Premio Agatha & Zacharias Chapman, Cerimonia di Premiazione

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 15/1/2022, 13:03
Avatar

Even if I played for another ten years, I wouldn’t lose interest.

Group:
Serpeverde
Posts:
1,981

Status:


MarjorieDopo alcuni minuti di attenta e in alcuni casi spiacevole osservazione della mostra, Marjorie decise che ne aveva avuto abbastanza. Le informazioni offerte dalle statue erano affascinanti ma anche fin troppo dettagliate. Potevano essere adatte ad un adulto ma erano decisamente eccessive per una bambina di undici anni, per quanto interessata a scoprire i misteri del corpo umano. *Ok, direi che la medimagia non fa per me.* Pensò, per quanto fosse anche lei consapevole che non era detto che fosse proprio così: era ancora giovane e , crescendo, i suoi interessi sarebbero probabilmente cambiati. Il libro di Xenophilius Adelphi che aveva acquistato le avrebbe permesso, nei giorni successivi, di cominciare ad informarsi sulla materia, permettendole di capire se il suo primo approccio era stato semplicemente sbagliato o se, per il momento, era meglio eliminare la medimagia dall'elenco delle discipline da indagare.

Stella di NataleDopo aver recuperato un fermaglio dalla borsa a tracolla, Marjorie lo portò fino alla testa di Lyvie e, se lei l'avesse permesso, glielo sistemò tra i capelli. «Una stella tutta per te...» Disse un po' timidamente, sperando che il pensierino piacesse all'altra serpeverde. Si trattava di un lavoro artigianale, realizzato dalla madre seguendo l'ennesimo tutorial babbano. Il fiore della Poinsettia, anche conosciuta come la Stella di Natale, era stato realizzato in pannolenci e attaccato ad una molletta per capelli precedentemente acquistata in un negozio di Malmesbury.

«Io torno in sala conferenze, non vorrei perdermi la cerimonia di premiazione.» Disse poi, liberandosi delicatamente del braccetto. «Venite anche voi?» Domandò a Lyvie e al resto del gruppo per poi volgersi verso Mike, ancora intento nella sua conversazione con Emma: «Mike, ci vediamo in sala conferenze!» Lo salutò nuovamente per poi lasciare la mostra e tornare nella sala. Seguì con interesse il discorso della premiazione, battendo le mani con il resto della platea nei momenti opportuni. Alle ultime parole di Garrett Richardson - «Per chi volesse, mi troverà di nuovo nella zona dove è allestita la vasca artificiale: Levi e il resto dell’equipe chirurgica vi aspetteranno sott’acqua insieme a me, pronti a rispondere a tutti le vostre domande. Grazie ancora e buona serata.» - Marjorie si sarebbe girata verso Lyvie, se l'aveva seguita nella sala o era arrivata nel frattempo, e le avrebbe detto: «Bene! Direi che un salto dai maridi è più che fattibile! Avremo anche gli interpreti! Andiamo?» Prima di lasciare la sala avrebbe dovuto avvisare Mike che voleva andare nuovamente dai maridi e chiedergli se c'era ancora il tempo per farlo - il caposcuola era la persona che l'aveva accompagnata a Londra e, di conseguenza, era colui che avrebbe dovuto riportarla ad Hogwarts - ma era abbastanza ottimista che un salto in vasca, magari tutti insieme, sarebbero riusciti a farlo.

Candele di Natale | Box Blu, NIGHT UNDER STARS
PROPOSITO #9: attacca una stella di natale sulla testa di qualcuno

Marjorie Hastur
11 anni | Primo anno | Serpeverde | scheda


Interazione con Lyvie e Mike
e in misura ridotta con altri del gruppo ancora in zona.

Ritengo che questo sia il mio ultimo post.
Grazie per questo fantastico evento! :<31:

 
Top
view post Posted on 15/1/2022, 19:09
Avatar

Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

Group:
Studente Sotto Esame
Posts:
1,511
Location:
Toscana ☀️

Status:


20211208-180440
La mostra di anatomia umana era affascinante ed inquietante allo stesso tempo. Scommetteva che la maggior parte dei presenti si poneva la stessa domanda: siamo davvero fatti così?
Stava scrutando attentamente le interiora messe in bella vista di fronte a lei, custodite gelosamente dalle statue parlanti. Era strano, non aveva mai immaginato ci fossero tanti vasi sanguigni, tante piccole ghiandole, per non parlare dell’enorme quantità di ossa. Le scappò incautamente una delle suo solite domande, era inevitabile, non si sarebbe mai, dico mai, trattenuta. Mannaggia a lei «Cos’è quell’organo rossastro?» lì partì una dettagliata, fin troppo, descrizione della milza. Sconvolta, gli occhi assunsero l’espressione di un cerbiatto abbagliato dai fari. Il volto sbiancò. Tutto ciò non a causa del macabro spettacolo che aveva di fronte, ma sentirlo descrivere in maniera tanto dettagliata le aveva dato leggermente allo stomaco. La stessa spiacevole che provava dopo aver utilizzato la passaporta. Deglutì rumorosamente, ancora leggermente scioccata, mentre si allontanava e proseguiva tra le varie esposizioni di parti del corpo. Per quanto fosse raccapricciante, neanche si trovasse sulla più cruenta scena del crimine, non riusciva a distogliere lo sguardo da tutto ciò. Trovò persino il coraggio di punzecchiare una delle riproduzioni, giusto per capire se anche la consistenza potesse essere realistica. Era disgustosamente molliccio. Andò avanti, dirigendosi verso l’uscita, con un’espressione schifata e passandosi istintivamente il dito sulla camicia, tentando di pulirlo. Da cosa? Non lo sapeva nemmeno lei. ma toccare quella cosa le aveva fatto uno strano effetto. No, la Medimagia non faceva per lei. Era ancora convinta fosse meglio rischiare la vita in veste di Auror. Camminando a passo svelto si fiondò all’esterno. Inspirò una profonda boccata d’aria per riprendersi e tornò al suo programma. Prima di recarsi alla cerimonia di premiazione, che sarebbe cominciata a minuti, decise di fare un ultimo acquisto al volo. Tutto sommato desiderava portare con se un ricordo dell’insolita esperienza nella Sala Frank Tenner. Il banchetto non era troppo distante, in un istante si ritrovò a contemplare atlanti e lampade anatomiche. Optò per una di quest’ultime, le sembravano realistiche sì, ma almeno non così tanto da causare il senso di nausea.
«Peccato non ce ne sia una a forma di milza, credo di essermi ormai affezionata a quell’organo un po' bistrattato!» una stupida battuta che capì solo lei. Il povero addetto alle vendite le scoccò un’occhiata tra il “di vai blaterando” e il “sei per caso pazza?”. Probabilmente più la seconda. Pagò rapidamente, tornado verso il gruppetto con cui si era recata lì. Il commento di Marjorie le ricordò quella che sarebbe stata l’ultima tappa della serata, la Sala Conferenze. «Sì, andiamo!» nel frattempo, anche i resto dei primini che aveva accompagnato si era diligentemente radunato di fronte all’ingesso come da raccomandazione. Il pensiero andò a due persone in particolare, Alice e la piccola Amy. Avevano trovato il topolino? Non aveva tempo di accertarsene purtroppo, sperava di beccarle alla passaporta. Forse erano già sedute dentro da qualche parte. Alla fine dei conti ea stata una bella giornata, aveva scoperto cose interessanti. Sperava ci fosse nuovamente un’occasione simile in future, anche se si augurava il meno vivida possibile per certi aspetti.

20211208-180454


| Camille Donovan | Hufflepuff Prefect | 14 y.o | Outfit








Acquisti precedenti
- Biglietto (5 G)
- MATITA LESTORIMEDIO x 2 (14 G)
- TRECCINA “I COLORI DELL'AFRICA” x 2 (6 G)
- GIARDINO ZEN INDIVAR (10 G)
- FANGO CALDOGELO MARIDESE (7 G)
Totale: 42 G


Ultimo acquisto
- Lampada anatomica (forma di teschio) (8 G)

Grazie per lo splendido evento, è stato un piacere partecipare :<31: :<31: Ragazzi e ragazze ci becchiamo alla prossima :zalve: :<31:
 
Top
view post Posted on 15/1/2022, 21:29
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
1,675
Location:
Verona

Status:



Lì per lì non ci aveva ancora fatto caso, ma la Sala Frank Tenner sembrava essersi improvvisamente riempita di giovani curiosi, intenti a sperimentare le prime emozioni forti della serata. Molto probabilmente alcuni di loro non si sarebbero sentiti a loro agio in quell’ambiente così strano, ma in gruppo anche gli studenti più timorosi erano in grado di ostentare un inaspettato e formidabile coraggio. Tra loro, quando Emma si girò a cercare gli sguardi degli amici, Mike avrebbe riconosciuto Lyvie e Marjorie, con le quali scambiò subito un gesto d’intesa.
Anche questa volta l’inglese si sarebbe mostrato particolarmente sorpreso dall’indole della giovane ragazza visto che, con un sorriso raggiante, gli sottolineò di trovarsi a proprio agio all’interno della mostra. Insomma, oltre ad avergli appena evidenziato un certo gusto per il macabro, poco dopo se la ritrovò a ritrovò a saggiare la consistenza di tutti gli organi più strani presenti in quella zona.
«Beh sì, direi che dentro siamo fatti così. Siamo belli carini, eh? »
La conversazione stava entrando nel vivo e più conosceva Emma e più si convinceva di trovarsi dinanzi ad un vero uragano di curiosità e di leggerezza. Anche se sarebbe stato divertente provare a metterla in difficoltà ed in imbarazzo facendosi raccontare di più di questo fantomatico Mitchell, Mike avrebbe preferito andare incontro alle sue curiosità, prima di dedicarsi anche alle due giovani concasate.
«In realtà sto trovando nella Medimagia una branca molto utile e intrigante. E poi, prima di immergermi e di interagire anche con l’equide dei Maridi, ho avuto l’opportunità di conoscere e di confrontarmi con Richardson in persona. Un’esperienza davvero eccezionale!» Era innegabile, il Medimago aveva lasciato una certa influenza e suggestione nel cuore del ragazzo.
I due, poi, si sarebbero ritrovati a ridere assieme all’idea di un fantomatico bagno all’interno della vasca, ma con un ospite in più: Snooty. Per Mike sarebbe stato divertente, e forse un po’ buffo, vederla alle prese con quella piccola peste, verosimilmente intenta a soffiare e a sgattaiolare via per non finire in ammollo tra le fredde acque abitate dai Maridi.
Emma, a tratti, mostrava di avere un rapporto complicato con il proprio gatto anche se, almeno per l’idea che si era fatto, gli avrebbe perdonato qualsiasi tipo di marachella: «sono sicuro che finché ti ricorderai di riempirgli la ciotola del cibo, avrai sempre spazio all’interno del suo piccolo cuoricino.»
Ormai l’aveva presa in simpatia e così, anche questa volta, non le avrebbe risparmiato una piccola dose di ironia. Dal canto suo, invece, Mike non aveva mai avuto a che fare con un suo gatto.
«No, niente gatti. In compenso ho una civetta bianca... Un po’ altezzosa pure lei, e un Plimpi Ghiottone. Non so se ne hai mai visto uno, ma si tratta di un piccolo pesce “palla”.» Creatura strana e singolare, il Plimpi viveva all’interno della sua bolla d’acqua, collegata direttamente con le acque del lago nero.
«Ha degli occhi decisamente sproporzionati rispetto al resto del corpo e… beh, è un po’ inutile come animale, ma si affeziona molto presto alle persone e a suo modo sa essere di compagnia.»
Insomma, oltre alla figura autorevole e moderata dietro la quale amava trincerarsi, c’era un mondo decisamente più sfaccettato e piacevole che lui tendeva e riservare soltanto a chi era in grado di meritarsi la sua fiducia; ed Emma, in qualche modo, sembrava avercela fatta.
Certo, a tratti poteva mostrarsi un tantino invadente, come quando gli sventolò davanti due tipi diversi della Lampada Anatomica, ma il suo entusiasmo sapeva scacciare via qualsiasi tipo di pensiero negativo, almeno per il momento.
«Beh, visto l’incoscienza il coraggio dimostrato in quest’occasione, fossi in te opterei per questa.» Avrebbe così indicato la sua preferenza, prima di aggiungere: «già ti ci vedo, la mattina, a correre fuori dal letto per accendere una magnifica lampada a forma di teschio.»

Il tempo stava tuttavia scorrendo inesorabile e da lì a qualche istante sarebbe iniziata anche la solenne cerimonia di premiazione. Mike ne avrebbe così approfittato per accompagnare tutti gli interessati verso la Sala delle Conferenze, non prima di aver salutato ancora una volta Lyvie e Marjorie con un piccolo cenno, rassicurandole che le avrebbe presto raggiunte e assecondarle negli ultimi istanti di quella serata. Insomma, tra una cosa e l'altra, più tardi, ne avrebbe anche approfittato per farsi raccontare tutte le emozioni che avevano vissuto nel corso di quella lunga giornata, assieme al loro gruppetto di amiche.
Dopo aver fornito ad Emma il suo preziosissimo consiglio per gli acquisti, Mike si sarebbe diretto verso la Sala ed avrebbe fatto il suo ingresso proprio nel momento in cui Garrett Richardson iniziò a prendere la parola. Tra un applauso e l’altro, il momento fu un autentico trionfo; il degno epilogo per un evento davvero straordinario.

Post conclusivo per Mike, che si sposta verso la Sala Conferenze.
Interazione con Emma
Menzionate: Marjorie & Lyvie
:flower:

 
Contacts  Top
view post Posted on 15/1/2022, 22:13
Avatar

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
19,264
Location:
TARDIS

Status:


But I'm scared of living too fast, too slow
Regret, remorse, hold on
I've got to go
xeVUW6s
Nella delizia dell'anice stellato, delle erbe aromatiche e dello stesso gusto più pastoso dell'algabranchia, vi trovò un senso di spensieratezza, di pace e di partecipazione che avrebbe voluto provare di continuo. L'effetto magico della bevanda guidò ulteriormente l'animo verso uno stato di contentezza, nella semplicità di una serata che svelava tuttora meraviglie. Più la conversazione con la Dottoressa Read proseguiva, infatti, più sentiva d'essere piacevolmente a proprio agio – il timore atavico che quel luogo trascinava funestamente, invece, non scovò debolezza. Stava bene, per la prima volta da tempo. Neanche lontanamente avrebbe immaginato di affermarlo al San Mungo, mai, neanche una volta. Si appuntò mentalmente, un po' come una promessa, di ringraziare Penny per aver insistito così tanto con lui, spingendolo verso l'evento e pretendendo – privo di tatto, tra l'altro – che l'amico non vi rinunciasse affatto. Gli avrebbe portato una bottiglia di Branchiflore, perché no. Un brindisi alla serata di gala, un altro direttamente in dormitorio al rientro; si scoprì desideroso di immortalare il momento in un racconto, uno di quelli che avrebbe custodito gelosamente per molto tempo.
«Più di uno, in realtà. Potrei dire di essere stato inseguito dalle guardie degli abissi del Lago Nero, ma questa è un'altra storia. Una di quelle che vale la pene raccontare come si deve.» *E a te*, sembrò sottintendere. A lei, a Jane Read – immaginò un caffè, un tavolinetto, una trama di misteri dal sapore di algabranchia e dalla melodia di onde e guizzi di pinna. Notò soltanto allora, un po' come una rivelazione, di non aver mai veramente parlato con altri delle sue avventure nei fondali del Lago Nero – un segreto, forse, che aveva preferito tenere tutto per sé, e che in quella circostanza desiderò ardentemente condividere con la strega che gli era accanto. Lasciò il richiamo in sospeso, il suono gioviale e divertito della propria bocca all'ultima battuta dell'altra: in effetti, aveva assolutamente ragione; l'Algabranchia non era di certo nel menù classico delle cene al Castello di Hogwarts. Con la folla in crescendo, la saletta sempre più gremita e il cicaleccio di voci tutto intorno, le parole tra lui e Jane cominciavano a sembrargli più offuscate: non voleva perdere neanche una rivelazione di quello che l'altra gli stesse confidando – commenti, pensieri, esperienze, tutto era parte attiva e preziosa per lui. Ora che la cerimonia s'apprestava all'epilogo, tornò a preoccuparsi di aver trattenuto la Dottoressa forse più tempo del previsto: l'aveva adocchiata in principio con un'altra strega, forse una collega, forse un'amica; e in generale, nel corso dei loro spostamenti da un punto al successivo dell'ampia, straordinaria sala in festa, aveva scorto uno e più saluti tra lei e altri Medimaghi. Se da un lato rimproverava intimamente di essere stato magari un peso, in qualche modo, dall'altro non poté fare a meno di esserne incredibilmente riconoscente. Non una volta, infatti, aveva avuto percezione d'essere di più, e sperò con tutto il cuore di aver reso piacevole la serata per l'altra tanto quanto lo fosse stata per lui. Con un cenno d'intesa per la parentesi sulle sorelle Harvey e Alex Sykes, allora, Oliver sorrise ancora una volta, e infine si accoccolò in poltrona ad accogliere con enfasi il discorso di premiazione. Mentre Linette Chapman porgeva omaggi e ringraziamenti, i suoi pensieri cesellavano eternamente frasi, commenti e momenti di cui la Dottoressa accanto a sé gli aveva fatto dono – di trovarlo dall'altra parte, a fare a sua volta la differenza; di essere nel posto giusto, proprio com'era per lei. Voglio lo stesso, si disse. Lo voleva, lo voleva davvero. Sentire di avere un obiettivo, di perseguire una vita che cristallizzava l'impronta, la stessa che Jane Read – forse inconsapevolmente – aveva già lasciato in lui.
«Umiltà e bontà d’animo, il coraggio di andare oltre i propri limiti...»
Un letto d'ospedale con coperte immacolate, un vaso spento con l'unica goccia di colore di un fiore color d'arancio, un sortilegio in eco continuo. Il gusto del sangue sulla bocca, l'odore delle creme e delle paste curative sulla pelle ustionata, il pizzicore del corpo che si rimarginava. Il grido d'allarme di un edificio in fiamme, il brivido brulicante di maghi, streghe, tra di loro perfino bambini. Un medimago, un altro, un altro ancora – l'azzardo di una battuta, l'offesa mai dimenticata. Erano lì, tutti quei ricordi; se avesse chiuso gli occhi, avrebbe potuto vederli in fila ordinata. Erano lì, memorie d'orrore. E per un attimo tornarono, l'uno dopo l'altro, quasi ad imporsi; e in un attimo, spostando l'attenzione da Garrett Richardson a Jane Read, sparirono altrettanto rapidamente. C'era lei, e si sentì in pace com'era già stato. C'era lei, e forse, forse gli apparve come l'ultima guarigione.
«È stato meraviglioso.» Commentò così, la voce vibrante d'emozione. Anche lui era in piedi, anche lui applaudiva come l'intera sala. C'era anche lui – gli sembrò che si compisse la storia, l'idea di esserne presente portava con sé valore inestimabile. Meraviglioso, ripeté. No, non soltanto per la cerimonia. Osservava Jane Read, la Dottoressa che aveva cambiato la sua vita, e continuò ad applaudire per il mago che aveva vinto il Premio, e per lei, soltanto per lei.
«Grazie, Dottoressa Read. Per il privilegio della tua compagnia, della tua gentilezza e delle tue preziose parole.» Un cenno d'inchino, l'espressione vivida. «Grazie di tutto.» E in quel tutto, appena più forte, si svelò ogni suo tempo.
Poté visitare la Vasca del Maride. Levi, la sua storia, la sua importanza. Shà, Levi. Gli parlò dolcemente, cantando nella sua lingua. Il lampo di curiosità negli occhi dell'altro, il guizzo di coda e di bolle d'acqua. Passò da Gene Astrid, ammirando l'Associazione Medimaghi Senza Confini, e lì lasciò una piccola offerta con la promessa di donare maggiore attenzione sulle pagine della Gazzetta del Profeta. Acquistò una treccina colorata che avvolse poi stretta tra le dita, muovendosi in un passo di danza e di felicità. Come un tempo, tornò nuovamente bambino. Sfilò rapidamente verso la Sala Frank Tenner, corpo tra i corpi, solo un acquisto e via – sangue, nervi, battiti di cuore. Alla fine si trovò all'uscita. Una serie di bottiglie in una scatola, e tanti, tanti acquisti con sé. Un sortilegio, un trasporto facilitato, un ultimo saluto. Si volse indietro, appena fuori i confini. La scintilla azzurrina della Passaporta gli brillò sulle gote e allora si accorse, un po' sorpreso, di quelle fossette che tanto a lungo gli erano mancate, di quel sorriso che aveva ritrovato.

«A presto, Dottoressa Read.»
Come un sussurro, una promessa sincera.
Nel bagliore che lo portò via, sentì le note di terra e di mare,
il cerchio si chiudeva, e lei ne era già presente.
Something good comes with the bad
Show me my silver lining
Calling out for me

Grazie di cuore, Jane
Per l'evento, per la compagnia, per questo momento così bello.

Ultimi acquisti
Fango CaldoGelo Maridese
Treccina I Colori dell'Africa (2G)
Erborium Africae
Anatomia Magica Umana
Lampada Anatomica (Cuore)

Bottiglie
Branchiflore
Rêverie x2
Araignée
Boom-Boulevardier
Chaporouge x2
Oeufs de Mordeuse
 
Top
93 replies since 4/12/2021, 15:49   4573 views
  Share