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Amber] Non riuscì a trattenere la sorpresa: Amber si era rivolta a lui per nome, proprio come avevano stabilito di rivolgersi l'uno all'altra quella volta al Jasmine Tea, considerando poi quel suo tragico scivolone a fine chiacchierata. Da allora aveva come avuto il sospetto che, semmai le loro strade si fossero nuovamente incrociate, la giovane Hydra non si sarebbe più sbilanciata nell'approcciarsi a lui in quel modo confidenziale e
alla pari, ma che - piuttosto - si limitasse a riavvolgere il nastro e a preservare una parvenza di decoro proprio come agli antipodi, in cui ci si rivolgeva come
signor Weiss e
signorina Hydra.
Aiden la trovò dunque cambiata sotto molteplici aspetti e sfumature, notando quanto ora fossero
alla pari in tutto e per tutto, perché non era solo l'aspetto di lei a dimostrarlo, o il tono della sua voce, ma l'intera figura in sé della Strega. Da quella giornata piovosa al Jasmine Tea, l'Auror si scoprì più in colpa di quanto già non fosse nei confronti di Amber, consapevole - dinanzi a quella scoperta - di non averla trattata pienamente come ella si era aspettata da lui: come un'adulta e non come un'adolescente da proteggere.
La presenza del ragazzo al fianco di Amber fece in modo che Aiden non arrossisse dalla vergogna per i suoi vecchi fallimenti. Si ritrovò dunque a sorridere, nonostante tutto, in modo alquanto cortese, allungando a sua volta la mano verso l'altro Mago quando Amber si prese l'impegno di fare le dovute presentazioni. «
Piac--- Oh, beh, ciao anche a te, amico!» farfugliò, colto totalmente alla sprovvista per quel saluto davvero unico nel suo genere. E senza un come o un perché, Weiss si ritrovò a provare una spiccata simpatia nei confronti di quello che era un parente di Amber, sebbene con un accento davvero buffo, probabilmente straniero. «
Però! Che stretta notevole! Fai pesi per caso?» sottolineò con una nota compiaciuta. Erano davvero in pochi a ricambiare le sue strette con altrettanto vigore.
Poi, quando venne il momento degli
affari, il fulvo studiò con attenzione l'album di Amber una volta che lui le consegnò il proprio. Aveva davvero una collezione niente male ed emise un fischio d'ammirazione nel constatare che aveva delle figurine che gli mancavano. Una volta richiuso il raccoglitore di Amber, glielo riconsegnò con un sorriso davvero sagace. «
Hai tutta la mia attenzione...» mormorò a seguito della frase di lei: era chiaro che non voleva lasciarsi sfuggire alcun tipo di proposta per uno scambio vantaggioso per entrambi. Poi il suo sorriso si allargò ancor di più, rivelando uno dei tanti motivi per cui risultava attraente agli occhi delle ragazze. «
Come potrei rifiutare una proposta simile?» E detto ciò estrasse le doppie richieste dal proprio raccoglitore e gliele porse. «
Ecco a te, cara. E comunque, per la cronaca, ti trovo bene.» aggiunse con estrema cortesia.
Rivolse un rapido sguardo a Kaius. «
Hai mai provato il Laphroaig? E' decisamente meglio del Whiskey Incendiario.»
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Eloise] La propria collezione stava iniziando a prendere forma, proprio come quella che aveva avuto ai tempi della scuola, prima che sua zia arrivasse a rompere le uova nel paniere come suo solito.
Aveva un ghigno soddisfatto stampato in quella sua faccia da
vecchia volpe, sebbene gli mancasse una sola figurina per completare la serie Oro. Albus Silente, la numero cento, era dannatamente difficile da trovare e l'Auror iniziò a pensare che si trattasse di un numero maledetto e che mettere le mani su una simile carta avrebbe decisamente significato l'inizio di una nuova Era di fortune.
Magari anche in amore?Con il proprio album sotto braccio, il rosso di Galway girò per il locale in cerca dell'affare del secolo, finché il proprio sguardo non intercettò una folta chioma rossa e una svariata serie di lentiggini sul volto ormai noto di Eloise Lynch. A quel punto non poté che dirottare i propri passi proprio verso la sua ex compagna di cunicolo (?), nella remota speranza di incappare in un proficuo scambio per entrambi.
Si ritrovò dunque a sporgersi oltre la sua spalla destra, sovrastandola come la propria stazza, mentre l'occhio vigile e scrupoloso si posò sulla collezione della ragazza. All'improvviso, però, lo sguardo si tinse di stupore.
«
Quello è veramente Albus Silente?» biascicò, la voce incrinata dall'emozione. Come due gigantesche pepite d'oro, gli occhi dell'Auror brillarono mentre l'ingordigia della volpe spingeva a più non posso. «
Ciao Eloise... Scusami se sbuco all'improvviso...» E avvampò con non poca vergogna: mai avrebbe pensato di salutare la Tassorosso in quel modo, eppure il danno era stato fatto.
● Auror ● 27 anni ● Irlandese