Dripping words.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 30/11/2023, 12:10
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
12,018
Location:
Trantor - Settore Imperiale

Status:


Horus Ra Sekhmeth
24 yrs – cursebreaker – early afternoon; portobello road

Anche senza sapere che io ed Alexander condividiamo lo stesso pensiero, comincio a sentirmi un po’ in colpa. L’entusiasmo di mia madre è tale che mi chiedo se la sua nemmeno-troppo-futura delusione possa valere almeno un mese di pace e zero pressing per il matrimonio combinato. Ringrazio che Lex abbia tenuto la recita senza tuttavia scivolare nell’ostentazione e credo che sia giunto finalmente il momento di chiudere questa faccenda il prima possibile.
Lei nel frattempo, ignara, ridacchia.
« Sì, lo so, Horus ha un carattere difficile ed è un po’ musone. E molto permaloso, ma è bravo e dolce. » La sento dire allegramente, come se niente fosse.
Beh grazie, genitrice, ottima pubblicità.
« Mamma, sono dietro di te. » La avviso con le mani nelle tasche dei jeans. Lei sussulta mentre si volta di scatto e mi regala l’ennesimo sorriso della giornata. Era una vita che non la vedevo così e questo non fa che esacerbare la mia colpa.
Non posso però fare a meno di raggiungere Lex e di passargli un braccio oltre le spalle.
« Se non ti dispiace, finisco di fargli vedere Londra. Ci vediamo settimana prossima, goditi il libro. » Faccio per dirottare il mio amico –?– di modo da filarcela (per la seconda volta) via da una situazione scomoda, che lei mi prende per un lembo della camicia e sporge le labbra in un broncio infantile che le è passato sul volto come una nube su una giornata di sole. Quando è diventata così? Non smetto di chiedermelo.
« Puoi anche tornare prima. Con Alex magari. » Rivolge uno sguardo gentile al ragazzo, ma si arrende vedendo la mia espressione seria. Non posso davvero reggere l’ennesimo tentativo di fare leva sulla mia mancanza. Si sporge per darmi un bacio sulla guancia che accetto di buon grado, poi si porta una ciocca rossa dietro l’orecchio. Il sacchetto del mio libro le dondola al braccio.
« Ciao tesoro. » Mi saluta con una punta di tristezza che scompare quando si rivolge al mio presunto ragazzo. « E ciao anche te Alex, spero di vederti presto! »
Con un ultimo cenno della mano si volta e io la osservo andar via e sparire dietro l’angolo, sicuro che la sua passeggiata non sia finita qui, ma che le sia venuta voglia di acquistare qualche altra astrusa pianta da mettere in veranda.
Io sospiro rumorosamente e tolgo il braccio dalle spalle di Alexander, un po’ in imbarazzo. La mia spavalderia, adesso, si è abbassata di tono. Mi massaggio il collo indolenzito, come faccio quando sono in difficoltà.
« Scusami davvero per tutto questo, non volevo metterti in difficoltà. » Dico con sincerità. « Come tutte le madri è fin troppo interessata alla mia vita sentimentale. Glielo dirò, eh! » Mi affretto a chiarire « Ma almeno mi lascerà in pace per un pochino. Almeno fino al prossimo pranzo. » Mi chiedo fino a che punto Lex possa sentirsi sfruttato; poi mi ricordo quanto ha detto sulla propria libertà, sui propri gusti e mi chiedo se quei piccoli contatti che ha cercato siano stati casuali. Sono tentato di chiederglielo e la mia bocca si schiude per parlare. Non mi rendo conto di fissarlo in viso, cercando di decifrare cosa ne pensa. Ha un bel sorriso, questo devo ammetterlo.
Decido di deviare, non so fino a che punto mi sono immaginato le cose ed è sinceramente preferisco evitarmi una figuretta dopo tutto questo. La mia stupidità ha già fatto abbastanza danni, mi rimprovero.
« Dubito che tutto questo sia abbastanza per un pranzo offerto, temo di averti sfruttato. Posso fare qualcosa per… » Le labbra si incurvano in un sorriso sghembo, un brillio illumina i miei occhi. Le dita scivolano giù dal collo, indugiano per un istante tra i capelli alla base e poi la mano si infila di nuovo nella tasca. « …scusarmi? »

– there's an ordinary world somehow I have to find –
Code © HorusDON'T copy

 
Top
view post Posted on 30/11/2023, 13:00
Avatar

Group:
Mago
Posts:
6,492
Location:
Hyperversum

Status:



J4j3yKD

J4j3yKD
In realtà vorresti dire molto altro, ma tra cibo e vino e quel caffè perfetto che vi hanno servito alla fine, i tuoi neuroni perdono mordente.
Una parte di te non vede l'ora di tornare in Van, abbandonarsi all'ondeggiare dolce del tuo letto e restare lì a rigirarti finché la notte giovane non verrà a svegliarti.
Però no.
Sei qui con Horus e Ainsel, la donna che ha appena creduto di aver capito qualcosa in più sul suo figlio.
Non sta a te giudicare un rapporto, meno che meno la quantità di bugie che si può raccontare alla propria madre pur di farsi lasciare in pace. Insomma, a Loreen ne hai rifilate di ogni tipo, è che ci sono cose su cui non te la sentiresti mai di mentire.
Sei anche nato in un clima certamente diverso dal suo, o da quello che aleggia per ora a Londra.
E sorridi quando la donna va avanti a descriverti suo figlio, ed una lenta sensazione di disagio ti attanaglia.
Più ti parla così, più a te viene il dubbio che davvero Horus abbia colto un gioco innocente per trasformarlo in qualcosa di più.
Non vorrai essere in lui quando dovrà dirle — almeno — che non state assieme.
Oddio sarebbe anche carino se fosse il vostro primo incontro, no? Come nei film stupidì in cui una cosa tira l'altra e vent'anni dopo i protagonisti stanno ancora assieme.
Però beh, le vibes sono pericolose con Horus.
Il tuo corpo risponde prima di te, tanto che quando Horus ti abbraccia le spalle ogni tuo movimento si fa naturale. Ti pieghi piano con il busto, la testa a sfiorare la sua ed un sorriso debole ma sincero sulle labbra.
Sono solo gesti, anche se sai che per quanto amore e quanta bellezza ci potrà essere, non ti sorbirai un secondo pranzo nella famiglia di qualcun altro. Non se presuppone incastri sentimentali per i quali non sei pronto.
Non appena Ainsel si allontana, e tu l'hai salutata con l'ennesimo sorriso muto, anche Horus si separa da te.
Forse la conferma a qualcosa che lentamente sei riuscito a capire.
Lui non ha il tuo orientamento, ma spero vivamente che lasciarti sotto quel tipo di riflettore non sia stato voluto, o divertente.
Altri al tuo posto sarebbe furiosi, certamente la bocca dello stomaco ti brucia, ma solo questo.
Solo questo perché non hai certezze, sai solo che — come sempre — tu non trovi senso nel mentire tanto a lungo.
A parte il gioco che gli hai retto, hai detto solo la verità, per tutto il pranzo.

«No io, tranquillo non è un problema» esordisci così, con un tono dolce, in fondo almeno è finita. «Possiamo anche inventarci un momento strappalacrime in cui abbiamo capito che le cose tra noi non avrebbero potuto funzionare-»
E ci pensi veramente, cioè sul serio gli daresti una mano anche in quel senso. Mica lo sai che magari non sei servito realmente al suo coming out timido in famiglia?
«Anche se penso sia più realistico dirle che sono scappato da una relazione stabile...» ammetti in un'alzata di spalle, mentre infili una mano in tasca per tirar fuori lo svapino agli agrumi. Ne prendi una boccata profonda.
«... è molto da me, non sarebbe nemmeno mentire»
Magari non sai se questo sia giusto dirlo, se sia già il momento delle grandi ammissioni, quelle che ti fanno spaventare all'idea di trovare qualcuno che voglia stare con te per sempre, quando ogni giorno sa essere ignoto e diverso.
«Non è vero che scappo, però... diciamo che chi sta con me, è avvisato prima»
Ti si blocca comunque un attimo il cuore in gola, osservi i gesti di Horus, il modo in cui la mano sfiori il collo, l'esatto punto in cui anche tu ti soffermeresti. Cristo, Lex, concentrati.

«Senti, ehm... io comunque non stavo mentendo, a parte la relazione che non abbiamo, tutto quello che ho detto è vero, ma non so tu. Tu sei-?»
Non te li fai mai così tanto gli affari degli altri, ma forse dopo tutto quello che avete messo in piedi, ad una domanda potrà rispondere.
Tanto ti aspetti il "no", perché non sei mai così fortunato.

\: lingua dei segni + voce

alexander hydra - 23. - taurus moon - smiley face

 
Top
view post Posted on 30/11/2023, 13:55
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
12,018
Location:
Trantor - Settore Imperiale

Status:


Horus Ra Sekhmeth
24 yrs – cursebreaker – early afternoon; portobello road

« Stupido. »
Rispondo così alla domanda di Alexander, battendo le palpebre un po’ confuso per un'ammissione che mi è uscita spontanea.
Sostanzialmente sì, è così. Isabella avrebbe detto “stronzo” il che chiaramente è vero solo parzialmente. È che ho un problema con l'empatia: non sono molto bravo a comprendere le emozioni degli altri. O meglio, riesco ad inquadrarle e questo è un dono –credo– che ho sviluppato nel tempo per anticipare le mosse altrui in mia difesa.
Osservo molto e da lì traggo le mie conclusioni. Spesso ci azzecco, ma quando non lo faccio rischio di andare in cortocircuito. Nieve è l’esempio per eccellenza, ma anche Alexander non scherza. Viene in mio aiuto il fatto che sembra assolutamente sincero quando parla e questo è una conferma che mi proviene dalla sua stessa bocca.
Continuo ad osservare curioso e con la testa piegata di lato l’oggetto che sta fumando. Di solito non apprezzo l’odore, anzi, ma questo sa di arancia. È un curioso aggeggio di palese fattura Babbana.
Mi risveglio improvvisamente, di nuovo a disagio.
« A parte questo… » Proseguo a parlare, massaggiandomi gli occhi « Ho il tuo stesso principio. “Non è vero che scappo, solo che chi sta con me, è avvisato prima.” » Ripeto a memoria perché mi ci ritrovo a tal punto da avermi colpito.
Io metto sempre le mani avanti. Forse, però, nel mio caso è vero che scappo; questo però non lo dico.
« Non voglio prendere in giro nessuno. » Chiarisco con tranquillità.
Comunque, sono stupido, ma non così tanto da non capire di cosa sta parlando. Distolgo lo sguardo, pensandoci su. Non ho mai avuto dubbi sulla mia eterosessualità, ma…
Senza rendermene conto mi incupisco e strizzo gli occhi. Mi rendo conto che questo può dare adito a fraintendimenti, così mi volto fingendo di essere attirato da un rumore. Non voglio ricordare. Non voglio ricordare quell’attrazione, quel bacio ai Tre Manici, non voglio ricordarlo. Mi schiarisco la voce, ficcando in un cassetto questo frammento della mia vita che voglio cancellare dal mio cervello. La mente è straordinaria nel rimuovere tutto ciò che può fare male; o almeno, la maggior parte delle volte. E tuttavia, mi sento di ricambiare la stessa sincerità di Lex.
Non è il fatto di aver baciato un uomo, il problema. Il problema era chi era quell’uomo. Ma questo, al momento, non lo sfioro nemmeno col pensiero perché è già chiuso a chiave.
Torno a guardare Alexander, aggrappandomi al suo viso. Mi dispiace sinceramente per il suo improvviso calo di entusiasmo; so che è colpa dell’incontro di mia madre e, forse, anche mia. Del resto, non ha nemmeno risposto alla mia domanda.
« Ci stavo riflettendo perché ho sempre pensato che mi piacessero indubbiamente le donne. Ed è così. »
Indubbiamente.
Taccio per qualche attimo, soprappensiero. Se lui ci provasse e quei contatti fossero stati voluti, io ci starei? Gli scocco un'occhiata veloce.
« Ma sono una persona a cui piace sperimentare. » Alzo le spalle con semplicità e abbozzo un sorriso. Mi spiace, Lex, forse ti aspettavi qualcuno meno superficiale.
Libertino è proprio il termine giusto, Isa.

– there's an ordinary world somehow I have to find –
Code © HorusDON'T copy

 
Top
view post Posted on 30/11/2023, 14:34
Avatar

Group:
Mago
Posts:
6,492
Location:
Hyperversum

Status:



J4j3yKD

J4j3yKD
"Ma—" lo accompagni in quella cosa che ha detto.
Tutti quelli che hai conosciuto, o molti loro, mentre ti baciavano non facevano altro che ripeterti che loro non erano così.
Che era la prima volta.
Alcuni leggermente più aggressivi di altri, ma in fondo li hai sempre capiti.
Questa non è una cosa facile, è un dettame senza regole e nessuno dovrebbe mai essere provato della libertà di viversela come vuole.
Certo finché non si lede brutalmente il prossimo.
Ma quello non si dovrebbe fare a prescindere.
E adesso che Horus si scioglie un po', ti sembra appena di vedergli il cuore battere.
Non per te, non credi, ma esiste.
Esiste nello sguardo che ti nega ed esiste nel contatto che, seppur sciolto, si fa elettrico.
Forse proprio perché nessuno è tenuto a girare con un cartellino identificativo, a volte hai timore a muoverti.
Un paio di volte ti sei preso un pugno nello stomaco anche per non aver fatto niente.
O solo perché il tuo interesse era in qualche modo palese.
Ovvio dal modo in cui guardi le persone dritte negli occhi, con quelle tue iridi di cristallo.
È vero che Horus è bello, ma se qualcuno non ti lascia un segnale chiaro, soprattutto quando estraneo, non ti butti a superare la distanza di sicurezza.
Ecco poi, beh, tu hai avuto la fortuna di non avere dubbi, nè imposizioni.
Sapevi che a piacerti era tutto, senza distinzioni. E negli anni a scuola sei stato amato, ed hai amato ogni corpo possibile, perché era la mente che ti interessava, così come il cuore.
A te però, laddove ad Horus si spegne piano il sorriso, torna quel briciolo di serenità che avevi prima.
Forse perché nel tuo svapino c'è quella cosa che ti fa sempre stare un po' meglio. Forse perché l'aura di pressione si è allontana con Ainsel.
Ora ti addolcisci più di prima, ad Horus sorridi piano piano, e non perdi un secondo nell'ascoltare cosa ha da dirti. Quale intricato dedalo di pensieri si districa quando deve cercare la soluzione a quella nebbia confusa?
Non puoi saperlo, ma puoi sentire come il cuore manchi un paio di battiti.
Gli piace sperimentare.

«Io non penso che tu sia stupido» affermi con convinzione, dondoli con una spalla contro la sua solo per spingerlo e ridere appena di un gesto che — invece — è proprio stupido.
Piccole volute di fumo d'arancio si formano tra voi, ma non annebbiano la vista, restano solo sospese lì a profumare l'aria.
«E—» riprendi questo moto, ironizzando ma con quel fondo di verità. Appoggi la spalla al muretto, in questa via appena più isolata. Ci appoggi anche la testa, ed un tallone ripiegato contro la parete.
Horus continui a guardarlo, sia mai che tu lo perdessi di vista.
«—sperimenteresti con uno come me?» Non sai come il tuo tono si abbassi sempre, tocchi corde più calde, come quando canti.

«Un po' mi piaci, ma non sono un molestatore dei vicoli, sono solo... non lo so, aperto, credo?»

\: lingua dei segni + voce

alexander hydra - 23. - taurus moon - smiley face



Edited by Læx - 30/11/2023, 15:54
 
Top
view post Posted on 1/12/2023, 12:47
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
12,018
Location:
Trantor - Settore Imperiale

Status:


Horus Ra Sekhmeth
24 yrs – cursebreaker – early afternoon; portobello road
Se il suo tentativo è di alleggerire la tensione, Lex ci riesce con un semplice colpetto alla spalla. Io sorrido, scoprendo i denti.
Non capita spesso, anzi quasi mai, che io provi un’istintiva simpatia per qualcuno. Sono sempre stato schivo, restio ai contatti con gli altri. È un retaggio della mia infanzia e che poi mi sono trascinato nell’età adulta. Eppure, paradossalmente, per quanto io sfugga le relazioni, amorose e non, mi ritrovo ad essere circondato da persone che, invece, mi interessano e, ancor più raramente, mi piacciono. Credo sia colpa dell’influenza di Isabella e Ned che mi hanno accolto non appena ho messo piede al Ministero, fresco di master e studi. Non si sono fatti fregare dalla mia rigidità che hanno ben presto imparato a sfottere, facendo leva sulla mia permalosità. Poco a poco, però, mi sono sciolto e mi sono riscoperto molto meno freddo di quanto credessi. Cerco di rimanere sul filo del rasoio perché non voglio vanificare il mio essere andato avanti, non voglio che dei legami mi impediscano di muovermi laddove ho tracciato la mia strada, per quanto nebulosa sia. Sono colori scuri quelli che dipingono i miei cieli, ma qui e là pennellate di colore si intromettono ed il quadro è molto meno cupo di quanto mai avessi auspicato.
Alexander Hydra non è una pennellata: è un intero secchio di vernice, probabilmente lo stesso che quel vecchietto –stento ancora a crederci– ha lanciato contro il muro.
Forse è più una tavolozza piena di colori e più lo guardo, più me ne convinco. È così che mi rendo conto che lui è una di quelle eccezioni per cui, d’impatto, sento il desiderio di dipingerci questo mio quadro.
Tuttavia non mi aspetto di certo che lui si proponga come oggetto della mia accennata sperimentazione. Butto indietro la testa e rido, leggero. Non è una risata di scherno e non c’è imbarazzo nella mia voce; quello è andato disperdendosi una volta messa in campo la sincerità.
Abbassando lo sguardo e notando come si appoggia al muro, mi sorge il dubbio che sia assolutamente serio. Capisco davvero che gli piaccio e inquadro meglio i suoi precedenti gesti in un contesto che nulla ha a che fare con i fraintendimenti. Allora il sorriso si spegne, sostituito da un’espressione indecifrabile e studio il volto limpido, le iridi di un azzurro splendente. Muovo un passo verso di lui e piego, di nuovo, la testa di lato. Lascio scorrere gli occhi sulla sua figura, sulle movenze a cui ora posso credere.
Per un istante, come mi accade in momenti di stasi come questa, torno ad essere il falco che sono. È così che lo guardo.
« Più che molestatore, mi è sorto il dubbio che tu fossi un adescatore. » Dico, arricciando nuovamente il labbro in un sorrisetto sghembo, mentre mi avvicino e gli prendo il mento.
Perché no?
Trattengo volutamente il respiro nel momento in cui azzero la distanza fra noi dopo un ultimo sguardo.
Già, perché no? Puoi resettare tutto.
« Se così fosse… ci sei riuscito. » Sussurro in un refolo caldo all’angolo della sua bocca, gli occhi chiusi.
Anche tu sei bravo in questo, no?
Mi appoggio con l’avambraccio al muro e avvicino le mie labbra con lentezza misurata, mescolando il mio respiro con il suo; sa d’arancio, come immaginavo. Lascio scendere l’altra mano, abbandonando il mento per raggiungere il collo e sfioro con le dita i capelli arricciati.
Il contatto iniziale è sottile, un leggero tocco che ne sfiora a malapena la superficie: un assaggio. Ma non c'è niente di casto quando poi le nostre bocche si uniscono in un gioco di pressioni e movimenti che si susseguono con una naturalezza istintiva, infondendomi il gusto di un’emozione sconosciuta; ogni contatto è, in effetti, diverso dal precedente e la lingua danza una coreografia silenziosa, esplorando confini che mai avrei immaginato di varcare.
Non oggi, almeno.

– there's an ordinary world somehow I have to find –
Code © HorusDON'T copy



Edited by Horus Sekhmeth - 1/12/2023, 14:33
 
Top
view post Posted on 1/12/2023, 17:03
Avatar

Group:
Mago
Posts:
6,492
Location:
Hyperversum

Status:



J4j3yKD

J4j3yKD
Dio, quanto ti piacciono i baci.
Quanto ti fa sorridere che lui venga avanti anche dopo che ti ha dato del— beh qualunque cosa fosse non ha importanza.
In parte perché non lo sei, non sai fare quella cosa di chiedere in cambio un pegno per il tuo amore, o per il tuo corpo.
E diamine se questo è in fermento. La tua pelle quasi velata ed impossibilmente morbida, si fa lava quando Horus muove i suoi passi.
Non è che un sorriso a fior di labbra il tuo, che replichi quando ti parla. Sembra quasi una risata, ma niente che leda l'orgoglio.
Perché giuri che se non è questo l'antefatto al bacio, andrai a prendertene uno tu.
Ma non serve, Lexy.
Non serve perché lui non sta giocando adesso. E cavolo se cambiare registro ora è meraviglioso e facile.
Il sorriso rivela denti pallidi e il profumo d'arancia che ami da morire. Ti alza il mento e la tua impazienza si fa dolce come il miele.
Lo guardi e sai farti appena più serio, ché ti spezza il fiato averlo tanto vicino inequivocabilmente.
«Cazzo, sei un dominante—» i tuoi sono complimenti, solo lusinghe che non frenano il cavalcare veloce dei battiti.
Tu sei complice e vittima, ti piace sottometterti adesso al suo volere, come se non fosse la dannata cosa a cui hai pensato non appena l'hai visto. Cazzo, si, Lex.
Che tanto i respiri non li conti, non conti quanti ne perdi e quanto ti si arrossi il muso nei baci. Chiudi gli occhi, fremi appena le dita ti sfiorano il collo.
Prima docili, si, ma dopo non così tanto. Ma fosse per te potrebbe stringere fino a soffocarti.
Cazzo se ti piace!
Tanto che accogli il bacio in un respiro, in quel piccolo ansimo che gli regali aderendo meglio con la schiena al muro.
Una mano che si arpiona al suo fianco quando tieni stretto il tessuto tra le dita, l'altra che si muove per portartelo più vicino.
Perché, Dio se ricambi. I tuoi baci si fondono ai suoi, alternano dolcezza e morsi. Rubi i suoi respiri come un ladro gentile, solo perché ne ha bisogno per baciarti ancora.
Il tuo corpo è un tempio per ogni viandante, ma si rinnova per chiunque trovi davanti che ti piaccia abbastanza da farti venire i brividi.
Ti si rizzano i peli biondi dietro la nuca, hai la pelle d'oca e non te ne penti.
«Così ti perdono anche quello che non hai ancora fatto» mormori, che il tempo tra un bacio e l'altro non vuoi trovare.
Giochi con lui, il naso a cercare il suo, le dita a stringere di più ogni presa.
Il fuoco che divampa nel bassoventre. Tieniti, Lex!

\: lingua dei segni + voce

alexander hydra - 23. - taurus moon - smiley face

 
Top
view post Posted on 11/1/2024, 12:12
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
12,018
Location:
Trantor - Settore Imperiale

Status:


Horus Ra Sekhmeth
24 yrs – cursebreaker – early afternoon; portobello road
Se mi avessero detto come questa mattinata sarebbe proseguita, avrei pensato fosse assurdo.
Parliamoci chiaro, non che mi dispiaccia.
Un bacio è pur sempre un bacio e, in questi contesti, è ancora meglio soprattutto se dall’altra parte c’è lo stesso trasporto, la stessa capacità di poterne assaporare ogni attimo. Ed Alexander è molto bravo a farlo.
Una prima esperienza, però, è sempre un rischio: puoi ritrovarti con le spalle al muro –come in effetti si è ritrovato Lex– oppure puoi cadere nel vortice della negazione o del malcontento o, ancora, rimanerne soddisfatto abbastanza da pensare: non sarebbe male riprovare.
Non sussulto, né mi ritraggo quando le mani di Alexander afferrano la stoffa della camicia e mi traggono a sé. Non mi accorgo nemmeno che qualcuno ci è appena passato davanti scoccandoci un’occhiata moralizzatrice.
Sono troppo occupato a raccogliere i respiri di lui, a farli miei, a premere il pollice ed indice sulla sua gola senza nemmeno rendermene conto ché quando qualcosa mi piace non faccio caso a come il mio corpo si muove. Per tale motivo, l’avambraccio lascia il contatto con il muro per avvolgersi attorno alla vita di Lex.
È istintivo, come tutto quello che regola momenti come questi.
Dominante.
Strano ma vero, non mi è mai passato per la testa; piuttosto direi che non mi ci sono soffermato proprio col pensiero. Può essere, ma come dicevo, mi è sempre piaciuto sperimentare. Con Nieve succede spesso, ma mi chiedo se sarebbe gelosa nel sapermi baciare qualcun altro che non sia lei. Mi rispondo: “assolutamente no”. Nel nostro patto non è prevista alcuna esclusività ed io, del resto, non lo sarei. Non è al Gattaccio, però, che sto pensando. Non sto pensando a niente, se non alle labbra che carpisco con le mie, all’urgenza con cui mi affretto a spezzare la voce di Lex con un sorrisetto nascosto.
Mordo e accarezzo, lezioso, e non lascio la presa finché non mi ritengo abbastanza soddisfatto da desiderare di fare qualcos’altro.
So perfettamente di essere superficiale ricercando questo tipo di piacere; so altrettanto bene cosa la gente potrebbe pensare nel vedermi passare da una donna all’altra o, in questo caso, intrattenermi anche con un ragazzo. Il punto è che non me ne frega proprio un cazzo di ciò che la gente possa pensare di me. In questa mia libertà vedo uno sfogo che mi permette di soffocare i malesseri della mente con il benessere del corpo e mi sta più che bene.
La sperimentazione cui mi sono abbandonato –questo bacio– è un atto vibrante senza freni o riserve, come fosse un unico atto di ribellione contro la monotonia delle convenzioni.
È un limite varcato che spezza qualsiasi barriera, compresa quella dei pregiudizi.
Non miei, s’intende.
È già successa una volta con…
La mia mente s’arresta e scatta in un meccanismo di difesa che cancella qualsiasi rimando ad esperienze già vissute, trincerandole in un baule dimenticato dagli Dei in fondo a quel che resta della mia coscienza. Torna presente al momento, a come Lex mi bacia e asseconda i miei intrecci, gioca con me.
Ed in un moto di improvviso slancio, abbandono momentaneamente le labbra per scivolare lungo il collo e lambirne una generosa porzione di pelle tra i denti. Non ho bisogno di ragionare se tutto questo mi stia piacendo o meno; è abbastanza evidente per entrambi.
Ciononostante sento di dovermi fermare perché non sono sicuro di voler andare avanti, non qui e forse nemmeno altrove. Almeno per il momento, mi dico non senza una punta di malizia.
Dovrei pensarci un altro po’, sperimentare ancora. C’è però una parte di me che mi dice che non lo rifarei con nessun altro, se non con Lex. Lui, sono sicuro, lo bacerei ancora e non ho problemi ad ammetterlo con me stesso. Forse, mi dirò più avanti, è perché lui ha un che di… speciale, credo? Non posso dire di aver provato attrazione fisica nell’immediato, ma di sintonia sì.
Risalgo sfiorando la linea della mascella, liscia e morbida, con la punta del naso, trovando le sue guance in fiamme. Torno ad appropriarmi della sua bocca, con poco riguardo ma con crescente lentezza fino all’arrestarsi doveroso, ma sofferto cui ci costringo.
« Ed è proprio ciò che dovrai fare… » Mormoro, infine, sigillando un ultimo bacio sfiorandogli il labbro superiore con la punta della lingua.
« Perdonarmi per ciò che non farò. »
Mi ritiro con un ultimo rarefatto respiro, allentando la pressione sul collo e sui fianchi, riprendendo a poco a poco controllo.
Sul mio viso un’espressione sorniona scruta il volto arrossato di Lex.

– there's an ordinary world somehow I have to find –
Code © HorusDON'T copy

 
Top
view post Posted on 11/1/2024, 12:50
Avatar

Group:
Mago
Posts:
6,492
Location:
Hyperversum

Status:



J4j3yKD

J4j3yKD
È vero che tu, su di giri, ci vai in fretta. Ma Horus ci sta mettendo del suo, e sebbene tu sappia - o creda di sapere - dove andrete a finire, ti piace arrivarci con calma. Che poi anche tu sai sorridergli sulle labbra mentre vi baciate, così come ti sfuggono un paio di ansimi ai suoi morsi e tu godi anche così.
Con poco, con quel piccolo camminare in fiamme verso qualunque sia la vostra destinazione, e ti piace non saperlo. E' tremendo calcolare queste cose, no? Ma sì, quando vengono vengono.
Le dita le intrecci trai suoi capelli, ti esprimi in un «Oh—» di pura e sensuale ammirazione.
Che quando ti stringi a qualcuno non ti piace il silenzio, non rende niente piccante come dovrebbe. O forse è perché quando parli tu sai essere ciò che la gente vuole, Lexy.
Sei la preda che a volte resiste, altre volte glorifica il prossimo, perché tu se gli altri sono appagati sei ancora più felice.
Non sei mai stato egoista, ed a volte per sentirti di fuoco ti basta guardare l'effetto che fai a chi ti sta sfiorando.
Adesso quell'ansia che avevi durante il pranzo, la sensazione distopica di essere in un posto sbagliato ed inadatto a te, se la porta via Horus.
Bacio dopo bacio, morso dopo morso. Se anche uscisse qualche goccia di sangue, non gliela recrimineresti, ti lasceresti dissanguare un pochino.
Questo è ciò che sei, ti sottometti per gioco, finché il gioco è qualcosa che ti procura tutti quei brividi di piacere. Un fermento che corre dalla nuca al tallone, e quando Horus ti avvolge un fianco il tuo corpo aderisce completamente al suo, e dio se ci dai dentro con quel bacio.
E darebbe il via ad un moto di desideri e pressioni che sei pronto a spingergli contro, se tu non sapessi già che cosa sta facendo questo ragazzo.
Plachi piano le tue voglie, lo fai sorridendo, forse ti esce una risata cristallina che unisce bene le sue labbra alle tue, ed al contempo le separa.
Avvampi, ma è giusto così, anche se sentirlo sciogliere la presa ti fa perdere un battito, tu non hai rancore. Non sai nemmeno che senso abbia portarne, non se qualcosa di bello te l'ha dato comunque. Va bene essere ingordi, ma non ti puoi proprio dire insoddisfatto.
Certo che le cose che hai immaginato le terrai ben salde in mente per quando sarei nella piccola intimità del tuo van, e dio se ci penserai.

«Ah, non lo so, è così un grande affronto» scherzi imponendo una teatralità ovvia, perché in realtà gli stai sorridendo, arretri quel giusto per appoggiarti al muro, come se ti avesse talmente sconvolto da impedirti di stare in piedi. Ah, poi il tipo che vi guardava lo hai fissato negli occhi mentre Horus ti baciava: hai sorriso anche a lui, sornione. Le fortune non sono di tutti, no?
«Mi chiedo come,—oh— come? Come si fa a fermarsi?» ma ridi, che resti leggero in questo, e torni a gambe dritte, la spina dorsale di nuovo integra ed in grado di tenerti su. Ti avvicini a lui per un bacio lento, tremendamente stupido sulla guancia. Sorridi anche in questo, ti pare, sei felice come un ragazzino. «Ci si becca in giro»

E non suona come una minaccia, tu la pensi sul serio così, che se ci sarà da ritrovarvi, lo farete. Ci penserà il destino per voi. Così ti allontani, lo guardi, gli fai il saluto del cowboy prima smaterializzarti e, beh, cosa dicevamo dell'intimità della tua roulotte? Ah, si, che è meglio insonorizzarla per i prossimi dicei minuti.

\: lingua dei segni + voce

alexander hydra - 23. - taurus moon - smiley face

 
Top
37 replies since 8/8/2023, 11:44   1021 views
  Share