You must believe in spring, Privata.

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view post Posted on 22/6/2020, 10:26
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Susan gᏇen
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Il complimento ricevuto dalla Grifondoro infuse in Gwen molto del coraggio necessario per affrontare la strana creatura, ma l'esitazione che la compagna mostrò poco dopo aver udito la sua idea, mise la Tassorosso in allarme, «N-no, ecco, lo trasfiguriamo solo per acciuffarlo, ma poi tornerà ad essere un...» Incapace di proseguire il concetto, per svariati motivi, Gwen lasciò la frase in sospeso cercando la creatura con lo sguardo. Quanto sarebbe stato crudele abbandonarla lì ad accumulare polvere, insieme a tutti gli altri suppellettili presenti? Si poteva dire che avesse già vissuto a pieno la sua vita, oppure era solo un cucciolo? Ma era davvero influente?
La Tassorosso aveva adorato la Trasfigurazione fin dal primo momento in cui ne aveva udito le peculiarità: il cambiamento attraverso l’alterazione della struttura molecolare era qualcosa che la affascinava moltissimo; a dirla tutta, era difficile che Gwen si appassionasse a qualcosa di nuovo che non le piacesse, però quella disciplina sistematica rientrava senza difficoltà nella sua mente, che tendeva ad ordinare ogni cosa in maniera metodica. Era abituata al piacere della scienza, che probabilmente le era stato trasmesso da una, se non l'unica, insegnante dell'orfanotrofio che stimava maggiormente – seppure quella ammirazione era andata piuttosto scemando con il tempo – di conseguenza la Trasfigurazione era diventata uno dei suoi principali appigli magici. Si dilettava nell'utilizzarla tanto quanto si divertiva a constatarne gli effetti, per un bene, a detta sua, superiore: la conoscenza. Certo però, lei stessa aveva suggerito l'efficacia del cibo con creature moleste, quindi l'idea di utilizzare le caramelle era decisamente più consona oltre che meno rischiosa per la salute dello strano ornitorinco; a meno che non gli fosse capitata quella che sapeva di vomito. «Sì, giusto!» Disse poco dopo confermando le parole della Grifondoro e, ancora un po' scossa dal pentimento, prese il sacchetto riposto poco prima nelle sue tasche per consegnarlo alla compagna, che pareva piuttosto titubante. Probabilmente entrambe avevano pensato la stessa cosa sull'eventuale fallimento di quel piano a causa del sapore sbagliato, inoltre il non conoscere minimamente quel tipo di essere implicava l'ignorare persino i suoi gusti. E se invece la creaturina mangiasse insetti? Per vivere in quel posto poteva anche nutrirsi di polvere e ragnatele. Oppure era capace di uscire ed entrare dal castello tranquillamente e procacciarsi qualsiasi tipo di cibo. Poteva trasformarsi in qualcosa di pericoloso e mangiare, per esempio casuale, carne umana? Non fu comunque necessario rimuginarci sopra – per fortuna – poiché la situazione cambiò: la creaturina sembrava avere molto interesse per gli oggetti di valore e l'anello di Casey divenne il suo nuovo obiettivo, di conseguenza quegli attimi di esitazione furono una rivelazione interessante che portarono la Grifondoro al passo successivo, realizzato con estrema accuratezza, e grazie al quale lo strano ornitorinco cominciò a venire fuori dal suo nascondiglio. Sembrava così vicino da poter essere quasi toccato e Gwen dovette trattenersi dall'allungare le mani per afferrarlo.
Sorrise appena alle successive parole della Grifondoro, evitando il sarcasmo riguardo al fidarsi di colei che l'avrebbe tranquillamente trasformata in una scura caraffa. Approvò l'idea dell'incantesimo curativo con un cenno del capo ed iniziò subito a mostrare la mano non armata a quell'esserino, con il palmo rivolto verso l'alto. Ripensare a Galileo, soprattutto ai primi giorni in sua compagnia, resero quel movimento automatico: la necessità dei gatti di annusare prima di poter essere anche solo avvicinati poteva rivelarsi utile anche in quella situazione. Certo si trattava di un essere decisamente poco felino, ma restava sempre un modo per fargli capire che non aveva alcuna intenzione di fargli del male. La mano aperta si avvicinava lentamente e allo stesso modo faceva quella che invece impugnava la bacchetta, quest'ultima però si fermò ad un'altezza tale da poter eseguire il movimento necessario a terminare con un semicerchio verso la ferita della creatura: «Curo Venenum».
Forse per la profondità della ferita, oppure per l'incapacità della Tassina, unito al movimento improvviso dell'ornitorinco, fece sì che l'incantesimo non andò a buon fine o meglio, Gwen non riuscì a completarne l'effetto. Il morso non era del tutto guarito, ma aveva sicuramente migliorato le condizioni della creatura che ora era in grado di muoversi più agilmente. Scappò rapida verso Casey e precisamente verso la sua mano, con lo stesso obiettivo precedente.
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view post Posted on 25/8/2020, 17:34
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«You must believe in spring»KCPrefetto14 anniQuinto Piano«Toh, tutto tuo. Bigiotteria da quattro soldi.»
La Bell ridacchiò fra sé e sé. Quell'anellino l'aveva comprato da un'ambulante a Diagon Alley a qualche falce, puro acciaio smaltato. Non era per nulla una perdita. La bestiolina lo acciuffò lesta con la zampa e se ne tornò in fondo allo scaffale per annusarlo.
Era stato troppo facile, anche se le due ragazze non potevano rendersene conto. Dopo pochi secondi il cucciolo di snaso apparve piuttosto indignato, e gettò via l'anello come se fosse uno scarto di cibo da destinare al pattume. Doveva trattarsi di un vero intenditore di gioielleria per comportarsi in quel modo. La grifondoro, incredula, roteò gli occhi e assunse un'espressione piuttosto aggressiva.
«Insomma, ben ti sta! Mi hai rubato qualcosa di molto prezioso per me. E adesso ridammelo!»
Catapultarsi sulla vetrinetta non fu una mossa del tutto saggia. Casey si beccò l'angolo di uno scaffale sulla fronte, e la creaturina, sentitasi minacciata, scappò trafelata verso Gwen. Aveva distinto, insomma, il poliziotto buono da quello cattivo. La tassorosso si era persino prodigata nel prestargli cure, la grifondoro pretendeva da lui ciò che i vizi non gli consentivano. Così egli fece un saltello e si inerpicò su per il braccio della sua infermiera, arrivandole fino alla spalla per annusarla meglio.
«Ma guarda un po'. Che caro» disse il neo-prefetto con tono leggermente amaro.
Poteva esserci però un lato positivo in quella faccenda. La catenella argentata continuava a oscillare dal marsupio peloso, scintillando sotto lo stretto fascio di luce proveniente dall'uscita sopra di loro. «Sì, Gwen, distrai quel coso...»
Si avvicinò con passo cauto e silenzioso, allungò la bacchetta fino alla creaturina intenta a fare amicizia con Gwen e ne infilò la punta sotto la catenella. Con un movimento rapido gliela strappò dalle zampine che vanamente avevano cercato di trattenerla, e l'afferrò con la sinistra sotto il suo sguardo truce.
«A-ha! Se ci provi di nuovo ti trasformiamo in un pappagallo, e non intendo l'uccellino.» Si riagganciò la catenella al collo e guardò divertita l'amica. Finalmente erano riuscite a districarsi da quella fastidiosa situazione. «Potremmo comunque portarlo su con noi, che dici? Magari gli farà bene stare in superficie.»

L'apertura sul parco di Hogwarts era fondamentalmente un buco nel terreno ricoperto dai rami di arbusti secchi e spinosi. Mai nessuno sarebbe andato a ficcarci la testa dal prato, si trattava di una sezione piuttosto impervia del giardino. Una decina di tentativi con l'Incantesimo Tagliuzzante riuscirono ad aprire loro un varco, e Casey fece sbucare il capo ossigenato da quella che aveva tutta l'aria di essere la cavità della base di un grosso tronco di quercia. Ci aveva visto giusto, erano finite proprio dove si aspettava. Qualche giorno prima aveva sondato la zona per essere sicura di non far finire l'amica su un pendio scivoloso o in mezzo al Lago Nero.
«Pare che qui non ci metta piede nessuno da un po' di tempo.»
Fuoriuscì dalla terra con una certa difficoltà, e dopo essersi ripulita le mani sulla divisa aiutò Gwen a fare altrettanto. Non appena la ragazza fu in piedi gli arbusti si intrecciarono nuovamente, nascondendo ancora il passaggio.
Nemmeno il tempo di respirare a pieni polmoni l'aria pulita, e Casey andò spedita dietro l'albero chiedendo all'altra di aspettarla ferma, immobile, e di non sbirciare. Tornò dopo pochissimo, la bocca piegata in un sorriso che stentava a trattenersi e le mani unite a coppa davanti a lei per portare un grosso bocciolo chiuso di ninfea. «Per te! Prendi.» Ammiccò a Gwen e le porse il fiore facendo attenzione a non sgualcirne i petali delicati. Gli occhi della Bell tradivano la sua eccitazione. «Mi ha aiutata Camillo a impacchettarla. Spero ti piaccia, altrimenti... be', spero che Marcabrù non se la mangi.»

 
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view post Posted on 1/10/2020, 18:29
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La situazione si stava rivelando sempre più comica e Gwen non riusciva proprio a rimanere seria. D'altro canto quel ladruncolo doveva aver visto parecchi gioielli per riuscire a riconoscere un falso: «Che creatura interessante!» Fu la prima osservazione della Tassorosso, pensando che avrebbe cercato informazioni sugli ornitorinchi con il dono dell'invisibilità e amanti di oggetti preziosi, chissà che non si rivelassero ancora più intriganti. Puntò la bacchetta verso la creatura con l'intenzione di immobilizzarla una volta per tutte, di quel passo non sarebbero riuscite ad acciuffarla e forse l'idea della trasfigurazione rimaneva ancora valida, ma la Grifondoro parlò del ciondolo a forma di ape come qualcosa di importante e la giovane Tassorosso esitò, colta da un sentimento imbarazzante per l'affermazione inattesa della compagna. Si dimenticò completamente dei suoi propositi ed abbassò appena la guardia, constatando comunque di essere lieta che Casey apprezzasse davvero il suo regalo. Fu in quell'attimo che l'esserino si arrampicò su di lei che, colta nuovamente alla sprovvista, si preoccupò che potesse venire morsa e trasformata in una ragazzina radioattiva – no, un momento.. – la paura era che potesse mangiarla viva ecco, o qualsiasi altra cosa che le peggiori creature magiche potessero fare; per fortuna comunque, si limitò ad annusarla alla ricerca di chissà quale altro gioiellino. Per assecondare la Grifondoro e quel poco di orgoglio personale mai accumulato, Gwen cercò di trattenere la creatura con una mano, mentre con l'altra tentava nuovamente un «Curo Venenum» di modo che continuasse a fidarsi di lei e soprattutto non notasse che Casey stava sfilando da quel suo magico taschino l'oggetto principale del momento. Questa volta l'incantesimo venne finalmente completato e la creatura fu guarita del tutto, quindi era libera di poter scappare via; e non se lo fece ripetere due volte. «Troppo tardi..» Aggiunse con delusione Gwen poco dopo la proposta di Casey. Sarebbe stato interessante portarselo dietro, per coccolarlo e magari chissà, addestrarlo…ma probabilmente era meglio per lui non fidarsi di chi voleva trasfigurarlo in accumula-polvere o anche peggio, in strumenti ospedalieri!

Ora era il momento di andare avanti, non si erano recate in quel passaggio segreto per inseguire strani ornitorinchi ladruncoli; dovevano constatare con i propri occhi la veridicità di quella mappa. Ogni tanto Gwen la consultava con boria, sottolineando a voce alta le possibilità che avrebbe potuto fornire: girovagare per il castello non sarebbe stato più lo stesso d'ora in poi.
«Ed è un ottimo segno! Possiamo muoverci indisturbate in questi passaggi» Disse in risposta alla Grifondoro, cosa potevano desiderare di più? Poca gente significava nessun incontro spiacevole, almeno fin quando si trattava di maghi.
Giunte alla fine di quel tunnel, Casey si mosse per prima ma Gwen la aiutò ad aprire un varco per entrambe ed una volta fuori si guardò subito intorno, riconoscendo a malapena la zona. Si voltò indietro, pensando che avrebbero dovuto eliminare le tracce del loro passaggio, ma il Castello ci pensò da sé e la magia nascose ogni cosa. «Fantastico!» Fu l'unica cosa che riuscì a dire prima di venire letteralmente zittita ed immobilizzata. Gwen trattenne il respiro per qualche secondo, fidandosi di Casey senza remore, poi riprese a respirare in attesa che la compagna tornasse e contò appena tre respiri prima che le venne voglia di capire dove fosse andata, ma obbedì continuando a contare per altre quattro volte fino a quando la Grifondoro tornò con un bellissimo sorriso in volto. Gwen la guardò perplessa, prima lei e poi le sue mani, senza ben capire ed il nome di Camillo non aiutò di certo a rassicurarla, quel Tassorosso era famoso per ben altro in Sala Comune. Ma Casey come faceva a conoscerlo? La curiosità era comunque troppa e Gwen prese il bocciolo fra le sue mani. Non appena lo sfiorò cominciò ad aprirsi fino a sbocciare in una piccola palla di pelo color malva. La Tassina osservò quella nuova creatura incredula fin quando non emise uno strano fischio stridente: «Ma cos'è?!» In tutta risposta sorrise, sembrava un piccolo batuffolo di cotone ed era a dir poco adorabile.

«Tieni lontana Marcabrù da Marie!» Disse poco dopo, portando il batuffolino verso il suo petto, immaginando quella orribile possibilità. Aveva avuto poco a che fare con quel volatile – per fortuna! – ma dai racconti di Casey aveva capito quanto fosse indemoniato e non gli avrebbe mai permesso di avvicinarsi, nemmeno a se stessa se non fosse strettamente necessario. Ad ogni modo, aveva fatto intendere che apprezzava quel regalo e sorrise subito alla compagna, sapendo che non si sarebbe offesa: lei per prima conosceva le sataniche maniere del suo gufo. «Cosa mangia?» Chiese poi mentre continuava ad accarezzare quel batuffolo, iniziandosi a preoccupare riguardo il futuro della creatura. Non appena smetteva di coccolarla prendeva a strillare piuttosto fastidiosamente, il che sarebbe stato un problema. «Dovrò usare la magia per zittirla in orfanotrofio...» Concluse con apprensione, pensando a come avrebbe reagito Arella nel vederla e cominciando già ad ipotizzare che sarebbe stato meglio tenergliela nascosta.
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MIA! L'ho già inserita in scheda :sbrill: :<31:

 
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view post Posted on 3/11/2020, 16:34
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«You must believe in spring»KCPrefetto14 anniQuinto PianoCasey voleva un gran bene a Gwen. I suoi sentimenti però non si esprimevano tanto a parole bensì in continui tentativi di coinvolgerla nelle sue bizzarrie. Tra l'altro non si apriva molto, e di conseguenza reputava il legame con la Tassorosso siglato da un patto implicito: parlare delle proprie sfighe da orfanelle era superfluo, sarebbe valso solo a rendere ancora più gravoso il macigno che pesava sulle loro vite. Si vedevano per vivere e ridere, punto e basta. Tutto ciò che andava oltre Hogwarts non esisteva, tutto ciò che c'era stato prima di Hogwarts non era mai esistito.
Arrivavano momenti però, nel cuore della notte o nei minuti morti dei pomeriggi, in cui la Grifondoro rifletteva, parlava con se stessa, e si rendeva conto di non essere l'interlocutrice di cui aveva bisogno. Ma chi poteva ascoltarla e comprenderla, chi poteva darle un parere e un conforto senza commiserarla? Solo qualcuno che sapeva, proprio come Gwen. Solo qualcuno il cui approccio dolce e gentile con gli altri non si sarebbe estrinsecato in un affetto mieloso e affettato nonostante l'argomento.
La puffola, o sarebbe meglio dire Marie, emanò un verso stridulo sorpresa da quella nuova e inaspettata situazione. Tutt'altro che spaventata cominciò a fare amicizia con Gwen, e Casey a quella vista sentì il petto scaldarsi. «Credo che mangi insetti, ma secondo me se gli rifili qualche caramella non la rifiuta» disse. Era felice di tutta quella contentezza ma, adesso che la superficie le accoglieva nuovamente il nervosismo trattenuto fra le mura polverose del passaggio segreto richiedeva di emergere anche dalla sua gola. «Ascolta...»
Mise da parte mentalmente la creaturina, forse in maniera un po' brusca e rendendo il gesto del regalo un po' simile a un baratto, anche se non era sua intenzione. «Tu sai qualcosa dei tuoi genitori?» La domanda non voleva essere invasiva bensì il preludio di una confessione. In effetti la sua intenzione non era quella di forzare l'altra a parlare. Si era già immaginata di ascoltare il silenzio di Gwen o a vederla andarsene con la puffola su una spalla, e dato che questa visione non le piaceva non attese risposta e si catapultò nel suo discorso, costringendo Gwen, volente o nolente, a rimanere.
«Sono riuscita a frugare nell'ufficio della Madre Superiora e ho scoperto qualcosa sul mio conto. Non è molto, solo il paese da cui probabilmente provengo e la persona che mi ha portata in orfanotrofio.» Fece una breve pausa per osservare la reazione dell'altra. «Voglio andare lì e cercare questa persona, sono decisa, ma...» sospese la frase e tornò ad osservare per qualche attimo Marie. «Ho paura di ciò che posso scoprire.»Adoro questa firma :<31:

 
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view post Posted on 18/12/2020, 14:18
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«Se accetta anche le caramelle, andremo molto d'accordo!» Dopo l'affermazione di Casey, Gwen prese un confetto dal sacchetto riposto poco prima, mostrandolo a quel batuffolo di pelo che riusciva a stare anche in una singola mano. «Magari si mangerà lei tutte quelle più disgustose» Aggiunse con tono di voce curioso, al contempo la piccola Marie tirò fuori una lingua sottile e lunga abbastanza da raggiungere la caramella che Gwen aveva intenzione di darle. La Tassorosso rimase non poco sorpresa da quella scena, forse anche un po' spaventata, ed osservò Casey come per chiederle spiegazioni: quel minuscolo esserino non si sarebbe mica trasformato in qualcosa di enorme e carnivoro, vero? La domanda però non venne posta, lo sguardo della Grifondoro era cambiato e nel notarlo, anche quello di Gwen assunse un'espressione diversa. Aveva detto qualcosa di sbagliato?
«Ascolta...» Ecco, anche il tono di voce era diverso. Gwen si pentì subito di aver nominato l'orfanotrofio poco prima, non era il luogo giusto. Non era il momento giusto. Iniziò ad inspirare più lentamente, l'attenzione per il piccolo esserino andava affievolendosi, mentre lo sguardo oscillava tra un occhio e l'altro della Grifondoro, non sapendo cosa dovesse aspettarsi da lei. Quel movimento altalenante delle pupille si bloccò non appena venne pronunciata la frase successiva, e dopo qualche istante il mento di Casey diventò apparentemente più interessante per la Tassorosso, poi ancora di più le sue mani. Trovare un modo per rispondere ad una domanda del genere era complicato, Gwen avrebbe davvero voluto raccontare alla sua amica ciò che per prima Arella aveva raccontato a lei, ma come avrebbe dovuto farlo? "Mio padre ha ucciso mia madre e poi è andato via", sarebbe stata una frase semplice, concisa e sicuramente esplicativa, tra l'altro non conosceva niente più di questo, quindi era la risposta perfetta, come quella di non provenire da nessun luogo in particolare; ma erano parole che non erano mai venute fuori dalla bocca della Tassorosso, in nessuna occasione.
Gwen non si era chiesta perché Casey volesse saperlo proprio in quel momento. Non aveva minimamente pensato a possibili tentativi di barattare informazioni, aveva piena fiducia nella Grifondoro e considerava la cosa come normale: doveva arrivare, prima o poi, una domanda del genere. D'altronde anche lei era curiosa di sapere se Casey avesse qualche informazione sui suoi genitori, solo che sapeva bene che non avrebbe mai avuto il coraggio di cominciare quella conversazione per prima. Rimuginava ancora sulla possibile risposta, pronta sulla punta della sua immobile lingua, quando la compagna riprese a parlare. La sincerità del suo tono di voce fece alzare nuovamente lo sguardo della Tassorosso che, con occhi comprensivi ascoltava con attenzione ogni singola parola. Non si azzardò a fiatare fin quando non fosse certa che Casey avesse finito di tirare fuori quel peso che, chissà da quanto tempo, si portava dietro. Capì che non c'era bisogno di rispondere alla domanda della compagna, che probabilmente avrebbe ascoltato la sua versione anche in un secondo momento, quando la Tassorosso fosse stata pronta. Era Casey che adesso era pronta a parlarne e Gwen non aveva bisogno di prepararsi per aiutarla a farsi carico di quel fardello.
«È certo che non hai nulla da perderci in questo viaggio. Anzi, potresti guadagnarci molto» Parlava lentamente, soppesando ogni parola. L'argomento era molto delicato e un termine sbagliato avrebbe potuto fare intendere la cosa sbagliata. «Allo stesso tempo, capisco perfettamente il tuo timore. Però...» Il desiderio di scoprire perché, di avere delle risposte, o anche solo di sapere che tipo di sangue scorre nelle proprie vene, era qualcosa di molto forte, incontrollabile probabilmente, «Credo che bisognerebbe cogliere il momento in cui si è convinti di procedere, senza pensarci troppo. Istintivamente direi, cercando comunque di dargli il giusto peso» Si fermò un attimo, raccogliendo le altre parole che aveva intenzione di pronunciare e si accorse che Marie la stava fissando. «Lo so che è una contraddizione, ma sono d'accordo con te e dovresti iniziare questa ricerca. Però penso che dovresti affrontarla come una delle nostre avventure.» Prese un'altra caramella a caso e lasciò che la creaturina la mangiasse come aveva fatto poco prima. «Se trovi qualcosa di interessante, allora potrai aggiungerla ai tuoi trofei, altrimenti... Non dovresti lasciare che ti sconvolga troppo.» Lo sguardo di Gwen non era più fisso in quello di Casey, era complicato per lei guardare negli occhi le persone a cui teneva per dirgli, appunto, che ci teneva. Alla fine dei conti, non voleva assolutamente che un'esperienza del genere provocasse del dolore nella compagna, ne sarebbe stata dilaniata; ugualmente però, sapeva quanto fosse importante e non poteva di certo impedirgli di iniziare quel viaggio. Inspirò profondamente e tornò a guardare Casey con un certo imbarazzo, obbligandosi a non distogliere lo sguardo. «Ma qualsiasi scoperta ne verrà fuori, anche il niente, dovrai uscirne solo più forte di prima. E per qualsiasi cosa, qualsiasi! Conta pure su di me» Il minimo che poteva fare era supportarla in caso di difficoltà, sorreggerla in caso di fallimento e celebrarla per una qualsiasi riuscita. Sarebbe andata con lei ad occhi chiusi, se solo glielo avesse chiesto, ma Gwen non era un tipo invasivo e spesso non sopportava il contrario. Doveva quindi lasciare a Casey i suoi spazi, ma farle capire che non si sarebbe mossa dalla sua posizione in nessun caso. Ingoiò quel poco di saliva che era riuscita a produrre e tentò di sorridere: «E se scoprirai che uno dei tuoi genitori era un Troll, ti prenderò in giro per il resto dei tuoi giorni!»

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view post Posted on 21/12/2020, 12:52
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«You must believe in spring»KCPrefetto14 anniQuinto PianoCome si aspettava, Gwen rimase in silenzio di fronte alla sua domanda. Sebbene lo avesse tenuto in considerazione un po' le dispiacque, per paura di non essere per Gwen ciò che invece Gwen era per lei ma, soprattutto, perché non desiderava renderla triste. Un argomento così delicato si sfiora solo quando ci si sente pronti. Ma Casey era pronta?
«Mi sono chiesta tante volte quale fosse la soluzione migliore» disse. «In certi momenti sento un forte bisogno di andare e di sapere, in altri come ti ho detto ho paura e non preferisco non sapere.» Si rese conto dello sguardo basso della Tassorosso, concentrato su una Marie nell'atto di scoprire nuovi sapori. Abbassò di conseguenza il suo, avvolgendosi in un velo di tristezza e imbarazzo, ma continuò a parlare. Adesso che la sua porta era stata aperta era inutile richiuderla. «Ho riflettuto spesso sulla possibilità che i miei non esistano più, o che magari siano dei...» Drogati? Barboni? Mostri di qualche tipo? Possibilità infinite che faceva fatica a nominare. Di sicuro Gwen avrebbe completato da sola quella frase. In tal caso, era da reputarsi lo stesso un guadagno? Quale trofeo avrebbe vinto e portato a casa se non avesse trovato niente? Quale invece se la verità non avrebbe rispecchiato un dolce sogno simile a quelli che in passato popolavano le sue notti di bambina?
«Come una delle nostre avventure» ripeté. Sorrise al prato, ancora con gli occhi bassi ma rivolti ai ricordi. «Dici che devo seguire l'istinto? E se poi...» si fissò su un sasso. «No, non voglio pensarci.»
Sentiva che Gwen aveva ragione. D'altronde viaggiare era pure sempre un'avventura, e l'unico viaggio fatto da sola coincideva di anno in anno con l'andare e venire da Hogwarts sull'Espresso. «L'unica cosa a cui voglio pensare adesso è che è primavera. Come possono andare male le cose in primavera?»
Sotto il suo velo di tristezza, adesso lo sguardo di Casey volgeva nuovamente al volto dell'amica illuminato dai raggi del sole. L'affermazione, per quanto fuorviante potesse essere, nascondeva una piccola fiammella di speranza in un risvolto positivo. Finché la speranza esiste persino le brutte notizie sono in grado di darci dei buoni motivi per continuare a crescere, in alto, verso la luce del giorno.
Casey si distese così sul prato. Le braccia incrociate dietro la testa, il cielo di un azzurro intenso dietro le fronde verdi degli alberi scosse dal vento. Gettò via i pensieri, li sotterrò sotto l'erba e le zolle di terra nel prato di Hogwarts. Al momento giusto, come diceva Gwen, l'istinto l'avrebbe guidata.
«Infatti, secondo te da dove l'ho presa la mia sciattaggine? Da quei troll dei miei genitori.» Trattenne uno sbuffo di risa. «E a giudicare dalla nostra somiglianza, io e te potremmo essere persino parenti, trollina.»:<31:

 
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view post Posted on 31/12/2020, 15:52
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Le parole possono considerarsi elementi in grado di ignorare la forza di gravità: possono essere leggere al punto da volarsene via, fino ad uscire fuori dalle orbite terrestri senza lasciare alcun segno, e probabilmente con maggior frequenza, possono essere pesanti macigni che gravano, il più delle volte sulle spalle delle persone, spingendo con forza verso il centro della Terra. Per Gwen questo concetto era praticamente intrinseco, a tal punto da farle avere timore di essere sincera verso le persone a cui voleva bene, poiché si sa che più tieni a qualcuno, più hai da perdere. Continuò ad ascoltare le parole della Grifondoro, senza metterle alcuna pressione, sapeva quanto potesse essere difficile confessare quelle emozioni e, con la scusa della piccola Marie, lasciava ampio spazio anche ai suoi occhi verdi, che erano liberi di guardare dove volevano senza sentirsi giudicati da quelli scuri della Tassorosso, che mai avrebbe voluto indurre un sentimento simile.
Il respiro di Gwen si fermò per un istante quando completò la frase di Casey; la parola che la sua mente aveva generato era "assassino". A quel punto alzò appena lo sguardo per rompere, in un certo senso, il silenzio che si era creato. Era uno sforzo incredibile ignorare ciò che si era formato in quella testolina, anche perché pensare che Casey avrebbe scoperto qualcosa di orribile era un'evenienza troppo dolorosa, ma cercare di alleggerire il peso della compagna era l'unica cosa che sentiva di dover fare in quel momento. «Sì, meglio non pensarci. Probabilmente non esiste nemmeno una soluzione migliore, ma se non ci provi, resterai per sempre con i tuoi dubbi» L'inesperienza poteva costare cara, poiché le conseguenze dovrebbero sempre essere tenute in considerazione, ma il pensiero di due ragazzine non era ancora in grado di raggiungere tale riflessione, a maggior ragione quello di Gwen che aveva continuamente ignorato quel tipo di trame. Il tentativo di risollevare il morale di Casey, cercando di darle una forza che la Tassorosso non credeva nemmeno di avere, era comunque una ragione superiore e portò il discorso verso le emozioni che sperava di generare e, soprattutto, ritrovare. Sorrise con affetto, seppure già pentita di aver praticamente dato della Troll alla compagna, e poi si distese al suo fianco, sull'erba morbida e calda grazie ai raggi del sole: quella poteva considerarsi un premio per le peripezie affrontate. Posizionò Marie fra le due, insieme al sacchetto di Caramelle Tutti Gusti+1, che avrebbe sicuramente svuotato – si spera senza strani effetti collaterali –. Dopo si rilassò posando le mani sul proprio stomaco ed iniziò ad osservare quel calmo cielo primaverile, ricco di buoni propositi; adesso riusciva a sentirsi infiniti passi più vicina alla Grifondoro. Rise apertamente per la battuta ed il nuovo nomignolo, lasciando che la tristezza e la paura si allontanassero, come all'inizio di quell'avventura.

© Suguni ~ harrypotter.it

Questo è l'ultimo intervento, come concordato quindi, chiudo!
Grazie trollina :asd:
:<31:

 
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21 replies since 27/4/2019, 20:15   805 views
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