I'm flowing with black water, Quest La venditrice ambulante

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view post Posted on 18/6/2022, 18:51
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Il Fato

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L'esplosione genera un rumore tale da rimbombare per l'intero cunicolo mentre i massi più alti crollano sotto alla spinta violenta. Qualche detrito raggiunge Akhta, che nella sorpresa si raggomitola su se stessa proteggendo con il proprio corpo l'uovo di ippocampo; nemmeno Lucien rimane totalmente indenne, anche se i graffi superficiali sulle braccia e sul viso sono solo innocui fastidi (-4ps). Per fortuna le uova non sembrano essere intaccate: nonostante il loro aspetto gelatinoso, devono essere più resistenti di quel che sembra.
L'azione di Lucien raggiunge lo scopo desiderato: l'apertura, inizialmente angusta, ha ora dimensioni raddoppiate, sufficienti ad accogliere senza problemi anche la sacca delle uova. Il silenzio che segue pare per un momento assordante quanto l'esplosione, carico di un avvertimento implicito: chiunque, nei paraggi, ha sentito il rumore. È inevitabile ripensare alle guardie: per quanto ancora rimarranno bloccate dall'incanto di Lucien? E se si fossero già liberate, e ora stessero nuotando veloci verso di loro?
Akhta sembra avere la stessa idea, perché si scuote dall'iniziale stupore e si avvia verso l'apertura, da cui ora filtra abbastanza luce da rendere superfluo il suo cristallo fluorescente. Prima che possa uscire all'aperto, però, una nuova figura si staglia a bloccare il passaggio. La mano di Akhta corre istintivamente alla cintura, ma la sua figura si rilassa nell'istante stesso in cui riconosce il Maride. I due si scambiano qualche parola, senza che Lucien possa capire niente; ad un certo punto Akhta distende il braccio ad indicarlo, e oltre la sua spalla sporge il volto incuriosito del nuovo arrivato. È un maschio, i capelli verdi intrecciati e ornati di piccole perle di fiume; quando Akhta oltrepassa il passaggio e il Maride gli indica di fare altrettanto, Lucien nota tre lunghe cicatrici che gli solcano il lato destro del torace.
«Amico Akhta, amico mio.» Le parole, pronunciate maldestramente e con una durezza innaturale, hanno uno strano suono esotico sulle labbra del Maride, così diverso dalla dolce melodia che ha appena scambiato con Akhta. Il semplice fatto di sentire la lingua inglese lì tra gli abissi è sorprendente. «Aiutare piccoli. Loro...» Ma non termina la frase, viene interrotto da un urlo di Akhta, un suono di paura e dolore che sembra riverberare nell'acqua intorno a loro.
Sono stati raggiunti dalle guardie. Era chiaro che fosse ormai solo questione di pochi minuti, la magia non poteva tenerli immobili per sempre. Devono aver percorso una scorciatoia, evitandosi gli stretti cunicoli in cui si sono mossi Lucien e Akhta, e ora che sono qui la situazione precipita velocemente.
Una delle due guardie – la femmina – impugna una strana arma, una sorta di lunga e spessa frusta che ha avvolge il braccio sinistro di Akhta, strattonandolo con forza. I capelli rossi di Akhta le nascondono il viso mentre lei si sforza di liberarsi senza che possa usare il braccio destro, che ancora stringe l'uovo di tadfoal.
L'altra guardia si scaglia verso Lucien, le punte del tridente minacciosamente rivolte contro di lui. Prima che il mago possa fare il gesto di difendersi, il Maride che si è appena dichiarato suo amico si lancia a bloccare l'aggressore con il suo stesso corpo. Anche se è armato – brandisce infatti una lama ricurva –, appare fin subito chiaro come sia il più vulnerabile dei due.
La volontà di Lucien di evitare qualunque scontro va quindi in frantumi; non è la diffidenza contro uno straniero a rendere le guardie minacciose, ora, bensì la minaccia di un furto. Le uova di tadfoal pesano sotto al braccio sinistro del mago, che, costretto a brandire la bacchetta con la mancina, non si trova nella posizione migliore per attaccare o difendersi. Un affaticamento a cui prima non ha fatto caso si impone ora sui suoi arti ma, se non vuole rimanere del tutto indifeso, farebbe meglio ad ignorarlo e definire un piano. In fretta.


Comincia il caos.

 
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view post Posted on 20/6/2022, 13:59
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E' un azzardo e Lucien ne è cosciente, ma non vede altre vie d'uscita - in tutti i sensi. Aggrappandosi al desiderio di operare del bene, si tira addosso graffi di lieve entità di cui appena di cura, troppo preso a verificare che tutto sia andato per il meglio e che Akhta e le uova siano usciti incolumi dagli effetti del suo incantesimo. Pur avendo messo in conto che il baccano generato possa attirare le guardie che ormai suppone si siano liberate dalla sua magia, non vedendole sopraggiungere si convince di essere stato fortunato. Si consideri dunque la sua sorpresa quando si accorge che le cose non stanno così. Superando l'ampio passaggio generato dal Bombarda, le loro strade incontrano quella di un altro Maride. Il docente nota tre lunghe cicatrici solcargli il lato destro del torace e si domanda quale creatura o animale possa avergliele procurate. Come Akhta, anche la mano armata di Lucien corre a prepararsi ad un'ennesima difesa, quando si rende conto che i suoi si conoscono. Approfitta del breve scambio di parole dei due per cercare di passarsi goffamente la sacca contenente le uova da una mano all'altra per scaricarne il peso, salvo poi tornare ad impugnare il tiglio argentato con la mancina.
Lo sbigottimento gli solca i tratti quando sente lo sconosciuto parlare la sua lingua, ma ha poco tempo sia per stupirsene che per avanzare ipotesi circa la curiosa anomalia poiché le fantomatiche guardie li hanno raggiunti. Lucien non comprende cosa posseggano le uova di tanto speciale per loro, visto che difficilmente crede li starebbero braccando per altri motivi. Lui rappresenta sicuramente una presenza anomala e magari sgradita, ma non ha senso che se la prendano con i loro simili a meno che non ritengano che stiano compiendo qualcosa di sbagliato. I Tadfoal sono molto ricercati perché si pensa che portino fortuna e, quindi, usati per realizzare amuleti e talismani, ma gli sorge spontaneo pensare che possano volerle usare per, ad esempio, obbligare un Ippocampo a sottostare al loro volere pur di averli indietro, tipo merce di scambio. Quale che sia la verità, Lucien ha poco tempo per fare o pensare qualsiasi cosa e l'affaticamento imposto da una condizione innaturale, perpetrata a lungo e resa ancor più difficoltosa dalla sacca - il nuoto - non fa che agitarlo.
Sente di avere la responsabilità di fare qualcosa, perciò agisce. Sceglie di fidarsi di ciò che ha visto e del proprio istinto, dunque proverebbe ad incastrare la sacca contenente le uova nella pinna codale dell'amico di Akhta, in modo da alleggerirsi e facilitare il nuoto. Spererebbe che il movimento della coda non faccia fuoriuscire qualche uova che andrebbe inevitabilmente recuperata - un'ennesima rogna, insomma. La forma ricurva della pinna la porrebbe comunque abbastanza lontana dalla guardia, armata e quindi già di suo abbastanza impossibilitata ad effettuare un tentativo di ri-appropriamento; o almeno così spererebbe il mago. Si troverebbe a sfiorare il Bracciale di Damocle che ora fluttua in una giocosa danza come i suoi capelli scarmigliati, avvertendo la magia in esso racchiusa.
Quando si sentirebbe pronto, Lucien cercherebbe di indirizzare alla prima guardia un incantesimo capace di immobilizzarla. Nella sua mente concentrata prenderebbe forma la visione dell’avversario che si irrigidisce completamente come se diventasse di pietra, dall’aspetto lievemente cinereo. Caricandosi di ferrea volontà e fermezza, effettuerebbe una rapida "frustata" verso l'alto, quindi punterebbe la bacchetta verso il proprio nemico stando attento a non inglobare il Maride frappostosi tra loro. La formula non verbale verrebbe delineata tra le sinapsi e tra le stesse attecchirebbe, fortificandosi d’intenti e scandita con sentimento e precisione. "Petrìficus" prenderebbe forma durante il movimento, mentre "totàhlus" quando la bacchetta si sarebbe già soffermata sull’obbiettivo. Auspicherebbe di veder apparire dalla punta del catalizzatore un raggio azzurro molto chiaro che andrebbe a colpire e pietrificare il Maride.
Se l’incantesimo andasse a buon fine rendendo l’avversario inoffensivo, allora Lucien si dedicherebbe all’altra guardia. Opterebbe per un incantesimo di semplice esecuzione atto a ridurre le dimensioni dell’avversario così da disorientarlo, renderlo inoffensivo. Durante la riduzione chissà se non perderebbe la presa attorno al braccio sinistro di Akhta. Con l’immagine mentale del nemico che si riduce e stacca la presa dalla sua simile ben ferrea nella mente, il francese punterebbe la dodici pollici contro la guardia. Quindi muoverebbe il polso come se volesse darle un piccolo colpetto mentre nella sua mente la formula non verbale “Diminuendo” sobbollirebbe caricata di ferrea decisione ed accompagnata dal movimento della bacchetta che catalizzerebbe il flusso magico per spedirlo verso il bersaglio.

PS: 231 227 | PC: 195 | PM: 211 | PE: 26.5

Bacchetta: legno di Tiglio Argentato, polvere di dente di Serpente Marino, 12 pollici e mezzo, sorprendentemente elastica.

Orecchino di drago: consente di avere successo in un’azione e di far fallire l’avversario. Usabile una volta per quest.

Anello luminoso: acceca l'avversario per 2 turni.

Anello della Gorgone: se utilizzato contro un avversario umano blocca totalmente o parzialmente i suoi movimenti per 1 turno, non pietrificandolo.

Bracciale di Damocle: "doppio incanto", ovvero due incantesimi in un solo post/azione, non più di una volta ogni 6 post di quest. (usato 1 volta)

Essenza del famiglio: porta un animale non magico o creatura di categoria X o XX nelle vicinanze a diventare il famiglio del portatore e a rispondere al suo volere - la boccetta di vetro infrangibile è appesa ad una corda come ciondolo di una collana. L’effetto dura tre turni.

Sovrapantaloni in pelle: realizzati in pelle di Tebo, resistente e antistrappo, favoriscono il camuffamento della propria presenza negli ambienti naturali (coprono l’odore umano in favore di quello animale). Proteggono dagli incantesimi medio-deboli rivolti alle gambe - 1a, 2a classe.

Caramella d'illusione: chi la ingerisce si “sdoppia” rendendo difficoltoso per l'avversario riconoscere quello vero - tasca.

Algabranchia: viscida pianta del Mediterraneo che permette a chi la inghiotte di fornirsi di branchie, con piedi e mani palmate che permettono di acquisire tutte le abilità di un pesce per 1 ora.

Fango caldogelo maridese: se spalmato sul corpo prima di un’immersione in acqua e/o in luoghi gelidi all’esterno, permette di non avvertire il freddo per un’ora. Utilizzabile max. per cinque quattro applicazioni.

Ciondolo Pinna di Sirena: la pinna ciondolo indossata al collo permette di respirare sott’acqua per più di un’ora, finita la quale il ciondolo si sgretola e scompare. Usabile una sola volta.
Conoscenze e abilità
Elementalista inesperto (Acqua)
In preda alla rabbia, accecato dall’odio, pieno di gioia o vittima di qualsivoglia passione, l’elementalista inesperto è in grado di causare inconsapevoli modificazioni dell’ambiente che lo circonda, in particolare dei quattro elementi principali: Acqua, Aria, Fuoco e Terra È particolarmente sensibile agli eventi meteorologici e all’ambiente che lo circonda.

Incantesimi
Fino alla IV classe completa (esclusi i proibiti)
VI classe: Imposium
 
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view post Posted on 17/8/2022, 15:54
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Incalzato dal pericolo, Lucien ha ben poco tempo a disposizione per meditare sulla migliore linea d'azione. Molteplici problemi richiedono la sua attenzione, sembra impossibile fare fronte a tutti con la medesima prontezza.
Liberarsi dell'ingombrante sacca piena di tadfoal è indispensabile, ma la sua idea per metterla al sicuro non ottiene i risultati sperati: il Maride su cui vorrebbe fare affidamento, impegnato nella lotta contro la guardia, si muove repentinamente, sferzando l'acqua con la lunga coda nel tentativo di evitare le punte crudeli del tridente. La sacca non fa che scivolare dalla presa di Lucien per poi affondare, i suoi contorni via via inghiottiti dalla massa d'acqua dolce. Questo, tuttavia, sembra un inconveniente secondario, quando l'incolumità di Akhta e del suo compagno è messa a repentaglio.
Il primo incantesimo parte dalla bacchetta del mago sotto forma di un raggio azzurro pallido, il cui chiarore si diffonde per pochi istanti tra gli abissi. Va ad impattare contro alla spalla destra della guardia: qualche centimetro appena – un movimento di troppo di quel bersaglio mobile –, e l'avrebbe mancato. Un colore cinereo e privo di vita, distinguibile anche sull'incarnato così peculiare del Maride, si diffonde velocemente su tutta la parte destra del suo corpo, andando a paralizzargli metà del viso e del busto, oltre al braccio dominante. Presa alla sprovvista, la vittima contrae anche i muscoli liberi dall'incantesimo, e quel momento di esitazione serve al suo avversario per disarmarlo.
La seconda guardia, da poco avventatasi su Akhta, viene invece colpita in pieno dall'attacco di Lucien. Sotto l'effetto del Diminuendo, le sue dimensioni rimpiccioliscono a vista d'occhio, fino a lasciarla con un terzo della sua stazza originaria. Gli sforzi di Akhta, allora, riescono a strappare l'arma alla presa dell'altra; la frusta fluttua come un nero serpente davanti agli occhi spaesati e impotenti della guardia. Non le resta altra scelta se non fuggire.
Vedendosi da solo ed in evidente svantaggio, il Maride semi-pietrificato sceglie di darsi anch'egli alla fuga. Il suo nuoto è goffo ed incerto, perché anche una parte della coda è stata colpita dalla paralisi. In un primo momento l'amico di Akhta sembra valutare la possibilità di inseguirlo; tuttavia cambia presto idea, preferendo gettarsi a recuperare le uova di Ippocampo.
Veloce com'è iniziato, lo scontro sembra dunque essersi già esaurito; ma l'espressione di Akhta non è serena. La frusta le ha lasciato un evidente rossore sul braccio, più avanti lì si formerà un grosso livido; l'uovo però è ancora al sicuro nella sua presa, e questo sembra confortarla, perché vi avvolge intorno anche l'altro braccio, e non è chiaro se sia per offrirgli maggiore protezione o per aggrapparvisi come ad un'ancora di salvataggio.
L'altro Maride fa presto a tornare, le braccia forti appesantite dalla sacca di uova. Lucien si accorge allora che nemmeno lui non è uscito totalmente illeso dallo scontro, e infatti un taglio di traverso sul fianco grigiastro sanguina abbondantemente, andando a tingere l'acqua del suo colore scuro. Il Maride però non sembra farvi molto caso; confabula brevemente con Akhta, prima di rivolgersi a Lucien: tanto nei suoi occhi quanto in quelli dell'altra, l'uomo può leggere una preoccupazione che non gli dà ancora tregua.
«Grazie, amico Akhta buono. Uova rubate, maghi dà tanti soldi per loro, porta fortuna.» È questa, dunque, la spiegazione dell'intera vicenda; Lucien è andato vicino all'intuirla, pur non immaginando il valore che simili amuleti hanno tra chi non si fa scrupoli a porre fine all'esistenza di creature non ancora nate. Il semplice fatto di trasferire degli esseri marini in delle acque dolci è di una violenza crudele, e c'è da chiedersi come possano le uova, con la loro superficie apparentemente così fragile, essere sopravvissute all'ambiente non ideale: forse i bracconieri hanno collaudato dei metodi per farli arrivare ancora intatti allo scambio finale. Le domande che potrebbe porre sono tante, ma non altrettanto il tempo a disposizione: è evidente, infatti, che sia Akhta che il suo compagno hanno fretta di andarsene da lì. «Poco tempo, loro può tornare con altri. Piccoli salvi ora, torna da madre.» Un altro mistero che sarebbe interessante approfondire: che collegamenti possono esserci tra il lago di Hogwarts e altre acque esterne?
Proprio quando il Maride sembra aver concluso, Akhta lo tira per il braccio. Gli sussurra qualcosa, lanciando di tanto in tanto uno sguardo a Lucien. L'interprete, alla fine, si decide ad aggiungere: «Akhta vuole dire grazie, tu molto importante. Se può dare qualcosa per amicizia, tu dire. Akhta tanti gioielli belli e rari.» Le dita della Maride vanno a sfiorare le file di perle e pietre che le adornano il collo e il petto, in un gesto che ormai ha per loro un significato ben preciso, di amicizia e collaborazione. Un leggerissimo sorriso fiorisce allora sulle sue fattezze.



Edited by Master Adepto - 17/8/2022, 17:14
 
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view post Posted on 19/8/2022, 13:59
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Gli sforzi del mago sortiscono l’effetto desiderato di allontanare le due guardia, pur non non senza qualche difficoltà. A pagare la sua inettitudine, purtroppo, sono le creature che vuole proteggere ed è con una nota di rammarico che Lucien osserva gli effetti sui loro corpi grigiastri. Cerca di mostrare loro il suo dispiacere scuotendo il capo e producendo un piccolo turbinio di bollicine tra le ciocche che danzano nei flutti. Akhta si prodiga per recuperare la sacca contenente le uova; il francese fa vagare lo sguardo sul rossore che le marchia il braccio, lieto se non altro di poterlo reputare un danno abbastanza breve. Vorrebbe farle capire che desirerebbe tornare, appena possibile, a prestarle soccorso preparando un unguento specifico con ciò di cui dispone nella sua capanna, ma non sa come fare: non parla il Maridese. Non ancora.
Inaspettatamente, è l’altro Maride a parlare dignitosamente la lingua del mago, facendosi comprendere senza particolari problemi. La cosa stupisce Lucien, il quale però è ancora immerso nel turbine di pensieri legati al contrabbando delle uova e della situazione attuale eppure sa che, quando se ne starà solo nella capanna, la sua mente tornerà a lavorare e che difficilmente se ne starà con le mani in mano. Le sue elucubrazioni vengono spezzate dall’urgenza paventata dai due compagni lacustri.
Tu dire.
Già, ma come?
Mentre la mente del docente si affatica per cercare un modo per farsi comprendere, col palmo libero cerca di far segno loro di attendere. Cerca goffamente di liberarsi dei sovrappantaloni (l’unico indumento che aveva tenuto) e, invocando l’espressione più rassicurante possibile, nuota vicino all’amico di Akhta e cerca di stringere il tessuto attorno al taglio di traverso sul suo fianco grigiastro dal quale sgorga sangue. Avvalersi della magia sarebbe senz’altro più comodo, ma il mago sente di essersi affaticato molto tra il nuoto ed il dispendio energetico e psichico che gli hanno richiesto i precedenti incantesimi. In più, trova che il valore dei piccoli gesti come quello sia maggiore rispetto a quello fatto con mezzi più comodi, come succede per i babbani assuefatti dalle comode tecnologie. Quei sovrappantaloni hanno un valore affettivo molto forte poiché sono stati il primo regalo di Ariel dopo che si erano ritrovati anni prima: Lucien è certo che, se sapesse come li ha adoperati, l’amica approverebbe, in più lo considera un pegno per onorare l’impegno futuro di fare ritorno in quelle acque: per indagare meglio sulla faccenda dei bracconieri, verificare che i suoi nuovi amici Maridi stiano bene e cercare di recuperare il regalo di Ariel.
La proposta tradotta dal Maride giunge come una corrente d’aria calda in acque gelide e il volto di Lucien si illumina mentre scava con la memoria alla ricerca delle parole esatte della vecchia ambulante e cerca suo malgrado di riproporle oralmente.
«U-Umma pietra bellla … azzurra … custod-dita … da voi …»
Chiaramente il suo tono di voce non è chiaro come quello del Maride, tuttavia spera di essere riuscito a farsi comprendere. L’indice destro va ad indicare il collo e il petto di Akhta, adornati di pietre. Non sa se tra quelle vi sia quella che la venditrice vuole come merce di baratto, ma se così non fosse si augura che la Maride comprenda a cosa si sta riferendo e lo conduca al suo indirizzo. Il tempo stringe, Lucien sente che le loro strade stanno per separarsi fronte del rischio di un ritorno delle guardie e della delicata missione da compiere con le uova di Ippocampo.
Sa che potrebbe non godere di un’altra chance.
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Ciondolo Pinna di Sirena: la pinna ciondolo indossata al collo permette di respirare sott’acqua per più di un’ora, finita la quale il ciondolo si sgretola e scompare. Usabile una sola volta.
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view post Posted on 10/11/2022, 11:36
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Il gesto di Lucien – di usare i propri indumenti come fasciatura improvvisata a beneficio del Maride – inizialmente suscita una grande meraviglia. Le due creature non conoscono il valore affettivo che i sovrappantaloni hanno per il mago, ma anche così la sua gentilezza è tutt'altro che scontata. L'amico di Akhta è il primo ad aprirsi in un sorriso, e mentre lo ringrazia assesta a Lucien un paio di poderose pacche sulla spalla. La fasciatura è temporanea e dovrà procedere a delle cure più meticolose il prima possibile, ma per il momento lo aiuterà a mantenersi in forze, così che possa innanzitutto portare a termine il salvataggio dei Tadfoal.
Dal canto suo, Akhta sembra incuriosita anche dall'indumento stesso, da quello strano materiale che è impossibile trovare negli abissi del lago. Vi passa sopra un dito palmato, salvo poi ritrarlo davanti alla smorfia di dolore del suo compagno. La scena dura appena pochi istanti, e sembra distaccata dal resto per quella sua dimostrazione di ingenua curiosità; se non vi fossero questioni più gravi e urgenti a cui badare, se sia Lucien che i Maridi avessero il tempo di confrontarsi e stupirsi dei propri manufatti e abitudini, chissà quale ricco scambio ne potrebbe nascere.
Forse un giorno, come Lucien si augura, quello straordinario incontro si ripeterà; per il momento, esso volge al proprio termine e, in apparenza, con un certo successo.
Per quanto esitante, la richiesta del mago sembra essere capita dal Maride, che la traduce ad Akhta. Sul momento lei si acciglia, pensierosa, ma infine sembra capire esattamente a quale cimelio ci si riferisca. Con la mano libera, setaccia le proprie collane producendo un allegro tintinnio. Se ne sfila una sola, tenendola per il cordoncino, lasciando che l'acqua sostenga il peso di un'unica pietra dalla forma tonda quasi perfetta, il cui colore azzurro si confonderebbe con le profondità lacustri se non fosse per la leggera luminosità, che ne fa apprezzare la bellezza anche in quell'ambiente. Lucien può immaginare come, all'aria aperta e sotto ai raggi diretti del sole, quel minerale possa catturare la luce con la vivacità degna di una pietra preziosa.
Akhta tende la collana a Lucien, se ne separa senza esitare perché l'aiuto del mago è stato altrettanto di valore. Lo considera un pegno della loro amicizia, il simbolo del ricordo che avranno l'uno dell'altra.
«Noi andare ora. Tu anche, meglio nuotare veloce.» L'intervento del Maride riporta tutti alla realtà. «Grazie. Spera di vedere te ancora.» Akhta annuisce a quelle parole che non può intendere, ma il cui significato generale deve esserle chiaro. È Il momento di separarsi, le profondità lacustri inghiottiranno presto le figure dei due Maridi, le loro lunghe code e il loro carico di Tadfoal, che porteranno in salvo chissà dove.
La missione di Lucien sembra giunta al proprio termine; ora che è in possesso della pietra, non gli resta che tornare in superficie e concludere lo scambio.


Ti chiedo scusa per le tempistiche, ma infine siamo giunti al termine di questa piccola avventura.
Visto che ti sei mossa bene e hai sempre risposto con prontezza, guadagni +1pe, +1pc.
Ottieni inoltre la famosa pietra azzurra che ti è stata chiesta dalla venditrice: ti aspetto nel topic di Hogsmeade per concludere lo scambio.

 
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