Quando viene Dicembre, Missione C.R.E.P.A

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view post Posted on 17/7/2023, 22:07
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No rain, No flowers

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Myron Pancras
Helena S. Whisperwind | Tassorosso | 12 anni | I anno

Myron
Sulla Jaguar, durante il volo, ho provato per l’ennesima volta a parlare come Myron, a riprodurre il suo timbro di voce, ad assumere il suo atteggiamento muovendo testa, collo, spalle e mani.
Mi sono di nuovo accertata che tutti gli oggetti che avevo portato -e in particolare la mia Bacchetta- fossero al sicuro e con me, celati dal tessuto prezioso dell’abito elegante. Affermativo.
Ho provato a modulare il respiro per calmarmi e mantenere un atteggiamento pacato, ma non è stato per nulla facile, considerando la velocità e la grandiosa assurdità di quello che mi stava succedendo. Ho riso, ho urlato, ho parlato da sola, su quella macchina.
Ho visto un panorama mozzafiato, ho più volte avuto paura di morire, ma alla fine, eccomi. Sono sana e salva e sono arrivata a destinazione.
No. Sono sano e salvo e sono arrivato a destinazione. Sono Myron. Helena va messa da parte, per essere lui.
Probabilmente questa esperienza mi causerà qualche disturbo di personalità, ma sarà una questione che affronterò in seguito. Sogghino e apro la portiera. Che le danze abbiano inizio.

Nel notare gli sguardi del pubblico, non posso che ripensare alle parole di Rebecca. Scendere da quella macchina da paura (sia in senso buono che in senso negativo) e trovare le loro facce colme di interesse e stupore mi fa sentire come una star di Hollywood all’arrivo sul red carpet. Una forte scarica di adrenalina mi attraversa il corpo e non posso che goderne.
Se all’esterno la mia espressione resta impassibile, in cuor mio sono più che meravigliato nel notare il grandioso sfarzo del palazzo.
Ben presto l’ammirazione si tramuta però in disappunto. Chissà quanti altri oggetti avranno rubato, gli Achard, per potersi permettere tanta ricchezza. Chissà quali imbrogli, cattiverie e ingiustizie, dietro tutto questo. Chissà quante altre storie, come quella di Hespera.
I miei pensieri tuttavia vengono presto fermati dal sopraggiungere di una giovane donna, che si accosta a me e mi prende a braccetto: diamine!
E ora, LEI CHI È?
La donna che sto frequentando ultimamente? Una vecchia fiamma? Mia sorella? Una delle tante donne con cui mi è capitato di intrattenermi o l’amore della mia vita? Un'amica fedele o una tipa che mi ronza attorno nonostante a me, di lei, non importa nulla?
Sospiro, ma per fortuna prima che qualsiasi parola possa essere pronunciata, lei continua a parlare. La osservo con uno sguardo mite, mentre la mia mente viaggia e cerca di capire che fare.

Ragioniamo:
"Speravo venissi" significa che con questa persona non parlo da un po', non è aggiornata sulle mie intenzioni e probabilmente non mi conosce nemmeno tanto da sapere che un'asta del genere non me la sarei persa per nulla al mondo.
Per quale motivo non sarei dovuto venire?
"Non sarebbe stato lo stesso senza di te". Ci tiene a me, mi vuole bene. O è cotta. Sì, decisamente è una delle mie conquiste. Ma non una di quelle più intime.
"Dimmi cos’è che hai puntato e ti aiuterò a capire se ci sono avversari che devi temere in sala."
Perché così servile? Oh, sì, è cotta di me. O è cotta o vuole fregarmi il mio oggetto preferito da sotto al naso.
Mi chiedo se anche le mie compagne si stiano già districando tra interazioni con sconosciuti e invadenze generali.
Prendo tempo, cerco di osservare la reazione delle persone nel vedermi con lei, di captare qualsiasi emozione, positiva, negativa, di stupore, di sdegno, di invidia, di gioia, di ironia.
Non è semplice, ma qualsiasi cenno può essere importante.
Dò un colpo di tosse, per cercare di schiarirmi la voce e renderla pronta al dialogo. È arrivato il momento di mettere in pratica tutto ciò che ho e che abbiamo fatto finora, e di agire, per davvero.

«A dire la verità, non ho ancora deciso quale sarà il prossimo oggetto della mia collezione»
Mi dimostro sicuro, ma resto sul vago; continuo a camminare con la ragazza a braccetto, a passi lenti e con atteggiamento guardingo che cerco di mascherare con una neutra serenità. Con la mano del braccio libero, sfioro delicatamente l’Amuleto Homunculus nella speranza che, come si dice, possa davvero offrire protezione, fortuna e desideri e assistermi in questa grande avventura.
«Ma...» Nel frattempo, posso provare a sfruttare questa conoscenza per avvantaggiarmi nell'asta.
Perché no?
Mi guardo attorno. Non appena mi trovo in un'area meno in vista, cerco di sfruttare un momento di distrazione generale e, celati dalla protezione di due maestose colonne di marmo, spingo la ragazza indietro di uno o due passi, con deciso garbo, guidandola con le mie mani sui suoi avambracci. Non so chi sia, perciò preferisco andarci cauto ed evitare sguardi indiscreti.
«Dato che ti sei gentilmente offerta...» mi sporgo verso di lei, sforzandomi a mantenere un timbro di voce basso e caldo «...che ne diresti se facessimo un giro per captare i desideri dei presenti?»
Se è cotta di me, non dovrebbe aver problemi a farmi un favore e le verrà naturale volermi aiutare.
La guardo fisso negli occhi, come poco prima ho guardato Rebecca e come non mi dispiacerebbe se qualcuno guardasse me.
«Ci rivediamo verso la fine del party e decidiamo il da farsi».
Un mezzo sorriso, con l'intenzione di essere quanto più persuasivo possibile.
Potrei essermi dato la zappa ai piedi. O i piedi potrebbero stare bene ed essersi liberati dalla palla, almeno per un po'. Oppure, con un po' di fortuna, potrei aver persino trovato una valida alleata.

PS: 139 | PC: 77 | PM: 96 | PE: 4.5
Inventario
Incantesimi
Bacchetta (in tasca)
Legno di Salice, Capello di Banshee e due Petali di Rosa Blu, 10 pollici, Elastica.

Spilla C.R.E.P.A. (appuntata all'interno della giacca, non visibile dall'esterno)

Diadema di Veela (sulla testa).
Un bellissimo diadema proveniente dal tesoro di una veela. Conferisce un fascino più prepotente nei confronti del nemico. Invocando il suo potere blocca l'avversario in quest per un turno. Utilizzabile una sola volta per quest.

Occamy Gonfiabile (nella borsa)
Un uovo di vetro trasparente che contiene la riproduzione di un Occamy. Ad un colpo di bacchetta l'uovo si schiude, l'Occamy di pezza spunta di colpo e si auto-gonfia fino a riempire l'intera stanza in cui si trova, raggiungendo un massimo di 20m di altezza e larghezza. Dopo due minuti si sgonfia e torna nel suo uovo, che si chiuderà di scatto fino alla prossima apertura. Ottimo per fare scherzi e creare scompiglio. In Quest blocca gli avversari per un turno.

Bracciale di perline colorate (al polso)
Può sembrare un semplice bracciale, ma se spezzato rilascerà una cascata di perline che faranno cadere chiunque sia vicino a voi.

Amuleto Homunculus (al collo)
Amuleto in grado di proteggere, esaudire i desideri o eventualmente attirare malocchio sui nemici. - in filo di caucciù e metallo, indossabile come collana o bracciale; al centro ha una sfera in vetro che contiene foglie di mandragora, petali violacei e radici essiccate. Richiama la leggenda dell'Homunculus, lo spirito domestico della mandragora che si dice possa offrire protezione, fortuna e desideri.
Prima classe: completa.

Seconda classe: Evanesco - Silencio - Muffliato - Expelliarmus.

Terza classe: Reparo.

 
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view post Posted on 20/7/2023, 19:33
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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Maeko Hasegawa



ps: 178 pc: 103 pm: 108 pe: 9

Tornare ad essere visibile, in un primo istante, mi mette estremamente a disagio. Significa solo che le prove sotto l’ala sicura del mantello sono finite, ora si comincia a giocare sul serio.
Le scommesse sono aperte.
Non posso permettermi errori, non voglio gettare tutto alle ortiche. L’adrenalina sale ed esco dal mio nascondiglio, un cespuglio reso perfettamente geometrico da qualche abile giardiniere. Nessuno sembra badare alla mia comparsa, bene così mi dico. Mostro l’invito all’ingresso senza battere ciglio, procedendo con la stessa andatura all’interno della Villa.
È tutto estremamente sfarzoso, mi sento un pesce fuori dall’acqua in quest’ambiente di gente benestante e amante delle buone maniere. Noto con piacere che, al momento, nessuno osa rivolgermi la parola, solo una fiammella azzurra ed eterea osa avvicinarsi, spianandomi la strada attraverso le varie sale. Non so ancora se sia una nota negativa o positiva, perché per quanto evitando i contatti umani diminuisca il rischio di essere scoperta, dall'altro lato rende difficile ottenere informazioni utili ai fini della missione.
Mentre rimugino gli occhi seguono con attenzione la mia guida, il fuoco fatuo intende condurmi in un’altra stanza, oltre l'atrio principale. Ci sono quasi, quando intravedo Phoebe – ovvero Rick – e capto un breve stralcio di conversazione, qualcosa riguardo ad un presunto valore di ciò che esporranno e batteranno all’asta. Non posso fermarmi per indagare però, lo spiritello mi precede all’interno di un’anticamera. È inevitabile perdersi, ci si distrae troppo facilmente lì dentro. Tutto intorno induce curiosità, dalle fate che danzano alle immagini di creature sulle finestre. E, forse, mi perdo anch’io tra queste meraviglie, perché sento sospirare il mio accompagnatore. Un versetto che mi riporta con i piedi per terra, inducendomi con solerzia a riprendere il cammino. Lui oltrepassa un arco, io, invece, vengo bruscamente bloccata prima di poter agire. Mi sento urtare la spalla, una voce carica di rancore che mi rivolge la parola e mi coglie alla sprovvista.
Merda.
Ho cantato vittoria troppo presto, mi sento una perfetta idiota.
Quando mi volto noto una ragazza, da come parla pare conoscere bene Maeko. O meglio, me.
Per un istante le mie iridi si piantano nelle sue, curiosamente diverse da quelle di qualsiasi persona abbia incontrato fino ad ora, di un intenso color giallo. Chi è? Che cosa vuole? Cosa intende per rubare? C’è qualche informazione sulla mia nuova identità che hanno omesso? È cleptomane, o semplicemente osa con i Galeoni spesi per le offerte finché non si porta a casa ciò che vuole?
Dubito che sia un’amica, non sembra avere un tono scherzoso, o espressioni ed atteggiamenti che lo facciano intendere. E poi, l’unica amicizia nota, a quanto pare, è Joey.
Il cuore batte all’impazzata, sento il sangue pompare nelle orecchie che prendono a fischiare. Non lo do a vedere però, sul mio volto non può leggere niente di ciò che sto pensando, o provando. Devo ragionare in fretta, il tempo scorre, probabilmente si aspetta qualche reazione da me e non posso tardare nel concederla. Magari immagina persino le parole esatte che potrei rivolgerle, forse uno scambio simile è avvenuto più di una volta in questo ambiente. Cosa dovrei dire? Pretende che mi metta a litigare, che mi abbassi al suo livello? In pubblico dubito che Maeko lo farebbe, troppi occhi puntati addosso. E poi cosa sa degli oggetti messi all’asta? Crede che voglia competere con lei per qualcosa in particolare? È un potenziale pericolo per noi? Potrebbe infilarci i bastoni tra le ruote? Se così fosse, non glielo consentitò.
Forse è la prima occasione per sondare il terreno, voglio giocarmela come si deve.
Tre. Due. Uno. Il dado delle probabilità rotola, rotola sul tavolo immaginario davanti a me fino a fermarsi.
Rischio.
«Prima di darmi della ladra…» esordisco, la voce camuffata al meglio come durante le prove. Lascio che il gelo cali tra noi. La frase rotta a metà, mentre la fisso con le sopracciglia lievemente aggrottate. Voce velata dello stesso acido che l’altra mi ha servito, bassa, in modo che solo l’altra possa udirmi – sentendosi allo stesso tempo ridicola per la piazzata che vuole mettere in scena – «…impara a fare offerte più alte, se le finanze a tua disposizione te lo permettono.» desidero con tutta me stessa pungerla nel vivo, di smuovere qualcosa in lei «Oppure, l’oggetto più prezioso stasera sarà mio.» lancio la frase come un guanto di sfida, un modo alternativo per ottenere informazioni. L’obiettivo è farla sbottare e nella foga del momento farle vuotare il sacco, o così spero.

Inventario
Bacchetta (in tasca)

Heart-Attack (trasferita nella pochette datale da Armie): È una scatolina di cartone a forma di cuore, facile anche da portare in tasca. All'apertura rilascia uno scoppio di coriandoli coloratissimi, a loro volta come cuoricini ritagliati; i coriandoli circonderanno chiunque sia vicino, creatura o umano, oscurando la visuale e bloccando per pochi minuti (un turno ongdr). Un elegante diversivo, utilizzabile una volta in Quest, dopodiché la scatola si ricarica da sé.

Maschera dell'Amor Celato (trasferita nella pochette datale da Armie): Proveniente direttamente dal Carnevale di Venezia, l’oggetto è in preziosa ceramica. Si presenta come piccolo portachiavi, ad un colpo di bacchetta diventa una maschera più grande da indossare. Colui che la veste cambierà timbro della voce e risulterà completamente irriconoscibile agli occhi altrui, un'illusione lo farà apparire infatti come un enigmatico, perfetto sconosciuto. L'effetto dura dieci minuti (tre turni in Quest). Dopo l'utilizzo, la maschera torna portachiavi per un tempo di ricarica di un giorno.

Matita Lestorimedio (trasferita nella pochette datale da Armie): Matita in legno di salice, decorata da una semplice scritta dorata che richiama il logo della Gazzetta del Profeta. All’estremità è dotata di una gomma molto delicata: se strofinata sulla pelle umana, può rimarginare – come cancellando – leggere ferite, ad es. piccoli tagli e scottature non estese (dito bruciato), abrasioni come sbucciature. Valida una volta in Quest / Eventi.

Candela Nutcracker (trasferita nella pochette datale da Armie): L'intreccio profumato di ghirlanda natalizia, cespuglio farfallino, rametti di pino e di vischio; la nota arcigna del pungitopo, quella addolcita delle bacche rosse e l'essenza delle noci. Aroma fresco, dolce: evoca cinque soldatini-schiaccianoci, che risponderanno ai propri ordini (in Quest/Eventi due turni).

Collana "Scaglie di Ashwinder" (al collo): Creature notevolmente resistenti al fuoco, gli Ashwinder sono serpenti che nascono da fiamme magiche quando vengono lasciate bruciare senza sorveglianza. Sono creature poco offensive e pericolose, ma da non sottovalutare. Indossando questa collana, si amplifica la forza degli incantesimi di fuoco.
Arsenale Magico
Prima Casse (Completa)

Seconda Classe (Completa, incluso Orcolevitas/Monstrum)

Terza Classe: Reparo, Curo Venenum

Hufflepuff Prefect | 15 y.o

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view post Posted on 20/7/2023, 22:26
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Rick Kerschbaumer



ps: 206 pc: 135 pm: 160 pe: 17

Si ritrovò a raggiungere in maniera spedita l'uscio dell'enorme villa. I passi erano eleganti, decisi e posati - proprio come quelli di chi è abituato a muoversi all'interno di un ambiente altolocato. Per quanto potesse forse trasparire una certa sicurezza nei movimenti, Phoebe non riusciva a fare a meno di chiedersi se sarebbe stata in grado di fingere di essere chi non era, in mezzo a tutta quella gente con la puzza sotto il naso. Sarebbe stata credibile? Una piccola lucina (un fuoco fatuo) prese a guidarla all'entrata dell'immensa magione. L'ambiente la fa sentire piccola, così piccola da aver paura di tutto quello sfarzo. Maeko/Camille le passò affianco rapida per poi procedere verso quella che sembrava un'anticamera.
«Signor Kerschbaumer! Che piacere incontrarla qui!»
Nell'esatto istante in cui si scoprì a percorrere il corridoio, quello che conduceva fino al vero e proprio ingresso, venne subito fermata da uomo (sui sessanta, forse). Il suo aspetto aveva un che di insolito; e dal suo punto di vista anche buffo. Era quasi certamente l'emblema perfetto di quel mondo fatto di sfarzi e pugnalate alle spalle. Pareva così simile al signorotto del ricordo al Pensatoio. Era forse la stessa persona? Baffi alla francese. Monocolo. La sua fattezza era alquanto singolare; ma ciò che glielo ricordava era l'alto cilindro sulla testa. Forse era una moda maschile tipica dell'ambiente magico e altolocato britannico?
«La sua presenza era molto attesa, del resto»
Un sorriso compiaciuto comparve sul volto del giovane Rick. In fondo, quelle parole - e il modo di fare ossequioso dell'uomo - aveva pizzicato le corde del suo ego stratosferico.
«Sembra che gli Achard abbiano intenzione di dare motivo agli invitati di non dimenticare la serata. Si parla di oggetti di grandissimo valore, storico ma soprattutto magico. Non trovate sospetto che vogliano disfarsene? Sono curioso di conoscere il vostro parere ».
La fronte si aggrottò appena. Quelle osservazioni non poterono non far riflettere. Sì. Era precisamente quello che balenava anche nella mente della Corvonero. Ma quale sarebbe stato il parere del giovane Rick Kerschbaumer? L'espressione sul volto si distese un po'.
- Vede, sì. È parecchio sospetto - Confermò - Non lo nego - Il tono dolce e pacato era modulato in base alla voce sentita nel Pensatoio. Rimava comunque un quesito: per quale ragione gli Achard avevano deciso di mettere all'asta oggetti di così tanto valore - storico o magico che fosse? Per quale ragione avevano deciso di sbarazzarsi anche del Carillon? Solo per evitare che finisse nelle mani della dolce Hespera? C'era forse dell'altro?
- Non mi stupirebbe se lo stessero facendo... -
Lo sguardo pieno di interesse era puntato sull'uomo. Sembrava intento a studiarlo, da capo a piedi. Il sorriso si fece appena più compiaciuto.
- ...perché ci sono problemi in famiglia. Il Signor Achard può aver lasciato i figli nei guai. Sa cosa intendo, no? -
L'allusione era chiara. I figli di Aaron Achard avrebbero potuto trovarsi - a seguito della morte del padre - in una situazione difficile da gestire a livello economico. Non era da escludere.
- E questa, è per noi, una buona occasione per provare ad accaparrarci gli oggetti di maggior valore. Non è forse così? -
Sperava che quella farsa stesse andando per il verso giusto. Non aveva ancora ben capito che tipo di rapporto ci fosse tra l'uomo e il giovane Kerschbaumer. Si conoscevano? Avevano avuto un conoscenza pregressa? Oppure no? Non le era chiaro. Lo avrebbe scoperto più avanti. Ma qualche cosa l'aveva portata a ritenere che, rispondere in maniera così poco profonda, sarebbe potuto andare bene. La mente era rivolta al Carillon di Hespera. Al Carillon che era appartenuto alla famiglia dell'elfa; e che il vecchio Achard aveva trattenuto ingiustamente. Ora i figli sembravano decisi a mettere quell'oggetto all'asta, e loro - lei e le sue compagne di avventura - avrebbero dovuto recuperarlo. Sicuramente gli Achard volevano liberarsene per evitare che venisse fuori la faccenda di Hespera. Se poi avessero chiesto a Rick il motivo di quella festa sfarzosa, probabilmente avrebbe risposto che serviva a mascherare problemi di tipo economico. O forse di altro genere?
- Lei cosa ne pensa, invece? -
E così anche Rick e l'uomo fecero il loro ingresso nell'anticamera. Era un ambiente maestoso, da mozzare il fiato. Sui soffiti altissimi alcune fate si esibivano in danze ammalianti. Centauri, sirene e ippogrifi erano dipinti sulle ampie finestre. Fu proprio a quel punto che la seguence di Priscilla ebbe modo di udire parte della discussione tra Maeko/Camille e una donna. Discussione che fece anche girare qualche testa nella loro direzione.

Inventario
Bacchetta (in tasca)

Bracciocchio (polso sx)
Bracciale "Snasi Fratelli" (polso sx)
Collana "Scaglie di Ashwinder"(al collo)
Anello "Tentacolo di Graphorn" (all'anulare sx)
Diadema di Veela

In borsa:

Fiala di Intruglio Confondente(x1)
Fiala di Pozione Mors Aparentis(x1)
Fiala di Pozione Rinvigorente(x1)

Nanosticca(x1)
Aerosticca(x1)
Polvere Buiopesto Peruviana(x1)
Sacchetto di Cioccoli Noccioli
Sacchetto di Piperille


Arsenale Magico
Prima Casse (Completa)

Seconda Classe (Completa, escluso Orcolevitas/Monstrum)

Terza Classe: (Completa, esclusi di Proibiti) + Commuto, Floriscus, Folium, Semen

Quarta Classe: Vegetatio

Ravenclaw Prefect | 17 y.o

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view post Posted on 4/8/2023, 16:28
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Il Fato

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Villa Achard


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Non è il signor Waldergrave quello che affianca il giovane Kershbaumer. Il vestiario è meno pregiato e i modi troppo condiscendenti. L’uomo del Pensatoio si trova già in una delle stanze della villa, circondato da uno stuolo di ammiratori pronti con i loro salamelecchi ad accaparrarsene i favori. Non significa, però, che l’interlocuzione in corso sia priva di utilità, meno utile agli scopi della missione.
Passa un istante di confusione sul viso di Mr. King nel sentire la nuova tonalità di voce di Rick. Non che lo abbia frequentato assiduamente, ma è certo di avergli accostato una voce profonda l’ultima volta che si sono parlati. Possibile che i suoi ricordi siano tanto difformi dalla realtà?
«Dite?» Le orecchie dell’uomo scattano. Il tono di Kerschbaumer può essere adesso acuto e a tratti femmineo, ma i modi e le informazioni in suo possesso rimangono preziose come sempre. Non avrebbe mai detto che gli Achard navigassero in cattive acque. «Questa sì che è una faccia della medaglia che non avevo valutato. Be’, considerato — con un gesto eloquente indica lo sfarzo della dimora in cui stanno procedendo — tutto quanto!»
L’anticamera dove il flusso degli invitati scorre è un coacervo di meraviglie, ma non nasconde le sue insidie. L’alterco beneducato tra Maeko e la snella ragazza dagli occhi gialli ne è un esempio, ma altrettanto vale per le scelte ponderate di alcuni ospiti di non seguire le indicazioni dei fuochi fatui.
«Io penso che, se voi avete ragione, stasera saranno in molti a saltarsi alla gola. E a dircelo sono le fate. Se guardate bene i loro movimenti, non sono semplici balli i loro. Sono quasi formazioni, schieramenti su campi di battaglia». L’acume di Mr. King è sorprendente e, quando ciò che tenta di far notare (soltanto a Kerschbaumer) si appalesa al suo interlocutore, l'atmosfera della casa sembra d’un tratto diversa. «Lei ha già individuato la sua preda?»

La lingua di Maeko è tagliente come una spada. Invero, l’altra arriccia il naso. La tonalità di voce non sarà uguale, ma i modi e l’alterigia rimangono intatti, quindi è più facile pensare a un raffreddore che non a un camuffamento. Le pupille attorno a cui si aggrappano le iridi gialle sembrano allungarsi nell’udire la provocazione, ricordando molto da vicino quelle di uno kneazle.
«Ricordati le mie parole: qualunque oggetto sceglierai e qualsiasi sarà la cifra che offrirai, io la raddoppierò.»
Si congeda così, senza altro colpo ferire. Il pubblico nei dintorni sembra aver perso interesse nei confronti di entrambe: l’alterco si è concluso in maniera rapida e senza strepiti. A meno che le conseguenze non si ripresentino in un secondo momento della serata, c’è ben altro di cui preoccuparsi.
Alla giovane di nero vestita rimangono diverse opzioni a questo punto, tutte sotto le sembianze di archi. Ciascuno ha un colore differente e sembra immettere nella stessa identica stanza: blu, rosso e quello color trasparente oltre il quale è sparito il fuoco fatuo di Maeko. Se, invece, non fosse dell’idea di arrischiarsi nella zona dove si concentra suppostamente la festa, nulla le vieta di procedere verso i lugubri corridoi appena rischiarati da sottili candele sospese.

Il rossore sulle labbra di Jolene aggiunge una sfumatura di bellezza in più al suo viso già naturalmente gradevole. Myron Pancras ha un certo effetto su di lei. Se per pura ammirazione o perché lui le abbia dato modo di approfondire il legame, Helena non può saperlo. Quel che è certo è che le riesce talmente bene giocare la parte del latin lover da far soprassedere sul cambio di voce, che Jolene pare non notare.
«S-se hai bisogno di me, io ci sono sempre, lo sai» risponde lei con voce sensuale, protendendosi in avanti e lasciando un bacio tutto fuorché casto sulle labbra di colui che crede Myron. «Ti do un consiglio: arco trasparente, signora con bizzarro copricapo a forma di fenice. Lei sa qualcosa, ma è incline a parlare solo con gli uomini giovani e affascinanti. E direi che tu potresti essere il suo tipo». Sorride, felina. «Io mi lavoro un paio di vecchi e vedo che posso scoprire. A dopo!»

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MAEKO HASEGAWA (x)
Sfuggente, introversa, sospettosa. Non è incline ai rapporti sociali né ai rapporti umani in generale. Preferisce la solitudine e conduce una vita molto ritirata. Non ama avere bisogno degli altri e tende a tenere per sé i propri affari. Le sue relazioni si contano sulle dita di una mano, ma i contatti rimangono radi. Una delle poche amiche che si senta di chiamare tale è Joey Chapman.
Non è una persona che ama l'opulenza, ma non disdegna gli oggetti di valore. Ne possiede alcuni, presi alle aste che sono il suo debole. Ama, infatti, vincere e la sfida all'ultima offerta la entusiasma.
Il suo essere schiva porta spesso gli altri a credere che guardi dall'alto in basso le persone. Raramente parla con qualcuno di sua sponte e, quando sono gli altri a rivolgerle la parola, usa frasi brevi e taglienti —molto incisive— che mettono spesso l'interlocutore in difficoltà.
Veste sempre di nero. Non indossa mai gonne.

Ricordo
Maeko è in una minuscola libreria di Londra, dove vendono prime edizioni di libri spesso introvabili. Ha tra le mani una copia dalla copertina consunta, il cui titolo risulta illeggibile. Le dita lunghe e affusolate sfogliano le pagine con cura per non rovinarne la carta. Il proprietario della libreria si avvicina a lei per elogiare le caratteristiche del libro. Lei lo fulmina con lo sguardo.
«Non c'è bisogno di rendersi ridicolo in un luogo di così grande valore. Lo prendo».
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RICK KERSCHBAUMER (x)
Narcisista, arrivista, incapace di provare empatia per gli altri. Ha bisogno di essere il centro dell'attenzione e di riceverne continuamente, anche a costo di ferire chi finisce per provare qualcosa per lui. Si lascia alle spalle una scia di accoliti adoranti —amici o amanti— per i quali prova un trasporto solo nella misura in cui vuole tenerli legati a sé.
Gli piace apparire, dunque è sempre ben vestito, di solito con abiti sartoriali. Frequenta in pubblico soltanto compagnie scelte, che non lo facciano "sfigurare", perché la vanità gli impedisce di prediligere la qualità sull'apparenza.
Ha moltissime conoscenze, nessuna vera amicizia, eppure è circondato da persone che gli sono dedite e che farebbero qualsiasi cosa per lui, sebbene provino una sorta di rapporto di amore e odio nei suoi confronti.
È incapace di resistere agli oggetti di valore. Partecipa alle aste per combattere la noia e compie acquisti per riempire il vuoto che sente dentro e del quale non si spiega la natura.
Per certi versi, sa essere spietato con chiunque si metta sul suo cammino e gli impedisca di raggiungere i suoi obiettivi.
In società, è amabile con tutti e non c'è esponente dell'alta borghesia che non lo conosca, anche solo di nome. Tutti lo trovano un bel ragazzo con modi garbati e altamente promettente. Il suo fascino ammaliante riesce, infatti, ad avere presa anche sugli sconosciuti.

Ricordo
La figura di un uomo vestito dabbene, con un alto cappello a cilindro e un frac della miglior fattura, cattura la sua attenzione, spingendolo ad affrettare il passo. Una meravigliosa carrozza trainata da Abraxas si allontana, lasciando lo sconosciuto a ridosso di una villa dalla quale provengono le note di un pianoforte e il vociare sommesso di un'adunata festante.
«Buonasera, Sir Waldergrave» saluta con tono formale, puntellato da un tocco di reverenza.
Quello si volta nella sua direzione e lo osserva con curiosità, tentando di riconoscerlo. Rick accenna un inchino in segno di rispetto e gli porge la mano.
«Sono Rick Kerschbauerm. Al vostro servizio!»
Un attimo dopo, Waldergrave sta stringendo la sua mano con vigore. «Oh, il giovane Kerschbauerm! Ho sentito molto parlare di voi. È un piacere conoscervi, figliolo!»
«L'onore è tutto mio, ve lo assicuro. Era tale il desiderio di conoscere l'esimio sir Waldergrave che perdonerete la mia insolenza di presentarmi in questo modo, cogliendovi di sorpresa non appena disceso dalla carrozza».
Le sue parole corronono come miele, vezzeggiando le orecchie del vecchio. Quello è stato l'inizio dei giochi. Una presentazione che gli ha fruttato parecchi galeoni, amicizie di alto rango e una posizione migliore in società.

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MYRON PANCRAS (x)
Naturalmente gentile, esteta, ricco. È schiavo della bellezza in ogni sua forma. Ne rimane incantato come sotto l'effetto dell'Amortentia e l'immediata reazione è il bisogno di possederla. Che si tratti di una bella donna, di un oggetto di valore o di una situazione che rispecchia il culto dell'estetica, Myron passa all'azione ora con un inarrestabile corteggiamento, ora con l'apertura del portafoglio, ora con la sua immancabile partecipazione.
Ha una nomea discutibile nell'aristocrazia britannica, giacché viene visto come un parvenu. Nell'alta borghesia, invece, c'è qualche invidia e qualche dissapore circa il fatto che le sue smisurate possibilità economiche gli permettano di spadroneggiare alle aste.

Ricordo
Un banale giorno di sole può trasformarsi in un'incredibile opportunità, se giunge in un momento propizio. Quando il maggiordomo entra nello studio, annunciandogli che è stata indetta un'asta a Coventry, Myron converte la noia che lo ha assalito per tutta la mattinata in compiacimento. Riesce già ad immaginare l'ennesima vittoria e gli sguardi di disapprovazione dei membri dell'alta borghesia su di sé, dati dalla consapevolezza di essere rimasti indietro mentre lui prosegue con la sua scalata verso la vetta.
«Sei sempre molto prezioso, Peter. Ti ringrazio» risponde, rivolgendosi al maggiordomo. «Sappiamo qualche dettaglio in più?»
«Le mie fonti dicono che varrebbe la pena concentrarsi su un carillon molto antico e altrettanto prezioso, messo all'asta dalla famiglia Achard» confida con aria cospiratrice il servitore.
Un sorriso si apre sul bel volto del ragazzo. «Bene, Peter. Allora, il carillon sarà il prossimo oggetto della collezione» fa Myron con attitudine pensierosa. Poi, rivolge uno sguardo brillante che custodisce tacite promesse al maggiordomo. «Puoi andare adesso».
La porta si chiude. Myron si lascia andare ad un sospiro soddisfatto ad occhi chiusi e a un gemito, come di chi sia pronto ad accogliere un piacere carnale.
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JOEY CHAPMAN (x)
Allegra, solare, divertente. Joey è l'emblema dell'energia e dell'espressione artistica. È, infatti, una curatrice d'arte e si assicura sempre che le mostre da lei gestite abbiano quel non so che in grado di distinguerle dalle altre. Per questo, ama aggiungere pezzi di antiquariato o moderni che mettano in luce le opere attraverso contrasti e richiami.
Il suo difetto principale sono gli scoppi d'ira, che proprio non riesce a controllare. Emergono, di solito, quando non riesce a ottenere quello che vuole. La ragione è probabilmente collegabile all'essere cresciuta in un ambiente privo di affetto, dove le uniche attenzioni ricevute erano quelle materiali. Ha, quindi, sviluppato un attaccamento alle cose che si è trasformato in prepotenza.
Ha molte conoscenze e altrettante amicizie, ma non sempre queste diventano gestibili nel lungo periodo proprio a causa del carattere imprevedibile di Joey.

Ricordo
«MALEDIZIONE!» L'urlo attraversa le fondamenta dell'edificio, scuotendo le pareti che sorreggono i quadri e terrorizzando la ragazza che guarda il viso paonazzo e gli occhi furenti di Joey. «NON POSSO TOLLERARLO!»
Tiene i pugni stretti tirati indietro rispetto ai fianchi e il busto piegato in avanti. È palesemente fuori di sé.
«Joey, può succedere che-» dice la collega in un tentativo di placare l’ira. dell’altra, ma viene presto interrotta.
«No, non può succedere. Quel quadro è mio. Ho pagato per averlo. Non m'importa del rimborso. Doveva essere qui stasera per la mostra e LO VOGLIO QUI».
Nel parlare, raggiunge decibel che nessun essere umano avrebbe creduto possibile uscissero da una creaturina dall'aspetto tanto dolce. Invece, sembra che il color fiamma dei suoi capelli rappresenti un monito a chiunque pensi di lei che non sia in grado combattere le sue battaglie. «Non ci può ripensare all'ultimo momento. Non è professionale. QUEL QUADRO MI APPARTIENE.»
Si riferisce alla decisione improvvisa dell'artista di non consegnare il dipinto per la mostra, nonostante gli accordi presi e le conseguenze legali che ne sarebbero derivate. Joey non riesce a tollerarlo, nonostante si tratti di un quadro marginale che può sostituire con un altro di quelli presenti nel magazzino della galleria. Nonostante riceverà un risarcimento, oltre al rimborso.
La collega rinuncia a calmarla. È palesemente una causa persa.
Joey, infatti, continua a strillare e a tirare oggetti per un'altra ora consecutiva.

Vivienne, fai riferimento al post precedente per muoverti in questo turno.

Phoebe
Proroghe: 1/3
Assenze: 3/3

Camille
Proroghe: 3/3
Assenze: 3/3

Helena
Proroghe: 3/3
Assenze: 3/3

Vivienne
Proroghe: 2/3
Assenze: 2/3

Proroghe di gruppo: 4/5

Nel caso di ritardi, vi chiedo di comunicarmeli anzitempo via MP.

Per qualsiasi necessità e/o chiarimento, rimango a vostra disposizione.

Scadenza: 11 Agosto

 
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view post Posted on 10/8/2023, 18:46
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No rain, No flowers

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Tassorosso
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Myron Pancras
Helena S. Whisperwind | Tassorosso | 12 anni | I anno

Myron
La osservo andar via. È molto bella, senza alcun dubbio. Anche molto affascinante, coi suoi modi intraprendenti e caldi. E non fatico a credere che anche a Myron piaccia.
Ma è successo davvero?
Allora è così che funziona?
È sempre tutto così umido e insignificante?
Sento uno strano calore divampare dal basso ventre e salire su, fino al petto e poi fino alle punte delle orecchie. E poi il calore torna in basso e li si sofferma, solleticandomi dall'interno.
È come se questo corpo fosse così vivo, così reale e reagisse in modo tutto suo, come se davvero fosse quello di Myron e lo spirito di Helena ci fosse solo precipitato dentro e fosse stato inglobato e imprigionato.
Sto letteralmente bollendo. Lo sento. È così strano, perché si, è vero che sono scioccata, elettrizzata e il mio cuore va a mille, però, in fondo, mi chiedo, delusa: quindi, è così che funziona?
E tutti gli altri baci, saranno uguali al primo?
Eppure, nei corridoi, gli studenti e le studentesse più grandi sembrano sempre così desiderosi di scambiarsi baci e carezze. Come se fosse qualcosa di così importante, così bello, così desiderato.
E ora che anche io sono diventata grande e ho fatto questo passo, mi chiedo, ancora: sarà sempre così? E ci si abituerà a questa sensazione di calore? Ma sì! O forse no. Forse, come in milioni di cose nella vita, tanto dipende dalla persona che hai accanto.

Scuoto il capo, per rinvenire. Ma mi rendo conto che anche se correre nel labirinto dei miei pensieri mi ha dato l’impressione di esserci rimasta per un’eternità, sono però passati solo pochissimi secondi, perché è proprio adesso che la ragazza misteriosa ha oltrepassato un arco di marmo e non è più davanti ai miei occhi.
Mi volto, per cercare di riprendermi un attimo.
Il quadro alla parete, che prima stava alle mie spalle e ora occupa il mio campo visivo al posto del volto grazioso della ragazza, è colmo di giovani aitanti che passeggiano desnudi sulle rive di un fiume.
Sorridono, chiacchierano, qualcuno si tuffa nelle acque limpide mentre qualcuno si riposa all’ombra dei grossi ippocastani, in quel meraviglioso locus amoenus.
Il tizio seduto sulla roccia mi guarda e mi saluta, ammiccante. Lo guardo, ma non lo sto guardando davvero.
Chissà come sarebbe baciare uno di loro.
Forse non dipende tanto dal sesso né dall'aspetto. Forse piuttosto dipende da quanto ci si sente coinvolti con una persona.
Una sensazione di formicolio allo stomaco mi pervade. Il calore nel mio corpo si fa diverso, e si focalizza ora sul petto, quando penso a qualcuno che forse potrebbe farmi un effetto diverso.
Sospiro, confusa, mentre il tizio a cui non ho restituito il saluto lascia il quadro scomparendo chissà dove, deluso. Starei ore a pensare a tutto questo, ma non è decisamente il luogo né il momento per dedicarmi a questi pensieri: ho una missione da portare a termine e la signora con il cappello a forma di fenice ora è lì, ma potrebbe non essere lì per molto.
Inspiro con forza e di nuovo rimando pensieri e considerazioni ad un momento più consono, avviandomi a passo lento all'arco trasparente dove la mia preda indugia. La osservo e cerco di immaginare di più su di lei: che voce potrebbe avere, perché è lì, quale sia il suo hobby preferito, quanti anni potrebbe avere, se c’è stato mai qualcosa tra Myron e lei, se si sono mai baciati e… Yuck, Helena, smettila! Cambia argomento!

Sono Myron Pancras, sono giovane, bello, ricco, forte ed intraprendente.
"È incline a parlare solo con gli uomini giovani e affascinanti".
Il mio corpo mi permette di partire avvantaggiato e questo mi infonde sicurezza. Sono a pochi passi da lei, che mi pare si guardi attorno un po’ spaesata e ad un certo punto incrocia il mio sguardo.
Potrebbe indossare quel cappello perché le piace, oppure perché come una fenice desidera rinascere, rinnovarsi, sperare. Forse ha bisogno di parlare con qualcuno o desidera sentirsi importante e apprezzata.
Dimostrare interesse e cura per una persona è un modo per farla sentire speciale e importante. E ora è il momento di farlo.
«Signora. Si sente bene?»
Allungo il passo verso di lei, come se la mia presenza di supporto fosse improvvisamente imprescindibile, per questioni di vita o di morte.
«Ecco, si appoggi al mio braccio, così.»
La osservo intensamente e la esorto ad accettare il mio invito con espressione rassicurante, mentre un avambraccio avanza per rendersi disponibile e l’altro accoglie, pronto in caso di bisogno. E non importa se non è vero che non si sente bene. Sono qui, signora, a sua disposizione.

PS: 139 | PC: 77 | PM: 96 | PE: 4.5
Inventario
Incantesimi
Bacchetta (in tasca)
Legno di Salice, Capello di Banshee e due Petali di Rosa Blu, 10 pollici, Elastica.

Spilla C.R.E.P.A. (appuntata all'interno della giacca, non visibile dall'esterno)

Diadema di Veela (sulla testa).
Un bellissimo diadema proveniente dal tesoro di una veela. Conferisce un fascino più prepotente nei confronti del nemico. Invocando il suo potere blocca l'avversario in quest per un turno. Utilizzabile una sola volta per quest.

Occamy Gonfiabile (nella borsa)
Un uovo di vetro trasparente che contiene la riproduzione di un Occamy. Ad un colpo di bacchetta l'uovo si schiude, l'Occamy di pezza spunta di colpo e si auto-gonfia fino a riempire l'intera stanza in cui si trova, raggiungendo un massimo di 20m di altezza e larghezza. Dopo due minuti si sgonfia e torna nel suo uovo, che si chiuderà di scatto fino alla prossima apertura. Ottimo per fare scherzi e creare scompiglio. In Quest blocca gli avversari per un turno.

Bracciale di perline colorate (al polso)
Può sembrare un semplice bracciale, ma se spezzato rilascerà una cascata di perline che faranno cadere chiunque sia vicino a voi.

Amuleto Homunculus (al collo)
Amuleto in grado di proteggere, esaudire i desideri o eventualmente attirare malocchio sui nemici. - in filo di caucciù e metallo, indossabile come collana o bracciale; al centro ha una sfera in vetro che contiene foglie di mandragora, petali violacei e radici essiccate. Richiama la leggenda dell'Homunculus, lo spirito domestico della mandragora che si dice possa offrire protezione, fortuna e desideri.
Prima classe: completa.

Seconda classe: Evanesco - Silencio - Muffliato - Expelliarmus.

Terza classe: Reparo.



Master, i miei bonus assenza sono, ahimé, 2/3 e non 3/3 come scritto sopra.
 
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view post Posted on 10/8/2023, 21:12
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Rick Kerschbaumer



ps: 206 pc: 135 pm: 160 pe: 17

Onestamente non riusciva a capire se la conversazione con quell'uomo fosse - o meno - utile alla missione. Cosa poteva sapere quel tizio? Forse bisognava tentare ancora. Provare. Rischiare ancora un po'. Per ottenere ciò di cui c'era bisogno. Non sfuggì alla Seguace di Priscilla in quel preciso istante l'espressione dubbiosa e incerta sul suo volto. Non era affatto da escludere che lui avesse fiutato l'inganno. Sì, la Corvonero stava decisamente camminando sui carboni ardenti. Doveva prestare più attenzione. Rimase ad ascoltare le sue parole. A quanto pareva, il tizio - di cui ancora non conosceva il nome - sembrava propenso a dar credito alla sua ipotesi. Sembrava pendere quasi dalle sue labbra. Sembrava che, qualunque cosa lei dicesse, lui sarebbe stato disposto a crederle. A credere al giovane Rick. Phoebe, questo non avrebbe dovuto dimenticarlo. Come non avrebbe dovuto ignorare il fatto che poco prima quell'uomo avesse notato qualcosa che non gli quadrava. Qualcosa che non corrispondeva con l'idea che aveva del giovane Kerschbaumer. Di sicuro, la voce. Sì, la Corvonero avrebbe dovuto modularla meglio. L'anziano di fronte a lei non era Mr. Waldergrave. Indossava un vestiario forse meno pregiato rispetto a quello indossato dall'uomo del ricordo nel Pensatoio.
Prese ad ascoltare la descrizione delle danze delle fate. Avevano parecchio a che vedere con movimenti di battaglia. Annuì. Si ritrovò concorde in quella valutazione. Di certo l'ambiente in cui si trovavano non era poi così dissimile da un campo di battaglia. Non vi era persona - all'interno di quella villa - che non fosse pronta a fregarti. Specie durante l'asta. Ma questa, non era forse già una prerogativa di quell'ambiente altolocato?
Non era un tutti contro tutti? Quelle persone non erano forse tutte pronte ad ingannarsi a vicenda? D'altra parte, anche lo stesso Rick Kerschbaumer faceva parte di quel mondo, e non era certo diverso da loro. A lui interessava soltanto il proprio benessere. Agiva solo per il proprio personale tornaconto. E, ci sguazzava che era una meraviglia, in questo mare turbolento. La Corvonero non rispose. Si limitò a piegare appena le labbra in un sorriso compiaciuto.
Dopodiché inarcò un sopracciglio.
Una... Una... preda? Aveva una... preda? L'uomo si riferiva ad un possibile articolo da accaparrarsi con l'asta? Di questo, poco prima avevano parlato, no? Una cosa era chiara: non poteva - per nessuna ragione - essere svelato il vero obiettivo. Non poteva essere svelata quella che era la sua vera missione. Mettere le mani sul Carillon - per consegnarlo alla sua legittima proprietaria. L'elfa Hespera. Quindi l'attenzione doveva essere spostata su altro. Lo stesso Rick Kerschbaumer non avrebbe mai rivelato il suo vero target. Non si sarebbe mai sbottonato su questo: ci avrebbe sicuramente giocato un po'. Avrebbe cercato - prima di ogni altra cosa - di scoprire quali articoli gli altri fossero intenzionati ad ottenere - così da poterglieli eventualmente soffiare da sotto il naso!
E per farlo avrebbe di certo sfruttato il suo naturale carisma, quel particolare ascendente che riusciva ad avere praticamente su chiunque.
- Suppongo che lei... abbia già individuato la sua... -
La voce divenne appena più roca e profonda. Cercò di essere un'ottima copia di quella del giovane Kerschbaumer. Il tono appariva pacato, ma anche un filino divertito. Sì, la figura di Rick Kerschbaumer era stata portata in scena. L'espressione sul volto giovanile si fece audace, quasi scaltra. Phoebe era in ballo - e doveva ballare.
- ...Mi dica: è per caso cosi? -
Mormorò appena. Nel parlare, la Bronzo-Blù provò a mantenere lo stesso timbro di poco prima. Non aveva ben chiaro fin dove questa conversazione l'avrebbe condotta, ma sperava di ottenere qualche appiglio (qualunque cosa!) per comprendere almeno se l'uomo con cui stava parlando aveva - o meno - adocchiato lo stesso oggetto che lei sentiva nel profondo di dover recuperare. Quella missione non era un'imposizione esterna (non lo era mai stata in verità): era un qualcosa che lei desiderava per se stessa assolvere. Un'elfa aveva bisogno anche del suo aiuto. Aveva subito un'ingiustizia. Phoebe bramava davvero di aiutarla nel migliore dei modi: era diventata una questione di principio. Senza un minimo di rischio poi, non sarebbe mai riuscita ad ottenere le informazioni che le servivano - di questo ne era più che certa! E chissà, forse il tizio avrebbe svelato le sue carte. Si sarebbe rivelato con lei nelle vesti di Rick. Al momento, pareva essenziale puntare sull'alta considerazione che lui sembrava nutrire per il giovane Kerschbaumer - e in questa direzione lei si sarebbe mossa.

Inventario
Bacchetta (in tasca)

Bracciocchio (polso sx)
Bracciale "Snasi Fratelli" (polso sx)
Collana "Scaglie di Ashwinder"(al collo)
Anello "Tentacolo di Graphorn" (all'anulare sx)
Diadema di Veela

In borsa:

Fiala di Intruglio Confondente(x1)
Fiala di Pozione Mors Aparentis(x1)
Fiala di Pozione Rinvigorente(x1)

Nanosticca(x1)
Aerosticca(x1)
Polvere Buiopesto Peruviana(x1)
Sacchetto di Cioccoli Noccioli
Sacchetto di Piperille


Arsenale Magico
Prima Casse (Completa)

Seconda Classe (Completa, escluso Orcolevitas/Monstrum)

Terza Classe: (Completa, esclusi di Proibiti) + Commuto, Floriscus, Folium, Semen

Quarta Classe: Vegetatio

Ravenclaw Prefect | 17 y.o

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view post Posted on 11/8/2023, 09:09
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Prefetto Grifondoro
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Joey Chapman



ps: 169 pc: 88 pm: 123 pe: 10.5

Vivienne non esitò nell’ alzare le braccia; sarebbe partita con la Fenice in qualsiasi caso. Beh, almeno questo era il pensiero della Grifondoro quando ancora non aveva idea che avrebbe passato il viaggio appesa per i polsi. Infatti, il suo pensiero cambiò quando sentì, prima gli artigli chiudersi dolcemente intorno ai suoi polsi, poi la terra mancarsi sotto ai piedi. Ma, quando il suo cervello fu pronto a dire qualcosa, Viv era già ad alta quota, lontano da Mr. Allister e dalla villetta… ormai non poteva fare nulla se non stare ferma e lasciarsi trasportare, sperando che andasse tutto bene. Come gli era venuto in mente di affidarla ad una Fenice senza avvisarla di quello che sarebbe successo? Provò a guardare in basso; all’inizio fu spaventoso, ma dovette ammettere che lo spettacolo che si presentava ai suoi occhi era tremendamente meraviglioso, vedere tutto dall’alto era emozionante e, nonostante la paura, Viv non potè fare a meno di guardarsi intorno. Alla fine non ci mise troppo tempo a tranquillizzarsi, e fece anche in tempo a godersi il viaggio.

Ci avrebbe pensato l'atterraggio a farla tornare - letteralmente - con i piedi per terra. Sospiri estasiati e bisbigli furono i primi suoni che riuscì a sentire man mano che si avvicinava alla terraferma. Inutile dire che aveva addosso molti più sguardi di quelli che avrebbe desiderato. In primis, perché stava interpretando un altro personaggio e, meno persone si avvicinavano e interagivano con lei, meno rischiava di essere beccata. Secondo, perché in generale non le piaceva essere al centro dell'attenzione, la faceva sentire giudicata in ogni suo gesto. Ma lei non era Vivienne, era Joey, e Joey probabilmente non avrebbe fatto quel ragionamento. La Grifondoro si sforzò nel mettersi nei panni della Chapman. Come avrebbe reagito a quelle attenzioni? Era scontato che avrebbe attirato l'attenzione arrivando in quel modo, quindi Joey non si sarebbe stupita di avere tutti quei sguardi addosso. Inoltre, non avrebbe deciso di fare quell'ingresso, se non avesse voluto attirare l'attenzione. In base a quello che aveva potuto capire di Joey Chapman, quell'ingresso era stato scelto non tanto per ostentare, ma più come atto artistico, voluto e consapevole, e così doveva viverlo anche Vivienne se voleva risultare credibile. Stava per toccare il pavimento con i piedi quando fece un respiro profondo e si preparò ad entrare in scena. Puntò lo sguardo davanti a se e sorrise leggermente. Intanto si concentrò sull'atterraggio, non doveva apparire goffa e soprattutto non doveva cadere. Si preparò all'impatto con il terreno tenendo i muscoli delle gambe contratti e pronti ad assorbire il colpo con il suolo. La fenice la aiutò nel lavoro, rallentando in modo importante e permettendole di appoggiare prima un piede e poi l'altro a terra. Si sentì elegante e leggiadra, come non lo era mai stata in vita sua; probabilmente se non avesse dovuto interpretare un personaggio, neanche si sarebbe preoccupata di prepararsi all'atterraggio e sarebbe rotolata per terra. Si sentiva così fiera di sé che per un attimo fu contenta di avere tutti quei sguardi addosso, tutti l'avevano vista compiere quella manovra praticamente perfetta. Con quella sensazione addosso, fu facile guardarsi attorno ed incrociare gli sguardi di tutti quelli che la stavano guardando. Il suo sorriso si aprì un po' di più: era andato tutto secondo i suoi piani e sicuramente questo avrebbe fatto gongolare Joey.

Vivienne seguì il fuoco fatuo dentro alla villa. Aveva immaginato che avrebbe avuto a che fare con molta ricchezza, ma quello che si trovò davanti andava oltre ad ogni sua aspettativa. Osservò meravigliata le decorazioni così curate, c'erano delle fate che danzavano sui soffitti? “Joey dovrebbe essere abituata a frequentare ambienti del genere!" Il pensiero la colpì all’improvviso, e la fece tornare con i piedi per terra. Non doveva farsi vedere troppo estasiata, quella casa non doveva essere nulla di troppo entusiasmante per una come lei. Tornò ad avanzare spedita. Nessuno la disturbò durante il suo viaggio; un bene perché questo significava non rischiare la propria copertura. Ma d'altra parte, non stava raccogliendo nessuna informazione preziosa. Doveva fare qualcosa. L'occasione perfetta gliela regalarono due signore, non troppo distanti dal punto in cui si era fermata una volta arrivata in un ampio salone. Viv riusciva chiaramente a distinguere le loro voci, e l'argomento di conversazione sembrava interessante: "Salterà qualche testa"? Che cosa stavano cercando di dire? L'asta era la scusa per qualcos'altro? Doveva capirci di più. Avvicinarsi alle signore le avrebbe permesso di non perdere nulla della conversazione, ma non poteva farsi scoprire. Si guardò intorno, in cerca di un'idea per poterle origliare meglio. I quadri! Quella era la risposta! Dopotutto, Joey era un'intenditrice di arte, il fatto che si mettesse ad osservare i quadri era una scusa plausibile per avvicinarsi. Adocchiò il quadro più vicino alle due signore e iniziò ad osservarlo, con fare interessato. Fingendo di volerlo osservare da più posizioni, si iniziò a spostare leggermente. Per risultare più credibile provò varie posizioni e, mano a mano che si muoveva, cercò di accorciare le distanze tra lei e le donne. Se tutto fosse andato secondo i piani, avrebbe potuto ascoltare anche il resto della conversazione.


Inventario
Becchetta (in tasca)

Pochette La pochette possiede una chiusura in ottone decorato a sbalzo e una piccola tracolla di stoffa o catenina d'ottone. All'interno è stato praticato un incantesimo di Estensione Irriconoscibile. Disponibile in varie fantasie. Misure: 30-35 cm c.a. di larghezza, 20 cm c.a. di altezza. Southampton, 1912 d.C. Copia. [Possibilità di contenere fino a 4 oggetti di medie dimensioni]

Carillon “Canto della Manticora” Nota per essere una pericolosissima creatura greca con la testa d'uomo, il corpo di leone e la coda di scorpione, si ritiene che essa canticchi dolcemente mentre divora la sua preda. Questo speciale carillon, se attivato, crea una barriera che funge come un'onda d’urto contro tutti gli incantesimi offensivi (tranne i proibiti) per un solo turno. Usabile 1 volta per Quest. (Nella pochette)

Sale Evanescente Boccette di sale colorato; lanciato, si espande come una nube che fa sparire immediatamente nel vuoto tutti gli oggetti non incantati di piccole e medie dimensioni, nell'arco di cinque metri. Dopo un'ora, gli oggetti ricompariranno. Non funziona su porte né su esseri viventi. Un utilizzo. (Nella pochette)

Detonatori Abbindolanti Sono piccoli oggetti dotati di zampette ondeggianti e di un corpo costituito da un bulboso clacson che, se lasciati cadere a terra, scappano via velocemente facendo un rumore assordante, seguito da una notevole fuoriuscita di fumo. Ottimo diversivo in caso di fuga. Distraggono l'avversario per 1 turno. (Nella pochette)

Nanosticca La nanosticca ti farà diventare alto poco più di 30 cm. (Non modifica la forza fisica/magica del pg, diminuisce solo le proporzioni del corpo. Dura un solo turno) (Nella pochette)

Catena della notte Collana viola scuro che rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, durante la notte si nota molto nell'oscurità. (al collo)

Bracciale "Snasi Fratelli" Gli snasi sono creature rinomatamente attratte da tutto ciò che luccica. Questo bracciale è stato creato seguendo i riti degli antichi maghi che traevano la forza e l’essenza delle creature sfruttando le loro ossa e membra per creare elaborati artefatti. La particolarità che lo caratterizza è che il bracciale è montato unendo tutti i più piccoli ossicini di due snasi fratelli, indossandolo si aumenta la propria audacia e fortuna. (al polso)

Bustino di Morgana Rigido e resistente agli urti, impreziosito da fili d'oro e crine di Unicorno che lo rendono elegante. Favorisce la concentrazione e protegge dai veleni. (Indossato)

Arsenale Magico
Prima Classe (Completa)
Seconda Classe (Completa)


Gryffindor Prefect | 15 y.o

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view post Posted on 11/8/2023, 18:02
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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Maeko Hasegawa



ps: 178 pc: 103 pm: 108 pe: 9

Il tempo di colpo sembra fermarsi, tutto inevitabilmente si congela e si cristallizza come in una sfera natalizia. Gli sguardi indiscreti che puntano su di noi mi trafiggono la schiena come lame, è una sensazione che detesto. Quale sadico piacere traggono le persone nell’assistere ad un litigio in pubblica piazza? Un brivido mi percuote la spina dorsale, l'ansia dell'attesa mi consuma fino alle ossa. Io non ho intenzione di dar loro soddisfazione, così come non voglio darla alla mia interlocutrice. Forse un po’ la capisco Maeko, il disagio che prova a trovarsi in mezzo alla folla, il perché della sua barriera acida per respingerla e tenerla a debita distanza. Comincio a pensare sia solo una corazza, uno scudo difensivo costruito con tempo e dedizione.
Trattengo il respiro e mi tendo come una corda di violino, osservo impassibile ogni mutamento sul volto dell’altra per provare ad immaginare una potenziale contro-reazione. Quando alla fine, stoccando la sua ultima minaccia, batte in ritirata con la coda tra le gambe traggo un sospiro di sollievo. Evito di darlo a vedere in maniera palese, ma non resto indifferente: il petto si alza e si abbassa impercettibilmente, i muscoli si rilassano e smetto di essere rigida come pezzo di legno. Non si è accorta di nulla, io la guardo allontanarsi senza degnarla di una risposta. La prima battaglia l’ho vinta, un punto a mio favore per adesso. Mi sento come se avessi appena superato la prova più difficile della mia vita, ma in realtà sono consapevole sia solo la prima che la serata mi sottoporrà. Mi guardo attorno un istante, tutti hanno distolto l’attenzione perché lo show è finalmente terminato, hanno perso interesse e va bene così. Le sue parole, che riverberano ancora nelle orecchie, mi preoccupano però. Spero vivamente non si riveli una spina nel fianco durante l'asta. Confido soprattutto nel fatto che il Ministero possieda risorse economiche pressoché illimitate; superarla sarà d’obbligo, anche se dovesse triplicare le nostre offerte anziché limitarsi a raddoppiarle. Io non mi arrenderò in caso, dubito lo faranno le mie compagne, lo scopo ultimo è chiaro a tutte.
Finalmente sola, rimetto piede nell’agognato anonimato. Sparisco come un fantasma, approfittandone per ambientarmi e scoprire ciò che mi circonda senza essere disturbata. Non so da dove iniziare, il buon senso mi dice di seguire la mia guida, ovvero il fuoco fatuo che ormai si è addentrato nel clou del ricevimento. Ma strade diverse si stagliano davanti a me, una serie di scenari ignoti che devo essere pronta ad affrontare. Alcune apparentemente sicure – archi colorati che a giudicare sfociano nel medesimo luogo –, altre al contrario sembrano voler respingere gli incauti che desiderano imboccarle. E sono proprio queste che, grazie all’alone di mistero, mi chiamano come una Sirena: corridoi semi-bui, illuminati da alcune candele sospese, molto simili a quelle che decorano la Sala Grande durante la cena.
Schiena dritta, andatura marziale, muovo un primo passo verso quello più prossimo a me.
Il mio istinto, a questo punto, grida di avventurarmi altrove. Non so cosa ci sia al di là della soglia, le insidie nascoste potrebbero essere innumerevoli. D’altra parte però – se entrassi nella sala principale – non so quante persone si avvicinerebbero a me per parlare, credo di avere veramente minime probabilità di scoprire qualcosa d’interessante sull’evento e sui nostri potenziali avversari. E se, al contrario, fossi io ad attaccare bottone per conversare, risulterei strana e attirerei sicuramente qualche sospetto.
Un altro passo.
Inoltre, non sarei io se la curiosità non mi trascinasse tra le sue schiere. E, in caso mi beccassero con le mani nel sacco, ho già qualche scusa pronta da utilizzare per tentare di scappare a gambe levate il più velocemente possibile.
Sono così vicina, ormai decisa ad abbandonare lo sfarzo e le conversazioni di circostanza alle mie spalle.
Un passo e poi un altro, ritmo scandito e regolare, lascio che la penombra mi avvolga definitivamente. Chissà dove mi condurrà la mia mia folle idea?

Inventario
Bacchetta (in tasca)

Heart-Attack (trasferita nella pochette datale da Armie): È una scatolina di cartone a forma di cuore, facile anche da portare in tasca. All'apertura rilascia uno scoppio di coriandoli coloratissimi, a loro volta come cuoricini ritagliati; i coriandoli circonderanno chiunque sia vicino, creatura o umano, oscurando la visuale e bloccando per pochi minuti (un turno ongdr). Un elegante diversivo, utilizzabile una volta in Quest, dopodiché la scatola si ricarica da sé.

Maschera dell'Amor Celato (trasferita nella pochette datale da Armie): Proveniente direttamente dal Carnevale di Venezia, l’oggetto è in preziosa ceramica. Si presenta come piccolo portachiavi, ad un colpo di bacchetta diventa una maschera più grande da indossare. Colui che la veste cambierà timbro della voce e risulterà completamente irriconoscibile agli occhi altrui, un'illusione lo farà apparire infatti come un enigmatico, perfetto sconosciuto. L'effetto dura dieci minuti (tre turni in Quest). Dopo l'utilizzo, la maschera torna portachiavi per un tempo di ricarica di un giorno.

Matita Lestorimedio (trasferita nella pochette datale da Armie): Matita in legno di salice, decorata da una semplice scritta dorata che richiama il logo della Gazzetta del Profeta. All’estremità è dotata di una gomma molto delicata: se strofinata sulla pelle umana, può rimarginare – come cancellando – leggere ferite, ad es. piccoli tagli e scottature non estese (dito bruciato), abrasioni come sbucciature. Valida una volta in Quest / Eventi.

Candela Nutcracker (trasferita nella pochette datale da Armie): L'intreccio profumato di ghirlanda natalizia, cespuglio farfallino, rametti di pino e di vischio; la nota arcigna del pungitopo, quella addolcita delle bacche rosse e l'essenza delle noci. Aroma fresco, dolce: evoca cinque soldatini-schiaccianoci, che risponderanno ai propri ordini (in Quest/Eventi due turni).

Collana "Scaglie di Ashwinder" (al collo): Creature notevolmente resistenti al fuoco, gli Ashwinder sono serpenti che nascono da fiamme magiche quando vengono lasciate bruciare senza sorveglianza. Sono creature poco offensive e pericolose, ma da non sottovalutare. Indossando questa collana, si amplifica la forza degli incantesimi di fuoco.
Arsenale Magico
Prima Casse (Completa)

Seconda Classe (Completa, incluso Orcolevitas/Monstrum)

Terza Classe: Reparo, Curo Venenum

Hufflepuff Prefect | 15 y.o

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view post Posted on 10/9/2023, 23:24
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Il Fato

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Villa Achard


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Conosciamo i segreti del tuo cuore…
Sappiamo chi sei davvero…
Ti porteremo dove le tue speranze anelano di andare...
Oltrepassato il confine immateriale che conduce là dove il buio si fa più fitto ed è la quiete tremula delle candele a illuminare il cammino, i primi sussurri raggiungono Camille. Risuonano nella sua mente fattasi Maeko, smascherando ogni elemento di finzione messo in campo per la missione del giorno.
L’oscurità diviene impenetrabile attorno alla Tassorosso, così densa che a giocarci con le dita sembrerebbe di poterne afferrare un orlo. Il resto della dimora è svanito: gli archi velati, l’anticamera affollata, il corridoio col pavimento di candelabri. Le fiaccole, però, segnano un cammino che fornisce una guida —la sola direzione che Camille possa intraprendere a meno di utilizzare la propria bacchetta e decidere di avventurarsi oltre la stoffa che le impone di non guardarsi troppo attorno.
Una scalinata in legno scuro si apre davanti a lei. Costeggia una parete dello stesso materiale sulla quale si affaccia una ringhiera riccamente decorata. Il fuoco fatuo la precede e, raggiunta la cima delle scale, vira sulla destra, arrischiandosi perfino a raggiungere il piano superiore, visibile da quello dove Camille ancora si trova. Porte in successione —alcune chiuse, altre accostate, altre ancora spalancate— si mostrano ai curiosi che giungano fin lassù. La terza, in particolare, espone su un vasto tavolo un insieme di oggetti di pregio, tra cui un carillon di ricercata fattura posto accanto a un calice di oro e rubini.
Le fiaccole invece illuminano il corridoio alla sinistra delle scale, quello invisibile dalla ringhiera per chi si trovi al piano terra. Non ha un bell’aspetto. Ricorda un vicolo sotterraneo dove brutti ceffi stazionino a trattare i loro affari illegali, ma anche lì c’è una porta. È più grande e al suo centro svetta lo stemma degli Achard.
Se lo vuoi, vallo a prendere prima che sia troppo tardi…

Il fascino di Myron Pancras e i suoi modi galanti impediscono alla nobildonna di resistergli. Accoglie l’invito di lui senza neanche rendersene conto, il braccio presto intrecciato al suo. Si rinviene con un minuto di ritardo e, allora, un grande e delizioso sorriso giunge a occuparle il volto, che appare straordinariamente piccolo sotto un copricapo tanto vistoso.
«Dev’essere proprio la mia serata fortunata, se a un evento come questo trovo un giovane uomo tanto solerte nei miei confronti» cinguetta, lasciando qualche buffetto sul braccio di Myron con la mano libera. «In effetti, è un evento che richiede un certo impegno di spirito, oltre che la solita prontezza. Sto parlando con il bel Pancras, non è così?» domanda, ma non è che una formalità. Come anticipato, la donna è un’inesauribile fonte di informazioni. «Quali scandali avete intenzione di provocare stavolta, mh?»
Lo sguardo è complice, ma la bocca è larga.

Un velo di perplessità insiste sul viso di Mr. King ogni qualvolta le labbra di Rick Kerschbaumer si aprono. Gli costano secondi preziosi che impiega a formulare un pensiero, ossessionandolo poi con il timore di risultare uno sciocco a causa dei costanti ritardi delle sue risposte.
È una risata, infine, ciò che concede all’uomo. Non è semplice sbilanciarsi in quelle circostanze, ma con Kerschbaumer l’ha sempre fatto. Eppure, stasera c’è qualcosa che non lo convince. Non ha ben capito se stia attraversando un momento particolare, o cosa ci sia sotto. Sta di fatto che non riesce a concedergli la stessa fiducia di sempre.
«Chissà che non sia lei» dice ancora in preda al riso. Lascia, però, una pacca sulla spalla dell’uomo con cui ha avuto gli scambi intellettuali più stimolanti di sempre. «La lascio alle sue incombenze, Mr. Kerschbaumer. Buona serata!»
Adesso, la casa non aspetta che di essere esplorata.

«E perché mai dovrebbe accadere qualcosa del genere?»
«Be’, perché credi che stiano mettendo tutto all’asta? Il padre li ha lasciati al verde.»
«Non è possibile, cara. Cosa vai dicendo? Non sei forse presente con me a questo evento? Non vedi quali meraviglie ci circondano?»
«È tutta una messinscena per spingerci a spendere di più. Non che gli oggetti non siano di valore. Ho sentito dire che sono venuti maghi da tutto il mondo per aggiudicarsi alcuni pezzi in particolare.»
«Spero tanto non siano gli stessi che ho puntato io, altrimenti mio marito avrà sicuramente qualcosa da ridire su quanto lento sia il laccio che tiene insieme i nostri galeoni.»

Una breve risata, giusto una pausa prima di riprendere il discorso. Le informazioni, del resto, sono di rilievo. Il Fato, però, non la pensa allo stesso modo e un cameriere inciampa maldestramente. Un frastuono di vetri rotti irrompe nella sala. Il contenuto di un bicchiere di champagne si riversa sul vestito di Joey, inzuppandole un po’ del tessuto della gonna ma soprattutto rivelando la sua presenza alle due signore.
«Cielo! Sta ben- Oh, ma lei è la signorina Chapman! Che onore conoscerla!»

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MAEKO HASEGAWA (x)
Sfuggente, introversa, sospettosa. Non è incline ai rapporti sociali né ai rapporti umani in generale. Preferisce la solitudine e conduce una vita molto ritirata. Non ama avere bisogno degli altri e tende a tenere per sé i propri affari. Le sue relazioni si contano sulle dita di una mano, ma i contatti rimangono radi. Una delle poche amiche che si senta di chiamare tale è Joey Chapman.
Non è una persona che ama l'opulenza, ma non disdegna gli oggetti di valore. Ne possiede alcuni, presi alle aste che sono il suo debole. Ama, infatti, vincere e la sfida all'ultima offerta la entusiasma.
Il suo essere schiva porta spesso gli altri a credere che guardi dall'alto in basso le persone. Raramente parla con qualcuno di sua sponte e, quando sono gli altri a rivolgerle la parola, usa frasi brevi e taglienti —molto incisive— che mettono spesso l'interlocutore in difficoltà.
Veste sempre di nero. Non indossa mai gonne.

Ricordo
Maeko è in una minuscola libreria di Londra, dove vendono prime edizioni di libri spesso introvabili. Ha tra le mani una copia dalla copertina consunta, il cui titolo risulta illeggibile. Le dita lunghe e affusolate sfogliano le pagine con cura per non rovinarne la carta. Il proprietario della libreria si avvicina a lei per elogiare le caratteristiche del libro. Lei lo fulmina con lo sguardo.
«Non c'è bisogno di rendersi ridicolo in un luogo di così grande valore. Lo prendo».
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RICK KERSCHBAUMER (x)
Narcisista, arrivista, incapace di provare empatia per gli altri. Ha bisogno di essere il centro dell'attenzione e di riceverne continuamente, anche a costo di ferire chi finisce per provare qualcosa per lui. Si lascia alle spalle una scia di accoliti adoranti —amici o amanti— per i quali prova un trasporto solo nella misura in cui vuole tenerli legati a sé.
Gli piace apparire, dunque è sempre ben vestito, di solito con abiti sartoriali. Frequenta in pubblico soltanto compagnie scelte, che non lo facciano "sfigurare", perché la vanità gli impedisce di prediligere la qualità sull'apparenza.
Ha moltissime conoscenze, nessuna vera amicizia, eppure è circondato da persone che gli sono dedite e che farebbero qualsiasi cosa per lui, sebbene provino una sorta di rapporto di amore e odio nei suoi confronti.
È incapace di resistere agli oggetti di valore. Partecipa alle aste per combattere la noia e compie acquisti per riempire il vuoto che sente dentro e del quale non si spiega la natura.
Per certi versi, sa essere spietato con chiunque si metta sul suo cammino e gli impedisca di raggiungere i suoi obiettivi.
In società, è amabile con tutti e non c'è esponente dell'alta borghesia che non lo conosca, anche solo di nome. Tutti lo trovano un bel ragazzo con modi garbati e altamente promettente. Il suo fascino ammaliante riesce, infatti, ad avere presa anche sugli sconosciuti.

Ricordo
La figura di un uomo vestito dabbene, con un alto cappello a cilindro e un frac della miglior fattura, cattura la sua attenzione, spingendolo ad affrettare il passo. Una meravigliosa carrozza trainata da Abraxas si allontana, lasciando lo sconosciuto a ridosso di una villa dalla quale provengono le note di un pianoforte e il vociare sommesso di un'adunata festante.
«Buonasera, Sir Waldergrave» saluta con tono formale, puntellato da un tocco di reverenza.
Quello si volta nella sua direzione e lo osserva con curiosità, tentando di riconoscerlo. Rick accenna un inchino in segno di rispetto e gli porge la mano.
«Sono Rick Kerschbauerm. Al vostro servizio!»
Un attimo dopo, Waldergrave sta stringendo la sua mano con vigore. «Oh, il giovane Kerschbauerm! Ho sentito molto parlare di voi. È un piacere conoscervi, figliolo!»
«L'onore è tutto mio, ve lo assicuro. Era tale il desiderio di conoscere l'esimio sir Waldergrave che perdonerete la mia insolenza di presentarmi in questo modo, cogliendovi di sorpresa non appena disceso dalla carrozza».
Le sue parole corronono come miele, vezzeggiando le orecchie del vecchio. Quello è stato l'inizio dei giochi. Una presentazione che gli ha fruttato parecchi galeoni, amicizie di alto rango e una posizione migliore in società.

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MYRON PANCRAS (x)
Naturalmente gentile, esteta, ricco. È schiavo della bellezza in ogni sua forma. Ne rimane incantato come sotto l'effetto dell'Amortentia e l'immediata reazione è il bisogno di possederla. Che si tratti di una bella donna, di un oggetto di valore o di una situazione che rispecchia il culto dell'estetica, Myron passa all'azione ora con un inarrestabile corteggiamento, ora con l'apertura del portafoglio, ora con la sua immancabile partecipazione.
Ha una nomea discutibile nell'aristocrazia britannica, giacché viene visto come un parvenu. Nell'alta borghesia, invece, c'è qualche invidia e qualche dissapore circa il fatto che le sue smisurate possibilità economiche gli permettano di spadroneggiare alle aste.

Ricordo
Un banale giorno di sole può trasformarsi in un'incredibile opportunità, se giunge in un momento propizio. Quando il maggiordomo entra nello studio, annunciandogli che è stata indetta un'asta a Coventry, Myron converte la noia che lo ha assalito per tutta la mattinata in compiacimento. Riesce già ad immaginare l'ennesima vittoria e gli sguardi di disapprovazione dei membri dell'alta borghesia su di sé, dati dalla consapevolezza di essere rimasti indietro mentre lui prosegue con la sua scalata verso la vetta.
«Sei sempre molto prezioso, Peter. Ti ringrazio» risponde, rivolgendosi al maggiordomo. «Sappiamo qualche dettaglio in più?»
«Le mie fonti dicono che varrebbe la pena concentrarsi su un carillon molto antico e altrettanto prezioso, messo all'asta dalla famiglia Achard» confida con aria cospiratrice il servitore.
Un sorriso si apre sul bel volto del ragazzo. «Bene, Peter. Allora, il carillon sarà il prossimo oggetto della collezione» fa Myron con attitudine pensierosa. Poi, rivolge uno sguardo brillante che custodisce tacite promesse al maggiordomo. «Puoi andare adesso».
La porta si chiude. Myron si lascia andare ad un sospiro soddisfatto ad occhi chiusi e a un gemito, come di chi sia pronto ad accogliere un piacere carnale.
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JOEY CHAPMAN (x)
Allegra, solare, divertente. Joey è l'emblema dell'energia e dell'espressione artistica. È, infatti, una curatrice d'arte e si assicura sempre che le mostre da lei gestite abbiano quel non so che in grado di distinguerle dalle altre. Per questo, ama aggiungere pezzi di antiquariato o moderni che mettano in luce le opere attraverso contrasti e richiami.
Il suo difetto principale sono gli scoppi d'ira, che proprio non riesce a controllare. Emergono, di solito, quando non riesce a ottenere quello che vuole. La ragione è probabilmente collegabile all'essere cresciuta in un ambiente privo di affetto, dove le uniche attenzioni ricevute erano quelle materiali. Ha, quindi, sviluppato un attaccamento alle cose che si è trasformato in prepotenza.
Ha molte conoscenze e altrettante amicizie, ma non sempre queste diventano gestibili nel lungo periodo proprio a causa del carattere imprevedibile di Joey.

Ricordo
«MALEDIZIONE!» L'urlo attraversa le fondamenta dell'edificio, scuotendo le pareti che sorreggono i quadri e terrorizzando la ragazza che guarda il viso paonazzo e gli occhi furenti di Joey. «NON POSSO TOLLERARLO!»
Tiene i pugni stretti tirati indietro rispetto ai fianchi e il busto piegato in avanti. È palesemente fuori di sé.
«Joey, può succedere che-» dice la collega in un tentativo di placare l’ira. dell’altra, ma viene presto interrotta.
«No, non può succedere. Quel quadro è mio. Ho pagato per averlo. Non m'importa del rimborso. Doveva essere qui stasera per la mostra e LO VOGLIO QUI».
Nel parlare, raggiunge decibel che nessun essere umano avrebbe creduto possibile uscissero da una creaturina dall'aspetto tanto dolce. Invece, sembra che il color fiamma dei suoi capelli rappresenti un monito a chiunque pensi di lei che non sia in grado combattere le sue battaglie. «Non ci può ripensare all'ultimo momento. Non è professionale. QUEL QUADRO MI APPARTIENE.»
Si riferisce alla decisione improvvisa dell'artista di non consegnare il dipinto per la mostra, nonostante gli accordi presi e le conseguenze legali che ne sarebbero derivate. Joey non riesce a tollerarlo, nonostante si tratti di un quadro marginale che può sostituire con un altro di quelli presenti nel magazzino della galleria. Nonostante riceverà un risarcimento, oltre al rimborso.
La collega rinuncia a calmarla. È palesemente una causa persa.
Joey, infatti, continua a strillare e a tirare oggetti per un'altra ora consecutiva.

Phoebe, per muovere il tuo personaggio fai riferimento alla descrizione della dimora (archi, corridoio con le candele) che ho fatto finora nelle parti dedicate alle altre.

Camille, laddove la descrizione dell'ambiente non fosse chiara, la riassumo qui: in cima alle scale che portano al primo piano, si può svoltare a destra e a sinistra; a destra (dove va il fuoco fatuo) ci sono le varie porte, tra cui quella specifica di cui parlo nel post; a sinistra (dove vogliono condurti le candele) c'è una specie di ambiente che ricorda a tutti gli effetti una specie di sottopassaggio con una porta in stile magazzino con lo stemma degli Achard. Considerali due ambienti opposti, entrambi parte della casa. Solo che, mentre uno si adatta perfettamente al suo stile, l'altro è come se aprisse una specie di portale verso un vicolo esterno (questo suggerisce l'aspetto ma non è detto che sia così).

Phoebe
Proroghe: 1/3
Assenze: 3/3

Camille
Proroghe: 3/3
Assenze: 3/3

Helena
Proroghe: 3/3
Assenze: 2/3

Vivienne
Proroghe: 2/3
Assenze: 2/3

Proroghe di gruppo: 4/5

Nel caso di ritardi, vi chiedo di comunicarmeli anzitempo via MP.

Per qualsiasi necessità e/o chiarimento, rimango a vostra disposizione.

Scadenza: 18 Settembre

 
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view post Posted on 18/9/2023, 15:39
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No rain, No flowers

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Myron Pancras
Helena S. Whisperwind | Tassorosso | 12 anni | I anno

Myron
È andata. Lei, con il bizzarro copricapo a forma di fenice, sembra più che allietata della mia presenza e subito accoglie il mio invito. La ascolto, la osservo e se acconsentisse, camminerei lentamente in sua compagnia nella direzione opposta a quella da cui sono arrivato.

Sull’ultima domanda, sbuffo divertito, regalandole un sorriso sghembo e uno sguardo furbo. Chissà quali scandali ha destato Myron Pancras alle altre aste, chissà a quante altre aste ha partecipato e chissà a quante di queste era presente anche la donna al mio fianco. Di nuovo, mi impegno a mantenere un tono di voce basso e suadente.
«Nessuno scandalo, stavolta, signora…?» mi soffermerei, sempre col suo braccio avvinghiato al mio, e la fisserei per un attimo in attesa di conoscere il suo nome.
A prescindere dalla sua risposta, dopo una breve pausa continuerei lentamente a camminare, con la calma di chi passeggia senza una meta. Tutta questa eleganza e pacatezza mi permettono di ponderare con cura le mie espressioni, i miei commenti, il mio linguaggio del corpo, il mio tono di voce. Ma allo stesso tempo sento di dover muovere qualcosa, e le gambe al momento mi sembrano un ottimo compromesso.

«O almeno, non intenzionalmente.» una pausa, un altro sorriso simile al primo «Sa, stavolta ho deciso di provare un approccio differente. In generale, s'intende, ma anche per l'asta, ad esempio, mi farò guidare dalle sensazioni del momento. Posso confessarle con trasparenza di non aver alcun desiderio specifico. In fin dei conti, considerando tutto questo...» lascio vagare le mie iridi blu avio, tra quadri, marmi, lampadari e sfarzosità «...sono più che certo che troverò qualcosa di interessante per cui sarà valsa la pena essere venuto qui stasera! Chissà, magari verrà fuori qualche sorpresa di cui ancora non siamo a conoscenza, non trova? In effetti, non mi sento di escludere nulla.»
Anche ora, continuo a mantenere segreto il mio vero obiettivo. Avrei volentieri sviato l'attenzione su un altro pezzo da battere all'asta, ma non ho la minima idea di quali preziosità verranno bandite stasera e non posso di certo inventare nulla in merito.
Potrei arruffianare la signora con un Orchideus. È uno di quegli incantesimi con cui andrei sul sicuro, sia per la natura della mia bacchetta, sia perché amo i fiori e quindi l’ho evocato più e più volte in passato. Ma non voglio tirar fuori la bacchetta solo per un piccolo capriccio e finché possibile voglio mantenere un basso profilo.
Poco più avanti, a qualche passo di distanza, scorgo un arco e una porta. Se proseguissimo, potremmo superarli, aprirla, e chissà: troverei qualche vecchia conoscenza? Un acerrimo nemico? Rebecca o uno dei ministeriali? Una delle mie compagne? Il mio pensiero va a loro, nella speranza che non si trovino in difficoltà e stia procedendo tutto liscio. Distolgo lo sguardo, continuo la conversazione con la strega.
«In caso così non fosse, bèh…» alzo il mento, guardo altrove, sollevo leggermente gli angoli delle labbra nell'incontrare gli sguardi delle altre persone «…vorrà dire che l’unica gioia della serata sarà stata la compagnia!» concludo, posando lo sguardo avio, di taglio, sul volto della donna dal cappello bizzarro.

E poi, eccolo lì, come se l’avessi evocato mentalmente, un elegante vaso di ceramica colmo di fiori freschi, alle sue spalle. Mi inclino leggermente in avanti, estendendo il braccio libero e il capo in quella direzione, offrendoli in modo che la signora possa godere del mio profumo e ammirare la virilità del mio collo. Colgo un grande tulipano bianco e glielo porgo con un sorriso sornione.
È il momento, ora o mai più: «E lei invece, ha già qualcosa in mente?»

PS: 139 | PC: 77 | PM: 96 | PE: 4.5
Inventario
Incantesimi
Bacchetta (in tasca)
Legno di Salice, Capello di Banshee e due Petali di Rosa Blu, 10 pollici, Elastica.

Spilla C.R.E.P.A. (appuntata all'interno della giacca, non visibile dall'esterno)

Diadema di Veela (nascosto nella giacca).
Un bellissimo diadema proveniente dal tesoro di una veela. Conferisce un fascino più prepotente nei confronti del nemico. Invocando il suo potere blocca l'avversario in quest per un turno. Utilizzabile una sola volta per quest.

Occamy Gonfiabile (nascosto nella giacca)
Un uovo di vetro trasparente che contiene la riproduzione di un Occamy. Ad un colpo di bacchetta l'uovo si schiude, l'Occamy di pezza spunta di colpo e si auto-gonfia fino a riempire l'intera stanza in cui si trova, raggiungendo un massimo di 20m di altezza e larghezza. Dopo due minuti si sgonfia e torna nel suo uovo, che si chiuderà di scatto fino alla prossima apertura. Ottimo per fare scherzi e creare scompiglio. In Quest blocca gli avversari per un turno.

Bracciale di perline colorate (al polso)
Può sembrare un semplice bracciale, ma se spezzato rilascerà una cascata di perline che faranno cadere chiunque sia vicino a voi.

Amuleto Homunculus (al collo, sotto la camicia in modo che non risulti visibile)
Amuleto in grado di proteggere, esaudire i desideri o eventualmente attirare malocchio sui nemici. - in filo di caucciù e metallo, indossabile come collana o bracciale; al centro ha una sfera in vetro che contiene foglie di mandragora, petali violacei e radici essiccate. Richiama la leggenda dell'Homunculus, lo spirito domestico della mandragora che si dice possa offrire protezione, fortuna e desideri.
Prima classe: completa.

Seconda classe: Evanesco - Silencio - Muffliato - Expelliarmus.

Terza classe: Reparo.

 
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view post Posted on 18/9/2023, 19:03
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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Toscana ☀️

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Maeko Hasegawa



ps: 178 pc: 103 pm: 108 pe: 9

L’oscurità m’inghiotte con ferocia e io, come una preda ferita e agonizzante, mi arrendo ad essa e mi faccio azzannare. Si nutre di me e nella culla del suo ventre non vedo altro che un sentiero di fiaccole, al di là il nulla. Il mio istinto mi dice di esplorare, andare oltre l’imposizione data dal velo color pece, che mi cela la vista e occulta diverse parti della struttura. Devo affilare gli artigli e squarciarlo.
Per assecondare questo viscerale desiderio libererei la bacchetta dalle pieghe dell’abito dov’è riposta, la stoffa ormai mimetizzata con l’ambiente. La impugnerei con la mano dominante, tendendo bene il braccio davanti a me. Nella mente si materializzerebbe una calda sfera di luce, le sfumature aranciate e rosse del fuoco, l’intensità pari a quella di una candela usata per leggere nelle lunghe notti insonni. All’apparenza è debole certo, ma sufficiente a rischiarare ciò che mi circonda senza dare eventualmente troppo nell’occhio.
«Lumos!» la formula è piuttosto basilare, senza fronzoli linguistici complicati da ricordare. Solo un comando deciso, preciso, pronunciato a bassa voce – non voglio essere udita da orecchie indiscrete. Questo uscirebbe dalla mia bocca, nient’altro. Creata la piccola breccia nel buio, sarebbe mia premura muovere i primi passi e andare in avanscoperta nell’ignoto. Il fuoco fatuo, intanto, torna da me e mi precede. Schizza su per le scale che portano al piano superiore e svoltando a destra, posso intravederlo con chiarezza dalla mia posizione. Mi guardo attorno per accertarmi di essere completamente sola, preparandomi a decidere la prossima mossa: seguire il mio presunto Cicerone, oppure abbandonarlo una seconda volta? Non so dove voglia condurmi ora, ma il solo fatto che si sia allontanato anche lui dalla confusione della festa mi sprona a dargli fiducia. Curiosa imbocco io stessa la scalinata, al mio passaggio carezzo il legno che l’affianca. Gradino dopo gradino cerco di mantenere il suo ritmo, non voglio certo perdermi nell’immensità di quel luogo. Mi lascio alle spalle l’area più spettrale della Villa, che mi soffermo a scrutare per un istante assottigliando le palpebre, lo ammetto. La speranza, ovviamente, è quella di raggiungere l’eterea guida. Percorro il corridoio in cui mi ritrovo lentamente, con circospezione, ispezionando ogni angolo per capire dove sono finita. Mi soffermo sulle varie porte che adornano la parete – aperte o chiuse che siano –, finché la mia attenzione non viene attirata dalla terza che incrocio sul mio cammino. È spalancata, al di là s’intravede un tavolo ricolmo di oggetti pregiati. Che siano quelli destinati all'asta? L'istinto mi grida con insistenza di entrare e provare a recuperare il Carillon – lì in prima linea – in maniera alternativa, se tale possiamo definirla. E se potessimo davvero risolvere la faccenda più in fretta del previsto? È una prospettiva molto allettante, non lo nego. Non so come, ma il mio pensiero vola ad Alice, la mia socia e compagna di avventure. Immagino sarebbe quasi fiera di me se riuscissi nell’impresa, un piano che solo il nostro lato più sfacciato potrebbe comprendere e arrivare ad architettare in ogni dettaglio. Le labbra per un secondo si curvano, divertite dal quadretto appena dipinto. L’unica cosa che mi blocca è una vocina nella testa che mi sussurra di essere prudente, perché alla fine è strano che sia tutto così in bella vista. È tutto troppo semplice, non credo che il destino giochi a mio favore in modo tanto plateale. La stanza potrebbe essere protetta da qualcosa che non riesco a percepire, magari con un incantesimo? Per stare tranquilla allungo con cautela la mancina verso la soglia. Riuscirà ad oltrepassarla? La mano destra, invece, tiene ancora saldamente la bacchetta. Le dita danzano con leggerezza, i polpastrelli ispezionano lo spazio di fronte a me. Si aspettano di sfiorare barriere immateriali o, nel peggiore dei casi, di essere respinte dolorosamente. Un leggero nervosismo, inevitabilmente, invade il mio corpo e tira i muscoli.

Inventario
Bacchetta (in tasca)

Heart-Attack (trasferita nella pochette datale da Armie): È una scatolina di cartone a forma di cuore, facile anche da portare in tasca. All'apertura rilascia uno scoppio di coriandoli coloratissimi, a loro volta come cuoricini ritagliati; i coriandoli circonderanno chiunque sia vicino, creatura o umano, oscurando la visuale e bloccando per pochi minuti (un turno ongdr). Un elegante diversivo, utilizzabile una volta in Quest, dopodiché la scatola si ricarica da sé.

Maschera dell'Amor Celato (trasferita nella pochette datale da Armie): Proveniente direttamente dal Carnevale di Venezia, l’oggetto è in preziosa ceramica. Si presenta come piccolo portachiavi, ad un colpo di bacchetta diventa una maschera più grande da indossare. Colui che la veste cambierà timbro della voce e risulterà completamente irriconoscibile agli occhi altrui, un'illusione lo farà apparire infatti come un enigmatico, perfetto sconosciuto. L'effetto dura dieci minuti (tre turni in Quest). Dopo l'utilizzo, la maschera torna portachiavi per un tempo di ricarica di un giorno.

Matita Lestorimedio (trasferita nella pochette datale da Armie): Matita in legno di salice, decorata da una semplice scritta dorata che richiama il logo della Gazzetta del Profeta. All’estremità è dotata di una gomma molto delicata: se strofinata sulla pelle umana, può rimarginare – come cancellando – leggere ferite, ad es. piccoli tagli e scottature non estese (dito bruciato), abrasioni come sbucciature. Valida una volta in Quest / Eventi.

Candela Nutcracker (trasferita nella pochette datale da Armie): L'intreccio profumato di ghirlanda natalizia, cespuglio farfallino, rametti di pino e di vischio; la nota arcigna del pungitopo, quella addolcita delle bacche rosse e l'essenza delle noci. Aroma fresco, dolce: evoca cinque soldatini-schiaccianoci, che risponderanno ai propri ordini (in Quest/Eventi due turni).

Collana "Scaglie di Ashwinder" (al collo): Creature notevolmente resistenti al fuoco, gli Ashwinder sono serpenti che nascono da fiamme magiche quando vengono lasciate bruciare senza sorveglianza. Sono creature poco offensive e pericolose, ma da non sottovalutare. Indossando questa collana, si amplifica la forza degli incantesimi di fuoco.
Arsenale Magico
Prima Casse (Completa)

Seconda Classe (Completa, incluso Orcolevitas/Monstrum)

Terza Classe: Reparo, Curo Venenum

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view post Posted on 22/9/2023, 22:38
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Joey Chapman



ps: 169 pc: 88 pm: 123 pe: 10.5

Gli occhi puntati al quadro, invece le orecchie puntate al discorso delle due donne. Era un piano che richiedeva concentrazioni e capacità attoriali: Joey doveva sembrare interessata al quadro, solo che lei non era molto esperta di contemplazione artistica. Però tutto sembrò andare per il verso giusto: le donne continuarono a parlare tra di loro e Vivienne riuscì ad ascoltare il discorso. Quindi gli Ackard erano al verde? Questa era una novità, o almeno nessuno ne aveva fatto cenno fino a quel momento. E cosa significava che tutto quello sfarzo era solo una messinscena? Il castello era stato incantato per sembrare così ricco? Vivienne pensò al Sale Evanescente custodito nella sua borsetta: avrebbe facilmente rivelato la presenza di oggetti incantati. Ma ovviamente era troppo avventato usarlo in quel momento: le loro coperture erano - apparentemente - intatte e dubitava che qualcuna di loro fosse già riuscita a mettere le mani sul Carillon. Meglio continuare ad origliare. Ma il suo piano venne prontamente rovinato. Si girò - allarmata dal rumore di stoviglie accanto a lei - proprio un attimo prima di venire colpita dallo champagne. Sentì gli schizzi sulla pelle scoperta e il sangue gelarsi nelle vene al vedere la macchia sulla gonna del vestito. Questo non sarebbe dovuto accadere! Cioè, a Vivienne non sarebbe fregato nulla: un Gratta e Netta avrebbe facilmente risolto la situazione… ma Joey? Come avrebbe reagito ad una cosa del genere? Di sicuro non bene, ma quanto? Oh no. Ora anche le due donne si erano accorte di lei e le avevano rivolto la parola. Cosa doveva fare? Troppe cose da gestire e poco tempo per pensarci: non poteva rimanere zitta troppo a lungo. « Il mio vestito! Guarda dove metti i piedi idiota! » Decise di non esagerare troppo con gli insulti contro il povero cameriere. Comunque, per lei era esagerato anche il fatto di averlo chiamato idiota, ma era in accordo con il temperamento infiammabile di Joey, e in quel momento l'importante era rimanere nel ruolo. « E non vedi che è pieno di pezzi di vetro? Toglili prima che qualcuno si faccia male. » Continuò verso il povero cameriere. Non era mai stata così autoritaria, era una sensazione strana ma non completamente spiacevole; come se l'atteggiarsi con superiorità riuscisse a darle una sicurezza in se stessa che solitamente non aveva. Per un attimo si stupì di pensare quelle cose, fortunatamente non ebbe tempo per preoccuparsene, visto il problema impellente delle due donne che le avevano rivolto la parola. Si rese conto che poteva sfruttare l'occasione per togliersele dai piedi. « Vi pare il momento? » Urlò, indicandosi la macchia sul vestito. Era pronta a girare i tacchi per andarsene, quando si rese conto che forse stava sprecando un'occasione d'oro per estorcere informazioni da quelle signore. Fece un respiro profondo, come a voler riprendere un certo contegno. « Comunque sì, sono io. E voi, siete? » Continuò, tentando di mantenere una certa irritazione nella voce.
Inventario
Becchetta (in tasca)

Pochette La pochette possiede una chiusura in ottone decorato a sbalzo e una piccola tracolla di stoffa o catenina d'ottone. All'interno è stato praticato un incantesimo di Estensione Irriconoscibile. Disponibile in varie fantasie. Misure: 30-35 cm c.a. di larghezza, 20 cm c.a. di altezza. Southampton, 1912 d.C. Copia. [Possibilità di contenere fino a 4 oggetti di medie dimensioni]

Carillon “Canto della Manticora” Nota per essere una pericolosissima creatura greca con la testa d'uomo, il corpo di leone e la coda di scorpione, si ritiene che essa canticchi dolcemente mentre divora la sua preda. Questo speciale carillon, se attivato, crea una barriera che funge come un'onda d’urto contro tutti gli incantesimi offensivi (tranne i proibiti) per un solo turno. Usabile 1 volta per Quest. (Nella pochette)

Sale Evanescente Boccette di sale colorato; lanciato, si espande come una nube che fa sparire immediatamente nel vuoto tutti gli oggetti non incantati di piccole e medie dimensioni, nell'arco di cinque metri. Dopo un'ora, gli oggetti ricompariranno. Non funziona su porte né su esseri viventi. Un utilizzo. (Nella pochette)

Detonatori Abbindolanti Sono piccoli oggetti dotati di zampette ondeggianti e di un corpo costituito da un bulboso clacson che, se lasciati cadere a terra, scappano via velocemente facendo un rumore assordante, seguito da una notevole fuoriuscita di fumo. Ottimo diversivo in caso di fuga. Distraggono l'avversario per 1 turno. (Nella pochette)

Nanosticca La nanosticca ti farà diventare alto poco più di 30 cm. (Non modifica la forza fisica/magica del pg, diminuisce solo le proporzioni del corpo. Dura un solo turno) (Nella pochette)

Catena della notte Collana viola scuro che rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, durante la notte si nota molto nell'oscurità. (al collo)

Bracciale "Snasi Fratelli" Gli snasi sono creature rinomatamente attratte da tutto ciò che luccica. Questo bracciale è stato creato seguendo i riti degli antichi maghi che traevano la forza e l’essenza delle creature sfruttando le loro ossa e membra per creare elaborati artefatti. La particolarità che lo caratterizza è che il bracciale è montato unendo tutti i più piccoli ossicini di due snasi fratelli, indossandolo si aumenta la propria audacia e fortuna. (al polso)

Bustino di Morgana Rigido e resistente agli urti, impreziosito da fili d'oro e crine di Unicorno che lo rendono elegante. Favorisce la concentrazione e protegge dai veleni. (Indossato)

Arsenale Magico
Prima Classe (Completa)
Seconda Classe (Completa)


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Proroga gentilmente offerta dal Master!
 
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view post Posted on 7/11/2023, 22:16
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Il Fato

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Villa Achard


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Myron Pancras conosce il cuore delle donne e non ha mai lasciato dietro di sé qualcheduna che non fosse rimasta folgorata dal suo fascino. Lo stesso accade con la donna che annusa il giglio, le guance ora colorate da un dolce rossore che le ricorda la sua gioventù; quando i desideri erano tanto intensi da scuoterle le gambe e aggrovigliarle le viscere.
«Sapete, io partecipo continuamente a questo genere di eventi, così spesso da esserne annoiata a volte. Non fosse per la compagnia —e si esibisce in un cenno lieve del capo e in un sorriso frivolo—, sarebbero serate vuote trascorse a osservare il nulla e a spendere per il bisogno di occupare il tempo».
C’è qualcosa di intimo nelle rivelazioni della signora, un’apertura sulla sua vita miserevole che l’aspetto sfavillante nasconde bene. I suoi occhi, del resto, non trasmettono né tristezza né malinconia, ma un’intensa e viva profondità.
«Se è di un aiuto che avete bisogno per aggiudicarvi un oggetto in particolare, Pancras, consideratemi dalla vostra parte» esclama, solenne. «Gli Achard, stasera, vedranno una bella battaglia. Il mio patrimonio è a vostra disposizione». Il suo sguardo brilla di eccitazione. «Saremo amici d’ora in poi e so che saprete ricambiare il favore, a tempo debito».

La luce penetra l’oscurità vischiosa attorno a Maeko, aggiungendosi ai tentativi tremuli delle candele. La decisione è presa, dunque, e la Tassorosso non ha il tempo per tentennare. Nel buio, due occhi la fissano oltre le fattezze storpiate di una maschera che solo alla lontana ricorda un essere umano. È piccola, Camille nel corpo di Maeko, rispetto ai quattro metri esibiti dalla creatura che le sta di fronte. Le lunghe braccia ossute pendono ai lati del corpo, appena visibili dalla mantella che copre il corpo dal collo in giù. Le dita sono grandi, le nocche nodose, il colorito della pelle bluastro. Un foro nel petto di chi ha perduto il cuore, rubato dalle grinfie di chissà chi.
Uno scatto: il Collector avanza verso Maeko, attirato come una zanzara dal pulsare del sangue nel reticolo dei capillari. Poi, il suo sguardo di luce si sposta verso le scale. Non è possibile decifrare cosa stia borbottando —non in quella lingua che incespica sulle note di una putrefazione arrestata sul più bello—, ma scivola velocissimo accanto alla giovane donna, lasciandosela alle spalle. Ora, è finalmente libero e un lauto banchetto l’aspetta a poca distanza dalla prigione di vuoto che lo ha affamato così a lungo.
Le scale, il suo ponte verso la sazietà.

Le maniere di Joey Chapman sono note abbastanza da generare solo una leggera offesa nel duo ciarliero che l’ha riconosciuta. Del resto, entrambe subiscono il fascino della popolarità e l’artista che hanno di fronte ne ha di notorietà. Non sarebbe facile incontrare qualcun altro di altrettanto importante durante la serata!
«Io sono Daphne Price» si presenta la prima, avvolta in un attillato vestito nero, fiera ed affascinante nella sua cotonatura —i capelli bianchi come il ghiaccio, le labbra rosse come il sangue.
«Io, invece, sono Eleanor Williams» fa seguito l’altra, più smilza e più alta ma decisamente meno competente in fatto di eleganza —l’abito di raso rosa e il foulard sugli stessi toni avvolto attorno al collo allungato. «Siamo grandi ammiratrici dei suoi lavori. Siamo state alla sua ultima mostra e l’abbiamo trovata estremamente espressiva».
«Sono d’accordo con la mia amica, ma immagino che stasera non voglia parlare di lavoro» interviene Daphne con intelligenza. «A parte questo incidente, si sta godendo la serata? Non so se è stata informata, ma la sala rossa è dedicata proprio ad arte e colori. Noi non siamo andate, eppure molti ne sono usciti affascinati. Sembra che gli Achard abbiano speso una fortuna per mettere in piedi questo evento. Però, immagino che lei potrebbe avere un’impressione diversa, essendo una professionista».
Elegante certo, ma altrettanto prolissa. Ciononostante, le parole della Price permettono a Joey di individuare un arco velato di colori cangianti, oltre il quale sembra celarsi l’interessante dilemma posto dalle due sconosciute.
«Le farebbe piacere guidarci?»
Eleanor prova a cogliere la palla al balzo.
Con la coda dell’occhio, Joey può cogliere un uomo dall’incedere titubante farsi spazio fin oltre la curva rossastra.

Kerschbaumer ha perso un amico (o un conoscente?), ma ha guadagnato la libertà di esplorazione e la possibilità di tirare un sospiro di sollievo. Per un po’, non dovrà più fingere, modulare i gesti e la voce, tentare di sviare argomenti ai quali non saprebbe rispondere per non conoscere il passato di… se stesso.
«Come procede?» È un ragazzo dai capelli rossi come la fiamma di un Incendio ad approcciarlo presso uno dei tavolini disposti lungo le sale. «Sono Mr. Allister. Non parlare. Parlo io» sussurra senza rivolgergli uno sguardo, muovendo appena le labbra. «Sembra che il carillon sia qui nella villa. Se riusciamo a trovarlo prima dell’asta, potremmo risparmiarci la fatica della corsa all’oggetto». Una pausa. Un saluto e un sorriso all’indirizzo di una coppia sulla sessantina. Parla solo quando è sicuro che non possano sentirlo né vederlo emettere fiato. «Cercate ovunque: nei quadri, nelle porta chiuse a chiave, nell’androne principale, nei vetri, nelle cornici. Spargete la voce tra di voi. Esplorate la casa e arruffianatevi chiunque potete più che potete. Abbiamo bisogno di alleati! Ma siate cauti nello sceglierli: alcuni possono essere spie».
Si congeda con leggerezza, prendendo un bicchiere di champagne dal vassoio di un cameriere di passaggio e avventurandosi nella folla con nonchalance. Dietro Kerschbaumer, il giovane servitore fatica a nascondere un’espressione di disappunto. Sulla destra, una signora in là con l’età alza l’orlo del vestito e s’immerge negli olii di un quadro.

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MAEKO HASEGAWA (x)
Sfuggente, introversa, sospettosa. Non è incline ai rapporti sociali né ai rapporti umani in generale. Preferisce la solitudine e conduce una vita molto ritirata. Non ama avere bisogno degli altri e tende a tenere per sé i propri affari. Le sue relazioni si contano sulle dita di una mano, ma i contatti rimangono radi. Una delle poche amiche che si senta di chiamare tale è Joey Chapman.
Non è una persona che ama l'opulenza, ma non disdegna gli oggetti di valore. Ne possiede alcuni, presi alle aste che sono il suo debole. Ama, infatti, vincere e la sfida all'ultima offerta la entusiasma.
Il suo essere schiva porta spesso gli altri a credere che guardi dall'alto in basso le persone. Raramente parla con qualcuno di sua sponte e, quando sono gli altri a rivolgerle la parola, usa frasi brevi e taglienti —molto incisive— che mettono spesso l'interlocutore in difficoltà.
Veste sempre di nero. Non indossa mai gonne.

Ricordo
Maeko è in una minuscola libreria di Londra, dove vendono prime edizioni di libri spesso introvabili. Ha tra le mani una copia dalla copertina consunta, il cui titolo risulta illeggibile. Le dita lunghe e affusolate sfogliano le pagine con cura per non rovinarne la carta. Il proprietario della libreria si avvicina a lei per elogiare le caratteristiche del libro. Lei lo fulmina con lo sguardo.
«Non c'è bisogno di rendersi ridicolo in un luogo di così grande valore. Lo prendo».
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RICK KERSCHBAUMER (x)
Narcisista, arrivista, incapace di provare empatia per gli altri. Ha bisogno di essere il centro dell'attenzione e di riceverne continuamente, anche a costo di ferire chi finisce per provare qualcosa per lui. Si lascia alle spalle una scia di accoliti adoranti —amici o amanti— per i quali prova un trasporto solo nella misura in cui vuole tenerli legati a sé.
Gli piace apparire, dunque è sempre ben vestito, di solito con abiti sartoriali. Frequenta in pubblico soltanto compagnie scelte, che non lo facciano "sfigurare", perché la vanità gli impedisce di prediligere la qualità sull'apparenza.
Ha moltissime conoscenze, nessuna vera amicizia, eppure è circondato da persone che gli sono dedite e che farebbero qualsiasi cosa per lui, sebbene provino una sorta di rapporto di amore e odio nei suoi confronti.
È incapace di resistere agli oggetti di valore. Partecipa alle aste per combattere la noia e compie acquisti per riempire il vuoto che sente dentro e del quale non si spiega la natura.
Per certi versi, sa essere spietato con chiunque si metta sul suo cammino e gli impedisca di raggiungere i suoi obiettivi.
In società, è amabile con tutti e non c'è esponente dell'alta borghesia che non lo conosca, anche solo di nome. Tutti lo trovano un bel ragazzo con modi garbati e altamente promettente. Il suo fascino ammaliante riesce, infatti, ad avere presa anche sugli sconosciuti.

Ricordo
La figura di un uomo vestito dabbene, con un alto cappello a cilindro e un frac della miglior fattura, cattura la sua attenzione, spingendolo ad affrettare il passo. Una meravigliosa carrozza trainata da Abraxas si allontana, lasciando lo sconosciuto a ridosso di una villa dalla quale provengono le note di un pianoforte e il vociare sommesso di un'adunata festante.
«Buonasera, Sir Waldergrave» saluta con tono formale, puntellato da un tocco di reverenza.
Quello si volta nella sua direzione e lo osserva con curiosità, tentando di riconoscerlo. Rick accenna un inchino in segno di rispetto e gli porge la mano.
«Sono Rick Kerschbauerm. Al vostro servizio!»
Un attimo dopo, Waldergrave sta stringendo la sua mano con vigore. «Oh, il giovane Kerschbauerm! Ho sentito molto parlare di voi. È un piacere conoscervi, figliolo!»
«L'onore è tutto mio, ve lo assicuro. Era tale il desiderio di conoscere l'esimio sir Waldergrave che perdonerete la mia insolenza di presentarmi in questo modo, cogliendovi di sorpresa non appena disceso dalla carrozza».
Le sue parole corronono come miele, vezzeggiando le orecchie del vecchio. Quello è stato l'inizio dei giochi. Una presentazione che gli ha fruttato parecchi galeoni, amicizie di alto rango e una posizione migliore in società.

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MYRON PANCRAS (x)
Naturalmente gentile, esteta, ricco. È schiavo della bellezza in ogni sua forma. Ne rimane incantato come sotto l'effetto dell'Amortentia e l'immediata reazione è il bisogno di possederla. Che si tratti di una bella donna, di un oggetto di valore o di una situazione che rispecchia il culto dell'estetica, Myron passa all'azione ora con un inarrestabile corteggiamento, ora con l'apertura del portafoglio, ora con la sua immancabile partecipazione.
Ha una nomea discutibile nell'aristocrazia britannica, giacché viene visto come un parvenu. Nell'alta borghesia, invece, c'è qualche invidia e qualche dissapore circa il fatto che le sue smisurate possibilità economiche gli permettano di spadroneggiare alle aste.

Ricordo
Un banale giorno di sole può trasformarsi in un'incredibile opportunità, se giunge in un momento propizio. Quando il maggiordomo entra nello studio, annunciandogli che è stata indetta un'asta a Coventry, Myron converte la noia che lo ha assalito per tutta la mattinata in compiacimento. Riesce già ad immaginare l'ennesima vittoria e gli sguardi di disapprovazione dei membri dell'alta borghesia su di sé, dati dalla consapevolezza di essere rimasti indietro mentre lui prosegue con la sua scalata verso la vetta.
«Sei sempre molto prezioso, Peter. Ti ringrazio» risponde, rivolgendosi al maggiordomo. «Sappiamo qualche dettaglio in più?»
«Le mie fonti dicono che varrebbe la pena concentrarsi su un carillon molto antico e altrettanto prezioso, messo all'asta dalla famiglia Achard» confida con aria cospiratrice il servitore.
Un sorriso si apre sul bel volto del ragazzo. «Bene, Peter. Allora, il carillon sarà il prossimo oggetto della collezione» fa Myron con attitudine pensierosa. Poi, rivolge uno sguardo brillante che custodisce tacite promesse al maggiordomo. «Puoi andare adesso».
La porta si chiude. Myron si lascia andare ad un sospiro soddisfatto ad occhi chiusi e a un gemito, come di chi sia pronto ad accogliere un piacere carnale.
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JOEY CHAPMAN (x)
Allegra, solare, divertente. Joey è l'emblema dell'energia e dell'espressione artistica. È, infatti, una curatrice d'arte e si assicura sempre che le mostre da lei gestite abbiano quel non so che in grado di distinguerle dalle altre. Per questo, ama aggiungere pezzi di antiquariato o moderni che mettano in luce le opere attraverso contrasti e richiami.
Il suo difetto principale sono gli scoppi d'ira, che proprio non riesce a controllare. Emergono, di solito, quando non riesce a ottenere quello che vuole. La ragione è probabilmente collegabile all'essere cresciuta in un ambiente privo di affetto, dove le uniche attenzioni ricevute erano quelle materiali. Ha, quindi, sviluppato un attaccamento alle cose che si è trasformato in prepotenza.
Ha molte conoscenze e altrettante amicizie, ma non sempre queste diventano gestibili nel lungo periodo proprio a causa del carattere imprevedibile di Joey.

Ricordo
«MALEDIZIONE!» L'urlo attraversa le fondamenta dell'edificio, scuotendo le pareti che sorreggono i quadri e terrorizzando la ragazza che guarda il viso paonazzo e gli occhi furenti di Joey. «NON POSSO TOLLERARLO!»
Tiene i pugni stretti tirati indietro rispetto ai fianchi e il busto piegato in avanti. È palesemente fuori di sé.
«Joey, può succedere che-» dice la collega in un tentativo di placare l’ira. dell’altra, ma viene presto interrotta.
«No, non può succedere. Quel quadro è mio. Ho pagato per averlo. Non m'importa del rimborso. Doveva essere qui stasera per la mostra e LO VOGLIO QUI».
Nel parlare, raggiunge decibel che nessun essere umano avrebbe creduto possibile uscissero da una creaturina dall'aspetto tanto dolce. Invece, sembra che il color fiamma dei suoi capelli rappresenti un monito a chiunque pensi di lei che non sia in grado combattere le sue battaglie. «Non ci può ripensare all'ultimo momento. Non è professionale. QUEL QUADRO MI APPARTIENE.»
Si riferisce alla decisione improvvisa dell'artista di non consegnare il dipinto per la mostra, nonostante gli accordi presi e le conseguenze legali che ne sarebbero derivate. Joey non riesce a tollerarlo, nonostante si tratti di un quadro marginale che può sostituire con un altro di quelli presenti nel magazzino della galleria. Nonostante riceverà un risarcimento, oltre al rimborso.
La collega rinuncia a calmarla. È palesemente una causa persa.
Joey, infatti, continua a strillare e a tirare oggetti per un'altra ora consecutiva.



Phoebe
Proroghe: 1/3
Assenze: 2/3

Camille
Proroghe: 3/3
Assenze: 3/3

Helena
Proroghe: 3/3
Assenze: 2/3

Vivienne
Proroghe: 2/3
Assenze: 2/3

Proroghe di gruppo: 4/5

Nel caso di ritardi, vi chiedo di comunicarmeli anzitempo via MP.

Per qualsiasi necessità e/o chiarimento, rimango a vostra disposizione.

Scadenza: 13 Novembre

 
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view post Posted on 12/11/2023, 20:54
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Rick Kerschbaumer



ps: 206 pc: 135 pm: 160 pe: 17

Alla fine, il signore - di cui ancora ignorava il nome - si era congedato. Il suo commiato tuttavia era sembrato piuttosto ambiguo - agli stessi occhi della Corvonero. L'ambiguità aveva lasciato nell'animo della Bronzo-Blù una strana sensazione. Chi era quell'uomo? Un amico? Un conoscente del giovane Rick? O un falso amico? Aveva fiutato l'inganno? Era riuscita a non far trapelare nulla? Aveva cercato in tutti i modi di essere il più coerente possibile, di rispettare quella che era la personalità di Kerschbaumer, di non dare alcun appiglio sulla missione in atto.
Un sospiro di sollievo. Doveva fare i conti ancora con una miriade di domande senza risposta. Ma almeno aveva appena guadagnato un momento di pausa. Quasi fosse stata graziata dal Fato, ora poteva concedere a se stessa qualche attimo di sosta dall'interpretare Rick Kerschbaumer. Ma soprattutto adesso aveva la possibilità di andare in giro, di esplorare. Chissà che - nel farlo - avrebbe scoperto qualcosa di importante... O addirittura... addirittura... Il flusso dei pensieri venne interrotto da una voce.
Avrebbe dovuto riprendere ad impersonare chi non era? All'inizio aveva dato per scontato di doverlo fare; eppure si trovò presto a scoprire di dover - almeno per il momento - cambiare rotta. Il ragazzo dai capelli di fuoco - che l'aveva avvicinata e le aveva parlato - non era una persona da cui avrebbe dovuto stare attenta. Non era altri che Mr. Armie Allister. Il Ministeriale. Quello affascinante.
Rimase in silenzio. Si limitò ad ascoltare con attenzione le sue parole. Era così strano fare la parte dell'infiltrata - perché questo, era lei adesso. Somigliava tanto ad una delle migliori pellicole investigative babbane - quelle con un pizzico di spionaggio. Le pareva sempre più di trovarsi all'interno di uno di quei film. Uno di quelli che aveva visto con alcune sue amiche - e che aveva adorato da impazzire!
Un gruppo di giovani protagonisti. Una missione. Imbucarsi ad una festa. Indagare in giro. Recuperare un oggetto essenziale. Un oggetto di grande valore. L'aspetto che però rendeva l'intera situazione un pochino diversa da quelle trame, era di certo la magia. In genere, in quei film non vi era alcuna traccia di magia. Eppure era ciò che in quella Villa sfarzosa non doveva essere dimenticata.
Fornite le indicazioni del caso, Mr. Armie Allister prese in mano un bicchiere di champagne dal vassoio. Poi si allontanò. Il cameriere ne rimase piuttosto sconcertato. Invece Phoebe si sentì piena di incertezze. Bisognava esplorare. In questa fase avrebbe scoperto qualcosa di importante...? O addirittura... O addirittura... Avrebbe scoperto dove si trovava il carillon? Sì. Come aveva sospettato, il Carillon di Hespera era nella Villa. Ma come arrivarci? Da dove partire?
Non poteva sapere se le sue compagne di sventura erano già arrivate al Carillon, non poteva darlo per scontato. Allo stesso modo non poteva avere la certezza di dove si trovassero. In quei pochi istanti sentì di dover dare la priorità alla ricerca del Carillon. Solo dopo averlo trovato, avrebbe potuto cercare le altre. E parlare con loro sul da farsi.
Si voltò. Alla sua destra, una signora anziana alzò il suo vestito e s'immerse nei colori di un quadro.
Nei quadri... Nelle cornici... Nei quadri... Le parole di Mr. Allister fecero eco nella sua testa. Doveva controllare anche nei quadri? Possibile? Per quanto assurdo potesse sembrare, non era certo la cosa più strana a cui si poteva assistere nel mondo magico. Con la magia in fondo si poteva fare praticamente ogni cosa. Persino attraversare un quadro.
Nei quadri... Nelle cornici... Nei quadri... La prospettiva di oltrepassare quel dipinto la incuriosiva, la allettava parecchio. Chissà dove l'avrebbe condotta. Forse ad un passo più vicina all'obbiettivo. A prima vista appariva in quel momento la scelta migliore. Così - attenta a non farsi notare - si diresse anche lei verso il quadro. Era pronta ad oltrepassarlo. Se avesse avuto fortuna si sarebbe avvicinata al Carillon. E forse avrebbe poi avuto la possibilità di confrontarsi con le altre.

Inventario
Bacchetta (in tasca)

Bracciocchio (polso sx)
Bracciale "Snasi Fratelli" (polso sx)
Collana "Scaglie di Ashwinder"(al collo)
Anello "Tentacolo di Graphorn" (all'anulare sx)
Diadema di Veela

In borsa:

Fiala di Intruglio Confondente(x1)
Fiala di Pozione Mors Aparentis(x1)
Fiala di Pozione Rinvigorente(x1)

Nanosticca(x1)
Aerosticca(x1)
Polvere Buiopesto Peruviana(x1)
Sacchetto di Cioccoli Noccioli
Sacchetto di Piperille


Arsenale Magico
Prima Casse (Completa)

Seconda Classe (Completa, escluso Orcolevitas/Monstrum)

Terza Classe: (Completa, esclusi di Proibiti) + Commuto, Floriscus, Folium, Semen

Quarta Classe: Vegetatio

Ravenclaw Prefect | 17 y.o

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view post Posted on 12/11/2023, 20:58
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No rain, No flowers

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Myron Pancras
Helena S. Whisperwind | Tassorosso | 12 anni | I anno

Myron
Il fiore che ho donato alla nobildonna sembra sortire l’effetto desiderato. La signora si apre, confida le sue abitudini e mi offre la sua collaborazione.
Non ho la certezza di potermi fidare di lei. Ma l’ho osservata con attenzione e in genere riesco a comprendere le emozioni delle persone che mi stanno accanto. Il suo tono di voce, i suoi sguardi e il suo atteggiamento mi fanno ben sperare che possa davvero essere sincera, perciò voglio prendere per buone le sue parole.
Dopotutto, è una proposta più che allettante, la sua. Inconsueta, ma molto allettante.
Potrebbe essere verosimile che una donna non più giovanissima, magari sola, non abbia realmente nulla da fare nella vita e di punto in bianco decida di offrire il suo patrimonio ad un giovane affascinante che ha deciso di regalarle le sue attenzioni? Sì, potrebbe.
È chiaro che si aspetta qualcosa in cambio da me e probabilmente quel qualcosa non ha nulla a che vedere coi soldi. Conosce Myron e con ogni probabilità anche le sue smisurate possibilità economiche. E cosa potrebbe offrirgli, per ricevere quel qualcosa in cambio, se non altri soldi con cui lui possa soddisfare la sua sete di potere, piaceri materiali e bellezza?
Mille pensieri mi affollano la mente mentre la ascolto e la osservo.
Se davvero è qui perché non ha nulla di meglio da fare, probabilmente non avrebbe motivo di sottrarsi ad una chiacchierata in mia compagnia, da cui spero possano scaturire informazioni interessanti, oltre che un’utile alleanza.
«Tanta classe ed eleganza non possono che nascondere un animo nobile e generoso.» Poso una mano sulla sua, intrecciata al mio braccio. Nello sguardo, un sorriso complice emerge come tacita promessa di accordo e il capo si inclina appena, riconoscente.
«Saprò come sdebitarmi» aggiungo, rassicurandola. Se me lo permettesse, mi protenderei in avanti, delicatamente prenderei la sua mano a cui avvicinerei le mie labbra senza sfiorarla, e senza smettere di tenere i miei occhi fissi nei suoi.
Essere presente alle noiosissime cene dei nonni Whisperwind con tutti i loro amici e parenti nobili purosangue, sarà pur servito a qualcosa oltre che a farmi annoiare terribilmente. Starmene in silenzio da sola, in disparte, e osservare i gesti e il modo di parlare degli adulti aristocratici si è finalmente rivelato utile a qualcosa. Grazie, mamma, per essere babbana e per avermi garantito una certa diffidenza da parte dei miei cugini coetanei! Altrimenti avrei trascorso il mio tempo a giocare con loro e non avrei avuto modo di imparare così tanto sul mondo dei grandi.
«Mi dica: è già stata qui prima d’ora, Madam? Sarebbe interessante se fosse stata predisposta una sala in cui poter osservare da vicino gli oggetti presenti all’asta, per fare delle scelte consapevoli e organizzare al meglio le nostre mosse.»
L’espressione pensierosa si posa un po’ qua e un po’ là, nell’ambiente circostante all’arco trasparente e alla sua sala poco distante.
«Coi nostri patrimoni insieme potremmo aggiudicarci pressoché tutto. Ma personalmente non è questo che desidero. Immagino che abbia capito che è nelle mie abitudini privilegiare l'eccellenza piuttosto che la mera abbondanza...»
Le lancio uno sguardo d’intesa, che non è altro che una versione elegante e formale di un amichevole occhiolino. Oltre al tono di voce di Myron, ripenso all’espressione brillante che gli ho visto assumere dopo essere venuto a conoscenza del carillon e cerco di riprodurla sul mio -suo- viso.
«Abbiamo qualche informazione sugli oggetti che verranno presentati?»

PS: 139 | PC: 77 | PM: 96 | PE: 4.5
Inventario
Incantesimi
Bacchetta (in tasca)
Legno di Salice, Capello di Banshee e due Petali di Rosa Blu, 10 pollici, Elastica.

Spilla C.R.E.P.A. (appuntata all'interno della giacca, non visibile dall'esterno)

Diadema di Veela (sulla testa).
Un bellissimo diadema proveniente dal tesoro di una veela. Conferisce un fascino più prepotente nei confronti del nemico. Invocando il suo potere blocca l'avversario in quest per un turno. Utilizzabile una sola volta per quest.

Occamy Gonfiabile (nella borsa)
Un uovo di vetro trasparente che contiene la riproduzione di un Occamy. Ad un colpo di bacchetta l'uovo si schiude, l'Occamy di pezza spunta di colpo e si auto-gonfia fino a riempire l'intera stanza in cui si trova, raggiungendo un massimo di 20m di altezza e larghezza. Dopo due minuti si sgonfia e torna nel suo uovo, che si chiuderà di scatto fino alla prossima apertura. Ottimo per fare scherzi e creare scompiglio. In Quest blocca gli avversari per un turno.

Bracciale di perline colorate (al polso)
Può sembrare un semplice bracciale, ma se spezzato rilascerà una cascata di perline che faranno cadere chiunque sia vicino a voi.

Amuleto Homunculus (al collo)
Amuleto in grado di proteggere, esaudire i desideri o eventualmente attirare malocchio sui nemici. - in filo di caucciù e metallo, indossabile come collana o bracciale; al centro ha una sfera in vetro che contiene foglie di mandragora, petali violacei e radici essiccate. Richiama la leggenda dell'Homunculus, lo spirito domestico della mandragora che si dice possa offrire protezione, fortuna e desideri.
Prima classe: completa.

Seconda classe: Evanesco - Silencio - Muffliato - Expelliarmus.

Terza classe: Reparo.

 
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