens.

*La capacità di eludere le difese mentali di una persona* avrebbe ripetuto mentalmente, come a voler comprendere meglio il significato di quelle poche parole. Davvero Thalia avrebbe potuto percepire alcune delle emozioni che lo stavano pervadendo in quel momento?
Smarrito in quella che considerava una delle sue più intime certezze, Mike avrebbe subito provato a liberarsi da quello scomodo e forte contatto con la sua mano, restio a lasciar scoperto ciò che albergava nel profondo del suo animo.
Nonostante la pressoché totale assenza di segreti e la completa dedizione per Thalia, un’intensa reazione emotiva di spavento accompagnò quel momento sin quando non giunse una prima e inziale rassicurazione; dopotutto, l’idea che la Tassorosso fosse in grado di intrufolarsi tra le sue emozioni e i suoi ricordi era un qualcosa che Mike non era disposto ad accettare, non in quel primo momento.
In quel senso di sconvolgimento interiore, le labbra del Serpeverde sarebbero rimaste semiaperte, mentre le ciglia disegnavano un arco come a voler confermare l’indecisione del momento. Cosa avrebbe dovuto fare?
Il tempo sembrò dilatarsi sin quando non giunse l’insperato appello dell’irlandese a sbloccare una situazione carica di emozioni contrastanti.
Ci sarebbe riuscito? L’affanno tra i suoi pensieri non era ancora terminato ma, con il tempo, Mike aveva imparato a districarsi lungo l’eterno contrasto tra sentimento e ragione.
Sarebbe andata così anche in quell’occasione e, ignorando quella gelida sensazione che si stava via via impadronendo delle sue estremità corporee, Mike avrebbe cercato nel profondo del suo petto l’energia necessaria per dare un nuovo slancio a quel profondo legame.

Thalia… ammetto di aver un po' di timore, ma ho piena fiducia in te.
Le parole uscirono lente ma ricche di significato. Nonostante quell’abilità ponesse la Tassorosso in una situazione scomoda, Mike non l’avrebbe abbandonata tacciandola di essere diversa e potenzialmente pericolosa. Non so come tu abbia scoperto quest’abilità, ma so che ti impegnerai per controllarla e per non utilizzarla a cuor leggero.
Non sarà semplice, ma se… se per ora non ti è mai successo
, il riferimento alla percezione di un suo pensiero sarebbe rimasta implicita, posso continuare a stare al tuo fianco senza temere nulla.
Il ghiaccio era ormai rotto e Mike, tornando a percepire un debole torpore lungo le gambe e le braccia, avrebbe provato a farle sentire la sua vicinanza accennando un tenero abbraccio.
Nonostante il lungo vortice dell’apprensione non si fosse ancora concluso, il giovane aveva scelto di premiare la sincera e onesta rivelazione della Tassorosso.

Io sarò con te, Thalia. Ribadendo il concesso espresso poco prima, il Serpeverde avrebbe abbozzato un debole sorriso, molto più simile ad una impercettibile incurvatura delle labbra.
Immagino sia stato difficile anche per te accettare queste nuove forme di magia; io stesso non nascondo qualche preoccupazione ma so che tra noi non ci saranno mai segreti.
Per la prima volta dopo quell’inattesa notizia, il suo sguardo avrebbe cercato quei profondi occhi dal color cenere dimostrando così di essere disposto a far tornare tutto come prima, nella consueta normalità di un rapporto ormai sincero e leale. Così, trattenendo a stento un generoso sorriso, Mike avrebbe ribadito il concetto che aveva dato il via a quell’intenso racconto.
Certo che qualche volta te le vai proprio a cercare, eh?

 
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view post Posted on 10/2/2019, 16:46
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Thalia J. Moran | 17 anni | Prefetto Tassorosso | IV anno



Bagno Prefetti - Quinto Piano



Aveva trattenuto il respiro a lungo, con fatica, lasciandosi trascinare a fondo dalle proprie paure. Era stata la decisione giusta? Rivelargli di essere una Legilimens era forse l’aspetto che più la spaventava e, d’altro canto, non avrebbe potuto biasimarlo se a quella notizia avesse interrotto il contatto tra le loro mani e si fosse avviato da solo all’uscita. Per quante promesse potesse fargli, Thalia sarebbe stata sempre imprevedibile e spesso non avrebbe potuto mantenere la parola data. Non ti ferirò gli aveva promesso né ti darò modo di preoccuparti per me. A guardarli adesso, sul ciglio di quella vasca, quei buoni propositi avevano perso del tutto il loro significato; poteva essere sicura di non aver messo a repentaglio il loro rapporto o la fiducia che lui aveva riposto in lei fino a pochi minuti prima? L’esaltazione per l’adesione di Mike all’Esercito del Mezzogiorno svanì come una delicata bolla di sapone, lasciando il posto al peso della consapevolezza di un misero tentativo del ragazzo di separarsi fisicamente da lei. Aveva paura, era comprensibile, e nelle tante occasioni in cui si era trovata a ripetere quel discorso in solitudine di fronte ad uno specchio, quell’eventualità le era parsa chiara e giustificabile, ma mai così crudele. La sua voce continuò ad alimentare le rassicurazioni senza sosta, poiché fermarsi avrebbe significato perdere la calma e la determinazione nel portare a compimento una simile rivelazione.

Si sentiva come una bambina persa tra la folla, che pur continuando ad urlare a gran voce il nome della propria madre o di una persona fidata, non trovi risposta alcuna né rassicurazione da coloro che la circondano. Temeva con ogni fibra del proprio essere il momento in cui Mike avrebbe cercato di troncare quella conversazione, chiedendo magari del tempo per riflettere sulle sue parole; nella sua mente si aprirono innumerevoli scenari - alcuni più apocalittici di altri - anche se le parole continuavano a fluire con sicurezza e logica indiscutibile. Il fatto che lui fosse ancora lì ad ascoltarla era un buon segno, si era detta, eppure qualcosa non tornava. Perché non diceva nulla? Perché annuiva e la lasciava proseguire senza sosta, come un treno in corsa che non possa essere fermato? La paura si rinnovò e con lei la speranza di sbagliarsi, di non aver capito quanto il loro legame fosse forte o, al contrario, il timore che fosse troppo debole. In fondo, se aveva saputo accettare le sue scorribande col C.R.E.P.A. per una giusta causa - anche se lui non voleva farne parte - forse avrebbe potuto accettare anche questo. Forse, nulla sarebbe cambiato. Poteva esserne certa? Che ne sarebbe stato di loro se, dopo quella sera, lui non avesse più riposto la sua fiducia in lei come in precedenza? Non si era mai sentita tanto sola e vulnerabile e questo la spaventò ancor di più della reazione che Mike avrebbe potuto avere nei suoi confronti dopo quella rivelazione. Sperimentare il panico, proprio in quel momento, era un segno evidente di quanto desiderasse finirla con le parole per lasciare posto ai fatti. Così, continuò a trattenere il respiro anche dopo, quando ebbe terminato di spiegare e giustificare la propria natura e ciò di cui si era resa capace; non aveva ucciso nessuno, ma le sembrava di averlo fatto. Mike temeva le ripercussioni di quello che Winston Querril le aveva insegnato a padroneggiare e, implicitamente, aveva paura anche di lei. Lo comprendeva e non lo biasimava, ma una parte di lei si sentiva tradita da quel silenzio sì necessario, ma tremendo.

Poi, cogliendo le avvisaglie di un lungo respiro profondo e delle prime parole di lui, Thalia ricominciò ad incamerare ossigeno. Respirare non le era mai sembrato tanto piacevole e si sentì grata a se stessa, annuendo alle sue parole in silenzio, per aver avuto il coraggio di confessare ogni cosa. Si sentiva finalmente libera di un peso che per troppe settimane aveva custodito gelosamente e con timore, sbagliando a credere che lui l’avrebbe lasciata sola. Si sentì sciocca a quel pensiero e, senza lasciargli il tempo di ultimare l’ultima frase, gli gettò le braccia al collo; inspirò il suo profumo e chiuse gli occhi felice, sentendosi protetta e al sicuro. Non aveva compreso la portata di quel sentimento nato un po’ per caso fino a quel preciso momento. Per tutta la vita si era sentita giudicata - persino per le questioni più sciocche - ed ora che una sua capacità aveva gettato nuova luce su un possibile difetto, Mike aveva saputo valutarlo, quasi, al pari di un pregio. Si fidava di lei e non aveva bisogno di altro. «Te l’ho detto che sono i guai a trovarmi.» mormorò col viso premuto contro la sua spalla per soffocare una piccola risata «Avevo paura...» ammise seria in un sospiro, riemergendo piano piano dall’abbraccio. Non avrebbe saputo spiegare la sensazione di sollievo o l’impressione che lui l’avrebbe sostenuta sempre, anche se si fosse comportata malissimo; si limitò a guardarlo intensamente, con un sorriso a fior di labbra colmo di gratitudine «...ma adesso non ne ho più.» - Non rifletté troppo sul tempo che avevano trascorso insieme nel Bagno dei Prefetti, ignorando in parte la ronda serale, poiché la necessità di quel chiarimento era diventata reale quanto respirare. Nel trattenere il fiato non aveva desiderato altro che poter incamerare ossigeno e, allo stesso modo, aveva sentito il bisogno urgente di confidarsi e rivelarsi - ancora una volta. Nell'incontrare fugacemente le sue labbra morbide, Thalia si lasciò colmare dalla felicità del momento, senza pensare ai pro e ai contro, senza riflettere sulle conseguenze dei loro sguardi e sulle visioni che ne sarebbero potute scaturire. Separandosi da lui ed umettando le labbra, Thalia rivolse uno sguardo alla Sirena in movimento sulla vetrata colorata. «Non lo puoi dire a nessuno, Mike.» mormorò seria, rivolgendogli uno sguardo preoccupato «A te dovevo dirlo, ma gli altri... meglio che non sappiano.»
Si lasciò andare ad un respiro profondo, prima di sciogliere la presa con le mani del Serpeverde e rimettersi in piedi. Tendendogli la mano con un sorriso incoraggiante gli fece cenno di uscire dal Bagno. Era tempo di tornare finalmente ai loro doveri con un pizzico di buonumore in più.


 
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view post Posted on 15/3/2019, 13:58
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A_STARA_STARA_STARA_STAR

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Nel lasciarsi alle spalle quel primo incrocio di sguardi, Mike ebbe la conferma d’aver agito correttamente anche in quella circostanza, come il cuore aveva appena finito di suggerirgli. Inclinando leggermente il capo in avanti, subito si sarebbe ritrovato avvolto da quell’intensa fragranza che solo i capelli vermigli della Tassorosso sapevano diffondere nell’aria.
Così vicini e stretti in un tenero quanto significativo abbraccio, il giovane si sarebbe gustato i meravigliosi effetti di quel rinnovato senso d’unione; Thalia aveva dato prova di grande coraggio e sincerità e Mike, dal suo punto di vista, si era ritrovato ancora più vicino al suo candido animo.
Quell’intenso e ravvicinato contatto avrebbe pian piano tinto di un tenue rossore le guance del giovane Serpeverde e, al contempo, l’avrebbe spinto a riflettere ulteriormente sull’importanza di quel rapporto, nella sua quotidianità.

Da quando si era immerso per la prima volta in quel profondo e sfumato sguardo dai rilessi dell’ardesia, il Prefetto aveva sempre cercato di mettere in risalto la parte migliore di sé, smussando l’eccessiva formalità in favore di una condotta più complice e fiduciosa. Tra interesse e curiosità, quel primo gioco di sguardi aveva dato il via all’evoluzione di un nuovo sentimento, più profondo, caloroso e intenso, che l’aveva portato a percorrere accanto a Thalia un lungo tratto della propria quotidianità. Ora, quegli occhi che più e più volte erano stati in grado di accendere una scintilla nel profondo del suo animo, si sarebbero potuti trasformare in una potente arma.
Ma sarebbe andata davvero così? Pur non avendone la certezza, Mike avrebbe continuato a nutrire una grande fiducia nell’irlandese e nella sua capacità di scelta.
La conferma alla sua riflessione sarebbe giunta qualche istante più tardi, nel notare quel lieve ma sincero sorriso che sembrava farsi strada tra le sue labbra sottili.
Il naturale momento d’incertezza era stato ormai superato, ed ora che la spensieratezza e la sensazione di libertà erano tornate protagoniste, anche il volto di Thalia sembrava essere tornato al consueto splendore.
In un attimo rubato, le loro labbra si incrociarono velocemente in un turbinio di emozioni senza fine. Godendo di quella rinnovata dolcezza, Mike avrebbe voluto stringere ancor più a sé la giovane Tassorosso, desiderando prolungare quel momento di unione e di piacere.
L’incessante scorrere del tempo, tuttavia, sembrava giocare ancora una volta a suo sfavore. Già da parecchi minuti i due Prefetti avrebbero dovuto iniziare la ronda serale tra i lunghi corridoi della scuola e così, al giovane non sarebbe rimasto che il tempo di rassicurare Thalia in quell’ultimo implicito concetto.

Sì, non lo dirò mai a nessuno, puoi starne certa.
Tornato a sua volta in posizione eretta, Mike seguì il semplice gesto della Tassorosso, allungando una mano verso la porta del bagno.
La sai una cosa? Convito d’aver tratto un significativo beneficio da quell’incontro, Mike le avrebbe lanciato un ultimo sorriso, vagamente allusivo.
Dovremo trovare il modo di farci assegnare più spesso il turno serale da queste parti.
Non sarebbe stato facile lasciarsi quel contesto alle spalle ma, mai come in quell’occasione si era sentito così bene prima di un pattugliamento.

 
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