Un pranzo ai Tre Manici., Privata.

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Aida
Seaborn
«The most wasted of all days is one without laughter»

Età: 12 ► Ruolo:Studente

A
ida attese che entrambi i signori le dicessero l'ordinazione e poi veloce andò in cucina. Tornò poco dopo con gli ordini di entrambi.
- Ecco a lei la vodka signora… - disse mentre posava il bicchiere sul tavolo, vicino il bicchiere di idromele ordinato in precedenza.
- Ed ecco la sua bistecca signore. E il boccale di idromele, come ha preso la signora.- concluse posando il piatto di fronte al bel signore. I due erano intenti in una conversazione e ad Aida dispiacque un poco doverli interrompere, ma era il suo dovere.
- Se avete bisogno di altro non esitate a chiamarmi signori. Buon appetito.- interruppe velocemente, sorrise e se ne andò dietro il bancone a sistemare quel che c'era da sistemare.


©Mistake | harrypotter.it


1 boccale piccolo di idromele vichingo--->3 falci
1 bistecca --->5 falci


Edited by Aida Seaborn - 26/4/2019, 00:01
 
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view post Posted on 1/5/2019, 00:07
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Mentre ascoltava la donna Maurizio diede un tipo molto più profondo alla pipa, il tabacco divenne incandescente per alcuni secondi prima che una folta nuvola di fumo gli uscisse dalla bocca. Era un'altra di quelle cose che amava della pipa, l'effetto scenico era immensamente più gratificante, certo, molto meglio un sigaretta a vapore, ma con la pipa si aveva tutto un altro risultato.
Era felice di come stava proseguendo la conversazione, notava con piacere quanto era cresciuto da quando aveva iniziato a lavorare con Mark, forse la sua lezione più grande era stata che non tutte le battaglie si vincono con la forza e che quel cervello a qualcosa poteva pur servire. Così aveva imparato a capire le persone, a ricordare punti di forza e di debolezza, ma sopratutto a giocare anche con le proprie informazioni.
"Credo che ogni propria debolezza debba essere resa un punto di forza. Si, lo so, sembra un discorso motivazionale da quattro soldi. Eppure nel mio momento peggiore ho trovato una nuova strada, una nuova vita."
Allargò le braccia come per lasciarle intendere che si riferiva a Londra ma, ancora una volta, mentiva.

Quasi si soffocò con la pipa quando la donna le disse di non sapere del ballo.
"Hmpf, hmpf! Sul serio? Sono m!"
Si fermò quando vide la ragazzina portargli il cibo, la ringraziò con un cenno e pagò quanto dovuto, la ragazza era sicuramente una studentessa e avrebbe sicuramente voluto evitare di rammentarle l'accaduto.
"Hogwarts è stata attaccata e alcuni studenti sono morti, il club dei duellanti di Londra è saltato in aria come un tendone da circo e il tizio che ha fatto ciò è riuscito a scappare da...le lascio indovinare chi."
Non menzionò alcuna lettera ne di Raven direttamente, doveva pur sempre stare attento.
"Ah, storia vecchia. Semplicemente era scoppiato qualcosa di troppo grande e dovevano saltare delle teste, i politici non avevano intenzione di lasciare intuire quanto male stessero svolgendo il loro lavoro...quindi, perché non prendersela con un organizzazione non ufficialmente regolamentata di cui nessuno sa niente? Tutto qua."
Liquidò il discorso in qualche secondo, il resto della discussione si stava facendo fin troppo interessante per parlare della sua vecchia vita, per quanto a lei non sembrasse dispiacere.

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Ekaterina ObraztsovaRussia87 anniPurosangueNeutrale MalvagiaMinisteriale V LivelloMentre il giovane parlava, Ekaterina, finì, a piccoli sorsi, l'idromele contenuto nel boccale. Aveva un sapore dolce e pungente, ricordava di averne bevuto uno simile durante una sua visita, in delegazione, ad Arles, nel settembre del 1961 e perciò aveva perduto la prima partenza di Nathaniel per Durmstrang, lui ne aveva fatto una tragedia, lei aveva dovuto scrivergli una lettera che gli faceva capire di imparare a interiorizzare le emozioni, al non parlare dei problemi e al tacere sui propri sentimenti perché non interessava nessuno sapere cosa stesse provando. Lasciando il ricordo di suo figlio tornò con la mente al caldo che, ad Arles, era opprimente. In un chiostro ombroso, che si affacciava su un giardino verdeggiante e abbellito con fontane che zampillavano acqua cristallina, era stato allestito un pranzo per la delegazione tedesca della quale lei faceva parte, in incognito. Talune volte la presentavano come segretaria, talaltre rimaneva seduta in un angolo a fumare senza che nessuno la presentasse. D'altro canto lei era la più alta carica con poteri esecutivi nel campo delle politiche interne e quelle estere e sotto queste vaghe definizioni si racchiudeva un potere che non molti immaginavano, pur vincolato a deleghe e a rappresentanti più o meno facili da corrompere o aggirare. Eppure il suo anonimato non le era mai stato di peso, anzi! E bevendo quell'idromele ricordava quell'assolato chiostro della Camargue in cui ascoltava ed incamerava i segreti per conto del suo governo.
«E' possibile sia così. Ogni tempo ha la sua scuola di pensiero, ai miei, per esempio, facevano di tutto per estirpare ogni debolezza. Le cose sono migliorate molto, col tempo. »
Anche la vecchiaia era una debolezza ed Ekaterina sapeva di essersi spinta ben oltre quel limite. Sperò che i fascicoli che aveva tenuto per sé prima delle sue dimissioni incutessero ancora abbastanza timore da impedire che la sua eliminazione venisse decisa da chi era stato messo al suo posto. Anche lei a suo tempo l'aveva fatto ma non per questo avrebbe tollerato che le venisse fatta la pelle.
« Ah giusto! Non ho collegato al suo discorso! Certo, certo!» disse senza pensarci troppo, era stata anche alla commemorazione ma non aveva dato troppo peso alla cosa. Aveva visto abbastanza morti da non farsi prendere dall'ansia solo per un attentato e qualche cadavere. « Sono anche andata alla commemorazione ad Hogwarts, l'altro giorno, molto toccante anche se mi è stato non poco difficile raggiungere la scuola da Hogsmeade a piedi.» Ricordò con fastidio il dolore alla schiena che l'aveva perseguitata per tutta la notte. Quello era stato tragico.
« Certo quello è stato un duro colpo alla nostra civiltà e dovrebbero impegnarsi a …» fece una breve pausa perché si ricordò cosa significava per lei «fare di tutto per risolvere la cosa. » Gli scrupoli erano qualcosa che in determinati mestieri si dovevano dimenticare, aveva sempre mal sopportato coloro che non sapevano abbandonare le remore all'azione controversa. Le questioni etiche e morali dovevano essere lasciate ad altri. Nessun processo, nessun nome ad ornare una fossa scavata, di notte, nel profondo di un bosco un telo ed una manciata di calce viva. Nessuna notizia ai parenti, erano spariti. Così dovevano essere trattati i dissidenti e lei lo sapeva bene, quante fosse portavano la sua firma. Con i terroristi aveva anche avuto diverse liaison, aveva intavolato lunghe trattative a titolo personale e, spesso, li usava per consolidare il proprio potere ma, certo, non poteva garantire la loro sopravvivenza. La loro doveva essere una vittoria cadmea, avere l'impressione di contare ma, invece, essere stretti nella morsa ferrea di un potere che dovevano solo temere e rispettare.
« L'indulgenza che questo paese ha avuto nei confronti di certi elementi è stata fin troppo materna. » disse, solo dopo fece caso al fatto che si era interrotto all'arrivo della giovane « E non bisogna tutelare dal dolore le vittime, altrimenti non saranno in grado di sopportare ciò che verrà dopo. » Non riuscì a trattenere lo sguardo glaciale, vagamente compiaciuto e coronato dalle sopracciglia appena un poco piegate in una posa quasi enigmatica, per cui era famosa. « Non ero su suolo britannico quando è successo, come dicevo i miei impegni mi trattengono spesso fuori . Certo, tralasciando ogni coinvolgimento emotivo, devo confessarmi piuttosto delusa: due obiettivi sensibili come Hogwarts ed il Club dei Duellanti dovrebbero essere meglio protetti, meglio organizzati e meglio difesi. E mi stupisce che dopo quanto successo ci siano ancora studenti liberi di perdere tempo quando potrebbero essere addestrati a combattere fin dalla più giovane età. Il mondo è anche loro ed è giusto che combattano per mantenerlo libero da coloro che vogliono distruggerlo » Lei aveva sempre sognato di creare dei corsi finanziati dalla cancelleria per plasmare le giovani reclute fin da giovanissime addestrate ad agire, a pensare e scegliere così come la Cancelleria voleva. Non ebbe mai modo di portare avanti questa sua idea, purtroppo.

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Edited by Katherine Lee-Carter - 11/5/2019, 17:50
 
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view post Posted on 11/5/2019, 16:32
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Sicuramente l'anziana donna era una persona affascinante con cui conversare, riguardo molte cose aveva preso delle posizioni estremamente dirette e concise, sembrava una donna irremovibile, una alla "o con me o contro di me". Eppure sentiva di poter imparare tanto da lei, nonostante in molte cose l'Italiano avesse una visione diversa delle cose, del resto col proprio lavoro aveva imparato più volte a giocare col coltello dal lato della punta, era questo quello che il Ministero ritenesse giusto e lui si era semplicemente adattato.
"Non era un brutto modo di fare."
Maurizio ne aveva avuto un piccolo assaggio prima di lasciare la Sardegna.
"Ma il punto alla fine è sempre quello, la gente si lascia prendere troppo la mano e si spinge troppo oltre...credo, per altro, che sia il motivo per cui il nostro Capo Auror abbia adottato queste direttive."
In effetti raggiunse una conclusione che mai si sarebbe aspettato, gli eventi recenti avevano portato Maurizio a tutto un altro livello, aveva perso interesse nel Ministero e nel proprio lavoro, aveva ben altro a cui pensare.
Si stupì udendo la donna parlare dell'attentato nello stesso modo in cui avrebbe detto *Tesoro, scusa ho dimenticato di comprare il latte.*, aveva un qualcosa di macabro quel discorso, anche se col tempo si era fatto nuovamente più teorico. Lasciò un pezzo della frase della donna per la fine del discorso.
"Vengono già addestrati a dovere, credo. Le lezioni sono molto più pratiche di quelle che si fanno di solito in Italia, per esempio."
Non accennò minimamente al suo speciale addestramento.
"A meno che non intenda creare un esercito di mostri non la vedo affatto fattibile."
Per una volta scelse le parole con cura, osservò attentamente la donna, voleva sapere come avrebbe reagito a quella particolare frase.
Successivamente prese un sorso di Idromele e, ancora una volta, utilizzò la scusa del far finta di dimenticare.
"È lei cosa pensa che accadrà dopo? Cos'è che ci attende?"

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Ma questo nuovo role scheme è qualcosa di spettacolare :sbrill:
 
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view post Posted on 12/5/2019, 09:23
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Ekaterina ObraztsovaRussia87 anniPurosangueNeutrale MalvagiaMinisteriale V Livello Con lo sguardo attento, di chi non si perde una parola, sentiva le posizioni dell'uomo che le stava vicino. Sorrise scuotendo la testa, come volesse dire di sì, mentre commentava i metodi di cui lei aveva parlato.
« Era una trafila obbligatoria, non c'era spazio per i pareri. Una mia vecchia conoscenza me ne parlò senza mezzi termini… » non si poteva sbandierare con leggerezza di avere una certa esperienza nel campo « C'erano due modi per uscire dall'addestramento. Se ne poteva uscire come un agente o… non uscirne. » il sorriso di approvazione non sembrò cessare di esistere « Era un mondo molto diverso e ad alcuni piaceva così com'era » a lei piaceva molto, per esempio. La ferocia era stata sempre tra le sue qualità preferite, per questo insisteva che la magia non venisse usata negli interrogatori: riteneva che del filo da pesca e degli ami riuscissero dove le maledizioni potevano fallire.
Fece di no, delicatamente, con il capo sentendo delle scuse accampate per difendere la scuola che ormai sembrava sempre più un'istituzione in rovina. « Evidentemente no, se fossero stati pronti avrebbero saputo opporre maggiore resistenza e i nemici sarebbero stati fermati. È inutile, e dannoso, nascondere ciò che è palese: la lunga pace ci ha resi deboli, flaccidi e pigri. Abbiamo anteposto il fair play alla vittoria e questo è il risultato» Aveva mantenuto il tono che fino ad ora aveva governato la sua dialettica: un tono ciarliero, quotidiano, come se stesse parlando del tempo atmosferico. Nelle ultime frasi aveva fatto irruzione un modo di fare più pragmatico e programmatico.
« Con ciò non ho la pretesa di infallibilità, sia chiaro, e, anzi, sono aperta al dialogo. Riconosco di avere idee non condivisibili... Sono una feroce reazionaria! » aggiunse ridendo, anche se dentro di sé aspettava solo di avere la possibilità per ristabilire l'ordine costituito, d'altronde ridendo si può dire tutto. Anche la verità.
*Mostri?* Alzò le sopracciglia. Perché qualcosa di così ordinato e disciplinato doveva essere mostruoso? Certo, non sarebbero stati propriamente educati alla riflessione oziosa e alla cultura umanistica ma, d'altronde, ad un soldato a cosa servirebbe? Farebbe sorgere dubbi sul senso del suo lavoro, magari anche rimorsi o pensieri circa l'etica e la morale. Lei avrebbe fatto in modo di spazzare via con un soffio tutte le loro cure, tutti i loro problemi. Avrebbe puntato il dito e avrebbe atteso di vedere il nemico sconfitto. Tutti a pensare che la verità e la giustizia siano il vero scudo per l'uomo quando invece non proteggono nessuno. La verità e la giustizia non scendono a patti con il Diavolo, non proteggono fino in fondo: esse sono un vano balsamo che, a Dio piacendo, viene dato alla fine. No, non sarebbe mai stata dalla loro parte: la verità è sempre scomoda e la giustizia è assolutamente restrittiva.
« Io non intendo niente; sono fuori da quelle dinamiche, per fortuna! Tuttavia sarebbe una cosa su cui riflettere: chi è addestrato a combattere seriamente è passato dalla parte del nemico, è disilluso o è irreperibile, quelli che restano e che sono competenti sono un numero esiguo. Lo statuto di segretezza è stato messo a rischio, una delle scuole più antiche del Vecchio Continente, e quindi del Mondo, è in ginocchio e non vuole ammetterlo accontentandosi di continuare con le vuote retoriche magniloquenti. Io sono dell'idea che il fair play sia, ormai, fuori dalle possibilità per garantirsi la sopravvivenza, figuriamoci per garantirsi la vittoria » si interruppe per riflettere al futuro. Non era sicura della ricetta che lei avrebbe adottato, sicuramente l'instabilità politica le avrebbe assicurato più potere. Forse, ne avesse avuto la possibilità avrebbe tagliato la testa al serpente, avrebbe mantenuto il nemico, snaturato della sua reale idea, e l'avrebbe comandato, di nascosto, assicurandosi un nemico da combattere: uno spauracchio che le garantisse il potere per il resto della sua vita. Nell'impeto della battaglia tutti avrebbero visto l'esercito avversario, nessuno avrebbe notato che le armature erano vuote e che i cadaveri già marcivano accatastati al suolo.
« Il futuro è di per sé incerto. L'unica certezza che vi vedo è che, continuando di questa china, non è affatto roseo. Non per colpa delle istituzioni ministeriali, nelle quali ripongo le mie più accorate speranze, ma per via della miopia di molti che non sanno chiedere aiuto e di chi non sa prendere delle decisioni impopolari per garantire la sicurezza. E anche per via del brutto vizio di credere che la tolleranza sia la migliore politica. Ricordo che, intorno agli anni '70, quando ci trovammo a cena con l'allora Ministro della Magia Tedesco, il Cancelliere von Grunen, mio marito disse una cosa molto convincente ovvero che il nemico va sepolto e non imprigionato poiché dalle prigioni si evade mentre dalle bare, normalmente, no » Quella frase non era mai stata detta da Faustus ma da lei, ed il cancelliere si era quasi strozzato con il vino. Poi, da buon ottuso burocrate, aveva detto una qualche grigia frase, umbratile e confusa, che accomodasse molti e convincesse pochi. Aveva fatto il suo sporco lavoro. Uno schiocco di labbra fece da preludio al gesto di afferrare il boccale e finire quanto rimasto dell'idromele in un sorso. Parlare e fumare le facevano venire sete.
.

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Ma grazie! L'ho detto a Kc che con questa impaginazione che mi ha realizzato sembro addirittura una giocatrice seria, ha fatto praticamente un miracolo. Ed è riuscita malgrado il mio essere un peso morto nelle decisioni estetiche! Quindi a lei tutto il merito u_u
 
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view post Posted on 20/5/2019, 22:19
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Maurizio sorrise quasi stizzito dalle affermazioni della donna riguardo i ragazzini che avevano affrontato, per quanto si potesse sperare in una preparazione e per quanto ci potesse essere una preparazione migliore qua si stava esagerando.
"Tsk."
Non poté nemmeno trattenersi questa volta e si limitò ad allargare le braccia, sconsolato.
"Stiamo parlando di uomini preparati, pronti a fare la guerra al mondo e che hanno attaccato una scuola di notte cogliendo tutti impreparati mentre metà del corpo docenti era in vacanza e la preside magicamente scomparsa...come sempre."
Disse gesticolando un pochetto, rendendo palese il suo disappunto. Diede un altro tiro alla pipa e iniziò il discorso con i polmoni talmente pieni di fumo da cambiargli la voce rendendola più cupa per le prime parole.
"O lei sottovaluta il Signore Oscuro, o sopravvaluta il potenziale di ragazzini che vanno dagli undici ai diciassette anni. Ed, anche se lei ne saprà sicuramente di più di me, è un male in entrambi i casi."
Concluso il "discorsetto" addentò finalmente la propria bistecca, aveva aspettato volutamente alcuni minuti in modo che ricordasse sempre più una carcassa appena uccisa, la carne calda non era più roba per lui.
Ascolto con molto interesse il discorso della Signora Von Kraus sugli anni settanta e il Ministero Tedesco, Maurizio era molto interessato a questo tipo di informazioni, del resto era tutta esperienza in più...e un nuovo modo di dire appena sfornato.
"Bella questa."
Disse con un mezzo sorriso, facendo un gesto di resa con le mani, non aveva modo di controbattere ad una simile frase, così sagace nella sua semplicità.
"Spero vivamente di vedere alcune teste saltare per aria in questo periodo e, se posso rivelarle altro, le dico che spero molte siano nel mio reparto."
Aveva visto più volte suoi superiori oziare e l'unico che non lo faceva era malvisto dai suoi pari, era assurdo. La Von Kraus aveva maledettamente ragione a riguardo

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view post Posted on 22/5/2019, 22:02
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Ekaterina ObraztsovaRussia87 anniPurosangueNeutrale MalvagiaMinisteriale V LivelloSottovalutare un Mago Oscuro? Nella sua vita aveva avuto fin troppo a che fare con quella gente. Seguiti da fanatici armati del proprio fanatismo, privi di logica e, come aveva sempre pensato, di inventiva nel sapersi vendere. Tutti sono capaci di fare cose terribili, Ekaterina ne aveva fatte abbastanza da far crescere la paura dentro il servo del signore oscuro che divideva con lei la vita. Eppure lei poteva camminare alla luce del sole senza temere alcun male mentre i mangiamorte ed il loro terribile capo vivevano nascosti come ratti, come scarafaggi. La potenza non si misura nel potere soltanto, ma nelle possibilità. Non avrebbe mai sottostimato il potere di un mago oscuro, specialmente di quello che teneva sotto scacco il mondo magico da una vita. Eppure, tornando al discorso principe, al di là del fatto che delle morti, in certi frangenti, erano più che naturali e, sicuramente, il ministero aveva ringraziato i caduti per il loro sacrificio mandando una corona funebre alle famiglie, i giovani dovevano essere preparati. Il mondo magico sapeva da tempo dell'esistenza di questi pericoli ed il fatto che continuasse a preparare su vaghe tematiche filosofiche i suoi studenti invece di versarli nelle arti d'attacco era una chiara dichiarazione pseudopacifista.
« Lei sopravvaluta le sue truppe, io credo. Abili? Forse. Addestrati? Non credo proprio. Sono un gruppo di illusi che segue un uomo potente: illusi perché pensano che dividerà il potere con loro, una volta conquistato. No, non sono preparati più dei nostri, solo più motivati. Forse. Più che altro lasciano il fair play nelle pagine dei libri. E se vogliamo difendere i nostri figli dobbiamo fare in modo di essere tanto feroci quanto i nostri nemici e anche i giovani dovranno esserlo, non possiamo permetterci di illuderli che potranno avere il mondo per cui sono nati se non combattono con le regole della guerra . Per questo le vittime non devono essere coccolate. Non vi è pace nel dolore, solo forza alla quale attingere per far cose che non penseremmo di essere capaci a fare. » si accese nuovamente una sigaretta. «Mi creda, io sono la prima che avrebbe voluto tenere i miei figli lontano da un modo di violenza » sbuffò il fumo « Ma non ci sono riuscita, la violenza è come l'odore di fumo: ti si impiglia nei vestiti e ti segue ovunque e, alla fine, ho dovuto accettare che per proteggerli dovevo impedire loro di leggere le fiabe e raccontare loro il mondo reale» Prese un'altra boccata di fumo, espirando mentre parlava. Si sciolse in una risata, che venne presto interrotta da un colpo di tosse, poi agitando la sigaretta, pizzicata tra l'indice ed il medio, in direzione del suo interlocutore «Beh Faustus, mio marito, era un ottimo politico. Sapeva sempre cosa dire e quando dirla» Continuò sulla strada della menzogna, con disinvoltura. Si divertiva a tratteggiare storie parallele alla sua, aggiungendo infiorettature pittoresche, e queste storie rimanevano come fossero vive nella sua mente, attuali, presenti. In questo modo, l'anziana signora, viveva ancora qualche brivido in una vita altresì quasi monotona.
« Spero non la disturbi se fumo mentre lei mangia. » sorrise mentre il fumo le incorniciava il volto e le si impigliava tra i capelli, come la violenza in cui lei si era immersa per anni.
« Non abbia timore di aprirsi con me, non sono una giornalista» tese un'espressione complice sul volto, poi soppesò le parole « Io trovo molto importante che si metta in dubbio l'operato delle alte cariche, è tanto importante quanto saper eseguire gli ordini; è segno di intelligenza, sa? » lo guardò assaltare la bistecca con voracità.

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view post Posted on 28/5/2019, 11:09
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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La donna non aveva pienamente capito a cosa Maurizio si riferisse, il che era sicuramente una buona cosa per lui, indagare su qualcosa di cui la gente sapeva così poco gli lasciava un enorme spazio di manovra. Chissà quanta gente aveva le sue stesse informazioni sull'orchestra, era una domanda che si poneva molto spesso e che, ovviamente, non riceveva alcuna risposta.
L'Italiano si limitò a citare un Italiano che "conosceva" molto bene e di cui condivideva il pensiero.
"Non è mai stata scritta una storia della pace."
E si tirò su con la schiena, guardando negli occhi la donna.
"Per quanto mi dispiaccia dirlo, è la guerra a far andare avanti il mondo, fa notizia, unisce e divide paesi...viviamo nella violenza e non possiamo che abituarci ad essa."
Lo aveva notato spostandosi in Inghilterra che, in fondo, i paesi sono tutti uguali. Hanno tutti bisogno di un movente, di una persona da impiccare per placare le folle, i tempi erano cambiati ma i modi di fare erano sempre gli stessi.
Maurizio rispose alla donna con un cenno di assenso, in realtà non amava l'odore del fumo mentre mangiava, ma era più affamato d'informazioni che di cibo.
"Non che io ne sappia molto, ma un nuovo vice-Ministro, un ministro pressoché Una nuova amministrazione mi lascia ben sperare che le cose possano iniziare a girare per il meglio. Ed è risaputo che nella mia sezione vengono gettati nullafacenti, piantagrane e personaggi scomodi. Le lascio immaginare a quale delle tre faccio parte."
La donna non era una giornalista, ma non aveva ancora rivelato nulla sul suo lavoro, era lieto di tenere le informazioni più profonde per se, così riprese un vecchio discorso.
"Un politico, eh? Qui a Londra? Sembra che il "mondo che conta" le giri spesso attorno."

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view post Posted on 29/5/2019, 09:59
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Ekaterina ObraztsovaRussia87 anniPurosangueNeutrale MalvagiaMinisteriale V Livello Il bicchiere colmo di liquido trasparente calamitava la sua attenzione mentre ascoltava, un po' distrattamente, le parole dell'antimago. "D'altronde la guerra è il motore della storia" pensò, rispondendo mentalmente all'ultima frase pronunciata. Aveva sentito, o letto, questa frase ma non ricordava con esattezza a chi ascriverla, perciò non la pronunciò privando il mondo di una possibile castroneria.
« È doloroso ammettere quanto abbia ragione, signor Pisciottu, eppure è vero. Ed è un nostro dovere proteggere gli studenti con le migliori armi che abbiamo: verità e giustizia, severità e eguaglianza e, soprattutto, insegnando a loro a difendere sé stessi.» Ekaterina era sempre stata fiera oppositrice del vero, del giusto e dell'uguaglianza o, meglio, il vero lo diceva solo quando le faceva comodo, il giusto spettava solo a lei, e credeva che tutti, eccetto lei, dovessero essere trattati egualmente alla stregua di oggetti a sua disposizione. « Beh immagino di sì, nuova linfa è sempre latrice di nuova energia. Speriamo sia positiva. » gli sorrise, rimanendo vaga, evitando accuratamente di dire che mirava ad un colloquio con lui. « Lei pensa che il suo dipartimento sia un ricettacolo di indesiderati? Oh non posso crederlo… come dicevo prima, un uomo con le sue capacità e intraprendenza dovrebbe trovare chi apprezzi ciò che può offrire. Se fossi nel suo superiore non mi lascerei scappare una possibilità così ghiotta.» gettò quell'amo, tra il serio ed il faceto, in modo un po' civettuolo.
«Glielo dicevo già prima, probabilmente sarà lì in via transitoria! Sarebbero sciocchi a non impiegare un'abilità in un momento di crisi.» e qui si espose, volutamente « Io non avrei mai permesso un comportamento così sconsiderato » dicendo questa frase ogni vezzo, leziosità e civetteria era scomparsa. Il tono era pratico, tagliente, severo. Non era un vaneggiamento, se lo fosse stato la donna doveva crederci intensamente, e non lo dava a sembrare. Lasciò che quella frase avesse il tempo di sedimentarsi prendendo una boccata di sigaretta, mentre espirava riprese usando il tono ciarliero « Oh no, mio marito era un brav'uomo. Era politico per modo di dire! Sapeva mettere tutti d'accordo ma non ma mai avuto un'ambizione tale da fargli intraprendere un "cursus honorum". » era un rivoluzionario, magari, uno di quelli da salotto: probabilmente il Signore Oscuro non gli aveva mai affidato grandi missioni, lei non l'avrebbe fatto. Al contrario di lei, lui non aveva la giusta durezza per fare ciò che andava fatto fino in fondo « Ammetto la mia… colpevolezza » disse ridendo una frase che, in altre circostanze, avrebbe potuto costarle tutto « Quella ambiziosa sono sempre stata io » rise minimizzando con gesti sobri della mano. Come volesse dire che era stata ambiziosa ma non troppo « Ho lavorato intensamente sul campo per dieci anni, in un impiego simile al suo, poi alla nascita dell'ultimo figlio ho ricevuto un posto sicuro dietro una scrivania. » la sigaretta era quasi estinta ma non ci fece caso « e feci la mia carriera ricca di soddisfazioni. Raggiungendo traguardi che, da giovane, non avrei mai sperato di ottenere. » Ricordò il palazzone neoclassico in cui era stato inserito il suo dipartimento: sei piani di uffici sommati di molti interrati. Il suo controllo, nel periodo della massima estensione del suo feudo, andava dagli Auror all'ufficio di cooperazione magica internazionale e dagli obliviatori agli antimago. Il tutto concentrato dentro un palazzone che tremava al suo arrivo. Gli incontri con gli altri Sottosegretari che si occupavano di leggi, del tesoro, di istruzione e con il Cancelliere erano settimanali e ogni tre settimane aveva un'interrogazione Ministeriale sul suo operato. « E, gentilmente, il ministro Pompadour mi ha accordato la sua fiducia facendomi lavorare nel suo Ministero dopo un lungo periodo di inattività. Potremmo dire di essere colleghi » estrasse questa carta ora, dopo diverso tempo che parlavano. Era egualmente collegato e scollegato dai discorsi che stavano facendo e voleva esserlo perché avrebbe fatto, continuando la similitudine, più rumore cadendo sul tavolo.
A questo punto, spenta la sigaretta, cedette alla tentazione che le offriva il bicchiere posto sul tavolo. E con la medesima mano che aveva appena spento la sigaretta afferrò il bicchiere e ne bevve il contenuto in un sorso. Le due dita, tre al massimo, di liquido freddo scesero nello stomaco della donna e, mentre restituiva il bicchiere al suo posto sul tavolo, espirò tenendo le labbra a fessura rivolgendo lo sguardo alla nube di fumo che aleggiava, quasi incombente, magmatica e minacciosa sulle loro teste.

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view post Posted on 4/6/2019, 23:20
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Maurizio aveva una vaghissima idea di chi o cosa aveva di fronte, per quanto l'istinto lo portasse a proteggersi alcuni dei tratti caratteristici del Licantropo sembravano essersi dissolti. La sua forma animale gli permetteva di capire facilmente gli stati umorali delle altre persone, eppure sentiva di avere un muro davanti a se, riusciva persino a percepire ancora la gioia della ragazzina che li aveva serviti, eppure non aveva un solo briciolo di idea su chi o cosa potesse essere. Non ostentava la sua intelligenza, eppure la sua saggezza ne sprigionava da tutti i pori.
"Lo faranno. Ho visto tanti nuovi giovani all'ultimo ballo, anche tra le file dei professori, credo e spero abbiano imparato la lezione."
Ed è qui che, ancora una volta, qualcosa in lei sembrava non andare, passava dai dolci toni di una madre a quelli freddi di un dittatore russo, era devastante. Chiunque avesse l'appoggio di quella donna, avrebbe avuto una enorme freccia per il proprio arco...a meno che non fosse lei stessa l'arciere.
Maurizio divorò la bistecca in talmente poco tempo che gli venne quasi voglia di mangiarsi l'osso (cosa che effettivamente faceva in privato), ma nella situazione in cui era avrebbe trovato nient'altro che disgusto attorno a se.
"Continua a lusingarmi, ma non mi ha mai visto al lavoro, magari sono soltanto un imbecille che parla troppo e che crede a qualunque cosa gli venga raccontato."
Disse sarcastico ma, ancora una volta con una certa nota dolceamara sul finale, in ricordo del caro vecchio Smith, su cui avrebbe tanto voluto mettere sopra le mani.
E infine riuscì ad ottenere l'informazione che tanto aveva bramato, Ekaterina lavorava e lavora tutt'ora al Ministero!
OH! Interessante, in che reparto se posso?
Chiese con enorme curiosità, ne conosceva due o tre che lavoravano dietro delle scrivanie e nessuno gli stava molto simpatico, uomini troppo occupati a parlare mentre il mondo sotto di loro bruciava...Ekaterina era molto più interessante sotto questo punto di vista, sembrava pronta ad agire.

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view post Posted on 8/6/2019, 18:55
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Ekaterina ObraztsovaRussia87 anniPurosangueNeutrale MalvagiaMinisteriale V LivelloIl suo interlocutore ondeggiava tra il disilluso e lo speranzoso ma mancava del cinismo necessario, a parer di Ekaterina, per fare un'analisi politica.
« Io lo auguro loro. Anche se temo che cadano nell'errore che si fa più sovente: quello di illudersi che un fulmine non cada due volte nello stesso posto » sorrise mostrando i denti vagamente aguzzi e bianchi « E questo è uno sbaglio imperdonabile. Il nemico attua una strategia volta a farci cedere alla sua volontà, a trattare per evitare un male superiore. Lei pensa seriamente che per spingerci a questo eviterà di colpire di nuovo la scuola? » rise cinicamente « No, il nemico colpisce dove fa più male, o almeno…» e si interruppe perché era sul punto di dire " così farei io ", l'interruzione avrebbe fatto in modo che si capisse lo stesso ma senza costringerla a dirlo. « E ciò che dobbiamo fare è abituarci a non mostrare dolore, mai arrendersi. Non bisogna trattare: il sacrificio strategico è necessario per perseguire la vittoria. » Scosse a questo punto la testa sconsolatamente, dopo essersi infiammata per qualche istante. « Sembriamo essere dimentichi del fatto che, come diceva von Clausewitz, "la guerra è un atto di violenza volto ad assoggettare il nemico al nostro volere", o qualcosa del genere, e dobbiamo capire chi riuscirà ad assoggettare la parte avversa » Non si dovevano fare prigionieri, questo è ciò che era necessario comprendere. E, altra cosa, è che la vita dei soldati è sacrificabile. Non si può condurre una guerra se non si è disposti a sacrificare dei soldati, anche tanti. E la guerra civile, così come si stava sviluppando questo scontro tra fazioni, è la guerra che fa più morti innocienti; non si poteva dimenticarlo e, certo, non si poteva pensare di non accettarlo. Non si sentì di dire tutto ciò ma sapeva che la naturale evoluzione del suo discorso sarebbe stata questa.
Il pesce si divincolava nella rete che lei stava ancora tessendo, perciò era necessario calarlo nel suo ambiente, per tranquillizzarlo. « Forse ha ragione, signor Pisciottu, potrebbe averla. Io d'altronde non la conosco. Solo lei ed il suo superiore sapete quanto lei meriti il trattamento che sta ricevendo. » l'anziana donna estrasse un'altra sigaretta dal contenitore d'argento che pareva contenere una scorta pressocché inestinguibile, la pose direttamente pizzicata tra le labbra e l'accese facendo scattare l'accendino d'oro « D'altronde io sono solo una pazza, che crede a tutto ciò che sente. » sorrise mentre un filo di fumo le incorniciava il viso. Sentì la vodka scaldarle il petto e tese in rapida successione al precedente un nuovo sorriso. « Mio padre soleva dire: "Ciascuno ha ciò che si merita". Lei crede sia così, Signor Pisciottu? » disse parlando in un italiano impeccabile, con un'ombra di cadenza romana, ereditato dagli studi fatti in gioventù e perfezionato nella decina di anni che passò a Roma come moglie di un nobile romano.
Non sapeva il valore della risorsa che stava corteggiando e non la interessava. Ogni chiave vale poco fintanto che non si sa cosa apra. Ma non perché qualcosa vale poco bisogna buttarlo via, avrebbe atteso fintanto che non avesse trovato la porta giusta: Ekaterina sapeva di essere una donna paziente.
Aveva volutamente ignorato la domanda sul proprio impiego, non era importante. Ogni reparto era un trampolino di lancio. Dove sarebbe voluta arrivare, questa sarebbe stata una domanda molto più interessante.

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il sottolineato è per l'italiano parlato
 
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view post Posted on 19/6/2019, 14:16
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Maurizio Pisciottu ◆ 27 anni ◆ Antimago - Lycan

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Col tempo Maurizio aveva anche imparato ad aprirsi con le persone, una fuga di notizie non poteva che essere oro per un agitatore di masse e quello strano incontro poteva finire in molti modi e difficilmente si sarebbe risaliti a lui. Del resto Ekaterina era una donna intelligente, non si sarebbe mai esposta pubblicamente e, di conseguenza, non avrebbe fatto il suo nome. Così Maurizio avvicinò la testa al centro del tavolo.
"Voglio dirle una cosa."
Disse guardandosi attorno, voleva essere sicuro che nessuno sentisse.
"Sono notizie di seconda, forse terza mano. Ma da voci sento dire che le forze del male sono ferme, per ora. E noi tutti sappiamo che quando sono fermi stanno tramando qualcosa."
Tornò indietro con la testa e ricaricò nuovamente la pipa, dando un rapido sguardo al proprio orologio, di li a poco se ne sarebbe dovuto andare.
"Il serpente è più pericoloso quando non lo vedi...ora che gli attentati sono finiti, prevedo un momento di calma, prima che i gatti tornino a scannarsi."
Diede un tiro alla pipa, concludendo la frase nella propria testa: *chissà cosa faremo noi topi...*
Avrebbe lasciato a lei le dovute conclusioni, non avrebbe detto nient'altro alla donna, aveva parlato fin troppo.
Parlò in Italiano quasi come se fosse una naturale conclusione di quello che lei gli aveva appena detto.
"Non sempre, non sempre. Alcune volte la brama di potere porta la gente ben oltre dove dovrebbe essere."
Guardò nuovamente l'orologio e le fece un cenno inequivocabile, quella cena era agli sgoccioli..

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view post Posted on 27/6/2019, 10:15
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Ekaterina ObraztsovaRussia87 anniPurosangueNeutrale MalvagiaMinisteriale V LivelloProprio mentre il colloquio stava giungendo ad un traguardo interessante, il giovane signor Pisciottu sembrò cedere ad un misto di spavalderia e paura lanciando esche enigmatiche celate in brevi frasi fumose. Ekaterina non volle abboccare.
In questa maniera, dopo una serie di allegorie da bestiario medievale, riferendo un discorso di terza, o quarta, mano, l'antimago, confermò una sensazione che Ekaterina stava già subodorando: l'agitazione faceva fremere le membra ministeriali. Il vento dell'incertezza soffiava e gli sciocchi accendevano lumini per ingentilirsi i numi, per scacciare la paura, senza accorgersi che proprio quei lumi avrebbero incendiato la situazione, i campi che volevano proteggere dalle tempeste. Sciocchi.
Il nemico non si stava muovendo a buona ragione, concluse l'anziana, perché il ministero stava spianando la via del sospetto, della paura e della paranoia; sacra triade del successo in una guerra civile. Vicino di casa contro vicino di casa, fratello contro fratello, delazioni, schedature e liti: la dissoluzione della società era, invero, l'unico terreno fertile per chi avesse l'abilità di riunire un gruppo saldo tenuto insieme da regole ferree e da un simbolo comune. Era giunto il momento di intraprendere quella strada. In ogni caso il nemico avrebbe fatto il gioco della donna e lei avrebbe solo dovuto attendere il momento giusto, in un modo o nell'altro.
La donna aspirò dalla sigaretta e tossì delicatamente, sbuffando il fumo fuori senza eleganza.

« È evidente che i nostri avversari stiano preparando qualcosa, abbiamo ragione nel temere la loro inattività. » sorrise amareggiata scuotendo la testa ed appoggiando il gomito sul tavolo. Indice e medio della destra tenevano la sigaretta spinta verso l'esterno del tavolo, la scosse istintivamente con l'unghia del pollice facendo cadere per terra la cenere; poi la portò alla bocca. Aspirò di nuovo, meglio.
Decise che avrebbe abbandonato il campo e sarebbe ritornata nelle retrovie: aveva gettato abbastanza carne sul fuoco.

« Come potrà immaginare mi consolerebbe sapere che il mondo per il quale ho lavorato tanto in giovinezza è al sicuro. » scosse la testa « ma certo … è una cosa che non possiamo dire, non è così? »

Avrebbe voluto ridere di gusto sentendo l'affermazione del giovane. Aveva sentito spesso di gente che vedeva dei limiti all'ambizione e ricordò un passo del Dr Faustus di Marlowe che condannava la sua caduta infernale perché aveva osato spingersi oltre i limiti che Dio aveva imposto.

" Faustus is gone: regard his hellish fall, |Whose fiendful fortune may exhort the wise,
Only to wonder at unlawful things, | Whose deepness doth entice such forward wits
To practise more than heavenly power permits."


Che discorso moralistico e vetusto, pensò Ekaterina. Se il frutto è a portata di mano è obbligo prenderlo, se è maturo va colto altrimenti marcirà o qualcuno ne godrà il dolce sapore. No, l'ambizione è l'unica cosa che conta ed il potere è l'unica cosa che va raggiunta. La stabilità, la forza, la salvezza giungono tutte dal potere e lei non sarebbe mai rimasta a guardare i frutti marcire per una vana sensazione di umiltà o mediocrità. Non usò più l'italiano, non aveva più senso. L'uomo guardò l'orologio e lei lo notò ma fece come non l'avesse visto.

« La nostra improvvisata conversazione è stata per me fonte inestimabile di piacere, Signor Pisciottu. » spense la sigaretta nel posacenere e guardò il soprabito poggiato sulla sedia vicino a lei. Imitò volutamente l'uomo guardando il proprio orologio d'oro al polso sinistro dopo aver fatto scivolare la manica. « Ma penso di averla trattenuta anche troppo, immagino abbia impegni cui attendere. » Puntellandosi con il bastone e piegando vagamente la gamba sinistra, più debole, per stabilizzarsi, si alzò emettendo un flebile sospiro che scivolò tra i denti e le labbra.
« Mi auguro di poterla incontrare nuovamente, in futuro. Così da poter continuare con rinnovata tranquillità il nostro scambio. »

Detto ciò arpionò il cappotto e lo indossò e fece scivolare la borsetta sopra la manica, dopo si calò il colbacco sulla testa e prima di dirigersi verso l'uscita accennò un delicato saluto con il capo.

« Dasvidanyia, Signor Pisciottu » fece e si voltò sorridendo camminando verso l'uscita. Si strinse nella voluminosa copertura ed affondò il collo nel bavero gettandosi nella strada fredda.

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"Faust se n'è andato. Meditate la sua caduta. | La sua tragedia possa esortare i saggi
a una sacra paura delle cose illegali, | le cose profonde che attirano spiriti arditi
a esperire ciò che il cielo ha proibito. "


Che bello parlare ancora di pellicce e colbacchi ç______ç caaaaaaaaaldoh
 
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