È vero che tu, su di giri, ci vai in fretta. Ma Horus ci sta mettendo del suo, e sebbene tu sappia - o creda di sapere - dove andrete a finire, ti piace arrivarci con calma. Che poi anche tu sai sorridergli sulle labbra mentre vi baciate, così come ti sfuggono un paio di ansimi ai suoi morsi e tu godi anche così.
Con poco, con quel piccolo camminare in fiamme verso qualunque sia la vostra destinazione, e ti piace non saperlo. E' tremendo calcolare queste cose, no? Ma sì, quando vengono vengono.
Le dita le intrecci trai suoi capelli, ti esprimi in un «Oh—» di pura e sensuale ammirazione.
Che quando ti stringi a qualcuno non ti piace il silenzio, non rende niente piccante come dovrebbe. O forse è perché quando parli tu sai essere ciò che la gente vuole, Lexy.
Sei la preda che a volte resiste, altre volte glorifica il prossimo, perché tu se gli altri sono appagati sei ancora più felice.
Non sei mai stato egoista, ed a volte per sentirti di fuoco ti basta guardare l'effetto che fai a chi ti sta sfiorando.
Adesso quell'ansia che avevi durante il pranzo, la sensazione distopica di essere in un posto sbagliato ed inadatto a te, se la porta via Horus.
Bacio dopo bacio, morso dopo morso. Se anche uscisse qualche goccia di sangue, non gliela recrimineresti, ti lasceresti dissanguare un pochino.
Questo è ciò che sei, ti sottometti per gioco, finché il gioco è qualcosa che ti procura tutti quei brividi di piacere. Un fermento che corre dalla nuca al tallone, e quando Horus ti avvolge un fianco il tuo corpo aderisce completamente al suo, e dio se ci dai dentro con quel bacio.
E darebbe il via ad un moto di desideri e pressioni che sei pronto a spingergli contro, se tu non sapessi già che cosa sta facendo questo ragazzo.
Plachi piano le tue voglie, lo fai sorridendo, forse ti esce una risata cristallina che unisce bene le sue labbra alle tue, ed al contempo le separa.
Avvampi, ma è giusto così, anche se sentirlo sciogliere la presa ti fa perdere un battito, tu non hai rancore. Non sai nemmeno che senso abbia portarne, non se qualcosa di bello te l'ha dato comunque. Va bene essere ingordi, ma non ti puoi proprio dire insoddisfatto.
Certo che le cose che hai immaginato le terrai ben salde in mente per quando sarei nella piccola intimità del tuo van, e dio se ci penserai.
«Ah, non lo so, è così un grande affronto» scherzi imponendo una teatralità ovvia, perché in realtà gli stai sorridendo, arretri quel giusto per appoggiarti al muro, come se ti avesse talmente sconvolto da impedirti di stare in piedi. Ah, poi il tipo che vi guardava lo hai fissato negli occhi mentre Horus ti baciava: hai sorriso anche a lui, sornione. Le fortune non sono di tutti, no?
«Mi chiedo come,—oh— come? Come si fa a fermarsi?» ma ridi, che resti leggero in questo, e torni a gambe dritte, la spina dorsale di nuovo integra ed in grado di tenerti su. Ti avvicini a lui per un bacio lento, tremendamente stupido sulla guancia. Sorridi anche in questo, ti pare, sei felice come un ragazzino. «Ci si becca in giro»
E non suona come una minaccia, tu la pensi sul serio così, che se ci sarà da ritrovarvi, lo farete. Ci penserà il destino per voi. Così ti allontani, lo guardi, gli fai il saluto del cowboy prima smaterializzarti e, beh, cosa dicevamo dell'intimità della tua roulotte? Ah, si, che è meglio insonorizzarla per i prossimi dicei minuti.
\: lingua dei segni + voce
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