Il patto d'acciaio, Germania-Giappone

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view post Posted on 2/3/2019, 15:15
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Assistette al gesto di profonda maleducazione con apparente tranquillità. Quel gesto, così retorico e buffo, era di sprezzo a chi quella sigaretta l'aveva prodotta, più che a chi l'aveva offerta, proprio coloro che avevano lavorato per la produzione di quella sigaretta, coloro che lui difendeva strenuamente, che avevano bisogno di essere ascoltati, di essere vezzeggiati e coccolati, accomodati nelle stanze del potere. Ecco la considerazione che aveva, realmente, di loro.
"Vede il suo errore è di pensare troppo in astratto, come tutti quelli della sua stessa idea, e considerare troppo poco ciò che esiste. Per questo tutti i vostri nobili pensieri finiscono per restare sulle candide pagine di progetti irrealizzabili. Perché, come ha potuto dimostrare con il suo gesto, non ha considerazione di chi ha prodotto quella sigaretta, di chi l'ha impacchettata e di chi l'ha spedita a me, e me soltanto, e, forse nemmeno di me che mi sono privata di quella sigaretta per gentilezza." trasse una boccata, una delle ultime: erano ormai contate." Non si deve preoccupare che io mi sia risentita del gesto, fortunatamente posso permettermi di sprecare una sigaretta e godo di un ottimo senso dell'umorismo. Però il suo gesto fa riflettere molto, non per il contenuto delle sue parole, quanto perché per la sua retorica è disposto ad andare contro i principi di considerazione, di gentilezza e, forse, anche contro i suoi propri principi. Il ritratto che ho fatto adesso è volutamente esagerato, certo, ma è curioso che questi indici vi siano tutti in ciò che ha fatto adesso." Il suo tono si era addolcito immensamente, era quasi da padreterno che, carezzevolmente, redarguisce il figlio.
"Il problema delle sue tesi è che, di tendenza, non coincidono con l'operato, con le azioni piccole. Io so, almeno virtualmente, la fatica ed il lavoro che ha richiesto la produzione del Saché e lo berrò volentieri. Probabilmente mi esporrò anche in qualche complimento perché, immagino fin d'ora, sarà buono e selezionato; altrimenti non l'avrebbe portato qui. Eppure invece di rifiutare la sigaretta lei l'ha accettata e poi l'ha gettata per un semplice gesto retorico, nemmeno preso dall'ira o da qualche turbamento interno."
Poi la presunzione di conoscere la sua vita, criticare le sue idee tramite la presunzione che la sua vita fosse stata facile, comoda. Senza sofferenza.
"Lei porta sul suo volto cicatrici che devono averle causato grande dolore e posso solo presumere che la sua vita non sia stata facile, se porta con sé quei segni. Non so a cosa alluda parlando di una partita "giocata alla difficoltà facile" ma penso di aver capito cosa intenda e mi sento in obbligo a dirle che lei ha un'impressione sbagliata della mia vita. Non ho intenzione di parlarne qui ed ora in maniera più esplicita di quanto farò; dovrà fidarsi di me quando le dico che io non ho avuto una vita privilegiata fin da subito. Ho dovuto lavorare, molto e duramente, per prendermi una posizione di rilievo nella burocrazia tedesca poi ho perso tutto da un'anno all'altro dopo quasi quarant'anni di servizio. Metà della mia vita che crollava davanti ai miei occhi! Allora, ho preso quel poco che mi era rimasto, e ho dovuto reinventarmi di nuovo. Non ho avuto tempo né possibilità di sognare un qualcosa che non fosse… conveniente, come dice lei, perché se avessi perso tempo a svagarmi, oziosamente, pensando alla comunione pacifica dei popoli sarei finita male." Evitò di parlare dei beni dei von Kraus che avrebbero potuto sostenerla per decenni di inattività, anche perché quelli erano soldi di Faustus e lei voleva averne di suoi. Voleva avere una stabilità, voleva avere il potere che la sua famiglia aveva perso, voleva più potere di quanto la sua famiglia avesse mai avuto: lei voleva le informazioni che le sarebbero servite per consolidare la sua influenza. Questa fu la necessità che giudò i suoi passi fin da quando nel 1949 era uscita da Durmstrang e aveva sposato Faustus, più per convenienza che per vero affetto, e era entrata alla Cancelleria, più per necessità che per vocazione. Il suo sogno era stato realizzato senza scrupoli, con programmati, machiavellici, cinismo e spietatezza.
Parlava di coltivare, di arbitrare: verbi che si sarebbero accordati bene a Dio. Lei puntava più in basso, lei puntava ai vocaboli che avrebbe usato un Re.

"Accetto volentieri, come detto, di provare il Saké." Disse mentre si avvicinava il cameriere
Ed ecco che finalmente si apriva un discorso realmente interessante.

" Beh sono stata felice di sentire di una nuova figura di spicco inserita nell'organico. Sono anche stata felice che non sia stata presa a caso tra i ministeriali attualmente in attivo. E certo, da straniera, non temo che il suo essere forestiero possa essere segno di scarsa fedeltà alla causa. Normalmente i giornali tendono, giustamente, all'allarmismo e al sensazionalismo. E' un viceministro nuovo, giovane, e con maggiori energie di quanto possano averne gli anziani barbagianni impagliati che tuonano da Hogwarts o che si scotono di dosso la polvere dei millenni per scrivere un articolo. La fiducia nel futuro dovrebbe indurci a sperare in quei giovani che un giorno, alla nostra morte, prenderanno le redini di ciò che noi abbiamo condotto. Questo giovane ha preso le redini prima della nostra morte e allora spero vivamente sia un buon conducente perché io sono ancora viva. Come posso dire: ho speranza che i necrofori che mi porteranno, un giorno lontano, siano bravi nel loro lavoro ma la mia speranza è doppiamente forte per i barellieri di oggi. Se capisce cosa intendo." In tutto il suo parlare non aveva mai perso la tranquillità mansueta, non aveva dato davvero segno di essersi inasprita o risentita del gesto o di altro. Morigerata nel gesticolare, distribuiva sorrisi accomodanti dietro cui nascondeva con abilità la durezza del suo animo.
 
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view post Posted on 2/3/2019, 16:24
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Son sicuro non sia un azione cosi' grave che la magia non passa ripristinare, se lo vuole, o cosi' sconsiderata da poter offendere i produttori. Non pensavo fosse nelle sue corde favorire la diffusione di un commercio sbagliato, quale e' eticamente quello delle sigarette; altro aspetto in contrasto dei nostri pensieri, mannaggia. Sorrise, lesto e di controbattuta ancor prima che la donna potesse riprender il suo discorso sul sake': dico le sigarette per riferirmi anche a simili, come prostituzione o gioco d'azzardo...ecco, sono stato anche un giocatore in gioventu' e adesso un moralista...che persona ipocrita che sono. Sorrise ancor piu' celando una nota sarcastica mentre la donna proseguiva e completava le sue tesi. Forse era vero che Issho non l'avesse compresa, ma tanta era la sua convinzione che se non fosse cosi' come gli si stava palesando poteva esser addirittura peggiore, ideologicamente parlando. Non c'era nessuna retorica contro i principi di considerazione e gentilezza, ma semplice realta' negativa di una societa' appestata, che trasmetteva la malattia tramite simboli come fumo, sesso e droga nelle loro varie declinazioni e che come ``canonico`` modus operandi detenevano il potere per esercitare controllo, corrompendo o eliminando la morale di molte persone ai piani alti. Allora, milady, visto che sono di natura curiosa e scavatrice del vero, cerchero' di impegnarmi nel fidarmi di questa mia ``errata`` visione del suo essere. Non ho la superbia o la presunzione di insistere sulle mie idee, pero' diciamo che mi piace argomentarle anche nel loro essere assurdo e, forse, lo spero, avra' oramai capito che mi diletta piacevolmente questo modo di fare. Le cicatrici, spesso, ce le guadagniamo per i nostri passi falsi, oltre alla storica maledizione umana delle disavventure politiche e economiche. Non ho fatto eccezione, per cosi dire; in questo senso, confermo la mia visione della comunione pacifica dei popoli, perche' se a lei l'avesse fatta finire male, a me ha invero portato in auge, con tutte le difficolta' del caso. Sogno un mondo migliore, per una societa' migliore e per una vita migliore: il mio modello utopico, che prendo a esempio e che piano piano realizzero'. Mi fa star bene, cosi' come a lei avra' fatto stare bene il suo modo di fare. Le regalo' un altro sorriso serrato, mentre Baptiste portava il vassoio con le tipiche tazze di ceramica e la bottiglia, anonima, di ottima annata di sake'. Ne verso' a entrambi gli ospiti il contenuto per lasciarli subito dopo alla loro privata conversazione dalla piacevole andatura. Me lo auguro, in tutta sincerita'. Non e' un altro infermiere al posto di medico che ha bisogno questo paziente che e' il ministero. Prima di operare, spero ripassi i manuali e consulti i giusti primari. Alludeva a figure di rilievo e piu' navigate nell'esperienza degli anni che potevano vantare alcuni dipendenti, dove gli stessi due ``colleghi`` forse potevano far parte. Pose una tazza bassa alla signora, con garbo, per proporre una sorta di brindisi. Non faro' il retrogrado convinto del corretto modo di bere il sake', questo posso risparmiarlo - sorrise - ma vorrei fare un primo brindisi a questo incontro, nella speranza di un rapporto lavorativo in contrasto ma proficuo per la comune soluzione sociale. Avrebbe bevuto tutto in un colpo il suo ``shottino`` in concomitanza, possibilmente, alla strega. Corroborante, non troppo alcolico e gusto di riso di ottima qualita' in trasparenza sul palato. Era un'arte quella del sake', che si ritenesse esser fuori dalla classificazione di vino o distillato, per trovare categoria a se e arte nel sintetizzarlo; uno di quei prodotti che avevano trasformato la semplicita' di una pianta nazionale in una difficile mescolanza di zuccheri, alcol e sentore di amido. Questo, era lo spirito stesso del giapponese: semplice ma ingarbugliato nelle sue proposte. Prima di proseguire, avrebbe nuovamente calato l'attenzione sul ministero, come se stessero portando piu' discorsi avanti e in parallelo; si passava dalle ideologie, al ministero, alla storia passata, ai sogni e alla politica. Ho in programma una visita per il neo-eletto, giusto per chiarire determinate cose, fra le quali movenze d'ufficio, programma di interesse e approccio alla confederazione. A onor del vero, questo clima attuale di segretezza, tornaconto e passivita' all'interno delle mura istituzionali, cominciano a diventar opprimenti per il senso politico e attivo che cerco o cerco di scoprire a favore nostro. Per di piu', anche con i rapporti della scuola, vorrei chiedere piu' attenzione alle mosse diplomatiche e alla formazione studentesca... si lascia far passare troppe cose con superficialita'. Non va bene, e ho visto ancora poco. Avrebbe solo dopo, tentato di riempire le ciotoline per il secondo giro di sake'.
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"E Lei, non è a favore del libero commercio?"
Chiese, senza frenare un movimento sorpreso degli occhi. Pensava di essere un po' datata nelle convinzioni ma il suo interlocutore viveva ai tempi della rivoluzione francese, davvero.
"Da quando l'etica deve essere messa nel commercio? Nel commercio devono esserci leggi che impediscano la truffa per la tutela del venditore e del compratore. Oltre a quello non vedo limiti a ciò che può essere venduto e comprato, salvo ridottissime limitazioni: esseri umani o simili o animali estremamente rari, per empio ma potrebbero esserci ancora alcune altre limitazione di tipo necessario. I limiti dell'etica e della morale sono variabili perché etica e morale sono piuttosto volatili e volubili, ed è giusto che sia così. L'unica cosa che deve essere gestore del commercio è un sano decreto che imponga i buoni modi per agire, prescrive pene severe per i truffatori e per coloro che frodano. Io sono contro questo ottuso proibizionismo contro le cose che fanno male o sono pruriginose: meglio mangiare vendendo il proprio corpo che non mangiare affatto. Penso io. Ma secondo la mentalità del becero proibizionismo allora metteremo sovrapprezzi sui coltelli? E sulle porte? Sa quanto fa male chiuderci un dito dentro? Sull'acqua: si potrebbe annegare qualcuno o esercitare illegalmente torture. No. Tassare ciò che fa male rende solo ridicolo chi pensa queste leggi. Inoltre lei mi parla di ipocrisia, se mi permette la franchezza lei è solo diventato un bacchettone. L'ipocrisia ha un suo eccellente uso nella politica: predicare bene e razzolare male. Perché l'uomo politico non deve sempre coincidere con l'uomo fatto di carne: basta che le due parti non vengano mai collegate e si può andare avanti per anni. E trovo sia molto apprezzabile questo modo di fare: almeno hanno la decenza di fare certe cose in privato, lontano dagli occhi e dal cuore di chi li segue. Certo, non transigessero ai propri ideali, mi dirà lei, sarebbe meglio. Eppure siamo uomini e donne, fatti di carne e sangue, e le debolezze sono nostre parti integranti. Io tollero qualsiasi cosa, perché siamo tutti medi peccatori, eccetto i traditori. I traditori no. "
Spense la sigaretta nel posacenere. Il colloquio era andato perfettamente, si disse, non aveva a disposizione un uomo dalla energia vulcanica come lui da quando il buon Schriek era morto.. Buon vecchio Schriek sapeva davvero troppo, era stato un dispiacere immenso doverlo uccidere dopo il cosiddetto Affare d'Inghilterra ma solo lei poteva sapere. I testimoni sono pericolosi e lei, per quanto spericolata, non era stupida. Lo voleva nella sua scuderia, le sarebbe stato estremamente utile.
"Vede, come avrà capito io tendo ad essere piuttosto pragmatica. Alcuni mi hanno definito cinica: in realtà ho solo poca fantasia. La cosa importante, però, è che anche figure che hanno idee diverse su come vada, o debba andare, il mondo possano avere un confronto positivo come quello che stiamo avendo noi. Io non sarei così severa con il nostro giovane Vice Ministro."
Guardò la tazzina che le veniva porta e, solo in quel momento, realizzò quanto potesse essere rischiosa per la sua salute. Da quel momento doveva fissare lei gli appuntamenti in luoghi che fossero blindati, all'ultimo, e doveva cominciare a farsi preparare il cibo in ufficio. Se voleva sopravvivere ancora avrebbe dovuto diventare più sicura. Come fare con quel bicchierino che le veniva offerto? Poteva far bere prima lui ma certo lui poteva essere in qualche modo immune. Ma certo il fatto che lui bevesse poteva essere una sicurezza maggiore. Quando vide che portava le labbra al bicchiere fece lo stesso e mentre lui beveva il contenuto lei tentennò qualche impercettibile istante poi bevve lasciandone una goccia nel bicchiere, come una sbadata dimenticanza.
"Molto buono, davvero." poi vedendo che si avvicinava di nuovo "ma purtroppo oggi pomeriggio dovrò anche lavorare ed essere lucida. Non posso permettermi, dopo tutto il vino, di bere anche il Saké in abbondanza. " Ascoltò con attenzione i progetti del collega. Lei stava già intrattenendo una corrispondenza con il viceministro e aveva fissato appuntamento già da quando, con il collega Fuji, organizzava quel pranzo. "Non ho, per ora, né l'ambizione né le ragioni di incontrarlo. D'altro canto, a meno che non venga convocata, io sono l'ultima ruota del carro. E forse, come gentilmente ha evitato di dire lei, sono anche scollegata dalla realtà che mi circonda. Eppure è così bello che i colleghi giovani, come lei, e più giovani ancora mi corteggino come fossi una debuttante. Sono perfettamente d'accordo Signor Fuji sulle mosse che pensa di fare: la segretezza e le bugie, tra colleghi, sono un male. E' giusto che non tutto si sappia nel pubblico, specialmente le informazioni più sensibili. E, se posso essere un po' autoreferenziale, come scriveva sempre mio marito a me: Nulla deve esistere di oscuro tra di noi. Ministeriali." Si accese, con la medesima procedura di prima, una seconda sigaretta. Nulla di oscuro. No, forse quella promessa era stata mantenuta, pensò, ma ecco palesarsi ciò che di Oscuro s'era interposto: un Signore Oscuro.
 
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view post Posted on 3/3/2019, 12:31
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Si e' sempre detto: lo spirito e' pronto ma la carne e' debole. Sorrise, non appena fini' il proprio discorso la donna; ancora una volta, risaltava quella indole fredda e schiettamente convinta di un freddo ruolo assunto come protagonista dell'uso di maschere per l'ottenimento di un qualcosa. Doveva ammettere che c'era abilita' nella sua retorica nel tralasciare discorsi meno convenienti, perche' ritenuti giusti dalla maggioranza filologica, a favore di altri discorsi piu' tecnici ma che ricadevano in esempi ancora piu' distanti dalla verita' non ``sociale`` ma ideologica. Era chiaro che il mondo recitasse uno spettacolo drammatico e tragicomico, ma fra il dirlo e esercitarlo c'era la dignita' umana nel tenerlo per se'; apprezzava questa schiettezza discorsiva, d'altronde non si era risparmiato neppure il giapponese. Da quando l'etica dovrebbe essere messa nel commercio? Dalla sua nascita. Abbiamo commesso un grave errore a escluderla. Ormai tutto dipende dal commercio e ci si venderebbe moglie o marito pur di ottener qualcosa in cambio. Penso' solo adesso al fatto che non sapesse nessun dettaglio del consorte possibile della donna, dopotutto quei nomi e titoli infiniti dovevano pur appartener a qualche altra casata, esclusa quella della strega e propria discendenza. Affermare che etica e morale siano volatili e volubili non fa altro che venire in soccorso della precedente mia tesi: e' un mondo corrotto e corruttibile, campato sull'odio silente, fondato su facciate ben curate di stile barocco ma trasudanti barbaro medioevo. Sorrise, portando giu' un altro shottino di sake', che fu lieto che venisse apprezzato dalla donna nonostante non proseguisse con la compagnia di bevuta. Confondere l'utilita' con l'inutile retorica, questa e' un'altra malattia commerciale; affermando che esista il pericolo in tutto il settore commerciale non aiuta un'analisi giusta della faccenda. Escludendo i ricavi economici, che guarda caso con assenza di etica e morale e' maggiore nel commercio di quelle cose che sono ampiamente sbagliate come sigarette, droghe legalizzate ecc., coltelli, acqua e porte sono utilita' del nostro vivere. Le sigarette? Assolutamente no. Analisi costi benefici, se ne sente tanto parlare, la vogliamo far? In termini economici produce ricchezza....ma siamo davvero arrivati al punto che vendere surrogati di droghe o agenti dipendenti o tutto cio' che di male c'e' al mondo sia accettabile pur di batter cassa? Beh, signora mia, rimango un bacchettone cche ostenta idee assurde ma vivo di morale e dell'eticamente giusto. Forse non si potra' resettare questo meccanismo, ma come dice lei, si puo' limitare...anche tanto, soprattutto nel nostro mondo che di quest'arte ha fatto abilita'. Sorrise, pulendosi col tovagliolo nuovamente il baffo dall'alcol. Anche questo e' tradimento...nei confronti dell'umanita'. Stiletto', per lasciarsi dietro quel discorso e passare a quello avanzato dalla donna: Beh, se mi concede una battuta, grazie ai Kami esiste il confronto e qualcuno in passato lo ha avuto, senno' saremmo ancora alle asce e alle guerre nate per un insulto. Rise ancora, socchiudendo quei occhietti a mandorla. Son abbastanza sicuro che non l'avrebbe soggiogata un ulteriore giro di sake'. Nelle sue vene scorre piu' alcol di quanto possa io stesso immaginare, e' innato in lei, da brava Russa vodkaniana. Era un modo di spezzare un atmosfera volutamente portata all'apice della tensione; era una partita ben giocata da entrambe le parti quella dei due anziani. Se fossi stato piu' giovane, non mi sarei ritrovato qui a discutere con lei, milady, ma nel suo ufficio a ``garzonare``. Sarebbe stata molto persuasiva. Ed e' un complimento, sia chiaro. Ammicco' come un ragazzino, con l'unico occhio abile e per giunta dalla brutta esecuzione. Non era nelle sue corde. Menomale, ci troviamo nuovamente d'accordo: Nulla di oscuro bisogna che esista tra noi...e i ministeriali. Cosa era davvero oscuro? A questo punto dell'incontro era tutto un borderline con la signora. Sara' bene esercitare questo patto nei temi e tempi a venire. Alzava la mano per chiedere il conto.
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view post Posted on 3/3/2019, 22:39
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"Mio onorevole collega, in realtà è esattamente il contrario. Sono le sue parole che rafforzano la tesi che di etica e morale dovrebbe parlarsi solo in chiesa! Le istituzioni hanno modificato le loro coordinate etiche nel corso dei secoli. Alcune popolazioni giudicavano che non fosse sbagliato possedere schiavi. E possiamo noi biasimarli, storicamente parlando? Possiamo farlo se applichiamo le leggi della morale e dell'etica retroattivamente. Eppure la schiavitù è stata in auge fino a un tempo assai recente e se ora ci vedessero coloro che l'esercitavano penserebbero di noi cose terribili, probabilmente. Cosa dovremmo dire dei popoli che mangiano i loro avversari? E' eticamente sbagliato, moralmente sbagliato? Storicamente corretto? No, la morale e l'etica sono cose passeggere, come le mode, sopra di esse solo le religioni possono costruire cose durature… e poi… nemmeno loro."
Poi, fosse stato per lei, anche le persone potevano andare benissimo come merce di scambio. L'aveva fatto tante volte: usare i figli per ricattare i genitori, le mogli ed i mariti. Tutto era moneta. Nel commercio tradizionale, comunque, non aveva mai visto la necessità di un'etica. Tutto andava bene così com'era.
"Sono perfettamente d'accordo sulla questione della corruzione e del corruttibile" falso, lei ci viveva di quello " ma non c'entra nulla con la vendita di cose, cosiddette, immorali. Una cosa è tradimento verso un'istituzione, verso la riservatezza e per giunta è contrabbando, perché all'oscuro dello stato; dall'altra parte uno vende ciò che il cliente chiede, secondo le leggi e secondo una normalissima e correttissima logica di mercato e alla luce del sole, aggiungo. Uno stato libero è uno stato che mi permette di darmi la zappa sui piedi, se lo desidero. Che mi permette di bere, fumare se è mio desiderio farlo nel rispetto delle leggi. E' uno stato che non mette becco nei miei affari fin tanto che essi sono amministrati secondo legge. Lo stato libero è quello che, permette al suo cittadino di fare ciò che desidera secondo le sue possibilità: siano esse mentali, economiche, sociali. Ma, illegale a parte, bisognerebbe sentir parlare di eticamente scorretto e immorale solo dai pulpiti delle chiese o dai bonzi della vostra regione "
Questo, per quanto la sua morale fosse labile, le sembrava un discorso ragionevole. Se mai fosse stata ministro lei non avrebbe mai messo in pratica una cosa del genere: avrebbe creato uno stato di terrore, oscurantista e elitario. Dove lei, unico vertice della piramide, esercitava il suo capriccio sulla popolazione. Ma già che sognavano, le era concesso di sognare un'alternativa a ciò che avrebbe fatto lei.
"Le sigarette, come alcol e droghe sono un piacere ed un vizio. Così come il tè, il caffè o il saké, vorremo proibire anche le caramelle tutti i gusti? Se c'è chi le vende c'è chi le compra perché ha piacere di farlo. Sono vizi e sono piaceri e, che Dio me ne scampi, non ho intenzione di vivere in un mondo senza vizi e senza piaceri. Ciò che deve essere proibito è la vendita senza controllo, il traffico e il mercato nero: abbassando i prezzi di mercato e punendo severamente chi gestisca e partecipi in questi traffici. Perché, come ho detto molte volte, sono questi traffici che sono oscuri, sono i corrotti che proteggono questi traffici per guadagni illeciti, e sono i poveri che cadono vittima di queste terribili macchine."
Cominciava ad essere stanca. E dopo altre due boccate spense la sigaretta.
"Lei mi lusinga, ma l'età ha fatto evaporare tutto l'alcol che avevo nelle vene e ha lasciato solo poco sangue" Sorrise ma il dibattito era stato duro e lei non era più abituata. Il collega, con i suoi anni di meno, aveva un ragionare più rapido e meno ferruginoso. Al contrario lei aveva fatto qualche fatica a richiamare a sé tutti i contenuti controllandoli e filtrandoli in modo che non uscissero crudi e spietati ma chiari e ragionevoli. Era cosciente di aver mostrato molto della sua forza e delle sue idee ma sapeva che andava fatto per dimostrare la sua buona fede, per generare empatia . Rispose al sorriso dell'uomo in maniera quasi ammiccante: "Ad ogni modo, se in questo ambiente mi posso aprire e esporre quella che secondo me è la via, è evidente che sarò più moderata in un incontro professionale." Lasciò che un attimo di silenzio interrompesse il suo discorso.
"Sono molto soddisfatta del risultato di questa nostra conversazione e trovo che, malgrado le nostre divergenze, la nostra collaborazione potrà portare ottimi risultati. Lei non crede?"
 
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Che persona speciale si riscopriva esser la strega anziana; finalmente Issho sapeva cosa andare contro come ideologia; aveva scoperto un altro tassello, un altra voce di quella grande istituzione, che suonava una musica del tutto nuova, tradizionalmente difficile da smontare, ma fattibile con le giuste forze. Non era negativo tutto cio' che si scopri' nel campo di battaglia ideologico delle due distinte e lontane personalita', anzi, al contrario spingeva tutto al maturare di piani condivisi e piacevoli contrasti lavorativi futuri che avrebbero portato un ottimo risultato con la sintesi fra le due posizioni. Ahahahaha - si concesse una piu' spudorata risata - il passato e' passato; i criteri non reggono e l'evoluzione ha mutato tutto; il peccato originale rimane l'assenza di buon senso etico e morale del fare politica; non bisogna agire retroattivamente, ma pensando al domani...e oggi, possiamo intervenire. Si agisce per trattati, nuovi, liberali ma progressisti nel campo dei valori. Non e' moda, e' volonta' che danneggia i potenti, per lo piu', i veri sovrani del mondo, ahime'. Mantenne il silenzio fino a fine discorso della donna, fissandola dritta negli occhi col solito sorriso divertito e attento alle sue parole, prima di riprender a parlare. Carissima Katerina, quei due ideali prima di esser d'appartenenza alle religioni, son disposizioni d'animo, costrutti sociali, protezioni emotive e barriere naturali contro il male....e' chiaro che vanno inserite in ottica politica per raccoglierne in futuro frutti meravigliosi. Se nella sua ottica, nei vizi e piaceri, perversi o malevoli che siano, vediamo la liberta' e la ``legge`` ben applicata, allora tanto vale mandare al diavolo il controllo del mercato, i traffici e quant'altro di piu' simili a cio', dato che ne dipende tutto da quei vizi e piaceri, per vie trasverse. Siamo poi d'accordo che andando con lente di ingrandimento a scandagliare ogni piccolo movimento, transazione e atto burocratico/commerciale, sapremmo dove andare a intervenire, ma...sorpresa, fino ad'ora non si e' fatto. Mi chiedo: Come mai? Perche' qualcuno comanda cosi'. Un qualcuno avra' questo vizio e questo piacere...la corruz---Si interruppe bruscamente; era arrivato al punto che sapeva benissimo non portare a nulla. Le posizioni erano lontane, la mangiata era conclusa e il piacere era diminuito. Non voleva calcare troppo la mano, riconoscendosi pesante in altro modo. Mi scusi, mi son fatto prendere la mano. Sappiamo entrambi che e' una discussione che potrebbe andare avanti all'infinito, tornando sino alla preistoria e alla prima tavola della legge. Si alzo' in piedi, non appena Baptiste porto' al tavolo il conto prontamente pagato per intero dal giapponese, con tanto di mancia lasciata; avrebbe in seguito chiesto al cameriere di portare giaccone e bastone alla strega piu' anziana, per infine avvicinarsi a lei e porle, possibilmente, la mano per aiutarla educatamente ad alzarsi da tavola. Dove c'e' collaborazione c'e' sempre risultato. Bene o male, dipendera' solo da chi sapra' fare la sintesi. Un ulteriore sorriso. Saro' lieto di invitarla nuovamente a pranzo o a far due chiacchiere in ufficio, soprattutto in visione di incontro col neo-eletto.

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view post Posted on 4/3/2019, 12:48
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"Non si preoccupi, è stato illuminante" disse laconica. Poi aggiunse: " Lei è stato un ospite piacevolissimo e ha mantenuto ogni promessa che ci eravamo fatti per lettera; spero d'esser stata anche io di parola."
Alzò la mano destra e la tese verso l'indietro. "Maitre. il bastone e il soprabito." disse con tono autoritario a voce abbastanza alta, anticipando probabilmente le intenzioni del collega. Abbassò la mano mentre attendeva l'arrivo di quanto richiesto e, nell'attesa, si accese una terza sigaretta seguendo la procedura.
"Signor Fuji. Lei mi ricorda moltissimo una persona a me tanto cara: Mia figlia Nataljia. È una ragazza splendida: solare, gioiosa, sincera. Era una persona buona tanto da essere ingenua. Ed era ingenua, talvolta, tanto da sembrare stupida. Cercai di educarla e prepararla alle complessità, alle cattiverie e alle insidie del mondo ma la sua natura, talvolta ribelle, la portò in acque dove, anche volendo, non avrei potuto aiutarla. Purtroppo è … " per la prima volta nella sua vita stava per dire ad anima viva che Natalija era morta. Nelle sue parole c'era una sincerità che fino a quel momento non c'era stata, come fosse presa da un momento di debolezza. Forse, in quell'istante, la sua maschera si era incrinata e, ad un occhio attento, si mostrava come vulnerabile. Non era mai stata brava nei complimenti sinceri: quando li faceva sembravano rimproveri o insulti. Si fermò un istante quasi impercettibile poi, riprendendo il controllo e ricacciando con violenza la sincerità delle parole nel profondo del suo animo, continuò "emigrata in America. Ho cercato di scoprire dove fosse andata ma non sono mai più riuscita a sapere niente di lei. E poi, vede, io sono dell'idea che se i figli abbandonano il tetto natio è perché si sentono pronti e dopo quel gesto nessun sostegno o aiuto verrà dato: devono cavarsela da soli. Me la sono immaginata, ogni tanto, lontana da noi, una piccola primula in balìa delle gelate. Suo padre soffrì tanto ed io pure. Lei vedeva sempre il buono nelle persone; una cosa che io non ho mai imparato a fare. So che lei è più scafato di mia figlia, e so che lei sa difendere sé stesso ma…"
Arrivò il cameriere con il bastone e lei fu costretta a pizzicare il bocchino da sigaretta tra i denti interrompendo la frase Con il bastone si puntellò a terra e con la mano libera sul tavolo e riuscì ad alzarsi. Poi il cameriere la aiutò a mettere il cappotto e a quel punto, riprese la sigaretta tra le dita della mano sinistra. "Dicevo che so che è perfettamente in grado di badare a sé stesso ma ho sempre timore che la gente come voi sia più fragile, più vulnerabile. Si riguardi, Issho. Si tenga in forma e si goda qualche vizio, per Diana, arriverà il giorno in cui si pentirà di non averlo fatto."
Sempre sfumacchiando quella sua orrenda sigaretta pestilenziale voltò le spalle al Giapponese.
"Ci vediamo," disse ad alta voce imboccando la porta "Onorevole Collega. E comunque si pronuncia Yekaterina, non Katerina." aggiunse ridacchiando; le suonò strano sentir pronunciare il suo nome, per la prima volta dopo almeno quattro anni, con tanta leggerezza.
Subito dopo uscì dalla porta fidandosi, per la prima volta, che il Saké non fosse avvelenato.
 
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view post Posted on 4/3/2019, 14:19
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Il piacere e' stato mio e grazie per avermi graziato con la sua compagnia, onorevole. Sorrise, mentre osservava la donna alzarsi da se' e richiamare il cameriere con il proprio soprabito e bastone prima ancora che Issho potesse chiederli al suo posto. Nel mentre della terza sigaretta impegnata nella sua bocca, la donna si lascio' andare ad un aneddoto del passato; al giapponese piacevano tanti i racconti della vita delle persone, riteneva che aiutassero a comprenderne l'adulto in atto; per parlare in termini filosofici, per parole di Aristotele, ogni bambino e' un potenziale adulto e un adulto un bambino in atto, ecco che dunque si poteva imparare tanto da cio' che i protagonisti della propria vita raccontavano circa il proprio passato. In quest'ottica, Issho non perse attenzione nelle parole della donna, che stranamente suonavano in un altro modo, in un altro ritmo, totalmente asincrono dai discorsi fatti fino ad'ora; era come se il miele, dolce e balsamico elemento, avesse caratterizzato per bevi attimi quel discorso che poi si riscopri', sul finale, sorpassato dal fumo tedioso. Un cambio repentino di registro e modalita' di proferir parole, dove il linguaggio dei segni involontari dei tratti del volto per brevissimo tempo avrebbero raccontato una storia diversa da quella che si rivelo' per parole sul finale. Furono bastone e sigaretta a spezzare il piccolo spiraglio buonista, quella prima carineria fino ad'ora assente da parte della donna circa il proprio passato. Dalla fredda Russia, alla sudata carriera fino alla complicata ideologia...c'era forse spazio anche per il drammatico rimpianto? I figli son frecce scoccate dal nostro arco, myladi. Piu' lontano lanciamo, piu' difficile possiamo coglierne traiettoria e loro risultato finale. Son sicuro che da qualche parte sua figlia continua ad insegnarle che le acque turbolenti dell'esser ingenui e buoni portano a noi tutti risultati sudati e sacrificati, per molte vie. Questa volta fece si' un sorriso, ma piu' empatico che di ironia o scherzo, quasi confortevole; le parole cariche di una certa pesantezza sentimentale, atipico fino ad'ora da parte della donna, erano riuscite a colpirlo nella sfera emotiva, facendo risuonar dei campanelli d'allarme nei riguardi della strega piu' anziana, di un qualcosa non mostrato perfettamente nel dettaglio, forse addirittura timorato. Tenne la sensazione per se', ponendo leggero inchino rispettoso e un ulteriore sorriso di lascito e buon proseguimento. Mia signora, son pieno di vizi in realta'... Sarcasmo a parte, spero di reincontrarla. Buon lavoro e proseguimento - diceva mentre la accompagnava restando piu' indietro - Yekaterina.. Se lo sarebbe segnato in ufficio quel giorno, insieme ai suoi temi, discorsi e al suo nome.
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