Aria nuova vita nuova, di solito si dice così, no? Beh le novità da Zonko significano solo che il lavoro viene raddoppiato, la fila di clienti inevitabilmente si allunga a dismisura e in proporzione devo cercare di mantenere alta la concentrazione senza impazzire. Per fortuna ho un nuovo commesso – o meglio buttafuori – a darmi manforte, gestire anche l’attuale area per i test da sola sarebbe risultato impossibile. Immaginate le persone che si accecano con la buiopesto, altri che per poco non bruciano gli abiti sparando fuochi d’artificio come fossero palline di pergamena, il peggio del peggio comunque sono coloro che rimangano impantanati nelle paludi portatili. Insomma, chi più ne ha più ne metta. La musica di sottofondo, però, rende tutto più piacevole e a prova di frustrazione, l’umore difficilmente si abbassa quando il ritmo è allegro. Lo scampanellio della porta si mischia alla melodia, vedo diversi clienti entrare e due bambini piccoli venirmi incontro. Sono due gemellini, capelli platino e l’aria piuttosto decisa sul da farsi.
«
Vogliamo provare le polveri!» esordisce lui, gli occhietti che brillano eccitati.
«
Siiiii vogliamo spararle con quella!» la bambina indica una delle nuove mitragliette. Sollevo un sopracciglio dubbiosa, con tutta onestà vorrei dissuaderli, è troppo pericolosa per loro.
«
Sicuri? Potreste farvi male seriamente!» mi guardo attorno, nella speranza di scorgere un genitore o un tutore «
La mamma ed il papà dove sono?» all’unisono puntano l’indice contro una donna, sorride loro mentre gli attende vicino all’ingresso «
E la mamma lo sa? È d’accordo?» annuiscono.
«
E va bene, allora.» sospiro rassegnata «
Aspettatemi qui, torno subito!» mi dirigo nella corsia apposita, ormai sono talmente abituata da andare a colpo sicuro. Appena mi affaccio noto T.J. che picchietta sulla spalla di un giovanotto, pronto a rimproverarlo ancora non so per che cosa. Mettendo a fuoco scopro che si tratta di Draven, per poco non scoppio a ridere di gusto, ma resto in silenzio per godermi la scenetta.
«
Mi scusi.» esordisce il collega «
Se ha intenzione di provare una di queste non lo faccia sul pavimento, ho già cacciato due furfanti ieri che hanno creato il caos!» l’espressione si fa minacciosa, più o meno «
L’area apposita è da quella parte, mi basterà timbrare il suo polso e potrà accedere senza problemi!» incrocia le braccia, prova a farsi serio, anche se per chi lo conosce un minimo risulta poco credibile. Sto per intervenire, ma anch’io vengo bloccata. È una ragazza che ho servito poco fa, credo di averle consigliato delle caramelle che poi ha acquistato.
«
Scusa, non voglio disturbarti, ma….» abbassa timida lo sguardo «
Per caso hai visto Draven?» lei, a differenza mia, non può vederlo da dietro l’impalcatura dell’espositore.
«
Hem credo sia andato da quella parte….» le mostro l’area appena costruita «
Voleva provare le pallottole puzzole!» non so come, mento spudoratamente. Non vorrei dire bugie, ma penso che se lo ficcassi nei guai me la farebbe pagare nel giro di pochi giorni.
«
Oh grazie mille!» lo dice con un tono tale da farmi sciogliere il cuore, mi sento una stronza.
«
Figurati, per così poco!» le sorrido. Un sorriso falso che sa di rimorso. «
Ti mando l’addetto, così ti farà entrare.» l’altra annuisce e si dilegua. Sospiro di sollievo, non mi resta che fare il passo successivo «
T.J. lascialo stare, ci penso io a lui….» attiro così la sua attenzione «
È un amico!»
«
Ok amici tuoi, guai tuoi!» alza le mani in segno di resa.
«
Come vuoi, comunque di là ci sono dei clienti che ti aspettano!» lo avverto «
Una ragazza, la riconosci senz’altro perché sembra una in attesa del fidanzato…» una breve pausa e proseguo «
Al bancone ci sono due gemelli, non puoi sbagliare!» nel finire la frase recupero un paio di confezioni dallo scaffale «
Porta loro queste!» gliele lancio e lui le prende prontamente al volo. Appena se ne va mi avvicino al Serpeverde, lo squadro un attimo e infine mi decido a rivolgergli la parola «
Se quella era la tua ragazza mi dispiace, vado a richiamarla!» sul volto compare un ghigno di sfida, pronta con l’alternativa «
Se invece era solo una spasimante fastidiosa, penso che tu mi debba un favore!»