Tiri Vispi Weasley

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view post Posted on 19/12/2014, 19:28
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Leggeri fiocchi di neve cadevano dal cielo, ghiacciando le strade e imbiancando tutto ciò su cui essi si posavano. Horus si avvolse ancor di più nella sciarpa di Tassorosso, coprendosi più di metà viso, arrossato dal freddo. Fortunatamente il vento che in quei giorni aveva spazzato tutta la Scozia e Londra era andato diminuendo e la temperatura, pur restando bassa, era diventata più sopportabile. *Brrr... Non per me* O almeno, così era per le persone normali. Pur amando il freddo, Horus doveva fare i conti con una temperatura già bassa per via della maledizione e la percezione del freddo era assai più alta.
Il Caposcuola affrettò il passo, desideroso di terminare i suoi giri a Diagon Alley il più presto possibile e ritirarsi nel calduccio della propria Sala Comune, sbragato sulla poltrona preferita a leggere un buon libro. Guardandosi intorno, Horus notò l'affollarsi di gente —che appena qualche giorno prima aveva predetto— per ogni vicolo e stradina della famosa zona magica della City. Fu, tuttavia, facile intravedere il negozio verso cui si stava dirigendo: l'enorme pupazzo che spuntava dall'insegna, con la mano che alzava e abbassava il cilindro dal quale spuntava un coniglio, era impossibile da non notare e si intravedeva a metri di distanza.
Una volta entrato dentro, le stramberie del locale incuriosirono subito il ragazzo che, prima di recarsi al bancone, curiosò qui e là. Non era tipo da scherzi, ma doveva ammettere che certi aggeggi erano straordinari. Divertito, infine, si diresse dal commesso, frugando nella tasca dell'elegante cappotto nero.

« Salve. Mi servirebbero le cose qui elencate, per favore. » Chiese, poggiando sul bancone un pezzetto di pergamena con un elenco di oggetti, e l'importo precedentemente calcolato di Galeoni esatti. Una volta servito, Horus sarebbe uscito, pronto per la seconda tappa.

♦ Scacchi Magici (x1);
♦ Puffola Pigmea (x1);
♦ Frisbee Zannuti (x1);
♦ Bacchetta trabocchetto (mutanda) (x1);
♦ Pasticche vomitose (x1);


Attenzione: i soldi vanno addebitati al conto di Tassorosso.
 
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view post Posted on 19/12/2014, 21:52
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Il giovane garzone si trascinò fino al bancone, con il viso quasi del tutto celato da una sciarpona di lana all’uncinetto, intervallando ogni parola da un paio di poderosi colpi di tosse o da una lamentela a proposito del sentirsi uno schifo.
Sperava almeno di non ricevere clienti per quella giornata, ma evidentemente il Destino aveva in serbo altri piani per lui.
Tirò su con il naso e si spostò di qua e di là, alquanto lentamente, per recuperare tutto quanto richiesto. Oh, povero lui. Non vedeva l’ora di tornare a casa, mettersi in poltrona di fronte a un bel camino scoppiettante con una tazza di tè al miele fumante.

“Ecco a te. Sono 10 Galeoni e 7 Falci. Più due Gelatine d’oro omaggio!”
Aggiornato
 
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view post Posted on 18/1/2015, 00:01
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Entrò senza troppi pensieri, con le intenzioni ben chiare e precise sull'articolo da acquistare. Non era una spesa onerosa ma di sicuro l'oggetto aveva un ben più alto valore..
- Salve vorrei acquistare gli Anelli Gemelli -

 
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view post Posted on 18/1/2015, 00:39
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Cosa succede quando una Lynch viene messa come garzone in prova ai Tiri Vispi Weasley? Principalmente passa il tempo logorata dal desiderio di attivare tutti quegli scherzi e di non poterlo fare.
E così fu.
Primo giorno di lavoro della sua intera esistenza. Dopo tutto quello che era accaduto qualche tempo prima, nel retro del negozio, non si sarebbe mai immaginata di finire sul davanti, complice di quei geniali progetti malvagi che i Weasley portavano avanti. Probabilmente mi hanno scelta per il capelli, aveva borbottato Eloise quando aveva scoperto che sarebbe diventata la loro commessa.
Purtroppo le sue mansioni non riguardavano la creazione di nuovi mirabolanti articoli per il negozio, ma solo il rapporto con i clienti. E una spolveratina qua è là quando la polvere iniziava ad accumularsi in maniera eccessiva.
Stava progettando una nuova disposizione di alcuni espositori, quando il tintinnio del campanello sulla porta attrasse la sua attenzione: il suo primo cliente. Raddrizzò la schiena, pronta a indagare sulle sue attenzioni e le sue necessità.Era un ragazzo alto, dagli occhi e le idee chiare: si diresse subito verso di lei, che lo accolse con un sorriso, ascoltando la sua richiesta.
Anelli gemelli.
Per un attimo il suo cervello perse un colpo, mentre un unico pensiero si impadroniva di lei: dove stavano gli anelli gemelli? Lei mica lo sapeva! E poi, l’illuminazione: era sicura di averli visti mentre Fred le aveva illustrato la disposizione.
Uscì dal suo sicuro rifugio dietro il bancone e andò a prenderli. Erano posizionati leggermente in alto per la sua statura, ma con un saltino riuscì a recuperarli.

«Sono cinque galeoni…»
Disse, una volta tornata al bancone con la merce.
«E una gelatina d’oro a te!»
Aggiunse, ricordando quanto avevano puntualizzato i gemelli: ogni 5 galeoni spesi, una gelatina in omaggio.
 
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view post Posted on 18/1/2015, 12:21
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Prese l'acquisto e usci dal negozio, quegli oggetti si sarebbero rivelati davvero utili in futuro
- Ecco a te, grazie -

 
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Amber S. Hydra▪13 anni ▪Tassorosso▪
Fin dal primo giorno in cui aveva messo piede a Diago Alley era stata incuriosita dal negozio del fratelli Weasley, forse per le sue insegne colorate, o forse per le espressioni felici sui volti di chi vi entrava e vi usciva. Espressioni che Amber aveva perfino dimenticato di avere. Le bastarono pochi passi per essere davanti all'enorme figura mobile. La guardò sospirando, un sorriso se lo meritava dopotutto!
Attese solamente che una mandria di ragazzini vocianti uscisse, prima di spingere il portone ed entrare. Un attimo dopo i suoi occhi saettavano da una parte all'altra di quel negozio delle meraviglie, tra finti animali volanti, razzo, fuochi , pozioni strane ed un infinità di colore, si sentiva in un mondo totalmente diverso da quello reale!
Si mise da parte per far passare una ragazzina che sembrava avere fin troppa fretta, la vide correre in fondo al negozio , controllare un prezzo e scappare in cassa. *cos'è tutta questa fretta?*.
Riportando lo sguardo in basso andò in cerca di quello per cui era entrata.. un ricordo. O meglio, l'ultimo ricordo nitido di sua madre, felice assieme a suo padre.

---
Eveline aveva appena addormentato la piccola Amber sul divano di casa, o almeno, era convinta che stesse dormendo.. e dato che la piccola aveva il sonno leggero, non aveva intenzione di muoverla da li. John la raggiunse poco dopo in punta di piedi , la cinse dolcemente, e le baciò il collo con delicatezza. I due bisbigliarono qualcosa che la figlia non sentì, ma li vide muoversi verso la tavola, nascosta leggermente dalla porta della cucina, non si erano accorti che lei aveva un occhietto socchiuso. John posò sul tavolo la scacchiera magica, e la ruotò per far usare i "banchi" a sua moglie. I boccoli biondi della donna coprivano metà della visuale già scarsa della figlia, ma poteva sentire le loro risate, mentre intimavano le mosse alle pedine, e sulla nota di quelle risate lei lentamente si addormentò. Mai avrebbe immaginato che solo il giorno dopo tutto sarebbe cambiato, e che quella scacchiera sarebbe stata distrutta dal suo stesso padre.
---
Non si accorse di avere praticamente la mano su una delle scacchiere del negozio, era così assorta dal suo ricordo da avere ancora un lieve sorriso sulle labbra. La riproduzione esatta del gioco preferito di sua madre, era davanti a lei. Non voleva comprarla identica, quindi scelse la versione forse più economica di quella in cristallo, quella in alabastro. La prese da uno scatolone poco sotto quella esposta e si incamminò verso la cassa, la sua attenzione venne attirata però anche da uno scatolone pieno di finti topini..forse Eveline si sarebbe divertita con uno di quelli..indugiò appena con la mano a mezz'aria sopra uno di quei roditori, e poi lo afferrò. Quando fu in cassa posò la Scacchiera in Alabastro ed il Topo finto e si preparò a tirare fuori il borsello con i galeoni. Salve, dovrei pagare queste due cose, la scacchiera ed il topo.
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view post Posted on 14/4/2015, 16:40
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Un parco divertimenti. Ecco cosa sembravano i Tiri Vispi Weasley in quel fine settimana di primavera. Pareva come uno di quei luoghi pieni zeppi di gente che correva da un’attrazione all’altra, aspettava impaziente nelle code, faceva chiasso e si godeva i divertimenti. Non che Eloise non apprezzasse l’avere tutta quella clientela, anzi! Era un piacere tutto quel via vai, anche se era complicato da gestire da sola. I gemelli non si vedevano quasi mai, impegnati com’erano con i fornitori e le nuove creazioni.
La giovane Tassorosso si era appena sbarazzata di una comitiva di coetanei che evidentemente avevano in mente di far saltare in aria qualcosa, tanti erano i Fuochi Forsennati Weasley che avevano comprato. Poi era stata la volta di una donzella che, probabilmente, aveva intenzione di stregare una potenziale liaison. Quando le venne mostrato il prodotto, la ragazzina chiaramente in imbarazzo, Eloise sogghignò. Sarebbe stato divertente vederla all’opera.
Nonostante il delirio di quel giorno, nonostante la fatica nel gestire la baracca, era soddisfatta: lavorare in quel negozio le piaceva da morire. In primo luogo, era sempre a contatto con gente che, per definizione, doveva avere un minimo di senso dell’umorismo. Inoltre, aveva la possibilità di stare sempre in contatto con le nuove frontiere della magia, per quanto le nuove scoperte fossero strettamente legate al mondo dell’intrattenimento. Sapeva che quell’esperienza le stava trasmettendo tanto.
Si legò velocemente i capelli, mentre il cliente successivo si avvicinava alla cassa. Era quella la sua roccaforte, da non abbandonare mai in giorni come quello, in cui gli attacchi dei clienti erano così costanti e insistenti. Spostò lo sguardo verso la ragazza che le stava di fronte e alcuni indizi parlavano chiaro. Primo: aveva l’aria giovane, che poteva essere all’incirca della sua età. Secondo: la sua divisa era di Tassorosso, non vivevano quindi così lontane. Terzo: doveva sicuramente averla incrociata in qualche corridoio o in Sala Comune.
Sul suo viso si disegnò un gran sorriso, mentre la ragazza le mostrava gli articoli da lei eletti. Decise che avrebbe seguito il consiglio che Fred le aveva dato qualche giorno prima: ”Dai del tu ai clienti: si sentiranno a loro agio! Alla fine... Siamo o non siamo in un negozio di scherzi?!”

«Ciao! Dovrebbero essere... Un Galeone per gli scacchi in alabastro e...» Consultò velocemente l’elenco degli articoli e dei prezzi che teneva vicino alla cassa, «Un altro Galeone per il Topo Finto! Due Galeoni in tutto.» Ugh... Un Topo Finto. Le davano i brividi fin dalla prima volta che li aveva visti, perché sembravano eccessivamente reali. Sperò con tutta se stessa di non ritrovarselo in giro per la Sala Comune o, peggio, in Camerata.
Evitando di mostrare il suo timore per l’articolo scelto, aggiunse:
«Ottima Casata quella di cui fai parte!» Fece l’occhiolino.«Chissà... Magari ci si vede in Sala Comune!» Avrebbe voluto chiederle il suo nome, ma in quella situazione era inappropriato. Doveva mantenere un distacco commesso-cliente ed evitare di prendersi troppe libertà, come invece faceva di solito.
 
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view post Posted on 30/4/2015, 09:53
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Amber S. Hydra▪13 anni ▪Tassorosso▪
Guardava la ragazzina al bancone, mentre scartabellando tra vari elenchi le faceva il conto esatto, «Ciao! Dovrebbero essere... Un Galeone per gli scacchi in alabastro e...un altro Galeone per il Topo Finto! Due Galeoni in tutto.» Amber annuì rovistando del suo sacchettino, il ricamo della stoffa portava incisa una piccola " A " , glielo aveva regalato sua zia prima che andasse ad Hogwarts ed aveva ancora il suo profumo, ma non era il tempo di perdersi di nuovo nei ricordi, le avrebbe scritto una lettera magari in serata. Estrasse i due galeoni e fece per posarli sul bancone distrattamente quando la commessa le parlò di nuovo, stavolta disse qualcosa di inaspettato«Ottima Casata quella di cui fai parte!.» si guardò la sciarpa avvolta al collo, segno distintivo dei Tassorosso, e guardò stavolta con più attenzione la ragazzina che stava dietro al bancone, capelli rossi.. lentiggini... non ricordava di averla mai vista prima..«Chissà... Magari ci si vede in Sala Comune!» chinò il capo lievemente tenendo ancora i due galeoni in mano.. « non ti ho mai.?. seianchetuuna.?. » stava iniziando con le domande prima ancora di presentarsi, che modi erano, prese un bel respiro e ci riprovò stavolta dando uno schema logico alle sue parole.« Ciao, non sapevo fossi anche tu una tassina, io sono Amber. » si presentò posando finalmente i galeoni e pagando il dovuto per i suoi acquisti, poi riprese il discorso della casata, di cui per altro lei era entusiasta!
« ..credo di essere capitata nella casata migliore, non so da quanto ci stia tu, ma io mi trovo davvero bene.. sai..» ed eccola nella sua mente, la foto si sua padre in giallo e nero che salutava dall'altro della sua vecchia scopa, era stato battitore per un solo giorno, ma tanto gli bastava per raccontare quella storia a vita. Oltretutto era stata proprio sua madre ad abbatterlo quel giorno in campo. Sorrise ripensando alle storie che papà John raccontava di sua madre, e della sua casata. Molti dei suoi vecchi compagni erano rimasti ancora in contatto dopo anni, chissà se anche per lei sarebbe stato lo stesso.« ..mio padre era un Tassorosso e mi ha sempre parlato bene dei suoi compagni .. » oltretutto sembrava avesse fatto il salti di gioia da come diceva la zia in lettera, quando aveva saputo che anche la figlia sarebbe stata una Tassina.
Oltre alla casata aveva un'altra cosa in comune con la ragazzina che le stava di fronte, entrambe erano due garzone , lei da Florian aveva appena iniziato, mentre chissà da quando la sua compagna lavorava li.. Difatti anche Elhena che lavorava con lei era un tasso.. l' indole del lavoratore doveva essere qualcosa di comune.
Amber non voleva che si formasse la coda dietro di lei, ma era incuriosita dalla ragazzina, voleva sapere qualcosa in più su suo conto, almeno la prossima volta in sala comune avrebbe avuto qualcosa da dirle.

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view post Posted on 1/5/2015, 18:18
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Le ore ai Tiri Vispi erano passate veloci, in un continuo turbinio di facce. Gente cordiale, gente anonima, gente imbarazzata, gente di fretta, ... Era contenta di aver trovato qualcuno che spartiva con lei dei punti in comune, qualcuno con cui poteva soffermarsi un po’ di più.
Eloise porse la mano per ricevere i Galeoni, ma quando la ragazzina si mise a parlare la tirò indietro. Non voleva darle l’idea di metterle fretta, e visto che c’era qualche aspetto che aveva suscitato il suo interesse non voleva interromperla. In un primo momento le parole pronunciate furono confuse: la rossa sapeva di doverle rispondere, ma non aveva capito molto bene cosa stesse dicendo la compagna – le sue domande troncate la mettevano in difficoltà. Aprì la bocca, ma l’altra aggiunse una frase di senso corretto, che la salvò.

«Sì, quando lavoro è come se fossi in incognito... Io mi chiamo Eloise!» Prese i due Galeoni dal piattino e pigiò un bottone della cassa. Si udì un sonoro scampanellio, accompagnato dallo sferragliare del carrello, e la cassa si aprì. I gemelli amavano quegli oggetti retro, anche se i negozi babbani li avevano abbandonati da tempo, a favore di alternative più sicure. Con l’ausilio della magia il digitale non aveva presa sul mondo magico, così ci si dava agli oggetti vintage, che Eloise amava. Ripose i galeoni e chiuse il cassetto.
«Vuoi un sacchetto?»
Quando Amber espresse la sua soddisfazione del fare parte di una Casata così affiatata, Eloise non potè che annuire, perché lei la pensava esattamente uguale. Oltre agli amici che aveva avuto la fortuna di incontrare, Caposcuola e Prefetti erano sempre disponibili a dare loro una mano. La squadra di Quidditch stessa aveva fatto accrescere il suo senso di appartenenza alla Casata, benché fino ad allora aveva giocato solo una partita. Di recente aveva letto anche un articolo che un loro compagno aveva scritto sulla Gazzetta, che riportava l’attenzione sul fatto che lo sport magico era stato abbandonato all’interno della Scuola. Volare le mancava, pensò, e avrebbe dovuto fare qualche giro su una scopa, di tanto in tanto.
Il discorso di Amber virò verso suo padre, che a sua volta era stato un Tasso.

«Anche io sono soddisfatta di essere capitata “dove chi alberga è giusto e leale» Disse, mimando le virgolette mentre citava una frase storica del Cappello Parlante.«Anche uno dei miei fratelli era un Tasso e mi racconta sempre di quanto si è divertito nei suoi anni a Hogwarts... è uno un po’ nostalgico!» Alzò gli occhi al cielo, fintamente infastidita. Amava quando Ned le narrava delle sue prodezze scolastiche e sperava che i suoi anni si rivelassero all’altezza di quelli che lui aveva passato. Vedendo come stavano andando le cose, sembrava proprio di sì.
Lanciò uno sguardo alle spalle di Amber per assicurarsi che non ci fossero clienti in attesa, ma la situazione sembrava tranquilla. Si appoggiò con gli avambracci sul balcone, ritrovandosi a un’altezza inferiore della compagna bionda.

«E quindi, Amber, ti piacciono gli scacchi magici?» Sperava che la ragazza si fermasse ancora un po’ a chiacchierare con lei. Le piaceva avere qualcuno con cui scambiare qualche parola durante i suoi turni di lavoro.
 
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view post Posted on 7/5/2015, 15:04
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~ Amber Serenity Hydra~ Tassorosso~ 13 Anni ~

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O il mondo era infinitamente piccolo, oppure i Tassi erano grandi lavoratori, ultimamente ne stava conoscendo molti impegnati in svariati lavoretti extra curricolari..
Come al solito non riuscì a non sembrare impacciata ai suoi occhi, forse un giorno avrebbe imparato a relazionarsi decentemente.. ma quel giorno era ancora lontano.
«Sì, quando lavoro è come se fossi in incognito... Io mi chiamo Eloise!» Amber trasse un sospiro di sollievo, grazie al cielo Eloise sapeva cosa dire perchè altrimenti avrebbe fatto l'ennesima figura orribile, la guardò sorridendo e concordando con lei aggiunse «Ah ti capisco, quando ho il turno da Florian cerco sempre di ricordarmi che io non solo una studentessa di Hogwarts ma sono una cameriera..» mentre chiacchieravano Eloise continuava a fare il suo lavoro, ripose con cura i Galeoni in cassa .
« Vuoi un sacchetto?» la compagna di casata annuì, non aveva preso molte cose ma non le andava di rischiare di rovinare la scacchiera già da subito, era qualcosa di davvero importante per lei. Con l'apertura del portone d'ingresso le arrivò una folata di aria fresca, che le smosse i capelli facendole cadere una ciocca davanti al volto, con decisione la mise nuovamente al suo posto, mentre raccontava ad Eloise che anche suo padre era un Tasso all'epoca.
«Anche io sono soddisfatta di essere capitata “dove chi alberga è giusto e leale”», Amber sorrise, la ragazzina sembrava simpatica, la prima impressione che stava avendo su di lei era ottima, d'altra parte non avrebbe visto qualcuno con poco senso dell'umorismo dietro al bancone del negozio più divertente di Diagon Alley.
«Anche uno dei miei fratelli era un Tasso e mi racconta sempre di quanto si è divertito nei suoi anni a Hogwarts... è uno un po’ nostalgico!» piccole cose, dettagli della loro vita, le accomunavano un pochino di più, « .. chissà come saremo noi fra 7 anni quando il Castello non sarà più casa nostra.. non voglio nemmeno immaginarlo, sono qui da meno di un anno e già non potrei immaginare di non passare più per i corridoi. Però in effetti fra 7 anni potremmo anche essere così stanche di studiare da non volerne più sapere!» il futuro non le era dato conoscerlo.. almeno non per il momento.
Prese il sacchetto con i suoi acquisti giusto per essere certa di non dimenticarli sul bancone, per altro sperava di trovare un aspirante giocare di scacchi magici per ingannare il tempo e vedere quanto si ricordasse di quello che papò John le aveva insegnato..

«E quindi, Amber, ti piacciono gli scacchi magici?» colta leggermente alla sprovvista, la tassina arrossì appena, si massaggiò il braccio con la mano destra e poi rispose ad Eloise con la mente altrove.. verso un'altro ricordo..«Oh .. ehm.. si è una tradizione di famiglia..in realtà.. in pratica nella famiglia di mia madre c'era questa tradizione, in pratica ogni figlia in età scolastica, preferibilmente durante il primo anno, comprava una scacchiera...» la voce di sua madre che le raccontava la stessa storia le tornò alla mente, insieme al suo profumo delicato.. « .. e si narra che l'uomo giusto sia colui che riesce a vincere contro di te, ma questa ormai è una cosa superata.. A me in realtà piace molto giocarci in ogni caso.» incuriosita e con la speranza che magari un giorno potessero giocare assieme, Amber le chiese « .. tu? Ci sai giocare? »

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©Giuly ~ NON COPIARE.

 
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view post Posted on 9/5/2015, 08:02
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Allontanarsi dal gruppo non risultò poi così semplice come Jenifer aveva immaginato: come fosse stata una famiglia, non appena qualcuno cerca di perdersi od allontanarsi ecco che partono le mille domande o preoccupazioni da parte degli altri; e Jenifer che dal canto suo era abituata a chiedere ma a non dover dare spiegazioni, si ritrovò con le spalle al muro. Tuttavia accampando scuse per aria era riuscita a dileguarsi per le vie di Diagon Alley. Era alla ricerca di qualcosa e non era certa sul dove l'avrebbe trovata. Con dimestichezza scartava i negozi che conosceva bene e si fermava ad ispezionare velocemente le vetrine degli altri. Camminando il nome di un chiacchierato negozio le saltò all'occhio: Tiri Vispi Weasley. Personalmente la prefette non vi era mai entrata, ma grazie ai discorsi dei suoi coetanei immaginava che genere di articoli potesse vendere. Stava per superarlo a passo spedito, quando una curiosità le punzecchiò la mente. *Chissà se...* Le curiosità devono sempre essere soddisfatte e accrescono la sete di sapere, così la ragazza entrò a dare un'occhiata. Non era certa di quel che stava cercando ma doveva essere una cosa speciale. Guardandosi in giro per il negozio notò tantissime cose interessanti e buffe. Entrarci non era affatto stata una perdita di tempo ed era certa che quando ne avesse avuto altro sarebbe tornata per togliersi piccoli sfizi, però in quel momento era alla ricerca di un fantomatico oggetto. Pochi istanti dopo posò gli occhi su una scatola di Fuochi d'Artificio Filibuster, sembravano calzare a pennello nella parole Spettacolare. *Non è esattamente quello che stavo cercando ...ma potrebbero rendersi utili* pensò con un sorriso.
Avvicinatasi al bancone notò che vi fosse già un'altra ragazzina che riconobbe come la commessa del Florian, nonché bella tassina ad Hogwarts. In realtà anche la ragazza che le stava servendo era una tassorosso già vista in giro per i corridoi di Hogwarts.


«Ciao»

Jen salutò con un sorriso le due ragazze. In seguito avrebbe atteso tranquillamente il suo turno prima di pronunciare le frettolose parole.

«Mi potresti dare i Fuochi d'Artificio Filibuster per esterni?»

Col pensiero tornò ad Alice e gli altri che l'attendevano, aveva fretta certo ma questo non l'avrebbe mai trasformata in una maleducata. Vedendo la scatola dei fuochi un altro pensiero le sarebbe affiorato alla mente *e adesso dove la nascondo?*
 
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view post Posted on 9/5/2015, 14:31
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Chiacchierando, venne fuori che anche la compagna lavorava. Eloise pensò che forse era più probabile trovare Tassi a Diagon Alley che nella loro Sala Comune, anche se qualcuno di loro, come Ophelia, si dava da fare a Hogsmeade. Un po’ li invidiava perché potevano accedere alla cittadina magica, vietata a quelli del primo anno, ma non avrebbe scambiato il suo lavoro con nessun altro. Oltretutto sarebbe potuta andare a Hogsmeade richiedendo a qualcuno dei più grandi di accompagnarla, ma conoscendo quanto lavoro avevano da svolgere Prefetti e Caposcuola non aveva voluto impegnarli per un semplice capriccio.
«Ah, ma se lavori da Fortebraccio conosci Elhena!» Esclamò, rendendosi conto un istante dopo che, essendo Elhena la loro Prefetta, era difficile che non la conoscesse o almeno sapesse chi era. Ghignò, ripensando alle loro avventure. Quando si erano conosciute la compagna non era ancora Prefetta, ma era diligente e precisa, con tutte le carte adatte a diventarlo. « Ti trovi bene a lavorare là? È tantissimo che non vado e ogni tanto mi viene voglia di uno di quei milkshake stratosferici...»
Mise tutto dentro il sacchetto, facendo attenzione a sistemarlo per bene. Di solito, quando riempiva la sua tracolla, ci ficcava tutto a caso e finiva sempre per andare in giro con un fagotto informe e scomodo da portare. La trattava senza alcuna pietà. Quando si trattava delle cose degli altri, invece, faceva attenzione a mettere tutto con attenzione, in modo intelligente.
« Un giorno solcheremo i corridoi e ogni angolo ci suggerirà un ricordo diverso...» Rispose sognante. Pensò che per lei non esisteva casa diversa da Hogwarts. Stava lì, e ci sarebbe rimasta per i sei anni successivi, o poco più. Quella in Irlanda era una cosa diversa. Ci si andava per le vacanze, si passava del tempo con i genitori, ma era come se in quei periodi il tempo si fermasse, come se succedesse poco. Come se Hogwarts fosse il vero fulcro degli eventi. Probabilmente pensava così perché Hogwarts era la novità: non disdegnava le sue origini, ma temeva di staccarsi sempre di più da quelle terre e dal loro tran-tran.
Il futuro, poi, era un punto interrogativo. Era troppo lontano per porsi delle domande a riguardo, non si voleva chiedere dove sarebbe finita e perché. Fare scelte preventive bloccava l’apertura alle altre opzioni, per come la vedeva la giovane Eloise, che della vita sapeva ben poco. Al momento c’erano solo le lezioni, i voli con la scopa e le serate passate a giocare a Sparaschiocco. O agli scacchi magici, benché quel gioco le piacesse poco. La Lynch non aveva pazienza e non riusciva a prevedere le mosse dell’avversario, si esasperava e ogni partita la lasciava con il nervoso. Contro Jared perdeva sempre. Con Ned, piuttosto che mettersi davanti alla scacchiera, si mettevano a fare un giro sulla scopa. D’altra parte, l’aspetto tradizionale che le stava raccontando Amber era interessante.

« È una tradizione bellissima!» disse ad Amber, mentre pensava a quanti uomini sarebbero potuti diventare gli uomini della sua vita a causa della sua incapacità a giocare. Chissà se poi esisteva l’uomo della vita. Amber sembrava non crederci, ma la teoria che la sua famiglia si portava dietro sembrava curiosa. « Tuo padre ha battuto tua madre? »
Senza avere il tempo di aggiungere informazioni sul suo rapporto con gli scacchi magici, vide che una ragazza si stava avvicinando al bancone. Gli altri clienti stavano osservando la merce con tranquillità, senza aver bisogno di consigli, almeno per quel momento. Eloise accolse la ragazza con un sorriso ampio, rispondendo al saluto.«Ciao a te!» Pelle chiara, intensi occhi azzurri, frangetta castana. Quel volto non le era del tutto ignoto: si erano scontrate a Quidditch molto tempo prima. Rivalità tra Tassi e Corvi c’era da sempre, ma in quel momento lei era una commessa, null’altro. «Certo, te li prendo subito!» Disse, rivolta alla ragazza-corvo.«Scusa un attimo» Aggiunse, indirizzando quelle parole ad Amber.
Andò a recuperare una scaletta che le serviva a prendere la merce posta più in alto. Poiché era piuttosto bassina, i gemelli le avevano procurato quel regalo e non mancavano di burlarsi ogni santa volta che la usava. Non riusciva a salirci senza ghignare lei stessa.
Prese l’ampia scatola, la cui copertina minacciava effetti fenomenali, e tornò al bancone, su cui l’appoggiò.
«Ottima scelta, darai spettacolo a Hogwarts?» Domandò alla mora, con aria sognante. Le sarebbe piaciuto vedere le esplosioni colorate.«Sono tre Galeoni... Vuoi un sacchetto?»
 
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view post Posted on 11/5/2015, 01:45
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Osservando la ragazzina che prontamente la servì prontamente, Jenifer ne fu rincuorata. *Grazie grazie grazie*ripeté tra sé la prefetta sorridendo alla commessa. Non avrebbe mai preteso che lo facesse ma data la fretta che aumentava con il passare del tempo, non poté che apprezzare. Distrattamente sentì la domanda della ragazza, però le ci volle qualche secondo per collegare le parole da lei pronunciate in quanto con la testa era già lontana da quel negozio intenta a cercare gli amici.
-Spettacolo ad Hogwarts?
Ripeté perplessa cercando di riprendere la domanda dai meandri della distrazione e fortunatamente ci riuscì in un lasso di tempo relativamente breve.
-Ah si! Domenica in giardino.. è il compleanno di un'amica e le stiamo organizzando una festicciola. Se volete venire a dare un'occhiata fate pure..
Continuò spiegando ed invitando le ragazze con un sorriso. In realtà Jen non sapeva se le due conoscessero Alice, ma non le sarebbe dispiaciuto passare del tempo con altre ragazze che non erano della propria casata: era bello aprire nuovi orizzonti; inoltre la festa si sarebbe tenuta nel giardino della scuola e certamente non avrebbe potuto monopolizzarlo, tutti gli studenti avrebbero potuto vedere lo spettacolo dei fuochi filibuster che la ragazza stringeva.
-Si sarebbe perfetto
Rispose alla commessa rivolta alla proposta del sacchetto. *Forse è la migliore soluzione* si convinse.
Uscita dal negozio Jen si affrettò per i viottoli di diagon alley alla ricerca dei suoi amici


.Scusate il misero post ma avevo fretta di concludere visto che il topic della 'festa' è già aperto

Edited by Arklys - 11/5/2015, 11:13
 
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view post Posted on 14/5/2015, 12:30
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Oliver adorava l'aria fresca e profumata che aleggiava tra le strade di Diagon Alley. La giornata era limpida come non lo era stata fino alla scorsa settimana, quando nubi grigie e scure vorticavano nel cielo. Adesso, invece, la luce regnava sovrana e lui non poteva chiedere di meglio. Erano le dieci e mezza di un sabato primaverile e lui stava passeggiando da almeno un'ora con due figure familiari accanto a lui: suo zio Albert gli aveva spedito una lettera alcuni giorni prima per comunicargli la sua presenza in Gran Bretagna per poter trascorrere del tempo con suo nipote, dato che a breve sarebbe stato il suo compleanno. Con il permesso della Preside e l'autorizzazione della sua famiglia, Oliver aveva accettato di buon grado di incontrare suo zio Albert a Diagon Alley, essendo quello un giorno di festa che non gli avrebbe fatto perdere né lezioni né impegni scolastici vari. Con un'altra richiesta, ancora, lo studente aveva fatto in modo che il suo migliore amico di Hogwarts, Fred, partecipasse all'uscita con lui e suo zio, sempre sotto la supervisione dell'unico adulto che camminava a pochi passi da loro. Stavano chiacchierando di bacchette magiche e di partite di Quidditch da un bel po' quando finalmente lo sguardo di Oliver si posò sul negozio cui erano tutti diretti.
"Wow!" esclamò, senza trattenersi.
Tiri Vispi Weasley era il nome che segnava un cartello immenso posto sopra il locale, ma il Grifone era colpito dai colori esplosivi che caratterizzavano quel posto straordinario di Diagon Alley.

"Fred, andiamo!" disse velocemente. Fece un segno in direzione dell'amico e si affrettò ad entrare.
"Oliver, prendi questi per i tuoi acquisti e..."
"No, zio Al, non preoccuparti. Ho deciso di spendere i Galeoni guadagnati con i miei articoli. Ci vediamo fra poco!A destra c'è un negozio bellissimo di Astronomia, puoi fare un giro lì" consigliò Oliver dopo aver rifiutato i soldi che suo zio volesse offrirgli. Con rammarico e un'altra protesta, Albert Brior acconsentì ad allontanarsi, attratto dalla possibilità di osservare cose inerenti al suo campo di studio, essendo un astrologo. Liberi, Fred e Oliver entrarono nel negozio, anzi nel turbine di colori e suoni fantastici. L'irlandese restò senza parole, cosa abbastanza difficile per una persona come lui. Un istante dopo stava sfrecciando per scaffali e scaffali, recuperando alcune cose e portandole subito alla cassa. Avrebbe prima acquistato il necessario, ciò che aveva pensato di prendere da giorni, poi sarebbe ritornato a fare un giro nei vari reparti di giochi e scherzi del negozio. Aveva recuperato una Mappa magica che mostrava alcuni passaggi segreti di Hogwarts e che probabilmente gli sarebbe servita per le sue escursioni, notturne o meno non importava; Oliver si sentiva una sorta di avventuriero tra le mura del castello. Poi, prese un pacco di Fuochi d'Artificio da Stanza, che avrebbe usato il giorno del suo compleanno, così da colorare il tutto per qualche istante. Il suo sguardo fu attirato da una sezione meravigliosa del negozio nella quale si sentivano squittii, anzi strilli acuti che sembravano provenire da palline colorate e molto pelose. Oliver si illuminò e chiamò Fred ad alta voce.
"Le Puffole Pigmee che volevamo!" quasi gridò, avvicinandosi di corsa a quel punto. Non ci mise più di un secondo a decidersi: con Fred aveva stabilito di acquistare una Puffola Pigmea rossa, simile ad una Pluffa. Sorrise mentre ne vide due in una stessa gabbia. Erano rotonde e dall'aspetto soffice come tante piume di un cuscino: al centro si scorgevano due occhioni grandi e bianchi, con un puntino nero simile alla pupilla e con un taglio quasi a mandorla, come un topolino. Oliver esultò e portò tutto alla cassa.
"Queste cose, per favore" disse, cacciando dieci Galeoni dalla sua tasca. Aveva letto fuori qualcosa riguardante le Gelatine d'Oro, ma non ci aveva capito molto, quindi sperava in una delucidazione da parte della commessa.
"E una domanda: cosa mangiano le Puffole Pigmee?"
Del resto, si sarebbe preso cura del suo nuovo animaletto da compagnia, sperando che la sua civetta Lady non si prendesse collera o facesse capricci.

CITAZIONE
Fuochi d'Artificio da Stanza – 2 Galeoni
Puffola Pigmea - 3 Galeoni
Mappa "Il Passaggio" - 5 Galeoni
 
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view post Posted on 14/5/2015, 13:53
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Fred ancora non poteva crederci. Quella mattina era andato con il suo migliore amico, Oliver, e lo Zio ,Albert Brior, a Diagon Alley. Visto che era una giornata di festa non avrebbero perso ne lezioni ne niente. Oliver lo aveva praticamente obbligato ad andare con lui e suo zio qualche giorno fa. Fred non voleva perché pensava volesse passare un po di tempo con lo zio o viceversa, ma Oliver gli aveva detto che non ci sarebbero stati problemi per suo zio se fossi andato anche io con loro e dopo una mezz'oretta il giovane Grifondoro si era lasciato convincere. Era bastato un semplice permesso dei suoi genitori e l'approvazione della preside. Era da quando era venuto a prendere il materiale per Hogwarts che non metteva piede a Diagon Alley. Era identica a come se la ricordavo, se non più bella, visto che il tempo era molto più bello dell'ultima volta che ci era stato. La luce regnava praticamente su tutta Diagon Alley, o almeno quasi tutta. Stavano camminando già da un oretta circa, lui e Oliver stavano parlando di bacchette e cose varie, quando Oliver gli fece notare il negozio Tiri Vispi Weasley. Non ci era mai stato prima ma sapeva che era un negozio bellissimo, pieno di cose divertenti. Pieno di scherzi fuochi d'artificio e cose del genere. Il giovane Grifondoro esultò di gioia. Ma prima di poter dire qualcosa venne praticamente trascinato da Oliver, che rifiutò i soldi dello zio dicendo che avrebbe usato i suoi. Fred salutò lo zio di Oliver e poi raggiunse Oliver. Sapeva già cosa avrebbero comprato. Appena entrò non pote che rimanere a bocca aperta "Wow, guarda quanta roba" Disse guardandosi attorno, c'era di tutto in quel negozio anche cose di cui il giovane Grifo non conosceva l'esistenza. Poi senti Oliver chiamarlo "Le Puffole Pigmee che volevamo" Gli disse l'altro Grifondoro. Fred non esitò ad avvicinarsi e subito si accorse di due palline di pelo rosse, proprio come le volevano loro. Oliver non esitò un secondo e portò tutto quello che aveva preso alla cassa, compreso una delle Puffole Pigmee. Fred pensò che visto che era lì poteva prendere delle cose per il compleanno di Oliver. Così prese prese una trottola schizzina e il gioco "impiccato impeccabile" senza farsi vedere da Oliver e infine prese l'altra Puffola pigmea e non poté fare a meno di fare un verso stridulo alla vista della piccola palla di pelo che aveva preso in mano, come Oliver la portò alla cassa. Avrebbe voluto comprare qualcosa di più carino ma non aveva abbastanza galeoni con se. "Solo questa grazie" Disse sorridendo al/alla commesso/a ,prendendo i soldi dalle tasche e posandole suo banco. Poi rimase li incuriosito dalla domanda che Oliver aveva posto al/alla comesso/a *cosa mangiano le Puffole pigmee* ripetè in mente, era initile chiedere di nuovo quindi aspetto la risposta del commesso insieme ad Oliver



Puffola Pigmea - 3 Galeoni
Impiccato impiccabile - 15 falci
Trottola schizzina - 1 Galeone


Edited by Fred Zoungla - 15/5/2015, 12:09
 
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