Not a real gold

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view post Posted on 19/8/2020, 16:16
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Prefetto Grifondoro
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Ndaolk4Erano solo da pochi minuti che Viv si era unita al gruppetto di ragazzi, ma una parte di sé se ne stava già pentendo. Si era avvicinata solo nel tentativo di fare la cosa giusta: di mediare una situazione delicata, ma Vivienne si accorse che era invece troppo difficile da gestire, sembrava quasi che tutti ci avessero preso gusto a battibeccare. Se non fosse abbastanza anche un'altra ragazza si "unì al club". Era una bionda che era sicura di aver già visto sicuramente a lezione, ma anche da qualche altra parte, solo che a Vivienne sfuggiva il collegamento. Prese subito le parti della mora serpeverde che ora aveva anche un nome, Maxine. In quanto persona esterna ai fatti, proprio come la nuova arrivata, Vivienne si sentì in dovere di raccontare l'accaduto da un punto di vista il più oggettivo possibile. « Da quello che ho capito è stata una serie di sfortunate cadute e di incantesimi sbagliati! Niente per cui valga la pena minacciare nessuno. » Ovviamente non riuscì ad essere completamente obbiettiva, dopotutto si era inserita nella conversazione per qualcosa che lei aveva giudicato sbagliato e questo significava che aveva anche lei preso le parti di qualcuno. La bionda Narcissa si rivolse poi verso la corvonero dai capelli rossi. *Letterina? A cosa si riferisce?* Il soprannome con cui si rivolse a lei era piuttosto curioso, ma forse - per il momento - era meglio non indagare di più per evitare di scatenare altri litigi. In ogni caso la rossa tenne testa a Narcissa, dimostrandosi non meno agguerrita di lei. Viv provava sentimenti contrastanti verso quella ragazza, da una parte le era sembrata tranquilla - lontana ad esempio dall'irruenza di Maxine - allo stesso tempo però, era come se non fosse interessata ad una pace tra i presenti. Ma soprattutto fu la reazione alle sue parole a piccarla un po', lei aveva cercato di comportarsi in modo educato e lei aveva risposto con una mezza smorfia, un mezzo sorriso, insomma quello che fai quando non vuoi risultare maleducato senza però voler nascondere veramente quello che stai pensando. Più che piccarsi, Vivienne si dispiacque e per un attimo si chiedette se forse quello che aveva detto era sbagliato, o fuori luogo. « Piacere mio Michael! » Il ragazzo invece, tale Michael, si dimostrò più disposto ad una pace tra le varie parti: anche se non poté evitare di lanciare le proprie frecciatine, lo faceva diversamente dagli altri, in un modo più pacato e sicuramente con un tono che non faceva trasparire inimicizie verso qualcuno in particolare, la sua ironia avrebbe potuto colpire chiunque dei presenti alla "festa". Vivienne continuò ad ascoltare i battibecchi, che tornarono ad essere tra Maxine e la mora corvonero, di cui non aveva capito ancora il nome. Viv, che di solito sarebbe stata una gran chiacchierona, però, se ne stette zitta, temendo che qualsiasi frase potesse innescare una nuova miccia tra i presenti, visto che alcuni parevano abbastanza infiammati. Ma si accorse subito che ora le cose sembravano diverse, la corvonero mora appariva turbata, come se improvvisamente si fosse accorta di quello che era successo, o forse aveva notato il cambio di tono di Maxine, la ragazzina aveva abbandonato il tono accusatorio in favore di uno più rassegnato, quasi che non ce la facesse più a continuare a combattere contro il gruppo. Così la corvonero provò a sotterrare definitamente l'ascia di guerra e sembrava ben convinta ad aiutare Maxine, coinvolgendo tutti i presenti nel lavoro. Viv si sentì sollevata nel sentire le sue parole, forse quella poteva essere la fine dell'astio - anche se dopo l'arrivo di Narcissa non era più così scontato -. Sorrise genuinamente nel momento in cui venne interpellata. « Certo! Conta pure sul mio aiuto! » Non era certa di poter dimostrare di essere "eroica e generosa" ma di sicuro non avrebbe mai detto di no quando c'era da aiutare qualcuno, sopratutto dopo che anche lei aveva notato il repentino cambio di atteggiamento di Maxine. Così Vivienne, che era una persona che cercava sempre di vedere il bello delle persone, piano piano iniziò a convincersi di nuovo che, nonostante l'inizio burrascoso, quella poteva essere davvero una buona occasione per conoscere nuove persone.






Ok, spero di non aver sbagliato nulla, ahahah
Se c'è qualcosa che non torna fatemelo sapere che cambio! <3
 
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Narcissa E. Miller
view post Posted on 19/8/2020, 17:33





Narcissa Elodie Miller
Serpeverde | Studentessa, I anno | 11 anni | Outfit | ♪XwFHG5M
"Un ronzio fastidioso, lo sento, oh sì, lo sento, cosa sarà mai?!"
L'ironia della piccola Serpeverde ruppe il temporaneo silenzio che s'era venuto a creare nel gruppetto di primini. Narcissa scoccò un'occhiata infuocata a Michael, il ragazzo di Tassorosso che aveva osato rovinare il suo ingresso trionfale con quell'uscita infausta quanto fuori luogo. Certo, agli occhi dei più la sua ironia sarebbe parsa sicuramente divertente, ma non a quelli di Narcissa, che si era subito sentita in dovere di metterlo al suo posto. Voltò la testa verso il Tassorosso, lasciando che la lunga chioma dorata seguisse sinuosamente il movimento del suo capo. Gli occhi cerulei erano praticamente fissati in quelli più scuri del Tassorosso e non accennavano a volersi abbassare, segno che lei sarebbe andata avanti a testa alta e non si sarebbe piegata per nessuna ragione al mondo.
"Non mi sembra d'aver chiesto a nessuno di voi come steste, ma buono a sapersi" commentò piccata, incrociando le braccia al petto e increspando le labbra in segno di disapprovazione. Se c'era una cosa che detestava era quando qualcuno faceva commenti fuori luogo. E lei, in quel preciso istante, aveva trovato l'intervento di Michael decisamente sgradevole da digerire.
"E comunque se Max dovesse decidere di rompere il naso di qualcuno di voi, per errore, s'intende, eh, avrebbe tutto il mio appoggio, dato che niente si rompe per errore." specificò con dovizia di precisione, sottolineando quel ‘per errore’ utilizzato dapprima da Michael.
Era sul punto di proferire ancora qualcosa quando la voce di Delta interruppe le sue parole. A quanto pareva in quel corridoio l'elettricità correva a bizzeffe, perché tutti, lei compresa, sembravano particolarmente su di giri. Le iridi azzurre si spostarono dal buon Michael per posarsi di nuovo su Delta, che la stava fissando in cagnesco. L'aria di Narcissa s'incupì istantaneamente.

"Letterina, dai, non roderti il fegato. Non serve che mostri a tutti i presenti quanto invidi il mio carisma. Passeranno anni, se non secoli, prima che tu possa anche soltanto minimamente pensare di rubarmi la scena. Fino ad allora potrai soltanto prendere spunto. Intanto goditi i trenta secondi di gloria che ti sei guadagnata cercando invano di tenermi testa, te li sei meritata."
Un ghigno malevolo si dipinse sul viso di Narcissa, mentre intorno a lei sentiva gli occhi di tutti puntati su di sé. Sinceramente quell'arroganza iniziava ad andarle stretta e in parte le dispiaceva d’aver risposto in quel modo a Delta, ma le sue parole l’avevano colpita come una freccia in pieno petto; e poi l'idea che qualcuno potesse aver vandalizzato quell'oggetto che Maxine stringeva tra le mani e al quale sembrava tenere parecchio la turbava. Detestava quando accadeva qualcosa di spiacevole a una persona che reputava amica. A frenare il suo pensiero fu però proprio la voce della stessa Max, che la riportò alla realtà circostante. Narcissa sgranò appena gli occhi però nel sentire la nasalità del suo tono, di solito invece più squillante e vivace.
"Max, ma stai bene?" domandò, per una volta sinceramente preoccupata.
Osservò con maggiore attenzione la concasata. Sotto la frangetta storta c'erano un paio di occhietti lucidi e annebbiati da un'influenza in corso. Il naso sembrava essere stato tappato dal raffreddore e anche il colorito era pallido e decisamente poco sano. Narcissa se ne dispiacque immediatamente. Per quanto potesse sembrare strano, anche lei aveva dei sentimenti quando si trattava di persone che considerava davvero sue amiche.

"Credo dovresti andare..."
Stava per concludere con "in infermeria" quando un'altra Corvonero la interruppe.
*A quanto pare alle Corvonero piace parlare a sproposito e interrompere la gente quando parla*
Narcissa aveva la sensazione di aver già visto quella ragazza da qualche parte, forse allo Smistamento oppure a lezione. Non che le cose cambiassero particolarmente. Ultimamente fra l'altro non faceva che arrivare in aula a lezione quasi cominciata, dovendosi di conseguenza adattare agli ultimi posti e senza curarsi di chi, invece, occupava quelli nelle prime file. Non che la cosa le dispiacesse, visto che le sedute in fondo erano un ottimo biglietto da visita per non dover necessariamente passare le ore di lezione china sulle pergamene a prendere appunti che avrebbe potuto benissimo poi farsi passare da qualche compagno di corso più ligio al proprio dovere e meticoloso negli studi.

"Credimi, vorrei tanto poter cruciare qualcuno. Potrebbe diventare anche uno dei miei sogni nel cassetto, se solo non fosse illegale e mi procurerebbe una reclusione ad Azkaban"
Il tono fortemente canzonatorio con cui Narcissa parlò fu accompagnato da un’eloquente alzata di spalle. Da un lato apprezzava il fatto che la Corvonero avesse capito che una delle cose migliori che potesse fare era provare un reverenziale rispetto verso di lei e, più in generale, di tutti i suoi compagni di Serpeverde, ma dall'altro... come poteva ignorare il fatto che lanciare Maledizioni Senza Perdono fosse illegale? Certo, lei l'aveva scoperto a sue spese, dato che suo nonno era stato arrestato proprio per essere stato sorpreso dal Ministero ad aver usato illecitamente uno di quegli anatemi illegali su un altro essere umano, tuttavia Narcissa pensava che fosse una cosa risaputa più o meno in tutto il mondo magico. L'ultima cosa che avrebbe voluto sarebbe stato farsi condurre in cella per il resto della sua vita.
*Nossignore, in cella ci starà mio nonno, ma io non ho intenzione di andarci* pensò risoluta. E per qualche istante nella mente le balenò ancora quell'articolo di giornale che aveva letto a casa, dove la foto segnaletica di suo nonno e di altri due o tre soggetti spiccava in prima pagina, sotto alla scritta "Finalmente dentro".
Era sul punto di esprimere a voce il suo pensiero - omettendo vivamente il fatto che suo nonno fosse recluso, nella speranza che nessuno ricordasse quel trafiletto - quando la Grifondoro, che fino a quel momento era rimasta in disparte, si rivolse a lei. Narcissa si voltò a guardarla, rimanendo in ascolto delle sue parole. Finalmente era arrivato qualcuno disposto a fornire una spiegazione più che valida alla situazione che s’era venuta a creare in quel corridoio, senza sarcasmo o senza altri scopi. Ma quando Vivienne spiegò delle varie cadute a domino dei ragazzi presenti e di incantesimi sbagliati, Narcissa inarcò appena il sopracciglio, fortemente scettica.

”Stai quindi dicendo che loro sono caduti accidentalmente addosso a Max?” domandò sgranando gli occhi per avere conferma delle parole della piccola Grifondoro.
Narcissa scoccò un’occhiata eloquente ai presenti, come a voler tacitamente commentare: “bastava dirlo e non avrei nemmeno attaccato con questa manfrina”. Certo, doveva uscirne pulita lei, no? Non poteva ammettere d'aver agito troppo impulsivamente e di essersi immischiata in una faccenda che, di fatto, non la riguardava minimamente.

”Immagino che nessuno di voi abbia tenuto in considerazione che a Hogwarts un oggetto di chiare origini babbane possa aver deciso di non funzionare perché qui nessun oggetto elettronico babbano funziona aggiunse con tono ovvio.
Certo aveva notato una piccola scheggiatura sullo schermo, ma quella era riparabile con un semplice Reparo, non appena l’avessero appreso a lezione. Del resto beh… erano tutti pur sempre giovani maghi in erba, no?
A quel punto scoccò un’occhiata alle due Corvonero. Di solito non erano i Corvonero quelli che ne sapevano più degli altri? Scoccò un ghigno perfido in direzione di Delta, sua vittima preferita in tutta quella faccenda.

”Letterina, non dirmi che una secchiona come te non lo sapeva” la sbeffeggiò, certa che l’ennesima frecciatina le avrebbe fatto saltare i nervi. Lo sguardo si spostò rapidamente sull'altra Corvonero, che soggiornava accanto a Delta, quasi stesse dandole man forte e sostegno.
"Non siete voi Corvonero di solito i primi della classe?" disse poi rivolta a Ruby.

PS: 101 | PC: 50 | PM: 50| PE: 1
Giuls || © harrypotter.it



Rispondo adesso perché domani temo di non avere il tempo necessario per seguire con attenzione tutti gli scambi. Inizia per me un mese pesantissimo, ma prometto di non perdere nemmeno un post. Spero di non aver dimenticato nulla, ma in quel caso fatemelo notare che modifico
 
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view post Posted on 20/8/2020, 12:44
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Quando un minimo di tranquillità sembrava essere raggiunta, e quando anche la tenace Maxine sembrava voler dar segni di conciliazione, la nuova serpeverde entrò in scena come un tornado in città. L'ingresso di Narcissa ebbe la naturale conseguenza di suscitare la pronta risposta di tutti i presenti, anche se ognuno -ovviamente- lo fece a suo modo. Il primo sguardo fu quindi per Delta McTavish, la rossa di Corvonero che sembrava, tra tutti, essere quella meno propensa al dialogo, forse per l'irritazione del momento, forse per naturale timidezza, o forse per altro ancora. Era difficile capirlo per Michael, dal momento che non aveva sufficienti conoscenze della McTavish per lanciarsi in una ipotesi credibile e definitiva. Ogni tentativo di leggere la rossa decadde quando lei, ironica, si rivolse proprio a lui dandogli del coraggioso. Era implicito che, in realtà, gli stesse dando del fifone. Rise divertito, consapevole del fatto che con le sue battute scherzose, e con la sua ironia finalizzata a espandere la conversazione con tutti i presenti, si era davvero meritato quell'epiteto. <vero?!> Esordì da subito verso Delta, trattenendo a stento un sorriso divertito. <ancora oggi mi chiedo perché il cappello non mi abbia smistato a Grifondoro.. mi sarei meritato di andare tra i coraggiosi ad honorem.> Roteò gli occhi al soffitto, fingendosi esasperato, tornando ben presto su Delta. <ma che ci vuoi fare, anche i migliori sbagliano.. non ne faccio una colpa al cappello. Forse.> Sorrise divertito, facendo anche spallucce. In realtà non credeva davvero a quello che aveva appena detto, anzi a dirla tutta era una sua solita messinscena carica di ironia, che si poteva tranquillamente leggere -nei contenuti- al contrario. A Tassorosso lui si era sempre trovato bene e, alla fine della fiera, era sicuramente la realtà che gli stava più giusta. Le seguenti parole di Ruby, che scherzosamente lo definivano come Superman, gli dettero la palla al balzo per collegarsi ancora alla questione. <visto? Sono un Grifondoro mancato.> Esternò ancora una volta verso Delta, scherzando. E fu allora che, essendoci una Grifondoro lì presente, colse la palla al balzo per rivolgersi a lei. Si voltò così verso Vivienne, pronto a parlarle. <mi adottate come fratello?> Le chiese, divertito, facendo anche spallucce. Tuttavia sembrò ripensare davvero su una frase di Ruby, che lo portò a voltarsi verso di lei. La guardò per qualche istante con maggiore intensità, come se nel mentre stesse riflettendo su qualcosa di enorme importanza. <ora che ci penso.. in che senso sono l'unico a non farti paura?> Finse di guardarla male, come se quello che la corvonero disse fosse qualcosa di negativo. <ci tengo alla mia reputazione di cattivo, quindi dimmi.. in cosa ho sbagliato?> Dal sorriso che spontaneo nacque sul volto, si capiva benissimo che Michael stava scherzando. Non gliene fregava nulla di essere cattivo, perché alla fine neanche avrebbe saputo come esserlo davvero, ma stava mettendo su quel teatrino solo per fare conversazione e stemperare i toni che si erano venuti a creare. Un tentativo come un altro di mettere una croce sopra tutta quella serie di sfortunati eventi. Quando Vivienne fece un riassunto molto rapido di quello che era accaduto a Narcissa, lui sorriso divertito. <il riassunto della mia futura concasata è giusto, ma.. tecnicamente io sono solo finito a terra due volte, senza spingere nessuno. E poi, non ho sbagliato nessun incantesimo!> Puntualizzò divertito, continuando a esporsi in quella maniera molto particolare, in un mix esplosivo tra giocosità e ironia. Tra le altre cose continuava a darsi del "futuro Grifondoro", come se quella eventualità fosse -per altro- possibile. <sia mai che il condor inizi a vedermi come un possibile colpevole..> Chi era il condor? Ovviamente ai suoi occhi proprio Narcissa, che infatti iniziò a guardare. Un'associazione priva di malizia, infatti in quella definizione data non c'era malignità o cattiveria, anzi un sorriso che permetteva di intuire il fatto che stesse scherzando. Anche se la Serpeverde era parecchio aggressiva, lui non abbandonò quel tentativo di scherzare abbastanza pericoloso. Quando però proprio Narcissa commentò piccata alla sua ironia, lui sorrise divertito. <buono a sapersi? Vedi che allora, sotto sotto, ti interessa davvero di noi?> Chiese ironico. Aveva intuito il fatto che anche l'altra stesse rispondendo alla sua ironia con il sarcasmo, eppure non perse attimo per travisare volutamente il nocciolo della questione, provando a leggerlo a suo favore. Per questo, quando Narcissa fece quella successiva uscita a favore -implicito- della violenza, lui si ritrovò a ridacchiare. <beh, tu hai rotto la mia convinzione di trovarmi davanti a una persona cattiva.. a quanto pare, invece, ti preoccupi per gli altri.> Si ritrovò a dire, continuando a travisare volutamente quello che l'altra aveva appena detto. <se niente si rompe per errore.. allora tu volevi mostrarti a noi in tutta la tua dolcezza?> Usare la parola "dolcezza" a seguito di tutto quel fiume di parole molto piccate e aggressive usate da Narcissa era davvero paradossale. Proprio questo lo divertiva, incurante del fatto che avrebbe potuto fare alterare duramente la Serpeverde. Alla fine lui prendeva tutto molto sul gioco e sullo scherzo, in qualunque situazione si sarebbe trovato.
 
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view post Posted on 22/8/2020, 22:06
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draco dormiens nunquam titillandus

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δ Delta McTavish I anno 11 anni Outfit δ
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Michael. Mike era un bambino simpatico, la sua "stranezza", se così poteva essere definita, lo equiparava molto a mio padre.
Rubina. Ruby dormiva nella mia stessa camerata, quella delle novizie, nella torre Corvonero. La sua stranezza, equiparabile a quella di mio padre e di Michael, era ok, ma ciò che mi aveva più colpita, era, senz'altro, il suo animo, mostratosi infinitamente buono. Poi, il calore amichevole della sua mano sulla mia spalla, mi aveva dato un piacevole sollievo.
Maxine. Max era una Serpeverde a tutti gli effetti, o almeno credevo che lo fosse, però non sembrava triste quanto la Miller: era ovvio che la vita della prima fosse più piena ed appagante della seconda, in quanto non dovesse ricorrere, come quest'ultima, alla denigrazione degli altri per sentirsi superiore.
Vivienne. Viv era amichevole, ma mi metteva una gran soggezione con quell'aura di gentilezza e perfezione e tutta quella biondosità.
*Perfetto*
Il mio cervello non si stancava mai di lavorare, soprattutto quando dall'altra parte c'era Narcissa, che doveva esibire quella sua bella personalità a tutti i presenti.
Hamish avrebbe detto "Se una cosa non ti interessa, non ti puoi sempre estraniare dal mondo, è maleducato!", dunque lo feci, ascoltai le ultime offese che il cervello della Miller riusciva a partorire per sentirsi tanto grande.
Sorrisi.
L'ironia simpatica non era il suo forte, bensì un campo piuttosto inesplorato. D'altronde, per quello che la sua figura mi aveva mostrato, non potevo che immaginarmi elfi domestici, posate dorate ed un lungo viale tetro per giungere ad una tetra villa con un tetro cancello.
Non vi era spazio per la stravaganza nella sua vita, come quella di Ruby, o di Mike. O del signor McTavish.
«Non siete voi Corvonero, di solito, i primi della classe?»
Se la Miller fosse stata abbastanza riflessiva, avrebbe saputo che i Corvonero erano scelti per la loro curiosità, creatività, o per la loro intelligenza, appunto. E toccava Loro decidere di svilupparla, o meno.
Essere intelligenti, curiosi e creativi ed essere... come aveva detto? ... "Secchioni" erano cose, forse, correlate, ma completamente diverse.
Ero dell'idea che le quattro Casate fossero solo un punto di riferimento, poiché era bizzarro catalogare, con due pregi in croce, dei bambini, cui la prima caratteristica era, sicuramente, la dinamicità con cui la loro mente mutava: lo avevo provato sulla mia stessa pelle con l'allontanamento di mio fratello, una volta partito per Hogwarts.
Tutti potevano finire a Corvonero se fosse stato sufficiente avere "O" a qualsiasi materia, o se fosse bastato sfogliare qualche libro due volte in più degli altri. C'era, per esempio, quella Grifondoro che alzava sempre la mano a lezione, o quel Tassorosso che sapeva tutto sul volo e le scope, avendo consultato, indubbiamente, più manuali di me in quell'ambito.
E, allo stesso tempo, ero più che sicura che non tutti i discepoli di Priscilla raggiungessero l'eccellenza in qualsiasi materia.
Ma Lei, tutto quello, non poteva, certo, capirlo, altrimenti avrebbe corso il rischio di indossare questo mio stesso blu.
Era più facile appiccicare un'etichetta a caso e continuare l'opera su palcoscenico della propria vita, anche se non era proprio di gran classe, neanche per una Serpeverde.
Mantenni il contatto visivo su di Lei e sorrisi ancora, nascondendo l'arringa finale con cui il mio orgoglio e il mio cervello si stavano battendo, per avere, nuovamente, il controllo sulla mia bocca.
Ma sai che c'è?
«Grande!»
Dissi liquidandola con due leggere pacche sulla spalla sinistra, voltandomi, poi, subito verso Vivienne, cercando di celare tutta quell'incertezza che mi provocava.
«Io sono Delta, il piacere è tutto mio, ma non credo che quel coso funzionerà più qui ad Hogwarts!»
Allungai, dunque, lo sguardo verso Max, sorridendo, poi, alla mia concasata, che, con il monologo di poco prima, aveva dimostrato quanto di più buono e genuino ci fosse in Lei.
Il mio stomaco brontolò, di nuovo, e il mio viso si fece rosso d'imbarazzo.
«Quindi, salterei subito alla biblioteca, o allo spuntino...»
Sfiorai con la mano la mia pancia ed abbassai lo sguardo.
info box ©Aiden Weiss

 
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view post Posted on 23/8/2020, 15:46
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Dopo la mia proposta, la situazione sembrava che si stesse “raffreddando”, la moretta, con mia grande sorpresa si scusò, nonostante continuò a negare di non avermi mai vista prima. *Ma sei seria?!? Uff… vabbè, lasciamo stare, l’importante è che mi aiuti.* alzai gli occhi al cielo, quasi esasperata dalla goffagine della corvonero, che nonostante fosse finita palesamente sulla mia lista nera, cominciava a starmi un pelino simpatica. Ma giusto un po’, ora non allarghiamoci troppo. “SDo bene, Cissy.” Risposi a Narcissa, che era evidentemente preoccupata per il mio stato “Allora…” iniziai col dire, rivolta ai miei compagni, ma Narcissa continuò a parlare fermandomi sul nascere, continuò a buttare veleno alle nostre compagne corvonero, questa volta rivolegendosi ad entrambe, non solo a Delta. *Oh Cristo santissimo* sbuffai, dannatamente seccata. Sinceramente parlando, non mi importava di fare la paladina della giustizia, non avevo né voglia di difendere nessuno e né avevo le forze per farlo, però quell’attacco ingiustificato verso di loro mi aveva infastidito. “Diamine, sto cercanBo di risolBere il problema è tu mi Bai contro, perché?!?!” mi rivolsi a Narcissa esasperata. “InolBre , non mi importa cosa tu creda o no. IO ci staBo giocando fino a poco fa, ma dubito che tu saBBia come funziona una console, perché altrimenti saBresti che se entra del liquiBo dentro si romBe.” Risposi seccata tutto d’un fiato, era vero che ad Hogwarts la roba elettronica aveva problemi, infatti la console mi era crushata un paio di volte, per di più la batteria si stava scaricando, cosa che avrebbe separato me e la console fino l’estate , visto che non esistevano prese della corrente in questo dannato castello. “PenDo che possiamo riBare il danno fisico.” Mi rivolsi a Delta “Poi che funzioni o meglio in sto castello, non mi imBorta.” Continuai a dirle, facendo spallucce. “QuinBi? Prima ci muoviamo e prima andreBe a mangiare!” finito di parlare mi soffiai rumorosamente il naso, per poi posare il fazzolletto nella tasca. Ovviamente, non avevo nessuna intenzione di mangiare insieme a loro, stavo arrivando al limite della sopportazione del genere umano per quella giornata, quindi avevo abbastanza fretta di finire tutto e di filare subito in infermeria.
Scusatemi se non ho citato tutti :(
 
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view post Posted on 31/8/2020, 19:33
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Resoconto molto sintetico per i pigroni che vogliono attenersi solo alla versione (super attendibile ed estremamente coinvolgente) di Ruby: Vivienne si mostrò pronta e battagliera come i suoi occhi azzurri promettevano, Narcissa dimostrò che la prima impressione raramente inganna, dimostrandosi simpatica come un foruncolo su una natica un giorno tra gli scivoli dell'acquapark (a lei era capitato, sapeva quel che pensava) e Maxine continuò a mostrarsi stranamente conciliante, per quanto la sua indole tarantina lo consentisse. Quando sentì l'insinuazione di Narcissa sulla presunta predisposizione alla "secchionaggine" dei corvonero, Rubina, tragicamente celebre per i suoi scatti d'ira, ebbe una reazione spontanea quanto incontrollata: rise! La risata la tradì gorgogliante, ma mise le nocche di fronte alla bocca per moderarla in un sommesso risolino... Sembrava una barzelletta, quelle dove ci sono un giapponese, un americano e un inglese, quelle freddure britanniche ridicole: la serpeverde arcigna, il tassorosso amichevole e giustamente, la stereotipizzazione imperante (che alla sua età avrebbe definito più semplicemente "banalità" ) richiedeva un corvonero sapientone! Narcissa sembrava anche dotata di meno pazienza di Maxine (anche se in modo decisamente gelido, coerente con il suo fascino di fiocco di neve), per quanto la moretta fosse indubbiamente più irruente, quindi non avrebbe mostrato comprensione per il suo scarso autocontrollo. Per fortuna in quel momento era intervenuto Michael, che cercò con molta dovizia di vedere premura nell'atteggiamento apperentemente feroce della bella biondina. Ruby apprezzava lo sforzo di immaginazione, ma dal suo canto era ancora troppo immatura per elaborare autonomamente un'analisi degna di chi riusciva a mettersi nei panni degli altri e trovare del buono anche tra le spire verde-argento di Salazar. La risata aumentò nuovamente di volume quando lui finse di prenderla per la sua osservazione!
- Mi dispiace, non sembri tagliato per fare il Mangiamorte... con la divisa auror saresti sicuramente meglio! - asserì sicura, ignorando che il mantello argenteo ed eroico che immaginava per tale carica fosse semplice frutto della sua fervente fantasia. Delta (ora ricordava il nome della deliziosa rossa) affrontò più spavaldamente la Nemica Comune, decido di ignorarla con una nonchalance che sedusse ulteriormente Ruby. Il gruppo, abbastanza mal-assortito, era dunque diviso tra la biblioteca e la Sala Grande. Qualcosa diceva a Ruby che qualcosa avrebbe presto infranto la momentanea pace (anche la possibile morte di Maxine, sempre più pallida ed emaciata) se avessero perso troppo tempo; esclusa la pausa merenda, era dunque più consigliabile il giro in biblioteca per salvare quel poco che si poteva della sfortunata console.
- Alla biblioteca, ragazzi: ci premieremo con uno spuntino solo una volta risolto il problema... giusto per motivarci un pochino! - proruppe Rubina, avanzando nel corridoio verso la meta citata. - Naturalmente guido io, devo pur sostenere il peso della mia casa! - aggiunse, un pochino dispettosa ma fondamentalmente con l'intento di sdrammatizzare la tensione di qualche minuto prima, volgendosi verso i compagni con una linguaggia degna dei cartoni animati divorati da bambina.


Chiedo scusa a tutti per il ritardo! Come avevo scritto in chat abbiamo avuto dei lavori da portare a termine a casa... vi lascio anche questa volta con la speranza che il post vada bene (non avevo molta ispirazione, sono imperdonabile) <3
 
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view post Posted on 3/9/2020, 10:19
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Ndaolk4Sembrava che il passare dei minuti avesse calmato un poco gli animi, l'adrenalina creata dalle varie cadute e dalle battutine che si erano scambiate i presenti stava scemando. Di certo l'arrivo di Narcissa aveva inizialmente risvegliato gli animi, tanto che con grande rapidità ripresero tutti a battibeccare. In quel momento Viv sentì di aver perso "il controllo della situazione"; il suo tentativo di intervenire per calmare gli animi stava fallendo miseramente e non sapeva cosa fare. Da una parte stava trovando la sottile ironia di Michael molto divertente, ma dall'altra Viv temeva che, essendo alle prese con due tipetti tosti come Maxine e Narcissa, sarebbe bastata anche una sola parola fuori posto per far scoppiare il pandemonio. Così quando Michael si rivolse a lei per chiederle scherzosamente di farsi adottare dai grifondoro, Viv stette al gioco, cercando di distrarre gli altri da tutto il contesto in cui era nata la conversazione, nella speranza che fosse dimenticata al più presto da tutti! « Certo! Noi ammettiamo tutti, anche se bisognerebbe dare una sistemata ai colori. » Viv fece una smorfia osservando i colori della sua divisa Tassorosso.« Ma devi tenere conto che una volta Grifondoro non si torna indietro! » Lo provocò, in un goffo tentativo di imitare il suo modo di scherzare. In realtà avere un alleato in quel gruppo avrebbe fatto comodo considerando che la fedeltà alla casata aveva già dimostrato che Narcissa avrebbe spalleggiato la compagna Maxine a qualunque costo, e anche Ruby e Delta, essendo entrambe corvonero, difficilmente si sarebbero messe una contro l'altra. Ovviamente a Vivienne non venne in mente nulla del genere, l'importante era distrarre dalle discussioni in corso in modo coerente con il suo carattere, ovvero comportandosi il più possibile amichevolmente.
Andando avanti cercò di spiegare al meglio com'era andata sottolineando come tutto fosse stato un incidente. Il tono di voce con cui le rispose Narcissa le sembrò quasi "gentile", considerando come si era invece rivolta agli altri. Certamente in ogni caso era palese che voleva esimere Maxine da qualsiasi responsabilità, cosa che Vivienne non era certa fosse vera al 100%, essendo arrivata dopo l'accaduto. In ogni caso strinse i denti e nonostante la voglia di far valere la verità non rispose alla provocazione della serpeverde, continuare a battibeccare sarebbe stato inutile, Narcissa aveva già deciso la sua versione e lei non avrebbe nuovamente scatenato una nuova litigata.
Assecondò la mora corvonero - l'unica di cui ancora non sapeva il nome - e fece per seguirla verso la biblioteca, forse erano davvero riusciti a trovare un punto di incontro. Eppure non riuscì a evitare di notare che Delta - quindi era così che si chiamava! - aveva un problema di stomaco vuoto. Vivienne poteva far finta di non aver notato il borbottio che veniva dal suo stomaco e continuare a dirigersi verso la biblioteca, ora che finalmente tutti sembravano d'accordo sul come far proseguire la mattinata, ma non sarebbe stata tranquilla nel sapere che non erano tutti a proprio agio. Nel modo più discreto possibile si affiancò alla ragazza.
« Delta, tu devi assolutamente mangiare ora, non dopo! Se vuoi facciamo finta di andare in bagno e andiamo a spizzicare qualcosa in Sala Grande, poi ci riuniamo al gruppo. » Le sussurrò. Le intenzioni della Grifondoro erano buone, evitare di rimettersi a discutere su cosa fare, dove andare e quando farlo con tutti gli altri e nel frattempo far ingerire qualcosa alla povera Corvonero affamata. Certo che, da brava distratta, non stette attenta a controllare se effettivamente gli altri fossero abbastanza lontani da non sentire le sue parole.





Sentitevi liberi di origliare eheheheh


Edited by V i v i e n n e - 14/5/2023, 16:13
 
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Narcissa E. Miller
view post Posted on 3/9/2020, 19:43





Narcissa Elodie Miller
Serpeverde | Studentessa, I anno | 11 anni | Outfit | ♪XwFHG5M
Era tutto un intreccio di eventi casuali, un susseguirsi di vicende assurde ma tutte rigorosamente concatenate tra loro. Chiunque avesse visto quel gruppo dal di fuori avrebbe potuto pensare a un diverbio; qualcun altro a un raduno tra compagni di corso; altri ancora, invece, a un incontro fortuito guidato dal fato. Non Narcissa, però, che s'era intrufolata senza essere interpellata in una situazione della quale non sapeva nulla, ma per la quale intendeva invece mostrarsi più che superiore.
Prendiamo Michael, ad esempio. La sua ironia avrebbe divertito chiunque, ma non lei. Lei la detestava. Odiava chi si faceva beffe di lei e delle sue parole. Davvero quel Tassorosso era tanto sciocco da credere che in lei ci fosse un moto di compassione verso di loro? L'interesse era scemato nel momento in cui Max l'aveva freddata facendole capire che il suo comportamento era fuori luogo. L'aveva ferita, doveva ammetterlo, non s'aspettava che Maxine le desse contro, ma anzi che le desse man forte. Probabilmente era il raffreddore, Narcissa non riusciva a trovare nessun'altra giustificazione. L'unica cosa che le riuscì nel migliore dei modi fu guardare in cagnesco il povero Michael.

"Come hai osato chiamarmi?"
La parola 'condor' la colpì come uno schiaffo in pieno volto. Un autentico ceffone per una come lei, così ossessionata dall'aspetto fisico al punto da arrivare, spesso e volentieri, a nascondersi in bagno per rimettere il cibo col quale s'era abbuffata poco prima in preda a sentimenti contrastanti. Lo stomaco le si strinse in una morsa d'acciaio, mentre gli occhi si ridussero a due fessure, lasciando nascoste alla vista le sue particolarissime iridi color ghiaccio.
"Sia ben chiaro che condor ci chiami qualcun altro, non me"
Ci tenne a precisarlo, Narcissa, prima di aggiungere, borbottando un "e se pensi che a me interessi qualcosa di voi, si vede che non avete capito proprio niente". Ignorò le restanti parole di Michael, d'altronde lo stereotipo di 'cattiva' non le si addiceva. Odiosa, antipatica, asociale, sì. Ma cattiva proprio no, fino a prova contraria non aveva ancora ucciso nessuno, no?
Uno sguardo ancor più assassino arrivò in direzione di Delta, la quale osò liquidarla con un semplice 'grande'. Lei, che aveva speso parole per cercare di fomentarla, era stata liquidata allo stesso modo in cui sua nonna paterna liquidava quei babbani che si presentavano alla porta per farle dimostrazioni con il folletto. Sentiva il fumo fuoriuscirle dalle orecchie, ma si sforzò di trattenersi anche perché le parole di Max furono per lei una doccia fredda.
A bocca aperta e con gli occhi sbarrati dall'incredulità, Narcissa si voltò sbigottita verso Maxine. Davvero l'aveva messa a tacere? Pure lei adesso ci si metteva? E dire che non appena s'era accorta che era in difficoltà lei non aveva esitato a intervenire. Narcissa strinse entrambe le manine in due pugni ferrei, arrivando persino ad avvertire le unghie conficcarsi nei palmi delle mani.

"Io non ti do contro, Max" rispose particolarmente scocciata Narcissa, che iniziava ad averne abbastanza di tutti loro in quel momento, anche di Max.
"A sto punto godetevi il vostro pranzetto luculliano, io penso d'aver di meglio da fare che vedervi sbocconcellare in sala grande".
Stava per andarsene, quando l'altra corvonero, Ruby, disse che avrebbe guidato l'intero gruppo in biblioteca. Eppure qualcuno aveva lo stomaco brontolante. E quel qualcuno era Delta, che Narcissa si premurò di ignorare. Anche il suo stomaco iniziava ad essere in cerca di cibo. Il soprannome decisamente fuori luogo usato da Michael l'aveva destabilizzata al punto che avvertiva l'esigenza di andare nel bagno delle ragazze e controllare che al suo naso non fosse accaduto nulla. Eppure era convinta di non avere un naso così pronunciato da meritarsi quell'orribile nickname. O forse c'erano altre sfumature di quel nome delle quali lei non era a conoscenza e che avrebbe fatto meglio a scoprire prima che l'ansia per il suo aspetto fisico potesse prendere il sopravvento.
Non si curò più di tanto di quel che stava accadendole intorno, in quel momento a gravitarle in testa erano il suo naso, quell'orribile soprannome e il fatto che persino Max l'aveva zittita davanti a tutti, facendole fare la figura della stupida. Quello le bruciava, eccome se le bruciava.
Era sul punto di dileguarsi quando notò Vivienne sussurrare qualcosa all'orecchio di Delta. Non sapeva bene cosa avesse da dirle, aveva intuito che era qualcosa che gli altri non dovessero sentire. Sua madre le aveva da sempre insegnato che sussurrare alle orecchie di qualcuno in presenza degli altri era decisamente fuori luogo oltre che maleducato. L'ultima occhiata prima di uscire di scena, seguita a ruota dal suo ego smisurato e dalle sue incredibili manie di protagonismo, fu dedicata proprio alla Grifondoro e alla Corvonero. Narcissa, infatti, temeva che quel repentino abbassamento di toni fosse una diretta conseguenza della bassa opinione che tutti s'erano fatti di lei. Nemmeno la sfiorava l'idea che il mondo non girasse attorno a lei e che probabilmente quelle due stavano parlando di faccende loro, molto distanti dal parlare alle sue spalle.

"E se avete qualcosa da dire, ditelo a voce alta almeno gli altri possono sentire. Parlare a bassa voce è da maleducate"
Con quest'ultima frase Narcissa si congedò dal gruppo. Scoccò un'occhiata sprezzante ai presenti e un'altra piuttosto eloquente a Maxine, che suonava come un 'quando avrai deciso di smettere di far comunella con questa gentaglia sai dove trovarmi'. A quel punto a rapide falcate si congedò dal gruppo, lasciando che tutti quanti andassero in biblioteca od ovunque desiderassero.



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Grazie della role ragazzi, Narcissa esce di scena :P Alla prossima :D
 
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view post Posted on 4/9/2020, 15:16
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Michael Barnes«

  » Studente I ~ Scheda

Il corridoio era diventato davvero un'immensa polveriera, anche se i tentativi di addolcire la situazione non mancavano di certo e provenivano, in realtà, da più direzioni. Occhieggiò in silenzio un po' tutti, deciso a starsene zitto per qualche attimo, fin quando però non sentì bisbigliare qualcosa. Aggrottò la fronte sorpreso e si voltò di lato, il tanto che bastava per inquadrarne l'artefice: Delta. Un piccolo sorriso divertito si manifestò sul volto, quindi immediatamente fece spallucce. «Wow! è un tuo metodo per manterti calma, questo di leggere in mezzo al marasma?» Si ritrovò a chiedere proprio alla rossa, davvero incuriosito dalla questione. L'attenzione era ormai monopolizzata dalla corvonero, almeno fino a quando Maxine non iniziò a parlare, cercando di risolvere diplomaticamente la questione. La ascoltò rispondere a Narcissa senza intromettersi, salvo lanciare delle fugaci occhiate proprio alla biondissima serpeverde, incuriosito dalla possibile reazione che avrebbe potuto palesare. La reazione della Miller non si fece attendere, ma non soltanto verso Maxine, ma anche contro di lui. Sembrò prendersela davvero moltissimo per quel soprannome dato di getto, da parte sua sicuramente affibbiato senza pensarci più di tanto. Non appena capì che la Serpeverde sembrava essersela davvero presa per il "condor", lui dischiuse le labbra, come in procinto di dire qualcosa. Purtroppo però sul momento anche la sua consueta -e sempre fuori luogo- ironia venne a mancare. Gli dispiaceva, senza ombra di dubbio, per quella reazione della Miller. Non era un ragazzo cattivo, anche se la sua stravaganza poteva suggerire il contrario. Era, piuttosto, sensibile. «Dai che scherzavo, non prendertela così» Suggerì sulle prime, senza l'intento di sminuirla ma anzi di chiarire la faccenda. Si voltò verso Ruby quando gli si rivolse, quindi con un piccolo sorriso presente sul volto fece per annuire. «Ouch, un duro colpo per me» Affermò scherzando quando lei lo identificò meglio come auror, piuttosto che come mangiamorte. Impostò sul volto una espressione a metà tra l'addolorata e la sorpresa, un po' alla 'tu quoque brute fili mi'. Se all'esterno si mostrava così, all'interno però se la rideva. Lui stesso non si sarebbe di certo considerato cattivo, ma per rimanere nel gioco doveva pur mostrarsi così. Si voltò invece verso Vivienne quando, a sua volta, scelse di non contraddirlo ma anzi di avvalorare ciò che andava farneticando. Sorrise divertito infatti, portandosi da subito la mano destra all'altezza del cuore. «Posso rinunciare al nero, ma non al giallo!» Esordì riguardo ai colori, fingendo anche di sgranare gli occhi come se fosse inorridito. Solo dopo una manciata di secondì finse di realizzare un passaggio in realtà abbastanza ovvio. «Giusto ma avete l'oro voi... giallo.. oro.. insomma, più o meno ci siamo no?» Chiese tanto a Vivienne quanto a tutti gli altri presenti, salvo poi focalizzarsi proprio sulla Grifondoro. Il fatto che stesse al suo gioco lo divertiva molto. «Però, a ripensarci, anche il nero ha il suo perché... non so, sono combattuto» Le disse, prima di essere "travolto" dalla Miller e dal suo modo di uscire di scena. La osservò, ma sulle prime ancora una volta non disse niente, sentendosi probabilmente ancora in colpa per le parole di prima. «Narcissa... dai» Lei non si era presentata, ma aveva sentito quel nome provenire da Maxine, quando si rivolgeva alla bionda. Tentò così di chiamarla, almeno fino a quando non si allontanò del tutto dal gruppetto, per andarsene altrove. La osservò andare via, quindi si voltò verso le altre. «Alla faccia se mi spiace se si è sentita offesa...» Ammise a denti stretti, visibilmente dispiaciuto per l'esito di quell'ironia pungente e fuori luogo. Sospirò appena, quindi mosse un passo all'indietro. «Boh, mi spiace troppo.. provo a raggiungerla per scusarmi» Quelle parole uscirono sincere, perché sentiva davvero la necessità di scusarsi con la Serpeverde che si era risentita. Quasi sicuramente non era soltanto a causa sua, ma anche quel briciolo di partecipazione a averla fatta arrabbiare non lo faceva stare tranquillo. «È stato davvero un piacere conoscervi, spero di beccarvi tutte quanto prima!» Sentenziò con un sorriso, piegando appena il capo verso il basso. Prima ancora di muoversi lungo il corridoio per tentare di raggiungere la Serpeverde, aggiunse un tocco della sua classicissima e immancabile ironia. «Se non mi vedrete più a lezione, potete immaginare che fine abbia fatto» Si voltò e fece così per tentare di seguire la direzione intrapresa dalla Miller nell'uscire di scena. Il non sapere la destinazione della ragazza avrebbe reso quella ricerca molto più ardua, forse anche impossibile. Demordere, però, non era nel suo vocabolario. Dopo essersi allontanato un po', si voltò solo per un'istante, con un sorriso sul volto. «Non aveva coltelli, bastoni o altre armi improprie vero?» E dopo quell'ultima battuta sollevò appena la mano destra, per così salutare le altre nel corridoio. Poi semplicemente fece davvero per provare a seguire Narcissa per porgerle delle sincere scusa. Volente o nolente era fatto così.
Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ Hufflepuff ”
© Arklys ~ harrypotter.it


SPOILER (click to view)
Grazie infinite a tutte per la giocata molto divertente *_* spero di replicare quanto prima!
 
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view post Posted on 13/9/2020, 10:03
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draco dormiens nunquam titillandus

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δ Delta McTavish I anno 11 anni Outfit δ
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Maxine era diventata la mia persona preferita, dopo Hamish, ovviamente.
Aveva, non so come e con quale coraggio, liquidato la Miller, ferendola, probabilmente, più di quanto chiunque di Noi avesse potuto mai fare.
Difficilmente avrei pensato di compicciare qualcosa con dei Serpeverde, soprattutto se quelle testoline camminavano con il petto in fuori e il naso all'insù, ma Max aveva, appena, cambiato, di nuovo, tutte le mie carte in tavola, fornendomi una prospettiva diversa da quella vissuta al Lago Nero: non tutti i VerdeArgento erano Narcissa Miller.
Grandioso.
*Quante cose si imparano nel corridoio del quarto piano!*
Rimasi prima scioccata, poi concentrata sui vari scambi di battute ed, infine, sorpresa dal risvolto finale di quella storia che ci vedeva tutti protagonisti: un tantino drammatico, ma, comunque, ad effetto.
«Delta, tu devi assolutamente mangiare ora, non dopo! Se vuoi facciamo finta di andare in bagno e andiamo a spizzicare qualcosa in Sala Grande, poi ci riuniamo al gruppo.»
Sentii, inaspettatamente, sussurrare nella mia direzione, mentre continuavo ad osservare lo sviluppo e lo svolgimento della trama.
Prima sobbalzai dalla paura, poi sorrisi dolcemente a Viv, grata che quel pensiero avesse sfiorato la sua mente e la sua nobiltà d'animo, rendendola degna rappresentate della sua Casata.
L'amicizia con una Grifondoro era da tener conto, nonostante mi facesse sentire più in soggezione che su di una scopa volante e che fosse circondata da quest'aura di patriottismo e biondosità, senz'altro voleva che rimanessi viva e vegeta e che non morissi di fame.
*E, poi, che materia è Volo?*
Narcissa, seguita da Michael, ci lasciò, ci abbandonò, e, insieme, sciolsero l'allegra brigata, riducendo la quota partecipanti a soli quattro membri.
Decisi,dunque, di allungare la mano verso quella di Vivienne e di stringerla, in segno di ringraziamento, guardandola, per un istante, in quegli occhi chiari e sorridendole lievemente.
Non sapevo cosa dire, non trovavo le parole giuste per quel gesto.
Come si ricambiava una premura?
Non avevo, assolutamente, idea di come risultare ugualmente carina, senza apparire altrettanto strana.
Avrei, sicuramente, condiviso, immediatamente, il mio pasto con Loro con Lei ed il mio posto preferito in cui consumarlo, se solo fosse bastato a ricambiare quel suo comportamento, se solo fossi riuscita a dire di sì.
Mi aveva colpita e lasciata, letteralmente, senza parole.
L'assenza di connessione fra le mie sinapsi e l'imbarazzo che mi ero auto-creata, rese semplice il mio ritorno sulla via principale, facendomi mollare, finalmente, la presa sulla Grifa.
«Beh, qualcuna qui è esperta di aggeggi strani e di come ripararli? Perché io sarei in grado solo di fare altri danni.»
Dissi ad alta voce, così che anche Ruby, la capofila, potesse sentirmi, cercando una via d'uscita a quel misfatto: nessuna di Noi avrebbe riparato quel coso, nessuna di Noi aveva la conoscenza e l'esperienza per farlo.
info box ©Aiden Weiss



:flower: Perdonatemi l'enorme ritardo! :flower: Settimane brutte bruttissime a lavoro.
 
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24 replies since 7/8/2020, 22:32   692 views
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