Cé tú féin i ndáiríre tú?, Privata

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 11/12/2018, 21:16
Avatar

When the snow falls, the fox tries to survive.

Group:
Auror
Posts:
3,875

Status:


harp



Aiden Weiss

Auror ☘ Ex Grifondoro ☘ 26 anni ☘ Irlandese
PS: 196 ☘ PC: 142 ☘ PM: 145 ☘ EXP: 29.5


Lo sguardo attento e vigile dell’Auror captò subito il movimento che la ragazza aveva iniziato a compiere, armata di tovagliolo e con un’unica destinazione: la bocca sporca di Aiden. Il fulvo non si mosse di un muscolo mentre tenne d’occhio quel tovagliolo sempre più in avvicinamento, finché non lo vide fermarsi all’improvviso. L’ennesimo ghigno si disegnò sulle sue labbra, finché non allungò la mano e con due dita afferrò l’oggetto con estrema delicatezza, sfilandolo dalla presa di Mireen.
«Ah! Grazie, cara. Con questa barba mi ci vogliono tonnellate di tovagliolini.» E aggiunse un piccolo sorriso di cortesia per ringraziarla del gesto. Non si fermò a riflettere più del dovuto del perché Mireen avesse avuto il riflesso di volerlo pulire come una madre premurosa con il figlio sporcaccione, ma fu comunque grato che ella avesse anche solo pensato di passargli qualcosa per pulirsi meglio da tutta quella salsa.

Annuì con fermezza alle parole esterrefatte di lei, mentre masticò l’ennesimo boccone. «Sì beh… Mi domando come mai hai deciso di cambiare colore di capelli. Non ricordo nessuno dei Concasati con un colore come il tuo. Come mai questa rivoluzione del look? Non ti piacevi com’eri?» Effettivamente Mireen aveva un colore troppo innaturale e immaginò fosse una cosa artificiale che il suo vero colore di capelli: era un rosso troppo appariscente il suo per sembrare naturale. E la prima volta che l’aveva vista gli aveva addirittura argentati.
Si pizzicò la barba con aria interrogativa, mentre studiava i capelli della ragazza, finché ella non ebbe la brillante idea di esplodere in quella esclamazione che per poco non gli fece perdere la presa sull’hamburger e mandarlo a sfracellarsi sul tavolo per lo spavento improvviso.
Sentirsi accusato di aver fatto perdere punti alla propria Casata per uno scherzo ai danni di Remar per poco non lo fece scoppiare a ridere. Invece rimase impassibile, un sopracciglio alzato e fissando la ragazza senza palesare né orgoglio né pentimento per quanto aveva compiuto in gioventù. Il passato era passato ma ogni cosa che lui aveva fatto era stato tutto dettato da ottime e valide ragioni, non aveva mai osato fare uno scherzo per il semplice gusto di farlo e quanto aveva realizzato nei confronti di Vath non era stato da meno.
Una smorfia amara sfuggì dalle sue labbra e posò l’hamburger sul piatto. Dopo tutti quegli anni, dopo aver messo da parte le ragazzate per abbracciare la maturità, ancora si pensava davvero alla competitività per una stupida Coppa?
«Era solo una Coppa… Ti importava così tanto vincere un trofeo? E per cosa poi? La fatica nello studio deve essere per noi stessi, per poter intraprendere la carriera per cui abbiamo sempre aspirato, non per un pezzo di ferraglia! Se proprio dovevo pensare alla competitività, allora avrei continuato a giocare a Quiddich!»
Non era offeso, semplicemente rivelò il suo punto di vista, in toni del tutto neutri e pacati.
«Onestamente ho incontrato pure io Vath al Ministero e abbiamo bevuto pure qualcosa insieme, ma non mi era sembrato ancora rancoroso nei miei confronti per una cosa appartenente al passato. Se lo era è stato molto bravo a nasconderlo, ma a me importa assai poco.» E scrollò le spalle. Il suo sopracciglio si incurvò ancora di più a seguito delle parole di lei, desiderosa di conoscere il suo punto di vista, nonché ragione che lo aveva spinto a compiere il gesto.
Aiden sospirò rumorosamente e incrociò le braccia al petto sopra al tavolo. «Non ho mai sopportato certe ideologie e atteggiamenti, e Vath di certo non si è mai risparmiato nel palesare le proprie. Si è sempre sentito al dì sopra di chiunque ritenesse inferiore. E io ho sempre fatto ogni mia mossa con una determinata ragione, non di certo per il semplice gusto di farlo.» Weiss parlò con serietà e chiarezza, iniziando così la propria spiegazione, con una certa durezza e severità nella voce. «L’ho svergognato prendendo il suo simbolo del potere e l’ho fatto con l’intento di dargli una lezione: tirarlo giù da quel piedistallo in cui si era innalzato. Nessuno è superiore a nessuno, nessuno vale meno di un altro.»
Afferrò nuovamente il proprio hamburger e riprese a mangiare. Non voleva nessun dolce per aver detto cosa pensava, verità o bugia che fosse, non voleva nessun premio di sorta per aver reso note le proprie ragioni. Era un uomo, non un bambino.
«E il passato è passato, Mireen. Vorrei che lo tenessi ben a mente. Sono cambiato molto da allora, ma di certo non ho perso il mio vigore nel lottare per ciò in cui credo!»

harp




Edited by Aiden Weiss - 11/12/2018, 22:27
 
Top
view post Posted on 19/2/2019, 16:53
Avatar

Group:
Docente
Posts:
1,118

Status:


Mireen Fiachran
§ Sangue BANSHEE § 25 anni § P. Antimago § Ex-Grifondoro
SCHEDA PG ColorHair & Outfit

Lo ascoltò parlare senza interromperlo, intanto continuava a mangiare la sua fetta di torta interessata a ciò che raccontava e le diceva.
Non riuscì a trattenere un sorriso divertito quando le disse di aver preso il suo "simbolo del potere" per dargli una lezione, l'immagine di lui su una montagna che alzava in alto al cielo il bastone col serpente inciso di Vath, come in una delle immagini dei libri di leggende che aveva a casa, era così buffa...
Aiden l'eroe buono, che sconfiggeva il malvagio Vath.


<< Hai ragione, la Coppa delle case non era niente di importante, alla fine studiavamo per noi stessi e per il nostro futuro, ma perderla un poco mi ha rosicato quell'anno.>>

Sorrise per fargli capire che non doveva assolutamente pensare che ce l'avesse con lui, oltre al fatto che erano eventi legati al passato, alla fine non aveva mai considerato la coppa di fine anno, un obiettivo da raggiungere assolutamente e con ogni mezzo.

[Temo che Vath abbia ben nascosto il suo astio nei tuoi confronti, caro mio... magari non ce l'ha più a morte con te, ma sicuro non gli sei simpatico da invitarti al pranzo della domenica o ad una birretta "tra amici"]

<< Gli oggetti, benchè siano cose materiali, possono esser legati a sentimenti e significati potenti... Prendergli il bastone della sua famiglia e ficcarglielo nel cesso per "ribellarti a lui" è stato un po' esagerato... così facendo hai offeso sì lui, ma anche la sua famiglia, e ciò non è giusto.>>

Sfilò da sotto la maglia il proprio medaglione, lo strinse per poi continuare, lo sguardo fisso sull'oggetto nella sua mano:

<< Se qualcuno facesse qualcosa al mio medaglione, solo perchè ha un problema con me, darei di matto...
E' un oggetto appartenuto alla mia famiglia da secoli, non so neanche dire quanti anni abbia, ma è uno dei più importanti cimeli e non me ne separo mai.
So cosa vuol dire aver a che fare con persone prepotenti e altezzose e posso perfettamente capire il tuo bisogno di "fargliela pagare", ma non condivido il modo.>>


Gli sorrise timidamente, lasciando andare l'amuleto e tornando alla sua fetta, non voleva assolutamente la prendesse come una "sgridata" solo un suo giudizio personale sul comportamento di allora.
Si infilò in bocca un pezzo di cheesecake, per poi riprendere serena:


<< Ti dò ragione che Vath spesso ha certi atteggiamenti da superiore che a volta danno fastidio, ma proprio per quel suo modo di fare poi è anche più divertente provocarlo e vedere la sua reazione e risposta.
Rivangare ogni tanto la vecchia faida tra casate è un nostro motivo di sfida diciamo.
Personalmente sono più una persona prima da parole e poi da fatti, non mi tiro indietro per uno scontro, ma di solito provo prima a chiarire discutendone, lo vedo il modo più efficace per risolvere problemi e dubbi.>>


La frase finale la spiazzò non poco...
"...ma di certo non ho perso il mio vigore nel lottare per ciò in cui credo!"
Era ciò che diceva sempre lei quando parlava di quanto fosse cambiata rispetto a com'era a scuola, ma soprattutto, era ciò che diceva suo padre quando le raccontava dei lunghi e duri anni da Auror, eppure... "non aveva mai perso la forza di lottare in ciò che credeva".
Restò bloccata ad osservarlo, la forchetta appoggiata al piattino, come che il dolce fosse passato in secondo piano, il cuore le galoppava nel petto, il bisogno di abbracciarlo e stringerlo a sè che quasi le doleva dovervi resistere.
La Dea Madre aveva creato l'uomo perfetto per lei, ma gli Spiriti non volevano la loro unione...
Perchè?
Che progetti avevano per lei se aveva davanti a sè il ragazzo che aveva tanto aspettato, ma non poteva neanche sperare di stare con lui?
Avrebbe voluto gridare contro il mondo intero e a quello degli Spiriti per quell'ingiustizia, ma a cosa sarebbe servito?
Era artefice del proprio destino fino ad un certo punto, se le cose non dovevano andare verso una direzione, poteva lottare e ferirsi nel tentativo di averlo, ma ugualmente niente sarebbe successo... anzi forse avrebbe solo peggiorato la situazione.


<< Ci credo che sei cambiato, io stessa sono irriconoscibile in confronto a quando ero a scuola, ma se credi fermamente nei tuoi ideali, certe cose resteranno sempre le stesse...
Come il bisogno di difendere gli innocenti e lottare per chi si ama. >>


Nascose il proprio sguardo rivolgendolo al dolce ormai finito, aveva ancora i 2 cupcake alla birra, ma lo stomaco le si era chiuso.
Se avesse alzato gli occhi forse Aiden li avrebbe trovati lucidi, non aveva senso farsi vedere da lui così, poi avrebbe dovuto spiegargli il motivo del suo improvviso cambio di umore, ma non aveva intenzione di rovinare tutto confessandogli i propri sentimenti.
Doveva riprendere in mano la sua vita e soprattutto ridare un controllo al proprio cuore.
Come poteva distrarsi? Come poteva fare in modo che la mente andasse da tutt'altra parte, allontanandola dal bisogno quasi doloroso di stare con lui, di avere una possibilità con lui?


<< Che lavoro fai?
Io ho cercato di entrare negli Auror l'anno scorso, quando mi sono trasferita a Londra, ma per il Signor Wild sono ancora troppo inesperta ed emotiva, quindi per adesso faccio parte degli Antimago.
In futuro voglio riprovare a far il colloquio con Rhaegar, magari mi andrà meglio dopo la gavetta nella squadra speciale.
Lo era mio padre, e mi raccontava così tante storie sulle sue missioni, che col tempo divenne anche il mio sogno, ma forse quando mi sono presentata per l'assunzione, era ancora troppo presto.>>


Aveva trovato un modo per pensare ad altro, la voce era tornata "normale" ed era sinceramente curiosa di sapere cos'era diventato Aiden, l'ex-Grifondoro ribelle.

❝ Non è il Sangue che ti scorre nelle Vene a decidere ciò che Sei,
ma è quello che scegli TE di essere❞
§ PS:165 § PC:110 § PM:115 EXP:23.5
code © psìche
 
Top
view post Posted on 4/3/2019, 20:06
Avatar

When the snow falls, the fox tries to survive.

Group:
Auror
Posts:
3,875

Status:


harp



Aiden Weiss

Auror ☘ Ex Grifondoro ☘ 26 anni ☘ Irlandese
PS: 196 ☘ PC: 142 ☘ PM: 145 ☘ EXP: 29.5


Masticò in silenzio mentre rifletteva a seguito delle parole di Mireen, ritrovando in esse un fondo di verità: quanto aveva compiuto ai danni di Vath aveva senza dubbio offeso persino la sua famiglia, ma - come spesso aveva sottolineato - era cambiato da allora e ai tempi della sua adolescenza non si era mai posto limiti nelle proprie azioni o decisioni, incurante se gli effetti negativi si estendevano a più persone indirettamente. Ora, però, Aiden si era messo un freno su molte cose ed era diventato più accorto in quanto faceva.
«Spiegarlo all’Aiden adolescente sarebbe stata un’impresa, ma di certo l’Aiden adulto è più disponibile ad ascoltare. Ma quello che dici è vero: è stato ingiusto.» asserì, annuendo piano. Rimaneva comunque indomabile, uno spirito libero che non si lasciava piegare facilmente e nemmeno tenere al guinzaglio: non con la forza e l’imposizione almeno; Aiden andava quindi preso con le pinze, in cui la gentilezza era la chiave vincente, purché non fosse troppo soffocante. Se poi si presentavano persone affini sia per carattere che per ideali, allora il fulvo era molto più propenso ad ascoltare.

L’hamburger finì e Aiden si leccò le dita sporche di salsa, per poi usare un tovagliolo e togliendosi i residui rimasti. Il tutto mentre osservò Mireen, gli occhi lucidi e l’aria malinconica, in silenzio: non ebbe il cuore di chiederle se stesse bene, se per caso era colpa di qualcosa che aveva detto.
Sorrise, però, quando la ragazza raccontò di aver provato ad entrare negli Auror ma non riuscendoci e venendo affidata agli Antimago per fare più esperienza. L’aveva presa con filosofia e probabilmente un giorno Rhaegar l’avrebbe assunta se si fosse applicata a dovere. Rimase tuttavia colpito dalla rivelazione finale, quella del padre che fu a sua volta un Auror. Era una storia simile alla sua e, riflettendoci bene, il cognome di Mireen non gli era del tutto estraneo; forse era stato nominato in passato dai suoi genitori dato che, a quanto pare, dovevano essere stati certamente colleghi più o meno nello stesso periodo.
«Io sono un Auror proprio come il resto della mia famiglia. Anche se, beh, i miei fratelli e sorelle non hanno seguito la tradizione.» mormorò, per poi grattarsi la barba con una smorfia amara. Avrebbe voluto che anche gli altri figli di Charles Weiss si fossero uniti al Quartier Generale, ma la loro paura a seguito della morte del padre aveva avuto la meglio e quindi avevano preferito altri mestieri. «Vedrai che ce la farai, devi solo temprarti.»

harp


 
Top
17 replies since 4/4/2018, 09:32   446 views
  Share