Trip to Hogsmeade pt.2

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view post Posted on 18/8/2018, 12:21
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Le dispiaceva dover abbandonare Drinky. C'era stato qualcosa fra di loro, un impercettibile e fulmineo riconoscimento che avevano avuto entrambe. Aveva percepito fin da subito una certa sintonia con quella donna ma soprattutto era stata colpita dalla sua persona. Le appariva perfetta, il perfetto modello a cui una ragazzina dovesse mirare: intelligente, estroversa, aperta mentalmente, bellissima non tanto fuori ma dentro, capace di emanare affetto e calore ovunque fosse. Casey si sentiva al sicuro con lei, anche se non la conosceva bene. Le piaceva come le parlava, il modo in cui la consigliava e si preoccupava della sua situazione, una cosa inaudita per lei fino ad allora che aveva sempre guardato con disprezzo gli adulti, ritenendoli incapaci di comprenderla. Avrebbe voluto dirle tutto, sviscerare ogni paura al cospetto della donna e piangere, sicura che non sarebbe mai stata derisa da lei, ma che anzi avrebbe ricevuto una carezza e poi un aiuto per rialzarsi.
*Ti voglio bene, Drinky* le disse con lo sguardo. Il sorriso nato sul suo volto era spontaneo e sentì inumidirlesi gli occhi dalla gioia. Forse aveva trovato qualcuno, finalmente.

- Non posso usare nulla di tecnologico a Hogwarts. Non ho comunque il cellulare né una mail. Ti manderò un gufo. Tu puoi scrivermi al dormitorio femminile n°1 di Grifondoro.
Strinse a sé il cartoncino datole da Drinky. Poi lo mise nella tracolla e le sorrise di nuovo.
- Aspetterò con ansia.
Poi le si avvicinò e le scoccò un ingenuo bacino sulla guancia.
- Non c'è bisogno che mi accompagni. Nieve se mi vede con un estraneo mi inizia a riempire di domande e io non lo sopporto.
Dopo aver preso tutto, lasciò il tavolo del Madama Piediburro attorno al quale volteggiavano dei piccoli cuori rossi, il puro risultato di quella scorpacciata di profiterole magici. Giunta alla porta del locale si voltò ancora una volta e disse:
- Grazie per la merenda, ma soprattutto grazie per lo splendido pomeriggio.
La guardò ancora un attimo con gli occhi verdi scintillanti di gioia. Poi si voltò e chiuse la porta alle sue spalle. Svoltato l'angolo del vialetto si mise a correre: era in gran ritardo.

 
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