| Mi ritrovo improvvisamente interdetto dalla sua affermazione riguardo Miss Grifondoro e l’associazione che ne ha tratto col rapporto che ha con sua madre, ma non lo do a vedere. Ho timore di cosa potrebbe venire fuori se le chiedessi perché ha appena messo a paragone le due situazioni. Ricordo vagamente dal suo ultimo compleanno che non ha un bel rapporto con sua madre. Considerando che io con la mia a malapena scambio il buongiorno quando sono a casa, penso di non essere la persona più adatta ad affrontare l’argomento. Altrettanto, non avendo mai dato peso e fiducia alle amicizie, non potrei capire perché la fanno tanto lunga lei e la principessa dei Grifi. Dunque, ignoro l’osservazione. Resto immobile, sul viso la solita espressione indecifrabile, carica di indifferenza; disteso sul prato a fissare il movimento delle nuvole. Già che cercare di calmare i pensieri riguardanti i compiti è faticoso, mi ci manca solo ritrovarmi a psicanalizzare Alice Wagner. Oltretutto, dopo il momento di panico per quel suo regalo quasi rotto, mi sento stanco. Più passa il tempo, più mi rendo conto che innamorarmi di Megan è stato facile e inevitabile perché, rispetto alle interazioni che ho con il resto del mondo, lei non mi ruba energia, me ne infonde. L’ansia sociale, la scarsa capacità di gestione delle emozioni e l’inguaribile pessimismo mi hanno sempre portato a giudicare le persone con severità e a tenermi a debita distanza. Non aspettarmi nulla, non volere nulla, mi rende più semplice l’esistenza, perché in automatico non mi sento in dovere di rispettare delle aspettative comportamentali. Essere me stesso con chiunque non ha mai portato a nulla di buono e mi sta bene non piacere, rientra nel mio personale concetto di vivere una vita facile da sostenere. Una personalizzata selezione naturale. Però, si dice che gli esseri umani siano creature sociali e sentirsi soli e al contempo senza alcuna voglia di sopportare le persone è strano, un paradosso; capire, anche prima di Megan stessa, che fossimo fatti l’uno per l’altra è stato, in un certo senso, provvidenziale. Sopperisce alla mia stupida natura umana sociale in contraddizione con il mio essere. E lontano da lei sono come un cellulare scarico senza caricatore e presa di corrente. Con lei mi diverto e sto bene, come con nessun altro, e sono felice come da solo non potrei essere mai. Per cui, man mano che elaboro le parole di Alice, mi rendo conto che per me non hanno alcun senso. Se si diverte, non significa forse che sta bene con la rossa? E se sta bene con la rossa, perché non ci sta sempre insieme? L’attrazione fisica può davvero precludere i sentimenti? Per definizione, se ti piace una persona è perché ti piace nel suo complesso, no? L’attrazione fisica non è scatenata anche dai modi di fare e di porsi che le persone hanno l’una con l’altra? E quella è una questione di carattere. Se ti piace il carattere, vai oltre l’aspetto, entri nella sfera delle emozioni. Credo di aver letto degli articoli babbani riguardo la biologia dietro tutto questo casino.
No. Non ha senso. – borbotto tra me e me. Non riesco a fare a meno di stare zitto. Per qualche motivo, ormai sono interessato alla questione. L’arroganza di aver ragione mi impone di esprimere il mio pensiero. Fanculo se si irrita. La verità a volte fa male, ma è decisamente migliore del prendersi per il culo da soli. La percepisco distesa al mio fianco e con lo sguardo rivolto verso di me, ma continuo ostinatamente a fissare il cielo. Se sclera di nuovo non ho intenzione di darle importanza, per cui ho già iniziato un po’ a ignorarla.
Non di tua madre e Miss Grifondoro. Dico della Corvonero. – specifico, visto che in ballo ci sono due argomenti molto differenti tra loro. A meno che non sia stata a letto anche con la principessina, il che renderebbe la questione nettamente più complessa. Una cosa la volta.
Il fatto che ti diverta stare con lei è in automatico qualcosa di sentimentale, altrimenti la ignoreresti e non passeresti il tuo tempo con lei. Ti sei chiesta, almeno, perché ti piaccia?
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