Dentedivipera peruviano
Perù
color rame
creste, corna, zanne velenose
capre, mucche, umani
uovo azzurro screziato
fiamme rosse al V mese
//
Guscio d'uovo di drago come scrigno, custodisce gioielli e oggetti più preziosi, così come anticamente facevano i Draghi. Sul coperchio si trova la riproduzione di un drago dormiente, si anima e morde le dita di chiunque — al di fuori del proprietario — provi ad aprirlo.
guardiatesoro +1 PM
La riserva di Dentedivipera Peruviani è nei pressi di Machu Picchu, tra Ande e foresta Amazzonica; con pochi Dragologi e Draghi, si ritrova un curioso, bizzarro lama — Carmelito — come mascotte: il suo pelo è stato bagnato di pozione invisibile in un incidente e da allora appare e scompare alla vista in più punti.
Gentile Professoressa Walker,
È un estremo piacere poter scriverle a nome dell'associazione Draghi Uniti per il Mondo; il valore più prezioso di questo incontro si esprime con un riconoscimento ben più versatile: adottare un Uovo di Drago non significa soltanto sostenere le nostre fondazioni e le riserve di paese, ma anche entrare in stretto, profondo contatto con Creature mistiche, detentrici di un potere e di una magia universalmente singolare. Con la presente, Le confermiamo l'adozione di un Uovo di Dentedivipera Peruviano — troverà in regalo uno scrigno ottenuto dall'uovo di drago e permeato da sortilegio protettivo. Il mio nome è Dr. Maria Luz Ramiréz, sono Dragologa da circa trenta anni e a dispetto dell'età che avanza, seguo da almeno venti anni la Riserva di Dentedivipera Peruviani con la passione di un tempo e l'attenzione necessaria che ne consegue; mio marito è Carino Ridgebit, un cognome che forse avrà sentito parlare a sua volta e che, in ogni caso, qualsiasi studioso di Draghi potrà ripristinare attivamente alle memoria. Harvey Ridgebit, infatti, è il nonno di mio marito ed è stato il primo Dragologo, in assoluto, a catturare un esemplare adulto di Dentedivipera Peruviano per studiarlo fin nei dettagli. Uno studio che i suoi antenati, e chi con loro, continuano tuttora con diligenza e determinazione, e che ha portato alla fondazione della nostra Riserva. Situata nei pressi di Machu Picchu, la nostra "vecchia montagna" — questo il significato in lingua nativa — sorge a più di duemila metri sul livello del mare, la nostra struttura non necessita di così tanti sortilegi né incantesimi disillusori o protettivi; la distanza dai centri più popolati, la sua peculiare collocazione come quercia incastonata tra un picco e l'altro del sito archeologico di Machu Picchu, e il fatto che sia preservata e occultata da una fitta boscaglia, tutto questo ci permette di agire fondamentalmente indisturbati. Da anni, ormai, viviamo e osserviamo i Dentedivipera Peruviani tra le Ande e la Foresta Ammazzonica: una riserva nel cuore pulsante del Perù, interamente in legno, con sistemi magici di collegamento ai centri cittadini. A malincuore, la nostra riserva non conta moltissimi esemplari di Draghi, ad oggi sono appena dieci, con una crescita che ci auguriamo possa essere sempre più costante. L'adozione di un Uovo appena schiuso, infatti, è quantomai preziosa per sostenere e preservare la specie, tuttora ancora in rischio di estinzione: occorre ritornare a poche pagine, amare e tristi, della storia peruviana e dei Dentedivipera; una storia di per sé malcelata e per nulla lontana nel tempo: a cavallo tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, infatti, i Dentedivipera Peruviani erano particolarmente numerosi, si stimava il raggiungimento di un numero imponente, di almeno cento esemplari tra le lande isolate di Ande e Amazzonia. Un numero di certo imponente, con una conseguente problematica: contenere tutti quei Draghi sembrava difficile e a tempo, è mio dovere morale ammetterlo, non c'erano fondi né sistemi per poter agire come al giorno d'oggi. L'idea di una riserva era quantomai fantasiosa. Così, una discreta comunità di maghi e streghe — tra loro moltissimi Domatori dell'epoca — attaccò i Dentedivipera Peruviani con una e più soluzioni magiche imprevedibili, fino a condurre ad uno sterminio di massa. Una specie troppo numerosa, una situazione troppo pericolosa: prevenire fu la parola chiave, uccidere fu la prassi conseguente. Una vicenda atroce della nostra Storia, una vergogna che tuttora vive e che diventa continuo sprono per fare di più: con i pochi esemplari del tempo siamo risusciti a sostenere la salvaguardia e la vita dei Dentedivipera Peruviani. Ad oggi, le adozioni e l'iniziativa dell'associazione Draghi Uniti per il Mondo rappresentano punti di sostegno e svolta inestimabili, per tutti noi. Un Dentedivipera Peruviano, di per sé, è un Drago estremamente prezioso: è di certo il più piccolo di ogni altra specie, raggiunge appena i quattro metri e mezzo, talvolta cinque, difficilmente di più; pesa molto meno di una tonnellata, ricorda una lucertola di ampie dimensioni. È di un intenso, caldo color rame con striature nere lungo tutto il corpo, puntellato di piccole e acute creste; è dotato di piccole corna e zanne velenose, che richiamano uno dei motivi che spinsero maghi e streghe al loro sterminio nei secoli precedenti. Il veleno delle fauci di Dentedivipera Peruviano, infatti, è estremamente letale: una goccia appena può bruciare piante e terriccio, un morso appena velato può procurare la morte in ogni creatura vivente. Al contatto con la pelle, ad esempio, provoca ustioni, bolle profonde, escoriazioni purpuree e un immenso, fastidioso prurito nei casi più lievi. In effetti, la malattia del Vaiolo di Drago prende il nome esattamente dal veleno dei Dentedivipera Peruviani, in virtù di effetti sorprendentemente simili. Si stima che il primo contagio di Vaiolo di Drago sia avvenuto proprio a causa dello stretto contatto di Dragologi e studiosi di Dentedivipera Peruviani, espandendosi in modo pandemico in tutto il mondo magico. Ad oggi è una malattia più o meno diffusa di maghi e streghe, ma è stato grazie allo stesso Veleno delle zanne di Dentedivipera che abbiamo potuto, proprio in Perù, scoprire la cura e l'antidoto allo stesso vaiolo — tuttora la stretta vicinanza con gli esemplari non è più problematica e il vaccino pozionistico è ormai all'ordine del giorno. A dispetto dell'Uovo azzurro, appena screziato di rifiniture scure, le fiamme dei Dentedivipera Peruviani sono di un brillante, vivace rosso scarlatto, già presenti al quinto mese dalla nascita del cucciolo di Drago. La sua simbologia è così vivida, nell'immaginario Inca, da ripetersi nei racconti di Ande, Amazzonia e Sud America in generale, ad indice di una vicinanza di Dentedivipera Peruviani ben più estesa e numerosa in passato di quanto non possa essere al giorno d'oggi. Si ricordi ad esempio l'amaru, in lingua nativa interpretabile come drago e/o serpente mitico: con due teste, una coda imponente, l'abilità di volare agilmente e di sputare fiamme, è un riferimento tanto leggendario quanto concreto al nostro Drago. Abita sottoterra, sul fondo di laghi e fiumi, e spesso viene rappresentato in disegni con la testa di uccello e il corpo di puma. Si credeva che l'amaru fosse in grado di superare e violare i confini tra regno dei vivi e regno dei morti — una creatura alata al limbo etereo di Cielo e Terra, di Divino e Mortale. La leggenda ha tuttora conferma nel sito archeologico della Huaca del Dragón, chiamata anche Huaca de Arco Iris: la prima parola — huaca — è indice di un monumento religioso che viene consacrato dall'alba dei tempi nella cultura dell'America del Sud. Si collega ad una piramide di medie dimensioni, situata nel Perù settentrionale, nelle vicinanze della città di Trujillo e Chan Chan. Si dice che sia una porta adamantina, sfumata nei colori iridescenti dell'Aldilà, del Mondo Oltre la Porta — spesso è definita dai locali come Reame Eterno oltre l'Arcobaleno, e si narra che sia stata posta lì, sulle nostre terre, proprio da un primo, mistico Drago. Tuttora miti e folklore si congiungono nell'idea che il Guscio di Uovo di Dentedivipera Peruviano sia di per sé emblema di magia potente e bianca, positiva e benefica più di ogni altro manufatto; si realizzano talismani, amuleti, soprattutto acchiappasogni con piume e frammenti madreperlacei di uovo di Drago, e si indossano e sistemano nei punti da proteggere — sul corpo, sul cuore, sui confini di un'abitazione. Avremo modo di parlarne ancor più nel dettaglio, il Perù apre le sue porte arcobaleno.
Nell'attesa di aggiornamenti e di scatti fotografici del Drago adottato, rinnoviamo i nostri ringraziamenti e saluti. Un saluto speciale da parte di Carmelito, il nostro lama di fiducia.
Dr. Maria Luz Ramiréz
Riserva di Dentedivipera Peruviani
Machu Picchu, Peru