Lo Specchio a tre facce, Privata

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view post Posted on 19/6/2018, 20:22
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Elijah aveva catturato completamente la sua attenzione e quella che doveva sembrare in tutto e per tutto una giornata dedita allo studio, andò a trasformarsi in un momento ricreativo, fatto di stuzzicanti battute che trovava tremendamente divertenti.

Benché non amasse perdere tempo, quello che era accaduto sembrava averle dato il giusto compromesso per non sentirsi in colpa. D’altronde era stata lei a sedersi a quel tavolo, probabilmente con l’intenzione, involontaria, di passare in maniera diversa il tempo dentro a quella stanza, ma con la convinzione che invece avrebbe studiato, magari, perché no, insieme al Serpeverde. Tuttavia, il tempo era ormai trascorso e rammaricarsene era del tutto inutile, aveva passato una giornata diversa e una parte di lei inevitabilmente lo aveva apprezzato.

«Oh... no grazie!» rise ancora, ma questa volta più forte, portando il dorso della mano a coprire la bocca.

«Preferirei non rischiare?» alzò le sopracciglia e gli sorrise, poi con delicatezza chiuse il libro riponendolo all’interno della borsa che poggiava sul vecchio lastricato.

«Comunque, per rispondere alla tua domanda, credo che se ti nominassi Wolfgang forse capiresti...» abbassò gradualmente la voce avvicinandosi al suo interlocutore. 

In quegli istanti si interrogò su cosa avrebbe potuto pensare Wolfgang in merito a quella conversazione; il ricordo dell'episodio accaduto alla festa di Halloween, le risposte che aveva ricevuto subito dopo aver avuto l’incontro con Von Kraus, la portarono per alcuni secondi indietro nel tempo. Rammentava bene lo sguardo di Wolfgang, quel leggero fastidio attraversargli il volto per poi schiudersi in un sorriso amaro, ed il solo ricordo la fece sorridere. Lo aveva fatto di proposito aveva cercato di stuzzicarlo facendo finta di apprezzare il suo amico e ci era riuscita, d'altronde aveva la capacità di colpire nel segno e farlo bene quando voleva.

Prima ancora che il Serpeverde potesse farle domande riguardo la sua risposta, cosa che avrebbe voluto evitare con tutta se stessa, spostò gli occhi sull’orologio appeso all’interno della stanza, erano passate due ore e mezzo da quando aveva messo piede dentro la Biblioteca senza aver concluso nulla. Alzò gli occhi al cielo tirando un sospiro seccato, di lì a breve avrebbe alzato i tacchi andando a rifugiarsi nella Sala Comune dove almeno, visto il non concludersi dell’obiettivo preposto, poteva godere della comodità delle poltrone in velluto blu e lì, forse, avrebbe potuto rimediare o lasciar correre.
«Perdonami ma è meglio che vada, ho bisogno di staccare un po’.» affermò, poi si allontanò dal tavolo spostando la sedia indietro. Si alzò in piedi, non prima di aver accuratamente ordinato il tavolo, afferrando la sacca appoggiandola sulla spalla.

«Beh... Sullivan ci si vede in giro!» si abbandonò ad un sorriso di circostanza, allontanandosi dal ragazzo e svanendo dietro le alte scaffalature.

 
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