Camillo Breendbergh vs. Jessica Treask, Studente vs Adulto

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 21/9/2020, 17:57
Avatar

Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

Group:
Negoziante
Posts:
880
Location:
Cioccolatino Amarena Mostarda Idromele Lampone Limone Oreo

Status:


Caratterialmente parlando, Camillo non era la persona più paziente, né la più affidabile. Perfettamente conscio dell’importanza di quel momento, della sacralità di quel luogo, aveva cercato per quanto più tempo possibile di rispettare ogni regola comportamentale il buonsenso gli avesse suggerito. Ben presto però - pochissimi minuti, dando retta alle lancette - si era reso conto che il garbo imposto da quelle consuetudini non era roba per lui. La parte di sé che aveva incosciamente cercato di reprimere aveva così approfittato del primo spiraglio concesso per evadere dalla sua prigionia, come uno sbuffo di fumo da un paio di labbra socchiuse, trovando presto il conforto di una sregolatezza che sentiva calzargli più comoda. Tralasciando ogni parvenza di astrattismo, il tutto si era concretizzato nel lancio di una manciata ananas. Gli piacevano quei frutti. Non si trattava tanto del loro sapore, che riteneva poco più che accettabile, quanto più per il loro design aggressivo, per quanto ironico. Erano l’opzione perfetta per mandare in vacca un duello gestito egregiamente fino a quel punto e, scagliarli contro una sfidante alle strette, per l’appunto, gli era sembrato il modo migliore per annunciare una rinnovata sfrontatezza. Da lì, non serve neanche specificarlo, le cose erano rapidamente degenerate. Prima si era ritrovato a subire un incantesimo trasfigurativo, che aveva reso inutilizzabile la mano dominante; la bacchetta era caduta. Poi, nel tentativo di recuperarla, si era ritrovato ad osservare il mondo da una prospettiva nuova. E vi dirò di più, gli servì pure cambiare il proprio punto di vista. In una frazione di secondo percepì il suo spirito rinascere, attraverso una metafora che sembrava volergli suggerire una morale dal significato assoluto. A volte, per comprendere veramente qualcosa, bisognava osservarlo da una nuova angolazione. Poi il buio.

CodiceMontagne. Piramidi. Pixel. La brezza soffiava impetuosa sotto una volta celeste ricca di pianeti mai osservati. Breendbergh scandagliò il panorama, soffermandosi un momento sulla desolazione di una città deserta prima di essere interrotto.
«Eh? Eh! EH… e tu chi diavolo sei?» Domandò inquieto, sotto lo sguardo severo di un serpente a bordo di uno scooter volante.
«Il mio nome è Cobra, io ti stavo aspettando, Kung Millo. Sono il tuo spirito guida». Sibilava. Kung Millo attese un istante prima di ribattere. «Ma che razza di posto è mai questo?»
«Questo è il paradiso, credo che tu sia morto». Cobra era un tipetto di poche parole.
«Cosa? Eppure sembra reale». Come poteva non esserlo? «E’ davvero reale».
«Senta signor Cobra, sono nel bel mezzo di un duello, ho bisogno che mi rimandi sulla Terra. Capito?» Nemmeno Camillo era uno che si perdeva in chiacchiere. Arrivò dritto al punto.
«Mi spiace ma non posso aiutarti, capisci? Sei morto». Il suo spirito guida provò a convincerlo. Non c’era più nulla per lui su quel sassolino azzurro sparato attraverso l’universo dei vivi.
«Va bene bro, vorrà dire che farò da me». Non disse altro, si svegliò.

*Cos-* *Visto?*
- Per tutti i funghetti, Camillo! Chi diamine è questo? -
*Cobra.* *E’ il mio spirito guida.* - Ci sta. -
Accadde tutto in un istante, forse a causa del trauma cranico. - Mi sorprenderei del contrario. - Ma in fin dei conti Camillo di botte in testa ne aveva prese nella sua vita, più di quante andava fiero di ammettere. *Forse è per quello che sei rimasto ssscemo.* - Questo sa il fatto suo. - *Zitti porci, sto cercando di concentrarmi.*
L’adrenalina che aveva in corpo lo avrebbe aiutato a rimettersi in gioco il prima possibile. Anche se era ancora troppo presto per agire, l’olandese non si scoraggiò e cercò di acquisire le informazioni che riteneva fossero di vitale importanza per la sua sopravvivenza. Dove si trovava sulla pedana, com’era disposto il suo corpo, dov’era Jessica e quale altra fattura stava per arrivargli addosso. Aveva ancora la bacchetta? Fece uno sforzo per prestare attenzione all’ambiente circostante ed alla sua avversaria, tenendo occhi ed orecchie ben aperti. La prima cosa che riuscì a capire era che l’ambientazione non era cambiata, cosa che gli suggerì di dare segni di vita prima che l’arbitro sospendesse la gara decretando il suo KO tecnico.
Se la contusione subita gli avesse permesso di aprir bocca, se il dolore provato - e lo aveva provato! - non gli avesse impedito di connettere le labbra al cervello, il Tassino si sarebbe espresso, dando pieno sfoggio della sua arroganza. Avrebbe rivolto le sue parole alla signorina Treask, alzando un po’ la voce affinché potesse sentirlo bene. «Adesso lo fai di nuovo, ma questa volta t’impegni».
C’era una ragione logica dietro al suo istinto autodistruttivo, ragione che ancora non riusciva a comprendere interamente. Ciò nonostante, sentiva di dover valorizzare i suoi punti di forza. Uno di quelli era il talento innato nel far incazzare il prossimo. Poco gli importava della dizione: se la sua voce fosse stata ricolma della sua sofferenza o se si fosse trasformata in un ebbro biascichio, non si sarebbe lasciato scoraggiare. Aveva davvero un piano, si motivò nuovamente. L’avrebbe scoperto in un momento di maggiore lucidità.

204/231 PS - 148/161 PC - 208/208 PM



//OT: Proroghina concessa dal Master, con cui mi scuso per il deliro.
PS: la seconda parte, quella centrale, è un'allucinazione. Assolutamente non una citazione cinematografica voluta, giurin giurello!
:secret:
 
Top
view post Posted on 30/9/2020, 11:32
Avatar

Il Fato

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
10,915

Status:



BENNY SEASHORE



Era un po' provato. Seashore, non Camillo. Lui era completamente a terra.
Bernard provava qualche riserva nei confronti di chi utilizzava incantesimi così violenti in duello. Di certo non si poteva evitare, considerato che quelli vietati nelle Congreghe di solito erano solo una manciata, fra maledizioni senza perdono e magie oscure. Eppure credeva che una buona strategia consistesse nel prendere alla sprovvista l'avversario con i piani più astrusi e imprevedibili. Aveva immaginato, qualche minuto prima, che Manilo stesse andando proprio in quella direzione evocando i suoi ananas. Sarebbe stato bello saggiarne l'efficacia sulla testa della Treask, ma la sua strategia aveva cominciato a far acqua da tutte le parti nel momento in cui fu chiaro che bastava un briciolo di distrazione, dieci centimetri di scarto, per rendere nulla la caduta libera del frutto esotico. Forse se lo era meritato quell'Orbus e, se Jessica gliene avesse dato la possibilità, avrebbe potuto comprenderlo e rattoppare le sue strategie.

Non appena Camillo tornò dal mondo di un Morfeo un po' ubriaco, si ritrovò ingessato dentro una camicia più rigida del solito. Il tessuto si era fatto di pietra, dalla superficie ruvida e fredda. Muoversi risultava molto difficile ma non impossibile. Qualsiasi rotazione era impedita, a meno che non avesse voluto provare a rompere la camicia in mille frammentini, schegge pietrose impietose nei confronti della carne. Le mani, la testa e le gambe comunque erano piuttosto in forma. Jessica era in piedi e su di essi si reggeva a malapena. Seashore storse un po' le labbra a quella vista. Era sicuro che non avrebbe retto molto, a meno che un incantesimo di cura non fosse giunto in suo soccorso.

JESSICA TREASK



Camillo
PS: 204/231
PC: 148/161
PM: 208/208

Camillo si sveglia. La sua camicia è diventata di pietra e gli rende i movimenti difficoltosi. L'effetto del veleno delle api finisce.

Jessica
PS: 45/100
PC: 144/150
PM: 100 (in caso di Trasfigurazioni 180)
Riesce a rimettersi in piedi.
Prossima scadenza: 5/10/2020 h13.00

 
Web  Top
view post Posted on 5/10/2020, 10:03
Avatar

Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

Group:
Negoziante
Posts:
880
Location:
Cioccolatino Amarena Mostarda Idromele Lampone Limone Oreo

Status:


CodiceLa parte del duro non si addiceva molto al signor Breendbergh. Bastava guardarlo bene per capire che altro non era se non un ragazzino con un po’ troppa voglia di cazzeggiare. Ogni occasione per sabotare il flusso di pensieri del prossimo pareva essere troppo ghiotta perché vi rinunciasse, ed infatti, anche quella volta non si lasciò pregare. Una frase ad effetto gli fu utile per dar prova della propria arroganza; aveva suggerito all’altra - la Treask, sua avversaria - di metterci più impegno. Fino a quel momento aveva fatto un ottimo lavoro dimostrando la sua abilità tecnica. Il Manus Transmutus gli aveva permesso di capire che non stava combattendo con una ragazzina, men che meno con un manichino. Poi si era arrivati al dunque e la fanciulla aveva peccato, rivelandosi estremamente parsimoniosa nell’infliggergli la dovuta punizione. Altro non doveva fare che approfittare di quel momento di smarrimento per stenderlo una volta per tutte. Invece era ancora lì, vivo, vegeto, assente per pochi istanti e poi di nuovo conscio. Grave errore non mandarlo al Creatore. Ciliegina sulla torta della disperazione, l’ultimo incantesimo lanciato.
Duro. L’impatto del raggio contro la camicia non fu percepito dall’olandese, ma la consistenza del tessuto cambiò tutto d’un tratto, lasciandogli intuire che avesse in qualche modo voluto imprigionarlo. Infatti era accaduto proprio questo ed al momento si ritrovava a non poter contrarre un muscolo, senza prima spezzare quella stoffa sottile con qualche movimento brusco. Del resto le leggi della natura suggerivano che, persa l’elasticità, quella superficie finissima non richiedesse poi molta forza per essere infranta. L’unico lato negativo di quella faccenda era il rischio di sentirsi i frammenti conficcati sotto la pelle, magari fin dentro la carne, al pari di schegge di vetro. Sbarazzarsi dell’impiccio in quel modo era un po’ come lanciarsi da una vetrata e pretendere di uscirne indenne. Certo, le alternative non mancavano. Un Inversum avrebbe fatto proprio al caso dello studente e così anche un Evanesco gli avrebbe permesso di cavarsela alla svelta. Ma in fin dei conti lui era Camill-O e quello era Jackass.
Mentre rimaneva sdraiato con le braccia lungo i fianchi, un mix di movimenti un po’ indelicati, per usare un eufemismo, venne messo in atto da Breendbergh al fine di rotolare a lato. Se tutto fosse andato come programmato sarebbe stato lo slancio iniziale, il più impegnativo di quella serie, a mettere in moto un piccolo susseguirsi di giravolte, grazie alle quali avrebbe cercato di schivare il prossimo attacco di Jessica. Una volta giunto al bordo, se fosse riuscito ad arrivarci, avrebbe sfruttato il momentum accumulato per tuffarsi come un salmone, magari attutendo come poteva l’atterraggio. Gli sarebbe piaciuto impattare al suolo, sentire la camicia disintegrarsi e conficcarsi nel suo corpo per liberarsi una volta per tutte dalla sua gabbia setosa e tornare in gioco. In tutto ciò avrebbe cercato di mantenere la bacchetta in una posizione tale da impedirle di spezzarsi, per quanto la sua flessibilità gli concedesse ampio spazio di manovra.
*Tu non ssssstai bene.*
- Non lo è mai stato. -
*E non vedo un futuro roseo, signori.*
Le incognite erano molte. Troppe. Non sapeva se ci sarebbe riuscito, né se la bacchetta avesse avuto qualche speranza di rimanergli in mano. Non comprendeva appieno il rischio di un’azione tanto pericolosa, sapeva solo che una volta ottenuta la protezione della pedana avrebbe avuto del tempo per riorganizzarsi. Ammesso e non concesso che fosse giunto vivo a destinazione.

204/231 PS - 148/161 PC - 208/208 PM

 
Top
view post Posted on 17/10/2020, 17:49
Avatar

Il Fato

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
10,915

Status:




JESSICA TREASK
Ira, odio, vendetta. Non esisteva una sola parola in grado di esprimere ciò che Jessica provava in quell'esatto frangente del duello, e forse sarebbe stato più semplice coniare un nuovo termine utilizzando il suo nome, inserirlo nel dizionario e definire una nuova tipologia di crollo emotivo. Stava cercando di darsi da fare per vincere senza crollare sulle ginocchia e quel bamboccio possedeva persino la tostaggine di alzare il capo da uno stato di semi-veglia per insultarla. Tutta la soddisfazione provata nel colpirlo si era dissipata con una sola frase: "adesso lo fai di nuovo, ma questa volta t’impegni". Avrebbe voluto rispondergli a suon di insulti, ma se c'erano delle cose che le avevano insegnato più di ogni altra a Beauxbatons erano la professionalità e il distacco.
A dire il vero non era mai stata una cima nel perseguire questo modello di atteggiamento. Tendeva a distrarsi, a fare scelte azzardate, a lasciarsi prendere dall'impulsività - proprio come in quel momento - ma se era riuscita ad arrivare fino alla Congrega dei Saggi Duellanti di Londra voleva pur significare che era una strega in gamba. Un ragazzetto come quello poteva sicuramente essere più freddo e veloce di lei nel sferrare gli attacchi e nel scegliere gli incantesimi più adeguati, eppure non aveva alcun diritto di sminuirla.
Fu semplice per Jessica convogliare tutte le sue forze nel nucleo del catalizzatore. L'impulso di zittire Camillo le aveva reso chiaro in un istante l'incantesimo da scagliargli. Le emozioni fluirono dal petto al braccio fino alla mano, per poi concentrarsi nel legno della bacchetta, che puntava inesorabilmente il ventre del ragazzo disteso di fronte a lei. Il polso roteò una prima volta in senso orario, una seconda e una terza in senso antiorario, poi un'ultima in quello opposto. Successivamente la formula «Reducto!» avrebbe sancito l'esplosione della sua rabbia. Forse un po' troppo poco professionale fare questo a qualcuno totalmente privo di forze e inerme ma... non era stata lei a fare le regole del gioco. Avrebbe colpito, e l'onda d'urto sprigionata dal Reducto era quanto di più calzante al suo stato d'animo.
***

Seashore teneva le mani ancorate ai braccioli della poltrona, li stringeva come se ne andasse della sua vita. Se ci tenete a saperlo, il nostro arbitro ha sempre avuto un certo timore reverenziale nei confronti delle donne arrabbiate. Il gentil sesso era da lui apprezzato e stimato, e non aveva mai nemmeno pensato in un singolo attimo della sua vita che una strega valesse meno di un mago. Tuttavia c'era da dire che una donna adirata non poteva che essere ancor più feroce del virus del Vaiolo di Drago ad uno stadio avanzato. Quando sua moglie si arrabbiava con lui - e i casi non erano rari - un istinto forgiato da anni di esperienza lo spingeva ad abbassare la testa e a coprirsela con entrambe le mani per evitare i cocci dei piatti del servizio di porcellana che la donna faceva schizzare qua e là con la magia senza nemmeno muovere un dito. Non a caso l'incantesimo più inflazionato a casa Seashore era il Reparo.
Stando al duello, invece, Benny sentì il sangue raggelarglisi nelle vene non appena Manilo aprì bocca per dire la sua alla Treask. Sentiva odore di ossa rotte, botte in testa e occhi pesti, e non ci voleva un veggente per compiere una previsione simile. Bastava guardare la faccia della francese e contare le svariate gradazioni di colore che assunse prima di dar fuoco alle polveri. Comunque il ragazzo non seguì la stupida scelta di tirare la pietra e di rimanere sul posto incassandole: il tentativo di spostarsi verso il bordo della pedana era un ottimo spunto sia per schivare che per rompere quella scomoda camicia di forza, anche se il percorso da fare era un po' più lungo del previsto e il suo corpo meno rotondo e meno propenso a rotolare per inerzia ridotto in quello stato. Come una tartarughina capovolta sul proprio guscio, Breendbergh prese una spinta e si ritrovò disteso sulla pancia. Sentì la parte anteriore della camicia frantumarsi in mille pezzi, schegge sottili che si dispersero fra la pedana e l'interno della giacca. Qualcuna di esse gli graffiò il ventre, rendendo un pizzico più fastidiosa quella posizione (-2PS), ma senz'ombra di dubbio non fu questo il dolore più grande. Il Reducto di Jessica non prese l'obiettivo sperato, ma Camillo non era del tutto fuori portata dal suo raggio d'azione. L'onda d'urto colpì in parte la pedana provocando un buco fra le assi di legno, in parte il braccio destro del ragazzo già di suo indisposto per una sottile questione di dimensioni (-7PS). Anche lì, la manica della camicia, già parzialmente crepata a causa della rotazione, si frantumò ancora e graffiò ulteriormente il braccio del ragazzo (-2PS).Tuttavia i suoi movimenti sarebbero stati più veloci e meno goffi da quell'istante in poi. Conveniva muoversi.

***

Che faccia da schiaffi, che scherzo della natura. Se ne avesse avute le capacità, Jessica avrebbe fatto crollare il tetto della Congrega sulla testa di Camillo. Chissà se sarcasmo e ironia l'avrebbero riportato a galla dalle macerie per dirle di metterci più forza di volontà! Lo aveva colpito, ma lui era riuscito a schivare una parte del Reducto. Ogni minuto di quel duello vedeva una presa in giro nei confronti del suo orgoglio. Non ne poteva più. Fatto quel buco sulla pedana, Jessica rialzò la bacchetta, ben salda al polso, portandola all'altezza della spalla sinistra. «IMM-» Con grande slancio la mosse sferzando l'aria e pronunciando la seconda parte della formula «-pedimen-» per poi far ricadere la punta del catalizzatore sul ragazzo disteso. «-tAA!» L'immagine della camicia di forza accompagnò l'esecuzione dell'incantesimo, quasi come se volesse riproporre il Duro già castato. Se fosse andato in porto, Camillo avrebbe fatto ben più fatica a liberarsi di quel problema.

BENNY SEASHORE



Camillo
PS: 193/231
PC: 148/161
PM: 208/208
Camillo riesce a capovolgersi, schivando in parte l'attacco di Jessica. Le schegge della camicia - si sono rotte la parte anteriore e la manica destra - si sono conficcate sulla superficie della pelle graffiandola. E' disteso di pancia e, sebbene riesca a muoversi più liberamente, risente del Reducto sul braccio dominante già incantato dal Manus Transmutus.

Jessica
PS: 45/100
PC: 144
PM: 100 (in caso di Trasfigurazioni 180)
Prossima scadenza: 22/10/2020 h 19.00

 
Web  Top
view post Posted on 22/10/2020, 15:57
Avatar

Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

Group:
Negoziante
Posts:
880
Location:
Cioccolatino Amarena Mostarda Idromele Lampone Limone Oreo

Status:


CodiceSbadacronch. L’impatto della pedana contro la sua corazza improvvisata era stato sufficiente per frantumarla in mille pezzi, restituendo la sensazione di una bella spanciata sopra un foglio di carta un po’ troppo vetrata. Non particolarmente doloroso, ma nemmeno troppo piacevole. A Camillo sarebbe potuta andare decisamente peggio, specialmente considerando il fatto che il piano originale prevedeva di tuffarsi fuori dal rilievo su cui stava combattendo. Nemmeno voleva pensare a cosa sarebbe potuto accadere in quel frangente.
Fatto stava che l’olandese, grazie a quello stratagemma, era finalmente libero, seppur non volante - come previsto dalla leggenda - e nemmeno troppo, ad esser pignoli. Le maniche della camicia ancora ingessate lo trattenevano dal compiere movimenti ampi. Era stata una fortuna che Jessica non avesse infierito sul suo corpo ormai seminudo lanciando l’ennesimo incantesimo trasfigurativo. La donna sembrava aver optato per un’azione più aggressiva ed il suo fallimento era stato indispensabile per liberare dalla sua prigionia il braccio dominante. C’era sempre un prezzo da pagare in quei casi e lui aveva saldato il suo debito con il modesto dolore che era susseguito al Reducto. Come da prassi era stato fortunato. Venir preso in pieno da quella stregoneria non doveva far bene né al corpo, né allo spirito ed in un certo senso fu grato alla signorina Treask di non aver giocato d’anticipo su una possibile schivata. Ormai aveva come l’impressione fosse proprio un’IA progettata male ad osteggiarlo, sebbene qualche bella giocata lo avesse quasi aiutato a convincersi del contrario.
*Beh, ragazzi, è stato bello.*
Un pensiero sfuggente era stato formulato dalla mente contorta del Tassorosso, proprio mentre i frammenti della pedana infranta iniziavano ad atterrare nei paraggi. Se era vero che la rabbia operava come benzina per tirare avanti, la noia funzionava al pari del nitrometano. Scattò come un Dragster, puntando il tutto per tutto su una strategia prettamente offensiva, assumendosi così il rischio di un risvolto disastroso. Con un movimento violento ma controllato del braccio sinistro, Breendbergh tentò di rompere l’ultimo lembo della camicia integra in due punti: spalla e incavo del gomito. Nel farlo, Camillo fece il possibile per portare l’arto, che prima era disteso lungo il fianco, in avanti. Se ci fosse riuscito avrebbe immediatamente impostato il braccio, così da poter sollevare rapidamente la bacchetta tracciando una frustata verso l’alto. Il polso rigido e la presa salda ad imitare la risolutezza dello studente. In concomitanza avrebbe enunciato la prima parte della formula «Petrìficus-». Senza esitare, il duellante avrebbe abbassato il braccio con un movimento energico ed incisivo, guidato da una concentrazione ferrea, al fine di rivolgere la punta del catalizzatore contro Jessica, che non aveva smesso di tenere d’occhio per un istante. Poi «-totàhlus». Con la bacchetta già indirizzata verso il suo obiettivo. Ammesso e non concesso che nulla fosse stato in grado di spezzare quella sequenza. In fin dei conti Manilo Bestburger sapeva di essere sotto attacco e sapeva che il dolore causato dalla rottura della manica - sperava si rompesse! - avrebbe potuto compromettere la sua mira, già parzialmente inconsistente. Attaccava con il braccio sinistro. Era anche per questo che si premurò di prestare la massima attenzione ai movimenti ed alle tempistiche, accelerati a causa della fretta incombente, ma non per questo lasciati al caso. Avrebbe stretto metaforicamente i denti e sarebbe andato dritto verso il suo traguardo: rovinare il divertimento alla sua avversaria, da bravo ragazzino capriccioso quale era.

193/231 PS - 148/161 PC - 208/208 PM

 
Top
view post Posted on 29/10/2020, 10:50
Avatar

Il Fato

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
10,915

Status:



BENNY SEASHORE

L'abilità nel duello non comune, Seashore lo sapeva molto bene. In realtà per dimostrarsi duellante bisognava possedere un gruppo polposo di qualità che spaziavano dalla velocità d'azione e di pensiero, se non la simultaneità degli stessi, alla conoscenza teorica e alla memoria fisica. La signorina Treask probabilmente si era data da fare per ricevere quel titolo, ma raggiungere il podio non significa che si è gli unici in grado di farlo. Il suo momento di gloria in quello scontro fu breve ma intenso. L'apice fu senza dubbio la trasfigurazione del corpo dell'avversario, il culmine quell'Impedimenta gonfio di ira che, un po' per caso un po' perché un incantesimo eccessivamente laborioso, riuscì a raggiungere l'altro troppo tardi.
Camillo si ritrovò le braccia flosce - già martoriate dalla rottura della manica della camicia (-2 PS) - e il corpo dal bacino in su dotato della stessa vitalità di un bradipo (-12 PS), ma non prima che il raggio azzurrino colpisse Jessica intrappolandola in una consistenza a dir poco spiacevole. La ragazza si bloccò sul posto divenendo di pietra e poi cadde all'indietro ormai svenuta senza dar segno di poter continuare lo scontro (-26 PS, -4PC). Fu così che l'arbitro si alzò dalla sua sedia e con un Sonorus sulla propria gola parlò catturando l'attenzione dei presenti.
«Basta così» disse. «Mi pare di aver capito che il vincitore di questo duello altri non è che il nostro Manilo Breendbe-»
«Coff coff, Benny. Il ragazzo si chiama Camillo.» Seashore, già con i palmi dritti verso il soffitto, venne interrotto da un bisbiglio nell'orecchio. Kevin si era avvicinato per correggerlo, forse un tantinello desideroso di fargli rendere conto del suo problemino con i nomi. Ma l'americano parve cadere dal pero e si corresse subito. «... il nostro Camillo Breenbergh! Grazie Gavin.»
Tutto è bene quel che finisce bene, così il famigerato Bernard Seashore si sarebbe avvicinato al vincitore per stringergli la mano davanti a qualche flash. «Qua la mano, ragazzo!» Ma una volta salito sulla pedana e allungata la destra si bloccò alla vista delle dita da lucertola che fuoriuscivano a stento dalla manica della giacca. «Ah! oh, insomma, sarà per un'altra volta. A te ci penseranno i medimaghi.»
Così l'uomo si allontanò e uscì dalla sala seguito da una fiumana di giornalisti e fan che lo aspettavano in corridoio, pronti a chiedergli foto e autografo, mentre gli emissari del San Mungo correvano verso Camillo e facevano levitare via una Jessica Treask catatonica.

JESSICA TREASK



Camillo
PS: 179/231
PC: 148/161
PM: 208/208


Jessica
PS: 19/100
PC: 140/150
PM: 100 (in caso di Trasfigurazioni 180)

Complimenti, Camomillo! Per la tua vittoria, il buon role e le ottime strategie ricevi 2PS 2PC 2PM e 1PE.
Alla prossima!

 
Web  Top
20 replies since 23/4/2020, 10:19   766 views
  Share