| Kumar, ripetesti mentalmente, Ieremias Kumar. Diciannove anni. Era più giovane di te, quindi, e già morto. Prendesti la tua tazza di tè e la stringesti con entrambe le mani, aggrappandoti ad essa come se potesse in qualche modo impedirti di naufragare di nuovo. Il tono dell'Auror era impeccabile: fermo ma compassionevole, perfettamente adatto alla difficile situazione che doveva gestire. Un attacco alla pubblica sicurezza, una vittima, dei feriti e una giovane donna sotto shock – un bel po' di disgrazie pesavano sulle spalle dell'uomo, ma lui le stava gestendo senza battere ciglio. Ti sentisti intimorita davanti a tanto autocontrollo, ma anche intimamente ammirata. Avresti voluto trovare riprovevole quell'uomo, che ti stava riassumendo in così poche frasi banali un'intera esistenza; ti sarebbe bastato provare anche solo un po' di antipatia. Così, però, non era: ti sentivi stranamente a tuo agio in sua compagnia, più che con l'equipe medica che ti aveva appena prestato soccorso. La sua compostezza aveva un effetto calmante, istintivamente lo riconoscevi come un punto fermo: se ti fossi fissata su di lui con sufficiente attenzione allora, forse, il mondo avrebbe smesso di girare vorticosamente e avrebbe acquisito una sorta di ordine. «Non lo lasceremo solo, ovviamente.» No, non l'avrebbero fatto. In quel momento avresti creduto a qualsiasi promessa e, anzi, desideravi chiederne all'uomo altre: che i delinquenti sarebbero stati tutti catturati e mandati a processo; che Melchior, soprattutto, avrebbe pagato il giusto prezzo; che la memoria di Ieremias sarebbe stata riscattata per i suoi cari, perché non era stato una persona malvagia, e le sue ultime azioni lo avevano dimostrato. Avresti voluto chiedere, ancora e ancora, come una bambina, di essere confortata: e anche se sarebbero state solo parole, tu avresti fatto di tutto per crederci fino in fondo. Ma rimanesti muta, lasciando che fosse l'altro a riempire il silenzio tra di voi. Prendesti un sorso del tuo tè, mandandolo giù senza sentire davvero il sapore di miele e limone, accorgendoti appena di esserti scottata la lingua. Annuisti meccanicamente a quanto ti veniva detto: ovviamente, sarebbero seguite le domande. E poi ancora altre cure, chissà quando ti avrebbero lasciata andare. Ti aspettavi già quella parte, non era la prima volta che rimanevi coinvolta in un attacco del genere. Ciò che ti stupì, invece, fu che l'Auror volesse parlare con te ancora una volta, al termine di tutto. Ti accigliasti leggermente, ma non osasti controbattere. A cosa sarebbe servito parlare ancora, se a quel punto avresti già risposto ai suoi uomini? Forse voleva essere lui personalmente a toccare alcuni punti chiave, ma in quel caso avrebbe potuto approfittare del momento presente, senza perdere altro tempo. Non capivi, e la tua mente era troppo provata per fare grossi sforzi di immaginazione. In fondo, non ti importava nemmeno così tanto, l'unico aspetto davvero penoso era dover riaffrontare ancora e ancora il calvario che avevi vissuto. Ma se ti veniva chiesto da un pubblico ufficiale, chi eri tu per rifiutare? E poi, c'era quell'ultima parte, il commento su come avevi trattato Melchior. Un grande valore, disse davvero così, strappandoti finalmente dal tuo torpore, così che la tua espressione si colorì delle sfumature della curiosità. Lo pensava davvero? Anche lui, quindi, al posto tuo avrebbe agito allo stesso modo? Chissà se i dubbi avrebbero roso anche la sua coscienza, o se fosse già così convinto del suo codice morale da non metterlo in dubbio nemmeno in una situazione simile. Fatto sta che ti fece bene sentire l'apprezzamento di quell'uomo – di Santiago Balmaceda, come si presentò poco dopo. In automatico, forse un po' scioccamente, rispondesti col tuo nome: «Jolene White». Sul momento non ti preoccupasti del fatto che sicuramente gli avevano già comunicato il tuo nome, in quel momento era una questione di scarsa importanza. «Ci sarò, certamente.» Solo quello. Accompagnasti le parole con un gesto affermativo della testa, come se potesse sopperire alla tua scarsa loquacità. Balmaceda infine si allontanò, lasciandoti nelle mani dei Medimaghi. Mentre accettavi le loro cure, l'incontro con l'ispettore e la promessa che gli avevi fatto passarono ad occupare solo una piccola porzione dei tuoi pensieri, che ancora faticavi a controllare. Per lo più ti immergesti nel torpore, limitandoti ad assistere come una spettatrice al tuo stesso corpo. Occasionalmente, alcune parole ti tornavano in mente, sempre le stesse: questo è un grande valore di cui la nostra società ha bisogno più di qualsiasi altra cosa. PS: 247 / 257 | PC: 200 / 205 | PM: 242 / 242 | PE: 35Bacchetta
Macchina fotografica magica (caduta)
Gioielli indossati: Anello Vegvisir: aiuta chi si è perso a ritrovare la strada, infondendo coraggio e fiducia in se stessi. Anello della Gorgone: se utilizzato contro un avversario umano blocca totalmente o parzialmente i suoi movimenti per 1 turno, non pietrificandolo. Bracciale Yūrei: porta incastonato in una piccola sfera di vetro infrangibile un fluido argenteo in grado di percepire la presenza degli Spiriti. Se colui che lo indossa si trova nei pressi di uno di essi, il fluido diviene gassoso e si connota di sfumature dal bianco al rosso, attraverso tonalità intermedie, che ne certifica la pericolosità. Bracciale di Damocle: concede la possibilità di lanciare un "doppio incanto", ovvero due incantesimi in un solo post/azione, ma non più di una volta ogni 6 post di Quest/Evento.
In borsa: Spettrocoli: permettono di vedere creature invisibili o immaginarie. Se indossati per troppo tempo possono provocare stordimento. Essenza dell'Elfo (x1 boccetta) Taccuino Penne biro (un paio) Sacchetto con 10 Galeoni
Vestiario: jeans, camicia, anfibi e un cappotto leggero. INVENTARIO | Fino alla IV classe di incantesimi, esclusi i proibiti. VI classe: Adduco Maxima.
Vocazione: Animagus inesperto (rondine). CONOSCENZE |
Confermo l'interesse - mio e di Jolene - di proseguire con l'incontro con l'ispettore Intanto grazie per questa prima parte di quest, mi è piaciuta moltissimo e mi ha dato parecchi spunti che sarò felice di approfondire anche in futuro ♡
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