Die Forelle

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view post Posted on 1/7/2019, 14:57
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«I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno.»

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Noah Dietrich Von Heinrich
Viceministro • Vampiro • Blood: 73%

R7t0Uh6So di aver colpito il bersaglio, di aver trovato il centro, ma so anche che non ho raggiunto il mio obiettivo e che entrambi, io e la signorina Obraztsova, siamo solo all'inizio di una collaborazione tanto proficua quanto rischiosa. Sorrido ancora mentre lei pronuncia un monologo piuttosto retorico: Ekaterina sa già che non voglio un agnello sacrificale, ma voglio qualcosa di più concreto. Non mi interessa giustiziare un poveretto incapace, una pedina insoddisfatta. Voglio capire chi vuole minare il Ministero, chi vuole aizzare le folle perché so bene dove questo può portare. D'altronde non è nemmeno semplice il ruolo e l'obiettivo che mi prefiggo: se possibile, è ancora più ambiguo di quel che sto chiedendo alla donna che ho di fronte. La lascio parlare, il mio corpo è immobile, forse troppo e mi costringo a battere le palpebre. Ekaterina mi guarda fisso e nei suoi occhi c'è un ostinato aggrapparsi alla vita, quel lucore che ho notato sin dal momento in cui è entrata nel mio ufficio.
« No, è esatto. Non voglio un capro espiatorio. » Infine convengo con lei, lasciando sparire sul volto il sorriso e lasciando il posto ad un'espressione grave. « Lei mi consegni un nome, un nome valido, con delle prove. Non voglio innocenti, voglio colpevoli reali. » Mi passo un dito sulle labbra, pensieroso, mentre rimugino su quel che mi ha detto, su quella sottile allusione che mi sembra di percepire. Vuole di più, è chiaro. Ma quasi quasi, penso, potrei persino darle ciò che vuole, se ne varrà la pena. « Vedremo cosa ne saprà trarre da questo e dal suo futuro, mi auguro, impiego. » Un angolo delle labbra si incurva ed io, magistralmente, mi premuro di farglielo notare, prima di nasconderlo. Mi piego così in avanti, veloce, e sono certo che non potrà allontanarsi perché la rapidità è uno dei pochi vantaggi della mia condizione. Le cingo il fragile polso con le dita, ma non abbastanza da farle male, né da darle l'idea di volerla costringere al suo posto. Mi sembra di tenere in mano lo stelo di un appassito giunco, incredibilmente tenace.
« Non mi dia motivo di dubitare e rimanere deluso, signorina, confido molto in lei e nel suo lavoro. Nessuno deve sapere, né sospettare. » Sono serio, ma mi impongo di mostrarle un'espressione serena e tranquilla. Per sottolineare questo, le lascio andare immediatamente la mano e ritorno seduto composto. « È stato un piacere, signorina Obraztsova, conoscerla. Finalmente. » Sorrido, un'ultima volta.



Madonna, scusami tantissimo! Però direi che ci siamo! Puoi effettuare la chiusura e partire per l'esplorazione, Noah ti aspetta quando vorrai/sarai pronta, con un bel goccino di whisky. :fru:


Edited by Noah D. Von Heinrich - 18/5/2023, 17:44
 
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view post Posted on 10/8/2019, 14:01
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~ It's very rude to disturb attractive people ~

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Ekaterina ObraztsovaRussia87 anniPurosangueNeutrale MalvagiaMinisteriale V Livello« Sono felice che ci si sia intesi, Signore. » disse allargando una smorfia sorniona sul volto. « E che si sia anche d'accordo, cosa assai rara. » non attenuò quel sorriso ambiguo.
Ekaterina era sempre stata una donna ambigua: sospesa tra la fedeltà ai superiori e a sé stessa. Sceglieva, di volta in volta, quale padrone fosse più remunerativo, chi fosse più generoso.
« Può star certo che non abbandonerò la traccia fin quando non avrò stanato i colpevoli. E glieli consegnerò con tutte le prove » " e se non ne trovassi saprei come fabbricarle" « in modo che lei abbia modo di fare di loro ciò che più l'aggrada » la voglia di fumarsi una sigaretta si faceva sempre più forte. Riflettere senza l'ausilio del tabacco era qualcosa che trovava intollerabile, si chiedeva come facessero tutti i non tabagisti a pensare.
Poi avvenne ciò che lei non s'aspettava: il viceministro la sorprendeva per la seconda volta in un solo colloquio. E fece uno sbaglio, esagerando.
Non le parve quasi di averlo visto muoversi, tanto fu veloce. E per quanto Ekaterina fosse lenta nei movimenti la vista era ancora buona. Le strinse delicatamente il polso e la prima reazione della donna fu negli occhi: lo sguardo fiero e irato si piantò sul volto del superiore. Come fosse sul punto di divincolarsi e dirgli con sdegno "Noli me tangere". Fu un lampo di ira ferina che svanì dagli occhi della donna con rapidità del pensiero perché, insediatasi la ragione al comando, presto divenne uno sguardo di altera ed algida mansuetudine. Era l'arrendevolezza di chi ha bisogno di tempo. Non avrebbe mai dimenticato quel gesto, e mai l'avrebbe perdonato. Non cercò di divincolarsi, non aveva senso. Sentì la mano gelida che non accennava a mollare la presa.
« Lei dubita di me? » chiese, algida, alzandosi non appena egli ebbe lasciata la presa. « Viceministro von Heinrich » disse con la stessa sicurezza accomodante, di chi ha sempre avuto la situazione in pugno, con cui aveva guardato tanti nella sua posizione, d'altronde parlare con un uomo a capo di un paese non era una novità per lei « Quella davanti cui mi mette è una sfida che non in molti accetterebbero: con poche risorse a sgominare una possibile banda di traditori. O mi vuole dare in pasto a qualcuno o sa che su di me può contare. E proprio a proposito delle poche risorse, gradirei una lista aggiornata dei dipendenti ministeriali. » sorrise schietta. « Di tutti i dipendenti ministeriali » Le sarebbe servita per iniziare a formare un nuovo archivio; schedare i suoi colleghi, ordinarli per idee politiche, per orientamento sessuale, per vizietti di ogni genere. Magari, a suo tempo, avrebbe potuto cominciare anche a ricattare tramite mascalzoni sacrificabili raccattati nei vicoli londinesi. Ma a tempo debito. Non aveva riportato una vittoria e doveva riprendere l'abitudine ad intimidire i superiori: non poteva lasciarsi sottomettere da un chiunque venuto da dove volesse e questo non lo diceva solo perché di von Heinrich non sapeva molto, l'avrebbe detto anche di von Bismarck. Ekaterina Elena Sergeijevna Obraztsova von Kraus non era una donna che si faceva mettere i piedi in testa, non l'aveva fatto quando aveva cominciato la sua carriera a 19 anni e non l'avrebbe fatto adesso alla soglia degli 88.
« Avrà presto mie notizie, Viceministro » disse andando verso la porta. Era stata ingannata ma sapeva ancora stare al mondo ed incassare una sconfitta. « Il piacere, signore, è stato tutto mio » disse imboccando l'uscita. L'espressione calma e distesa non si increspò nemmeno salutando la segretaria e venne mantenuta, come di cera, fino al suo ufficio. Lì, nel silenzio e nel buio, dove lei avrebbe covato il suo rancore e tessuto le sue trame fece i suoi conti.
Non era ancora una sconfitta cocente, intanto si era avvicinata ai centri del potere. Se ne uscì sorridente ma, in cuor suo, ribolliva la delusione. Era fuori allenamento e non aveva saputo sfruttare meglio le sue carte.

Code & image by Keyser Söze.

 
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16 replies since 2/3/2019, 20:10   491 views
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