Adotta una Mandragora

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view post Posted on 28/11/2022, 00:00
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Nemo me impune lacessit Nessuno mi aggredisce impunemente.

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Memory MacWood
Tassorosso | 12 anni | II anno |

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Rimirò ancora il suo omino di Mandragora, ora dotato di cordino. Tanto valeva indossare subito l’Homunculus appena realizzato. Quindi infilò la testa all’interno della grande asola e poi fece passare l’opera al di sotto della blusa.
Prima di tornare al tavolo principale, Memory con un sorriso riprese dal piano su cui lo aveva appoggiato, il suo sacchetto acchiappasogni fatto da Gwen. Era contenta che ciascuna delle ragazze avesse apprezzato il suo piccolo dono e accolse lo scambio da parte della sua amica con genuino entusiasmo, rassicurandola che era venuto benissimo. Aveva poi ricambiato con trasporto il tenero abbraccio di Helena. Annusò attraverso la stoffa e di nuovo un sorriso le affiorò alle labbra, ripensando a Gwen che mostrava i segni sulle dita del suo destreggiarsi nel cucito: Memory lo avrebbe tenuto da conto come un piccolo tesoro.

Potatura Cercò le altre Mandragirls e le raggiunse al tavolo che era stato mutato per il travaso. Tutto il materiale utile per seguire la teoria era stato riposto. Adesso divenivano protagoniste le piante poste davanti a ciascun partecipante, insieme agli zaini in cui avrebbero trovato tutto l’occorrente alle operazioni pratiche. Indossò anche lei il grembiule di un giallo scuro e a tratti sbiadito. Scambiò uno sguardo con Helena, chiedendosi se anche lei stesse pensando a quanto erano terrificanti quei colori e subito fu attirata dalla voce di Gwen che le indicava la scritta che si attorcigliava tra le fibre del tessuto formando il suo nome. «Anche sul tuo…» - era sorprendente anche se l’avevano visto succedere a quello dell’insegnante. La voce di Gwen squillò di nuovo e Memory si girò di scatto a guardarla, come se avesse percepito una nota stonata. Anche nei suoi occhi le sembrò di cogliere un’ombra, ma decise di assecondare il momento di ironia che aveva deciso di impostare. Si unì, facendo eco al commento di Helena: «Manca solo che oltre ad essere bruttina sia anche puzzolente!»
Si apprestò a seguire le indicazioni dell’insegnante.
Prima di tutto esaminò le foglie della piantina che aveva di fronte, una ad una. Alcune avevano delle macchie scure e un paio erano sottilissime e raggrinzite. Memory impugnò le forbici e con decisione eliminò per prime proprio queste avvizzite. Poi sfoltì anche quelle chiazzate, poichè restavano foglie a sufficienza per garantire il nutrimento della pianta. Proprio come aveva spiegato la professoressa, non dovevano esagerare, perciò Memory lasciò le foglie più verdi a formare il piccolo ciuffetto.

Travaso Calzò i paraorecchie, facendo attenzione che aderissero perfettamente. Non sentiva più sussurri e mormorii diffusi nella sala. Non poteva più distinguere nettamente la professoressa, nel caso avesse aggiunto ancora qualche dettaglio. Piuttosto Memory, riepilogò nella mente l’ordine di ciò che doveva fare. *Afferrare. Tirare. Travasare.*
Memory pose un po’ del terriccio preparato apposta per quelle piantine malconce dentro il vaso che avrebbe accolto la piantina. Con la sinistra sistemò i granuli e fece una piccola fossetta, quasi una culla. Mentre afferrava il ciuffo di foglie, sentì montare un suono ovattato. D’istinto allentò la presa e sollevò lo sguardo per capire cosa stesse succedendo. Resistette al naturale gesto di abbassare l’oggetto che ostacolava ai suoni di raggiungere limpidamente i suoi timpani, soprattutto perchè notò qui e lì gli assistenti affaccendarsi per soccorrere qualcuno che aveva ceduto agli strilli che adesso aleggiavano all’interno della serra. In effetti Memory ne udiva una sorta di eco, forse perchè erano tante a strillare tutte insieme. C’era qualcosa nel fondo di quegli stridii, un lamento profondo. Pensò che sarebbe stato meglio darsi una mossa, prima che la suggestione crescesse così tanto da far svenire anche lei.
Tornò ad afferrare la sua piantina e tirò con fare sicuro, per non rischiare che l’esitazione spezzasse le foglie rimaste integre. Nel momento in cui emerse dalla terra, la radice si presentò piangendo e facendo smorfie che la rendevano ancora più grinzosa. Memory provò a vedere se anche le altre avevano conosciuto le proprie. Incontrò Hel nell’intento di avvicinare le due radici e capendo le intenzioni della ragazza, accompagnò la sua in quella conoscenza. Sembrò servire a ben poco per entrambe le piangenti e Memory facendo spallucce, indicò ad Helena il proprio vaso, per farle capire che non c’era altro da fare per consolarle se non infossarle nuovamente.
Dopo tutto quel piagnucolio in sottotono, le aveva raggiunto il cervello, paraorecchie o meno. Carezzò con un dito la radice, mentre cercava di rassicurarla: «Tranquilla, so che mi senti. Vedrai che tra poco andrà tutto bene. Ci penso io a te.»
Mentre con la mano destra la poggiava sulla terra preparata nel vaso, con la sinistra la accompagnò a prender posto. Trattenendola quindi, andò subito ad afferrare la paletta e un po’ alla volta aggiunse terriccio fino a ricoprire ogni parte della radice. Allargò lievemente la piccola rosa di foglie e ne spolverò le superfici su cui era finito il terriccio, riportando in evidenza il verde brillante. Si sentì soddisfatta, sembrandole di non sentire più piangere la piantina davanti a lei. Per sicurezza seguì l’esempio di Gwen e aspettò a togliere le cuffie.
Adotta una mandragora
 
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view post Posted on 28/11/2022, 00:14
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Primo del suo nome, Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Lord dei Sette Regni e Protettore del Reame.

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"SuperQuark: Alla scoperta della Mandragora"


L'evento stava scorrendo senza problemi, era sicuramente tra i più interessanti ai quali aveva partecipato sino a quel momento. Conoscere a 360° un argomento lo affascinava incredibilmente e sicuramente non si aspettava che le mandragore potessero avere una storia tanto interessante o che potessero utilizzate in così tanti modi. Toccò per un po' l'amuleto che aveva creato in attesa delle spiegazioni dell'insegnante, che annunciò l'inizio della parte più "dinamica" dell'evento, che Jaehaerys identificava anche con la parte che l'aveva spinto a partecipare. Studiare e approfondire un argomento che avrebbe affrontato solo al secondo anno aveva un sapore particolare per la sua fame di sapere. Picchiettò più volte il tavolo mentre tutta l'attrezzatura spariva lasciando lo spazio necessario a tutta l'operazione. La madragora, il vaso, la terra e lo zainetto con gli strumenti formavano un quadro perfetto ai suoi occhi. Più volte i suoi occhi si posarono sulle Mandragore malate, che non potevano altro che fargli tenerezza. Erano delle neonate ed il loro aspetto umanoide non aiutava il suo cuore ad essere leggero in vista dell'operazione che avrebbe dovuto compiere. Il suo pensiero volò subito verso la sua sorellina che ancora doveva venire al mondo, ma che lo preoccupava in maniera simile viste le condizioni di sua madre.
Scosse la testa per allontanare quel pensiero malinconico e nostalgico. Prese i guanti e si avvicinò alla mandragora sulla qualche avrebbe lavorato. Le foglie erano per la maggior parte piccolo e secche, poche quelle grandi, lucide e verdi, ma fortunatamente non tutte le piccoline erano secche abbastanza da essere potate. Provo a tastarle con l'indice della mano sinistra e notò una maggior leggerezza nelle foglie più giallognole e secche; le potò con decisione, facendo attenzione a non farsi male. Cercò di seguire l'esempio della professoressa, non rifletté più di tanto sull'azione in sé, quanto più su quali foglie scegliere. Non voleva fare ulteriori danni alla Mandragorina, voleva favorirne la guarigione, farla stare bene. Una volta soddisfatto poggiò le forbici da giardino ed attese le successive indicazioni,
La preparazione del vaso era il passo successivo: sistemare il terreno in modo che potesse accogliere la nuova ospite era fondamentale, doveva essere tutto al posto giusto, dopotutto chi vorrebbe vivere in una casa non adatta?
Osservò la sua mano con il guanto e gli parve abbastanza grande per poter essere utilizzata come metro di misura per la larghezza del buco nel terreno sistemato nel vaso. Lo appoggiò sul terreno posizionato nel vaso, riempito per 2/3 ed iniziò a scavare. SI fermò cercando di rispettare le indicazioni, dopodiché ritornò ad osservare la mandragora.


*Ecco, ci siamo, a breve dovrò estrarre la mandragora e posizionarla nel vasetto. Devo stare attento a non farle male, è ancora piccola e delicata, senza alcuna protezione. Spetta a me proteggerla e farla sentire al sicuro.*

Non l'aveva ancora fatto, ma l'idea di parlare alla mandragora lo imbarazzava un po'. Gli capitava spesso di ritrovarsi a parlare da solo, quando i pensieri iniziavano a roteare nella sua mente così velocemente da essere incontrollabili, ma parlare ad una pianta era qualcosa di nuovo e più strano.
Quando venne il momento prese i paraorecchie e li indossò, assicurandosi che aderissero bene. Quando i suoni divennero più flebili ed ovattati portò la mano destra verso la base della mandragore e la sinistra sul dorso della stessa. Iniziò a far fora verso il terreno per estrarla, continuando a sostenerla con la sinistra e nel momento in cui la tirò fuori iniziò ad udire l'urlo.
Le protezioni lo rendevano un semplice pianto, seppur fastidioso, ma nulla di insopportabile.


Ehm, hey Mandragorina, ciao sono Jaehaerys. Non preoccuparti, adesso ti rimetto al caldo... ti piace il tuo nuovo taglio? Spero di sì, mi sono impegnato tanto per darti questo nuovo stile salutare.

Cercò di non pensare troppo alle parole da dire, si lasciò semplicemente andare per evitare di essere troppo impacciato. Adagiò dolcemente la mandragora al suo nuovo posto ed iniziò a coprirla col terriccio, in modo che stesse al caldo e coperto. Ovviamente non la coprì del tutto, si fermò al tanto che bastava per richiudere il buco e farla sentire al caldo. Per sicurezza si sporse verso il vasetto della professoressa per prendere le giuste misure.

*Direi che è andata bene...*



Il corvo che tutto brama e di tutto si nutre.
 
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view post Posted on 28/11/2022, 10:02
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«And the only solution was to stand and fight» Merlino ballerino!

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L'interessante lezione procedeva veloe e ricca di stimoli. La ragazza ascoltava con attenzione la spiegazione della giovane professoressa, constatando con sempre maggiore interesse la passione che impiegava nel suo lavoro. L'ultima attività era senza dubbio la sua preferita: la potatura e il travaso delle mandragole. Leia era avvezza a quell'operazione - le era capitato molte volte di effettuare travasi anche solo per preparare le lezioni dei giovani studenti. Ciononostante, non le era mai successo di avere a che fare con piantine così malridotte. Pertanto iniziò a procedere con estrema cautela sin dall'operazione della potatura. Come tante altre volte, osservò bene la chioma della piantina che le era capitata, dispiacendosi tuttavia di trovare nel suo caso così poche foglie verdi, oltre che così poche foglie secche. Tolse le foglie ormai morte, e decise di non procedere oltre con la potatura: la piantina aveva troppe poche foglie ancora verdi, toglierne qualcuna avrebbe voluto dire privarla della possibilità di riprendersi completamente.
Si preparò dunque per la delicata operazione del travaso. Sistemò per bene il terriccio e il vaso di destinazione accanto a sé, in modo tale da avere tutto a portata di mano ed essere pronta. Indossò i guanti, e memore delle infinite cadute di studenti a cui aveva dovuto assistere, afferrò i paraorecchie e li pose con decisione sul proprio capo, sistemandoli ben bene sulle orecchie, anche se temeva non ce ne sarebbe stato troppo bisogno. E aveva ragione: quando tirò la piccola chioma della sua mandragorina, con il tipico gesto deciso che sempre aveva utilizzato, per un momento ebbe timore di aver tirato troppo forte: il piccolo visino sembrava quasi non muoversi e le pareva non uscisse quasi alcun suono. Non si tolse tuttavia il paraorecchie, perché non sapeva quali fossero le condizioni delle altre mandragore - anche se era probabile fossero piazzate meglio. Veloce, procedette al travaso con estrema delicatezza, per non sciupare oltremodo la già scarna povera piantina. La poggiò nel nuovo vaso e iniziò a ricoprirla delicatamente con il terriccio nuovo. D'istinto, vedendola così malridotta, le venne spontaneo parlarle sottovoce:
«Tesoro. Ma chi ti ha ridotto così? Vediamo cosa riusciamo a fare per farti stare al calduccio, che ne dici? E magari poi ti facciamo tornare pian piano anche la tua bella vocina. Ecco qui» concluse, avvicinando il viso all'orlo del vaso e controllando di aver livellato bene il terriccio. «Dovrebbe andare. Mettiamone ancora un pochino per sicurezza, così puoi stare tranquilla». Mise un'ultima manciata di terriccio vicino al piccolo tronchetto, per dare ulteriore stabilità, e rialzandosi, accarezzò con delicatezza le rade foglie della piantina, che stavano tornando immobili. «Vedrai che starai meglio. Il peggio è passato. Bisognerebbe darti un nome!» le disse, sempre sottovoce per non disturbare il lavoro degli altri partecipanti. La professoressa Fiachran, nel mentre, aveva aperto le danze per eventuali domande e curiosità. Leia decise di non intervenire: preferiva lasciare spazio agli studenti per le domande, e di sicuro avrebbe trovato spunti interessanti a cui prestare attenzione.




Mi scuso per il ritardo: ero convintissima che la scadenza fosse oggi! Mea culpa per aver letto male!
 
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view post Posted on 16/12/2022, 03:14
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Castello di Hogwarts
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Serre di Erbologia
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Prof. Mìreen Fiachran
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Il tramonto si divise in spicchi d'arancio, in sfumature che brillavano lungo le vetrate delle Serre di Erbologia. Era uno spettacolo che poteva sancire il colpo di scena finale dell'incontro accademico, un po' come un regalo da parte del cielo e della natura circostante. Il profumo di terra delle candele tuttora in volo sfumava dolcemente, concedeva l'impressione di essere proprio al centro della Foresta Proibita, in un luogo pieno di promesse. Il grido delle mandragore aveva un tono musicale che Mìreen aveva imparato a conoscere e apprezzare, e sperava potesse essere lo stesso con il tempo per tutti i partecipanti in classe. C'era bellezza, nell'urlo disarmante delle piantine: il risveglio della vita stessa, nella forma primordiale che tutti loro avevano imparato a conoscere. Quando l'ultimo travaso riuscì a stabilizzarsi, il pianto delle mandragore fuori dalle proprie tane si calmò finalmente in un borbottio sommesso, come singhiozzi sempre più sottili e ovattatti. Alla fine, infatti, tornò una patina di silenzio che permise a tutti di porre le prime domande. Mìreen invitò con gentilezza a togliere pure le varie attrezzature: paraorecchi, grembiule, e tutto il resto. I suoi assistenti avrebbero aiutato a sistemare ogni cosa, mancava tuttavia la sorpresa finale e già non vedeva l'ora. Prese parola, tornando all'inizio del tavolo e incantando le candele affinché aumentassero di numero: fasci di luce resero l'atmosfera più visibile e luminosa, in modo soffuso.
«Ringrazio di nuovo tutti voi per aver realizzato il travaso nel migliore dei modi: non era qualcosa di così facile, complice lo stato malandato delle nostre mandragore. Siete stati impeccabili, ad eccezione di qualcuno... era prevedibile, come dico sempre: nessun travaso di mandragora può dirsi riuscito al cento per cento senza almeno uno studente svenuto.» Il povero Steven non era stato il solo, altri due studenti avevano seguito la scia e ora già erano trasportati verso l'Infermeria di Hogwarts. Nulla di preoccupante, potevano stare tranquilli.
«Passiamo alle domande.» Le prime gli sembrarono interessanti, dimostrò infatti di essere colpita dall'arguzia dello studente con un cenno del capo. Conosceva quasi tutti in classe, complice il corso scolastico che seguivano insieme.
«Ottime considerazioni, signor Knight. Possiamo senza dubbio immaginare che le mandragore riescano a comprendersi o perlomeno a comunicare tra loro, un po' come accade per tante altre forme di vita, sia animali sia piante e non solo di natura magica. C'è un autore in particolare, Erik Lander, che ha scritto tanti volumi sull'Erbologia dell'Occidente e dell'Oriente. Lui per primo sostiene che moltissime piante possano intrecciare i loro pensieri, arrivando anche a sostenersi in più modi. Ci sarebbe da parlarne per moltissimo tempo, è un tema che coinvolge e affascina al giorno d'oggi tanti studiosi. Il pianto delle mandragore, tra l'altro, è stato spesso definito come canto. Sembra che sia un richiamo alla vita, un risveglio nonché una richiesta di aiuto e di protesta, quando sono fuori dalla protezione della terra. Sarebbe meraviglioso comprendere cosa possano dire, mi piace pensare che con il tempo possiamo riuscirci.» Vi aggiunse un sorriso, ricordando la tesi di studio di Erik Lander. Si promise di appuntare alcuni titoli dell'autore da consigliare alle proprie classi, ad Hogwarts. «La seconda domanda è molto lungimirante. Risulterebbe più semplice utilizzare la magia, soprattutto incantesimi silenzianti, per le mandragore. La verità è che la magia possa danneggiare il loro grido, la loro natura e la loro stessa conformazione magica, un po' come se usassimo delle sostanze nocive per modificare il corso naturale della pianta. Soltanto in casi estremi, come è accaduto prima, un incantesimo non guasta, ma sfruttarlo continuamente potrebbe avere effetti negativi sulle mandragore. Si perderebbe inoltre il fascino del travaso, no?» Forse. Scherzava, ma confidava di aver risposto bene. Ascoltò le domande successive, ringraziando più partecipanti per i complimenti ricevuti. Aveva impiegato moltissimo tempo per preparare tutto per la lezione, apprezzava tanto scoprire che fosse piaciuta e che avesse lasciato il segno. «Giusto, signor Brior. Le fasciature di foglie di mandragore in soluzione etilica sono tuttora ricercatissime, soprattutto per maghi e streghe che sono in battaglia o in situazioni critiche, anche tristemente in luoghi di scontro dove diventa impossibile raggiungere un punto di cura come un'infermeria oppure un ospedale. La mandragora ha molte proprietà curative, come abbiamo visto. Può rigenerare il tessuto epiteliale, favorire la cicatrizzazione della pelle, ma anche aiutare gli effetti antinfiammatori del corpo. Contrasta eventuali batteri, infezioni o in generale rallenta la presenza di agenti venefici. Non è consigliabile per tutte le ferite, ha comunque una reazione bruciante e in parti sensibili come il volto, gli occhi e così via è sconsigliata come utilizzo. Per le ferite da taglio è ottima, per quelle da ustioni ad esempio un po' meno. Sempre meglio considerare le fasciature come rimedio temporaneo, però. Non sostituiscono la cura vera e propria.»
Passò alle domande di altri partecipanti circa l'utilizzo delle radici della mandragora come infusi per il sonno, per soluzioni antiossidanti e per la cosmetica. Alla domanda di Camille si illuminò, era una riflessione sicuramente interessante.
«Proprio così, signorina Donovan. Le mandragore sono fondamentali per l'uso pozionistico, il processo più conosciuto è per la Pozione Ricostituente che è capace di annullare gli effetti di pietrificazione. Ma ci sono altri studi, anche di culture diverse nel mondo, che sfruttano la mandragora - come radici, foglie oppure petali - per pozioni più complesse, come quelle rigenerative, pozioni come antidoti, qualcuno direbbe anche per pozioni legate alla sfera del sangue e della spiritualità. Ci sono pozioni in grado di maledire, di imbottigliare la fortuna e la sfortuna, un po' come il Rituale dell'Homunculus. Molte mandragore, soprattutto di specie orientali, potrebbero essere utilizzate per questi fini. Si tratta di uno studio avanzato, in ambito pozionistico ma anche in quello dell'erbologia. C'è un'autrice che ricordo di aver studiato, il nome è Sibillina Lacoonte, che anni addietro sosteneva l'uso esclusivo delle foglie essiccate di mandragora amazzonica per i cosidetti Patti di Sangue, i sigilli magici impossibili da spezzare. Ma più comune, e di certo più confermato, è l'uso della mandragore in altre pozioni che troviamo anche da noi, come l'Essenza d'Elfo, una pozione curativa piuttosto forte. C'è solo da provare, no?»
Sperava di non aver dato un'idea folle sull'utilizzo della pianta, i rituali avevano però fornito una prima impressione. Attese eventuali domande e ringraziò così tutti gli altri. Le mandragore, ora di nuovo nei vasi, sonnecchiavano placidamente.
«Molto bene, ringrazio di nuovo ciascuno di voi con tutto il cuore per aver partecipato. Come sapete, le mandragore che avete travasato sono tutte vostre, una a testa. Per gli studenti, potete lasciarle qui in serra, le sistemerò io stessa e potrete visitarle tutte le volte che volete, anche negli orari extrascolastici. Questa serra sarà la casa delle piantine, è più sicuro rispetto al dormitorio. Per chiunque abbia un'abitazione fuori da Hogwarts o soprattutto per gli adulti partecipanti, potrete portarle con voi. Vi aspettano le solite Passaporte ai vari punti segnalati. Prima di salutarci, però...» Un colpo di bacchetta finale, attirando a sé tantissimi box di legno: erano decorati da rami dorati, che si intrecciavano tra loro. All'interno c'erano tanti doni che avrebbero potuto aiutare per la cura della mandragora e, soprattutto, ricordare l'esperienza che avevano vissuto insieme.
«Buona serata e ancora grazie, alla prossima!» Un grido di mandragora un po' strozzato, come in risposta, strappò una risata da molti partecipanti. Era stata una giornata indimenticabile anche per lei.
Code • Oliver


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+2 Punti Corpo
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In regalo per i partecipanti
Il box mandragora è l'ultima sorpresa solo per i partecipanti al corso extra-scolastico.
All'interno troverete:

Mandragora: una piantina magica e senziente che ha una radice con le sembianze di un essere umano, il suo grido può essere fatale per chiunque lo ascolti (per quelle adottate il grido sarà incantato affinché non risulti letale). Potete lasciarla alle Serre di Hogwarts e ricevere aggiornamenti fotografici nel tempo.
Kit di travaso: opuscolo a cura della Prof. Fiachran con tutte le informazioni principali per travaso, potatura e cura della mandragora nel corso delle stagioni; un paio di paraorecchie di morbida stoffa color ocra; un vaso di terracotta per contenere la piantina e un sacchetto di terra raccolta direttamente dalla Foresta Proibita.
Pozione Ricostituente: una fiala di pozione alla mandragora; cancella gli effetti della pietrificazione, siano essi dovuti a Pozione o a Incantesimo o ad altra fonte. Il soggetto pietrificato va letteralmente imbevuto nel liquido, come se dovesse fare il bagno. Ci vorrà comunque almeno qualche ora prima che si annullino gli effetti.
Amuleto Homunculus: in filo di caucciù e metallo, indossabile come collana o bracciale; al centro ha una sfera in vetro che contiene foglie di mandragora, petali violacei e radici essiccate. Richiama la leggenda dell'Homunculus, lo spirito domestico della mandragora che si dice possa offrire protezione, fortuna e desideri.
Pupazzetto: una piccola mandragora in stoffa; se stretta forte, è incantata per riprodurre un grido fastidiosissimo in grado di stordire chiunque (incluso il proprietario) per un solo turno. Valido in Quest / Eventi.
Code • Oliver


L'evento è ufficialmente concluso!
Vi chiedo scusa per l'enorme ritardo, ma sto passando un periodo orribile...
Ringrazio tutti di cuore per aver partecipato, è stato bello, molto impegnativo soprattutto per la sottoscritta, ma anche divertente e magari in futuro si potrebbe rifare (naturalmente con un nuovo argomento)!
Spero di aver stuzzicato il vostro interesse in ogni parte di cui si componeva e che anche voi vi siate trovati bene con questa "lezione speciale-interattiva".
Mi farebbe piacere ricevere qualche vostro feedback/commento/giudizio sia positivi sia negativi per MP, così da prender nota e valutare possibili cambiamenti per i prossimi eventi simili.

Non occorre un post finale, ma chi lo desidera può farlo entro la scadenza.
I partecipanti in lista ottengono l'adozione della mandragora e il box sorpresa in regalo, spero possa piacere.

La Gazzetta aprirà prossimamente la possibilità della sola adozione (senza box regalo) per tutti gli altri, seguirà un avviso in giornale.
Per noi è tutto, grazie ancora!

Prossima scadenza: 31 Dicembre, 23.59


Lilith Bennet
Assenze 3/3
Juliet Little
Assenze 2/3
Emma Green
Assenze 1/3
Oliver Brior
Assenze 1/3
Emily Danton
Assenze 3/3
Rose Attwood
Assenze 3/3
Vivienne Pierce
Assenze 3/3
Aquileia Goodheart
Assenze 2/3
Lucien Cravenmoore
Assenze //
Jane Read
Assenze 3/3
Camille Donovan
Assenze 1/3
Helena Whisperwind
Assenze //
Susan G. Nieranth
Assenze 1/3
Memory MacWood
Assenze //
Jean Grey
Assenze 1/3
Phoebe Halliwell
Assenze 2/3
Edmund Knight
Assenze //
Jaehaerys E. Blackfyre
Assenze 1/3


Edited by LadyShamy - 16/12/2022, 12:35
 
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