Cawdor Castle, Castelli Stregati, Halloween

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view post Posted on 15/4/2024, 13:15
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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Niahndra Alistine
18 anni • STUDENTESSA DI TASSOROSSO AL V ANNO

Statistiche
■ PS 329
■ PC 237
■ PM 251
■ EXP 78.5


Vocazioni
■ Banshee
■ Occlumante apprendista


Incantesimi
■ Iniziali [click]
■ Appresi: I, II, III, IV classe (proibiti esclusi)
■ fattoriam, colossum, repsi genitum, flagrate, salus dono, nebula demitto, expecto patronum, stupeficium, heolo benedici, cave inimicum, deprimo, plutonis


Inventario
■ Bacchetta magica
■ Outfit x
■ Amuleto greco
■ Cintura di Skuld
■ Stivali di Tyr
■ Sacchetta medievale che contiene:
■ "Spiriti e Spettri del Mondo Magico" di Viktor Haunt
■ Avversaspecchio
■ Clessidra incantata
■ Occhiali felini
■ Portamonete
I
l signor Haunt sembrava ancora meno avvezzo ai cerimoniali di lei, cosa che affascinò e mise in soggezione Niahndra al tempo stesso. Era grata di avere Vivienne a fare da cuscinetto sociale, alla quale ogni tanto continuava a lanciare occhiate in cerca di complicità.
Si mossero verso l'ingresso, continuando a distrarsi con aneddoti e domande di curiosità ed in qualche modo le parve di non aver mai lasciato le aule di Hogwarts. Lo Spettrologo aveva un modo di esporre quasi enciclopedico, di chi è avvezzo a masticare i tecnicismi del mestiere e trasporli su pergamena per il grande pubblico; non era la fama che sperava di ottenere, pensò Niahndra, quanto più di trovare anime accomunate dalla stessa passione.
Purtroppo però a lei storia proprio risultava indigesta. Tentò lo stesso di memorizzare i cognomi delle due antiche famiglie e seguirne le vicenda intessute dalla nenia della loro guida. Alla menzione dell'agrifoglio, Niahndra drizzò le orecchie e lanciò un'occhiata al pergolato naturale sotto al quale si erano brevemente riparati. Era sicuramente affascinata anche dalle megere (intimorita sarebbe stato forse il termine più consono), ma le sfuggiva il punto.
Il rombo del tuono la prese alla sprovvista, irrigidendo tutti i suoi muscoli. Non aveva più paura dei temporali, ma c'era qualcosa di terribilmente sinistro nell'aria. Si chiese se il meteo fosse stato incantato magicamente per armonizzarsi alla natura della loro visita. Era Halloween dopotutto.
Quello che proprio non si aspettava fu il quiz finale.
Cercò di dissimulare l'ansia dietro la sua usuale espressione neutra, specie perché il tono di Haunt non aveva niente a che fare con quella di un docente che gode nel coglierti impreparato, eppure Niahndra non poté fare a meno di sentirsi lo stesso in soggezione. Perché all'improvviso non ricordava più niente? Nulla, nada, vuoto. E sì che aveva letto il primo volume! Lo sentiva pesare nella saccoccia medievale al suo fianco.
Guardò Vivienne accanto a lei, incerta. Si sentiva ospite di un ospite, essendo lì solo perché la grifondoro le stava facendo un piacere; non aveva voglia alcuna di "rubarle spazio" o farci la protagonista. Ciò nonostante, se la difficoltà che intravide sul volto della bionda era indicativa di qualcosa, aprire bocca diventava adesso una vera e propria opera di bene.
«Solo il primo», ammise infine, vincendo la ritrosia. «Non è un argomento che si affronta in classe, ma se non sbaglio gli Spettri vengono suddivisi in Fantasmi, Entità ed Eldritch».
Si fermò perché non sarebbe stata in grado sul momento di ricordare tutte le sotto-categorie e temeva di fare una qualche gaffe, però in compenso aggiunse: «E hanno anche dei livelli di pericolosità trasversali, un po' come il sistema di classificazione delle X che usiamo per le creature magiche».
Faceva caldo improvvisamente. Era solo lei a sudare?



Dettaglio effetto oggetti
Cintura di Skuld: Capace di mutare nel colore e nell'elasticità, permette di essere usata come una corda per scalare pareti o legare oggetti/persone.

Stivali di Tyr: Per una volta in quest sarà possibile attivarli per compiere uno sprint Permetteranno di correre per brevi distanze in minor tempo.

Sacchetta medievale: Comoda sacca in cuoio e pelle conciata, presenta robuste cuciture e due piccole cinghie sul davanti che assicurano la chiusura. Agganciabile alla cinta tramite due passanti posti sul retro. All'interno è stato praticato un Incantesimo Estensivo Irriconoscibile (max 5 oggetti di medie dimensioni).

Avversaspecchio: Uno dei primi prototipi che nacquero a Londra nel periodo in cui Jack Lo Squartatore seminava il terrore. Piccino e compatto, sta in una mano: in ottone laccato o intarsiato, per uomini e donne, lo specchio rifletterà delle ombre che si faranno sempre più distinte man a mano che eventuali pericoli e/o nemici si avvicinano al proprietario dello specchio. Decorazione Floreale. [+3PS]

Clessidra incantata: Riporta la situazione al turno precedente, usabile una sola volta in quest.

Occhiali felini: Ispirati alla capacità visiva dei gatti, questi speciali occhiali creati da esperte mani artigiane hanno delle lenti incantate che permettono una visione notturna nitida e precisa quasi quanto quella diurna. All'attivazione, semplicemente sbattendo per tre* volte le palpebre, sarà possibile sperimentarne gli effetti per 3 turni in Quest e/o Eventi.
 
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view post Posted on 18/4/2024, 22:37
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ViviennePierce
15 anni • STUDENTESSA DI GRIFONDORO AL II ANNO

I
Victor Haunt si comportava come se la pioggia non lo scalfisse nemmeno. Non ci fu nessun tentativo di trovare un posto al riparo dall’acqua, Haunt rimase fermo a parlare con loro, prima con i soliti convenevoli che si fanno quando si incontrano nuove persone, poi con le prime descrizioni del castello. Vivienne non capì molto bene l’anticipazione dell’aneddoto sui fantasmi, si rincuorò col pensiero che in seguito avrebbe spiegato meglio la vicenda. Era piuttosto chiaro che Haunt amasse profondamente condividere le sue conoscenze, l’uomo partì subito in quarta con le prime risposte alle loro domande. In effetti Niahndra aveva centrato un punto piuttosto fondamentale di quella gita e Vivienne, che non sapeva nulla sugli spettri, era piuttosto curiosa di sapere a cosa sarebbe andata incontro. Non si era aspettata una lezione di Storia della Magia, con tanto di famiglie nobili e strani intrecci tra loro, ma questa sembrava una storia meno noiosa di quelle che era abituata a studiare sui libri. Forse era solo perché inclusa in una vera avventura, in ogni caso Vivienne si sforzò il più possibile per non distrarsi e perdersi parti del discorso.
Nel frattempo si erano rimessi in marcia verso il castello, forse sarebbero finalmente entrati? Ecco, finalmente si parlava di spettri. L’attenzione di Vivienne, che nonostante lo sforzo era ormai arrivata al limite - troppi nomi di persone e luoghi - tornò di colpo al massimo. Mentre un lampo illuminava il cielo scuro, sentì un tocco sulla gamba. Un brivido la scosse per la sorpresa, prima di realizzare che fosse il cane, molto meno minaccioso di prima. Forse quel temporale lo aveva spaventato! Gli diede una rapida carezza sul capo, si era quasi affezionata sia a lui che a Caligine, che intanto avanzava mano nella mano con Haunt. Chissà se sarebbero rimasti sempre con loro? Quel pensiero venne bruscamente interrotto da qualcosa che non si sarebbe mai aspettata. Una domanda sulla classificazione degli spettri? Viv non aveva mai letto i suoi libri, come avrebbe fatto a rispondere? Non voleva passare per una alla quale non interessava la sua materia, era semplicemente pigra nello studio!! Sperò che Niahndra avesse una risposta. Bofonchiò qualche “mhh” confuso mentre le rivolgeva uno sguardo di sottecchi. La Tassorosso sembrava aver capito le sue difficoltà e iniziò a parlare. « Ehm, si esatto, quello che ha detto lei! » Forse si sarebbe potuta risparmiare quella frase; inizialmente Vivienne pensò che potesse essere una buona idea per dimostrare che anche lei sapeva qualcosa. Realizzò solo dopo averla pronunciata che invece faceva intuire quanto fosse ignorante in materia. Sperò di avere l’occasione per redimersi più avanti nella visita. Di sicuro avrebbe fatto di tutto per non distrarsi neanche un secondo e non fare altre brutte figure.

Statistiche
■ PS 169
■ PC 93
■ PM 123
■ EXP 13


Vocazioni
■ Rettifono


Incantesimi

■ Appresi: I, II Classe (proibiti esclusi)


Inventario
■ Bacchetta magica
■ Pupazzetto mandragora
■ Matita lestorimedio
■ Macchina fotografica magica
■ Nanosticca
■ Cintura da samurai
■ Spettrocoli
■ Pochette
■ Bracciale “Snasi Fratelli”
■ Catena della notte



Proroga gentilmente concessa dal Master
 
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view post Posted on 20/4/2024, 09:46
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Il Fato

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I am afraid they have awaked,
And 'tis not done. The attempt and not the deed
Confounds us. Hark! I laid their daggers ready

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Cawdor Castle
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II
ATTO SECONDO
Non si tratta di una lezione di storia, è chiaro. Viktor Haunt ha un modo tutto proprio di raccontare gli aspetti salienti di una cornice di certo più intricata, ma comprende pienamente il senso di una gita fuori porta: vuole offrirvi qualcosa di più di un simposio accademico, benché si noti — sul suo volto — un interesse mistico, quasi profondo, per l'argomento. Forse è l'identità di ogni Spettrologo, l'incanto di una ricerca tanto tangibile quanto astratta. La cortesia d'insieme si imbatte contro la frenesia del Ghoul, che tira la mano di Viktor Haunt con una violenza inaudita. Appare buffo, quasi un gesto d'impazienza fastidiosa, ma Haunt non vi sembra fare troppo caso. Non vi offre alcun peso, e continua a rivolgersi a voi come se la reazione di Erebo fosse all'ordine del giorno.
«Proprio così» dice in conferma alle tue parole, Niahndra. E noti, curiosamente, una scintilla d'orgoglio baluginare lungo le zone d'ombra del volto diafano dell'uomo. Annuisce anche verso di te, Vivienne: è un modo per coinvolgere entrambe, mantenendo l'attenzione comune. Ha bisogno di alcuni istanti ancora, per incastonare meglio.
«I miei manuali sono terribilmente complessi» vi confessa, e quasi sorride. «Per semplificare il più possibile, abbiamo tre classi o ordini di spiriti. Il Primo Ordine o Fantasmi racchiude gli Spiriti Perfetti, ovvero Ombre, Spettri e tutte quelle presenze oltrevita che sono in grado di interagire con il piano tangibile. Abbiamo poi il Secondo Ordine o Entità, che comunemente e ingenuamente sono chiamati anche Spiriti Imperfetti, non hanno contatto con un'identità materiale precedente, soprattutto non sono necessariamente presenze in vita terrena. Infine, il Terzo Ordine o Eldritch, definiti Spiriti Esterni. La loro è un'esistenza che non è esistenza. E vi chiederete cosa possa significare.» Cos'è, una domanda indiretta? Viktor Haunt ha occhi vivaci, ora. Occhi che brillano, una tela d'inchiostro e luce.
«Spiriti troppo difficili da delineare in pochi passi, ma che raramente possono essere scovati. Le Classi di cui parlavi, Niahndra, indicano invece proprio il loro livello di pericolosità, ma credo che per ora possa bastare. Ecco, a tale proposito soltanto un altro tuffo storico iniziale e poi entriamo.» La pioggia, alla fine, si fa pressante; è sottilissima, ancora una volta ricorda aghi pungenti, l'aria stessa scende di temperatura. Comincia a fare veramente freddo, ma la promessa di lasciare gli esterni si sospende intorno. Viktor Haunt non è affatto infastidito dal meteo, all'apparenza. Con la mano libera, invece, guida la bacchetta in pochi, rapidissimi movimenti di fronte a sé. Quasi è come se stesse disegnando, benché non stia pronunciando alcuna parola. Basta un battito di ciglia, tuttavia, affinché i punti eterei sfiorati comincino a brillare: è come una rete, anzi una mappa. Un ricamo si congiunge all'altro, finché non resta una vera e propria cartina: appaiono stanze, porte, corridoi...
«Il Castello di Cawdor è veramente grande, visiteremo le zone principali e più coinvolgenti, il nostro è un tour spiritico più che solamente turistico. Guardate sulla mappa.» Ticchetta con la bacchetta verso gli esterni, illuminando geometrie di alberi, statue e fontane; si estendono per molte direzioni, tutto intorno l'antica dimora. «Ci sono tanti giardini, uno più incredibile dell'altro. Walled Garden, il Giardino Murato, è l'ultimo baluardo di difesa del Castello, un tempo c'era una cinta muraria che è crollata negli anni. Flower Garden, il Giardino Primaverile, è un fazzoletto di terra molto caratteristico: in stagioni fiorenti si trovano molte piante, anche magiche, ricalcano i Giardini di Caledonia e hanno curiosamente orti tibetani, lunga storia. Quello che affascina è la presenza di una colonia di Erkling, i Folletti più temuti del mondo magico. Infine vi è Wild Garden, il Giardino Selvaggio, dove siamo noi. Poco oltre ci sono tante sculture, soprattutto di pianeti: Sole, Luna e Venere formano la Scultura dell'Amor Celeste; la triade di Giove, Marte e Saturno, invece, formano la Scultura dell'Amor Terreno, o Violento. Si dice vi sia una connessione magica, tra il gruppo scultoreo. Potrebbe essere il motivo per cui si chiami Giardino Selvaggio, ma la verità è un'altra.» Si prende un momento, velocissimo. Sa di aver parlato tanto, di aver potuto perdere la vostra attenzione; e sa che la pioggia, il freddo e la tempesta in agguato non stiano affatto aiutando. Ma la tensione può crescere, in modo rapido.
«Questo giardino è stato teatro di una tragedia. John Cawdor, l'ottavo Thane o Barone del Castello, non aveva figli maschi, aveva soltanto una figlia di nome Muriel. Si poneva il problema della successione, per le leggi in vigore la figlia doveva necessariamente sposare un uomo di nobili origini e, di certo, scelto dal padre. Muriel è costretta a sposare Sir John Campbell, come vi dicevo prima è qui l'origine dell'unione delle due famiglie, i Cawdor e i Campbell. Eppure, come spesso accade, Muriel era innamorata di un altro uomo, sempre un nobile ma di un clan rivale. Curiosamente, o forse no, Sir John Campbell muore poco dopo il matrimonio con Muriel, il 4 Febbraio del 1591.» Dietro di voi, i rami stridono al vento impetuoso, e si fanno presagi di una memoria d'esito nefasto. Non è difficile immaginare quanto stia per dirvi Viktor Haunt, quanto sia effettivamente accaduto in passato. La notte ristagna, e il giardino ulula febbrilmente.
«C'è chi dice sia stato ucciso da un colpo d'arma da fuoco, chi invece che sia stato assassinato. Non si sa con certezza, Muriel ha l'occasione però di risposarsi e scappa così con il lord amato. A malincuore, viene scoperta dalle guardie, il padre interviene, la ferma, la imprigiona e—»
«E mi taglia le mani.» A parlare, ora, non è Haunt. Ha una voce di vetro, graffiante e acuta, trabocca di un dolore che si ripercuote oltre il giardino. Giunge dalle vostre spalle, e vi invita a girarvi: è come un riverbero argenteo, spesso mescolato alle ombre della notte, del cielo e dell'agrifoglio. Eppure, oltre la tempesta è una sfumatura perlacea che può essere distinta. Ha le fattezze di una donna, giovanissima, l'estasi di una bellezza recisa al tempo immaturo. Ha occhi grandi, espressivi, e capelli cortissimi, nascosti da un cappuccio che le scivola in forma di veste lungo il corpo minuto, oltre le caviglie. Non ha colore, non ha vita: è una presenza eterea, appena più visibile del resto. Fluttua a mezz'aria, accanto all'albero: e solleva le braccia, mostrandovi monconi al posto delle mani mozzate.
«Ciao, Muriel» sentite dire. E il Fantasma, un po' annoiata, sposta l'attenzione da voi allo Spettrologo. «Ciao, Vik» risponde. Quasi un saluto tra vecchi amici.

What hands are here? They pluck out mine eyes. [...]
The multitudinous seas in incarnadine.
Making the green one red.

Macbeth, Act II



Prossima scadenza: 28 Aprile, 23.59

Niahndra Alistine
Punti Salute: 329/329
Punti Corpo: 237/237
Punti Mana: 251/251

Proroghe: 0/3
Assenze: 1/3
Vivienne Pierce
Punti Salute: 169/169
Punti Corpo: 93/93
Punti Mana: 123/123

Proroghe: 2/3
Assenze: 0/3

 
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view post Posted on 28/4/2024, 14:59
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Niahndra Alistine
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L
e informazioni erano scivolate fuori in autonomia, senza che Niahndra potesse controllarle: era uditrice inedita esattamente come tutti gli altri presenti. Eppure suonarono giuste alle sue stesse orecchie e il cenno di approvazione dello spettrologo la rassicurò a sufficienza, sebbene l'imbarazzo pizzicasse traditore sulla pelle e il calore si propagasse a macchia d'olio.
Non poteva che convenire con Haunt quando diceva che i manuali fossero complessi. Niahndra aveva impiegato mesi a terminare il primo volume, intervallando alla lettura lunghi periodi di pausa e rilassanti sessioni di fumetti. Le erano rimasti i concetti principali, ma il suo interesse per gli spiriti probabilmente originava da tutt'altra fonte rispetto a quella dell'esperto che guidava lei e Vivienne. Niahndra si era avvicinata a quella branca solo per capire se gli spiriti potessero avere a che fare con qualunque...cosa succedesse a lei; si era detta che forse le presenze e i sussurri che sentiva altro non erano che le manifestazioni dell'aldilà o, comunque, di un piano differente da quello strettamente terreno.
Abbandonò in fretta quel giro di pensieri per concentrarsi adesso sulla spiegazione approfondita di quel che lei aveva solo accennato. Cercò di visualizzare la classificazione con le sue diramazioni nella mente. Solo il primo ordine di spiriti aveva avuto un corrispettivo terreno, e quella era una cosa semplice da capire; ma come essere sicuri di afferrare la sottile differenza tra Entità ed Eldritch? Come spiegare uno spirito nato spirito? O ancora, come spiegarne uno che esisteva e non esisteva?
Decise di accantonare la questione per il momento, disturbata dallo scrosciare della pioggia. Il calore fittizio che aveva guadagnato rispondendo alla domanda di Haunt si stava dissipando in fretta, inducendola a gettare occhiate struggenti agli interni del castello. Era proprio necessario rimanere lì fuori per quell'ennesimo tuffo nella storia?
Il baluginio nell'aria la distrasse di nuovo mentre una mappa traslucida faceva la sua comparsa. Niahndra la studiò a fronte corrugata a fronte dell'esortazione dell'uomo. Il castello è semplicemente immenso, un intrico di corridoi, stanze e cortili in cui perdersi senza essere mai ritrovati. Provò a seguire pedissequamente l'elenco dei giardini, ma dopo poco i nomi iniziarono a mescolarsi tra di loro; solo il Wild Garden le restò impresso perché era quello in cui si trovavano in quel momento.
Alla menzione di una tragedia, però, i sensi di Niahndra si risvegliarono. Di che evento nefasto si erano fatti testimoni quei dintorni? Riconobbe i cognomi delle due famiglie, seguì le vicende di Muriel e un sorriso ironico appena accennato le comparve sulla bocca alla menzione della curiosa dipartita di Sir John Campbell. Era facile ipotizzare un certo livello di intenzionalità in tutto quel piano, piuttosto che imputarlo al semplice caso. Muriel aveva avuto il suo lieto fine a discapito del defunto marito? Quasi trattenne il respiro, negli occhi della mente vedeva la giovane donna sgattaiolare tra le ombre, spaventata ed estasiata alla prospettiva di un futuro in esilio ma al fianco del vero amore. Solo che...
«E mi taglia le mani».
La voce improvvisa alle sue spalle fece quasi sobbalzare Niahndra, già mezzo voltata prima ancora di registrare veramente il timbro cristallino e doloroso. Tra gli schizzi d'acqua e le tenebre guizzava qui e lì un riflesso perlaceo appena distinguibile che disegnava i contorni sfumati di una giovane donna.
Era...un fantasma? Sembrava di sì, se quelli ad Hogwarts le avevano insegnato qualcosa.
Alla vista dei moncherini traslucidi in fondo ai polsi, un'espressione nauseata balenò sul volto di Niahndra prima che lei riuscisse a dissimularla. Non sembrava molto educato, ma non capiva la morbosa abitudine dei fantasmi di mostrare le proprie ferite mortali. Nick-quasi-senza-testa aveva lo stesso stramaledetto vizio.



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Clessidra incantata: Riporta la situazione al turno precedente, usabile una sola volta in quest.

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view post Posted on 28/4/2024, 22:23
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ViviennePierce
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I
n alcuni momenti le informazioni da memorizzare diventavano troppe, in quei casi per Vivienne era facile distrarsi, magari guardando i buffi tentativi di Caligine di avanzare o semplicemente guardandosi intorno. Comunque quella era decisamente più interessante delle lezioni di scuola e quei momenti di distrazione duravano pochi secondi, prima che si accorgesse e focalizzasse di nuovo tutta l’attenzione su Haunt. La classificazione degli spettri ora era chiara, rimaneva qualche dubbio su cosa significasse “esistenza che non è esistenza”, ma aveva paura di passare per disattenta se avesse chiesto; era molto più probabile che si fosse persa pezzi di spiegazione piuttosto che questa fosse poco chiara.
La pioggia nel frattempo continuava a cadere copiosa, scivolava lungo il suo impermeabile che evitava che i suoi vestiti si inzuppassero, ma poteva fare nulla per il viso e parte dei capelli. Non era una sensazione piacevole e, nonostante Vivienne cercò di mantenere la pazienza e la calma, non riuscì proprio a capire perché non potessero affrontare tutte quelle informazioni al caldo e all’asciutto. La comparsa della mappa magica riuscì per un attimo a distrarla, anche se la spiegazione sui giardini le diede il timore che la visita sarebbe cominciata da quelli, bruciandole ogni speranza di asciugarsi all’interno.
Se ci fu un momento in cui Vivienne non si distrasse per niente, fu durante il racconto della storia di Muriel, non era facile distrarsi durante il racconto una bella tragedia di amore contrastato, era molto meno noiosa di battaglie e liste di date. Da storia tragica diventò quasi horror quando il fantasma comparve da dietro. Vivienne non riuscì a trattenere un sussulto mentre il suo corpo indietreggiava per riflesso. Dopo aver finalmente inquadrato la creatura che era appena giunta, riuscì a concentrarsi sulle parole che aveva pronunciato. Il suo sguardo corse istintivamente verso le sue mani, fieramente mostrate dalla stessa Muriel. È qui che Viv stenta a trattenere un altro sussulto. D’istinto si toccò le proprie mani, come a sincerarsi che le sue fossero ancora intere. Il pensiero che sia stato suo padre ad ordinare una cosa del genere la disgustò, anche se la verità era che il suo stesso padre non avrebbe esitato a fare qualcosa del genere. Avrebbe voluto dirle qualcosa, che le dispiaceva, che non aveva fatto niente per meritare un trattamento del genere da colui che le aveva dato la vita, ma stette zitta e abbassò la testa, non sicura dell’effetto che avrebbero avuto delle parole del genere sul fantasma; così aspettò che fosse Haunt a continuare a parlare.
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Knock, knock! Who's there, in the other devil's name? [...]
Our knocking has awaked him; here he comes.

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II
ATTO SECONDO
Diventa un rendez-vous oltre il confine della vita stessa. Muriel è un'ombra, l'assenza in terra: trasporta con sé il riverbero delle luci d'Autunno, il chiarore di stelle già spente. Sembra offuscata, un'entità in attesa sul velo d'acqua, e si sposta involontariamente da un punto all'altro, quasi distratta. Ricorda una foglia, forse una goccia di pioggia; di certo è emblema di una sofferenza vivida, pur atipica alla voce stridente — un po' infastidita — come di chi scopre una visita di persone cui farebbe volentieri a meno. Difatti, Muriel non è cortese. Né risulta antipatica, affatto. Non ha il dono dell'empatia, vi scruta in lungo e in largo come alla ricerca di indizi che soltanto lei — Spettro in eterno — riuscirebbe a cogliere. Non ha ferite strettamente oscure, oltre i moncherini al posto delle mani; né sangue né chiazze perlacee, in altre circostanze ricorderebbe una ragazzina al fiore della gioventù. Eppure, la cornice della tempesta imbottiglia la verità che Muriel si porta con sé, in modo nitido: è morta, è un fantasma. Non c'è nulla, per lei. Più nulla che possa valere la vita stessa. C'è da domandarsi perché sia rimasta tra i vivi, ma voi — Streghe — potete comprenderlo appieno. Nick-Quasi-Senza-Testa, il Frate Grasso, e tanti come loro. Hogwarts pullula di spettri ancor più del Castello di Cawdor. Parola di Viktor Haunt.
«Altre visite turistiche? Le Megere sono qui, non apprezzeranno intrusi. Hanno recuperato un coniglio e lo stanno sventrando proprio ora. Se vedessi le scie di sangue e le ossa...» Muriel parla a raffica, una cantilena sottilissima che s'amalgama al gorgoglio piovano. L'atmosfera non è delle migliori, o forse è esattamente come dovrebbe essere: è Halloween. Il problema, però, è l'insistenza della pioggia. Ormai è evidente, è una seccatura non più di poco conto. La mappa del Castello, in stille luminose, scompare con un colpo di bacchetta di Viktor. Caligine gli stringe di nuovo la manica, la tira di basso; si aggiunge anche Erebo con un guaito a mo' di lamento. Perché restare fuori? Anche voi avete ragione, ma... Viktor Haunt, pur eclettico, non è perfido.
«Ci terremo lontani, Muriel. Non vuoi raccontare—»
«Cosa c'è più da raccontare? Sono stata torturata, uccisa, poi bloccata in questa prigione fantasma, e tanto vi basta. Io te lo dico, Vik. Non entrare, non stanotte.» Un battito di ciglia, un lampo in lontananza. Muriel vi guarda un'ultima volta, quasi a domandarsi perché nessuno di voi due le stia facendo il terzo grado. Alla fine, però, scompare: la vedete risalire in alto, sempre più in alto, una creatura eterea diretta alle mura d'ingresso. Basta poco per perderla di vista, complice il temporale. Ora la pioggia è scrosciante, e Viktor Haunt non vi fa attendere più. Si rivolge a voi con un cenno mesto.
«Non si è sempre fortunati con gli Spettri» vi commenta, quasi un po' in imbarazzo.
«Non perdiamo altro tempo, entriamo. Ah già, un'ultima informazione: come ricorderete, la leggenda principale del Castello di Cawdor si lega all'albero di agrifoglio. William, il primo Thane, sembra aver sognato e trovato proprio questo albero, dietro di voi. Oggi è un passaggio. Bussate e entrate, arriveremo alla Stanza dell'Agrifoglio.» Avanza di un passo, come se nulla fosse: lui, il Ghoul, il Gramo. Allunga una mano, colpisce con le nocche sulla corteccia dell'albero e, senza grandi colpi di scena, si getta letteralmente contro l'albero. Tutti e tre, come ombre, scompaiono all'orizzonte.
Seguirete l'esempio? Un po' per la pioggia, un po' per il vento, l'aria è d'un tratto gelida. Certo, potreste tornare indietro, lasciare perdere l'intera avventura. Eppure, perdereste l'occasione di una vita intera. Ovunque è una tela notturna, quasi non si scorge altro che il profilo dell'albero. Ti accorgi, Vivienne, di un riflesso dorato: è proprio sotto la tua scarpa, piede destro, e ti basta un movimento leggero per averne un richiamo. Sembra... un galeone, forse. O un gioiello, una carta luminosa. In realtà è una maschera, una da travestimento. Ha una forma bizzarra, una maschera veneziana: i buchi centrali, dove si inseriscono gli occhi, hanno una geometria che ricorda un cuore. Non c'è altro, ma brilla di scatto, pur priva di luce circostante. Cos'è che vi attende, oltre l'albero? E di chi è la maschera? Un colpo al tronco e via, il passaggio non vi impedirà di seguire Viktor. Ma c'è un grido, in lontananza. Un grido che s'intreccia al legno, che vi imprime l'occulto: l'albero ti sussurra, Niahndra. A te, a te sola. E ti disarma, ti porta in lontananza. Ti basta un contatto, e senti il mondo volgere all'Oltre. Ha in sé il prezzo della fine, è un lamento, e poi un urlo, e un altro, e un altro. Profana il presente, finché ti offusca mente e vista in un riflesso d'infante; è un bambino, indossa una maschera da occhi di cuore, e s'arrampica lungo l'albero, e sale, e sale, e sale, e cade. Ora, l'Agrifoglio è un cunicolo d'ombra.

Lamentings heard i' the air; strange screams of death,
And prophesying with accents terrible
Of dire combustion and confused events

Macbeth, Act II



Prossima scadenza: 11 Maggio, 23.59

Niahndra Alistine
Punti Salute: 329/329
Punti Corpo: 237/237
Punti Mana: 251/251

Proroghe: 0/3
Assenze: 1/3
Vivienne Pierce
Punti Salute: 169/169
Punti Corpo: 93/93
Punti Mana: 123/123

Proroghe: 2/3
Assenze: 0/3

 
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