Long for a heart, never be apart., Privata

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view post Posted on 15/8/2022, 17:44
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Lucien Cravenmoore
Et inquietum est cor nostrum donec requiescat in te
Da diverso tempo il francese aveva smesso di interessarsi a ciò che succedeva nel locale, quasi si fosse chiuso in una bolla invisibile assieme alla medimaga. La bolla racchiudeva le loro emozioni che li frustavano minuto dopo minuto, scontrandosi cercando un modo per coesistere. Più il tempo macinava secondi, più la capacità di adattamento degli stessi faceva si che si arrivasse ad un punto di giunzione naturale quanto anelato. Lucien era stufo di soffrire e con ogni probabilità lo era anche Jane; si poteva necessario giungere ad una conclusione che infondesse pace in entrambi, oltre ad una nuova prospettiva.
- Tsk, metti sullo stesso piano le nostre colpe nonostante sappiamo entrambi che gli sbagli maggiori li ho compiuti io. Sei proprio buona. -
Era una battuta che avrebbe fatto meglio a tenere impigliata in gola, lo sapeva, ma non riuscì a non sbagliare di nuovo. Temette di aver osato troppo com’era nella sua natura fare, ma se quella frase sortì nella destinataria un qualche effetto lui non lo comprese.

Jane era un tipo semplice e cristallino, che non sembrava gravato da demoni come quelli che sguazzavano nella vita del francese. Aveva una sorta di ordinarietà che lui aveva faticato a trovare tra le mura del castello e che non lo soddisfaceva appieno. Sapeva che la sua strada non aveva raggiunto un luogo dove piantare radici, mentre Jane si occupava esattamente di ciò per cui era portata e Lucien non l’avrebbe vista realizzata in nessun altro tipo di occupazione. Erano due individui molto diversi e Lucien aveva sempre gettato un occhio concorde al detto gli opposti si attraggono, ma sul breve termine. Sul lungo termine reputava le persone simili, soprattutto negli interessi e visioni di vita, favorevoli di un futuro più roseo e duraturo ed era su questi punti che avrebbe voluto calcare.
Fu come vedere la luce di un tunnel troppo lungo perché si potesse avere ancora speranza di rischiarare lo sguardo ormai abituato al buio. Si tentenna a riabituarsi a quel chiarore, ma quando ci si riesce non si tornerebbe mai indietro e fu ciò che provò Lucien quando fu chiara quale direzione lui e Jane avevano deciso di prendere al termine di quell’incontro lungo e pesante. E quando la consapevolezza trovò terreno fertile nella presa delle dita affusolate della strega, il cuore del docente fece un tuffo carpiato.

Si beò di quel contatto inatteso, lasciando che le loro fronti si unissero e gli sguardi si fondessero. Era così che vedeva il loro futuro e sperava che qualsiasi imprevisto li avrebbe colti, avrebbero avuto la stessa determinazione che avevano paventato quel giorno di trovare una soluzione insieme. - La vita è un susseguirsi di errori, spesso non puoi evitarli. Però, puoi anche fare di tutto per renderla la migliore che tu possa vivere. - Un bisbiglio a fior di labbra, che non godeva di una funzione riassicuratrice bensì di una riflessione condivisa. Scosse appena la fronte in senso di diniego, attento a non interrompere quel contatto ricercato.
- Quando ho detto, poco fa, proviamoci credevo di essere stato sufficiente trasparente sulla mia posizione. - Un mezzo sorriso affiorò sul viso ancora tirato dalle difficoltà riscontrate durante l’incontro. La battaglia contro sé stesso non aveva trovato una battuta d’arresto.
- Io ci sto e mi sembra che anche tu sia dello stesso avviso. - La curva delle labbra si arcuò ulteriormente prima che queste premessero delicatamente su quelle della strega per dare inizio ad un bacio lento e prolungato al sapore di Sakè.

 
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