Imago mortis, Missione ES

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view post Posted on 12/7/2023, 19:59
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Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

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—IMAGOMORTISGazza, vecchio bastardo! Ci fosse stata una singola istanza in cui non avesse fatto incazzare Camillo come una iena disidratata, quasi avrebbe potuto volergli bene. Perché sì. Perché sotto la maschera di quello che doveva fare il tosto per forza, a rischio di esagerare e risultare poco credibile, sotto sotto lo sapeva che si nascondeva l'anima traviata di un potente mematore.
Era qualcosa che si percepiva, che Camillo percepiva, ed io non saprei come spiegarvelo se non dicendo che avvertisse una sorta di risonanza simpatetica. Argus faceva una boiata e di pari modo, l'olandese vibrava all'unisono. Sbrigativamente potrei dirvi che tra colleghi ci si riconosceva al volo e nemmeno starò qui a spendere tante parole per un'analisi dei perché e dei percome si arrivava a diventare attori nel grande teatro delle gherminelle non sollecitate.
Restava quell'amarezza di fondo data dal suo non essere in grado di gestirsi.
In parole semplici: già gli stava sulle palle per il bad trip da ansiolitico – ancora si chiedeva come un ansiolitico potesse mandare nel panico qualcuno, era fatto apposta per evitarlo (ed in realtà, credetemi, era scritto anche nel bugiardino che l'ansia era un effetto collaterale). Poi ci si aggiungeva anche che non sapeva cadere come un vero stuntman.
Pivello.
A Camillo mai era servita una controfigura per lanciarsi e dare un bacetto al suolo, neanche sotto effetto delle maledizioni e delle sostanze piú potenti, ma cascare cosí, come un pero moscio… che imbarazzo.
Un po' Breendbergh si era gettato con lui per attutirgli la caduta, ma le sue braccia esili, almeno stando al giudizio del fato – fato cui piaceva inculcare il dismorfismo muscolare nei suoi fedeli – non bastarono per sorreggerlo. Si promise, mai fosse uscito vivo da quell'ufficio, di diventare la versione al latte di Ronnie Coleman, perché una cosa simile non succedesse mai piú. Già si vedeva imbottito di proteine, creatina ed anabolizzanti, sollevare carichi disumani gridando "LIGHT WEIIIGHT BABYYYY". Ma per sua sfortuna, l'unica cosa che vedeva, nel presente e non nel futuro, era un cristiano steso, orizzontale. Sperava non si fosse fatto niente, ma vi dirò che non ebbe il tempo di accertarsene, se non con una rapida occhiata.
Una voce scintillò lamentosa oltre la port-

Tempo zero. Puntò il legno di salice perché l'estremità piú lontana dalle sue grinfie indicasse il pacchetto di Alprazolam sulla scrivania. Si assicurò di mirare con attenzione, e già che c'era, per dare un contributo all'esecuzione con la sua pura forza di volontà – un po' come mettere i bracci di sicurezza anti-figuracce sulla pista da Bowling, cosí che la palla non potesse mancare i birilli –, nella sua mente immaginò il pacchetto argentato svanire nel nulla piú assoluto, pillole e rimasugli compresi. Solo e soltanto questo, lasciando intatto tutto il resto. Come se premendo un bottone avesse potuto cancellare un elemento fisico, materiale, della Realtà, neanche fosse stato un errore di battitura sul foglio di word quando trollava le piccole medie imprese mandando curriculum-burla per fingere la sua candidatura durante le vacanze. Amava far perdere tempo alle aziende, che volete farci?
Ad ogni modo, tanto per fare un breve riassunto, bacchetta puntata con cura, volontà ferrea, focus sull'obiettivo, iniziò a compiere un movimento circolare con il legno di salice, che si sarebbe ripetuto finché il farmaco e il suo packaging (rimasugli della consumazione compresi) non fossero svaniti per sempre. Nel mentre, non con la voce ma nei suoi pensieri, avrebbe enunciato la formula, rispettando i tempi dell'esecuzione man mano che scandiva le tre fette grammaticali: "E - Va - Nesco".
Potevano dividerlo in quattro sillabe, e invece no, perché in fin dei conti threeee, is a maaaaagic numbeeeer.

Se tutto fosse andato come sperava, ovvero se il pacchetto di medicine si fosse finalmente levato di mezzo, si sarebbe rapidamente ricomposto, concentrandosi su quel disgraziato del guardiano, aspettando l'arrivo di quella figura misteriosa; figura che nella sua testa al momento era solo un suono e non aveva sembianze.
E vi dirò: sperava pure fosse bona, così. Questo dettaglio aveva qualche impatto sull'andamento della missione? Assolutamente no. Ma tanto se doveva arrivare qualcuno a scassare l'unica palla che gli rimaneva, s'era detto, era meglio non fosse una racchia inguardabile, altrimenti ci sarebbe rimasto male. Anzi, non male, di piú.

Ora faccio il punto della situazione, motivo un po' di scelte, per il gusto di dare una logica al Caos che Camillo sparpagliava sulla ricetta di ogni suo malanno, neanche fosse stato prezzemolo.
Non aveva visto Gazza battere la testa, né sentito dei crack onomatopeicamente disturbanti, quindi il suo soccorso passò in secondo piano.
Quando ti veniva affidata una missione cosí importante come quella di recuperare informazioni cruciali su eventi destabilizzanti per la quiete del Castello, magari potenziali minacce alla sicurezza dei suoi abitanti, la premura per il singolo andava a farsi benedire. Era una di quelle decisioni che dovevi prendere istintivamente, senza pensarci troppo, o rischiavi di comprometterne l'esito.
Nel suo modo limitato di vedere le cose, la scena che si presentava ad uno spettatore che non conosceva i retroscena di quanto accaduto in quell'ufficio era talmente destabilizzante – nell'eccezione assurda del termine – da dargli spazio di manovra per rifilargli qualche balla, per giustificarsi e guadagnarsi quantomeno il beneficio del dubbio. Non dico che se qualcuno gli avesse domandato spiegazioni, l'avrebbe certamente preso in parola, ma almeno poteva giocarsi la carta della confusione mentale.
Un blister di xanax, in quell'ottica, avrebbe mandato al demonio ogni sua possibilità di uscirne pulito. E cosí, anche Casey, per colpa della sua bravata, si sarebbe ritrovata sommersa nello sterco di Mooncalf fino agli occhi.
Ma la sua presenza, al di là dei loro trascorsi, era rassicurante per Camillo. Non solo per la carica istituzionale che ricopriva (un Caposcuola che faceva certe bravate? Impossibile da credere), ma anche per il fatto che la conosceva abbastanza bene da sapere che, qualunque cosa stesse facendo, se la stava cavando egregiamente.

Taglio corto e chiudo così: se le cose fossero andate secondo i piani, avrebbe dato tempo al tempo. Tempo a chi stava arrivando di arrivare, tempo a Casey di ultimare ciò che stava portando a compimento. E se il tempo non fosse bastato, avrebbe sicuramente trovato modo per prenderne ancora ed ancora, a costo di rimetterci la propria carriera scolastica. Come si diceva in quei casi? Per un bene superiore? Immaginava fosse quello il suo ruolo all'interno della squadra: disorientare il prossimo, prendersi le mazzate che si meritava e levarsi dalle scatole gonfio come un materasso ad acqua.

CONOSCENZE• I classe
• II classe (completa, senza i proibiti)
• III classe (completa, senza i proibiti)
• IV classe (completa, senza i proibiti)
V classe: Stupeficium e Flagrate

INCANTESIMI CHIARI
I classe: Stupeficium

POZIONI
• Facciamo finta che non le sappia fare, anche se è esperto nel mixare vari tipi di sostanze babbane

VOCAZIONI & ABILITA'
• Borseggiatore (esperto)
• Barboneggiatore (esperto)
INVENTARIOBacchetta
Ciondolo della Fenice: chi indossa questo ciondolo, composto da una piuma di fenice e una sfera molto resistente che contiene sangue di drago ungherese, non viene percepito da alcuna creatura magica nell'ambito di gioco in cui si trova (licantropi trasformati compresi). Ha quindi la possibilità di agire indisturbato eliminando il contatto visivo con le creature magiche. + 3 salute + 9 mana
Anello Difensivo Protegge da danni fisici e incantesimi. Anche da Avada Kedavra, ma poi si spezza. Usabile 1 volta per Quest
Collana con medaglione con incastonata una Gemma di Adularia (+1 PM) {tasca}
Anello dei Gemelli (Casey Bell): due anelli che se portati da due persone particolarmente legate tra loro (amici, fratelli, fidanzati) permettono loro di comunicare anche se non sono vicini, su vasta distanza.
Accessori, cianfrusaglie varie In pratica bigiotteria comprata per strada a pochi spicci, di pessimo gusto perché ovviamente è stato lui in persona a sceglierla
Zainetto
Psicofarmaci assortiti Alprazolam in pastiglie, Escitalopram in pillole, Clonazepam in gocce, un cucchiaio in una bustina. Prescrizione del medico inclusa
Bevande e dolciumi babbani Coca-Cola, un paio di gusti di tè, caramelle e via discorrendo
Coltello Svizzero
Portafortuna vari collezionati durante le sue avventure Roba tipo monetine e pupazzetti, una cravatta orribile (camo) le chiavi dell’auto di un tizio che nemmeno conosce (non ha la patente)
Carta stagnola abbastanza da presumere che abbia intenzione di usarla
PS: 273 • PC: 197 • PM: 218 • PE: 30,5



In sunto, provo a far fare puff agli psicofarmaci (solo quelli), poi attendo che sta bombazza sexy [ti prego Master, non farmi arrivare una racchia, mi sento carico e ho delle pick-up lines di fuoco in canna, è tutta la vita che mi alleno per questo momento] arrivi.
 
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view post Posted on 12/7/2023, 20:09
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—IMAGOMORTISFar cilecca in un momento simile sarebbe stato un disagio. Mi vien da ridere al pensiero del tronfio Caposcuola Grifondoro, tanto serio e scorbutico, che ulula per le artigliate di un gatto indemoniato. Ma a parte questo, lo scomodo incidente sarebbe divenuto ancor più scomodo se nel mentre qualcun altro oltre ai quei due pischelli dell'E.S. fosse entrato in gran sorpresa cogliendoli in fallo.
Tic, tic, tic. Erano tacchetti quelli che sentiva? Una prof? La bibliotecaria? Lucille Darmont?! *Oh, Cielo* si ritrovò a inveire nella sua testa. Il vero disastro non era la potenziale zuffa con il gatto, ma Gazza strafatto e la prova consistente che i suoi spaccini fossero loro.
«Possibile che debba fare così ogni dannata volta? Perché deve ammorbarci con i suoi pianti?»
Non riconobbe la voce, non ancora per il momento. Doveva essere vicina, ma ancora non ne era spuntata nemmeno l'ombra dal corridoio. Dovevano assolutamente far sparire ogni traccia di quel delirio. Pillole di chissà ché sul tavolo, un gatto a mezz'aria, Gazza che scappava dal nulla con la bava alla bocca. Era tutto molto fraintendibile. Beh... insomma. Ciò che avevano fatto era perfettamente deducibile, senza fraintesi.
Armato di urgenza, ma non meno pronto e distratto per questo, considerò utile terminare il prima possibile il progetto che aveva per Mrs Purr. Sebbene sentiva in sottofondo, nelle spelonche del suo cranio, la voce di un probabile Camillo che lo pregava di prendere a calci la gatta nel modo più semplice possibile e di mandarla all'obitorio, il suo amor proprio e la compassione nei confronti di quella povera bestiola che faceva solo il suo lavoro (se solo Julius Marvin e Marcabrù si fossero interessati a lui alla stessa maniera, probabilmente si sarebbe risparmiato un po' di botte in faccia all'orfanotrofio) non gli avrebbero minimamente permesso di dirle nemmeno che era una gatta spelacchiata.
La bacchetta ancora in mano si ridirezionò su Mrs Purr e, sostenuta dall'immaginazione, le avrebbe dato due colpetti leggeri e ritmati in fronte come se fosse stata la pelle di un tamburo. Successivamente avrebbe disegnato un cerchietto su di essa. Gli occhi del Caposcuola già vedevano il pelo schiacciarsi, fondersi e amalgamarsi in lucido vetro, gli arti unirsi e l'intera bestiola raccogliersi su se stessa per assecondare la trasformazione in un globo. Sarebbe stata pari ad una delle sfere di cristallo del Professor Drake, semitrasparente, riflettente e tonda come la sua capoccia di cartomante visionario. Alla fine dell'incanto, la gatta sarebbe caduta a terra da un'altezza abbastanza bassa da non farsi male o rompersi in mille pezzi, e sarebbe rotolata via, con tutta la fortuna del mondo sotto un mobile. Una volta a buon punto con il gesto, Casey avrebbe sfoderato la formula: «Globus Pellucidus Sarebbe stata pronunziata subito dopo il cerchietto, e l'ultima sillaba avrebbe coinciso con un ultimo colpetto sulla testa dell'animale.

A proposito di comicità, sarebbe stato piuttosto buffo se si fossero fatti beccare da una prof. In missione mandati da un prof e sospesi a calci in culo con meno duecento punti a testa da un'altra prof per aver drogato il Guardiano della scuola. Se questo fu il primo pensiero di Casey percependo l'allarme tacchetti in arrivo, il secondo pervenne ripetendosi in testa le parole della tizia. "Ogni dannata volta" e "deve ammorbarci con i suoi pianti", facendo un rapido due più due il soggetto di quelle imprecazioni doveva proprio essere l'impanicato di fronte ai loro occhi. E se Gazza piangeva quando fu trovato, allora... doveva esserci un nesso. Che la tizia fosse invischiata con l'affare tubature? Forse più che una prof era l'idraulico.
Non appena eseguito l'incantesimo, Casey si sarebbe voltato verso l'uscio con l'intenzione solo secondaria di scorgere il volto della proprietaria dei tacchetti. In realtà, l'obiettivo era coprire la fattura che usciva dal cassetto col corpo, afferrarla e sfilarla con cautela al fine che non si strappasse.


CONOSCENZE• I classe
• II classe (completa)
• III classe + proibiti
• IV classe + Circumflamma, Colossum, Mucum ad Nauseam
V classe: Antares, Flagrate, Stupeficium

INCANTESIMI CHIARI
I classe: Ludibrium Speculo, Stupeficium

POZIONI
• Semplici
• Medie + P. Illusione
• Difficili

VOCAZIONI & ABILITA'
• Divinatrice (base)
INVENTARIOBacchetta (Legno di Nocciolo, piuma di civetta bianca, due gocce di sangue di Mooncalf, dieci pollici, flessibile) con Pietra Nera Sconosciuta che amplifica la potenza.
Orecchie Oblunghe: strumento utile per ascoltare conversazioni a distanza. Vere e proprie estensioni di un orecchio, possiedono un lungo filo che può essere comodamente inserito nell'orecchio, permettendo cosi di far udire ogni cosa come se si fosse presenti nel posto dove viene piazzato l'altro capo dell'oggetto. Collocabili anche sotto le porte.
Ciondolo a forma di ape regalatole da Gwen (X)
Anello dei Gemelli (Camillo Breendbergh): due anelli che se portati da due persone particolarmente legate tra loro (amici, fratelli, fidanzati) permettono loro di comunicare anche se non sono vicini, su vasta distanza.
Coda della Kitsune: Si tratta di una pelliccetta, applicabile al mantello o più semplicemente all'abbigliamento scelto; uno dei poteri della Kitsune è quello di creare illusioni e irretire la mente, pertanto questo capo riesce a rafforzare l'esito di incanti illusori e confondenti. Utilizzabile una volta per quest.

TRACOLLA
Pozione dell'Illusione in biofilm.
Pozione Mnemonica in biofilm.
Nanosticca, Gigansticca, Aerosticca.
Scattatempo: una normalissima polaroid che però attraverso una rotellina può essere impostata su “passato” o “presente”. Se usata per immortalare l’ambiente in cui ci si trova, stampa una foto in cui ne mostra la storia attraverso simboli enigmatici che bisogna decifrare.
Attenzione! La macchina tenderà ad incepparsi se si cercherà di andare indietro nel tempo di oltre un anno. (Unicum di Words of Magic).
PS: 306 • PC: 273 • PM: 315 • PE: 36 • PP: 610

 
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view post Posted on 26/7/2023, 18:08
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9qX9KYH

Era il momento di agire ed entrambi lo sapevano.
Quella voce sconosciuta fuori dalla stanza, quel pizzico di mal celata sopportazione, rovinò i loro piani come lampi nel cielo.
Chi era? Chi stava arrivando? Cosa dovevano fare?
I due, coesi, si mossero in azioni differenti che assieme potevano permettergli di concludere la missione nel migliore dei modi.
Il primo ad agire fu Camillo il quale, maledicendo più volte la sua struttura fisica, volse lo sguardo in direzione dei farmaci che aveva fatto ingurgitare al povero Gazza.
Ma chi glielo aveva fatto fare di drogarlo? Quale sfiga più grande poteva esserci nell’incappare in una delle tante controindicazioni dell’alprazolam?
Un colpo di bacchetta e sparì quanto era stato poco prima offerto, tra le lacrime e deliri di Gazza che iniziavano nuovamente a farsi sentire, con un tono di voce udibile anche all’esterno.

-Vi prego, non mi riportate nel buio assordante. Non mi riportate lì.
Non voglio, non voglio, non voglio.-


Lacrime calde e singhiozzi iniziarono ad intravedersi sul corpo dell’uomo, segno evidente che gli effetti del Petrificus stavano iniziando a svanire.
Certo era che in quella condizione Gazza sembrava stesse dicendo qualcosa di concreto, magari utile alla loro ricerca.
Era il caso di cogliere l’occasione oppure era meglio zittirlo e darsi alla fuga per evitare l’incontro con la voce proveniente all’esterno?

Fu proprio nel momento in cui Gazza riuscì a parlare che Casey provò ad eseguire la sua azione.
Una mossa ardita, non priva di rischi, che poteva portare gioia o tragedia.
Destino volle che le capacità del Caposcuola permisero nella riuscita dell’incanto, ma non nelle forme previste dalla sua mente.
Difatti, il gatto che aveva di fronte era un Maine Coon, dalla stazza non propriamente esile e la sfera di cristallo che se ne generò fu grande più o meno come un pallone da calcio piuttosto che come quelle presenti nell’aula di Divinazione.
Questo ovviamente implicò il fatto che la palla non riuscì ad andare sotto il mobile, rimanendo visibile vicino alla scrivania leggermente in movimento, come se il gatto si stesse ribellando a quella trasfigurazione per tornare nella sua forma originale.
Successivamente a quella azione, il Caposcuola, si affacciò fuori dall’ufficio ma non vide nessuno.
Una mossa secondaria, che non gli vietò di raggiungere il suo primo obiettivo: recuperare la fattura.

Se lo studente avesse dato uno sguardo a quanto era stato mal riposto da Gazza nel cassetto, avrebbe notato una fattura emessa da una ragione sociale sconosciuta.
La Flanders & Plumbers di certo non era un’azienda famosa in fatto di idraulica, anzi era del tutto sconosciuta.
Se lo sguardo si fosse fatto più attento su quella fattura di controllo delle fognature, accompagnata da una classica bolla, si sarebbe notato un dato importante, ossia che questa era stata emessa proprio il giorno in cui si erano svolti i noti G.U.F.O. di Patrick Swan.
Cosa voleva dire questo? Che tipologia di indizio poteva essere per loro?
Sulla bolla di consegna, la firma di Gazza sembrava esser come strappata, come se qualcuno lo avesse interrotto.
Tante supposizioni potevano farsi davanti a quei fogli di carta, tante risposte si potevano raggiungere facendo la dovuta attenzione.




Prossima scadenza 08/08 ore 23:59.

 
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view post Posted on 30/7/2023, 18:34
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—IMAGOMORTISCi vuole una mente fina e matura per poter tenere in considerazione i minimi dettagli di ogni situazione ed annesso incantesimo, soprattutto quando è necessaria una certa velocità d'azione. Cosa che ancora, ahimè, Casey non aveva nella sua micragnosa testolina foruncolosa da adolescente.
La gatta era diventata una sfera di cristallo formato famiglia di veggenti. Un lavoro discreto che altri avrebbero potuto apprezzare, ma non lui. Non c'era molta libertà in questioni di tempo nell'adesso, quindi si appuntò mentalmente di fustigarsi in seguito per non aver pensato al dettagliuccio sulla stazza di Mrs Purr.
Certo, c'era da prendere in considerazione che proprio in quel momento Gazza disse qualcosa di molto, molto interessante. Le distrazioni erano su più fronti. «Vi prego, non mi riportate nel buio assordante. Non mi riportate lì. Non voglio, non voglio, non voglio.» Casey registrò quelle parole e fece i suoi collegamenti. Cosa ci poteva essere di così buio ad Hogwarts? La Foresta Proibita? Qualche cella nei sotterranei? O forse ancor più giù, nelle spelonche infernali di Salazar, fra le tubature del castello.
Ad ogni modo, era fatta, e la lancetta dei secondi gli punzecchiava le chiappe per fargli dare una mossa. Veloce si diresse a spiare la tacchettona in arrivo dal corridoio, ma con sua grande sorpresa non vide nessuno. Così, lo sguardo che lanciò a Camillo sarebbe risultato a lui eloquente in seguito ad un ragionamento fulminante. Con voce calma, quasi contenta, gli avrebbe dato la bella notizia; ma l'espressione, a lui unicamente diretta, avrebbe scaturito diffidenza e disperazione da ogni piega del volto.
Casey disse a Camillo: «Gatta sistemata, via libera nel corridoio». Quando in realtà intendeva dire: "l'incantesimo mi è venuto di merda, attento alla palla che fa le fusa. La tizia invece di sicuro si è occultata". Non era sin troppo strano che, non appena Gazza aveva ululato le preghiere, i tacchetti avevano smesso di battere la pietra del pavimento?
Inoltre, quelle poche parole erano un chiaro accordo di scambio di posizioni. Non appena proferite, Casey fece un cenno con capo a Breendbergh, indicando la zona dell'ufficio antistante la porta. Se Tacchetta era invisibile, doveva trovarsi approssimativamente da quelle parti. Lui, invece, dopo aver preso la fattura ed essersi confermato certi ragionamenti, si incamminò verso Gazza, per lasciare libero spazio di manovra al Tasso e per dare ad eventuali spettatori nascosti la falsa idea di credere che non ci fosse nulla di cui preoccuparsi. Allo stesso tempo, sua intenzione era quella di andare ad approfondire le paure di Gazza.
Dando modo a Camillo di dar loro spalle, si sarebbe posto di fronte a Gazza e gli avrebbe afferrato con forza un polso. Decisione o sconfitta, non poteva abbandonarsi alla compassione in quel momento, anche se il tono della voce del Guardiano gli aveva gettato addosso una profonda pena nei suoi confronti. Lo sguardo duro si sarebbe incatenato agli occhi avvolti di pianto dell'uomo traumatizzato; l'espressione seria, di chi non lascia scampo.
«Portaci dove tu sai, altrimenti ti faremo marcire per sempre nel buio assordante.»
Si sentì una merda nel dirlo, ma doveva pur provare. Se davvero quella fattura era del giorno dei G.U.F.O di Swann, allora dovevano muoversi.

CONOSCENZE• I classe
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—IMAGOMORTISSe Gazza aveva tutta quella forza di rompere le palle, significava che stava bene. Almeno a livello fisico. Nessuna lamentela su dolori lancinanti, nessun scricchiolare e scrocchiare di natura anatomica. Camillo tirò un sospiro di sollievo – forse prematuramente.
Aveva parlato di un posto buio e assordante, un luogo in cui non voleva assolutamente tornare. Normalmente la sua affermazione gli avrebbe dato da pensare, ma quello non era né tempo, né luogo, specialmente con Kazej in arrivo. La patata bollente era stata sbolognata ad una persona ben piú competente di lui, cosa che lo tranquillizzò.
Restava in sospeso solo un'altra questione. Fece rapidamente il punto.
Gatta sistemata significava via libera per disintegrare quel postaccio senza assumersi la responsabilità di una bestia sulla coscienza. In piú l'attesa era stata sufficiente e nessuno si era palesato dalla porta, con sua grande sorpresa. Le opzioni erano quindi due:
1) La donna aveva smesso di sentire le lamentele del Guardiano e aveva lasciato perdere
2) La donna si era occultata. Nessun suono di tacchetti, nessuna presenza inattesa e indesiderata all'interno della stanza.
La paranoia lo portò a pensare che l'opzione due fosse quella che si stava verificando e le circostanze non promettevano nulla di buono. Se né lui, né il Caposcuola Grifondoro erano stati in grado di notarla, significava che il suo potenziale magico superava quello dei due studenti. Cosa che non lo stupì, ma lo fece agire in fretta, con l'intento di stanarla. A scontare la propria pena ci avrebbe pensato in un secondo momento.
Ora, per pignoleria, ci tengo a precisare che Camillo nemmeno sapeva quali fossero gli incantesimi appositi che avrebbero potuto dargli una conferma o una smentita riguardo al suo dubbio esistenziale. Nel senso che si domandava se questa fantomatica figura esistesse in quel determinato luogo e in quel determinato momento. L'Homenum Revelio era fuori dalla sua conoscenza e dalla sua portata. Ciò nonostante, metti perché le limitazioni stimolavano la creatività, metti perché a diversi problemi si potevano trovare soluzioni differenti, da tempo ormai aveva abbracciato l'arte dell'arrangiarsi. E si sarebbe arrangiato, con i suoi mezzi.
Mentre il suo partner in crime – stavano effettivamente commettendo una sequela interminabile di crimini – torturava psicologicamente il Gazza Drippato, Camillo si dispose così da dar loro le spalle e fargli da scudo col proprio corpo.
Agì in fretta, senza preavviso, perché il tempo era un fattore cruciale in quel determinato contesto, cercando di non lanciare segnali che avessero potuto anticipare le sue mosse. Si era guardato intorno con una faccia da babbeo, come se nel cervello invece della materia grigia avesse avuto delle nutrie in tutù. Un po' come Vincent Vega, spaesato a casa Wallace. Ma faceva tutto parte della recita ed infatti, con la bacchetta già in mano, si mosse tenuamente ma svelto per lanciare un incantesimo. Un movimento confuso, che non rivelava sin da subito se fosse in procinto di compiere una magia o se fosse semplicemente tarantolato in preda al disagio.
Stese il braccio, ed in maniera repentina iniziò a far roteare il polso con un moto antiorario, in un movimento che ricordava tanto piú il giocherellare nervosamente col legno di Salice che il vero e proprio eseguire un sortilegio come da manuale. Nel tentativo di una potenziale illusione diretta ad un osservatore nascosto, aiutava anche che stesse muovendo il busto placidamente, mentre gli occhi scandagliavano spaesati l'ufficio. Ma sapeva cosa stava facendo e per quanto si fosse sforzato di non dare a bere al prossimo l'esecuzione di una fattura, la fattura la stava eseguendo eccome. Era concentrato. Nella sua testa avevano preso già forma un numero sufficiente – una dozzina, un po' di piú coincidenze permettendo – di piccole bolle, come soffiate da uno di quegli affari babbani, plasticosi e dalla punta circolare, che i bimbi usavano per giocare con il sapone. Ovviamente non avrebbe scagliato a destra e a manca bolle di sapone. Nella sua testa, con voce chiara e altisonante, enunciò la formula con il dovuto accento tonico «Ebùblio». Non verbale.
Impose nell'incantesimo la volontà di generare quante piú bolle gli fosse stato possibile, sacrificando l'effetto ustionante che scatenavano a contatto con la pelle. La sua intenzione, infatti, non era quella di causare danni ad un potenziale avversario, ma di sparare una quantità di piccole sfere traslucide nell'area circostante, così da verificarne il comportamento. Se l'incantesimo fosse andato secondo i piani, avrebbe potuto osservare il modo in cui interagivano con l'aria e con gli oggetti presenti nell'ufficio.
Se anche solo una delle bolle fosse esplosa nel nulla, gli avrebbe permesso di individuare una persona occultata nella stanza. Ma non ci sarebbe stato pericolo che questa si ferisse, perché – ribadisco – aveva sacrificato la qualità distruttiva per favorire invece la quantità.
Ed ecco che Camillo, stando alle regole di questa sua trovata, si sarebbe trasformato in una sorta di ventilatore saponeggiante, che sparpagliava al vento ed in avanti globi pruriginosi in un'area ad ampio cono, area che escludeva sia Casey che Gazza, alle sue spalle, oltre che se stesso. Ma esisteva un secondo motivo per cui aveva scelto di non rendere offensivo quell'attacco, ovvero che era estremamente facile da respingere: se gli si fosse ritorto contro, le conseguenze sarebbero dovute essere minime, trascurabili, per sé e per i suoi protetti.
Con lo sguardo in cerca di segnali della presenza di un intruso, pregò che nessuna delle bolle andasse a colpire una persona nascosta, perché se così fosse stato, si sarebbe dovuto preparare a combattere un nemico ben piú potente di lui. O peggio. Si sarebbe trovato a dover dare delle spiegazioni a qualcuno, cosí da non far saltare la copertura. E vi assicuro che in quel frangente, giustificarsi, era l'ultimo dei suoi desideri.

CONOSCENZE• I classe
• II classe (completa, senza i proibiti)
• III classe (completa, senza i proibiti)
• IV classe (completa, senza i proibiti)
V classe: Stupeficium e Flagrate

INCANTESIMI CHIARI
I classe: Stupeficium

POZIONI
• Facciamo finta che non le sappia fare, anche se è esperto nel mixare vari tipi di sostanze babbane

VOCAZIONI & ABILITA'
• Borseggiatore (esperto)
• Barboneggiatore (esperto)
INVENTARIOBacchetta
Ciondolo della Fenice: chi indossa questo ciondolo, composto da una piuma di fenice e una sfera molto resistente che contiene sangue di drago ungherese, non viene percepito da alcuna creatura magica nell'ambito di gioco in cui si trova (licantropi trasformati compresi). Ha quindi la possibilità di agire indisturbato eliminando il contatto visivo con le creature magiche. + 3 salute + 9 mana
Anello Difensivo Protegge da danni fisici e incantesimi. Anche da Avada Kedavra, ma poi si spezza. Usabile 1 volta per Quest
Collana con medaglione con incastonata una Gemma di Adularia (+1 PM) {tasca}
Anello dei Gemelli (Casey Bell): due anelli che se portati da due persone particolarmente legate tra loro (amici, fratelli, fidanzati) permettono loro di comunicare anche se non sono vicini, su vasta distanza.
Accessori, cianfrusaglie varie In pratica bigiotteria comprata per strada a pochi spicci, di pessimo gusto perché ovviamente è stato lui in persona a sceglierla
Zainetto
Psicofarmaci assortiti Alprazolam in pastiglie, Escitalopram in pillole, Clonazepam in gocce, un cucchiaio in una bustina. Prescrizione del medico inclusa
Bevande e dolciumi babbani Coca-Cola, un paio di gusti di tè, caramelle e via discorrendo
Coltello Svizzero
Portafortuna vari collezionati durante le sue avventure Roba tipo monetine e pupazzetti, una cravatta orribile (camo) le chiavi dell’auto di un tizio che nemmeno conosce (non ha la patente)
Carta stagnola abbastanza da presumere che abbia intenzione di usarla
PS: 273 • PC: 197 • PM: 218 • PE: 30,5



Camillo tenta di sparpagliare un po' di bolle (non particolarmente aggressive) in giro per l'ufficio, per osservarne il comportamento. Per la precisione vorrebbe verificare se qualcuna scoppia a caso per aria, il che sarebbe per la sua logica contorta un buon metodo per verificare se qualcuno è presente camuffato da un Seocculto.
Info extra per il master: ho un debole per Ana de Armas. La butto lì, non si sa mai.
 
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view post Posted on 30/8/2023, 07:36
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Nel caos si stavano muovendo, nel caos stavano prendendo nuova vita.
Non se ne erano resi conto, ma dopo aver stravolto Gazza, avevano fatto sparire il gatto e ribaltato l’ufficio riempiendolo di bolle.
L’Ebublio di Camillo fu un idea geniale, ma al contempo caotica.
Centinaia di bolle, si sparsero lungo tutta la stanza senza però rivelare al ragazzo alcuna presenza.
Troppa premura oppure grande bravura di chi li stava osservando? Che poi qualcuno li stava osservando?

Mentre le bolle iniziavano ad esplodere per la fine dell’incantesimo, con dei timidi “pop”, Gazza iniziò a rispondere avventatamente a Casey:

-Dove vuoi che ti porto? Dove? DOVE?
Siete stati voi a mettermi nel buio assordante, voi a staccarmi i capelli. Voi. Voi. VOI.

Che cosa avete fatto eh? Che avete combinato? Dove avete preso quelle tute?-


In un impeto di estremo coraggio, Gazza mise da parte il suo essere codardo per perdere totalmente il senno.
La fine gli sembrava vicina, prossima sulla sua pelle e aveva voluto sfogarsi, attaccare quello che presto sarebbe stato il suo attentatore.
Occhi sgranati, sguardo umido e al contempo dritto verso il coronato, per poi iniziare a gridare.

-SONO QUI! CORRETE SONO QUI! -

In una risata folle, iniziò a muoversi e a muovere quel polso bloccato. Movimenti lenti, ma che al Caposcuola risultò chiaro che iniziavano a prender forza, un vigore che il Petrificus gli aveva inizialmente fatto perdere.
Nel caos si senti nuovamente un lontano sbuffare e il ticchettio di tacchi riavvicinarsi.

-Argus, non mi far venire lì! Stai facendo fin troppo baccano oggi.-




Prossima scadenza 06/09 ore 23:59.

 
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view post Posted on 6/9/2023, 18:47
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—IMAGOMORTISEra come brancolare nel buio. Già di per sé non era semplice parlare con Gazza, figuriamoci se si doveva estrapolare dalla sua memoria i ricordi di un trauma. E per finire, come topping zuccheroso su una base già da diabete, stava in botta pesante. *Che cazzo, Camillo. Che c a z z o.*
A parte il sentirsi profondamente di merda per aver cercato di intimidire un Gazza alla deriva mentale, Cas sentì l'incertezza prendergli le gambe comprendendo che l'Ebublio si era ritenuto pressoché futile. La tacchettina non era in stanza. Forse era meglio, ma sarebbe stato comodo dare un volto a potenziali complici dei Mangiamorte. L'intuito gli diceva che quella c'entrasse qualcosa, come se fosse piazzata lì per tenere a bada Gazza e i suoi lamenti. Per assicurarsi che non parlasse, e che continuasse a svolgere un ruolo chiave in tutta quella storia. Era possibile? O si stava davvero creando una miriade di castelli in aria? Insomma, quando sei in missione tutto è lecito, si era detto. E quella era la prima, da buon diciassettenne non sapeva bene come fare... tutti erano sospetti. Voleva solo fare bene il suo lavoro, sia per orgoglio che per furore. Perché certe scene crudeli della tragedia ad Hogwarts non si dimenticavano tanto facilmente.
Gazza cominciò ad inveirgli contro. Non capiva se si stesse riprendendo dalla dose o se invece stesse cadendo ancor più in grovigli mentali. Invece, senza alcuna ombra di dubbio il Petrificus stava rilasciando il suo corpo dalla gabbia invisibile.
Cas fece un rapido ragionamento. Far finta di essere i suoi aguzzini non aveva avuto granché di risposta, anzi, si era qualificato come del tutto infruttuoso. Forse l'idea migliore era quella di fargli capire che, in un modo o in un altro, erano dalla sua parte.
Gli avrebbe dato un buffetto sulla guancia. Uno schiaffetto, con la mira di farsi sentire ma senza stordirlo; "svegliati, scemo, aiutaci".
«Idiota» gli ruggì addosso. «Noi siamo dei giustizieri, possiamo vendicarti.» Si dava delle arie? Non tanto, sperava che l'allocco rincoglionito dall'alprazolam ci cascasse, di nuovo. «Devi subito dirci dove ti hanno portato e cosa hanno fatto. Altrimenti non solo ti rinchiuderemo, ma tutta la scuola e gli studenti faranno una brutta fine a causa loro se non li fermiamo subito!»
Quante cazzate aveva sparato nella sua vita per uscire indenne da situazioni di merda come quella? TROPPE. Quando si sarebbe dato una calmata? Non era ancora il momento, ed in ogni caso aveva la sensazione che non sarebbe mai cambiato. Chi nasce tondo non può morire quadrato. Soprattutto perché le motivazioni che lo spingevano a mentire, erano ben più grandi di qualsiasi altra volta a cambiare. Avevano la fattura. Voleva osare, restringere il campo delle possibilità. Voleva nomi, magari un volto, magari un possibile luogo.

CONOSCENZE• I classe
• II classe (completa)
• III classe + proibiti
• IV classe + Circumflamma, Colossum, Mucum ad Nauseam
V classe: Antares, Flagrate, Stupeficium

INCANTESIMI CHIARI
I classe: Ludibrium Speculo, Stupeficium

POZIONI
• Semplici
• Medie + P. Illusione
• Difficili

VOCAZIONI & ABILITA'
• Divinatrice (base)
INVENTARIOBacchetta (Legno di Nocciolo, piuma di civetta bianca, due gocce di sangue di Mooncalf, dieci pollici, flessibile) con Pietra Nera Sconosciuta che amplifica la potenza.
Orecchie Oblunghe: strumento utile per ascoltare conversazioni a distanza. Vere e proprie estensioni di un orecchio, possiedono un lungo filo che può essere comodamente inserito nell'orecchio, permettendo cosi di far udire ogni cosa come se si fosse presenti nel posto dove viene piazzato l'altro capo dell'oggetto. Collocabili anche sotto le porte.
Ciondolo a forma di ape regalatole da Gwen (X)
Anello dei Gemelli (Camillo Breendbergh): due anelli che se portati da due persone particolarmente legate tra loro (amici, fratelli, fidanzati) permettono loro di comunicare anche se non sono vicini, su vasta distanza.
Coda della Kitsune: Si tratta di una pelliccetta, applicabile al mantello o più semplicemente all'abbigliamento scelto; uno dei poteri della Kitsune è quello di creare illusioni e irretire la mente, pertanto questo capo riesce a rafforzare l'esito di incanti illusori e confondenti. Utilizzabile una volta per quest.

TRACOLLA
Pozione dell'Illusione in biofilm.
Pozione Mnemonica in biofilm.
Nanosticca, Gigansticca, Aerosticca.
Scattatempo: una normalissima polaroid che però attraverso una rotellina può essere impostata su “passato” o “presente”. Se usata per immortalare l’ambiente in cui ci si trova, stampa una foto in cui ne mostra la storia attraverso simboli enigmatici che bisogna decifrare.
Attenzione! La macchina tenderà ad incepparsi se si cercherà di andare indietro nel tempo di oltre un anno. (Unicum di Words of Magic).
PS: 306 • PC: 273 • PM: 315 • PE: 36 • PP: 610

 
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view post Posted on 6/9/2023, 21:27
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Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

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—IMAGOMORTISLa faccio breve: tutti erano stanchi e avevano voglia di andare a casa. Gazza per primo, visto come era conciato. Un uomo spogliato del proprio onore, terrorizzato, supplicante, ma con un drip che avrebbe fatto diventare verde menta d'invidia Oscar de la Menta – modestamente, per Camillo, e per magra consolazione del guardiano.
Se c'era una cosa che l'olandese non sopportava erano le cose fatte tanto per fare, i lavori fatti male, le imprese compiute con svogliatezza. Sarà stato pur vero che l'Esercito degli Studenti aveva perso un po' del suo fascino, agli occhi nocciola del Tassorosso, ma si era comunque detto "ho servito e sarò al servizio" un po' come se fosse stato sotto il comando della Gran Tavola in John Wick. La missione l'aveva accettata e, come gli aveva ricordato il professor Toobl, lui era lì per proteggere il posto sicuro in cui abitava insieme ai suoi affetti. Ragion per cui, si disse, ogni informazione raccolta gli avrebbe permesso di fornire un quadro della situazione piú dettagliato a chi poi avrebbe dovuto decidere sul da farsi. Ecco perché ci teneva così tanto a concludere quella missione spremendo l'acqua dalle rocce di un deserto arido di informazioni, criptico nella sua essenza. Quando la posta in gioco era così alta – quando avevi vissuto gli orrori di un assedio e non volevi che si ripetesse – sapevi bene che non potevi permetterti di essere superficiale.
E così, mentre Cas faceva il suo dovere per strizzare Gazza con le tecniche gentilmente prese in prestito dalla CIA, a Camillo venne in mente un'idea. Stupida o geniale, ai posteri l'ardua sentenza.
Era semplice: bisognava capire chi era la donna che continuava a fracassare la palla. Se fosse stata una bislacca a caso o un elemento chiave tra i collaboratori dei ciucciaserpenti lo avrebbero anche potuto determinare in un secondo momento. Ma francamente, e lo dico dal profondo del cuore, il desiderio di svelare la sua identità non era più solo una questione di business, ma si era trasformato in una faccenda personale per Breendbergh.
Insomma: promesse, promesse, promesse. E poi? E poi niente.
Le ricordava i suoi insegnanti delle elementari quando questi lo minacciavano di mettergli una nota e poi non gliela mettevano. Perché privarsi di un tale piacere? Perché era una rogna burocratica ed ogni azione formale andava adeguatamente seguita, ma se venivi confrontato davanti a tutta la classe, per una questione d'onore dovevi andare fino in fondo. "E allora mettimela, cosa aspetti?" e da lì non si poteva tornare più indietro, pena la perdita di credibilità. Pena la completa anarchia, in una classe di mocciosi che quando gli davi un dito si prendevano pure anima e scarpe.
Lo stesso principio si applicava a quella signorinella dai tacchetti appuntiti e dalle chiappe pigre.
Camillo non perse un battito e nell'istante in cui lanciò l'ennesima promessa vana, si puntò la bacchetta alla gola – fato permettendo – quasi affacciandosi oltre la porta, ma senza superare la soglia. Una concentrazione ferrea, cristallizzazione di un'esasperazione che partiva dalle viscere e fluiva in tutto il corpo come veleno pompato da un cuore in rivolta. E così, di pari modo, la sua magia sarebbe sgorgata impetuosa attraverso il suo Io, canalizzandosi nel legno di salice e catalizzandosi attraverso la corda di cuore di drago. Voleva far tremare i muri della scuola, spazzar via le decorazioni natalizie. Voleva che tutto il Castello sentisse riecheggiare la sua voce, dai corridoi alle scale, fino alle torri. «Sonòrus» – Non verbale. Perché solo così avrebbe convogliato l'attenzione di ogni singolo umano, quadro e fantasma su quell'atto di sfida, mettendo la signorinella davanti al giudizio dell'intero istituto.
Avrebbe gridato a pieni polmoni, scatenando un dramma uditivo da far rintanare tutti i Mollicci della baracca in qualche latrina marcescente.

«SIGNORA, SI DECIDA A VENIRE, MERLINO VIGLIACCO, QUA C'È UN CRISTIANO CHE STA LETTERALMENTE TIRANDO LE CUOIA! QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE, RIPETO, QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE! CONTINUERÒ AD URLARE AD INTERMITTENZA FINCHÉ NON VERRÀ PER AIUTARCI A PRESTARE SOCCORSO A GAZZA. QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE, RIPETO, QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE! IL CUSTODE È MESSO MALE E HA BISOGNO DI CURE IMMEDIATE CHE NOI NON POSSIAMO FORNIRGLI! QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE, RIPETO, QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE! ARGUS È IN PERICOLO, HA BISOGNO DI AIUTO. QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE, RIPETO, QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE! IL SIGNOR GAZZA RISCHIA LA VITA, NON STA FACENDO I CAPRICCI. QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE, RIPETO, QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE! SIGNORA LA PREGO SI SBRIGHI, IL TEMPO STRINGE. QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE, RIPETO, QUESTA NON È UN'ESERCITAZIONE!»

La litania sarebbe stata la stessa – variazioni su tema in omaggio – finché non avesse visto la donna accorrere sul luogo, e si sarebbe interrotta nel momento esatto in cui fosse arrivata. Salvo che qualcosa o qualcuno non l'avesse interrotta prima. Magari un motivo plausibile per fermarsi, di certo non alla prima sciocchezza. Potenzialmente avrebbe anche potuto continuare ad urlare mentre veniva preso a mazzate.
E vaffanculo alla discrezione: avevano imbastito una copertura a prova di proiettile per la loro missione. Bisognava stanare la fanciulla a tutti i costi. Se il prezzo da pagare era continuare ad urlare come un venditore di Coccobello in spiaggia potenziato dalle anfetamine, l'avrebbe pagato piú che volentieri.
Se tutto fosse filato liscio avrebbero chiarito in un secondo momento, con un volume di voce consono ad una discussione produttiva. O con le pizze in faccia. Stava a lei decidere. Ammesso e non concesso che gli concedesse la grazia e l'incommensurabile dono della sua presenza.

CONOSCENZE• I classe
• II classe (completa, senza i proibiti)
• III classe (completa, senza i proibiti)
• IV classe (completa, senza i proibiti)
V classe: Stupeficium e Flagrate

INCANTESIMI CHIARI
I classe: Stupeficium

POZIONI
• Facciamo finta che non le sappia fare, anche se è esperto nel mixare vari tipi di sostanze babbane

VOCAZIONI & ABILITA'
• Borseggiatore (esperto)
• Barboneggiatore (esperto)
INVENTARIOBacchetta
Ciondolo della Fenice: chi indossa questo ciondolo, composto da una piuma di fenice e una sfera molto resistente che contiene sangue di drago ungherese, non viene percepito da alcuna creatura magica nell'ambito di gioco in cui si trova (licantropi trasformati compresi). Ha quindi la possibilità di agire indisturbato eliminando il contatto visivo con le creature magiche. + 3 salute + 9 mana
Anello Difensivo Protegge da danni fisici e incantesimi. Anche da Avada Kedavra, ma poi si spezza. Usabile 1 volta per Quest
Collana con medaglione con incastonata una Gemma di Adularia (+1 PM) {tasca}
Anello dei Gemelli (Casey Bell): due anelli che se portati da due persone particolarmente legate tra loro (amici, fratelli, fidanzati) permettono loro di comunicare anche se non sono vicini, su vasta distanza.
Accessori, cianfrusaglie varie In pratica bigiotteria comprata per strada a pochi spicci, di pessimo gusto perché ovviamente è stato lui in persona a sceglierla
Zainetto
Psicofarmaci assortiti Alprazolam in pastiglie, Escitalopram in pillole, Clonazepam in gocce, un cucchiaio in una bustina. Prescrizione del medico inclusa
Bevande e dolciumi babbani Coca-Cola, un paio di gusti di tè, caramelle e via discorrendo
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Portafortuna vari collezionati durante le sue avventure Roba tipo monetine e pupazzetti, una cravatta orribile (camo) le chiavi dell’auto di un tizio che nemmeno conosce (non ha la patente)
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Io suggerisco Ana de Armas come prestavolto, ma è anche una questione di gusti!
Scherzi a parte, da considerarsi – neanche a dirlo – tutto al condizionale e placabile in qualsiasi momento, anche se il cretino di Camillo continuerebbe ad urlare pure se venisse strangolato da Gazza in modalità MMA + MDMA.
 
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view post Posted on 11/10/2023, 07:55
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Una serie di azioni e reazioni si stavano concatenando tra di loro.
Nell’insieme, costituivano una storia, una brezza di novità in quell’angusto ufficio, in cui non si riusciva più a cavare un ragno dal buco.

Mentre la richiesta di Casey si fece più docile e clemente, Gazza, oramai nel pieno della sua completa follia, al ricevere il buffetto sul volto, fece sbalzare il Caposcuola lontano da lui.

-SONO QUI! Venite qui!-

Ribadì in visibilio, convinto che quella sua richiesta di aiuto venisse finalmente accolta e che nessuno lo prendesse sotto gamba.
Della storia dei giustizieri, del fatto che loro fossero venuti in soccorso non se ne interessò assolutamente.
Forse sarebbe stato utile un approccio del genere prima e non dopo la sua aggressione.
Uno sguardo perfido si creò sul volto del Guardiano.
Sguardo vispo, luminoso, di chi pensava di aver raggiunto il momento della vendetta, dell’arrivo dei rinforzi, chiamati da Camillo che aveva deciso di cogliere quella problematica come un’opportunità.
Al sentire quell’allarme, dopo circa un minuto, Lucille Darmont, la segretaria scolastica apparì sull’uscio della porta tacchettando trafelata.
Davanti a lei vedeva Casey vicino l’uscio della porta, Gazza che gli gridava contro in una zona più centrale e leggermente defilato Camillo, il quale si interruppe dal fare da allarme vivente. Per fortuna, del gatto, la donna non se ne accorse.

-Argus, sei impazzito?-

Domandò la donna sconvolta.
Non si preoccupò degli studenti, piuttosto della reazione di quell’uomo che non sembrava essere assolutamente in sé.
Probabilmente, se quella questione si fosse protratta nel tempo e la visione della donna fosse stata quella di aggressione del guardiano, la storia sarebbe stata diversa, ma in quel caso i ruoli si invertirono.
Il commento di Camillo era stato preso come un’ allarme, l’atteggiamento di Gazza come quello di chi vuole aggredire uno studente.

-Per piacere, tornate dai vostri compagni.-

Disse in tono perentorio la signora anziana, che non aveva assolutamente nulla di bello se non gli occhiali rosa shocking che indossava.
Facendo uscire i due, chiuse la porta alle sue spalle, lasciando questi fuori, con la fattura e i tanti confusionari discorsi che erano stati affrontati.
Molte domande sarebbero state chiare a loro, molte ipotesi potevano venir fatte.
Cosa era quel buio assordante? Era veramente rilevante per la loro missione? O c’era altro che avevano scoperto che li aveva colpiti maggiormente?
Come aveva fatto Gazza ad essere presente a quei G.U.F.O se poi all’effettivo aveva detto di essere altrove?
In quel marasma, i ragazzi dovevano tornare all’Es per rilasciare il loro report, dopodiché tutti loro avrebbero deciso cosa fare nel prossimo futuro.




Complimenti, la vostra missione si è conclusa.
Vi chiedo la gentilezza di postare la conclusione entro e non oltre il 18/10 alle h.23,59.

Successivamente a questo step è richiesto ad [uno dei due] di rilasciare qui un breve report di quanto accaduto e che vi darà il diritto a ricevere una gratifica da parte dell’Es per quanto fatto.

Qualora ci fossero dubbi, vi invito a contattarmi per Mp senza alcun problema.

 
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view post Posted on 18/10/2023, 21:18
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—IMAGOMORTISAudace, da parte del fato, presumere che non ci fosse niente di bello nella signora Darmont. Il kink per le vecchiette, purtroppo, era qualcosa che non se ne sarebbe andato via con un colpo di spugna dall'animo traviato di Camillo. E poi, una Venere restava tale anche con il passare del tempo. Punti bonus per gli occhiali rosa shocking.
Ok, magari non era Ana de Armas, però insomma, se la sua vecchia fiamma non fosse stata presente e se la situazione non fosse stata l'inferno in terra, un pensierino se lo sarebbe fatto. Avrebbe sfoderato il suo charme, magari; lui era proprio il tipo di ragazzo che piaceva alle nonnine. Neanche sto a raccontarvi i bonus e i malus del non avere la dentiera.
Ad ogni modo, quando la bonazza attempata giunse in loco, Breendbergh smise di gridare come un disperato. Diede due colpi di tosse a vuoto per schiarirsi la gola e studiò la figura della signora Darmont.
Era la segretaria a scardinare gli zebedei, quindi. Era stata lei sin dall'inizio.
Quasi gli venne da ridere pensando alla faccia tosta che stava sfoggiando in presenza sua e del Caposcuola Grifondoro; fino a quel momento, pareva essere perfettamente conscia del fatto che Gazza fosse… strano. Strano, sì, traumatizzato. Ed ora, ora che era in presenza di testimoni, gli domandava "se" fosse impazzito.
La faccenda puzzava piú di Gazza stesso, e quasi gli venne voglia di sollevare un polverone. Poi razionalizzò la faccenda e ci mise poco a capire che anche per loro era meglio fare buon viso a cattivo gioco.
Per ora, l'obiettivo principale, non era soccorrere un Argus tutt'altro che collaborativo: dovevano tornare a fare rapporto. Discutere la questione e mettere in salvo le informazioni di cui erano entrati in possesso. In piú, si disse, fare casino avrebbe destato sospetti; pareva che la fortuna li avesse favoriti nel passare dalla parte delle vittime.
«Stai bene?»
Quando vennero cacciati fuori dall'ufficio – perché tanta fretta di chiudersi dentro con il custode, quando in tre avrebbero potuto portarlo in infermeria piú facilmente? – dovette trattenersi dal tirare un Verto Lucidus a sorpresa alla porta e spiare quanto stava accadendo all'interno. Farlo gli sarebbe costato la copertura. Strinse i denti e rimise in ordine le proprie priorità. Avrebbe fatto il bravo.
Usciti vivi da quel tugurio, guardò Kazej, con la sua solita espressione da i maghi sono proprio dei disabili, i magonò pure. La conosceva bene perché l'aveva vista mille volte. Era certo non avesse potuto scordarsi il mix di significati che si portava appresso: qua c'è sicuramente qualcosa sotto; alla meglio stanno facendo cose vietate ai minori di diciotto; alla peggio la vecchia strega lo sta massacrando; sono affari nostri? no.
Fece spallucce.
«Diamocela a gambe» Suggerì, prima che la ruota girasse a loro sfavore e partisse una sparatoria, perché magari Lucille sarebbe uscita per scuoiarli, perché magari chissà chi sarebbe potuto sopraggiungere a testimoniare contro di loro.
Ed in spirito di amicizia, fece cenno di incamminarsi verso le scale che conducevano al terzo piano, lasciando Gazza in pasto alla bislacca succulenta.
«Chiudiamo questa faccenda, come prima cosa». Disse, salendo il primo gradino.
Qualche passo piú avanti aggiunse con leggerezza.
«Poi se ti va prepara passaporto e un bagaglio al volo. La pizza piú fake di sempre ci attende». Concluse, con quell'aria di chi sapeva che tra smaterializzazioni e prenotazioni di voli da mobile, avrebbero potuto fare andata e ritorno verso e dall'Italia prima che facesse buio. Così, giusto perché gliel'aveva promesso: se fossero usciti vivi dall'ufficio, un salto dallo Sciamano era obbligatorio. In piú sarebbe stato divertente formulare le ipotesi peggiori davanti a pane, pomodoro e mozzarella.
Zaino in spalla, s'abbassò gli occhiali a cuore a coprire gli occhi e tornò a godersi la vita, in tutta la sua stupefacente assurdità.

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• II classe (completa, senza i proibiti)
• III classe (completa, senza i proibiti)
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view post Posted on 20/10/2023, 22:15
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—IMAGOMORTISUscì da quell'ufficio con un enorme senso di frustrazione e di rammarico addosso. Ce l'aveva a morte con tutti. Con i mangiamorte, con quella cessa della Darmont, con Gazza, con Camillo e con se stesso. Se la donna non avesse chiuso la porta dopo averli cortesemente invitati ad uscire, probabilmente lui se la sarebbe sbattuta alle spalle. E mentre camminava, fuorioso come una faina a cui hanno cerettato il pelo, dando la schiena al compagno di missione, elencava nella sua testa i motivi per cui odiava tutti.
I mangiamorte perché erano dei pezzi di merda che uccidevano apparentemente per gioco.
La Darmont perché si era intromessa, e l'idea che trovasse la Mrs Purr palla di cristallo gli faceva bruciare la bocca dello stomaco.
Gazza perché in fondo in fondo era un coglione, era odioso da morire e si meritava di essere picchiato a sangue con una spranga di ferro.
Camillo perché aveva dato chissà quale droga al loro obiettivo rovinando tutto.
Se stesso perché aveva fallito.

Camillo parlava. Lo ascoltava a malapena, la sua voce come il ronzio di una mosca che lo seguiva incessantemente perché aveva pestato una cacca di cane. A un tratto Cas si fermò, arrestando il suono rabbioso dei passi che sbattevano indignati contro la pietra del pavimento del corridoio.
«Chiudiamo questa faccenda, come prima cosa.»
Infila una mano nella tasca della divisa e tira fuori la fattura. Fissò i numeri della data, carbone su carta, pollice ed indice stretti. La mano prese a tremare e il respiro a fluire dalle narici come lingue di fuoco.
«Poi se ti va prepara passaporto e un bagaglio al volo. La pizza piú fake di sempre ci attende.»
Cas si voltò di scatto verso il Tassorosso. Il volto neutro e le pupille fisse in quelle di lui. Il desiderio latente di tirargli un pugno venne soppresso completamente di fronte alla possibilità di evirarlo in terra straniera.
Solleva lo scontrino e glielo sventolò sotto il muso.
«Se questa è solo una stupida fattura, allora sta mentendo.» Con un cenno furioso del capo indicò il posto da cui sono venuti, ormai nascosto dall'angolo del corridoio. Si morse la lingua, non poteva parlar di fuori dalla Stanza delle Necessità. Però immaginava che, se i suoi ragionamenti erano corretti, quelle tubature dovevano essere la chiave dell'arrivo dei mangiamorte nel castello. E Gazza, tanto terrorizzato dal buio infernale, doveva essere stato imprigionato da qualche parte. Se era stato visto gironzolare davvero per il castello, allora qualcuno aveva preso le sue sembianze.
«Andiamo dove ti pare, se resto ancora qui ti prendo a calci nella gonade che ti è rimasta.» Rispose a Camillo. Non potevano parlare lì, e lì non poteva neppure pestarlo.

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• II classe (completa)
• III classe + proibiti
• IV classe + Circumflamma, Colossum, Mucum ad Nauseam
V classe: Antares, Flagrate, Stupeficium

INCANTESIMI CHIARI
I classe: Ludibrium Speculo, Stupeficium

POZIONI
• Semplici
• Medie + P. Illusione
• Difficili

VOCAZIONI & ABILITA'
• Divinatrice (base)
INVENTARIOBacchetta (Legno di Nocciolo, piuma di civetta bianca, due gocce di sangue di Mooncalf, dieci pollici, flessibile) con Pietra Nera Sconosciuta che amplifica la potenza.
Orecchie Oblunghe: strumento utile per ascoltare conversazioni a distanza. Vere e proprie estensioni di un orecchio, possiedono un lungo filo che può essere comodamente inserito nell'orecchio, permettendo cosi di far udire ogni cosa come se si fosse presenti nel posto dove viene piazzato l'altro capo dell'oggetto. Collocabili anche sotto le porte.
Ciondolo a forma di ape regalatole da Gwen (X)
Anello dei Gemelli (Camillo Breendbergh): due anelli che se portati da due persone particolarmente legate tra loro (amici, fratelli, fidanzati) permettono loro di comunicare anche se non sono vicini, su vasta distanza.
Coda della Kitsune: Si tratta di una pelliccetta, applicabile al mantello o più semplicemente all'abbigliamento scelto; uno dei poteri della Kitsune è quello di creare illusioni e irretire la mente, pertanto questo capo riesce a rafforzare l'esito di incanti illusori e confondenti. Utilizzabile una volta per quest.

TRACOLLA
Pozione dell'Illusione in biofilm.
Pozione Mnemonica in biofilm.
Nanosticca, Gigansticca, Aerosticca.
Scattatempo: una normalissima polaroid che però attraverso una rotellina può essere impostata su “passato” o “presente”. Se usata per immortalare l’ambiente in cui ci si trova, stampa una foto in cui ne mostra la storia attraverso simboli enigmatici che bisogna decifrare.
Attenzione! La macchina tenderà ad incepparsi se si cercherà di andare indietro nel tempo di oltre un anno. (Unicum di Words of Magic).
PS: 306 • PC: 273 • PM: 315 • PE: 36 • PP: 610



Grazie mille per l'avventura c:
 
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25 replies since 9/2/2023, 13:08   733 views
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