Angolo del Collezionista, Incontri scambio Ongdr

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AMBER SERENITY HYDRA Liscio come l'olio, l'accordo prese piede senza intoppi e l'album di Amber poté contare tre figurine in più, e tre step in meno al completamento dell'intera collezione. Non era andata per gradi, quando aveva deciso di completare tutto, aveva proprio inteso tutto; indifferentemente che si trattasse di bronzo, oro o argento. «Platino?» l'esistenza di una quarta collezione le era totalmente ignota, tanto che per quanto ne sapeva il suo Album finiva con quelle d'oro, ma non aveva motivo di dubitare del vociare che li circondava.. «... credevo ci fossero solo queste» suggerì, sperando vivamente che la collezione di platino fosse qualcosa di totalmente inventato o che non contenesse altre cento carte da preservare. A scambio avvenuto, Amber richiuse l'album con uno scatto fulmineo, accortasi di essere praticamente circondata da chiacchiericci e scambi di sorta; doveva andar via da lì. Evidentemente anche Kaius lo prese come un segnale per avvicinarsi facendosi largo fino a lei. «La ringrazio signor Remar, e buona giornata!» fu quanto riuscì a proferire, distaccandosi poi dal Ministeriale. Certo la sensazione di non essere propriamente ben incastrata in quel vicolo era lampante, e con il cugino al fianco lo era anche di più, ma ora che si contavano sulle dita di due sole mani le figurine mancanti, non poteva non chiedersi se in quel capannello di persone ci fosse qualcun altro in grado di risolvere i suoi problemi mentali
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Aiden Weiss

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Si era rintanato in un angolo del locale con la chiara intenzione di fare un quadro generale sulle figurine che gli mancavano. Attraverso Vath aveva guadagnato una Circe, un'Artemisia Lufkin e un Montague Knightley, il che lo aveva portato a ridurre sensibilmente le figurine mancanti. Certo, aveva ancora molta strada da fare, ma era altrettanto fiducioso nel riuscire a compiere altrettanti scambi proficui con qualcun'altro; dopotutto il mare era pieno di pesci e non si poteva mai sapere quale altro volto noto avrebbe potuto scovare tra quella calca di persone.
Con la schiena appoggiata ad una delle colonne di legno, Weiss si grattò il mento barbuto mentre levò lo sguardo dal proprio album, quel tanto da permettergli di intravvedere una chioma bionda passargli davanti, con tanto di presenza maschile al seguito.
«Amber Hydra...» esclamò a gran voce, sperando di non aver avuto un abbaglio, nel disperato tentativo di attirare la sua attenzione. «Ne è passato di tempo dall'ultima volta...»
Impassibile, senza trasudare alcuna emozione, l'Auror dai capelli rossi lanciò prima una rapida occhiata al ragazzo assieme a lei, con la stessa tonalità di capelli dell'ormai giovane donna e con una corporatura piuttosto atletica. Non osò domandare se fosse un parente, un amico o - nella più probabile delle ipotesi - il fidanzato; dopotutto non erano affari suoi.
«Giornata proficua?» E con un cenno del capo alluse all'album che ella aveva tra le mani. «Avrei qualche doppia da scambiare, se ti interessa.» aggiunse, infine, mostrandole il proprio album e tirando fuori dalla tasca dei jeans un mazzo con le proprie doppie.
La scrutò attentamente e la trovò cambiata: era maturata, non vi era alcun dubbio, ma quella chioma bionda e gli attenti occhi verde chiaro erano rimasti gli stessi, come un marchio di fabbrica. C'erano diverse cose che avrebbe voluto chiederle, ma non se la sentì di infrangere quella distanza che si era spinto ad adottare pur di non farsi male con le persone che lo circondavano. Si era ferito a sufficienza e non voleva aggiungere la giovane Hydra alla lista: desiderava avere soltanto un po' di tregua e ad ogni modo non voleva sconfinare troppo con lei.

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ELOISE LYNCH PREFETTO TASSOROSSO 17 ANNI
L’ammasso informe che regnava sovrano nel baule di Eloise Lynch tradiva una qualità che si sarebbe portata dietro per tutta la vita: l’indifferenza nei confronti del disordine. Scuse come “è il mio disordine, lo conosco” erano all’ordine del giorno, ma per tutti era chiaro che, quando doveva cercare qualcosa, era impossibile trovarla.
Quando quella mattina si era messa a rovistare nei suoi meandri alla ricerca del vecchio Spioscopio di suo fratello, si era imbattuta nelle meraviglie più sorprendenti: collane dimenticate, articoli malfunzionanti dei Tiri, pericolosissimi frammenti di sfere di vetro e il suo album di figurine delle Cioccorane. L’aveva osservato stranita, rievocando alla mente il Natale in cui Millo gliel’aveva spedito via gufo, e si era messa a scorrerlo con l’avidità tipica di chi nasconde un collezionista nell’animo. Sorprendente che se ne fosse dimenticata.

Da lì al suo arrivo a Hogsmeade non erano passate più di un paio d’ore: voleva sapere se c’era qualcuno con cui poter scambiare alcuni dei suoi doppioni, e moriva dalla voglia di trovare i pezzi mancanti alla collezione. Con figurine e album ammassati in borsa, una lista scarabocchiata infilata a metà, si era diretta alla cittadina magica come se stesse andando a caccia.
Svoltò la via e raggiunse il punto prestabilito, dove un capannello di persone era presente per l’abitudinario scambio. Fece una rapida ricognizione per individuare eventuali volti noti e si avvicinò alle spalle di un mago che stava osservando il suo album con aria assorta. «Interessante che le manchino la 79 e la 64...» Aveva sbirciato senza ritegno. «Posso tentarla con uno scambio?» Quando il tizio si voltò, ed ebbe modo di registrare i lineamenti del suo volto, un brivido le percorse la schiena. Stava veramente per scambiare figurine con Vath Remar?
Vath Remar: ti offro la 64 e la 79

e ti mando una fattura telematica per avermi trascinata nel loop delle cioccorane
 
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view post Posted on 4/4/2020, 19:16
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Aveva da poco terminato lo scambio con la Hydra e, con calma, stava inserendo le figurine appena scambiate nei riquadri liberi dell'album quando si sentì alle spalle una voce femminile. Con calma si voltò, aveva riconosciuto la voce della ragazza con cui aveva svolto una lezione di materializzazione, il suo sguardo color acquamarina incrocio quello di lei. «Ms. Lynch, bentrovata.» Un sorriso si allargò sul volto del ministeriale e, anche se aveva avuto alcuni screzi con la giovane durante la lezione teorica di Materializzazione al Ministero, non sembrò trasparire dal suo volto alcun turbamento nell'incontrarla al di fuori delle mura ministeriali. Era lì per delle figurine, che avrebbero allietato la giornata dei suoi figli più grandicelli, e fin da subito l'uomo si dimostrò affabile. «Va bene, sono proprio due delle figurine che stavo cercando qui. I miei figli saranno molto felici, con cosa potrei ricambiare?» Le lasciò i propri doppioni, affinché li esaminasse in tutta calma e valutasse quali potessero essere di suo gradimento.

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view post Posted on 4/4/2020, 22:43
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AMBER SERENITY HYDRA «Comunque non è questo il posto che dicevo io...» Il mormorio ironico di Kaius non la sorprese quanto invece la voce nota - che ben sovrastava le altre - di Aiden Weiss. Voltarsi verso di lui fu semplice come bere un bicchier d'acqua, anche se poco prima si era imposta di togliersi dai piedi. Era passato molto tempo dall'ultima volta che lo aveva visto, e praticamente eoni da quando ci aveva parlato. Non poteva dire di averne sentito la mancanza, ma nemmeno che le dispiacesse ritrovarlo in quel momento. Ad ogni modo, se lei era riuscita a mantenere uno sguardo neutro, anche nello scambio di figurine più selvaggio; Kaius no. Gli occhi azzurri del cugino sembravano chiedere a gran voce una presentazione formale. «Auror We-.. Aiden, ben trovato» lo ricordava vagamente diverso, ma non aveva dubbi che fosse esattamente lui. Trascorse meno di un minuto, ma quando anche Weiss si accorse della presenza insistente di Kaius, la bionda non poté fare a meno di cedere alle richieste implicite del ragazzo. «Ehm, Kai, ti presento Aiden Weiss, e Aiden, lui è Kaius Hydra.» Non si preoccupò di sottolineare quale legame di parentela avesse con il biondo al suo fianco, conscia che il cognome potesse scagionarla da qualunque pensiero altrui. Perché sì, Amber sapeva che il quartiere non vantava molti Auror, e dato che ancora non aveva avuto modo di esplorare l'intero albero genealogico con Killian, era sempre bene mettere più di un paio di mani avanti. O, forse, era solo paranoica. Con un sorriso a trecentosessanta denti, Kai porse la mano all'Auror. «Ciao amico!» proferì il mago di Dursmstrang con marcato accento tedesco, guadagnandosi un'occhiata interrogativa da Amber... da quando salutava la gente così? Scuotendo il capo, lasciò che il rosso esponesse il motivo - logico - dell'avvicinamento. Lo seguì estrarre le figurine doppie e, con un gesto misurato fece altrettanto, sicché anche lui potesse trovare qualcosa di suo interesse.

Con attenzione ispezionò quel che doveva, senza curarsi delle lievi gomitate di Kaius che pareva divertirsi più di tutti a vedere la cugina in un'attività che veramente poco le si confaceva. «Mh..» un soffio, prima di chiudere l'album e restituirlo al legittimo proprietario. «Vedo che ti manca qualcosa che invece ho io...» aggiunse, assumendo lo strano piglio di chi è avvezzo a contrattare al mercato del pesce - un'espressione che, manco a dirlo, non le donava per nulla. «Posso darti la 55, la 68 e la 87 ed in cambio...» fece mente locale un secondo per poi aggiungere: « ti chiedo la 57, la 71 e la 85». Fine, era così semplice? Raddrizzò le spalle in attesa di una qualunque conferma dal mago che aveva di fronte. Non poté evitarsi di chiedersi per quanto a lungo Kai avrebbe ricordato quell'episodio per prendersi gioco di lei.

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Interazioni sia con Amber che con Eloise. Tutto concordato.




Aiden Weiss

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[Amber] Non riuscì a trattenere la sorpresa: Amber si era rivolta a lui per nome, proprio come avevano stabilito di rivolgersi l'uno all'altra quella volta al Jasmine Tea, considerando poi quel suo tragico scivolone a fine chiacchierata. Da allora aveva come avuto il sospetto che, semmai le loro strade si fossero nuovamente incrociate, la giovane Hydra non si sarebbe più sbilanciata nell'approcciarsi a lui in quel modo confidenziale e alla pari, ma che - piuttosto - si limitasse a riavvolgere il nastro e a preservare una parvenza di decoro proprio come agli antipodi, in cui ci si rivolgeva come signor Weiss e signorina Hydra.
Aiden la trovò dunque cambiata sotto molteplici aspetti e sfumature, notando quanto ora fossero alla pari in tutto e per tutto, perché non era solo l'aspetto di lei a dimostrarlo, o il tono della sua voce, ma l'intera figura in sé della Strega. Da quella giornata piovosa al Jasmine Tea, l'Auror si scoprì più in colpa di quanto già non fosse nei confronti di Amber, consapevole - dinanzi a quella scoperta - di non averla trattata pienamente come ella si era aspettata da lui: come un'adulta e non come un'adolescente da proteggere.
La presenza del ragazzo al fianco di Amber fece in modo che Aiden non arrossisse dalla vergogna per i suoi vecchi fallimenti. Si ritrovò dunque a sorridere, nonostante tutto, in modo alquanto cortese, allungando a sua volta la mano verso l'altro Mago quando Amber si prese l'impegno di fare le dovute presentazioni. «Piac--- Oh, beh, ciao anche a te, amico!» farfugliò, colto totalmente alla sprovvista per quel saluto davvero unico nel suo genere. E senza un come o un perché, Weiss si ritrovò a provare una spiccata simpatia nei confronti di quello che era un parente di Amber, sebbene con un accento davvero buffo, probabilmente straniero. «Però! Che stretta notevole! Fai pesi per caso?» sottolineò con una nota compiaciuta. Erano davvero in pochi a ricambiare le sue strette con altrettanto vigore.
Poi, quando venne il momento degli affari, il fulvo studiò con attenzione l'album di Amber una volta che lui le consegnò il proprio. Aveva davvero una collezione niente male ed emise un fischio d'ammirazione nel constatare che aveva delle figurine che gli mancavano. Una volta richiuso il raccoglitore di Amber, glielo riconsegnò con un sorriso davvero sagace. «Hai tutta la mia attenzione...» mormorò a seguito della frase di lei: era chiaro che non voleva lasciarsi sfuggire alcun tipo di proposta per uno scambio vantaggioso per entrambi. Poi il suo sorriso si allargò ancor di più, rivelando uno dei tanti motivi per cui risultava attraente agli occhi delle ragazze. «Come potrei rifiutare una proposta simile?» E detto ciò estrasse le doppie richieste dal proprio raccoglitore e gliele porse. «Ecco a te, cara. E comunque, per la cronaca, ti trovo bene.» aggiunse con estrema cortesia.
Rivolse un rapido sguardo a Kaius. «Hai mai provato il Laphroaig? E' decisamente meglio del Whiskey Incendiario.»

[Eloise] La propria collezione stava iniziando a prendere forma, proprio come quella che aveva avuto ai tempi della scuola, prima che sua zia arrivasse a rompere le uova nel paniere come suo solito.
Aveva un ghigno soddisfatto stampato in quella sua faccia da vecchia volpe, sebbene gli mancasse una sola figurina per completare la serie Oro. Albus Silente, la numero cento, era dannatamente difficile da trovare e l'Auror iniziò a pensare che si trattasse di un numero maledetto e che mettere le mani su una simile carta avrebbe decisamente significato l'inizio di una nuova Era di fortune. Magari anche in amore?
Con il proprio album sotto braccio, il rosso di Galway girò per il locale in cerca dell'affare del secolo, finché il proprio sguardo non intercettò una folta chioma rossa e una svariata serie di lentiggini sul volto ormai noto di Eloise Lynch. A quel punto non poté che dirottare i propri passi proprio verso la sua ex compagna di cunicolo (?), nella remota speranza di incappare in un proficuo scambio per entrambi.
Si ritrovò dunque a sporgersi oltre la sua spalla destra, sovrastandola come la propria stazza, mentre l'occhio vigile e scrupoloso si posò sulla collezione della ragazza. All'improvviso, però, lo sguardo si tinse di stupore.
«Quello è veramente Albus Silente?» biascicò, la voce incrinata dall'emozione. Come due gigantesche pepite d'oro, gli occhi dell'Auror brillarono mentre l'ingordigia della volpe spingeva a più non posso. «Ciao Eloise... Scusami se sbuco all'improvviso...» E avvampò con non poca vergogna: mai avrebbe pensato di salutare la Tassorosso in quel modo, eppure il danno era stato fatto.

● Auror ● 27 anni ● Irlandese


Edited by Aiden Weiss - 5/4/2020, 18:38
 
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ELOISE LYNCH PREFETTO TASSOROSSO 17 ANNI
Evidentemente sì: la lista delle figurine che Remar poteva vantare contava pochissime assenze, e questo voleva dire che i suoi doppioni dovevano essere ghiotti per una novellina come lei. Un buon patto e sarebbe riuscita a dare un bel colpo alle collezioni Oro, Argento e Bronzo.
Quasi si era dimenticata il modo diplomatico e crudele con cui erano stati trattati durante l’incubo della Smaterializzazione. Cercò di ignorare il sorrisone cordiale che si era allargato sul suo volto e i modi affettati che non lasciavano trasparire niente dei loro incontri passati, e fece in modo si focalizzarsi sulla sua ricerca. Effettivamente - constatò sfogliando i pentagoni di cartoncino - i suoi doppioni erano sensazionali. «Io ne sto cercando tantissime, prenderei queste.» Indice e pollice stringevano la 74 e la 84, un luccichio bronzo e oro ad avvolgerle. «Se puoi vuole riempire questo podio con la 92, non avrei nulla da ridire, in fondo è così vicino alla fine...» Ghignò furbesca, chiedendosi quanto fosse prezioso l’affetto dei figli di Remar.

Con il primo scambio alle spalle, proseguì la sua ricerca adocchiando doppioni a destra e a manca, domandandosi quanto avrebbe dovuto ancora sborsare a Mielandia per raggiungere un po’ di successo. Temporeggiò con una ragazzina tutto pepe, si vide mandare in fumo una proposta appetibile e stava giusto mostrando i suoi doppi a un Corvonero del suo anno quando una voce attirò la sua attenzione. «Weiss, Weiss… Interessato a quel pacioccone di Silente?» Fece brillare la leggendaria numero cento con fierezza. «Fammi sbirciare se hai qualcosa di utile per il mio album...» Lasciò perdere il compagno, che si era appena messo a discutere con la stessa ragazzina di prima, e dedicò la sua completa attenzione ai doppioni di Aiden. «Lei. Voglio lei.» Sfilò la 72 dal suo mazzo e gliela mostrò con orgoglio.
Vath: ti offro la 64 e la 79, punto la 74, la 84 e la 92
Aiden: ti offro la 100, punto la 72
 
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La giovane voleva tre carte e per lui, arrivato quasi in fondo alla collezione, non avrebbe rappresentato un problema. Da un lato aveva sempre scambiato carte in maniera paritaria, l'unica eccezione era stata la Hydra che gli aveva dato una carta in più. Forse la dea Tiche gli stava dicendo che quello era il momento di ripagare la fortuna. Un sorriso e con noncuranza estrasse le tre figurine dal mazzo dei doppi. «Molto bene Ms. Lynch, affare fatto.» Le lasciò i propri doppioni, prendendo al contempo quelli che lei gli stava offrendo.

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Aiden Weiss

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[Eloise] «Ci puoi scommettere!» esclamò con un misto di decisione ed entusiasmo, sfoggiando il più candido dei sorrisi, accompagnato da una flebile risatina divertita.
Con il braccio si appoggiò ad una delle colonne di legno e permise ad Eloise di setacciare tra le sue doppie in cerca di un possibile scambio che potesse fruttarle in cambio della famosa figurina numero cento. Era al settimo cielo, tanto quanto era fiducioso sul fatto che la Tassorosso non se ne sarebbe andata via a mani vuote pur di vedersi ceduto quel raro Silente. Quando poi osservò la mano della rossa sfilare una doppia di Tosca Tassorosso, Weiss ghignò tra i baffi proprio come una volpe che aveva appena messo nel sacco una preda gustosissima.
«Tosca, eh?» esclamò in tono frizzantino. «E' tua allora!» Poi, però, aggiunse all'improvviso: «Ma sai: Silente è così raro da trovare che non mi sembra equo darti solo Tosca. Ok che entrambe sono d'oro e che con un simile scambio riusciamo tutti e due a completare la serie, ma io sono un uomo generoso.» Sfilò altre due carte dal proprio raccoglitore e le allungò la numero 2 e 83. «Ho visto che ti mancano. Considera Plumpton come aggiunta allo scambio per Silente, mentre Agrippa... beh, un piccolo regalo da un Irlandese ad un altro! Non pensare che il tuo accento mi sia così estraneo, Lynch.» Aiden non aveva mai avuto modo di parlagliene direttamente prima di allora, un po' perché durante Atene non c'era stato modo di farlo, oltre all'accorgersene nell'immediato, e un po' per l'attimo imbarazzante durante il ballo On the Road in presenza di Niahndra e Thalia. Ora che erano soli e in circostanze più tranquille, l'Auror aveva avuto modo di studiare meglio la Tassorosso e di percepirne l'accento tipico di Galway. «La linfa di Galway scorre in entrambi a quanto pare!» E scoppiò a ridere, come il rombo delle onde contro le scogliere di Moher.

Aidenino offre anche la 83 per la 100, mentre la 2 è un piccolo regalino :secret:


● Auror ● 27 anni ● Irlandese
 
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view post Posted on 7/4/2020, 18:38
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ELOISE LYNCH PREFETTO TASSOROSSO 17 ANNI
Rimase piacevolmente colpita dalla piega che gli eventi avevano preso: l’atto magnanimo di Remar magari non l’avrebbe reso il suo umano preferito, ma migliorava almeno un po’ l’opinione che si era fatta fino a quel punto. «Grazie mille, è un piacere fare affari con lei!» Intascò il risultato della sua vittoria con un leggiadro senso di soddisfazione.
Fu solo in compagnia di Weiss che ebbe modo di gioire di esultanza: la sua figurina n° 72 dava il colpo finale alla sua collezione Oro, con la sua Fondatrice a sorriderle gioviale dall’interno del bordo dorato. «Vedi, Tosca veglia sempre su di me!» Battè un paio di volte la figurina sul palmo della mano, pronta a chiudere lo scambio, quando il rosso la prese in contropiede offrendole un’aggiunta. «Wooo, davvero?! Che meraviglia!» Gli rivolse un sorriso smagliante: con il generoso contributo poteva assicurarsi un notevole avanzamento anche sugli altri fronti della collezione. Ghignò con furbizia all’udito preciso dell’Auror, felice di aver scoperto in lui un conterraneo. «Beh, allora quando finiremo le collezioni nulla ci vieterà di brindare con una stout!»
fin.
 
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view post Posted on 11/10/2020, 11:25
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Hogsmeade è tranquilla, questa mattina. Il temporale ha ruggito per tutta la notte ma, anche se il cielo è ancora grigio e coperto, non sta più cadendo nemmeno una goccia. Cerco di evitare tutte le pozzanghere che il maltempo si è lasciato dietro, così cammino in una linea irregolare la cui definizione mi impegna abbastanza da scacciare altri pensieri, almeno in parte. Non incontro quasi nessuno per la strada che va da Hogwarts ai Tre Manici, e quello che a qualcuno potrebbe sembrare un paesaggio desolato è in realtà un grande sollievo. Quando comincia ad essere affollato, con tutto il disordine che ne consegue – gli urti accidentali, le voci forti, quel brusio di sottofondo che fa sembrare gremita perfino l'aria –, allora il pericolo sembra sempre più attuale. Se invece, come questa volta, c'è solo qualche figura solitaria che mi affianca per un breve tratto di strada, allora posso quasi rivedere la bellezza di questo borgo, così caratteristico che non conosco nessun posto che ci somigli nemmeno alla lontana.
È raro vedere che perfino i Tre Manici sono vuoti, ma quando spingo la porta e oltrepasso la soglia non c'è quasi nessuno seduto ai tavoli. Mi dirigo al primo posto libero, appena a qualche passo dall'ingresso. Aiden non c'è ancora, così mi appresto ad aspettarlo per qualche minuto, sperando che non ci metta molto. Per ingannare il tempo, cominciò già a frugare nella borsa in cerca delle figurine.
È probabile che siamo entrambi troppo vecchi per dare tutta questa importanza alla collezione, ma sono stata contenta di trovare in lui il mio stesso entusiasmo a proposito delle Cioccorane. Ricordo un periodo, mentre ancora andavo a scuola, quando tutti i miei compagni non parlavano di altro che delle loro doppie, dei numeri mancanti, della probabilità di trovare la figurina numero cento prima di finire tutti i soldi della paghetta. La febbre delle Cioccorane, la chiamavo tra me e me, leggermente diffidente nei confronti di una fissa che non riuscivo a comprendere. Forse il vero problema era che mi sentivo a disagio con la maggior parte dei miei coetanei, e completare la collezione è poco entusiasmante – oltre che incredibilmente difficile e dispendioso – se lo si fa da soli.
Ora invece eccomi qui, troppo cresciuta, a passare in rassegna le doppie che mi sono portata dietro. Ce ne sono una marea, Aiden avrà una scelta bella vasta. Poggio le figurine in un mazzetto ordinato davanti a me, sulla superficie per il resto sgombra del tavolo. Mi lascio cadere all'indietro contro lo schienale della sedia, e punto lo sguardo sulla porta, aspettandomi di vederlo entrare da un momento all'altro.


Azioni concordate con la player.
 
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view post Posted on 12/10/2020, 09:53
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Aiden Weiss

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Gli anfibi dell'Auror affondarono in una porzione di terreno fangosa accompagnato dal tipico suono che solitamente anticipava una scivolata epocale o un affondamento fino a metà polpaccio, ma - fortunatamente - non accadde nessuna delle due cose, poiché Aiden reagì d'istinto e saltò di lato mentre riassestava il proprio baricentro onde evitare tragiche cadute. Per un omone come lui era difficile pensare che potesse possedere una simile agilità e invece era capace di destreggiarsi in una maniera quasi invidiabile.
Come aveva concordato con Jolene tramite gufo, si sarebbero incontrati ai Tre Manici di Scopa per fare due chiacchiere e scambiare qualche figurina delle Streghe e Maghi Famosi, nonostante fossero entrambi piuttosto vecchi per simili passioni. Giunse dunque al rinomato pub con un leggero ritardo, ma era sicuro che l'amica avrebbe compreso che per amore della sua povera gatta, la quale aveva sofferto di colite per quasi due giorni, aveva ricevuto il cambio da sua sorella Ophelia per vegliare la felina da poco.
Come entrò dentro, la raggiunse con sguardo stanco e trafelato, sfilandosi la giacca. «Perdonami per il ritardo, sweety, ma Ginga non sta bene e mia sorella mi ha dato il cambio poco fa. Tu come stai?» disse, per poi salutare l'amica con un bacio sulla guancia. Si accomodò davanti a lei e fissò i doppioni che ella aveva già provveduto a sistemare sul tavolo. Le sorrise con fare biricchino. «Vedo che hai già messo in mostra la mercanzia. Vuoi proprio liberarti di me, cara?» A quel punto anche lui tirò fuori il proprio mazzetto di doppioni e lo mise davanti a Jolene, proprio come un Diavolo tentatore.
Passò in rassegna a quanto Jolene aveva da offrire e adocchiò la 51, la 53, la 61 e la 64. Gliele indicò. «Piccola, cosa vorresti per queste qui?»

Aiden punta alla 51,53, 61 e 64.


● Auror ● 27 anni ● Irlandese
 
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view post Posted on 12/10/2020, 17:43
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Non passa molto tempo, e la porta si apre per lasciar entrare qualcuno. È in controluce, così non riesco subito a distinguere il suo volto, ma la figura che taglia la luminosità grigia dell'esterno ha contorni che ormai conosco troppo bene per confonderli. Sento nascere con naturalezza un sorriso leggero, l'arrivo di Aiden mi strappa alla solitudine in una piacevole sensazione di familiarità.
«Non preoccuparti, sono arrivata da poco» lo tranquillizzo, alzandomi un momento per poterlo salutare. La sua pelle è fresca delle temperature autunnali, mentre nel locale nuota un tepore che potrebbe ancora invitare a bere una burrobirra ghiacciata, in uno spirito di nostalgia per l'estate appena appassita. Non fosse per la pioggia pressoché continua e le nubi che tendono ad offuscarmi i pensieri, mi innamorerei completamente di questo periodo dell'anno.
«Oh, povera Ginga. Cos'ha?» Sono arrivata ad affezionarmi alla gatta di Aiden anche semplicemente attraverso i suoi racconti, e quanto ha appena detto mi preoccupa un po'. Lo seguo con sguardo più attento, ora, ma, fortunatamente, a parte una leggera stanchezza mi sembra abbastanza di buon umore. «Io sto abbastanza bene. Beh, meno stressata di altre volte.» Gli lancio un sorriso sghembo, stringendomi al contempo nelle spalle. Anche se i miei problemi con il villaggio sono l'ultimo dei miei argomenti di conversazione preferiti, Aiden mi conosce abbastanza da sapere che nell'ultimo anno non è andato affatto tutto bene. In un certo senso, siamo incastrati in questa realtà insieme.
Tuttavia siamo qui adesso con un altro spirito, così mi raddrizzo sulla sedia come se il gesto repentino potesse scacciare via le ombre dalle mie spalle. Sorrido ad Aiden: «Non potrei mai, lo sai. Ma amo mettere subito da parte gli affari».
Tratto le figurine come oggetti della massima importanza, facendomi scivolare più vicino quelle di Aiden. Per qualche secondo nessuno dei due spiccica parola, la nostra attenzione dedicata interamente ai doppioni. Alla fine è lui il primo a riprendere, indicandomi quattro figurine su cui ha messo gli occhi. Fingo di studiarle per decretare il loro valore di mercato, un dito che mi batte sul mento al ritmo di ipotetiche considerazioni. «Quelle quattro per queste tre», asserisco infine, mettendomi di fronte alcuni dei doppioni di Aiden: 80, 81 e 82. La bellezza dell'ordine. «Visto che una è d'oro, mi sembra giusto che valga due di bronzo. Oppure, se vuoi, puoi bilanciare con un quarto vezzeggiativo, sweetie La risata mi preme sulle labbra, non riesco a trattenerla a lungo. «Che ne dici, affare fatto e poi passiamo alla parte alcolica dell'incontro?»


Jolene propone di prendersi in cambio l'80, l'81 e l'82 :fru:
 
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view post Posted on 1/11/2020, 11:17
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss

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«Colite...» sospirò mestamente. Era sempre stata una gatta piuttosto in salute e lui, di certo, aveva sempre fatto in modo che fosse nutrita in maniera sana ed equilibrata; non riusciva quindi a spiegarsi l'insorgenza di una simile afflizione.
La risposta di Jolene non lo convinse più di tanto, non dopo aver notato quel sorriso sghembo che le deturpa il volto così gentile e delicato, come se un mascalzone avesse tirato una bottiglia d'inchiostro su un quadro magnifico e unico nel suo genere, rovinandolo di conseguenza. Manifestò questa sua mancanza di convinzione con un grugnito sommesso - così tipico di lui - tanto da farlo quasi sembrare un orso iperprotettivo e che teneva d'occhio la propria prole con occhi critico. Jolene non era di certo sua figlia, anzi era la sua più cara amica, ma tuttavia tanto bastava da nutrire nei suoi riguardi una spiccata dose di affetto a tal punto da volerla proteggere da qualsiasi cosa. Ciò nonostante non replicò in alcun modo, ma era chiaro che non l'avrebbe bevuta facilmente.
Quando lei indicò a sua volta le figurine che le interessavano, Aiden sorrise e appoggiò il mento barbuto sul palmo della mano, osservandola con divertimento. «Il quarto vezzeggiativo è gratis, mo fháinleog bheag!» aggiunse in gaelico irlandese, con un sorriso misterioso. «Ma posso bilanciare offrendoti un po' di idromele vichingo? Per il resto direi che siamo a cavallo!»

Perdona il post scarno. Direi che abbiamo concluso :flower:


● Auror ● 27 anni ● Irlandese
 
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