Oliver Brior — Découvrez les ombres, Fée Carabosse
Carabosse è una parola che ha un'etimologia ambivalente – è il composto di
kara, "nero" in turco, e di
bosse, con l'accezione di "vagabondare" in francese. Richiama il nome della Fata Oscura in più racconti, da Charles Perrault ai fratelli Grimm, e in tante altre testimonianze letterarie. Per Oliver, più semplicemente, è il racconto della buonanotte che sua madre gli leggeva da bambino e che sua nonna aveva letto a sua madre ancora prima. Carabosse è una creatura malvagia, è una fata talvolta descritta come vecchia e altre come eternamente giovane; veste perfidia come uno scettro regale, i suoi sortilegi sono inafferrabili e spesso funesti. Chiamata anche Fata Malvagia, Fata delle Ombre, Fata del Vento Malefico, in alcune fonti viene delineata come essere androgino, vestito di tenebre. Sebbene le caratteristiche principali sfumino tra loro nel corso degli anni, resta per tutte una voce unanime: Carabosse è la Fata rinnegata, la Fata disprezzata; colei / colui che non ha nome, il cui sussurro nutre gli incubi dei bambini, estingue tutti i loro sogni. Nell'opera francese, è l'unica Fata a non essere invitata alla Corte Reale, da cui viene tratta la vicenda de
La Bella addormentata nel bosco. Carabosse è la tredicesima fata – quello che l'ha resa cattiva, però, è il dolore del suo passato, nelle espressioni di una solitudine che nel tempo l'ha allontanata da tutto e da tutti. Carabosse è stata scottata dall'amore per un essere mortale, e dallo stesso è stata oltraggiata fino a perdere le ali, il suo bene più prezioso. Così per secoli è stata relegata ai confini di ogni reame, nascosta al punto da divenire a sua volta ombra. Con l'incedere del tempo, si è riappropriata delle sue ali – il modo cambia in più storie – e le ha intessute dell'oscurità del suo cuore.
– Una simile interpretazione, per Oliver, è strettamente soggettiva: questo è il primo ballo scolastico cui ritorna dopo l'evento funesto del Ballo delle Rose e delle Spine, e se non fosse stato per il tema, non avrebbe partecipato. Carabosse custodisce l'evoluzione del suo animo, ad ora più tetro, più malinconico, ben più ferito. Perde la delicatezza delle tinte pastello, a lui molto, molto care, e le sostituisce con un abito di lucente e scura seta. Lascia che l'oro di ricami floreali ne impreziosisca il tessuto, in un completo elegantissimo a tinta unita; nella semplicità del suo outfit, senza anelli né collane, ha soltanto una corona screziata d'oro sul capo, le ali – recuperate direttamente alla festa – sono sottili, appena percettibili nelle sfumature iridescenti. Le pupille, infine, sono pozze d'inchiostro lucente, ad offuscare le iridi smeraldo. Il tutto, comunque, è molto ricercato, molto raffinato – perde ogni percezione di terrore, a favore di un'oscurità che si plasma in incanto.
Il mio cuore lo desidera, ma per coerenza di trame ongdr, Oliver
non partecipa al sondaggio di Re e Reginetta.