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| | “A person often meets his destiny on the road he took to avoid it.”25 anni guardiacaccia francese colloquio |
Invisibili granelli di sabbia planavano sul fondo di una clessidra inclemente e Lucien avvertiva sempre più pressante la consapevolezza di aver sempre meno tempo a disposizione ed ogni secondo che passava, si aspettava di veder riaprirsi la porta ed una Lucille con un ghigno beffardo entrare per decretare il suo fallimento. Non che avesse granché da recriminarsi, infondo era pienamente cosciente delle difficoltà che rendevano, tra tempistiche ed un soggetto che sbocconcellava rade parole, quella prova quasi impossibile da superare. Quel quasi, però, motivava Lucien quasi più della posta in gioco, poiché ad essere solleticata era stata anche la sua caparbietà di ex Corvonero, oltre che una nuova ipotesi lavorativa. E poi, in un modo che faticava a spiegarsi, egli sentiva di doverlo a Lucille; di tentare tutto il possibile a fronte della fiducia che lei gli aveva accordato sottoponendogli una questione delicata che la riguardava in prima persona. Lo spirito che gli stava di fronte significava molto per lei e forse lo stesso valeva per lui e, cosa non da sottovalutare, al di là del renderla o meno una professione concreta, Lucien era davvero motivato quando si accostava al mondo delle creature magiche. Lo spirito appariva confuso e preda delle emozioni. Curioso. Le lacrime incolori che presero a sgorgare sul volto che non apparteneva più a quel mondo, forse significavano più di quanto potessero lasciar supporre. «... che è arrivato il momento, giusto Mr. Rapple?» Il tono di voce risultò conciliante, amichevole e sincero. Lucien non desiderava convincerlo, solo smuovere una consapevolezza che sentiva lo spirito avesse già, anche se rifiutava di accettarla. Lucille aveva preferito il dialogo pieno di pathos, ma l'accettazione della propria morte annientava un'entità senza che necessitassero parole. Le emozioni scoppiavano come fuochi di artificio in un animo che era rimasto ancorato ad un mondo cui non apparteneva più. «Lo so io, lo sa Lucille e lo sa anche lei.» In principio aveva pensato di domandargli di aiutarlo a scavare più a fondo nella faccenda, per capire il suo segreto e cosa gli impediva di accettare la propria morte senza doverlo dire apertamente, ma ugualmente lo avrebbe indotto così a non prestar fede alla promessa fatta. «Dipende tutto da lei, ormai. Non riguarda più Lucille e chiunque le sia vicino in questo mondo, sono certo che loro non desidererebbero altro da lei, perché le vogliono bene. È giunto il momento di abbracciare una nuova esistenza. Tutto ciò che si è verificato in passato, ogni questione o persona che crede di non poter lasciare indietro, non ha più importanza. Ha rilevanza questo momento e la svolta che la attende.» Un abbozzo di sorriso gli distese i tratti tesi dall'ansia. «I cambiamenti possono smuovere una certa ansia e paura. È... umano. Ma come ogni cosa, vanno affrontati.» Quel discorso, infondo, valeva anche per Lucien Cravenmoore.
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