Comprensibilmente, per Derek non era affatto facile assimilare ciò che aveva appena vissuto. La Legilimanzia era una pratica invasiva nei confronti di chi la subiva ma, almeno nei primi stadi, pareva esserlo altrettanto anche per chi la sapeva praticare. Quando due coscienze, con i propri relativi vissuti ed emozioni, si toccavano senza barriere intermedie, l'equilibrio di entrambe ne usciva mutato. Avrebbe potuto essere una lezione importante per il Corvonero, un monito a non abusare della propria abilità appena scoperta.
Con il tempo che scarseggiava e la tranquillità ormai disturbata, il Corvonero ritenne giustamente di dover limitare la propria curiosità. Tra i tanti dubbi che gli affollavano la mente, dette voce ad uno dei più pratici, un quesito interessante che portò Usher a soppesare le proprie parole prima di rispondere.
«All'inizio è particolarmente complesso, dato che non sei tu a scegliere i ricordi e i pensieri a cui hai accesso. Un Legilimens esperto è in grado di scegliere con una certa precisione ciò che vedrà, ed isolare, ad esempio, un episodio risalente ad un determinato periodo.» Usher trascinò fuori dall'armadio un baule; per quanto potesse sembrare pesante, le sue grosse braccia lo maneggiavano con sorprendente facilità. Lo lasciò cadere senza tanti complimenti sul pavimento, e poi cominciò a riporvi i suoi pochi averi. «Per adesso ti puoi basare su alcuni dettagli delle visioni: facce più giovani, per esempio, o mutamenti in posti che conosci. Non c'è una formula che ti possa far capire la sequenza temporale con precisione. Capirci qualcosa sta a te e alla tua deduzione.» L'uomo si strinse nelle spalle: non era granché come risposta, lo sapeva anche lui. C'era però poco altro che potesse suggerire a Derek per aiutarlo, le trame del tempo costituivano una matassa fitta e particolarmente difficile da sbrigliare, soprattutto per un principiante. Il ragazzo però gli sembrava in gamba, ed era sicuro che avrebbe trovato un modo di beneficiare della propria abilità nonostante i limiti apparentemente così stringenti.
Nel corridoio dietro alla porta ora si sentivano anche altre voci: qualcuno era intervenuto per liberare il povero inserviente dalle grinfie della guardia di Usher. Si sentirono i rumori di una breve lotta, poi l'uscio venne spalancato con tanta violenza da sbattere contro alla parete. «Fuori dalla mia locanda. SUBITO!» sbraitò un uomo tutto arruffato, a cui mancava un buon pezzo del grembiule; la sua faccia paonazza era rigata di lacrime – probabilmente dovute alla frustrazione, visto che non aveva ferite visibili. Dietro di lui, due o tre curiosi allungavano il collo per vedere chi ci fosse dentro alla stanza.
Usher lasciò cadere il coperchio del baule, che si richiuse con un tonfo tale da far sobbalzare tutti i presenti. Ostentando una calma glaciale, l'uomo mastodontico borbottò qualcosa sulle taverne con un servizio così scarso da non permetterti nemmeno un attimo di pace. Il suo commento fece infuriare ancora di più l'ometto, che si fece così rosso da sembrare incandescente; prese ad aprire e chiudere affannosamente la bocca, ma la rabbia gli strozzava le parole in gola: aveva l'aspetto di un grosso pesce boccheggiante. Fece qualche passo all'interno della stanza.
«Vai» mormorò Usher all'indirizzo di Derek, e anche se lo disse a bassa voce, aveva tutto il tono di essere un comando. Non era il momento di parlare ancora, né di Legilimanzia né di nient'altro. Quando se ne fosse andato, Derek non avrebbe avuto difficoltà ad oltrepassare sia l'ometto-pesce sia i curiosi dietro di lui, dato che tutti erano troppo indaffarati ad osservare l'omone grande come un armadio. Il Corvonero sarebbe passato quasi inosservato, e avrebbe potuto abbandonare la taverna senza problemi. Le ultime parole che avrebbe sentito, pronunciate con voce strozzata da quel poveraccio con il grembiule mezzo mangiato, sarebbero state un confuso farfugliare di «Senta, lei non può... E i miei clienti, non ho mai... Tutto un tavolo all'aria, ignominioso...»
Derek, però, avrebbe avuto ben altro a cui pensare rispetto all'indignazione dei commensali: inaspettatamente, senza che in alcun modo avesse potuto predirlo, aveva appena acquisito una capacità rara come la Legilimanzia. Aveva mosso i primi passi in quella difficile arte, e così si era appena concluso il primo capitolo di una conquista ben più articolata.
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Bene, la quest giunge infine al suo termine. Sblocchi la vocazione di legilimens apprendista:
Nella quest di sbloccaggio bisognerà ruolare una situazione in cui riuscirà a recepire i pensieri di altri pg per la prima volta. Da quel momento, a volte riuscirà a penetrare nella mente degli altri, altre volte non ci riuscirà nemmeno contro semplici maghi. Richiede distanza ravvicinata, contatto visivo con il soggetto, la bacchetta puntata e una gran dose di concentrazione; l'incanto da utilizzare è "Legilimens" che dovrà essere sempre formulato prima di un qualsiasi tentativo. Ancora difficile scegliere "l'argomento" trattato dalla mente che cercherà di sondare, dato che sarà investito da una valanga di emozioni, ricordi, paure, sogni ecc. Nulla può contro occlumanti apprendisti, semplici o esperti.
Puoi inserire la voce in scheda. Buon proseguimento!