| PS 289 | PC 226 | PM 254 • EXP 47.5 | Aveva fatto del suo meglio per restare nascosta, ad una distanza sicura che le permettesse di osservare Carter senza tuttavia dare nell’occhio, ma più lo seguiva più il timore che l’uomo sapesse della sua presenza nella Foresta si faceva via via sempre più opprimente. Ne aveva avuto l’impressione quando, ad esempio, l’uomo aveva arrestato il passo in una piccola radura ed il tiepido sole del mattino gli aveva illuminato brevemente il volto. Non era stata la pausa in sé a stringerle lo stomaco quanto più l’espressione dipinta su quel viso che aveva creduto di conoscere al pari di uno qualsiasi dei dipendenti scolastici. Non aveva osato ammetterlo di fronte a Derek, ma quanto aveva udito l’aveva turbata più profondamente di quanto non avesse dato a vedere. Schivo com’era, Carter non era un compagno ideale per due chiacchiere dai toni leggeri, ma non si sarebbe mai immaginata potesse essere un uomo crudele. Le sue parole avevano svelato il suo vero volto, nascosto da una maschera indossata egregiamente e per chissà quanto tempo. Pensare a Carter come il cattivo della storia era pari solamente al pensiero che la signorina White, l’Infermiera, potesse godere sadicamente delle sventure dei propri giovani pazienti: semplicemente inconcepibile. Ma lo era davvero? C’era poi un’altra cosa che aveva notato e che le aveva intimato di attendere qualche istante prima di proseguire con l’inseguimento; il Guardiacaccia, estraendo la bacchetta, poteva aver deciso di eseguire un incantesimo non verbale a lei sconosciuto oppure, scegliendo di non agire immediatamente, aveva soltanto pensato che lo strumento gli sarebbe stato utile in un secondo momento. Ovunque stessero andando, Thalia aveva la certezza che lui l’avesse sentita. Magari, per una minima frazione di secondo, aveva compiuto un passo falso ed aveva provocato un rumore insolito che, attirando il suo udito, l’aveva fatto agire di conseguenza. Si stava lasciando guidare da un perfetto estraneo nei meandri della Foresta Proibita, senza sapere dove fossero diretti, per quale ragione e soprattutto in quali tempi. Era stata avventata? Probabilmente sì, ma non aveva senso piangere sulla pozione versata e tanto valeva proseguire su quella strada, convincendosi che il suo passo successivo non l’avrebbe condotta su un sentiero sbagliato. Aveva atteso, quindi, qualche minuto prima di rimettersi in marcia, seguitando nella sua missione di sorveglianza senza uscire allo scoperto della radura. Natura permettendo, il limitare della zona a cielo aperto l’avrebbe coperta sufficientemente senza esporla ad inutili pericoli. Il fatto che fosse Caposcuola non la esonerava dal comune divieto di accesso alla boscaglia: Carter avrebbe avuto tutte le ragioni per pensare che fosse un’intrusa o una studentessa indisciplinata. Seguirlo ad una distanza maggiore si rivelò più ostico del previsto, ma tutto sommato l’uomo pareva avere il passo saldo e deciso di chi conosca la strada e lei, fortunatamente, riuscì ad imitarlo per quanto possibile. Quando la boscaglia cominciò a diradarsi nuovamente, per lasciare il posto ad un sentiero battuto e piuttosto ampio, Thalia si accucciò nuovamente tra gli arbusti bassi. Nell’osservazione, seppur limitata da quel punto, scorse gli alti cancelli della Scuola e la inorridì il pensiero della trappola in cui, forse, sarebbe potuta incappare. Se Carter avesse varcato i cancelli si sarebbe potuto smaterializzare o incontrare qualcuno al villaggio. E ad Hogsmeade, specialmente in pieno giorno ed in orario di lezione, lei non aveva il permesso di andare. Doveva pensare a qualcosa e in fretta. Voleva seguirlo, lo riteneva necessario allo scopo che lei e Derek si erano prefissati, ma non poteva rischiare di essere notata. Indossò velocemente il mantello e nella speranza di non essere udita, tentò ancora una volta di occultarsi ad occhi estranei attraverso la magia. «Seòcculto.» Sperò che il vento smorzasse ulteriormente il suo sussurro e lo spingesse lontano dalle orecchie del Guardiacaccia, dopodiché si preparò a lasciare il riparo della Foresta per l’aperto sentiero. Avrebbe fatto attenzione a non fare rumore, trattenendo il respiro se necessario, finché Carter non avesse superato la soglia dei cancelli e le mura di cinta non le avessero garantito un’effimera, ma efficace ultima protezione.
Inventario&Conoscenze Oggetti:
Bacchetta - Legno di Salice, Crine di Mooncalf, 10 Pollici, Elastica Ciondolo Capello di Veela - incanta l'avversario in quest per un turno 1 Fiala di Decotto al Dittamo
Incantesimi:
I Classe - Completa II Classe - Completa + Orcolevitas III Classe - Completa + Iracundia IV Classe - Completa + Circumflamma, Colossum, Ignimenti, Neptuno V Classe - Flagrate, Expecto Patronum, Plutonis, Cave Inimicum, Exhalo, Candends/Candens Missìle, Aliquid Condensare, Heolo benedici, Deprimo VII Classe - Legilimens I Classe Chiara - Atlantis Cage, Rituale Perfetto
Incantesimi Alchemici: Langue Verte
Vocazioni:
Legilimens Apprendista (I Livello) Occlumante (II Livello) Elementalista Inesperta (I Livello) (Acqua)
Thalia porta con sé anche Smilzo, un Asticello che possiede da qualche mese.
| Riassunto & Danni Thalia prosegue per la sua strada, evitando la radura per paura che Carter vi abbia eseguito un incanto non verbale e il tutto si riveli una trappola. Quando giungono al limitare della Scuola, Thalia si occulta fisicamente e magicamente quanto più possibile, intendendo seguire Carter all’esterno. L'impressione che lui sappia della sua presenza - e la presunta certezza che ne deriva - sono pure e semplici paranoie, fino a prova contraria insomma.
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