HT: Hostile Takeover, privata

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view post Posted on 9/2/2024, 19:02
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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Hostile Takeover
Niahndra Alistine
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Forse la differenza tra loro stava tutta lì, nel modo accorato in cui Lex declamava i suoi versi ed il freddo quanto lapidario tono che Niahndra aveva mantenuto fino alla fine. Laddove uno si gettava di testa dopo un triplo tuffo carpiato per immergersi fino in fondo nell'avventura, l'altra rispettava la distanza di sicurezza e si assicurava che il coinvolgimento fosse minimo. E c'era un limite alla capacità di entrambi di venirsi incontro, specie quando una delle due parti continuava a recalcitrare più o meno consapevolmente. Era una lezione che Niahndra aveva appreso per esperienza e che trattava come un dogma matematico senza necessariamente comprenderla veramente; forse era perché "il bel gioco dura poco" o perché ad un certo punto è solo naturale che la tensione raggiunga il punto di rottura e richieda un salto di stato. E c'è chi quel salto si guarda bene dal farlo.
In quelle transizioni lei aveva sempre fatto fatica, non possedeva il savoir-faire necessario a gestirle con grazia e leggerezza; maldestra e tagliente, finiva sempre per fare vittime e feriti.
Non quella volta, però.
Sarebbe stata una bugiarda se si fosse rifiutata di ammettere che ad un certo punto il dubbio —che ci fosse spazio per altro, appena sotto i bordi delle parole— non avesse fatto capolino nella sua testa; timido ed esitante, infine (e come sempre) soverchiato da una dose potente di razionalizzazione. C'era stato forse il tempo di cogliere un'aspettativa, un invito, una sfida —diversa, o forse no, da quella che aveva già riconosciuto—, e interrogarsi sulla sua natura prima di vederla affievolirsi e ritirarsi. Forse un errore di calcolo da parte sua; forse l'ennesima gentilezza di Lex. In ogni caso, la pressione che Niahndra aveva continuato ad avvertire ai margini del proprio spazio personale si attenuò sensibilmente. La cosa avrebbe dovuto sollevarla, in un certo senso, eppure persisteva la sensazione di aver commesso un passo falso.

La storia sembrava finita e, così, anche quella breve parentesi di fine giornata. Era tempo di prodigarsi nell'inchino finale, spegnere i riflettori, lasciar cadere il sipario.
Al gesto del collega, lo sguardo di Niahndra era caduto sul menichino sdraiato come sul tavolo operatorio tra di loro. Venne rimpicciolito e alleggerito con un gesto di bacchetta, poi trasferito in una delle loro specialissime buste di carta col nome del negozio visibile. Era ancora senza nome, ma magari nel tragitto fino a casa anche a quello sarebbe stato posto rimedio.
Niahndra si stava già incamminando verso la porta, ma rallentò il passo e alzò il capo quando Lex riprese parola recuperando terreno; spostò la busta e il cappotto nella mano dal lato opposto rispetto a dove stava lui e lo guardò incuriosita. Nell'arco alzato del sopracciglio si annidava una domanda silenziosa. Aveva da ridire?
«Credo che per il nostro eroe apprezzi le trappole più che le strade fatate».
Si era fermata completamente, adesso, la testa inclinata di lato.
Eccolo di nuovo, l'agnello sacrificale.
L'attimo di comprensione sciacquò via la curiosità dal suo volto per rimpiazzarlo con qualcosa di non ben definito e che Niah si tenne ben stretto. Si distinse una scintilla di esaltazione, un poco sottotono rispetto alle reazioni aperte e affilate che aveva avuto in precedenza, tenuta a freno da qualcos'altro. Distolse gli occhi, il sorriso obliquo che si stava allargando sulle labbra venne nascosto nel colletto del dolcevita.
«Ho notato», commentò riprendendo a camminare verso la porta.
«Ma alcune trappole hanno bisogno di più tempo per essere tese, per cui stasera dovrà accontentarsi di tornare a casa ancora intero».
Beh, più o meno. Niahndra poteva non aver lasciato segni evidenti né permanenti, ma non se ne stava andando a mani vuote. C'era solo da capire cosa significavano quei singoli pezzi e come utilizzarli.
Rubò un'altra occhiata allo spilungone mentre infilava il cappotto e ne alzava il bavero. Avrebbe lasciato a lui la chiusura del negozio, visto che a lei era toccata —di nuovo— l'apertura.
«Buona serata, Lex —esitò un istante sull'uscio prima di voltarsi di nuovo indietro— Occhio ai coccodrilli».
studentessa Tassorosso
You're a better knife than you are a person



Edited by Mistake - 9/2/2024, 19:58
 
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