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| Jessica non si sarebbe persa per nulla al mondo una festa. Non le importava tanto il contenuto, ma i party erano un buon modo per distrarsi e per assumere alcolici senza avere gli sguardi dei professori puntati sul cranio. Aveva scoperto le proprietà terapeutiche dell'alcol da poco, ovviamente, era ancora giovane e non di certo un'alcolista predisposta. Si sarebbe dimenticata che quella era la festa dell'amore, sentimento in cui non credeva più da un po'. Aveva sempre pensato, da bambina, che la vita fosse una favola e che una volta trovato il Principe azzurro, il legame creatosi avrebbe superato ogni avversità. Ma non era così, la vita avrebbe comunque messo il suo zampino e si sarebbe impegnata per fare andare tutto a rotoli. Nullità, ecco cos'era l'Amore. Anzi, uno specchietto per le allodole. Non era mai stata incline alle smancerie, soprattutto in pubblico, e in quel momento dopo l'esperienza Nicholas, il suo atteggiamento nei confronti del romanticismo moderno (e volle sottolineare moderno) era declinato esponenzialmente. Non tanto perché la sua relazione si fosse ridotta a polvere, ma per la fiducia data e poi tradita, soffriva. Già, perché la sua esperienza non faceva che accentuare in lei la convinzione che l'essere umano fosse malvagio per natura. Se un uomo si fosse trovato da solo, senza le inibizioni imposte dalla società, allora avrebbe mostrato il suo lato crudele, animalesco. L'aveva letto da qualche parte, un autore inglese le pareva, tra i volumi custoditi gelosamente nella biblioteca privata della famiglia Evans. *The Horror! The Horror!* Il lato mansueto degli uomini è solo una conseguenza forzata del quieto vivere sociale, imposto dalle leggi e dal timore delle pene. Ma c'erano comunque uomini più inibiti, che per svincolare dalle imposizioni sfociavano le loro frustrazioni nella violenza contro il prossimo.
Si sarebbe presentata alla festa come una sposa, una sposa ferita e umiliata che festeggia San Valentino come il giorno di un funerale. Sì, avrebbe festeggiato la morte dell'Amore tra i suoi sentimenti, e, per farlo aveva comprato gli abiti adatti. Era stata in un negozio babbano e aveva acquistato un abito che in gergo veniva definito gotico, con fronzoli e merletti di colore nero. In testa, tra la chioma vermiglia appositamente piastrata in modo che fosse liscia come il marmo, c'era affissa una rosa gialla. Già perchè il giallo non rappresentava solo l'invidia, sentimento che per nulla la toccava, ma il declino. Sì, il declino della sua fiducia in frivolezze di contorno quali un rapporto di coppia. Esporsi così tanto ad un'altra persona, aprirsi, rivelare le proprie debolezze... Era qualcosa di imperdonabile, che non avrebbe mai portato a qualcosa di favorevole. Amareggiata varcò la soglia, i suoi anfibi scuri e stringati risuonavano contro il legno della pavimentazione. Un drink da sola per lasciarsi alle spalle una storia finita male sarebbe stato l'ideale. Senza guardasi intorno si sedette ad un tavolo deserto, assorta nei suoi pensieri. "The horror, the horror." sussurrò chinando il capo verso le sue mani giunte.Domani posterò l'abito
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