Euphoria

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view post Posted on 7/4/2022, 11:13
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Di sole e di gatti

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G2Ylysc

Amelia Gin Moonword

studentessa |12 anni | I anno | Corvonero | OUTFIT

Gin era terribilmente in ritardo. Quel giorno aveva un turno alla Testa di Porco e le “pulizie” che doveva fare dopo il pranzo si stavano rivelando più lunghe del previsto. Gin si chiedeva sempre perché dovesse pulire quel posto, visto che sembrava aleggiasse una magia perenne che lo rendeva sudicio comunque. Perché dopo ogni turno fosse obbligata a strofinare il bancone era per lei un mistero. Ad ogni modo quel giorno, più di altri, voleva andarsene. Qualche giorno prima un gufetto, che non aveva mai visto prima, le aveva recapitato un messaggio anonimo. Il messaggio parlava di un party segreto nei pressi di Hogsmeade. Lei ad Hogsmeade non ci poteva andare da sola, era una primina. Per questo aveva pensato di farsi dare un turno aggiuntivo al Testa di Porco. In fondo, chi avrebbe potuto biasimarla se, per caso, al rientro dal suo lecito turno al Testa di Porco si fosse, per caso, imbattuta in un gruppo di compagni e, sempre per caso, fosse stata fagocitata dalla festa? Questa era la speranza di Gin, mentre usciva, finalmente, dal pub. Non le sembrava ci fosse molta gente in giro e Gin ne fu grata. Era agitata. Sapeva che Hogsmeade era frequentata un po’ da tutti: docenti, collaboratori scolastici, ma anche studenti di altre casate, prefetti, capiscuola. Sperava che tutte queste persone fossero in realtà coinvolte nella festa, ma ne dubitava. Il messaggio, del resto, non era firmato. Che fosse solo un modo per attirarla in una trappola? Ma perché qualcuno avrebbe dovuto? Gin non era popolare: non era particolarmente amata ma nemmeno particolarmente odiata. Stava perlopiù sulle sue. In giardino spesso di vedeva con Ka, il suo maestoso gufo nero. Non aveva un vero e proprio gruppo di amici, più che altro persone che quando capitava frequentava volentieri: le sue concasate, le ragazze incrociate dal guardiacaccia qualche tempo prima e qualche altro compagno. Ma niente di più. Probabilmente era stata invitata per sbaglio, adesso che ci pensava bene. O forse qualcuna delle sue quasi-amiche aveva fatto il suo nome? Forse.

*Basta Gin, smettila di torturarti*, si disse. Si guardò nervosamente attorno mentre raggiungeva il luogo indicato nel biglietto. Posò velocemente lo sguardo sul proprio zainetto rosso: dentro ci aveva nascosto due bottiglie di Burrobirra non alcoliche che aveva sgraffignato al locale. Non aveva mai rubato prima, ma, in quel caso, si era sentita “autorizzata” poiché quelle bottiglie erano lì da secoli. Le aveva viste, impolverate, in fondo alla dispensa, e sperava che nessuno se ne sasrebbe accorto. *Alla peggio se mi scoprono le pagherò*, si disse, ripromettendosi la volta successiva di estendere di un paio d’ore il suo turno per compensare. Adesso che ci pensava, chissà se la bevanda era ancora buona? A giudicare dall’aspetto delle bottiglie, dovevano avere almeno 50 anni!

Affrettò il passo. L’outfit che aveva scelto... beh non l’aveva proprio scelto. Prima di andare al pub si era semplicemente messa un paio di jeans, una camicia a quadri rossa, un paio di scarpe nere, e aveva preso lo zainetto rosso. L’insieme non era male. Molto informale. Ma del resto non aveva avuto occasione di pensarci di più. E in fondo le andava bene semplicemente così!

Percorse High Street e raggiunse la radura, dove potè seguire alcuni nastrini che, immaginava, servivano ad indicare il percorso. Arrivò, quindi, abbastanza facilmente al luogo della festa. C’era un angolo cibo e bevande e diverse persone formavano gruppetti. Prima di “entrare”, diede un rapido sguardo ai partecipanti che riconosceva, giusto per controllare che ci fosse qualcuno a cui potersi appoggiare. Era sempre in tempo per girare i tacchi e tornare al castello, in fondo. Ma quel giorno voleva divertirsi e fare pazzie! Notò subito Jean e Camille, *yes, qualcuno che conosco c’è*, pensò felice di vederle. *Uhm due prefetti*, ma non le sembravano intente ad assumere il loro ruolo in quel momento. Almeno così le pareva. Vide Taylor Riddle al tavolo del cibo. Era un suo concasato del primo anno, ma non aveva ancora avuto modo di conoscerlo bene. Vide alcuni altri studenti più grandi, qualche altro prefetto. C’era anche un caposcuola o sbagliava? Ancora confondeva i ruoli. Adocchiò Marjorie, la ragazza Serpeverde che aveva conosciuto dal guardiacaccia. Vide anche Alice vicino al palco. Vide anche Megan e in quel momento pensò seriamente di girare i tacchi e tornarsene al castello.

*Guarda quanta gente, Gin, insomma, non fare la fifona, non potranno mica metterci tutti in punizione?* quindi si addentrò nella festa.

Andò al banco del cibo per posare le bottiglie di Burrobirra analcoliche e si rivolse a Taylor.

“Ciao, tu sei Taylor, vero? Io sono Gin, credo che non ci siamo mai davvero presentati prima”. Gli rivolse un sorriso e gli porse la mano per presentarsi, quindi aggiunse, indicando le bottiglie. “Ho portato queste, almeno sono analcoliche e possiamo bere qualcosa. Credo che andrò a salutare Marjorie, vuoi venire?”.
Non voleva che Taylor si sentisse obbligato, voleva solo essere gentile e, inoltre, pensava di adottare la tattica del non stare mai ferma per troppo tempo in un posto. Movimento continuo sarebbe stato il suo mantra per la festa. O forse no?


PS: 112 | PM: 51 | PC: 51 | EXP: 3




© Gaelle




Sono arrivata anche io a far fare pazzie nuove conoscenze alla mia piccola pg.
Menzioni: Camille, Alice, Jean, Megan, Marjorie
Interazione non concordata (ma puoi defilarti nel caso molto facilmente) con: Taylor
Marjorie sto/stiamo arrivando, se non mi/ci vuoi incontrare fammi sapere che trovo il modo di deviare
 
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view post Posted on 7/4/2022, 21:16
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all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

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UlrOVI6
ELOISE LYNCH TASSOROSSO 17 ANNI
Un nastrino giallo oscillava pigramente all’altezza del naso di Eloise, smosso dalla clemente brezza pomeridiana. La sua presenza segnava l’inizio del percorso per raggiungere la festa; pochi metri più in là già si intravedeva da un suo simile di color smeraldo. Eloise risistemò lo zaino sulle spalle, le mani appese agli spallacci, e iniziò ad affrontare un bosco immerso nella pace e nel silenzio.
Il ritmo dei suoi passi era accompagnato dalla litania degli eventi che avevano segnato la Rivolta dei Tritoni, secoli e secoli prima: era da una settimana che quel compito di Storia aveva intrappolato la sua piena attenzione e l’elaborazione del saggio per Peverell aveva reso l’analisi degli scontri ancora più sfidante. Si stava talmente appassionando all’argomento che anche Thalia, secchiona com’era, le aveva dovuto chiederle di darci un taglio.
Era un periodo strano. Il patto che aveva fatto con i suoi genitori - di superare il quarto anno una volta per tutte per evitare la reclusione a vita - le aveva anticipato una reclusione quasi totale, anomala e innaturale per un tipo con Eloise Lynch. Erano settimane che non le succedeva niente, e sembrava che le sue giornate non fossero composte da altro che lezioni frontali, fogli di pergamena e macchie di inchiostro. Stava rinchiusa nel silenzio della sua tana, con gli occhi brucianti e la sola compagnia di personaggi del passato.
Aveva già largamente spiegato a Camille e Alice che considerava la festa il colpo di genio che lei non aveva mai avuto: in un periodo del genere la notizia della festa l’aveva risvegliata da un torpore malsano. Il bisogno di sentirsi viva, svincolata e libera aveva preso a premerle sul torace, e la volontà di evadere da quella gabbia che si era stretta attorno si era fatta imperativa. Sarebbe stato il suo strappo alla regola. Il suo angolo di sfogo prima di tornare alla realtà.
A guardarsi allo specchio, prima di uscire, dovette riconoscere che il suo riflesso le restituiva un’aria piuttosto sbattuta. Aveva cercato di rimediare come possibile, puntando su effetti sgargianti e facendo leva sui Trasferelli Trasformanti: simboli e disegnini sull’avambraccio, un cuore umano sul polso, un paio di uccellini sullo sterno. Al collo, insieme alla piuma e all'Amuleto di Hermes che teneva sempre con sé, aveva deciso di indossare la collana Fading in the Dark, e anche se si era agghindata in modo sospetto, non c'era ancora stato bisogno di usarla.
Non era stato difficile far perdere le sue tracce nella tranquillità di Hogwarts. La statua della Strega Orba, scoperta qualche anno prima durante una ronda, era vicinissima al suo antro del terzo piano. Dopo essersi assicurata che in giro non ci fosse nessuno, era sgattaiolata da un segreto all'altro come un agente in incognito.

Quando raggiunse la radura fece scivolare via dal cervello gli ultimi rimasugli delle nozioni sulla Battaglia del Bagnasciuga, certa che quelle sarebbero tornate a trovarla nei momenti meno appropriati. Il suo sguardo corse verso l'alto, a un particolare addobbo a cui aveva provveduto in prima persona: l’Ametista degli Gnomi, con le sue proprietà magiche, avrebbe proiettato una luce colorata e affascinante in tutta l’area della festa, non appena fosse scesa la sera. Irraggiungibile per molti, era stata assicurata ai rami con l’aiuto privatissimo dell’Aria.
«Signori buonasera… Cosa abbiamo qui? Forse le Casate vogliono una decurtazione dei punti e un coprifuoco alle 12?» Restando celata dietro un tronco, aveva cercato di imitare la voce di Peverell alla bell'e meglio, con il chiaro intento di spaventare i presenti. Sbucò da dietro il nascondiglio e svelò l'inganno a braccia alzate. «Festa!» Salutò la folla che si era già radunata senza rivolgersi a nessuno in particolare, e subito si diresse al tavolo delle vivande per svuotare dallo zaino le leccornie che aveva sgraffignato dalla cucina dopo pranzo: tramezzini, bocconcini fritti, pizzette e sformati salati accompagnarono i dolci e le patatine che già aspettavano l’arrivo del grande pubblico.
«Non moriremo di fame!» Si voltò verso le altre ragazze, una che sostava indecisa (Brooke), l'altra che stava rimpinguando il buffet (Jean). La prima le era sconosciuta, mentre la seconda era uno dei Prefetti Corvonero, che le sembrava si chiamasse Jean. «Né di noia-» Di tutto l’arsenale che aveva portato, ciò che veramente contava per l’evoluzione della festa era al sicuro nelle tasche della sua giacca, ma a quanto vedeva anche Madama Piediburro aveva contribuito alla goliardia. Dopo aver sgraffignato un Cupcake dall'aria ghiotta, si riempì un bicchiere e si voltò a osservare la folla, aggrottando le sopracciglia alla scena che vedeva: dopo tutti i suoi sforzi per nascondere a Thalia l'evento segretissimo, tre dei quattro Caposcuola avevano già raggiunto il luogo incriminato. «Vedete quello che vedo io? Minotaus, Haven, Bell?» Sbuffò divertita, sempre rivolta alle due, scrollando le spalle per tutte le energie che aveva impiegato a evitare di incrociare la Moran. Sollevò il bicchiere in direzione di Minotaus con aria orgogliosa e canzonatoria. «E quindi non siamo riusciti a sfuggire ai Caposcuola…» Questo le fece venire in mente che era il caso di prendere le dovute precauzioni. Un sentiero nel bosco non dava alcuna garanzia di sicurezza: chissà se qualcuno degli sbarbatelli aveva pensato a qualche tutela in più. Infrangere ogni santa regola di Hogwarts era sempre un'ottima idea, ma l'esperienza pluriennale a cacciarsi nei guai le aveva insegnato che non si è mai troppo cauti.
«Sàlvio Hèxia Consecutio» Aveva tracciato i cerchi protettivi con la punta della bacchetta rivolta al perimetro della zona in cui la gente si era accumulata. Si era concentrata sulla protezione dei festanti, sulla tutela della loro festa, aveva individuato nell'indesiderato i bacchettoni e chiunque volesse farli stare buoni. Che le frotte di studenti di ogni età e carica convergessero nel boschetto non c'era problema; di adulti malintenzionati non voleva neanche sentire parlare: non aveva alcuna intenzione di prolungare la sua reclusione già opprimente, ed era quello il motivo di tanta cautela.
Ghignò soddisfatta: c'era qualcosa di pericoloso e urgente nel suo sguardo, qualcosa nato dallo scarso contatto con la luce solare e l'aria pura. Qualcosa che suggeriva, neanche velatamente, che a quella festa il controllo le sarebbe scivolato via dalle mani.

ARiLaCK
Party on a p o c a l y p s e

Info utili.
El sarà la vostra spacciatrice della festa, se volete qualcosa non esitate a chiedere! Molto presto sfodererà le armi.
Prima della festa ha piazzato, in gran segreto, l'Ametista degli Gnomi in alto su un albero: il boschetto sarà invaso da una luce colorata e piacevole non appena scenderà la sera.
Ha preso un Cupcake Cupido
Indossa la collana Fading in the Dark e i Trasferelli Trasformanti, lentamente animati sulla pelle

Interazioni: Brooke, Jean (visto che avevate cibo da condividere le ho immaginate in zona banchetto). + Mike bonus
Menzioni a pioggia: Alice, Camille, Mike, Megan, Casey, Thalia


Edited by Nih . - 8/4/2022, 08:01
 
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view post Posted on 7/4/2022, 23:21
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A_STARA_STARA_STARA_STAR

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Sì, dietro al folle invito che aveva ricevuto c’era anche il contributo del giovane O’Hara e, da un certo punto di vista, poteva e doveva anche immaginarselo. Chi mai avrebbe potuto affrontare la questione logistica in quel modo? Per non parlare degli inviti, lasciati al più inadeguato tra i gufi postini del castello…
Sbuffò appena nell’ascoltare tutta quella predica, dando un cenno d’assenso a proseguire in altro luogo il tema di quell’evento “clandestino”. Per sua fortuna, infatti, erano ormai giunti nel luogo prescelto per la festa e là, tra un allestimento e una prova musicale, si iniziavano a scorgere i primi invitati.
Nonostante la loquace presenza del concasato, l’atmosfera stava diventando via via più piacevole; tra volti più o meno noti Mike si sarebbe prodigato in sorrisi e saluti più marcati verso Marjorie, ben agghindata in un abito che metteva ancor più in risalto i suoi biondissimi capelli e Draven, anche se lo vide intento a chiacchierare rilassato con Casey. Casey. Esitò appena nel salutarla; non aveva mai trovato un vero punto d’incontro con lei anche se, in tutta onestà, non si era mai sforzato nemmeno troppo nel trovarne uno.
Soddisfatto nel notare tra i presenti anche il giovane Richard, Mike si sarebbe poi concentrato su Camille, che si stava facendo loro incontro, e su Jean, che con il suo outfit non sarebbe di certo passata inosservata in quell’ambiente boschivo.

Insomma, anche se a vederlo così molto probabilmente quasi nessuno gli avrebbe dato un Galeone, Daniel sotto sotto sapeva il fatto suo. Sveglio e scaltro, anche se a suo modo, doveva aver ideato e organizzato quel party con la complicità delle altre prefette e beh, quale miglior modo per instaurare e approfondire legami di qualsiasi tipo con le sue giovani colleghe?
«Guarda guarda, vedo che per una volta ti sei dato davvero da fare. Devo riconoscere che hai avuto del talento nell’aggregarti a questa organizzazione. Al tuo posto, l’avrei fatto anch’io.» Sentenziò, prima di accogliere la Donovan con sincero saluto.
Era innegabile, dinanzi a sé non c’era più la giovane studentessa che aveva conosciuto qualche anno prima ma, anche se i lineamenti stavano inevitabilmente cambiando e lasciando spazio allo sviluppo di un fisico più femminile, il carattere allegro, socievole e diretto sembrava essere rimasto uno dei suoi pregi più puri.
«Camille! Daniel, cosa state confabulando, eh? Dieci punti in me... no, meglio di no!» Colpito nella curiosità, Mike si avvicinò con ironia ai due loschi e affiatati prefetti che, da quel poco che era riuscito a cogliere, sembravano intenzionati ad iniziare il Party con un brindisi.
«Oh, sì! Daniel si era gentilmente offerto di portarmi qualcosa di fresco da bere, ma a questo punto direi di iniziare questo famoso Party delle Casate con un brindisi di gruppo. Quante Burrobirre abbiamo qui, da distribuire?»
In maniera un po’ teatrale avrebbe cercato di procurarsi un paio di bottiglie ghiacciate per poi aprirle insieme, l’una contro l’altra, facendo forza sul tappo a corona. Ce l’avrebbe fatta? Per non rischiare altre ed eventuali figure da vermicolo, avrebbe poi lasciato il ruolo principale di barman al prode O’Hara, condividendo così con lui la gloria del primo giro di alcolici, pronti da distribuire. Insomma, non si poteva iniziare subito, a metà pomeriggio, con la Tequila...

Tutto sembrava procedere secondo piani ben impostati, ma un guizzo imprevisto sembrò animare all’improvviso l’intera radura. Con un’entrata di sicuro effetto, la malandrina per eccezione aprì metaforicamente le porte della festa con l'imitazione del loro beneamato Preside.
«Lynch, mi sembrava mancasse qualcuno all'appello!» Sollevò la bottiglia di Burrobirra verso di lei in segno di saluto, prima di replicare con lo stesso suo tono divertito.
«In realtà gli organizzatori ci hanno chiamati per tenerti d’occhio, ed io intendo onorare al meglio l'impegno. Dunque, sei pronta a vuotare le tasche, eh?»


Menzioni un po’ a tutti, in particolare ai serpini :<31: a Jean e a Casey.

Interazioni dirette con Daniel, Camille ed Eloise.

 
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view post Posted on 8/4/2022, 18:03
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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La radura cominciava ad animarsi. Sempre più studenti in cerca di divertimento stavano convergendo sul luogo della festa, vogliosi di lasciarsi andare. Beh, loro non erano da meno «Ma sì, versa pure Daniel…» d’altra parte dovevano dare il buon esempio, no? L’ultima cosa a cui assomigliavano quel giorno erano delle…guide «Cos-…Ehi, ehi, vi siete messi d’accordo per farci allarmare oggi? Non è divertente…» un sopracciglio innalzato, lo sguardo che passò da un Caposcuola all’altro. Punti in meno? Preside Peverell? Parole che avrebbero indotto il panico in quel contesto, tranne per il fatto che era semplice scherno…per fortuna. Prese il sacchetto portole da Casey, rivolgendo un saluto al suo accompagnatore, Draven, e cominciando a prelevare il contenuto «Burrobirra credo non ce ne sia al momento, ma questa penso possa decisamente andare bene!» sventolò una delle bottiglie di birra portate dalla Grifondoro, nell’intento di passarla a Daniel «Ops, aspetta un secondo!» doveva fare una cosa prima. Estrasse la fedele Bacchetta dalla tasca della gonna, puntandola poi verso il vetro opaco «No, non intendo avviare un duello…e nessuno lo farà, chiaro?» una battuta in risposta ad una vocina concitata, che a quanto pare ne reclamava uno, e ad un ragazzino dall’atteggiamento litigioso appena arrivato. Il gomito destro lievemente piegato, la presa morbida sul mandorlo, un piccolo cerchio eseguito di polso e l’immagine di candida e fredda neve, che scendeva dolcemente depositandosi su un prato, nella mente. Quella sensazione di gelo invernale che entra nelle ossa, fino a far battere i denti come un martello pneumatico «Bryus!» esclamò decisa, dando infine una stoccata in direzione dell’obiettivo. «Ecco fatto, adesso puoi servirla!» goccioline fendevano la patina di umidità che si era depositata in superfice, rendendo la bibita all’interno fresca e godibile.
«Jean, Viv, giusto in tempo…volete favorire?» si rivolse alle colleghe quando le sentì chiamare il suo nome «Alice, ci stai?» un cenno in direzione della partner in crime, ancora impegnata dietro la console «Io, intanto, favorisco uno di questi!» con espressione d’intesa verso Viv, sgraffignò dalle scorte uno dei cioccolatini di Madama. L’avrebbe usato? Non era dato saperlo per adesso. Dopo averlo messo al sicuro, si premurò di consegnare i boccali bicchieri in plastica.
Aveva quasi finito il giro di distribuzione quando, inaspettatamente, si trovò di fronte un Terzo Caposcuola: Megan Heaven «Credo sia meglio parlarne con la bocca meno arida…» con un sorriso “innocente”, allungò la mano con un bicchiere integro pronto per essere colmato. L’alcool avrebbe reso tutti più accondiscendenti, ma soprattutto più propensi ad ascoltare anche i racconti dei peggiori misfatti. Guardandosi attorno, notò immediatamente diverse facce familiari, in particolare Gin e Marjorie, che stavano conversando tra di loro. Forse più tardi, se la ragione l’avrebbe ancora assistita, sarebbe passata a salutarle. Una figura su tutte, però, attirò l’attenzione dei presenti «Eloise, ma benvenuta! Non ci sarebbe festa senza di te, lo sai!» si rivolse a lei con un occhiolino, accompagnandolo con un gesto simile al brindisi per accoglierla. Lei era stata uno dei tasselli fondamentali dell’organizzazione. Silente, aveva agito come un agente segreto esterno, procurandosi delle chicche interessanti per la serata.
«Sláinte!» un termine irlandese, traducibile come “alla salute”, che suo cugino utilizzava spesso prima di intaccare qualsiasi alcolico. Stava per dare il primo sorso al liquido ambrato, ma qualcosa le sfrecciò sotto il naso, impedendole di continuare «Ma cosa…» cos’era stato?
«Bene, bene, credo questa ci potrà essere utile…» a parlare fu Timothy Hughes. Tassorosso, Terzo Anno. 17 anni, conditi da 1m e 70 di puro egocentrismo e voglia incontenibile di burle. Tutti quanti ad Hogwarts credevano che Breendbergh fosse l’unico Tasso sopra le righe, beh…si sbagliavano.
«Servire? Servire cosa?» quando si voltò nella sua direzione, notò nella mancina una bottiglia vuota, che identificò come quella in possesso di O’Hara un istante prima. Evidentemente, con un semplice Accio se ne era impossessato.
«Al gioco!» il tono che traspirava ovvietà, ma che di ovvio non aveva niente, almeno per loro.
«Quale gioco?» di cosa andava blaterando.
«Il gioco della bottiglia, cosa altrimenti?» ma perché continuava a dare tutto per scontato.
«Gioco della…tu se matto…» tentò di liquidarlo.
«Non sono matto e…voi parteciperete!»
«NOI COSA…» era completamente fuori di testa e lei si stava innervosendo.
«Si…GENTE, ALLE QUATTRO IN PUNTO, RAVVIVERÒ QUESTA…» cominciò a gridare, mostrando fieramente il suo bottino. «GIOCHEREMO AL GIOCO DELLA BOTTIGLIA E CHI SI RIFIUTA, BEH, AVRÀ A CHE FARE CON QUESTI…» ammiccò verso il cesto degli scherzi acquistati da Alice «O CON QUALSIASI ALTRA PROVA CHE DECIDEREMO AL MOMENTO…»
«Hai finito il tuo show? Inoltre, quelli sono lì per ben altro…» era meglio per lui se non si presentava più in Sala Comune.
«Sì, ho finito e…no! Quelli adesso cambieranno destinazione d’uso!» stava per andarsene, ma si voltò di nuovo, forse ripensando ad altro. «Mi raccomando, vi aspetto…» un ghigno soddisfatto, dopodiché sparì tra gli alberi.
«Se lo becco giuro che…» per calmarsi mandò giù un lungo sorso di birra. Era disgustosamente amara, come ricordava da quella volta che si era azzardata ad assaggiarla, sfilandola di mano a Cris. Ma si sforzò di ingoiarlo, forse da ubriaca avrebbe retto tutto ciò.

| Camille Donovan | Hufflepuff Prefect | 15 y.o | Outfit |
code by Camille


Interazioni: Mike, Daniel, Casey, Megan, Viv, Jean, Alice ed Eolise :fru: :<31:
Menzioni: Idony, Richard, Gin , Marjorie e il resto dei presenti in zona :secret: :<31:

Due cose:
1. Camille si è intascata un "Bacio Dolce Vita", quindi ocio :secret:

2. Alla fine del post è stato introdotto il PNG che guiderà con me la bottiglia. Ora, chi non ha ancora inviato la lista, è pregato di farlo entro, e non oltre il 20 Aprile. Dal prossimo giro, infatti, cominceranno ad essere programmati gli interventi della Bottiglia :secret: Per chi non invia la lista, come accennato in On, i sui interventi verranno contati solamente come scherzi o come prove da sorteggiare :patpat: La lista degli scherzi verrà inserita a breve nel post iniziale, in modo che sia leggibile a tutti. :fru:
Vi ricordo, inoltre, che oltre la scadenza, in nomi non potranno essere cambiati. L'unica eccezione è in caso uno o più dei prescelti non si presenti :fru:


Edited by Camille Donovan - 8/4/2022, 19:22
 
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view post Posted on 8/4/2022, 19:04
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No rain, No flowers

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Un party segreto. Nell'ultimo periodo prima di Hogwarts aveva partecipato solo a feste di compleanno di compagni di classe babbani: normalissimi pomeriggi all'insegna di chips e ciambelle, bevande zuccherate, giochi da tavolo, musica via stereo e palloncini colorati. In quel momento invece era stata invitata da chissà chi ad un party chissà come e non sapeva proprio che cosa aspettarsi. Nei giorni precedenti nessuno ne aveva parlato, nessuno aveva fatto alcuna allusione alla festa, comprensibilmente. Sapeva solo di essere una delle poche persone ad aver avuto la fortuna (o sfortuna, ancora c'era da capirlo) di ricevere quell'invito.

In cortile, con un libro aperto solo per sentirsi la coscienza più pulita, osservava la sua gatta arrampicarsi su uno degli alberi secolari. Si domandò più e più volte se quello potesse essere lo scherzo di qualcuno, magari nuovamente di suo cugino, nonostante la questione pareva essersi risolta e quella calligrafia non aveva per niente vibes alla Zacharias. Inoltre, anche se non le piaceva ammetterlo, la diserzione al Ballo di Natale era ancora non una ferita, ma quantomeno una piccola escoriazione ancora pizzicante. Si sarebbe amaramente pentita di aver accettato l'invito? O si sarebbe pentita maggiormente, se non l'avesse fatto?

La noia del pomeriggio, questi ed altri pensieri, la spinsero a buttarsi, mentre si faceva sempre più viva, sebben fragile come un calice di cristallo, la speranza di trascorrere una serata grandiosa e fare qualche nuova amicizia. Nel peggiore dei casi ne sarebbe rimasta profondamente delusa (e/o forse anche espulsa?), ma nel migliore avrebbe collezionato un bel po' di ricordi epici.
Si alzò di colpo. Se fosse stata in stanza avrebbe visto Camille e Memory prepararsi e si sarebbe ricordata di farlo a sua volta, ma stare lì seduta con la sua gatta a contemplare le nuvole di passaggio la fece perdere tra i pensieri. Arrivare in ritardo alla festa perché aveva trascorso il tempo a fantasticare sulla festa. Tipicamente da lei.

Indossò velocemente un outfit acquistato durante il suo ultimo viaggio in Giappone, sfacciatamente ispirato alla moda locale del quale era rimasta affascinata fin dal primo momento. Sgattaiolò al volo nelle cucine dove bastò un «Ho un po' di fame, potrei avere un po' di..?» per essere sommersa da panini, snack e bevande di vario genere. Non sapendo come sdebitarsi creò per gli elfi alcuni piccoli bouquet con l'incanto Orchideus e dopo averli ringraziati almeno due o tre volte, lasciò i piccoli cuochi alle loro mansioni, con un po' di cibo in meno nella dispensa, ma una gioia generale nell'aria.
Col bottino nella borsa e il lungo mantello tenuto ben chiuso per coprire l'abbigliamento non convenzionale, si diresse a grandi passi verso l'esterno del castello.

Ogni passo, ogni metro verso la meta facevano comparire una farfalla in più nel suo stomaco, che si univa alle altre volteggiando freneticamente e amplificando sia l'emozione che la paura di finire fregata.
E invece, quando al delimitar della foresta scorse tanti piccoli puntini colorati che costellavano i rami più bassi, la speranza si fece sempre più viva, portandola a correre a gran velocità verso la terra promessa.

Il vociare indistinto che cresceva ad ogni secondo le regalò un gran sorriso che arrivò al culmine nel momento in cui superò un grande albero dietro il quale vi erano già parecchie persone, un punto ristoro colmo di vivande di ogni genere e persino una postazione musicale. Si avvicinò cauta, cercando di scorgere qualche viso conosciuto. Notare poi la presenza gioiosa di Camille, un'elegante Jean, le frizzanti Grifondoro e altri Prefetti e Caposcuola fu sia un colpo che uno spasso: se addirittura loro erano lì, poteva stare assolutamente tranquilla. I docenti non avrebbero mica potuto espellere mezza scuola tra cui gli studenti più responsabili (almeno ufficialmente), no?

Si appropinquò al gruppo di persone, salutando con un cenno Eloise che aveva l'aria di una che stava per combinare qualcosa di grosso e Camille, impegnatissima a conversare con un altro concasato che brandiva una bottiglia vuota come un trofeo di guerra. Chiedendosi cosa mai avesse in mente, continuò a vagare tra i presenti, procedendo a passi lenti e sperando che qualcuno le rivolgesse la parola; non se la sentiva ancora di intrufolarsi in discussioni altrui ma non aveva nemmeno intenzione di sprecare quell'occasione. Si avvicinò al punto ristoro e dopo aver svuotato il contenuto del suo zaino accanto al resto delle bevande e delle cibarie, allungò una mano per assicurarsi un piccolo cupcake, presumibilmente alla vaniglia.
Tornò a guardare i presenti con aria spaesata. Damn, sarebbe dovuta arrivare un po' prima. Ma almeno aveva trovato il coraggio per essere lì. E dopotutto, la festa non era ancora iniziata...
Helena Sayuri Whisperwind
12 anni | Tassorosso | I anno | outfit | Scheda
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Menzioni: pressoché tutti, specialmente Camille & Eloise
Helena prende un Cupcake Cupido :bello:
Chiunque voglia interagire con Helena è benvenutə :<31:
 
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view post Posted on 10/4/2022, 20:27
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Snape

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Silias Thom
Morgan
«“Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere”.»

► Mood: ► Età: ► Ruolo: ► Outfit:

U
na notizia assai spiacevole busso alle porte della mia giornata ormai al termine. Era sta piena , molto piena, una giornata di quelle pesanti e da dimenticare, ma no per via delle lezioni, ma per via di quella lettera inaspettata che ricevetti. Lungo i sotterranei, mentre procedevo con passo svelto verso il dormitorio, notai che alcuni miei compagni serpeverde, del primo e del secondo anno, si trovavano lungo le arcate a ridere e a scherzare prima di ritirarsi anch'essi nella casa. Un po invidioso e un po turbato, abbassai lo sguardo chinando il capo e filai dritto. Ormai erano passate settimane dal mio arrivo a scuola, e ancora non ero riuscito a legare con nessuno. Tutti pensavano a parer mio che fossi un emarginato, ma non mi importava, perchè io ero me stesso, e spettava a me e solo a me soltanto cambiare. Pronunciai la parola d'ordine, e subito dopo aver varcato la porta raggiunsi la poltrona più vicina
al grande caminetto accesso, che c'era in sala prima di ritirarmi a letto.... " dovevo aspettarmelo "...pensai mentre leggevo la lettera da parte di mio padre, dove mi informava che ancora una volta il nonno si era presentato per tormentarci, ma per lo meno ero entusiasta che fossi entrato nella sua stessa casa. Non ero a conoscenza della cosa, lui era stato un serpeverde, e io stavo ripercorrendo i suoi passi. Un po la cosa mi turbava, anche per il fatto che papà non diceva nulla a riguardo, era un po deluso del mio ingresso nei serpeverde. Forse sperava che sarei entrato in grifondoro come lui, senza mettere in conto che sono pur sempre un morgan, e i morgan lottano sempre contro il loro destino... " e questa " mentre sfogliavo le lettere notai che una mi era sfuggita. era strana e il sigillo su la busta
sembrava quello dei prefetti. Si trattava di un invito, un invito ad un party, organizzato dai prefetti stessi forse..'' io sarei stato scelto ? Baggianate, si sono sbagliati sicuro '' ...anche se su la lettera c'era scritto il mio nome stentavo a crederci, non era possibile che fossi stato preso in considerazione, ero uno studente nella media, il classico topo da biblioteca che non parla con nessuno, eppure ero stato notato, ma da chi ?...iniziai a interrogarmi su la cosa, non trovando risposte, forse partecipare a quella festa mi sarebbe stato d'aiuto, forse a quella festa potevo sbloccarmi e legare con qualcuno, forse, e dico forse sarei riuscito a trovare quel qualcosa che cercavo da tempo e incomprensibile per me...'' curioso molto curioso, forse dovrei andare, basta isolarmi, devo mettere da parte questo carattere solo per un giorno''...si trattava di una giornata di svago che male c'era, d'altronde dovevo solo portare qualcosa da mangiare, e socializzare, niente di troppo difficile. Più ci pensavo e più diventavo euforico, iniziai a selezionare cosa portare da mangiare. Optai per alcuni snack molti vari, dalle patatine al respiro di drago alle classiche gelatine tutti i gusti più uno, insomma, feci una bella scorta. Giunto il giorno, mi avviai verso la foresta di Hogsmeade, non dovetti cercare molto, avvertii della musica e delle risa, mi ero spinto a tanto, e per un attimo mi bloccai volendo tornare indietro. Ma non demorsi, esimi un respiro profondo e continuai, fino a raggiungere la festa, notai che c'erano dei tavoli allestiti con tante bevande, alcolici, e non... '' per fortuna hanno pensato anche ha noi minorenni, d'altronde sono pur sempre prefetti ''...presi tutti gli snack selezionati nella borsa, e con fare timido intimai la ragazza che si trovava dietro il tavolo a prenderli...C-ciao, ho portato q-questi, per la fe-festa spero va-vadano bene....la bellissima ragazza, mi fece un cenno d'approvazione e prese i miei snak, distribuendoli su il grande tavolo. La musica era alta, e tutti ridevano e parlavano, si stavano divertendo, io invece mi trovavo vicino a un albero con un bicchiere di succo di zucca in mano... '' ma cosa ci faccio qui ''...tentai di girovagare in mezzo alla folla, ma con scarsi risultati. Non trovavo un modo di approcciarmi a loro, sembravo un alieno... ''ma davvero ma cosa ci faccio qui ''..a quel punto me ne tornai nuovamente a poggiare le spalle a quel grande albero che ormai era il mio unico amico in quel momento ...



Edited by Silias Thom Morgan - 10/4/2022, 21:44
 
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view post Posted on 11/4/2022, 15:14
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Jean Grey, Prefetto Corvonero - 16 anni - outfit
Era arrivata giusto un minuto prima che lo spiazzo venisse invaso dalla maggior parte degli invitati, e anche quale "forestiero" come i Caposcuola. Che poi, Jean aveva visto un po' di facce terrorizzate dei presenti alla vista dei Caposcuola, mentre lei non aveva battuto ciglio alla vista di Mike. Aveva dato per scontato che, anche se si era deciso di non includerli nell'organizzazione, non sarebbero mai rimasti all'oscuro di tutto e anzi, non era affatto sorpresa di trovarli lì. Non aveva detto niente a Megan solo per seguire le linee guida che si erano dati tra Prefetti, ma in cuor suo sperava che sarebbe arrivata. Non era una vera festa senza Megan.
Il suo collega Serpeverde si era avvicinato. Aveva visto Daniel di recente, ma non aveva fatto caso a quanto fosse cresciuto nell'ultimo periodo. Gli sorrise spontaneamente, contenta di vederlo, con occhi diversi dal solito. Si era resa conto di aver iniziato a guardare tutti con occhi nuovi: occhi curiosi, attenti, in cerca di dettagli che fino a quache tempo prima avrebbe ignorato. Non capiva bene cosa le stesse succedendo, forse stava solo crescendo come vedeva crescere le persone attorno a sé, forse la storia con Genny l'aveva aiutata a sbloccarsi col resto del mondo. Ma non le importava più di tanto conoscere le motivazioni, era felice del suo nuovo modo di approcciarsi agli altri.
Jean aveva trovato un punto del terreno più stabile, in cui i tacchi non affondavano e riusciva a stare correttamente in piedi senza sembrare un t-rex. Eppure, dovette concentrarsi il più possibile per mantenersi dritta quando vide arrivare il suo tarlo in carne, ossa e chioma bionda: la Caposcuola Casey Bell si era unita ai festeggiamenti. L'ultima volta che si erano sentite era stata molto strana: una brevissima e imbarazzante corrispondenza tramite gufo riguardo il libro che aveva dimenticato in riunione. Per una frazione di secondo si trovò a sperare di aver dimenticato qualche altra cosa da qualche altra parte. Si sentì subito un'idiota. Casey le sorrise. Jean per poco non sprofondò. Pensò che qualcuno le avesse lanciato un Gambemolli di nascosto. Guardò la ragazza a lungo, finché non si rese conto di starla fissando un po' troppo. Se prima di sentiva idiota, ora avrebbe solo voluto sotterrarsi nel terreno su cui tanto stava cercando di rimanere in equilibrio. Doveva dire qualcosa, e alla svelta.
«Ciao! Bene, tutto bene. Stai... Sei...» Panico. Qalcosa, qualunque cosa, una qualunque parola. «Ti trovo in forma.»
Non poteva vedersi allo specchio, ma il calore estremo alle guance suggeriva che fossero diventate dello stesso colore dei capelli. Provvidenziale come solo lei sarebbe potuta essere, Megan aveva fatto il suo ingresso alla festa, venendo proprio vicino a lei. Sarebbe stata contenta di vederla in ogni caso, ma non sarebbe potuto capitare in un momento migliore. «Ehi! Megan, è meraviglioso che tu sia qui.» Le sorrise. La presenza di Megan era sempre di conforto per Jean, qualunque fosse la circostanza. «Speravo tanto che venissi. Si era deciso di non coinvolgere i Caposcuola, ma io non ero tanto d'accordo. Tanto lo avreste scoperto comunque, e infatti...» Jean si rese conto solo in quel momento che magari la sua amica poteva esserci rimasta male per il fatto che non le avesse detto niente sulla festa. «Ho anche pensato di lasciarti un biglietto anonimo, ma alla fine non me la sono sentita. Sono comunque felicissima di vederti.» Le sorrise ancora. Non aveva potuto evitare di notare che Megan avesse un'aria un po' spaesata. Pensò di abbracciarla, ma prima che potesse farlo sentì la voce di Vivienne che invitava tutti a poggiare dolci e bevande presso una zona che era stata adibita a punto ristoro. «Mi sposto un secondo, appoggio questa roba e torno subito.»
Si congedò dall'amica e raggiunse il punto indicato da Vivienne. Non era la sola, diverse persone si erano avvicinate per poggiare dolci, stuzzichini vari e bibite. Una splendida ragazza che si trovava di fianco al tavolo si era rivolta a lei. La conosceva di vista, ma non ci aveva mai parlato. «No di certo, c'è da mangiare per un esercito!» Ridacchiò per la frase della ragazza. Poi pensò che sarebbe stato educato fare le presentazioni come si deve. «Eloise, giusto? Non ci siamo mai presentate. Io sono Jean.» Avendo ancora le mani impegnate, non tese il braccio ma sorrise il più possibile. «Ti preoccupano i Caposcuola? Io non avevo dubbi che li avremmo trovati qui. Non si sfugge alle loro grinfie!» Rise ancora. «Spero però con tutto il cuore che siano il grado più alto che vedremo oggi. Se ci becca qualche professore... Non voglio nemmeno pensarci.» Venne scossa da un brivido. Osservò la ragazza effettuare degli incantesimi di protezione. Sperò vivamente che qualche altro Prefetto avesse pensato di fare lo stesso. «Ottima idea!» Salutò Eloise e finì di poggiare i dolci, prima di tornare nuovamente verso il capannello da cui era partita, che si era anche infoltito. Tra i nuovi arrivati c'era anche la piccola Gin. Era più lontano, ed era già impegnata in una chiacchierata con Taylor. Salutò vistosamente con la mano le due concasate, ripromettendosi di scambiarci due chiacchiere durante la serata.
Si riavvicinò a Megan. Aveva intenzione di invitarla a bere, ma in quel momento Mike e Camille avevano iniziato una conversazione che verteva proprio su quell'argomento. «Volentieri, ti ringrazio!» Accettò di buon grado l'invito di Camille, afferrò il bicchiere e si fece versare la birra ghiacciata. Vide che anche a Megan fu offerto un bicchiere. «Ehi, ti va di bere un po'? Non ho mai bevuto la birra normale, ma sono in vena di novità, quindi ci provo!» Invitando Megan a spostarsi di qualche passo dal gruppone di persone, assaggiò la bevanda che le era stata offerta. Sentì i muscoli del viso contrarsi in una smorfia quando le bollicine attraversarono la gola. «Mmh... Devo dire che non è male, ma è un sacco gassata!»


Interazioni con mezzo mondo. Jean parla con Casey, Megan, Eloise e Camille, fa riferimenti più diretti a Daniel, Mike e Gin e accenna a Taylor e Alice. Aggiungo che non ho capito assolutamente chi stia versando la birra nei bicchieri, chiunque sia si senta ringraziat* :D
 
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view post Posted on 12/4/2022, 16:53
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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Draven Enrik Shaw
All I want to do is be more like me and be less like you
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Serpeverde
Studente III°
garzone da magie sinister
Qualche altro passo nel boschetto, tra quei nastrini dai colori delle case, e subito lo sguardo si posò su volti più e meno familiari. C’erano proprio tutti. Dai primini agli studenti sotto esame, dai Prefetti ai Caposcuola. Eppure, nonostante il gruppo di persone fosse già folto, Draven non aveva percepito la solita pressione al petto dovuta all’ansia di quando si trovava a partecipare agli eventi della scuola; qui non c’erano vestiti eleganti e fronzoli inutili, nemmeno professori assillanti e nessuna bizzarria. C’era solo un gruppo di adolescenti uniti con l’unico scopo di spassarsela senza preoccupazioni. Non c’era niente di male, anzi, aveva un che di divertente… almeno per il momento.
Rispetto ai grandi eventi di Hogwarts e della comunità magica, sembrava una semplice rimpatriata tra amici: vide Mike chiacchierare con Daniel e Marjorie, Megan raggiungerli per parlare a Jean e già da una prima occhiata gli fu chiaro che Vivienne, Camille e Alice erano le addette alle redini dell’intera organizzazione. Ricambiò il saluto di quest’ultima, nonostante non fosse sicuro che fosse rivolto anche a lui, e quando Casey si avvicinò a Camille, fece altrettanto; distese le labbra in un mesto sorriso e salutò la ragazza con un gesto della mano.


Idem, ho portato cose un po’ a caso… - esordì, completando il discorso di Casey riguardante il cibo per la festa, poi seguì l’avviso di Vivienne di portare le provviste nella zona ristoro.

Torno subito.avvisò l’amica, prima di inoltrarsi nel gruppo che si era già radunato lì intorno per poterlo superare. Non sapeva spiegarsi perché, indipendentemente dalla situazione, ogni volta che metteva il muso fuori dalla scuola dovesse ritrovarsi circondato da un sacco di gente. Non sapeva spiegarsi come fosse possibile, dato che conosceva poche persone, ma forse era perché quelle poche che conosceva erano in grado di attirarne altre? O era solo tanto sfortunato da ritrovarsi, sempre e comunque e controvoglia, in mezzo a situazioni in cui non c’entrava niente?
Oltretutto, era letteralmente scappato via prima che Megan potesse accorgersi di lui, o così sperava… ammesso che fosse interessata ad accorgersi di lui.


Ah, che palle… - bisbigliò tra sé e sé, nella ricerca di una via di fuga da quella piccola bolgia che, senza preavviso, avrebbe potuto trasformarsi presto in qualcosa, per lui, di ingestibile.
Nei pressi del banchetto, notò la nuova grifondoro (Brooke) guardarsi intorno, intimorita, e sentì la bocca dello stomaco chiudersi in un’empatica morsa dolorosa dovuta alla timidezza… Cosa aveva provato, lui, la prima volta che si era ritrovato da solo a una festa? Non se lo ricordava, o meglio, forse ne aveva rimosso il ricordo per via di qualche evento imbarazzante o, altrettanto probabile, non se lo ricordava perché ci era stato trascinato a forza da Casey e non si era effettivamente trovato da solo.
Si ritrovò a pensare che, se non l’avesse vista vicino ad altre ragazze che non conosceva (Jean ed Eloise), probabilmente l’avrebbe indirizzata verso il gruppetto di Prefetti/Caposcuola che si era riunito nei pressi del palco, ma visto che l’empatia non lo rendeva meno ansioso, decise di ignorare la cosa e fare dietrofront.
Dato che si impara dagli errori e che l’esperienza fa da maestra di vita, lui aveva imparato molto, a proprie spese, a non intromettersi.
E aveva imparato anche che era meglio non fidarsi dei cibi e delle bevande magiche che venivano di solito offerti nelle feste, per cui, non gli era rimasto altro da fare lì. Avrebbe pazientemente aspettato di poter bere qualcosa di babbano o di innocuo, come progettato con Casey, ma alzando lo sguardo ebbe l’impressione che, se si fosse riavvicinato a Casey in quel momento, avrebbe dovuto vedersela con la propria ansia sociale e, soprattutto, con Megan. Non aveva ancora capito, o deciso, quale fosse il metodo migliore per entrare nelle sue grazie ed era intenzionato praticamente a ignorarla finché non ci fosse stato un input di qualsiasi tipo da parte sua.
Quindi… Cosa fare? Dove scappare?
Sospirò tra sé e sé, avanzando qualche passo lento verso il gruppetto, pensando di non avere altra scelta. Camille sembrava in preda all’euforia mentre distribuiva bicchieri di birra; la scena lo fece sorridere e, dalle sue spalle, le rubò uno dei bicchieri.
Birra o burrobirra che fosse, si poteva ritenere innocua, giusto?


Grazie.disse rivolto alla ragazza, mentre lo sguardo andò a posarsi sul palco che aveva di fronte.
Forse aveva appena trovato la scusa perfetta per non dover interagire con tutta quella gente riunita nei pressi di Casey: aveva ancora una questione in sospeso con Alice da risolvere. Continuava a incontrarla nelle feste, non riusciva a incrociarla mai nei corridoi della scuola e continuavano a passare i giorni senza che riuscisse a trovare il luogo o il momento più adatto per poterle parlare.
Bevve alla goccia il bicchiere appena trafugato dalle mani di Camille, poi si avvicinò a passo spedito verso Alice.


Posso parlarti un attimo?esordì, una volta raggiunta la ragazza. Il gruppo Prefetti/Caposcuola si stava pian piano allargando per via dell'alcool che aveva preso a girare...
codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


Menzioni: Brooke, Jean, Eloise, Megan (e un po' tutto il gruppetto)

Interazioni: Casey, Camille, Alice


Chiedo scusa nel caso in cui ci fossero incongruenze, spero sia tutto corretto. Ho letto e riletto i post di tutti ma quando si fanno le ammucchiate il mio cervello va in tilt :ihih:

PS: ho modificato il post proprio per un'incongruenza


Edited by Draven. - 13/4/2022, 10:31
 
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view post Posted on 13/4/2022, 10:13
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Even if I played for another ten years, I wouldn’t lose interest.

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Daniel sembrava essersi accorto del suo disagio, in quanto le sorrise e la salutò con una mano come per assicurarle che tutto era a posto. Dopo aver ricambiato sorriso e saluto, Marjorie si guardò attorno alla ricerca di qualcuno che conoscesse. La strega undicenne non poteva negare di sentirsi spaesata. Per quanto fosse già stata a feste assieme ai suoi genitori, quella era la prima volta che partecipava ad un party organizzato da studenti sotto il naso dei professori. Aveva cominciato a stringere convulsamente la cinghia della sua borsa a tracolla, quando il suo sguardo cadde su un ragazzino poco distante. Lo conosceva di vista, in quanto faceva parte della sua stessa casata e del suo stesso anno. Le ci volle un attimo per ricordarsi il suo nome, ma infine gli si avvicinò e lo salutò: «Ciao, Richard Considerando che non lo conosceva bene, il suo tono di voce non era troppo alto e quasi esitante. Marjorie era una ragazzina particolarmente introversa e questo non la aiutava ad instaurare relazioni sociali. La sua stessa cerchia di amici era decisamente ristretta. «Sono Marjorie, anch'io di Serpeverde.» Visto che non avevano mai realmente interagito, decise di presentarsi. «Cosa ne pensi della festa? Credi che finiremo tutti in punizione?» Domandò, nel tentativo di iniziare una conversazione. Forse non era l'argomento più adatto ma era meglio di niente.

«Tutti quelli che hanno del cibo lo possono portare qui!» Per quanto la voce non le fosse familiare, a quel richiamo Marjorie si girò verso la studentessa che aveva parlato, registrando il punto della radura verso cui era diretta. «Giusto, devo consegnare i salatini.» Considerò ad alta voce, parlando più a sé stessa che al suo concasato. Lanciando un'occhiata verso il punto ristoro, notò una ragazza che le sembrava famigliare. Non ne poteva essere sicura al 100% a causa della distanza, ma poteva scommettere che si trattasse di Gin. Le fece un timido saluto con la mano, per poi tornare a rivolgersi verso Richard. «Vieni anche te?» Gli domandò. La lettera indicava specificamente di portare qualcosa da mangiare quindi era probabile che dovesse consegnare anche lui qualcosa al punto ristoro. Non ne poteva essere certa, ovviamente, ma sperava di poter approfittare della cosa per fare due chiacchiere con lui e magari presentargli Gin.

Marjorie Hastur
11 anni | Primo anno | Serpeverde | scheda


Menzioni: Daniel, Vivienne, Gin
Interazioni: Richard


ninjadellanebbia Come promesso/minacciato(?), eccomi qua. (Sì, sono Neris. LOL) Liberissimo di interagire con Marjorie o ignorarla se preferisci. ^^
Gaelle Marjorie sta per dirigersi verso il punto ristoro/banco del cibo, quindi possiamo trovarci lì o nel tragitto rispetto a chi si muove prima. ^^
P.S. Chiedo scusa per il ritardo.
 
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view post Posted on 13/4/2022, 15:36
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You can own the Earth and still, all you'll own is Earth until You can paint with all the colors of the wind

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Alice Wagner - Gryffindor

Le luci del sole pomeridiano filtravano attraverso gli alberi sotto i quali gli studenti avevano adibito l'area party, se si fosse concentrata abbastanza Alice avrebbe potuto avvertire un cinguettio irregolare passare da un albero all'altro. Peccato che da lì a poco la musica avrebbe sovrastato ogni cosa. Alice non aveva idea di come si facesse il dj ma aveva sempre provato una certa ammirazione per chi riuscisse a mixare i pezzi e a tenere il ritmo della serata sempre molto alto. Non era facile far divertire le persone era un compito piuttosto difficile e spesso solitario. Il dj solitamente se ne stava in disparte, osservatore del divertimento altrui, a volte esso stesso partecipe ma sempre con una certa distanza. Proprio per questo le sembrava perfetto per il suo umore momentaneo. Se ne sarebbe stata rintanata dietro quell'impianto finché attraverso l'alcool non si fosse assopito ogni storto pensiero.

Non aveva calcolato Vivienne. La biondina sapeva quanto quel periodo fosse difficile ma nonostante ciò cercava di spronarla a divertirsi a ritornare la Alice di sempre. E lei lo apprezzava, nonostante la miriade di sensazioni contrastanti. Alice era sempre stata molto espansiva, probabilmente la prima al solcare la pista da ballo e ora invece se non fosse stato per Viv avrebbe finito per passare la serata come un fantasma << Viv aspè--- oh andiamo Frank è totalmente incapace! >> protestò bonariamente, lasciandosi trascinare verso il tavolo delle bevande. Lì si erano radunati tutti i prefetti e i caposcuola. E con tutti s'intendeva proprio tutti. Alice imitò un saluto di gruppo con la mano. Non voleva incontrare lo sguardo del suo caposcuola, per via di maree ancora piuttosto burrascose che faceva fatica ad esplorare. Per fortuna qualcos'altro attirò la sua intenzione. Dopo pochi minuti fece la sua entrata Eloise. Alice sorrise, incapace di poter fare altro di fronte a un'entrata del genere. Era inutile, la Lynch era unica nel suo genere, riusciva perfino a curarsi dei dettagli che erano sfuggiti all'occhio dei prefetti inesperti come loro, con degli utilissimi incantesimi di protezione << Ah El, se non ci fossi tu!>> esclamò a voce troppo bassa perché potesse sentirla. Nel frattempo Daniel e Camille iniziarono a passare bicchieri di birra ghiacciata, Alice se ne ritrovò uno tra le mani. Forse bere l'avrebbe aiutata a mettere a tacere il resto, per cui diede un bel sorso. Non aveva mai bevuto tanta birra prima, per cui il sapore non risultò dei migliori, ma magari sarebbe migliorato con il tempo, una cosa fredda faceva sempre piacere. Ad un tratto si ricordò di essere un prefetto e di dover accogliere con un sorriso tutti i suoi concasati, nonostante questa fosse una festa illegale, per cui guardandosi in giro salutò con un cenno Idony e a pochi passi da lei notò poi Brooke, le si avvicinò brevemente << Ehi ciao. Sei venuta anche tu, vedrai che ci divertiremo... Penso di non aver avuto ancora l'occasione di presentarmi, sono Alice Wagner. >> allungò la mano nella sua direzione, sforzandosi in un sorriso sincero. Era importante far sentire i propri compagni a suo agio, non importava la battaglia che stava provando internamente << Eh sì se te lo stai chiedendo quelli sono i caposcuola... non preoccuparti non penso che ci puniranno! >> ridacchiò appena indicando poi Vivienne accanto a lei << Lei è Vivienne Pierce, ci avrai sentito nominare in giro probabilmente ma giuro che non ci comporteremo troppo da prefetti oggi-->> scherzò su, sollevando lo sguardo sulla figura di Draven che si avvicinava verso di lei. Dallo scorso ballo qualcosa tra di loro era rimasto in sospeso ed Alice non aveva modo di parlarne, forse quella poteva essere l'occasione giusta. Annuì alla sua domanda, avvertendo sulla palle ancora quella straba sensazione << Scusatemi un'attimo, torno subito.>> si congedò momentaneamente da Brooke e Vivienne, avvicinandosi al ragazzo e cercando un angolo più tranquillo dove poter parlare. Non che ce ne fossero molti, ma almeno tra gli alberi alla sinistra del palco si era radunata meno gente ed era più facile concentrarsi sulla conversazione. Era possibile per loro vedere la confusione generata al tavolo delle bevande ma avevano comunque una certa distanza così da non venirne direttamente coinvolti.

La musica era cambiata e ora c'era un orribile pezzo country, Alice tirò gli occhi al cielo. Chi aveva messo Frank alla console? Prese un'altra sorsata dal drink, sembrava non essere poi tanto male in realtà o forse cercava di scaricare la tensione e i nervi tesi attraverso la speranza che l'alcool entrasse in azione, si sentiva incredibilmente impacciata quella sera, complice il trauma da poco subito e il fatto di dover parlare di un qualcosa che la faceva sembrare matta. Non sapeva bene come iniziare l'argomento, come si affrontava una cosa del genere? Ehi ciao, sai penso di aver fatto un sogno stranissimo che sembrava reale in cui c'eri anche tu? Poggiò la schiena contro un ramo d'albero, mentre sollevava lo sguardo su quello di Draven << Ahm... ascolta ti sembrerà assurdo ma credo di averti già visto prima >> si fermò per qualche istante facendo una pausa breve << E credo che anche tu abbia la stessa sensazione. >> poteva sbagliarsi certo, ma era decisamente poco probabile. L'espressione assunse una forma interrogativa. Aveva ragione o no?


code by Vivienne ©


Interazioni con: Vivienne Brooke Draven
Menzioni: In generale tutti quelli pronti a mbriacarsi Eloise, Camille, Daniel, Casey

 
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view post Posted on 14/4/2022, 14:17

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Dopo che ebbe posato le cose che aveva portato con sè, si sentì chiamare, così si girò verso colei che l'avesse chiamata: aveva capito che fosse una voce femminile grazie al suo udito, che riusciva a riconoscere una voce femminile da quella maschile.
Infatti, era stata Gin a parlare, presentandosi per poi porgerle la mano, gesto che ricambiò per poi stringerle la mano, decidendo di annuire alla domanda postale sul fatto se fosse o meno Taylor.
<<sì, io sono Taylor... e no, non ci siamo mai presentate>>
Disse con voce molto dolce, caratteristica sua, che adottava con le persone che non conosceva, con la speranza che in quel modo potesse fare amicizia. La madre le aveva detto molto spesso di parlare con voce dolce quando incontrava qualcuno, poi più in là avrebbe potuto mostrare la sua vera persona: dolce, ma anche un pò spavalda e testarda.
Quando la ragazza le propose di andare con lei da un'altra ragazza, Taylor non potè che accettare, in quanto vide la possibile di fare amicizia con qualcun altro, quindi annuì
<<sì, vengo con te...>>
Detto ciò si voltò, attendendo che la ragazza la guidasse dall'altra ragazza che aveva appena nominato, in quanto non conosceva quell'ultima ragazza.
Ma prima di poter incamminarsi, vide Jean che le stava salutando con un gesto della mano, così decise di fare lo stesso, agitando vistosamente la mano, sperando di non sembrare troppo impacciata...




MENZIONI: jEAN
iNTERAZIONI: GIN
 
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PHOEBE HALLIWELL - PREFETTO CORVONERO - 17 ANNI - III ANNOphoebe-halliwellAvevano impiegato un bel po' di tempo per organizzare la festa. Questo non sarebbe dovuto apparire strano - se non fosse per il fatto che il party era segreto. Ogni dettaglio era stato preso in considerazione. Le cose - che sarebbero potute andare storte - erano passate sotto una valutazione attenta. Nulla era stato lasciato al caso. L'idea della festa era nata principalmente per permettere - ai ragazzi e alle ragazze della scuola - di svagarsi e trascorrere del tempo tutti insieme; questo perché sarebbe stata anche un'ottima occasione per conoscersi meglio e abbandonare i pregiudizi negativi che purtroppo, all'interno della scuola, ancora imperavano.
Uno degli aspetti più problematici dell'intera faccenda che era stato individuato - oltre l'oggettiva difficoltà a gestire così tante persone (in particolare i primini) in una situazione come quella - era stato cercare di mantenere un certo velo di segretezza su tutto quanto. L'ultima cosa che avrebbero voluto, era che accadesse qualcosa di male durante la festa. Avrebbero vigilato, certo. Avrebbero sorvegliato tutto quanto. Ma non sarebbe risultato così semplice. Tuttavia, non era l'unico punto a destare qualche preoccupazione. La verità era che appariva di vitale importanza anche fare in modo che la notizia non arrivasse alle orecchie dei Capiscuola. Cosa sarebbe successo se loro avessero saputo? Ormai non si contavano neanche più le regole che quel singolo party portava a violare.

Aveva appena terminato il suo turno di lavoro al Tre Manici di Scopa, quando prese a raggiungere il posto designato per la festa. Il bosco di Hogsmeade presto apparve davanti ai suoi occhi. Dopo essersi guardata attorno, senza esitare neanche un istante vi si addentrò all'interno. Si ritrovò così tra arbusti, piante e alberi imponenti. Zaino in spalla, avanzava con passo relativamente spedito mentre seguendo il sentiero prestabilito si faceva spazio tra i rami. D'un tratto il cicaleccio di fondo si fece più forte. Un sorriso divertito comparve sulle sue labbra. A quanto pareva, c'era già qualcuno. Qualche istante dopo lei stessa constatò di essersi avvicinata all'ampia zona del bosco in cui si sarebbe svolta la festa. Così, ebbe modo di individuare la presenza di un bel gruppetto attorno a quella che era l'area ristoro e di alcune persone appena più in là. Si chiese se avrebbe trovato anche sua sorella Piper. Non riusciva a vederla tra tutte quelle persone. Era stata invitata alla fine dalle Prefette Grifondoro? E avrebbe fatto la sua comparsa? Non v'era alcun dubbio sul fatto che Phoebe avrebbe percepito la sua mancanza, se non si fosse presentata. Diede un'altra occhiata in giro. Intanto rivolgeva un sorriso alle persone che riconosceva man mano. La gente non mancava. Vi erano primini (e non) di tutte e quattro le casate - tra i quali riconobbe le stesse Gin e Taylor. Poi ovviamente i suoi colleghi Prefetti - ma anche ex Prefetti (come la giallo-nera Eloise, che aveva dismesso la spilla quando la Halliwell aveva da poco assunto la carica). E... Capiscuola (che - a dirla tutta - non sembravano intenzionati a prendere provvedimenti; piuttosto, parevano decisi a partecipare in maniera attiva alla festa). « Heylà. » Salutò divertita per poi avvicinarsi per poter tirare fuori, dalle due buste all'interno dello zaino, ciò che aveva deciso di portare dal Tre Manici di Scopa. Burrobirra (classica e allo zenzero) e qualche delizioso muffin. Musica strana era stata azionata dalla console e aleggiava per quella porzione di bosco. Qualche attimo dopo un ragazzo - preso probabilmente dal troppo entusiasmo - alzando la voce per farsi sentire da tutti propose il... gioco della bottiglia. Sì, il gioco della bottiglia che avrebbe avuto inizio alle ore 16:00 in punto. Beh, sarebbe stato interessante.
Euphoria



Menzioni (molto generiche per il momento): tutti e tutte in un modo o nell'altro

Edited by » Phoebe ° - 15/4/2022, 00:27
 
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all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

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UlrOVI6
ELOISE LYNCH TASSOROSSO 17 ANNI
A briglie sciolte, su di giri e decisamente fuori dalle righe: il clima che Eloise registrò all’arrivo alla festa era affine al suo stato d’animo. La segregazione tra i libri l’aveva tenuta lontana dai riti pubblici abbastanza a lungo da caricare di energia potenziale la sua presenza lì. Sparò colpi astratti in direzione di Camille con pistole fatte di indici e pollici, e si soffermò distrattamente sul modo in cui i suoi capelli ondeggiavano prima di venire raccolti in un fiocco nero. Era bello vedere come ciascuno di loro aveva deciso di conciarsi - lontani dalla divisa e dalla formalità degli eventi ufficiali.
Jean, ad esempio, aveva scelto un modo tutto peculiare di affrontare il bosco; e sebbene Eloise non conoscesse quel desiderio di mettersi in ghingheri, ne apprezzò il coraggio e la forza di volontà. «Prefetto Corvonero in incognito, no?» Socchiuse le palpebre per assumere un’aria da investigatrice, ma era certa delle sue informazioni. «Sì, sono Eloise, e sì, beh, preoccupata…» Preoccupata, Eloise Lynch? Probabilmente tra i Caposcuola si annoveravano alcuni dei maggiori testimoni delle sue malefatte passate, presenti e future. «Più che altro sentivo di meritare un riconoscimento per gli sforzi che ho fatto per evitare la Moran!» Spostò lo sguardo sulla folla, ricambiando il saluto di un'Helena appena comparsa e indugiando per un istante su quello che riconobbe come il commesso di Sinister - avrebbe come minimo dovuto compensare alla sua goffaggine con un calice integro e magari pieno - ma la sua attenzione venne presto dirottata su altro.

Il sorriso sghembo che rivolse a Mike Minotaus la diceva lunga sui suoi piani per la serata, ma mentre si sporgeva a far tintinnare il bicchiere con la sua Burrobirra, il suo atteggiamento spavaldo tentennò: aveva la netta sensazione di aver sognato e dimenticato qualcosa che lo riguardava. C’erano fuochi, boschi e magia fuori controllo: era una reminiscenza di Atene? O solo un delirio notturno del suo cervello? Buttò giù un sorso per dissimulare la sua incertezza, e riprese veloce il flusso di pensieri interrotto un secondo prima. «Più che pronta.» Gli fece un occhiolino, appoggiandogli un gomito sulla spalla e aprendo un lato della giacca per mostrare parte dell’arsenale che aveva portato. Chiunque fosse stato nei paraggi avrebbe potuto vedere almeno un guizzo del bottino a disposizione. Un altro sorso, e posò il bicchiere sul tavolo. «E tu sei pronto a perdere il filo, Minotaus L’assonanza tra Caposcuola e mito greco era emersa spontanea tra le parole, e non poté che provocarle un sogghigno divertito.
L’ingresso di Timothy Hughes, tuttavia, le impedì di scoprire la risposta a quella domanda. Spavaldo, molesto ed egocentrico come al solito, propose - impose - la più bizzarra delle iniziative. Forse avrebbero dovuto smistarlo a Grifondoro. «Hughes, quante volte ti ho detto di non fare uso di stupefacenti prima di pranzo?» Scosse la testa, iniziando a girarsi una canna con una libertà che i Balli di Fine Anno non le avevano mai concesso. Giocare al gioco della bottiglia le sembrava l’idea più sciocca del decennio, talmente grottesca e surreale da sussurrarle in sordina che sarebbe stato uno spreco non provare a starci almeno una volta nella vita. Il suo ruolo sociale la spingeva a rifiutare categoricamente di prendere parte a cazzate simili, e proprio per questo il suo istinto esplorativo insisteva sul non rinunciare alle opportunità più strane che venivano poste sulla sua strada. E poi, Timothy Hughes non era certo il più coerente degli anfitrioni: probabilmente se ne sarebbe dimenticato prima di tornare dalla sua gita in mezzo agli alberi.
Si accese la canna e aspirò con gusto, accogliendo il sapore acre e dolciastro e lasciando che il fumo scivolasse giù. Mentre espirava una nuvola densa, decise di cogliere l’occasione per dare un ulteriore sprint a una festa che era già partita in quinta. «Se aveste bisogno di qualcosa per affrontare le sue idee malsane-» Indicò il punto in cui Hughes era scomparso «Basta chiedere!» Appoggiò sul tavolo qualche cannetta girata in anticipo, e l’accendino, lasciandoli a disposizione del pubblico. Era diventata uno spacciatore, in sostanza, ma uno spacciatore incredibilmente generoso.
Fatto un altro tiro, tornò a rivolgersi a Minotaus. «Vuoi?» Tese la canna accesa, stretta tra indice e medio.

ARiLaCK
I'm feeling supersonic | Give me gin and tonic

La riserva di Eloise include
- Sigarette alle Erbe Magiche
- Pipa dello zio Zonko con ricarica a vita
- Sognisvegli Brevettati
- Caramella d’Illusione (sdoppia chi la mangia)
- Un paio di articoli sperimentali che i gemelli Weasley non hanno ancora messo in commercio, tra cui: Praline dell’Euforia (effetti: simili all’Elisir dell’Euforia), Shot Confusi (boccette da mandar giù, provocano gli effetti del Distillato Sviante e di Confusione in versione blanda)

Interazioni: Jean, Mike, (Timothy Hughes) + Camille bonus
Menzioni: Draven, Helena


Edited by Nih . - 16/4/2022, 12:37
 
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view post Posted on 20/4/2022, 18:39
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Lorelei Nessu problema anzi sono contento cosi si fa un po' d'interazione.

ah rileggendo il psot precedente mi sono accorto che non ho detto che porta il giovane spero che mi perdonerete!


il giovane Serpeverde ascoltava e osservava ciò che accadeva attorno a lui, egli essendo minorenne aveva pensato a lungo se portare qualcosa da bere o da mangiare e alla fine si era servito del sistema dei gufi per farsi arrivare da casa un sacchetto di patatine e una bottiglia di coca cola bevande babbane e più che per fortuna che per abilità era riuscito a nascondere tutto in camera sua e poi portarle alla festa.

CITAZIONE
«Ciao, Richard!»

una voce lo sorprese nelle sue riflessioni sulla differenza tra feste magiche e feste babbane ed egli fissò la ragazza che lo stava chiamando e la riconobbe come una sua compagna di casa anche se non avevano parlato molto tra di loro e infatti in un primo momento egli non seppe riconoscerla quindi cercò di ricordarne il nome e l'anno

CITAZIONE
«Sono Marjorie, anch'io di Serpeverde.»

Egli sorrise alla frase poiché riconobbe il nome

“Piacere io sono Richard John Lionheart Lackland … I° anno Serperverde anch'io e sono un figlio adottivo!”[/QUOTE]

Il giovane era infatti deciso a non nascondersi dietro alla parole purosangue e altro.

CITAZIONE
«Cosa ne pensi della festa? Credi che finiremo tutti in punizione?»

“Beh è una festa assai particolare, io sono abituato alle feste babbane ma anche le feste magiche hanno il loro fascino! Beh se non volessero non credi che avrebbero tutti i modi per beccarci e appenderci tutti ad un solido ramo di un albero?”

Dopo aver detto ciò egli penso di far vedere cosa era riuscito a portare via.

“So che non ho molto ma ho qui una bottiglia di Coca Cola, una bevanda Babbana e delle patatine spero che piacciano!”

Senti poi una voce che chiamava per le cibarie e la sua nuova amica che voleva andare li.

“Beh certo mia cara andiamo?”

quindi cavallerscamente si mise a fianco della ragazza e si preparo a dirigersi verso il tavolo per consegnare la sua roba.

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Interazione: Marjorie
 
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view post Posted on 21/4/2022, 19:29
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S.G.Nieranth
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prefetto Tassorosso
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«Quindi non è un Pesce d'Aprile?» Uno di quegli scherzi che si fa il primo giorno del quarto mese dell'anno? La Tassorosso cadeva basita dalle nuvole. Le idee che aveva sentito ed i programmi di organizzazione le erano sembrati così assurdi che non poteva essere vero, doveva trattarsi per forza di uno scherzo. E invece no, i Prefetti avevano davvero organizzato una festa per violare le regole imposte agli studenti di Hogwarts. Ingenua lei che aveva contribuito ad alimentare voci assurde sulla faccenda, come il fatto che ci sarebbero state le tipiche canzoni stridule delle fatine verdi succinte. Troppo convinta che fosse tutta una sciocchezza, non aveva realizzato quanto la situazione potesse essere pericolosa e adesso era troppo tardi per fare qualsiasi cosa, anche solo per essere utile all'organizzazione, di conseguenza quello che avrebbe fatto sarebbe stato semplicemente infrangere le regole! Nessuno glielo avrebbe impedito. Era l'occasione perfetta per non sentirsi in colpa, per buttarsi nel pozzo con tutti gli altri senza che nessuno glielo rinfacciasse; finalmente non si sarebbe opposta nemmeno a se stessa.
Quindi, con una scatolina fra le mani, si diresse verso il luogo designato, bramando di partecipare al delirio che la follia degli altri Prefetti avrebbe generato. Il suo principale obiettivo era quello di bere, molto: per forza di cose, data l'età e le imposizioni istituzionali, non si era mai ubriacata in vita sua e aveva voglia di provare questa ebbrezza, consapevole per sentito dire degli effetti che avrebbe accusato il giorno seguente. Aveva l'età giusta per tale desiderio e la circostanza perfetta per cimentarsi in quelle che erano le peripezie adolescenziali. Raggiunto il boschetto cercò quello che doveva essere il palco, del quale aveva saputo l'esistenza mentre gli altri Prefetti organizzavano la faccenda, pensando che in quelle vicinanze avrebbe potuto liberarsi della scatola e cercare da bere; nel mentre salutava con un cenno della mano eventuali persone che conosceva ed avevano notato il suo arrivo.
Adocchiato il luogo in cui tutti avevano lasciato i viveri accumulati, non si preoccupò nel vedere i Caposcuola: era impossibile che non avessero saputo del festino, probabilmente l'unica a credere che fosse tutta una bufala era soltanto lei. La loro presenza sottolineava solamente che l'alcool era presente, quindi si avvicinò senza troppo imbarazzo, lasciando il suo contributo a Vivienne:
«Ho portato delle Cioccorane» Disse con aria divertita, «Ci ho messo un sacco a rinchiuderle in questa scatola!» Confessò infine. Poteva sembrare un tentativo per liberarsi di tutto il cioccolato causato dalla smania di raccolta figurine, ma in realtà era curiosa di sapere che fine avrebbero fatto dopo una salutare bevuta. Salutò il resto dei presenti e fece subito il punto della situazione: «Quale di questa roba è alcolica?»

Ottenuto il suo bicchiere – o anche un'intera bottiglia se possibile – avrebbe sorriso ad un ragazzino che si era allontanato da poco per trovare rifugio vicino ad un tranquillo albero (Silias). Alzò il proprio drink in sua direzione, come segno di brindisi: anche lui aveva qualcosa da bere in mano e se l'avesse voluto, avrebbero potuto brindare alla salute della foresta. Se il ragazzino avesse accettato, la Tassorosso gli avrebbe chiesto con curiosità cosa stesse bevendo, dopo avrebbe iniziato a sorseggiare con attenzione, in memoria di quando Casey le aveva fatto assaggiare sottobanco un fiammeggiante drink. Questa volta comunque non si sarebbe fermata al primo sorso ed avrebbe tentato con tutte le sue forze di sopportare il sapore pungente dell'alcool, per continuare fino a quando non avrebbe smesso di percepirlo.

Aveva appena iniziato a sostenere la sua battaglia con quel gusto forte, quando Timothy Hughes fece una delle sue uscite da centro del mondo. Le concasate presenti sostennero i suoi attacchi con la solita maestria, ma la proposta venuta fuori non era una roba facile da affrontare, almeno per lei. Si avvicinò ad Eloise con fare curioso:
«Hai portato la roba più interessante» Ammiccò con intesa, seppure in quella circostanza non ce ne fosse bisogno, «Consiglieresti quelle boccettine..» Chiese indicando prima gli Shot Confusi e poi quello che aveva in mano, «..insieme a questo?»


Presente :cincin:

Dunque, il mio pg ha portato una scatola piena di Cioccorane (attenzione ad aprirla!), interagisce direttamente con Vivienne e chiunque abbia portato dell'alcool. Passatele qualcosa di forte!
Più avanti una richiesta diretta per Eloise :ue: ma prima un brindisi con Silias, se ne ha voglia (puoi anche seguirla verso la spacciatrice concasata, non mordiamo!)
 
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