Il Focolare Domestico

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view post Posted on 18/12/2021, 18:50
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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| Camille Donovan | Hufflepuff Prefect | 14 y.o |




La prima neve ricopriva come una soffice coperta di lana il caratteristico Villaggio di Hogsmeade, che appariva come un paesaggio da cartolina. Qualcuno lo avrebbe persino assimilato ad una sfera natalizia, una di quelle che i babbani vendono come souvenir. Aveva appena terminato il suo turno di lavoro da Zonko, era stanca, ma prima di tornare al Castello decise di fare una piccola deviazione. In quei giorni non si parlava d’altro che di un nuovo prodotto, esclusivamente in occasione delle festività natalizie, in inventario al Focolare Domestico: candele.
Candele molto speciali create a mano dalla splendida Estia. Non vedeva l’ora di tornare a trovarla e quella era la scusa perfetta. Le aveva preparato anche un piccolo regalino, qualcosa di dolce come lei. Camminava con calma, godendosi ogni secondo dell’atmosfera allegra data da luci e decorazioni varie. Nell’aria il profumo dei dolci speziati. I fiocchi candidi depositati sul sentiero scricchiolavano sotto gli stivali scuri, accompagnando i suoi passi con un ritmico cric, croc. Quelli che ancora stavano cadendo cercavano i caldi incavi dei suoi abiti. Il cappotto, la sciarpa ed il cappello si stavano imbiancando facendola somigliare ad un buffo pupazzo. Tutto ciò la riportò a quando era bambina e approfittava di tale condizione metereologica per fare uno strambo gioco. Si fermò e tirò fuori la lingua, cercando di acchiappare un cristallo solitario. Suo cugino Jordan la prendeva sempre in giro per quest’abitudine, le diceva sempre “guarda che diventerai una statua di ghiaccio” sperando forse di spaventarla un po’. Ma a lei non era mai importato, la cosa la divertiva e tanto bastava. La sensazione di tanti gelidi aghetti che le punzecchiavano il muscolo la pervase alla velocità della luce. Sorrise prima di ritrarre la lingua e riprendere la passeggiata.
Arrivò finalmente alla sua meta. Il contrasto dell’alberò ed i fiori sempreverdi con la rigidità ed i colori a china dell’inverno era pura poesia. Quell’incanto non avrebbe mai smesso di colpirla. Senza indugiare sulla soglia entrò.

Il caldo abbraccio del negozietto l’avvolse piacevolmente, donandole inoltre un minimo di colore e sensibilità alle guance congelate. Le narici furono invase dall’odore della cera mista ad una serie di aromi che in un primo momento non riuscì a distinguere. Cercò l’Elfa con lo sguardo e la salutò calorosamente. Si diresse verso di lei per fare la sua richiesta e per omaggiarla.
«Buonasera Estia! Stavolta sono qui per due motivi ben precisi! Il primo…» estrasse delicatamente un barattolino in vetro dalla borsa, poggiandolo attentamente sul bancone. Non era certo sua intenzione romperlo «Buone feste!» un presente semplice, ma fatto con tutto il suo cuore. «Da brava Tassorosso ti avevo promesso qualcosa di dolce! Questo è un miele un po’ particolare…» il miele dolcelacrima era rinomato e con degli effetti magici piuttosto divertenti, almeno dal suo punto di vista «Appena lo assaggerai comincerai a levitare a pochi centimetri da terra, spero non ti crei problemi? Insomma, non a tutti piace volare…» e se aveva commesso un errore? Proseguì cauta, non voleva offenderla «In alternativa ha anche un effetto piuttosto fashion! Le labbra si dipingeranno di azzurro per dieci minuti, un po’ come se avessi un rossetto o un lucidalabbra!» le sorrise timidamente mentre attendeva una sua reazione.
Arrivò anche il momento di rivelare il secondo motivo della sua visita «E poi, ecco, ho saputo che per il periodo natalizio hai preparato delle splendide candele, giusto?» il passaparola tra studenti e un mezzo più rapido persino della Metropolvere «Beh, mi piacerebbe tantissimo acquistarne alcune!» ogni manufatto che si trovava nel locale era qualcosa di unico e prezioso. Estia ci metteva l’anima e ciò traspariva, i clienti lo percepivano chiaramente appena entravano. Si prese del tempo per scegliere accuratamente tra le varie box a disposizione. Alla fine ne scelse ben tre, porgendole alla proprietaria in modo da permetterle di fare il conto. «Sono bellissime, non vedo l’ora di provarle!» era entusiasta all’idea. Assaporava già l’atmosfera che avrebbero creato. Pagato il suo acquisto, si congedò con affettò. Girò dietro il bancone e abbracciò teneramente Estia, lasciandola con la promessa di tornare presto.






Eccomi di nuovo! :fru: :<31: La tassina stavolta acquista le candele per aderire all’iniziativa natalizia :<31: :<31:
Per la precisione prende:

• Il box rosso
• Il box nocciola
• Il box blu
 
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view post Posted on 22/12/2021, 21:52
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Lucien amava spendere tempo a meditare e lo faceva in continuazione, specie durante le notti insonni. Non seguiva rituali particolari, era il tipo di mago che amava improvvisare, ma ci erano degli elementi che, se presenti, lo aiutavano a distendere la mente. Tra questi figuravano le candele profumate. Quando gli erano giunte voci di una collezione di candele profumate natalizie presso il Focolare Domestico, aveva approfittato del primo weekend di gita a Hogsmeade per farvi una capatina.
Il cielo incendiato cremisi era punteggiato di candidi fiocchi di neve che turbinavano sempre più rapidamente. Quando il guardiacacce si immise nel negozietto vintage dovette scrollarsi prima un po’ di neve planata sul caldo mantello e l’ambiente accogliente lo catturò con me she dolci promesse.
Dopo aver fatto saettare lo sguardo un po’ ovunque ed individuato ciò che bramava, Lucien si soffermò sull’elfa domestica titolare dell’esercizio commerciale. La salutò con trasporto, confidando si ricordasse di lui nonostante la mole di clienti diversi che ogni giorno si riversavano nel negozio.
«Questo negozio è sempre più incantevole. L’atmosfera natalizia lo rende ancor più simile ad una calda casa dove fare ritorno dopo una fredda giornata di fatiche, per scaldarsi attorno al focolare domestico e trovare ristoro» esordì con un sorriso gentile accostandosi allo spazio espositivo dedicato alle candele. Cercò di coglierne gli aromi, si lasciò stregare dalle forti tonalità e, alla fine, seppe che ciò che si apprestava a fare era inevitabile. «Sai, Estia, è un periodo difficile e ho bisogno di quanto più relax possibile» spiegò sommariamente, senza addentrarsi troppo nel personale. Era alla ricerca di profumazioni che spingessero il corpo ad abbandonare lo stress attraverso la loro inalazione. «Perciò, se possibile, ne prenderei un pezzo per tipo.»


Lucien acquista tutte le candele di Natale (40G)
Non è vero, Lucien userà quelle candele per fare il piromane e dar fuoco alla capanna, per un caldo e profumato Natale

 
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view post Posted on 24/12/2021, 14:06
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Per le strade di Hogsmeade spirava un vento pungente, carico della promessa della neve. Jolene alzò gli occhi verso il cielo che, plumbeo e pesante, preannunciava di cedere presto ai primi fiocchi. Poteva già figurarseli: grandi come monete, soffici nel fugace contatto con la pelle che li avrebbe sciolti con il suo calore. Ogni cosa le sembrava incantevole.
Si beava del silenzio che accompagnava i suoi passi verso il negozio di Estia. Era passato decisamente troppo tempo da quando vi aveva messo piede l'ultima volta, così aveva accolto con particolare entusiasmo la novità delle candele di Natale. Al castello se ne parlava con sorrisi larghi da un orecchio all'altro, e già era possibile discernere, o forse immaginare, qualche curioso profumo dolce o fresco, di cannella o di aghi di pino, che aveva viaggiato per chissà quali corridoi prima di arrivare in un angolo apparentemente casuale del castello. I primi acquirenti avevano approfittato della gita al villaggio dello scorso fine settimana, e Jolene di certo non voleva essere da meno.
Superò la soglia del negozio assieme ad una raffica di gelo che si infilò lesta attraverso la porta aperta. Il freddo aleggiava ancora sulle sue guance arrossate quando cercò con lo sguardo Estia, pronta a salutarla con un sorriso.
Sapeva già cosa acquistare, ma non per questo si sarebbe privata del piacere di gironzolare un po' tra gli scaffali. Il Focolare Domestico era uno dei suoi negozi preferiti, per atmosfera e articoli, per quell'aria caratteristica che lo rendeva assolutamente unico. Il suo unico rammarico era che non avesse aperto tanti, tanti anni prima.
Infine, si avvicinò alla proprietaria, un sorriso leggero a testimoniare il suo buon umore. «Ciao, Estia, come stai? Il tuo negozio è sulla bocca di tutti, al castello, sei stata geniale con l'idea delle candele. Vorrei acquistare tutti i box, per piacere. Due di quello verde.» Era Natale, non certo il momento di guardare a spese!


Jolene acquista:
- box rosso (x1)
- box nocciola (x1)
- box bianco (x1)
- box verde (x2)
- box blu (x1)
In totale sono 48 Galeoni, se non sbaglio :fru:

Estia dopo le feste:

 
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view post Posted on 24/12/2021, 16:39
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The North remembers. ♥

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La neve scendeva leggera dalla coltre di nubi bianche che ricopriva il villaggio di Hogsmeade quella mattina. Piccoli leggeri fiocchi di neve si separavano dal cielo niveo e volteggiavano in aria, seguendo sentieri indefiniti per poi terminare il proprio viaggio sulle tegole color mattone dei tetti, sui lampioni di ferro spenti, sulle pietre che componevano le strade lastricate del villaggio. Alcuni si erano invece posati tra i capelli scuri di Jane, simili alle piccole luci di Natale che decoravano le vie del paese, e ad ogni passo scivolavano via: la strega non vi prestava molta attenzione, troppo intenta ad ammirare le decorazioni natalizie e al tempo stesso a riflettere sugli ultimi mesi. Era stato un anno… intenso. Il lavoro l’aveva completamente assorbita, nonostante le parentesi di svago, ma giorno dopo giorno si era resa conto che non le interessava quanto fosse impegnativo, perché sentiva di essere nel posto giusto. Anche l’appartamento in cui si era trasferita aveva iniziato a sembrarle davvero suo, nonostante a volte avvertisse una leggera nostalgia avvolgerla quando l’assenza di Isabel si faceva notare. Ormai non vedeva la cugina da quasi cinque mesi a causa di una missione per conto del Ministero, e ora che le festività natalizie si avvicinavano la malinconia si faceva sentire con più intensità. Immersa nei ricordi, non si accorse di essere arrivata a destinazione finché non fu praticamente davanti alla porta del negozio. Alzò lo sguardo sorridendo mentre entrava, pronta a riempirsi gli occhi di meraviglia.

Tra i vari cambiamenti dell’ultimo anno e mezzo c’era anche l’iscrizione al C.r.e.p.a. ed era la prima volta che metteva piede nel negozietto di Estia: era meraviglioso. La musica di sottofondo si fondeva perfettamente in armonia con l’ambiente circostante, e una sensazione piacevole di colore sembrava avvolgere ogni cliente. Sorrise, incantata, e si avvicinò lentamente al bancone centrale.
« Buongiorno, Estia! » salutò l’elfa domestica responsabile del negozio, scorgendo l’orgoglio nei suoi occhi: gestire un’attività doveva davvero essere un traguardo importante. « Come stai? Mi dispiace di non essere passata prima a trovarti qui: il negozio è davvero un incanto! » Non si vedevano infatti da quasi un anno, dove Jane aveva fatto acquisti da Estia durante l’evento al Serraglio Stregato. Posò un sacchetto di carta sul ripiano in legno. « Ti ho portato un regalino di Natale, spero che ti piaccia! Ho sentito parlare di alcune candele speciali che sono in vendita in questo periodo… ne sono tutti estasiati! Vorrei poterle acquistare anche io, se possibile. Ah, e inoltre vorrei una Bicicletta Cielsereno, verde menta. Ti ringrazio. »


Jane si aggiunge ai fan entusiasti delle candele ed è pronta a svuotare il conto.
Acquista tutti i box (40 Galeoni) e una Bicicletta Cielsereno color verde menta (30 Galeoni) per un totale di 70 Galeoni (se ho fatto i conti giusti).

Nel pacchetto Estia troverà in regalo questo maglione di Natale :<31:
 
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view post Posted on 27/12/2021, 11:47
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Il Focolare Domestico
Il Villaggio di Hogsmeade cristallizzava l'Incanto d'Inverno. Nei fiocchi di neve che scivolavano dal cielo limpido come Fate danzanti, fino ad incastrarsi dolcemente tra i capelli e i lembi di sciarpe e cappelli di lana; nei pupazzetti di ghiaccio che bambini vivaci continuavano a realizzare, dal mattino alla sera, sempre in compagnia; nelle gazzeladre sui tetti a spiovente, che spiccavano un balzo dopo l'altro in volo alla ricerca più frenetica – forse, così ingenue, scambiavano la neve per tesori brillanti, nei riflessi iridescenti di un candido tappeto.
Era ineguagliabile, fermo nel tempo. Oliver vi trovava un'affinità ancor più intima, tra l'altro, per le innumerevoli, infinite memorie che avevano cesellato i suoi anni migliori fino a quel giorno. Sfumò l'attenzione, tuffandosi per l'ennesima volta nel tour dei ricordi – di quando lui e Fred si rincorrevano a vicenda, colpendosi con palle di neve incantate; di quando aveva dato il suo primo bacio da Madama Piediburro, poco più avanti, nell'atmosfera zuccherina dei Cherubini; di quando aveva sorvolato le casette più caratteristiche in sella alla Firebolt, rischiando di impigliarsi contro un caminetto già acceso; di quando si era imbattuto alla Stamberga Strillante, verso segreti, leggende e sussurri a mezza voce. Si accorse di aver sbagliato strada – lì, nel presente. Inconsapevolmente sorrideva, l'espressione bizzarra di chi colto sovrappensiero. Dietrofront, a passo svelto, imboccò nuovamente la maestosa High Street, rinnegandosi tuttavia allo sguardo della piazzetta centrale. Hogsmeade custodiva anche ricordi peggiori, e a malincuore Oliver faceva tuttora fatica a rendersene indifferente. Sviscerò ogni paura, indugiando ripetutamente nelle sensazioni più belle: i regali natalizi in arrivo, i piatti della tradizione britannica, perfino le decorazioni animate dalla magia, tutto poté trasformare il timore in rinnovata emozione. All'ingresso del negozietto vintage del C.r.e.p.a., infatti, si scoprì tutto sommato allegro. Stringendosi nel maglione di lana così colorata – maglione d'alpaca-arcobaleno, l'aveva definito Penny –, stemperò il battito crescente al petto in un sospiro leggero, così profondo.
«Buon Natale, Estia.» C'erano tanti luoghi che portava con sé, nel proprio cuore – librerie, antiquariato, di tutto e di più. Il Focolare Domestico, tra tutti, svettava al primo posto per una serie di motivi che non avrebbe saputo elencare rapidamente, neanche volendo. Amava pensare che una parte di lui, di quello ch'era stato nel tempo, zampillasse in lungo e in largo tra gli scaffali variopinti e l'elegante, magistrale cura degli articoli in esposizione; non poteva prendersene il merito, e mai l'avrebbe fatto. Ma il successo del negozietto era un successo che viveva fin nel profondo, come suo a tutti gli effetti. Con un dono tra le mani – di colore rosso, un fiocco dorato in superficie – arrivò così dall'Elfo Domestico che tanto ammirava e che da lungo andare conosceva. Estia era memoria, forse più di chiunque altri. Consegnò il regalo con un sorriso, l'espressione empatica.
«Arrivano direttamente dalla sartoria di mia zia, spero possano piacerti e soprattutto spero di vederti al Castello per la Cena di Natale.» Lasciò intendere, nitidamente, di restare ad Hogwarts per le vacanze. Aveva abusato fin troppo dell'ospitalità dei Laurence, di Penny e della sua famiglia, per rinverdire la sua presenza per il secondo anno di seguito; forse non sarebbe stato da solo.
«Vorrei acquistare tutte le Candele di Natale, poi. Una in più per Singing Carols e Night Under Stars, grazie mille.» Aveva una borsa a tracolla con sé, che poggiò sul bancone per poi aprirne la cerniera. Non sembrava poter contenere tutte quelle candele, non di certo senza il rischio che cozzassero le une contro le altre, ma a pagamento effettuato – aggiungendovi il buono sconto di Natale del Profeta – sarebbe stato evidente che... «Più grande all'interno che all'esterno.» Concludendo così, in un occhiolino un po' divertito. Saluti e auguri a sé, il rientro al Castello di Hogwarts sarebbe stato imminente.

Buon Natale, Estia ♥ Il regalo è una confezione di gomitoli di lana colorata e ferri da cucito incantati per magia, in aggiunta c'è un piccolo sacchetto di biscotti dalla forma di pupazzi di neve. Per gli acquisti: Oliver prende 12 candele, sfrutto il buono di Natale del Profeta (click)
 
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view post Posted on 29/12/2021, 11:27
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Nemo me impune lacessit Nessuno mi aggredisce impunemente.

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Memory MacWood 12 anni - Tassorosso - II annoCara Estia. Che bello vederti.
Non molto spesso andava a trovare l'Elfa nel suo negozietto. Forse per il timore di fare incetta di prodotti tutte le volte!
Però grazie all'adesione al C.R.E.P.A. aveva modo di conoscerla e di apprezzarne il buon carattere. Curioso ed esuberante al punto giusto.
Per quel dicembre invece si era ripromessa di portarle un regalino. Aveva chiesto aiuto alla nonna. Anche quello in fondo era un piccolo dono: la nonna era sempre felice di soddisfare le sue richieste. Dunque le aveva spiegato tutto per lettera. Cosa confezionare, il colore e la creatura a cui era destinato. A dire la verità, per certi versi, condividere quella gioia con nonna Mary, fu anche per sé stessa un piccolo regalo.

Ecco, Estia. Questo è per te.
Con un gran sorriso le porse l'involto. L'aveva confezionato con un nastro rosso, al quale aveva aggiunto, nel nodo un bastoncino di zucchero. Il Natale da lì a poco sarebbe arrivato, quindi uno dei simboli più diffusi, secondo la ragazzina si abbinata perfettamente. Per di più una nota di dolcezza era proprio il tocco finale.
Sapeva che entrando non avrebbe potuto evitare che gli occhi si potessero sulla merce.
E così finì per cedere:

Be' ecco... Stavo osservando la serie di candele che hai in esposizione. Sembrano incantare con tutti i loro profumi...
Esitò. Si morse il labbro.
Era davvero dura scegliere.

Ecco...
Potrei prenderle di tutti i tipi?
Per favore.


Memory acquista tutte le box di Candele di Natale: una per tipo *_*
Graaaazie
 
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view post Posted on 30/12/2021, 15:46
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Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.

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Emma si era divertita un sacco a preparare con Mitchell la torta a tema Natalizio da portare ad Estia: finito il lavoro l'avevano anche impacchettata per bene sperando che sarebbe stato un regalo gradito. Suo zio Cam poi l'aveva accompagnata ad Hogsmeade per fare compere natalizie e ovviamente la prima tappa fu proprio il focolare domestico - Buongiorno Estia! Come stai? - la strega sfoggiò un sorriso gioioso varcando la soglia - Siamo qui per comprare le candele magiche di cui tutti parlano - appoggiò sul bancone la torta impacchettata per l'elfo e sorrise - Questa è per te... spero ti piaccia!. Dopo aver preso la roba che le serviva zio Cam pagò tutto e andarono via, ma non prima di aver fatto tanti cari auguri ad Estia. Si rattristó pensando a Mitchell che era rimasto a casa a pulire la cucina, le sarebbe piaciuto che fosse venuto anche lui con loro, ma il rosso aveva insistito per restare a casa a ripulire tutto: quanta pazienza aveva quell'uomo.





Emma e suo zio Cam portano ad Estia una torta fatta in casa da loro (click) per augurarle un dolce Natale.

In più la Grifondoro compra:
Box Nocciola
Box Blu
Box Bianco


Edited by Miss Effe - 2/1/2022, 15:31
 
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view post Posted on 30/12/2021, 18:47
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Un altro Natale era alle porte e come ogni anno, la Tassorosso passava notti insonni a cercare di decidere se passarlo ad Hogwarts o in orfanotrofio. Nel secondo caso, tornare significava partecipare a tutte le tradizioni che l'istituto si era creato da sé, una fra tutte la creazione delle decorazioni per l'albero di Natale: ogni anno i vecchi mucchi di carta e legna colorata venivano gettati nei camini e nelle stufe già dall'inizio di Gennaio, di conseguenza ogni Dicembre tutti si prodigavano a crearne di nuovi. Ognuno, a modo suo, dava il suo contributo e non mancavano i buoni a nulla che incollavano inezie ovunque, ma per l'orfanotrofio il Natale era anche quello; chi rimuoveva più simboli che non avevano nulla a che fare con le feste riceveva qualche fetta di dolce in più, di conseguenza diventava una specie di caccia al tesoro. Alla fine comunque, l'intero istituto era decorato da cima a fondo ed ogni piccola carineria sparsa nelle stanze, sui muri dei corridoi e sopra ogni pianta o mobile presente, tentava di coprire quel velo di tristezza che l'istituto stesso infondeva in tutti i suoi abitanti. In generale, per la Tassorosso le tradizioni invernali dell'orfanotrofio erano piacevoli, anche se non poteva negare il fatto di aver sempre preferito la prima opzione. Restare ad Hogwarts significava avere più probabilità di rimanere sola, dato che gran parte degli studenti passava le feste a casa, e per lei non era assolutamente un problema. Era gratificante vedere l'intera scuola così deserta, senza contare la possibilità di trovare molto più facilmente dei posticini tranquilli. Quindi un punto sicuramente a favore del restare ad Hogwarts era quello di passare in quiete i giorni più freddi dell'anno, osservando la neve dalle finestre e godendosi il pieno delle costellazioni invernali. E così la scelta era già fatta, ma le notti erano insonni perché i suoi sensi di colpa insistevano nel dirle che avrebbe dovuto restare vicina a quelle persone che vedeva così poco da quando aveva scoperto di essere una strega.
C'era però una novità interessante quell'anno, ne aveva sentito parlare così tanto da non riuscire proprio a provarci anche lei: delle magiche candele che nascondevano qualcosa di più prezioso. Non si trattava solo della magia del Natale, ma praticamente della vera e propria magia elfica. La Tassorosso non poteva proprio resistere, anche perché la curiosità di conoscere la famosa Estia si univa all'emozione di scoprire il segreto di tanta riuscita. Il così apprezzato locale vintage infatti, si rivelò colmo di gente e la fila raggiungeva l'esterno. La Tassorosso attese con pazienza e trepidazione allo stesso tempo e fu pienamente soddisfatta quando finalmente mise piede sul pavimento del negozio: la musica jazz era inebriante, i colori altrettanto e soprattutto i profumi, anche se con tutte quelle candele in giro rischiavano di sovrapporsi tra loro. Ogni tanto qualche elfo compariva nel nulla con scatoloni contenenti i box da rinnovare sugli scaffali e spesso i maghi presenti gli regalavano qualcosa. Anche la giovane strega aveva deciso di portare un presente ad Estia, fatto a mano per rispettare la tradizione dell'orfanotrofio, ma aveva timore a rivolgersi direttamente a lei. Tergiversò su alcuni elfi indaffarati, nella speranza di poter concludere i suoi acquisti con uno di loro, sembrava come se stesse evitando un appuntamento con Babbo Natale. D'altronde il suo regalo non era altro che qualche pezzo di carta colorata a forma di stella di Natale.
Salve :fru:
Per la prima volta si mette piede nel locale di Estia e quale occasione migliore se non a Natale?
Acquisto tutti i Box di Candele (40G) ed un paio di Scarpette di Dorothy (25G), sfruttando il buono natalizio del Profeta, ottenuto qui
 
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view post Posted on 2/1/2022, 15:11
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Even if I played for another ten years, I wouldn’t lose interest.

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MarjorieCon l'arrivo delle festività natalizie, non solo Hogwarts ma anche la sala comune serpeverde si era addobbata a festa. Tra le ghirlande e i vari addobbi, ciò che più aveva attirato Marjorie erano le candeline che avevano cominciato a spuntare un po' per tutto il dormitorio femminile. Inizialmente si era limitata ad ammirarle in silenzio, annusandole affascinata ed interagendo con i loro effetti magici quando le trovava accese. Consapevole che non si trattava di proprietà scolastiche ma personali di qualche altro studente, aveva evitato di toccarle senza consenso e aveva fatto del suo meglio per accontentarsi di osservarle a distanza. Alla fine, però, non ce l'aveva più fatta a resistere e aveva chiesto ad una studentessa più grande dove le aveva acquistate. Una volta scoperto che il colpevole di tutte le sue tentazioni era Il Focolare Domestico, uno dei negozietti di Hogsmeade, Marjorie aveva deciso di mandare Noctus a farvi incetta di candele.

NoctusEssendo al primo anno di Hogwarts, la piccola strega non poteva infatti lasciare il castello senza un accompagnatore e i dovuti permessi, anche se si trattava di fare una visita al vicino villaggio. Così, l'opzione più rapida e meno problematica a sua disposizione era mandare il suo gufo in missione. Una lettera con l'elenco degli acquisti (una candela per tipo di quelle disponibili) e compresa di auguri fu presto legata alla zampa del volatile, assieme ad un sacchettino pieno di monete. Dopo aver ricevuto la promessa che avrebbe ricevuto una nuova (mini)dose di delizioso mangime una volta tornato dalla commissione, Noctus lasciò la guferia di Hogwarts, evidentemente di buon umore. Poteva essere un gufo giovane e dispettoso ma era anche un golosone: avrebbe fatto senza problemi un salto al Focolare Domestico se come premio c'era in palio del cibo.

Marjorie Hastur
11 anni | Primo anno | Serpeverde | scheda

Marjorie acquista tutte e dieci le candele di natale (40G).


Ok, ci ho provato ma non sono riuscita a resistere: questa iniziativa mi piace troppo! Quindi eccomi qui, a spendere tutti i miei galeoni! Secondo i miei calcoli (acquisti in corso/eventi ed entrate approvate) dovrei avere esattamente 40 galeoni liberi in banca.
 
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view post Posted on 4/1/2022, 02:36
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Regalo di Natale
per Estia, il Focolare Domestico

Cara Estia,
ti chiedo scusa se non riesco a presentarmi di persona per ammirare il delizioso negozietto aperto quest'anno e di cui ho tanto sentito parlare, ma purtroppo sto avendo periodi un po' pieni d'impegni, tanto che sono costretta a comprare i regali di Natale "tramite gufo".
Prometto di passare per un saluto e due chiacchiere alla prima occasione, infondo ho messo gli occhi su un paio di oggettini parecchio interessanti e non vedo l'ora di comprarli!
Per adesso ti chiedo semplicemente 2 scatole di BIGLIE COLLEGANTI e di creare per me 2 STATUINE BOBBLEHEAD con l'aspetto di queste persone: foto 1 & foto 2
Del biondo ho potuto scattagli una foto di nascosto, ma del ragazzo orientale dovrai accontentarti del ritratto che ho provato a fare il più preciso e dettagliato possibile...
Grazie ancora per l'amore e l'impegno che metti nella creazione delle piccole meraviglie che si possono trovare al Focolare Domestico.
Nel sacchetto legato alla zampina della mia gufetta Gìl troverai i soldi per la compera più un extra per te, è piccola ma forte, quindi non temere e lega bene i regali...

...e naturalmente un Buon natale!

Mìreen Fiachran





COMPRO:
TUTTI i Box di Candele di Natale a 40 Galeoni
2 scatole di BIGLIE COLLEGANTI a 10 Galeoni ciascuno
2 STATUINE BOBBLEHEAD da 5 Galeoni ciascuno
Tot. 70 Galeoni + 1 mancia


Per comodità mi ritengo già servita.

Edited by LadyShamy - 4/1/2022, 04:18
 
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view post Posted on 5/1/2022, 10:31
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You can own the Earth and still, all you'll own is Earth until You can paint with all the colors of the wind

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Alice Wagner
Era sempre un piacere recarsi nel piccolo negozietto di Estia, dove Alice spesso passava a lasciare qualcosa che le facesse sbucar su un sorriso. Non era niente di particolare, ma con il lavoro che facevano al CREPA era sempre divertente vedere la reazione di Estia. Questa volta si era ripromessa di fare dei Plätzchen dei biscotti natalizi tipici della sua zona con vari ripieni, al cioccolato, alla marmellata, con farina di mandorle ed altro. Aveva avvolto tutto dentro una bustina colorata, piena di decorazioni natalizie e se la trascinava con delicatezza in giro per le strade Hogsmeade. Una volta entrata nel negozio sembrava emanare energia da tutti i pori, Alice era semplicemente felice e gasata dall'atmosfera natalizia << Estia! Ti ho portato dei dolcetti! >> esclamò andandole incontro e racchiudendola in un abbraccio strizza ossa. Quando finalmente la liberò le porse i biscottini strizzandole l'occhio allegra. Sapeva già cosa acquistare per cui ci mise meno di un secondo ad accatastare gli oggetti sul bancone << Prenderei questi molto volentieri. Ottimo lavoro come sempre e Buon Natale! >> pagò ciò che doveva e la salutò con la manina, saltellando poi verso l'uscita.



Alice acquista:

Tutti i box di candele (x40G)
Biglie colleganti x1 (10G)

Per un totale di 50 G

 
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view post Posted on 6/1/2022, 12:26
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VIVIENNE PIERCE ✿ prefetto Grifondoro


Il Focolare Domestico era senza dubbio il suo negozio preferito di Hogsmeade, i prodotti sempre particolari, l'ambiente familiare e accogliente ma, soprattutto, la presenza di Estia. Viv adorava l'elfa ed era sempre felice di vederla. Arrivò al negozio proprio in sella alla bicicletta che aveva comprato nel negozio alcuni mesi prima. La bionda la usava sempre che poteva, le piaceva troppo pedalare sospesa nell'aria. Il negozio era piuttosto pieno, evidentemente la notizia delle nuove candele di Natale disponibili non era arrivata solo alle sue orecchie. Comunque Vivienne aspettò pazientemente il suo turno, nel frattempo si divertiva a curiosare tra gli scaffali, alla ricerca di qualche nuovo gadget da aggiungere alla sua collezione. Alla fine fu servita prima di riuscire a trovare qualcosa che catturasse la sua attenzione. « Estia! Intanto Buon Natale! Ho saputo delle candele, ottima iniziativa. E ovviamente sono qui per comperarle tutte. Tranne il box nocciola.» Salutò l'elfa e poi passò subito al sodo. Aspettò le box colorate, pagò e poi, dopo aver salutato Estia, ripartì alla volta del castello, dove avrebbe passato le vacanze di Natale anche quest'anno.



Vivienne acquista:
- box rossa
- box bianca
- box verde
- box blu
Dovrebbero essere in totale 32 Galeoni
 
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view post Posted on 9/1/2022, 15:56
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Cucine di Hogwarts

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Camille Donovan
candele di natale (6)
Spesa totale • 24 Galeoni
Una, due, tre, le Candele di Natale volteggiavano per magia tutto intorno, simili a fate e folletti dei boschi. Sospese a mezz'aria tracciavano sentieri intangibili, sulla destra e sulla sinistra e via verso l'alto e il basso, concretizzando geometrie che avrebbero fatto la gioia di ogni giocoliere. Non avevano direzione, almeno all'apparenza, tanto che si spostavano prima in un punto e poi in un altro: come in attesa di un'indicazione vera e propria, talvolta cozzavano tra di loro, sempre delicatamente, realizzando tanti rintocchi che già sfumavano con le lancette degli orologi a cucù lungo le mensole sopraelevate. I clienti che erano al negozietto, a ben vedere, ne inseguivano l'intreccio con una scintilla d'incanto sul volto; e c'era chi già ne tentava di acciuffare una, e un'altra, e un'altra ancora, soprattutto i bambini che accompagnavano gli adulti. Dietro il banco di legno, all'ingresso, Estia continuò a dedicarsi senza sosta ai clienti: il periodo natalizio, oltre ad essere quello che più preferiva in assoluto, rappresentava per fortuna il successo migliore delle vendite, lì presso Il Focolare Domestico. Avrebbe dovuto interrompere il moto delle candele, prima che qualcuno potesse farsi del male: erano agli esordi, da pochissimi giorni quei nuovi prodotti avevano occupato gli scaffali del negozietto, e forse avrebbe dovuto chiedere un aiuto per ordinare le box nel miglior modo possibile. Nell'attesa dei suoi amici, tuttavia, Estia tratteneva un sorrisetto e un soffio al cuore pieno di divertimento: non capitava tutti i giorni di scorgere una scena così bizzarra, avrebbe tanto voluto che restasse nel tempo.
«Estia dice buonasera, ciao ciao.» Salutò uno stregone che aveva appena acquistato un orologio magico, sistemando così un fiocco color caramello che aveva utilizzato per la confezione. Quando arrivò il Prefetto Tassorosso, sentì d'essere perfino più contenta di quanto già non fosse stata. Il dono che scoprì ricevere subito dopo, poi, le scaldò il cuore tanto intensamente da costringerla a tirare su con il naso; con gli occhioni verdi e già più lucidi verso Camille, tentò di borbottare qualcosina – un ringraziamento, una parola gentile, un complimento; tutto quello che abbandonò la propria bocca, però, sembrò suonare confusamente come Estia tanto fortunata, tanto tanto felice.
Sapeva di dover fare in fretta, prima che altri clienti formassero la fila; sapeva anche di essere fin troppo commossa: i regali tutti per lei continuavano ad apparirle come sogni ad occhi aperti. Alla fine, box di candele già infiocchettati e in scatola per la studentessa, portò il barattolino di miele dolce-lacrima stretto al petto.
«Miele che Estia desidera da tanto, amici andranno matti.» Via di grazie, grazie signorina, grazie signorina Donovan, una scorta di bon-bon coloratissimi già sistemati nella scatolina dell'altra. Con i ventiquattro galeoni per le candele, infine, sollevò la manina per salutare un'ultima volta. Poco dopo, per la gioia di Arrie e dei suoi amici, Estia sorrideva sospesa a mezz'aria e con la bocca tinta di blu.


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Lucien Cravenmoore
candele di natale (10)
Spesa totale • 40 Galeoni
L'aroma zuccherino del marzapane, dello zenzero e delle nocciole caramellate sfumava lungo le pareti del negozietto, rimbalzando così soffuso verso i clienti che vi si aggiravano con spensieratezza. Estia, trapunta in un maglione di lana più lungo del suo corpicino, osservava tutti loro con gli occhioni sognanti e l'espressione luminosa di chi non avrebbe voluto essere altrove. Erano buffi, le testoline trasformate in illusione in tanti omini di pan di zenzero; c'era chi scuoteva il capo in segno d'assenso verso un amico, c'era chi allungava una mano per afferrare una candela dagli scaffali più alti, c'era chi canticchiava carole natalizie, e tanti, tanti altri – nell'insieme sembravano tutti usciti da un libro di fiabe, avvolti dolcemente dagli effetti della Candela Gingerbread, la cui fiammella brillava in più punti. C'era atmosfera festiva in lungo e in largo, la stessa che Estia aveva sperato di ritrovare negli anni più oscuri della sua vita, la stessa che aveva voluto portare al mondo magico come dono ineguagliabile. Ed era bello, infatti, scorgere maghi e streghe che si abbracciavano – nella stravaganza di braccia di marzapane, ancora una volta. Con gli occhietti di zucchero, letteralmente, si allontanò leggermente per tornare al bancone, lì dove la candela arrivava già di meno: sarebbe stato curiosissimo presentarsi anche lei come un omino, in effetti quando arrivò il Guardiacaccia di Hogwarts trattenne a stento un sorrisetto divertito. Per un frangente, somigliò anche lui ad un delizioso, gigantesco omino di biscotto, fin quando ad un battito di palpebre tornò ad essere la figura tanto familiare che nel tempo Estia aveva imparato a conoscere.
«Candele aiuta Professore Cravenmoore per tutto, parola di Estia.» Confermò con un vigoroso cenno del capo, le orecchie sfuggite da una tripletta di cappelli di lana coloratissima. Con le candele tutte in confezioni natalizie, le box accuratamente riposte in un arcobaleno brillante, concluse la spesa di quaranta galeoni. Una spesa che avrebbe portato più benefici di quanti se ne potessero immaginare, ne era convinta. Con un vero ringraziamento di cuore, augurò al Docente tante belle, bellissime festività, con la promessa di recapitargli la miglior torta di mele e cannella di Hogwarts.
«Estia cucina cenone natale, porta regalo per signore.» Lucien Cravenmoore aveva un posto nel suo cuore, anche solo per le visite che faceva al negozietto: una delle sue frasi di quel giorno finì poi dritta nel diario di Estia. Per scaldarsi attorno al focolare domestico e trovare ristoro, aveva detto. Le piaceva molto: la frase, e il Guardiacaccia.


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Jolene White
candele di natale (12)
Spesa totale • 48 Galeoni
C'era una volta un Elfo, tanto gentile e tanto umile, pronto ad aiutare il prossimo giorno dopo giorno. Non si sarebbe mai stancato, avrebbe sempre teso la mano per porgere una tacita offerta di generosità, perché aveva fatto una promessa a suo padre e suo padre l'aveva fatta al proprio padre e così via, per generazioni dietro generazioni, senza saltarne una neanche una volta... In sella ad un manico di scopa, Babbo Natale girovagava in volo da una direzione all'altra, sfrecciando sulle teste dei clienti, sotto le braccia oppure lungo le gambe, per nulla infastidito dalle occhiatacce che in molti già gli avevano scoccato; con voce tonante, molto vivace e profonda per una figuretta tanto minuta, snocciolava stralci di storie natalizie, leggende, fiabe e racconti d'altri tempi. Comparso per l'effetto magico della candela Letters to Santa, il cui profumo di pergamene, carta e ceralacca pizzicava dolcemente il naso di tutti i presenti, l'ometto si univa alle altre decorazioni coloratissime in giro per il negozietto vintage. Sarebbe stato anche molto apprezzato, tutto sommato, se solo non fosse stato accompagnato da un gruppetto di almeno cinque, sei, forse sette Babbo Natale come lui. Arrie, l'Elfo Domestico che aveva acceso più di una candela, si godeva la scena con un ghigno beffardo, nascosto dietro un tappeto volante. Credeva d'essere così furbo da passare inosservato, ma Estia l'aveva beccato prima del tempo. Avrebbe dovuto sistemare tutto ad uno schiocco di dita, ne era consapevole, ma... vedere Arrie divertirsi le riempiva il cuoricino. Quando Jolene arrivò al bancone, le parole che rivolse ad Estia suscitarono un tuffo emotivo così vivido da ricordarle le giravolte volanti dei Babbo Natale nei dintorni.
«Ciao ciao, signorina Jolene sempre più bella, più dolce.» Non poté nascondere la sfumatura più rosea sul volto, che coinvolse addirittura la punta delle orecchie. Era felice, lo era davvero: il successo dell'iniziativa delle Candele di Natale aveva un valore personale, per lei. Si premurò allora di aggiungere una manciata di caramelle alla frutta, le carte così variopinte da fare a gara con le confezioni delle candele, tutte ben riposte. Con la spesa di quarantotto galeoni – non aveva mai sfiorato tra le dita così tante monete – ringraziò Jolene ancora una volta con molto trasporto, augurandole buone festività e promettendole i suoi dolcetti preferiti per la Vigilia di Natale, ad Hogwarts. Come ad accompagnarla, tutti i Babbo Natale esplosero in uno squillante ohohoh, diretti velocissimi verso il soffitto.


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Jane Read
candele di natale (10)
bicicletta cielsereno
Spesa totale • 70 Galeoni
L'albero in fioritura perpetua, all'ingresso del negozietto vintage, dipingeva giochi di colore con cristalli di ghiaccio e neve, tanta neve lungo i rami. Come gemme brillanti, corolle di fiori si schiudevano continuamente – una primavera in anticipo sui tempi; gerbere, dente di leone e peonie, i petali d'arancio che sfumavano armoniosamente sulla corteccia e sulle foglie smeraldo, talvolta scivolando in passetti di danza sui cappelli e sulle sciarpe dei passanti sotto l'arco di legno. Era uno spettacolo, ancor più nel periodo innevato che collegava le festività: per di più, e Estia ne era affascinata, sull'albero si scorgevano tante decorazioni natalizie – candele, omini di marzapane, fate di cristallo, sfere e palline dalle mille tonalità. Era una cornice pittoresca a tutti gli effetti, che si avvolgeva ai sempre più numerosi clienti in arrivo. All'interno, poi, Il Focolare Domestico confermava l'incantesimo d'eccezione: dagli articoli variopinti in esposizione alle boccette di vetro smerigliato sospese a mezz'aria, dalle biciclette cielsereno con cestini traboccanti di fiori alle nuovissime candele scintillanti lungo gli scaffali; c'era soltanto l'imbarazzo della scelta, Natale delineava di gran lunga l'occasione migliore. Al bancone, infatti, Estia era alle prese con una lunga fila di clienti – all'uno offriva una manciata di caramelle, all'altro un consiglio sull'utilizzo delle biglie materializzanti, ad un altro ancora una confezione con un fiocco rosseggiante in superficie, e così via. Con una sciarpa voluminosa stretta al collo, pendente fino alle scarpette ai piedi, l'Elfo sembrava essere felicissima. Non aveva mai sorriso così tanto in tutta la sua vita, neanche nei sogni migliori avrebbe potuto immaginare un prosieguo tanto bello per lei. Quando arrivò il turno di Jane, infatti, già esprimeva una scintilla vividissima tra gli occhioni verdi, il cuore immediatamente vinto dall'emozione per le parole e per il dono che la strega le aveva appena porto.
In sottofondo, Celestina Warbeck cantava Un calderone pieno di forte amor bollente.
«Cuore grande, grande come calderone.» Subito parlò così, verso la strega. La mano destra in alto, come ad indicare la musica: si sentiva così, l'animo scaldato fin nel profondo. Commossa com'era, si sbrigò subito ad aprire il regalo: gli altri clienti non ne sembrarono infastiditi, alcuni già si sporgevano oltre per esserne partecipi. Il maglione di lana conquistò Estia ancor prima che potesse accorgersi dell'immagine della renna cucita in bella mostra. Schioccò le dita, attingendo ad una scintilla di magia che lasciò apparire il maglione proprio sul vestitino che già indossava; stringendosi nella lana così calda, tremò tutta da capo a piede: un sorriso d'entusiasmo sul volto, ringraziò così tante volte da sovrastare la voce della Strega Cantante. Poco dopo preparò tutte le candele, lasciò che Jane scegliesse la bicicletta che più le piaceva e al momento opportuno, prima della spesa totale di settanta galeoni, schioccò di nuovo indice e pollice per far apparire un fascio di fiori di campo – primule, violette e fiordaliso – nel cestino della bicicletta.
«Aspetta presto, qui è casa per anime belle come signorina.»


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Oliver Brior
candele di natale
Spesa totale • 48 41 Galeoni
estinto buono christmas prophet
C'era una battaglia in atto tra Fate, Babbo Natale e Folletti. Animate per magia, le decorazioni natalizie lungo i rami dell'albero in fioritura all'ingresso del negozietto cominciavano a... darsele di santa ragione, proprio così. Si lanciavano petali gli uni contro gli altri, staccavano gocce di cera che scivolava dalle candele tra le foglie, addirittura si colpivano con ali, slitte, cappellini e tanto, tanto altro. Iniziavano perfino ad attirare i clienti, perché tra un tonante ohohoh e uno squillante swiiish, le statuette non passavano affatto inosservate; per molti giovinetti, tra i più studenti con le macchinette fotografiche strette tra le mani, la scena risultava tanto bizzarra quanto estremamente spassosa: il flash delle istantanee brillava oramai di continuo, e se per le Fate di ceramica diveniva un privilegio molto vanitoso, per tutti gli altri rappresentava invece un brutto fastidio. I gridolini divertiti dei più piccoli, però, sfumavano come la gioia d'anticipo festivo, invitando perfino gli adulti – Estia compresa, titolare del negozietto – a soprassedere ogni decisione di porre fine all'allegra combriccola. Sperava soltanto di non ritrovare troppi danni sull'albero, altrimenti avrebbe aggiunto una pattuglia di soldatini schiaccianoci pronti a mantenerne l'equilibrio. Quando Oliver Brior si presentò al bancone, Estia indugiava ancora in quell'idea un po' fantasiosa. Lasciò perdere gli squittii di protesta delle ceramiche, già più attratta dal maglione coloratissimo che il suo buon amico indossava.
«Buon Natale, signor-» Cercò di correggersi in fretta, consapevole di come una e più volte il ragazzo gli avesse chiesto gentilmente di chiamarlo semplicemente con il suo nome. Salutò di nuovo, l'espressione accentuata in entusiasmo quando le diede un dono tutto per sé. Senza pensarci una volta di più, scartò il pacchetto e ne rimase sorpresa. Se i biscottini le offrirono un sorrisetto contento, il set di aghi e cucito le riscaldò il cuore fino a mandarla in visibilio.
«Estia così felice, così... così...» Ripeté felice una, due, tre volte, carezzando i nuovi strumenti da sartoria con le manine delicate. Le parve di aver ricevuto il tesoro più prezioso del mondo, tanto che lasciò ad Arrie il compito di sistemare le candele, conteggiare la spesa finale con il buono sconto della Gazzetta del Profeta e concludere la vendita. Da parte sua, non prima di aver dato qualche caramella omaggio al Grifondoro, desiderò tornare subito al Castello di Hogwarts per dedicarsi alla sua passione di cucito.


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Memory MacWood
candele di natale (10)
Spesa totale • 40 Galeoni
«Candele in arrivoo» La voce di Jensen squillò in tutto il negozietto, attirando gli sguardi incuriositi di chi – come maghi, streghe, tanti altri clienti – non ne aveva tuttora individuato l'origine. Nascosto dietro un tappeto volante piuttosto sbarazzino, sospeso in volo nelle sue mille e più sfumature colorate, quel poveretto di Jensen risultava troppo basso per essere adocchiato fin da subito. Stringeva tra le braccia un vassoio carico di candele, il cui profumo d'aghi di pino, foresta e menta aleggiava in volute pungenti e fresche tanto da offrire l'impressione d'essere ad un tratto in una distesa innevata, in qualche luogo idilliaco del mondo magico. Ciuffetti di pungitopo, di vischio e di muschio, infatti, sfilarono lungo gli scaffali per l'effetto della fiammella delle candele, arrivando ad intrecciarsi lungo i ricami del tappeto tuttora volteggiante. Come ad approfittarne il momento esatto, l'Elfo Domestico sgusciò via dalla trappola in cui si era involontariamente cacciato, materializzandosi l'attimo seguente fino al bancone. Estia lo attendeva con un sorrisetto e un cipiglio un po' impaziente, le mani che trafficavano di continuo su altre candele, confezioni e nastrini decorativi: l'iniziativa natalizia continuava ad avere successo, ne era contentissima; avrebbe tuttavia confidato volentieri nell'aiuto dei colleghi, ma Arrie era in pausa e Jensen, tra tutti, perdeva sempre tempo. Con un ringraziamento molto veloce, allora, si premurò di aggiungere una Evergreen Mist al dono che stava incartando, così da stringerlo subito dopo alle zampette di un gufo postino che attendeva docilmente sul bancone. Di nuovo libera, all'arrivo di Memory già sorrideva. Riconobbe la Tassina con piacere, non poté che mostrarsi sorpresa e felicissima per il dono che aveva appena ricevuto. Il bastoncino di zucchero in decorazione, accanto al nastro rosso in superficie, le sembrò l'aggiunta più dolce; non vedeva l'ora di scoprirne il contenuto, si ripromise però di farlo a tempo debito, con calma e con la giusta attenzione... ovvero di lì a cinque minuti, perché non avrebbe resistito di più.
«Natale già arriva per Estia, grazie grazie grazie Recuperò più caramelle di quante le mani, aperte a coppa, potessero effettivamente contenere; le lasciò scivolare tra le candele, tutte in fila nelle confezioni che aveva appena preparato per la studentessa. Con la spesa di quaranta galeoni e l'augurio tanto di buone feste quanto di vederla presto al negozietto, Estia la salutò con tanta gentilezza.


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Emma Green
candele di natale (6)
Spesa totale • 24 Galeoni
Aggiungere pungiglioni di celestino essiccato, un pizzico di zucchero e un cucchiaino di melassa di glumbumble, meglio ancora di miele dolce-lacrima... Grassottello, tutto trapunto di rosso e di bianco, una barba più lunga di una sciarpa, un cappellino con un campanellino alla punta e un abito dai bottoni pronti a scoppiare, Babbo Natale elencava le indicazioni per una torta magica che, a suo parere, avrebbe fatto l'invidia dei vicini e la gioia degli invitati. Era una figura piuttosto minuta, sebbene molto vistosa; sedeva sulla slitta trainata da una e più renne, a loro volta rimpicciolite in dimensioni, tutti sospesi in volo da un punto all'altro del negozietto. Christmas Cookie, una delle candele più ambite dai clienti, svelava infatti l'effetto magico che già aveva attirato moltissime persone: maghi e streghe, tutti appassionati dell'arte culinaria, avevano preso parte alla realizzazione dei buoni propositi delle candele natalizie pur di ottenere quella in omaggio. Dal profumo dolcissimo dei biscotti appena sfornati, del burro e del cioccolato, la candela in effetti non era in vendita, non quella. Estia aveva fatto in modo di mostrare tutte le box, accendendo l'una dopo l'altra nei vari giorni festivi, così da offrire un assaggio degli aromi e delle magie tanto strettamente annessi. Una vecchietta con un cappello più grande di un mooncalf, tra l'altro, aveva addirittura proposto di sborsare ben venti galeoni soltanto per la candela in questione: sebbene tentata, Estia l'aveva invece invitata ad acquistare il box bianco; svolgendo i propositi delle prime due candele, anche la terza sarebbe stata propria. Un po' sovrappensiero, l'arrivo di Emma la riportò armoniosamente con i piedi bene per terra; la Grifondoro era una delle sue persone preferite di sempre, ricordava la sua gentilezza nel tempo e la sua partecipazione ad una vita che, per Estia, cominciava davvero a regalare i frutti più maturi e gustosi. Così felice di vederla al negozietto, infatti, salutò tanto lei quanto l'uomo accanto, offrendo loro fin da subito un paio di omini di marzapane a testa.
«Mangiate prima che loro mangiano voi.» C'era una nota allegra, nella sua voce. Non sembrò tuttavia chiarissimo quello che intendesse dire, non finché i biscottini s'animarono per magia per girare su di sé in un passetto artistico. Forse più che addentarli, avrebbero dovuto appenderli sull'albero natalizio. Il dono che aveva ricevuto la lasciò senza parole, il cuore pieno di un affetto che non avrebbe saputo esprimere neanche volendo; una torta, ripeteva, una torta tutta per sé. Riuscì a borbottare un ringraziamento, un filo di voce appena: continuò ad adocchiare il dolce come se incredula per davvero. Con le candele già confezionate, tutte sul bancone in bella mostra, Estia poté concludere la spesa di ventiquattro galeoni per i tre box acquistati. Prima di sistemare anche l'ultima candela, vi ticchettò sopra con un sorrisetto.
«Estia festeggerà compleanno proprio giorno di Natale con torta così bella.» Forse Emma l'aveva fatto per pura casualità, ma... il rosso, nelle decorazioni della glassa, era il suo colore preferito. Con l'omino di neve e i ciuffetti di zucchero, era per lei la torta dei sogni.
Buon Natale, salutò alla fine. Cuore grande, grande, grande, sussurrò verso Emma e il mago con lei.


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Susan G. Nieranth
candele di natale (10)
Scarpette di Dorothy
Spesa totale • 65 55 Galeoni
estinto buono christmas prophet
Al bancone, proprio accanto all'ingresso, sostava un pupazzo di neve così buffo da aver attirato un nutrito gruppetto di maghi e streghe. Gli si erano stretti attorno: chi per scattare una fotografia in compagnia, chi per ammirarlo da vicino, chi semplicemente per ricevere l'omaggio dalle sue braccine di ghiaccio. In effetti, animato com'era dalla magia, il pupazzo di neve accoglieva gli uni e gli altri con un sorriso pieno d'entusiasmo – un rametto zigzagava nella forma di una bocca che sempre più rapidamente esprimeva gioia, mai rinunciando a smorfie bizzarre. Con un naso di carota, una sciarpa variopinta al collo, un paio di grossi bottoni come occhietti e un cappellino natalizio sul capo, dipingeva l'emblema delle festività. Non sembrava sciogliersi, a dispetto del tepore che le fiammelle di una e più candele avevano realizzato tra le mura del luogo; al contrario, il pupazzo appariva perfettamente a suo agio – come un padrone di casa, pronto alla gentilezza – proprio su uno dei tappeti volanti, sospeso quindi a meno di un metro dal suolo. Ad ogni cliente che completava gli acquisti e lasciava Il Focolare Domestico, tra l'altro, regalava una ghirlanda brillante, intrecciata a mo' di collana hawaiana con rametti di pungitopo, vischio e cespuglio farfallino, al centro esatto svelando bacche rosse tipicamente natalizie. In molti non resistevano al suo aspetto stravagante né si sottraevano all'omaggio tanto apprezzato: nella sua semplicità, il pupazzo di neve divertiva moltissimo. Al suo fianco, dietro il bancone, Estia ascoltava rapita il suono cristallino e divertito di tutti coloro che girovagavano nei dintorni del negozietto, soprattutto di chi sceglieva di trattenersi presso Merle (così aveva soprannominato il pupazzo, aveva scovato quel nome in un libro di fiabe che un cliente aveva dimenticato al negozio). Quando Arrie, Jensen e altri Elfi Domestici si materializzarono dal Calzino Rattoppato, si scoprì infinitamente contenta di vederli – non soltanto per la folla sempre più gremita al negozietto. Si accorse poco più distante di una giovane strega, che Arrie aveva raggiunto con un cesto traboccante di candele. Come un giocoliere, Arrie sollevò prima l'una, poi l'altra, infine ben tre candele in una sola mano, lasciandole cozzare in modo pericoloso: il ticchettio del vetro decorato, così come la consapevolezza che nessuno meglio di lei avrebbe potuto spiegarne per bene gli effetti, spinsero Estia a chiedere a Jensen, lì vicino, di sostituirla brevemente al bancone. Si avvicinò così dolcemente alla ragazza, percependone dapprima l'aria familiare e poi...
«Ciao ciao, Prefetto Susan.» Amava il suo nome. Fin da quando aveva sentito il Preside confermare la nomina della Tassina – era stata Estia a preparare i dolcetti di festeggiamento per la Sala Comune, proprio lei – ne era stata profondamente affascinata. Conosceva anche il cognome dell'altra, ad Hogwarts era un volto noto, ma Susan era così musicale da ricordarle una fiaba. Con molta cortesia, Estia si intrufolò in conversazione, chiedendo tacitamente ad Arrie di proseguire pure. Così spiegò le candele con i vari effetti magici, indicò la possibilità di svolgere buoni propositi per ottenerne altre in omaggio, una per box, infine dietro accordo e conferma dell'altra preparò tutto con uno schiocco di dita. Uno scrigno color verde pistacchio e con ghirigori dorati in decorazione le comparve tra le mani, all'interno vi sistemò tutte le candele. Accompagnò poi il Prefetto Tassorosso verso il reparto dedicato alle scarpette magiche, attendendo la scelta dell'altra come se ad un tratto la folla in negozio non contasse più. Era lì, Estia. Soltanto per Susan.
«Tanto felice di trovare qui, torna presto.» La ringraziò di cuore per le stelle di carta colorata, un gesto che per Estia non aveva prezzo. Prima che concludesse la spesa di cinquantacinque galeoni in totale, sconto del buono del Profeta incluso, si attaccò una stellina proprio sul vestitino indossato quel giorno. Sorridendo, accompagnò l'altra verso l'uscita: non prima, però, che Merle le regalasse una ghirlanda natalizia degna di una regina delle fiabe.


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Marjorie Hastur
candele di natale (10)
Spesa totale • 40 Galeoni
«Arrie, è tutta colpa tua!» La vocetta di Estia non riuscì a trattenere una nota di puro, vivido divertimento. Un imponente, gigantesco pupazzo di neve bloccava l'ingresso del negozietto, in un turbinio di fiocchi di neve che impazzavano in una e più direzioni – Arrie, in prima linea, si materializzava da un punto all'altro per sfuggire i colpi che il pupazzo cercava di rifilargli con le braccia di ghiaccio; sgusciava così sulla destra e via sulla sinistra, si abbassava appena in tempo per non essere investito da una raffica di neve e poi zac, cercava di contraccambiare in battaglia al meglio delle sue potenzialità. Era colpa sua, Estia aveva ragione. Aveva manomesso per scherzo la fiammella della candela North Pole, una di quelle che maghi e streghe avrebbero potuto ottenere come omaggio del box blu soltanto portando a termine i buoni propositi associati, ma mai, mai avrebbe immaginato di aver incasinato la magia alla base così tanto. Forse... sì, forse aveva esagerato un po', così al posto di un pupazzi di neve di un metro, in negozietto era comparso un mostro di almeno tre metri di lunghezza e larghezza. Sempre di ghiaccio, non risultava una minaccia per i clienti, sebbene stesse bloccando loro il passaggio. Era invece una grossa malefatta per Arrie, quasi come se il pupazzo avesse deciso di prendere di mira proprio lui tra tutti i presenti. Quando un gufo planò al di sopra della testona del gigante, Arrie ne approfittò per recuperare un tappeto volante da uno degli scaffali, dispiegarlo in fretta e furia e saltarci su prima di essere investito dalla folata gelida. Volò via, allora, girandosi soltanto per scoccare un'ultima occhiataccia verso il pupazzo. A quel punto la neve si dissolse per magia, trascinando con sé uno e più gridolini d'entusiasmo dai clienti in fila. Al bancone, non appena recuperata la pergamena che il gufo aveva consegnato, Estia era già all'opera. Attirava a sé con schiocchi di indice e pollice una e più candele natalizie, accogliendole in volo per sistemarle in confezioni coloratissime. Quando furono tutte pronte le posò così in un pacchetto più grande, che incantò con magia innata affinché pesasse di meno – il gufo poté trasportare tutto a destinazione senza grossi problemi, non prima di aver ricevuto un biscotto croccante interamente per lui. E per Marjorie, invece, aveva aggiunto tante dolcissime caramelle. Un bigliettino concludeva la spedizione.

Con tante grazie e auguri di felici feste,
aspettiamo in negozio per altre sorprese.

Buon Natale,
Estia



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Mìreen Fiachran
candele di natale (10)
biglie colleganti (2)
statuine bobblehead (2)
+ 1 galeone mancia
Spesa totale • 71 Galeoni
Grappoli di prugne dirigibili piroettavano in volo, sfiorando appena il soffitto del negozietto vintage; colorate in violetto, indaco, azzurro e un'accesa sfumatura di turchese, somigliavano a pietre marine appena pescate da una rete invisibile. O forse a tante mongolfiere in miniatura, dalle quali si espandeva un profumo zuccherino che ricordava in generale la frutta secca. Nonostante fosse così indaffarata al bancone, dedicandosi ad un cliente dopo l'altro, Estia non mancava di sollevare di tanto in tanto lo sguardo: quei frutti magici, d'altronde, erano tanto vistosi, le ricordavano le decorazioni sospese che la signora Candor attaccava in tutta la casa nel periodo festivo. In effetti l'idea per la candela Christmas Box, una di quelle pregiate del box bianco, nasceva esattamente dai suoi ricordi passati. Per la magia cui s'era avvolta, la candela aveva trasformato l'intera saletta in una scena deliziosamente natalizia: al posto degli scaffali pieni di articoli in esposizione, infatti, si scorgevano voluminosi cespugli farfallini; al posto dei tappeti volanti sul fondo, invece, si notavano pupazzetti di neve sospesi a metri dal suolo, un pavimento cambiato a sua volta nel manto di un sottobosco. Le prugne dirigibili, portandosi da un angolo all'altro, davano l'impressione di essere tante mini slitte di Babbo Natale – una figura, d'altronde, che non mancava di certo. Con renne, folletti e fate che popolavano l'atmosfera onirica, e con il profumo dei fichi d'abissinia e dell'uvetta candita al cioccolato, il negozietto attirava clienti con la promessa di vivere almeno un istante in un regno fiabesco. Con l'arrivo del gufo, Estia chiese gentilmente spazio alla fila: nessuno tra i presenti si dimostrò infastidito, tutti profondamente ammaliati dal sogno ad occhi aperti che stavano vivendo. La pergamena accanto la zampetta dell'allocco, ad ogni modo, era limpida: Estia non poté fare a meno di stringersi in un abbraccio da sé, leggendo in merito al periodo pieno d'impegni della Professoressa Fiachran. Era uno dei volti che più apprezzava al Castello di Hogwarts, complice tutte le scorte di erbe, piante e fiori che di tanto in tanto le chiedeva gentilmente per ricette e collezioni varie. Con la promessa di prepararle il miglior infuso di levitisco e fiordaliso, allora, Estia si affrettò a sistemare quanto richiesto. Una confezione di biglie colleganti, una candela dopo l'altra in carte regalo coloratissime, infine una coppia di bamboline bobblehead. Lasciò ad Arrie, lì nei dintorni, il compito di seguire il resto delle vendite, scegliendo per sé un angolino più tranquillo dove portare aghi, ferri e set da cucito. Acciambellatasi su quello che difatti altro non era che un tappeto, ma che nell'atmosfera illusoria in atto somigliava ad un mezzo tronco, Estia iniziò dalla seconda fotografia: si trattava di un volto che non aveva mai visto prima, si affidò così alla magia innata per ricamarne, cucirne e tesserne le sembianze migliori. La statuetta prese vita sotto il tocco delicato delle sue dita, un gomitolo scuro a realizzarne una chioma di capelli con tanto di ciuffo sbarazzino; lasciò che girasse su di sé, come in danza, mentre la voce sfumava a concedere vita apparente alla bambolina. Ne riconobbe curiosamente un accento unico, che ricordò quello dei venditori orientali che anni addietro aveva incontrato nei vicoli di Nocturn Alley. Con splendidi occhi a mandorla, tanto espressivi, la statuetta attinse alla magia e cambiò di continuo da una veste da stregone ad un camice da medimago. Con la bacchetta che sfumava in un bisturi, uno scheletro che sgusciava in apparizione dalle mani e tutta una serie di strumenti da chirurgia, infatti, la bambolina divenne presto pronta. Estia si era affidata alle brevi informazioni sul biglietto, ma sapeva che gran parte della riuscita dipendesse dal legame del manufatto al suo destinatario.
«Vediamo un po'.» La seconda polaroid le saltò subito all'occhio in modo familiare, trasportando con sé un soffio gentile al cuore. Aveva riconosciuto il volto di Lucien Cravenmoore, Guardiacaccia e Docente di Hogwarts. Desiderò allora fare del suo meglio, come sempre mettendosi all'opera con i suoi attrezzi da cucito; adagiò un lunghissimo filo di seta all'altezza del petto della statuetta, guidandolo poi con uno schiocco di dita fino a scivolare voluminoso in un cappotto tanto elegante quanto all'ultimo grido. Cintura, tasche, sacche in spalla, perfino un Mokessino in miniatura pendente al collo, la bambolina guizzò in dettagli così accurati da fare a gara con un'opera d'arte. I tratti del volto del mago sfavillarono subito dopo, tingendosi in una goccia nera fino a plasmarsi in tempere armoniose – il colore dei capelli richiamò quello naturale dell'uomo, i suoi occhi tanto luminosi brillarono come gemme, il profilo del naso e della bocca sottilmente rifinito. Era splendido, già nell'assoluta veridicità dell'aspetto. Già più contenta, Estia lasciò alla fantasia ogni direzione seguente: concretizzò con ago e cucito una figuretta grassottella, che allungò con un filo di lana sul grigio. Apparve un Ippogrifo, che spalancò le ali ad accogliere la bambolina in groppa con un orgoglioso cenno d'assenso – spiccò il volo in alto, animato dalla magia: disegnò un cerchio, una diagonale, un moto concentrico; la statuina, poi, sembrò battere le mani e puff, l'Ippogrifo cambiò in un...
«Diricawl peloso» La vocetta di Estia suonò squillante, già tanto divertente. La bambolina, in effetti, si ritrovò a cavalcare un Diricawl in miniatura, il piumaggio tessuto finemente nelle tinte d'avorio e d'azzurro indaco. Estia aveva visto più volte una creaturina simile in compagnia di Cravenmoore, da lì il gioco era presto fatto. Spariva su di sé in materializzazioni improvvise, comparendo poi a passetti vicini, e di tanto in tanto mutava nuovamente in Ippogrifo. Uno spettacolo che si augurava potesse soddisfare anche la Professoressa Fiachran. Imbustò tutto, recuperò settanta galeoni più uno di mancia, di cui fu molto grata. Incantò i doni per renderli meno pesanti, affidando infine tutto al gufo con un bigliettino di risposta.

Professoressa Fiachran è sempre in cuore di Estia e amici, grazie tante. Buone feste, saluta presto di nuovo insieme.

Spera statuine di grande gradimento,
tanti saluti, Estia



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Alice Wagner
candele di natale (10)
biglie colleganti
Spesa totale • 50 Galeoni
C'era profumo d'arance, limoni e d'agrumi in generale, addolcito dalla cannella e dai chiodi di garofano. Ricordava le bucce di mandarini lasciate ad essiccare, così da sfumare deliziosamente in tutte le stanze; ricordava anche l'essenza dei camini sempre accesi, di giorno e di notte, con tizzoni ardenti e sbuffi di cenere e legno. Tra tutti, forse quello si esprimeva di certo come il più conosciuto, apprezzato e vivido gusto natalizio: molti clienti ne erano estasiati, tanto da girovagare in lungo e in largo – ben più volte – tra gli articoli in esposizione al negozietto. Una serie di candele Cosy by the fire, infatti, brillava in fiammelle scintillanti nei quattro punti principali, sospese a mezz'aria alle pareti e incastonate al centro esatto di ghirlande di pungitopo e bacche rosse in decorazione natalizia. Di tanto in tanto sfavillavano Fuochi Fatui in miniatura, lampi e bagliori simili a gocce d'oro, richiamando gli effetti magici delle candele nei vari dintorni. Un bambino, poco distante dal bancone dov'era Estia alle prese con i clienti, sembrava divertirsi tantissimo mentre rincorreva una fiammella, poi un'altra, un'altra ancora; un acchiappa-il-fuoco-fatuo così vivace da lasciar spuntare sorrisi allegri sui volti di più presenti. Se solo non fosse stata così impegnata, Estia avrebbe di gran lunga voluto prendere parte al gioco a sua volta; una fiammella, come in ascolto, le scivolò in riflesso sulla punta del cappellino di lana che calzava quel giorno. Cercò quasi di acciuffarlo con un gridolino, sfiorandolo appena in un tepore dolce e rassicurante sulla pelle. Poco dopo, però, Estia sentì di essere ancor più felice del solito. Oltre il bancone, prima di recuperare una boccetta di sale evanescente per una strega, si ritrovò avvolta in un abbraccio così bello da riempirle il cuore. Come partecipi a loro volta dall'armonia del momento, i Fuochi Fatui dell'effetto della candela zampillarono intorno come in festa; Estia e Alice, strette strette, sparirono fino a materializzarsi ad un passetto vicino, sulla scia della magia che regnava nel negozietto. Con un singhiozzo d'entuasiamo, Estia sistemò il cappellino sulle grosse orecchie e salutò con tanto, tantissimo affetto.
«Arriva tornado Grifondoro, rende Estia felice» Abbozzò parole tutte in fila, accogliendo il dono dei dolcetti da parte del Prefetto e stringendola di nuovo tra le braccine, quasi senza voler lasciarla più andare. Solo dopo, tanto commossa, Estia poté dedicarsi alla richiesta d'acquisti: una scatola di biglie colleganti, una di candele. Sistemò in buste di carta colorata, aggiungendo così tante caramelle da decorarvi un albero intero. Con una fiammella all'altezza del volto dell'altra, Estia concluse la spesa di cinquanta galeoni e l'augurio di festività felici.
«Buon Natale, signorina scalda il cuore più di fiamma.» Tornò al bancone con un sorriso così luminoso da fare a gara con i fuochi illusori che danzavano vicini.


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Vivienne L. Pierce
candele di natale (8)
Spesa totale • 32 Galeoni
Capitava di tanto in tanto di assistere ad una scena bizzarra come la fuga di un tappeto volante. Animati di propria magia com'erano, schizzavano via a velocità estrema, trascinando con sé clienti, maghi e streghe e Elfi Domestici di passaggio. Per fortuna tutto si risolveva, poi, con il rientro stesso del tappeto in negozietto – sapevano d'essere destinati a portare allegria e spensieratezza, con un pizzico di utilità affatto indifferente. Quel giorno, tuttavia, uno dei tappeti all'arrembaggio desisteva dal capitombolare; come una creatura infinitamente dispettosa, sfilava sotto le gambette di Arrie, di Estia e di Jensen, tutti e tre pronti ad acciuffarlo e così immobilizzarlo. Invano, fino a quel momento, avevano potuto portare il manufatto magico agli scaffali adibiti all'esposizione; con l'effetto della candela Frosted Forest tutto intorno, poi, la scena custodiva in sé una magia sorprendente, rendendo ogni cosa perfino più stravagante di quanto già non fosse. Ad ogni saltello del tappeto volante, infatti, spuntavano cristalli di ghiaccio che rapidamente soffiavano in una e più direzioni, in geometrie innevate che avevano già attirato sguardi intrigati dei vari clienti. Estia lasciò ai colleghi il compito di sistemare tutto, trottando via a sua volta accerchiata da una danza di cristalli lucidissimi, tanto brillanti – come la neve – da ricordare una coroncina fiabesca. Quando Vivienne Leah Pierce arrivò al negozietto, nell'ingresso spettacolare in volo dalla sua bicicletta e sotto gli sguardi meravigliati dei più, un turbinio di ghiaccio le girò attorno in un abbraccio leggiadro: tante fate di cristallo apparvero per effetto della candela, dissolvendosi l'attimo seguente come bagliori di rugiada. Estia l'accolse così con affetto.
«Ciao ciao, Prefetto Vivienne.» Con gentilezza si trattenne per qualche parola d'entusiasmo, chiedendole quali fossero i programmi per le festività e quali doni volesse ricevere in lista. Sistemò ben presto le candele richieste, tranne le nocciola, in confezioni di tanti colori pastello; più caramelle in omaggio per lei, poté concludere la spesa di trentadue galeoni, così da salutare e augurare di nuovo tante splendide festività – «splendide come signorina».
Un gioco di cristalli di neve guidò dolcemente Vivienne fino all'esterno, sospendo la bicicletta cielsereno in volo con un sentiero di ghiaccio luminoso.
 
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view post Posted on 12/1/2022, 18:45
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"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

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giornalista ♢ fotografo ♢ banshee ♢ VOICE ♢ 24

La porta del Focolare Domestico venne aperta da Ariel col solo ausilio della testa, giacché le braccia erano occupate a stringere contro il petto una serie di sacchetti in carta color caffè
Fra i denti un omino di marzapane stava venendo mangiato gradualmente, sfruttando le labbra per impedire che la preda potesse sfuggirle morso dopo morso.
Le guance gonfie degli altri corpi di marzapane mangiati lungo la strada, il maglione bianco morbido e vaporoso e il naso e le guance rosse per il freddo, la rendevano più simile ad un grosso criceto nel bel mezzo del pasto che un cliente della bottega.
«Buonciacera.»
Bofonchiò un saluto con il mento schiacciato fra due sacchetti, mentre sfilava oltre il bancone verso alcuni dei ripiani su cui era esposta la merce.
Era incapace di rimanere ferma e quindi ogni qual volta si soffermava davanti ad un oggetto, cominciava a molleggiare le gambe sul posto, andando ad accompagnare ad ogni slancio un movimento simile con la testa. Nell'insieme non poteva evitare di risultare stravagante, "cartoonesca" come diceva spesso qualuno.
Soltanto dopo aver vagato per dieci minuti buoni all'interno del locale il suo sguardo si sarebbe soffermato sulle candele incantate.
«Uuuh profumini.»
Dopo aver mandato giù l'ennesimo biscotto, aveva ripreso a parlare correttamente. Approfittando della mancanza di omini di marzapane si sarebbe chinata in avanti, stringendo con forza i pacchetti contro il petto per evitare le rovinassero in terra.
"SNIFF SNIFF"
Avrebbe annusato senza ritegno le vare candele, spostandosi di box in box, prima di voltarsi in favore del bancone e mostrare alla negoziante un enorme sorriso a trentadue denti sporco di briciole, noce moscata e zenzero.
«Mi potrebbe prendere una scatola bianca, blu e verde?»
Per pagare avrebbe dovuto raggiungere il bancone e senza troppe cerimonie abbandonare su questo il cumulo di pacchettini, cercando sbrigativamente e con scarsi successi di impilare ogni pensierino l'uno sull'altro per occupare quanto meno spazio possibile.
Una volta tornata a mani libere, avrebbe tirato fuori dalla tracolla di cuoio un borsello vellutato, estraendo dal suo interno alcuni Galeoni.
«Tenga pure la mancia e mi raccomando: mangi tanto bene per le vacanze e stia al caldo, eh!»

Chi è stupida perché non aveva giocato l'acquisto? Io!
Ariel compra la Box di Candele Blu, Bianca e Verde!
Also 1 Galeone di Mancia per il C.R.E.P.A.
 
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view post Posted on 30/10/2022, 10:56
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Ariel Vinstav
candele di natale (6)
+1 galeone mancia
Spesa totale • 25 Galeoni
Con le candele natalizie, il negozio si era meravigliosamente trasformato: vestiva un abito colorato e scintillante, di tinte pastello e di fantasie pittoriche che avrebbero mandato in visibilio ogni artista del paese. Nel panorama dell'albero sempreverde, nel sortilegio della fioritura perpetua e soprattutto nel profumo delizioso della cera artigianale, tutto sfumava nell'atmosfera tipicamente festiva. Ghirlande a mezz'aria scivolavano dal soffitto al pari di candelabri già accesi da fiammelle soffuse, gnomi di terracotta si animavano da sé e trotterellavano da un angolo all'altro (talvolta arrampicandosi alle pareti come scalatori d'eccezione) finché nugoli di fate di cristallo – opere altrettanto decorative – non minacciavano una rappresaglia degna di nota per il governo assoluto dei cieli. C'era un ché di divertente, a ben vedere, e Estia sentiva d'essere profondamente felice. Oltre al Natale, aveva tanti altri motivi per vivere la spensieratezza dei giorni – la mente estremamente indaffarata verso uno e più modi per realizzare le sue idee stravaganti. Mentre sistemava il tetto di marzapane di una casetta natalizia, proprio sul bancone, accolse la cliente successiva con un sorrisone che le illuminava tutto il volto.
Aaaargh noo! Una vocetta stridula, tuttavia, spezzò ogni saluto di circostanza: un omino di marzapane, e un altro, e un altro ancora, tutti insieme si riunirono proprio sul tetto della casetta di zucchero, gli occhioni di mandorla puntati sinistramente (e con un pizzico di spavento) verso l'incantevole Ariel. Già, avevano adocchiato sicuramente il loro compatriota, seguendone la triste fine tra un morso e l'altro della giornalista. Cominciarono così a correre via, rintanandosi tra porticine, tegole e finestrelle di glassa, un po' come tanti burattini estremamente bizzarri.
Estia, le candele già pronte nelle box coloratissime, cercò di spiegarsi.
«Estia chiede scusa, un bimbo cattivo ha mangiato loro amico.»
Non si accorse, curiosamente, di aver attirato più occhiate impaurite dai dintorni. Con il pagamento di venticinque galeoni, con la mancia inclusa per cui Estia apparve infinitamente grata, poté concludere tutto con un altro sorriso. Nessun omino in regalo per Ariel, come avrebbe potuto? Ma di certo vi aggiunse una manciata di caramelle sparpagliate tra le candele.
 
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