Another One!, Privata

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view post Posted on 15/7/2023, 15:14
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Non aveva davvero idea di chi fosse Derek Hyde, oltre all’uniforme Corvonero e alla sua media eccellente. Non conosceva nulla del suo passato e non sapeva di aver premuto un tasto dolente. Se l’avesse saputo le sarebbe dispiaciuto, ma era ancora concentrata sul proprio malessere emotivo. Nieve continuava ad essere al centro dei suoi pensieri anche quando non era fisicamente nella stessa stanza e forse sarebbe sempre stato così finché, un bel giorno, quella testolina bionda non avesse fatto la sua comparsa nuovamente. Aveva tante domande, troppe, ma doveva lasciar perdere. Non c’era spazio di manovra nel continuare a rimuginare sull’argomento e se ci fosse stata una possibilità per scoprire la verità l’avrebbe colta. In quel momento, però, si trovava con un compagno ignaro dei suoi trascorsi, tanto quanto lei poteva esserlo dei suoi. Meritava rispetto, quantomeno che fingesse di ascoltarlo, ma il silenzio venne interrotto dalla cameriera e dall’arrivo dell’ordinazione.
Soltanto la voce di lui, dal tono leggero dopotutto, fu davvero capace di ricondurla al presente e al successivo brindisi. Finalmente il vino elfico tanto atteso era arrivato alla sua tavola e lo esaminò incerta prima di assecondare Derek. Si sforzò di sorridergli, una volta che la cameriera ebbe completato il servizio, facendo proprio - per quanto possibile - lo slancio del Corvonero nel celebrare la loro vittoria.
«E a Peverell, senza il quale non sarebbero stati la stessa cosa.» rise al pensiero del Professore di Storia della Magia, ripensando alle prove tragi-comico-assurde a cui li aveva sottoposti. Entrambi avevano faticato, ne era certa, a seguire i ragionamenti del docente, cercando di capire il limite tra realtà ed illusione.
Avendo sperimentato diversi scenari oggetto dei viaggi della Scuola di Atene, poteva affermare con certezza e senza rimpianto che l’esame svolto quel giorno era stato difficile, sì, ma niente di troppo complesso.
Bevve un sorso che risvegliò le papille gustative (e anche la gola) costringendola ad un colpetto di tosse affatto sospetto: non beveva spesso e questo era il risultato.
Coprendo le labbra con la mano, inspirò dal naso cercando di trovare ossigeno a sufficienza per proseguire la conversazione e trattenendo a stento la lacrimazione - del tutto naturale in quei casi.
Trascorsero pochi istanti che a lei sembrarono un’eternità, ma quando ebbe a riprendersi riuscì a dire solamente «E poi parlano dell’affinità degli irlandesi con l’alcol.» giustificando, in un tentativo di ironia, l’evento appena accaduto.
Certe cose, per quanto ci provasse, non erano semplicemente destinate ad essere. Non aveva grandi vizi - il che sembrava impossibile - ma quando tentava di crearsene uno solo per il gusto di esasperare sua madre, finiva sempre col tornare sulla vecchia strada lastricata di regolette scialbe, abitudini ferree e una miriade di buone intenzioni.
«E questi viaggi, dimmi, li faresti da solo? O vorresti qualcuno con cui condividere la strada?»
Era una domanda innocente fino a prova contraria e sperava che Derek non ne traesse le conclusioni sbagliate. Voleva dare sfogo alla sua curiosità, pura e semplice, ma sapeva che sarebbe stato lecito chiedersi se vi fosse malizia nelle sue parole.
In fondo, nemmeno lui la conosceva così bene da sapere certe cose.
Thalia J. Moran | 18 Y.O. | Hufflepuff Headgirl



 
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