Tiri Vispi Weasley

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 20/5/2015, 22:44
Avatar

all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

Group:
Tassorosso
Posts:
3,561
Location:
Decumano Sud, La Contea 🍁

Status:


ovI9DKK
La ragazza dagli occhi blu aveva spiegato che l'articolo serviva per una festicciola di compleanno, ed Eloise si disse "perché no?! Potrei davvero fare un salto". Salutò la ragazza con un cenno della mano e tornò a concentrarsi sulla sua concasata.


La punta di una piuma raschiava su una pergamena, muovendosi in curve sinuose e decise. Numeri si susseguivano l’uno all’altro, accompagnati da nomi di articoli, calcoli e cifre. Era arrivato il momento di fare l’inventario degli articoli dei Tiri Vispi che, anche se non appariva, era gestito in maniera più precisa che mai. “I numeri non mentono”, aveva detto George, lodando l’utilità di dedicarsi a un’attività così noiosa. I gemelli sostenevano che fosse fondamentale tenere traccia di tutti gli spostamenti della merce: oltre a essere sicuri di non venire fregati da eventuali clienti, consentivano di capire quali erano i prodotti in voga e su cosa si poteva puntare.
Così Eloise doveva contare i prodotti e riportare le cifre su un apposito registro. Anche la sua proposta di incantare una piuma per svolgere quel compito al suo posto era stata bocciata, accompagnata da una tentativo di lecchinaggio da parte di Fred: “Ma tu sei molto più precisa di una piuma stregata! Con quelle non si sa mai…”. E infine eccola lì, seduta sul solito sgabello dietro al bancone, il mento appoggiato al palmo della mano e un’espressione imbronciata sul viso. Per fortuna quel giorno non si erano fatti vedere tanti clienti e aveva avuto l’occasione di lavorare in pace.
In tutta risposta, la porta si aprì, movimento che fu accompagnato dal classico scampanellio. Due ragazzini misero piede nel negozio, chiaramente emozionati dai prodotti mirabolanti che li circondavano. Con essi entrò anche un raggio di sole che attirò l’attenzione della giovane Tassa: che magnifica giornata che si stava perdendo! Non avrebbe messo piede fuori fino a sera, quando per lo meno avrebbe potuto godersi un tramonto coi fiocchi.
Abbandonò la piuma sul bancone e con un saltello scese dallo sgabello. Si sistemò la divisa dei Tiri Vispi, lisciandola sull’addome. All'inventario avrebbe pensato dopo, ora era il momento di dedicarsi ai suoi clienti. Al momento, si stavano aggirando per il negozio, ammirando gli articoli e facendo scorta di ciò che li attraeva di più. Sembravano dei bambini al parco divertimenti, pensò Eloise, ed era proprio quello l’effetto che il negozio aveva sulla gente. Ancora suscitava la stessa reazione in lei, che ci andava più di tre volte a settimana! Quando i gemelli creavano nuovi articoli, poi, la sensazione era amplificata.
Osservò i due tizi e decise di cercare di indovinare che cosa avrebbero acquistato. Il primo ragazzino, capelli ricci e alto, avrebbe comprato un Cannocchiale Tirapugni e le Crostatine Canarine. Il secondo, capelli lisci e occhiali da sole, si sarebbe dato ai Detonatori Abbindolanti e alle Bacchette Trabocchetto.
“Le Puffole Pigmee che volevamo!”, esclamò il primo. Bene, la sua supposizione era lontana anni luce dai fatti, così decise che avrebbe dovuto allenare questa tecnica che, decise all’istante, avrebbe chiamato “La Prova dell’Articolo”. Che poi… Le Puffole Pigmee le sembravano così da femmine! Le suonava buffo sentire due maschi considerare l’acquisto, eppure era accaduto.
Una volta recuperate quelle palle di pelo rotolanti, i due si avvicinarono al bancone, con quelle che saltellavano loro attorno. Eloise li accolse con un sorriso luminoso. Vista la quantità di articoli prese due sacchetti e li tenne pronti per infilarci le cose.

« Ciao e benvenuti! Spero abbiate trovato tutto quello che stavate cercando…» Disse, iniziando a mettere gli articoli nelle rispettive borse. A mente, fece un breve conto e, immaginandosi che pagassero separatamente, disse: «Sono 10 Galeoni questi articoli e… 4 Galeoni e 15 Falci gli altri» Disse, rivolta prima a uno e poi all’altro. Notando come il liscio teneva l’Impiccato Impiccabile celato, suppose che per qualche ragione non volesse mostrarlo all’amico, così mentre il primo non prestava attenzione lo infilò nel sacchetto del secondo.« Ogni 5 Galeoni di spesa avete una Gelatina d’Oro di bonus, il modo in cui usarle, beh… Dovete scoprirlo voi!» Aggiunse, facendo l’occhiolino. Aprì il cassetto sotto il bancone e prelevò tre Gelatine, ne porse due al riccio e una al liscio, benché la spesa di quest’ultimo non arrivasse – di poco – ai cinque Galeoni.
Infine, il riccio le pose una domanda acuta e legittima: cosa mangiavano le Puffole Pigmee. Fece mente locale e ricordò cosa aveva letto su una spiegazione.
«Le Puffole Pigmee sono onnivore, mangiano di tutto: dagli avanzi ai ragni… Ma pare che il loro cibo prediletto siano le caccole degli umani… A voi l’onore di scoprire il modo migliore per procurarsele!» Rispose, sorridendo con complicità e porgendo loro i rispettivi sacchetti.
 
Top
view post Posted on 21/5/2015, 17:37
Avatar

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
19,264
Location:
TARDIS

Status:


Oliver non si era accorto delle spese di Fred: era convinto che avesse acquistato soltanto una Puffola Pigmea, un animaletto che avevano deciso di prendere insieme per una questione legata alla loro profonda amicizia; non fece caso al resto che il ragazzo aveva preso da vari scaffali, troppo concentrato ad osservare il colore intenso rosso della sua Puffola. Già aveva pensato ad un nome particolare, ma ne avrebbe parlato sicuramente prima con Fred. Pagando velocemente, ricevette in omaggio due Gelatine d'Oro che, dalla loro durezza, non sembravano essere commestibili.
Oliver stava per chiedere quale fosse il loro utilizzo o scopo, ma il ragazzo fu più veloce di lui e gli disse di doverlo scoprire da solo. Bene, ad Hogwarts avrebbe domandato a qualcuno oppure il Fato gli avrebbe presentato in qualche altro modo quella spiegazione. Sorridendo, ascoltò la risposta della commessa in riferimento all'alimentazione delle Puffole Pigmee.

"Le Puffole Pigmee sono onnivore, mangiano di tutto: dagli avanzi ai ragni… Ma pare che il loro cibo prediletto siano le caccole degli umani… A voi l’onore di scoprire il modo migliore per procurarsele!"
Ci fu un attimo di silenzio, durante il quale il suo sorriso scomparve; Oliver ebbe il presentimento che l'altra stesse scherzando, del resto si trovava nel negozio di divertimento più famoso di tutta Londra e Diagon Alley. Scacciò l'idea di posare la Puffola Pigmea sul suo scaffale di appartenenza e decise di replicare ironicamente a sua volta.
"Oh, le caccole sono buone, ti consiglio di provarle fritte!"
Un secondo dopo intascò le due Gelatine d'Oro e fece segno a Fred di essere pronto per andare via.
Fuori si scorgeva già la figura di suo zio in attesa che suo nipote e il suo amico uscissero da Tiri Vispin Weasley. Con la gabbia contenente una Puffola Pigmea rossa, Oliver non fece aspettare zio Albert più di tanto: già pensava al prossimo negozio dove andare con Fred. Una bella gelateria o pasticceria non sarebbe stata male, in realtà!


Edited by David J. Potter - 21/5/2015, 21:35
 
Top
view post Posted on 26/5/2015, 15:01
Avatar

Group:
Mago
Posts:
6,506
Location:
Hyperversum

Status:


tumblr_mwgtfqiGK21swonpwo1_500

~ Amber Serenity Hydra~ Tassorosso~ 13 Anni ~

6DUfkKE

Era appena riuscita ad udire le domande di Eloise quando entrò qualche ragazzino desideroso di acquistare qualcosa, si fece appena da parte attendendo a lato .. e quando furono andati nuovamente via, riprese il discorso.. «Ah, ma se lavori da Fortebraccio conosci Elhena!» Amber accennò un sorriso.. si la conosceva, certo non molto ma stava iniziando a legare un po a causa del lavoro un pò perchè inoltre era la prefetta della sua casa...e anche perchè in fondo non erano così diverse..« Oh., certo.. diciamo che ci lavoro davvero da poco quindi posso dire di conoscerla un pochino.. » come al solito quando trovava particolarmente difficile rispondere ad una domanda semplice, lasciava inutili pause d'imbarazzo tra una parola e l'altra..fortunatamente Eloise animava la conversazione molto più di lei! «Ti trovi bene a lavorare là? È tantissimo che non vado e ogni tanto mi viene voglia di uno di quei milkshake stratosferici...» alzò gli occhi al cielo capendo esattamente cosa intendesse la sua compagna tassina, ammiccando appena rispose a quella sua affermazione « ahahah i Milkshake sono anche la mia passione.. e non ti nascondo che ogni volta che ne preparo uno mi viene l'acquolina, e finisce che almeno uno lo prendo anche io... Li preferisco al cioccolato.. li ho provati tutti, ma quello è il mio gusto preferito.. Qual'è il tuo?» la domanda sorse spontanea, mentre A,ber cercava di tenere a mente la sua risposta in modo da poterle servire il suo preferito se mai fosse andata da Florian a trovarla. Conversare così piacevolmente le mancava un pochino..aveva passato troppo tempo sui libri ultimamente, schivando ogni interazione umana! « È una tradizione bellissima!....Tuo padre ha battuto tua madre? » la tassina annuì.. era sul punto di rispondere ma nuovamente un clente fece il suo ingresso, lei rimase pazientemente in attesa guardandosi introno.. certo che una puffola pigmea... forse... Eve l'avremme mangiata.. mah..« .. diciamo di si.. la versione di papà è che lui l'ha fatta vincere, ma la Zia che ha assistito alla partita ha detto che si sono datio battaglia per un paio di ore..e chissà perchè credo di più a lei. » non avrebbe mai saputo la versione di mamma.
Scuotendo lievemente il capo diede una rapida occhiata alle puffole pigmee.. sempre più convinta di portarne una in dormitorio..
« .. comunque io non so quanto crederci... e poi adesso dei maschinonvogliopropriosaperneniente.. !» non era propriamente corretto, qualcuno ogni tanto attirava la sua attenzione, ma se già le era difficile interagire con ragazze della sua età, figuriamoci con i ragazzi.. e poi ancora non dimenticava l'incontro con lui, breve ma abbastanza per prendersi una delle cottarelle infantili di cui tanti parlavano. Probabilmente mentre incespicava era anche arrossita e sperò vivamente che non le venisse posta nessuna domanda a riguardo.. quindi tentò di deviare il discorso « Ehm...ti piacciono le Puffole.. vanno d'accordo con i gatti o la mia micia se la mangia in un sol boccone?» si morse il labbro corrucciando la fronte convintissima di aver deviato il discorso nel peggiore dei modi..

6DUfkKE
©Giuly ~ NON COPIARE.

 
Top
view post Posted on 2/6/2015, 18:18
Avatar

all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

Group:
Tassorosso
Posts:
3,561
Location:
Decumano Sud, La Contea 🍁

Status:


ovI9DKK
Nel vedere quel sorriso che spariva, la forma lineare delle sopracciglia di Eloise si increspò, conferendole un’aria incerta. Certo, nutrirsi di caccole non era la cosa più normale che esistesse, ma non doveva sembrare così a coloro che vivevano in un mondo in cui lo sterco per concimare si raccoglieva durante rituali notturni e le pietre che stavano nelle pance delle capre erano un bene prezioso. Si aspettava che almeno i clienti di uno dei negozi di scherzi più celebri dell’Inghilterra fossero capaci di accogliere ed abbracciare un minimo di stranezza, o di imprevisto, o di ripugnante. E poi quanti bambini – nel mondo babbano quanto in quello magico – si mangiavano le caccole?!
Nonostante quel tentennamento, il ragazzo buttò lì una battuta sulle caccole fritte che fece sorridere Eloise. A suo rischio e pericolo, non l’aveva presa sul serio. Accantonò l’impulso di sentirsi offesa e, dopo aver consegnato tutto quanto ai ragazzi, aggiunse:
«Ti assicuro che è vero… Mai provato le caccole fritte, ma se avrai la pazienza di trattarle una per una sono certa che la tua Puffola Pigmea ne sarà grata!»
Aveva tutto il diritto di ignorarla, lei non avrebbe insistito oltre per convincerlo della veridicità delle sue parole. Sarebbe bastata una ricerca, anche superficiale, di informazioni più precise in merito alle Puffole, e sarebbe saltata fuori la conferma delle sue parole.
Una volta che i due furono usciti, Eloise si avvicinò alla gabbia di quelle creaturine fluttuanti e vi infilò un dito dentro per farle avvicinare. Il loro pelo morbido le solleticava le falangi e la fece sorridere, mentre la sensazione negativa che quell’incontro le aveva lasciato si dissolveva nell’aria.




Clienti che andavano e venivano, merci che prendevano la porta e inseguivano il loro destino, creature rumorose che riempivano l’atmosfera… Il lavoro non era mai noioso, ma quel giorno era speciale: in mezzo al flusso di volti uno si era fermato a godere di una buona conversazione tra compagne di Casata. Nonostante la sbadataggine cronica, Eloise riusciva a destreggiarsi discretamente tra la nuova conoscenza e i clienti che continuavano ad affluire al bancone. Le gote arrossate dalla fretta di svolgere bene entrambe le missioni, le maniche rimboccate e la velocità dei movimenti sottolineavano che presto avrebbe ceduto. Imperterrita, continuava e, sbarazzatasi degli ultimi clienti tornò a focalizzare la sua attenzione su Amber.
Lei ed Elhena si conoscevano. Questa consapevolezza la pilotò verso un altro pensiero: le conoscenze che lei stessa aveva, divise per settori separati, si intersecavano a loro volta, creando una fitta rete di relazioni, che non erano prevedibili, né pilotabili. Per la prima volta da quando aveva messo piede a Hogwarts si ritrovò a pensare che forse quella realtà non era così gigantesca e incomprensibile come appariva, ma il numero di persone era limitato e, in un modo o nell’altro, sarebbe potuto farle stare tutte in una stessa stanza. Pareva una conferma della stramba teoria che un giorno suo padre le aveva raccontato: la teoria dei sei gradi di separazione, secondo cui ogni persona della terra si può collegare a un’altra con sei sole relazioni. Probabilmente a Hogwarts ne sarebbero bastati molti meno.

« Mmm… Non saprei dire qual è il mio preferito, ma cioccolato e Choko&Cream sono in eterna lotta! Forse forse alla fine di tutto sono anche io del team cioccolato… » Il pensiero del milkshake era decisamente dolce… Già assaporava il momento in cui se ne sarebbe gustato uno in santa pace. Un altro cliente venne a interrompere la conversazione. Dai milkshake si era passati agli scacchi e poi alle Puffole Pigmee: andando avanti così Eloise avrebbe iniziato a immaginarsi una Puffola ricoperta di cioccolato e granella di biscotti, o un milkshake a scacchi. Doveva mantenere la concentrazione.
«Un giorno scoprirai com’è andata veramente!»Rispose in merito alla faccenda degli scacchi. C’era qualcosa di strano in quella frase: perché Amber non aveva citato l’opinione di sua madre? La Tassa decise di soprassedere e di non immischiarsi nelle storie altrui. Magari con il tempo l’avrebbe capito.
Alla frase sui maschi Eloise rise brevemente, le piaceva il modo in cui si era espressa. Poi piegò la testa di lato, come un gufo stupido che non capisce ciò che gli accade intorno. Maschi? Non voleva saperne? Certo, i maschi sapevano essere meschini e irrispettosi nei confronti delle innocenti e innocue (?) donzelle, ma la Lynch non aveva mai considerato la possibilità di non averci a che fare. Era cresciuta con due fratelli e al rapporto con i maschi ci aveva fatto il callo. D’altra parte, con maschi che non fossero Ned e Jared non ci aveva avuto molto a che fare, e da quando era arrivata a Hogwarts aveva costruito tante amicizie con ragazze. Solo ora se ne rendeva conto, solo ora capiva che era un aspetto che le era mancato, prima di Hogwarts.
«Hai ragione, i maschi sono… strani…» <i>Disse, guardando di lato, come se stessero cospirando. Lungi da lei il pensiero che con dei maschi ci si potevano costruire delle relazioni affettive, lungi da lei l’accorgersi che il rossore sulle guance di Amber fosse attribuibile proprio a quello.

«Per il rapporto Puffole-gatti non ti devi preoccupare! In genere i felini ci giocano, ma le trattano con rispetto è delicatezza… Sono così dolci che ammorbidirebbero pure il più musone dei Serpeverde!» Rispose, con un sorriso smagliante. Le Puffole, insieme ai fuochi d’artificio, erano gli articoli di gran lunga più popolari.
 
Top
view post Posted on 7/7/2015, 23:10
Avatar

all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

Group:
Tassorosso
Posts:
3,561
Location:
Decumano Sud, La Contea 🍁

Status:


ovI9DKK
Erano giorni che ci rimuginava su. Aveva osservato ogni singolo prodotto presente in negozio, indecisa su quale sarebbe stata la sua arma alla Festa di Fine Anno. Piano piano l’idea definitiva si delineava nella sua testa, e la giovane Eloise aveva deciso di comprare la Polvere Buiopesto Peruviana. Inserì i 10 galeoni nella cassa e si mise il sacchetto in borsa, focalizzando nella sua testa il momento in cui l’avrebbe usata. Prese le due gelatine d’oro che le spettavano e si accinse a servire il cliente che stava entrando in quel momento
 
Top
Mary_Evans
view post Posted on 23/7/2015, 21:49






12 anni - Corvonero - 1° anno - scheda ()


Era un assolato pomeriggio di agosto e Mary aveva chiesto alla zia di poter andare a visitare Diagon Alley per poter comprare alcuni oggetti che le sarebbero stati utili per l’anno scolastico imminente. Camminava tranquilla indossando dei semplici pantaloncini corti in jeans ed una classica t-shirt nera, nonostante si fosse ormai ambientata al mondo magico, non riusciva a smettere di usare quegli abiti che trovava così comodi e leggeri e perciò la ragazzina spiccava in quella via per la sua appariscente normalità.
Stava passeggiando per le vie da sola, anche se alla tutrice aveva detto che si sarebbe trovata con delle compagne di casata. Non per cattiveria o chissà che, semplicemente doveva comperare una cosa molto importante e “segreta”, una cosa che la sua amica non poteva vedere prima di quanto programmato. Perciò ecco la là, tutta sola che camminava alzando lo sguardo di tanto in tanto in aria, per ammirare per pochi secondi l’ enorme sfera gialla che le stava bruciando le spalle abbronzate, sperando di scorgere una provvidenziale nuvola che la coprisse e le desse un attimo di tregua.
Oltre alla cosa importante, avrebbe voluto prendere qualche oggettino per lei, visto che aveva guadagnato qualche soldino aiutando la zia con la fattoria .
*Ma prima il dovere e poi il piacere* pensò dirigendosi a spasso spedito verso la prima tappa prefissata: Il negozio dei Tiri vispi Weasly. Entrò e con gioia scoprì che all’ interno la temperatura era molto più piacevole attestandosi all’ incirca attorno ai 20° C. Adocchiò un commesso e si rivolse a lui cordialmente dicendo : “ Salve, mi può aiutare? Starei cercando una penna autoinchiostrante di colore blu, dell’ inchiostro simpatico ed infine una coppia di anelli dei gemelli. Grazie!” ,poi pose sul balcone della cassa i Galeoni necessari a comperare quanto richiesto.

❝ Take my hand, and we' ll live inside the dreams we left behind❞

CODICE ROLE SCHEME © dominionpf


Edited by Mary_Evans - 24/7/2015, 08:09
 
Top
view post Posted on 30/7/2015, 13:51
Avatar

all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

Group:
Tassorosso
Posts:
3,561
Location:
Decumano Sud, La Contea 🍁

Status:


ovI9DKK
Era estate inoltrata ed Eloise era sorpresa di constatare che, in quel periodo, la popolazione che frequentava Diagon Alley era così scarsa. Probabilmente erano tutti fuggiti tra viaggi estivi e case di campagna, e cercavano di evitare il più possibile il tran-tran della cittadina. Eloise, dal canto suo, aveva passato la prima parte dell’estate nelle terre irlandesi che tanto amava, e aveva constatato che, dopo mesi di trascuratezza, la casa di Eddy aveva bisogno di una sistematina. Con l’aiuto di Ned e con tanta buona volontà, avevano dato una pulita generale e si erano anche costruiti un mini-campo da Quidditch nella radura in cui la casa si trovava. Di quel passo, probabilmente un giorno si sarebbe trasferita laggiù e quel pensiero la rassicurava, perché vivere nei boschi le pareva una delle soluzioni migliori a tutte le cose brutte della vita.
In generale, aveva avuto una quintalata di tempo per ripensare a tutto ciò che era successo nel suo primo anno a Hogwarts: le avventure, le conoscenze inaspettate, le scoperte e le sconfitte. Aveva analizzato gli eventi, aveva interpretato le cause e gli effetti, come dal discorso con Peverell aveva iniziato a fare. Si era riconciliata con le staccionate e con il mondo equino e, finalmente, nella foresta, aveva ritrovato il silenzio e la pace interiore.
E ora era tornata, più carica che mai, a svolgere il suo ruolo come parte integrante del mondo magico. Settembre non era lontano, ma Diagon Alley era ancora tranquilla. Nelle settimane successive, stando a quanto avevano detto i gemelli, sarebbe stato il delirio, folle immense di studenti che affluivano a fiotti nel negozio, con la loro furia di disordine e distruzione e il loro desiderio di comprare e possedere. Quando avevano usato tali parole per descrivere la condizione del negozio nelle settimane successive, Eloise aveva aggrottato la fronte, decidendo che probabilmente stavano esagerando solo per spaventarla. Era un atteggiamento che spesso assumevano anche i suoi fratelli, e lei aveva imparato a riconoscerlo.
Quella mattina non era stata propriamente tranquilla: sembrava che qualcuno avesse gettato un Oppugno misto a un Confundus sulle Puffole Pigmee, che sembravano estremamente irrequiete. Quando un ragazzo più grande di lei aveva infilato la mano nella gabbia per recuperarne una quelle si erano agitate ancora di più, e avevano aumentato il volume del loro pigolio di almeno 10 decibel. E non appena il ragazzo fu uscito, una Puffola selvaggia andò a sbattere contro la porta della gabbia che, essendo posizionata male, si aprì senza problemi e permise a lei e ad altre due Puffole di uscire in libertà.
Maledicendo mentalmente il cliente appena uscito, la rossa si precipitò a chiudere lo sportellino per evitare che le altre uscissero. Nel tragitto riuscì a recuperarne una e infilarla direttamente al suo posto. In quel momento la porta si aprì ed entrò una donzella a cui la Tassa non poté dedicare l’attenzione che necessitava: prima doveva recuperare le Puffole fuggite. Prendendo la bacchetta dalla tasca, la puntò verso le due fuggitive, che fluttuavano freneticamente, ma abbastanza vicine l'una all'altra.

«Pedes Plumbeum!» Quello fu il primo incanto che le venne in mente. Effettivamente, le Puffole non avevano veri e propri piedi, ma magari sarebbe riuscita a rallentarle almeno un poco.
Eloise vide che una si era calmata e che piano piano stava scendendo di altezza. La ragazzina si posizionò sotto di lei, allungò il palmo della mano, e quando sentì il soffice piumaggio a contatto con le dita sospirò di sollievo. Prima di andare a mettere a posto la seconda Puffola, lanciò uno sguardo a quella rimasta, che era salita di troppi metri e non sembrava avere alcuna intenzione di scendere.
Era il momento di dedicare la sua attenzione alla ragazzina entrata poco prima. Capelli corti, castani, e grandi occhi scuri. Le rivolse un sorriso di scuse, mentre si avvicinava al bancone. Era sicura di non averla mai vista prima, ma aveva tutta l’aria di una studentessa di Hogwarts.

«Scusa il benvenuto, ma oggi le Puffole Pigmee sembrano impazzite…» La ragazzina, con un grande sorriso, le elencò tutto ciò di cui aveva bisogno. Erano tante cose, ma ormai era in grado di recuperarle a occhi chiusi. Andò verso gli scaffali di destra, dove stavano tutti gli articoli legati alla scuola, e prese la penna e l’inchiostro. Dietro il bancone, invece, recuperò una coppia di Anelli Gemelli.
Ogni volta che qualcuno le chiedeva quell’articolo, Eloise si domandava con chi il cliente l’avrebbe diviso. Un parente? Un grande amore? Un grande amico? Per quella ragazzina avrebbe scommesso sul parente, magari un fratello o una sorella. Sorrise, mentre inseriva la merce in un sacchetto.

«Dunque, sono… 3 Falci per la Penna Autoinchiostrante, 10 Falci per l’Inchiostro Simpatico e 5 Galeoni per gli Anelli Gemelli! Quindi 5 Galeoni e 13 Falci!» Prima di prendere il denaro lanciò uno sguardo preoccupato alla Puffola che ancora stava in cima agli scaffali. Non ci sarebbe mai arrivata.
 
Top
Mary_Evans
view post Posted on 31/7/2015, 13:15






12 anni - Corvonero - 1° anno - scheda ()


Una volta avvicinatasi alla ragazzina che la stava servendo, Mary poté vedere meglio il simpatico teatrino chele si presentava davanti. Un paio di puffole pigmee erano riuscite a sfuggire dalla loro gabbietta e stavano volando beatamente in aria, incuranti della ragazzina dai capelli rossi che cercava di catturale. Un lampo di genio attraverso la mente di quella che, con rapidità, estrasse la bacchetta e castò un «Pedes Plumbeum!» che gli consenti di recuperare uno degli animaletti iperattivi e riporlo al sicuro nella sua dimora. «Scusa il benvenuto, ma oggi le Puffole Pigmee sembrano impazzite…» le disse abbandonando l’altra creaturina batuffolosa a galleggiare divertita in prossimità del soffitto. : “ Oh non ti preoccupare, scusami tu piuttosto per averti disturbata! Non mi ero proprio accorta delle puffole volanti! ” , le rispose Mary con un piccolo sorriso nervoso, abbassando lo sguardo imbarazzata.
Intanto la ragazzina dagli occhi smeraldini si era subito messa alla ricerca di ciò che aveva ordinato e, dopo qualche minuto, le si palesò davanti con tutto ciò che aveva richiesto. «Dunque, sono… 3 Falci per la Penna Autoinchiostrante, 10 Falci per l’Inchiostro Simpatico e 5 Galeoni per gli Anelli Gemelli! Quindi 5 Galeoni e 13 Falci!» , la Corvetta estrasse il portafogli dalla borsa a tracolla e prese i Galeoni che le servivano per pagare il tutto, mentre compiva ciò, riuscì a scorgere lo sguardo preoccupato della commessa intento a cercare la piccola palla di pelo di colore rossastro che ancora si dilettava a compiere simpatiche evoluzioni in aria. : “Se vuoi posso provare a recuperarla. Sai, volevo comprare anche una di quelle perciò mi ero documentata sulle loro abitudini. La cosa che funzionerebbe meglio sarebbero le caramelle o dolcetti ricoperti di caramello, ne vanno pazze. Sfortunatamente non ne ho con me. Perciò… ” , lasciò in sospeso per estrarre la bacchetta e puntarla verso la tempie, che localizzò individuendo gli occhietti dell’ animaletto che stava scrutando incuriosito le due ragazze ed enunciò : “Cornus” , mentre eseguiva per pochi secondi una piccola spirale in aria disegnando le corna di un ariete. Di sicuro le puffole non erano animali pesanti e non voleva rischiare di creare delle corna troppo grandi che avrebbero fatto schiantare a terra la palla di pelo. Non aveva nemmeno finito il primo anno di scuola e di certo non voleva essere catalogata come una puffolocida!
Fortunatamente le corna che si materializzarono sul suo capo erano piuttosto piccole, ma sufficientemente pesanti da trascinare verso il suolo la bestiolina che invano si dimenava emettendo striduli versi. Allungò la mano per frenarne la caduta e poi la consegnò alla ragazzina. : “Ecco qua. Per far sparire le corna basta un semplice “Finite”. Anche se a dirla tutta, a me piace di più così! Gli danno…. Quel tocco in più.” disse sorridendo. In effetti quelle corna non le stavano male, ora sembrava quasi un piccolo ariete dal manto rossastro.

❝ Take my hand, and we' ll live inside the dreams we left behind❞

CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
 
Top
no'one
view post Posted on 7/8/2015, 10:57




Ormai era passato un'anno da quando aveva messo piede per la prima volta a Diagon Alley e se possibile quel giorno c'era ancora più gente rispetto all'ultima volta. I livelli di nervoso che poteva sopportare erano già ai minimi storici e se non avesse raggiunto alla svelta la sua destinazione avrebbe quasi sicuramente inveito contro il prossimo passante che per passare sgomitava a destra e a manca.
Quel giorno avrebbe preferito starsene a letto a poltrire in santa pace, senza nessun obbligo scolastico che incombeva sulle sue spalle ma la sera prima aveva appreso dai nonni della loro capatina nel quartiere commerciale e lei già da un po' aveva in mente di fare una capatina in un negozio in particolare: i Tiri Vispi Weasley. Una volta arrivata si era quasi subito svincolata dai due adulti con la promessa di ritrovarsi di li a poco e senza indugi si era diretta verso il negozio. Se possibile al suo interno vi era ancora più confusione che all'esterno: bambini che correvano a destra e sinistra, risate, schiocchi vari
*Sono finita nel paese dei balocchi* pensò ridendo da sola come una rimbambita.
Si prese tutto il tempo necessario per frugare tra le varie chincaglierie, non avrebbe mai immaginato potessero esistere così tanti tipi di giochi e scherzi, ce n'erano per tutti i gusti e le età. Addirittura in un angolo, ben in vista, uno spazio era stato dedicato a delle pozioncine che dalla descrizione promettevano grossi risultati in amore, cosa che sembrava attirare le ragazze come api con il miele... quei poveretti che incautamente ne avessero bevuto un sorso
*mi fanno un po' pena*. Ci mise parecchio prima di scegliere tra i vari oggetti che avevano catturato il suo interesse, c'era talmente tanta scelta tra la merce in vendita che se solo avesse potuto avrebbe comprato tutto. Sospirando felice, si diresse al bancone con il suo bottino tra le mani.
"Buongiorno, prendo questi: Polvere Buiopesto Peruviana e una Trottola schizzina.. grazie."

 
Top
view post Posted on 8/8/2015, 19:08
Avatar

all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

Group:
Tassorosso
Posts:
3,561
Location:
Decumano Sud, La Contea 🍁

Status:


ovI9DKK
La Puffola selvaggia saliva e saliva, pensando, ignara della presenza del soffitto, che se fosse riuscita a raggiungere un’altezza sufficiente sarebbe riuscita a essere finalmente libera. Il suo atteggiamento non era tanto diverso da quello di quegli umani che si impegnano in imprese titaniche e che scoprono solo dopo averle eseguite che i risultati non sono poi così soddisfacenti. Inutile aggiungere che “quello che conta è il cammino”, se si considera che molto probabilmente le Puffole Pigmee non sono neanche dotate di intelletto, e che perciò tutto il nostro cappello introduttivo può essere felicemente omesso.
Tornando qualche metro più in basso, si poteva osservare che la giovane Eloise aveva constatato l’imbarazzo creato nell’altra ragazzina (Mary) con l’emergenza-Puffole. Un cliente non avrebbe mai dovuto provare nemmeno un pizzico di quello che appariva un bello e buono “senso di inadeguatezza”, anzi: andava messo a suo agio e le sue spalle andavano sgravate da qualsiasi tipo di pressione. La Lynch rabbrividì al pensiero di quello che le avrebbero commentato i gemelli se avessero assistito una scena come quella, così cercò in fretta e furia di rimediare al danno fatto.

«Non devi nemmeno pensare di doverti scusare!» Disse Eloise con un tono imperativo, che non ammetteva repliche e che assomigliava pericolosamente a quello di sua madre quando le impartiva qualche ordine.«Anzi, sono io a doverti chiedere scusa, “non esistono buone ragioni per ignorare il cliente!”» Concluse, mentre con un dito alzato citava testualmente le parole che George le aveva rivolto durante la sua settimana formativa.
Mentre la ragazzina rovistava per cercare i soldi, Eloise non riusciva a trattenersi dall’osservare ostinatamente la Puffola libertina, e quando l’altra ragazzina si propose per salvarla, la Tassa sobbalzò, risvegliata da chissà quale proiezione mentale a occhi aperti. Si voltò verso la ragazzina, osservandola stupita: si stava davvero offrendo di aiutarla? Era davvero così disponibile e non disturbata da quella perdita di tempo che lei e la Puffola le stavano causando?
Eloise la osservò mentre dava prova delle sue abilità magiche e, servendosi di un Cornus, faceva scendere la fuggitiva e la prendeva tra le mani. Il rosso del suo manto, unito a quell’incantesimo, fecero rivivere alla Tassina quel remoto momento in cui, in viaggio per Cluny, si erano imbattuti in quella manica di bestiacce, e Versus aveva castato un Cornus contro un Berretto Rosso. Ah, dolci memorie, che grande avventura era stata.
Quando la ragazzina le porse la Puffola appena salvata, Eloise ritrasse le mani: poco prima la donzella le aveva detto che era intenzionata a prenderne una, e chissà se, con un incentivo economico, non si sarebbe convinta. D’altro canto, l’aveva aiutata, era in debito con lei. Oltretutto aveva anche aggiunto che la trovava carina, così conciata: la rossa concluse che valeva la pena tentare.

«Se vuoi posso dartela a 2 Galeoni e 4 Falci invece che a 3 Galeoni… » Disse la ragazzina. Sapeva che non era una grande differenza, ma era il massimo che si poteva permettere. Infatti, le avevano detto di non prendersi troppe libertà.
Iniziò a trafficare con il sacchetto di Gelatine d’Oro che teneva sotto il bancone: alla donzella ne spettava una.



I tanto temuti “giorni di calca” erano finalmente arrivati. Non mancava molto all’inizio della scuola e tutti gli abitanti del mondo magico, ritornati dalle ferie estive, parevano essere confluiti a Diagon Alley. Come presagito, non c’era nemmeno il tempo di respirare ed Eloise, tra un cliente e l’altro, si chiedeva se avrebbe avuto il tempo di terminare i suoi acquisti.
Le ore passavano rapidissime, i volti si susseguivano l’uno all’altro tutti uguali, un fiume di persone che parevano sorgere dalla corrente e immergersi di nuovo. La sera, quando staccava, era stanca e alienata, e non riusciva a pensare a niente. La pila dei compiti delle vacanze l’attendeva, imponente, sulla scrivania della casa di zia Lauren, che in quelle settimane la ospitava nel suo appartamento di Londra. Sapeva che, come sempre, non ce l’avrebbe fatta, e si sarebbe ridotta alle ultime notti a improvvisare risposte o a copiare sommariamente da Ophelia, ma non si aspettava tutto quel caos.
Nonostante questi problemi, doveva cercare di mostrare con tutti il suo sorriso più smagliante, e cercare di convincersi che ce l’avrebbe fatta, che avrebbe superato brillantemente quel periodo infernale.
L’ennesima cliente (Sophia) si avvicinò al bancone con un sorriso smagliante. Era una ragazzina giovane, dai brillanti occhi chiari, e per una volta alla giovane Tassina non risultò difficile apparire cordiale. Si avvicinava al bancone con la Polvere Buiopesto Peruviana e con la Trottola Schizzina. Nel vedere il primo articolo Eloise ghignò, ripensando alla prima e ultima occasione in cui lei stessa l’aveva usata. Lanciò un ulteriore sguardo alla ragazzina, chiedendosi se fosse abbastanza grande per aver partecipato anche lei alla Festa di Fine Anno. Decise di tentare.

«Questa…» Le disse, prendendo il primo articolo, «posso assicurarti che funziona bene… L’ho usata alla Festa di Fine Anno e il buio che ha creato è stato perfetto.» Le sorrise, sperando di non aver parlato a sproposito. Mise gli articoli in un sacchetto, mentre mentalmente calcolava la somma dei prezzi degli articoli.
«In totale sono 11 Galeoni… In omaggio hai anche due Gelatine d’Oro… Fanne buon uso!» Disse, aggiungendo l’omaggio al gruppo di articoli che ormai giacevano nel sacchetto.
 
Top
Mary_Evans
view post Posted on 11/8/2015, 22:56






12 anni - Corvonero - 1° anno - scheda ()


«Non devi nemmeno pensare di doverti scusare! Anzi, sono io a doverti chiedere scusa, “non esistono buone ragioni per ignorare il cliente!”», disse con tono autoritario la rossa mentre la Corvetta si adoperava a recuperare la puffola fuggitiva che, se avesse avuto il dono della parola, molto probabilmente avrebbe cantato a squarciagola “I believe I can fly, I believe I can touch the sky!”. Non so di preciso perché, semplicemente Mary si immaginò questa scena vedendola volteggiare incurante dei problemi dei suoi prossimi, ovvero nel caso specifico, della commessa.
: “Oh, mi piace questa frase, ti spiace se te la rubo?” rispose sincera, mentre la puffola scendeva piano piano fino a posarsi nella sua mano. * È una buona frase da usare per farsi piacere ai clienti * pensò, per quanto lei avesse gente più tosta con cui contrattare.
Dopo aver passato l’ animaletto ribelle alla ragazzina, questa le disse con occhio rapace «Se vuoi posso dartela a 2 Galeoni e 4 Falci invece che a 3 Galeoni… ». *Ma cos? No, aspetta un attimo *, fu l’ unica cosa che la giovane Corva riuscì a pensare subito dopo. Non era per il denaro che aveva rinunciato a quella compera, ma piuttosto perché si era accorta che quel genere di creatura era quasi troppo femminile per lei. Lei cercava compagni d’ avventura più briosi e pieni di vita, mentre una puffola beh, quella era solo bellina da guardare mentre zampettava in giro. Una sorta di bambolina vivente per intenderci. Però, quella che aveva catturato non era di certo quel genere di puffola che aveva visto sulle spalle di molte ragazze a scuola. Quella era una puffola ribelle, che cercava avventure e voleva scappare in giro, senza dimenticare che quando era stata fermata dal suo incanto aveva pure tentato di liberarsi divincolandosi. Una puffola con i contro*ci siamo capiti*. Forse quell’ animale avrebbe potuto fare al caso suo e almeno Stormyeyes avrebbe avuto un compagno di giochi. : “ Io, beh io, cioè come dire, non fraintendere. Non ti ho aiutato solo per lo sconto, volevo solo dare una mano, ecco…” , disse portando la mano destra verso la testa, mentre abbassava lo sguardo per concludere il tutto accarezzandosi convulsamente i capelli emettendo un leggero risolino di imbarazzo. : “In ogni caso, accetto molto volentieri la tua proposta. La prendo, però lasciamela così, con le corna. Mi piace davvero così!” , disse mentre estraeva gli altri galeoni di cui necessitava per la spesa imprevista. : “Ah, ascolta, se mai ti servisse qualcosa da Magie Sinister chiedi di Mary Evans. Potrei ricambiare il favore” , concluse con un occhiolino.



❝ Take my hand, and we' ll live inside the dreams we left behind❞

CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
 
Top
view post Posted on 12/8/2015, 17:52
Avatar

Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

Group:
Negoziante
Posts:
885
Location:
Cioccolatino Amarena Mostarda Idromele Lampone Limone Oreo

Status:


Vivere è come inciampare da fermi
HJEk4Ge
Dopo aver terminato alcune commissioni Camillo si era ritrovato casualmente davanti alla bottega dei fratelli Weasley, imbambolato per qualche istante nemmeno avesse avuto davanti un’apparizione divina. Da ancor prima di imparare a scrivere coltivava un amore sconfinato per i negozi di scherzi e giocattoli, come ogni altro bambino del resto, passione che ancora lo seguiva come un’ombra inseparabile. Ormai erano mesi che fantasticava di farci un salto, ma per un motivo o per l’altro, soprattutto perché non poteva girare liberamente, ancora non ne aveva avuto l’occasione. Per questo motivo il mocciosetto, dopo essersi reso conto di essere in zona e di avere una mezzoretta da gettare al vento, non era riuscito a trattenere il naturale impulso di correre il più velocemente possibile per raggiungere la terra dei balocchi, senza ripensamenti, per non sprecare un’opportunità di quel calibro. Si era però fermato a una decina di metri dall’entrata, ancora sulla via di Diagon Alley, con le mani infilate nelle tasche dei pantaloncini e lo sguardo sognatore volto verso l’alto, catturato dal movimento che il Grande Weasley dell’insegna compiva per salutare i clienti che entravano.
*Non è maestoso?* Aveva pronunciato quelle parole nella sua testa con un tono a dir poco meravigliato, domandando alla Voce se anche lei la pensasse come lui riguardo l’imponenza di quella figura.
- Sarà, c’è da dire però che hanno stile. Sei sicuro di voler entrare a far la spesa? - Nonostante non ci fosse un genitore a trattenere Camillo dallo svuotare il portafoglio nelle loro casse - ed era proprio questo il motivo della sua preoccupazione - la Voce sperava in qualche modo di riuscire a dissuaderlo dal riempire il suo baule di cianfrusaglie, ma ormai sapeva che una tale impresa rasentasse l’impossibile. - No, non serve che tu risponda. Vacci solo piano, intesi? -
*Non posso promettere nulla!* In realtà Camillo aveva già le idee chiare su cosa comprare, ma era certo che una volta dentro si sarebbe lasciato incantare da chissà quanti prodotti Weasley. Senza attendere un secondo di più, logorato dalla voglia di tuffarsi nella Terra dei Balocchi, l’olandese mosse qualche rapido passo verso l’entrata del negozio, per poi aprire la porta, lasciandosi travolgere dall’immagine della merce esposta sugli scaffali.
«Wow!» Per qualche istante continuò a guardarsi intorno, cercando di individuare con i suoi occhi da falco se ci fossero dei gingilli particolarmente interessanti e la sua curiosità venne ben presto soddisfatta. Dopo una rapidissima ispezione si volse quindi in direzione del commesso, rimanendo sorpreso nel vedere Eloise lavorare lì. Ci mise un paio di istanti ad assimilare la notizia, poi però riuscì a riprendersi. «È un piacere rivedervi, mia Signora!» Conscio del fatto che apprezzasse quella fantastica serie di cui non si può citare il nome per motivi legali[Citazione Necessaria], Camillo impersonò il ruolo di un personaggio dell’ambientazione per rendere gli acquisti più interessanti. Sì beh, non che lì dentro ci fosse da annoiarsi. Avanzò quindi un lievissimo inchino per proseguire. «È trascorso davvero molto tempo dal nostro ultimo incontro, ma vi trovo incantevole, come sempre.» Quante volte si saranno visti? Una? In ogni caso riuscì a stento a trattenere una risata, trovando difficoltà nel mantenere un certo livello di serietà. «Giungo qui dal lontanto Forte Terrore» Magie Sinister «perché sono interessato alla vostra merce più pregiata.» Spiegò alla fanciulla con tono divertito, terminando quella frase con un sorrisetto così ampio che sembrava volergli congiungere le orecchie. «Potete aiutarmi?»
- Fidatevi di me, domandatele la mano. MIO SIGNORE. -
*Piantala o ti faccio una suplex così forte che ti schianto a Lancia del Sole.*

Code © Aika

 
Top
view post Posted on 14/8/2015, 23:42
Avatar

all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

Group:
Tassorosso
Posts:
3,561
Location:
Decumano Sud, La Contea 🍁

Status:


ovI9DKK
Salvata la Puffola, calmate le acque, sui Tiri Vispi sembrava essere scesa una calma quasi innaturale per gli standard da negozio di scherzi. Certo, era meglio non dirlo a voce troppo alta, pensò Eloise, prima che le Puffole si rimettessero a vagare selvagge per il locale. La Tassina decise che, se nel pomeriggio uno dei gemelli si fosse palesato, avrebbe fatto una scappatina da Florian Fortebraccio per prendersi un milkshake. Chissà, magari avrebbe incontrato Elhena o Amber, sempre che non fossero in vacanza da qualche parte. Al momento, però, si trovava davanti a una cliente e, invece di pensare ai gelati, era il caso di servirla al meglio.
Alla donzella la frase di Fred pareva esser piaciuta a tal punto da volerla usare a sua volta. Eloise alzò l’estremità sinistra delle labbra e fece un cenno del capo per sancire il permesso di utilizzarla a suo piacimento.
«Ma certo che puoi! Non è mia, in realtà, è di Fred…» Disse la Tassa, omettendo il cognome del gemello e dando per scontata la fama del proprietario.
Vedendo lo sguardo sconcertato che si era dipinto sul volto della cliente, Eloise si chiese se non avesse sbagliato a offrire quello sconto. Era forse un’offesa? Un gesto inappropriato? Una manifestazione di grandezza, un modo di vantarsi? Lei non voleva mettere nessuno in difficoltà, ma stava iniziando a preoccuparsi di averlo fatto involontariamente. Aggrottò le sopracciglia, ascoltando la ragazzina mentre esprimeva il suo disagio.
Una volta svelato l’arcano, una volta scoperto che la difficoltà risiedeva nell’imbarazzo di aver ricevuto lo sconto, l’espressione sul volto di Eloise si rilassò, mentre un sorriso cordiale si impadroniva delle sue labbra. Quella ragazzina si stava preoccupando troppo, la strega pronta all’azione che aveva visto in opera con il salvataggio-Puffola si nascondeva dietro a un volto timido e imbarazzato. Alla fine aveva optato per accettare lo sconto e portarsi a casa la ribelle, ed Eloise constatò che lei avrebbe fatto lo stesso.

«Ammetto che merita davvero in questa versione… Con le corna!» Concluse, osservando la piccola Puffola Pigmea, che stava prendendo confidenza con la sua padroncina. Prese i soldi e li fece cadere, tintinnanti, nella cassa. Mentre eseguiva questo gesto la ragazza le disse che, se avesse dovuto fare spese da Magie Sinister, sarebbe potuta andare a trovarla. Eloise alzò lo sguardo giusto in tempo per cogliere l’occhiolino della ragazza, che significava che anche lei avrebbe avuto uno sconto. Era stupita: Magia Sinister? Si trovava a Nocturn Alley e sua mamma le aveva sempre detto di tenersi alla larga, perché non sapeva cosa avrebbe potuto trovare.
«M-Magie Sinister? Uaao…» La ragazza dietro la timidezza doveva essere ben più tosta delle apparenze.«Non ci sono mai stata, ma ci passo volentieri… Io comunque mi chiamo Eloise Lynch.» Le era sembrato corretto presentarsi a sua volta, cosciente che quella piccola avventura con le Puffole Pigmee aveva fatto di Mary Evans una cliente fuori dagli schemi.
Allungò la mano verso la ragazzina e aprì il palmo verso l’alto. Al suo interno conteneva una Gelatina d’Oro.
«Questa è per gli acquisti che hai effettuato. A te scoprire come meglio utilizzarla!»


I giorni del Caos Indomabile – era così che Eloise aveva iniziato a chiamare i giorni prima dell’inizio della scuola – erano al loro massimo splendore e, ancora, non c’era un attimo di respiro. Sembrava che i Tiri Vispi si fossero trasformati in una sorta di meta religiosa, un luogo sacro in cui i pellegrinaggi garantivano una vita più florida e gioiosa. “Ehi, devo comprare i libri al Ghirigoro, perché non facciamo un salto ai Tiri Vispi?”, “La mia prima bacchetta, uao, e ora tutti da Tiri Vispi!”
Eloise non poteva dirsi scontenta di tutto quell’andirivieni, ma non era abituata a gestire tutta quella clientela. Di solito entravano una ventina di clienti al giorno, mentre ora le cifre superavano di gran lunga le decine. Inoltre, si era imposta un rigido regime di svolgimento compiti, quindi le sacre ore di sonno notturne non venivano quasi mai rispettate e si ritrovava a sbadigliare nel bel mezzo dei dialoghi con i clienti.
Era mercoledì, e la giornata lavorativa stava volgendo al termine. I clienti erano quasi tutti usciti, rimaneva solo qualche silenzioso individuo a saggiare un cappello o provare una trottola. La porta si aprì, ed Eloise si voltò a vedere con quante persone avrebbe ancora dovuto avere a che fare. Stava dietro al bancone, in piedi, accaldata e affaticata, ma quando riconobbe l’individuo che aveva appena messo piede ai Tiri Vispi si rianimò. Camillo si stava dirigendo verso il bancone e, prima che Eloise potesse dargli un amichevole benvenuto, le parlò con tono formale e accompagnò le parole con un inchino. La Tassa rimase interdetta per un attimo, chiedendosi se si era persa qualche pezzo, ma quando il ragazzino parlò ancora fu tutto più chiaro.
Come d’abitudine, la ragazzina non riuscì a trattenersi dall’unirsi alla farsa.

«Benvenuto nella mia umile residenza, milord.» Disse, facendo una riverenza e sollevando i lembi di un vestito invisibile.«E’ passato del tempo, avrei voluto inviarle un corvo, ma gli affari oltre la Barriera me l’hanno impedito…» Aggiunse, allargando le braccia, come se fossero affari più grandi di lei. Era complicato mantenere le risate ma, rispetto alle ultime volte, si trovava più allenata. Chi stava interpretando non lo sapeva neanche lei. «A che cosa stava pensando, milord? Si dà il caso che io tratti solo merce pregiata.» Un sorriso divertito, nonostante la sua forza di volontà, cercava imperterrito di farsi strada sulle sue labbra. Doveva resistere almeno un altro minuto.
 
Top
view post Posted on 18/8/2015, 09:46
Avatar

Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

Group:
Negoziante
Posts:
885
Location:
Cioccolatino Amarena Mostarda Idromele Lampone Limone Oreo

Status:


Vivere è come inciampare da fermi
HJEk4Ge
Camillo osservò attentamente la reazione di Eloise, nascondendo appena un ghigno che sembrava volersi far spazio fra le sue labbra a spallate, cercando di mantenere più che a fatica un’espressione seria, inflessibile. Nascondeva le mani nelle tasche dei jeans per mascherare il ticchettare nervoso delle dita che a lievi spasmi scandivano il tempo, alzandosi ed abbassandosi l’una dopo l’altra in rapida successione ogni secondo; dopo essersi assicurato che anche lei avesse preso parte a quella simpatica messinscena, distolse lo sguardo fino a pochi istanti prima fisso sulle sue pupille, volgendolo a scrutare i dintorni in modo disinvolto. Attirato dall’immagine di alcuni prodotti, quindi, senza indugiare oltre, cercò di esporre la sua richiesta, sperando che potesse dargli consiglio. Innanzitutto necessitava di esplosivi e più o meno aveva già un’idea abbastanza chiara dell’effetto che voleva ottenere. «Eccellente.» Il tono risultò forse un po’ troppo simile a quello di un certo Montgomery Burns, ma questo non è rilevante. «Allora sono sicuro che potrò fidarmi dei vostri fuochi. Ritengo quindi indispensabile acquistare due unità di fuochi d’artificio da esterno ed una di detonazioni Deluxe.» Era incredibile sapere che un ragazzino di poco più che dodici anni potesse comprare autonomamente degli esplosivi di quella portata, in grado di causare grossi danni con una facilità estrema se collocati nelle mani sbagliate. Figuriamoci in quelle del buon vecchio Breendbergh, le cui invenzioni geniali erano in grado di lasciare a bocca aperta terroristi ed artificieri. - Ti ricordi di quella volta che hai mandato in frantumi una finestra usando i lacci delle scarpe? - °Nella testa del Tassino parte lo spezzone in stile Griffin° *Sì… vagamente.* - Pertanto ti esorto a lasciar perdere. Cosa ci vorrai mai fare con quella robaccia? - *Lo vedrai a tempo debito. MUHUHUHAHAHAHAHAHAHA!*
Alzando l'angolo destro del labbro per formare un ghigno asimmetrico e vagamente inquietante, il moccioso si portò la mano destra al mento, accarezzando lentamente un pizzetto invisibile per assumere un'aria pensierosa.
«Se non sbaglio dovreste avere anche delle paludi portatili.» Quelle se le ricordava eccome, articoli raffinati per veri intenditori! Quale altro scherzo nascondeva un potenziale altrettanto grande? Nella sua mente già prendevano forma le immagini di aule ed uffici inondati da quelle swampone meravigliosamente disgustose. «Di quelle me ne servirebbero due, grandi per la precisione.» Ancora una volta sembrava avere le idee piuttosto chiare. Da lì in poi però le idee so fecero meno nitide, nonostante fosse informato più o meno bene riguardo ad alcuni prodotti che l'emporio metteva a disposizione dei clienti. Ci dovette pensare qualche istante, raccogliendo le idee per poter stilare una sorta di lista della spesa. La prima cosa che gli balzó alla mente furono proprio gli Anelli dei Gemelli, forse il fiore all'occhiello del Tiri Vispi di Weasley, ciò che rappresentava al meglio l'intera bottega e che rispecchiava l'anima dei proprietari. In realtà non conosceva con precisione il nome dell'articolo, ma era al corrente della proprietà della coppia di gioielli di mettere in comunicazione due individui particolarmente legati. Nel concreto prendevano la forma del sogno segreto di Camillo, quello di avere una persona con cui poter condividere ogni esperienza a pieno, permettendogli di commentare ogni singolo evento con un complice. O forse quello era un desiderio un po’ effimero, uno sfizio, probabilmente aveva già tutto quello di cui aveva bisogno nella propria testa. In ogni caso sentiva di doverli comprare. «So che possedete degli anelli in grado di mettere in comunicazione verbale due individui, una volta instaurato un certo rapporto di complicità. Gradirei quindi comprarne una coppia, se disponibile.» Il suo tono quindi si fece meno serio e, dopo aver speso ancora qualche secondo a pensare, mentre con lo sguardo vagava sugli scaffali ai lati del cranio, prima uno e poi l’altro, si decise a proseguire con la lista. «Sarei anche interessato ad acquistare una copia del libro scritto dai proprietari ed una mappa con i passaggi segreti.» Non che mancasse di originalità, ma conoscere l’opinione di qualche esperto avrebbe solamente potuto migliorare le sue strategie. In ogni caso anche la mappa gli avrebbe spianato la strada per eventuali scherzi futuri, magari più elaborati, indicandogli anche eventuali vie di fuga. «E già che ci siamo anche una caramella dell’illusione, tre detonatori abbindolanti e tre sognisvegli brevettati!» Concluse, accennando un sorriso sincero e liberatorio, non riuscendo più a mantenere quella sorta di broncio che gli dava un’aria molto grumpy.
- Hai finito? -
*Credo di sì.*
- Ah. Non pensavo rispondessi di sì. -
*Sai, mi piace sorprendere le persone.*
- Credo che questa conversazione stia diventando vagamente inquietante. -
*Credi bene.*

Code © Aika



Fuochi d'Artificio da Esterno - x2
Detonazioni Deluxe -
Palude Portatile Grande - x2
Anelli dei Gemelli -
Mappa "Il Passaggio" -
Libro: Centomila Scherzi di Fred e George -
Caramella dell'Illusione -
Detonatori Abbindolanti - x3
Sognisvegli Brevettato - x3
 
Top
view post Posted on 29/8/2015, 23:28
Avatar

all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

Group:
Tassorosso
Posts:
3,561
Location:
Decumano Sud, La Contea 🍁

Status:


ovI9DKK
Non era la prima volta che, in presenza di Camillo, Eloise cercava di trattenere la sua vera natura e calarsi in questi o quei panni dei personaggi più impensabili. Come in precedenza, si rendeva conto che il suo io, quello consapevole della messinscena, tentava di tornare a galla e riprendere il controllo sul corpo mingherlino, con risultati meno soddisfacenti della volta precedente, da Florian. Sì, Eloise stava riuscendo a trattenere le risate e a portare avanti la farsa.
Quando il ragazzino, nelle vesti dell’ormai riconosciuto Lord Bolton, ex bastardo, erede di Forte Terrore, richiese i Fuochi più pregiati, sulla schiena di quella donna del Nord corse un brivido di terrore. Voleva forse radere al suolo Grande Inverno? Quali malvagi piani stavano prendendo forma nella sua testa contorta? Lei, in quanto semplice mercante di roba pregiata, avrebbe potuto fare qualcosa?
Al momento, no.
L’unica soluzione era dare corda a quel terrificante individuo e realizzare – per quanto possibile – i suoi desideri. Il fatto che si trattasse di Camillo, primino Tassorosso, e non dello spietato bastardo, tranquillizzava notevolmente la rossa.

«Scelta da intenditore…» Fece lei, guardandolo con aria di intesa per un istante, e poi partì alla ricerca degli articoli richiesti. Mentre si muoveva automaticamente per i reparti, senza bisogno di pensare a dove si trovassero le merci, pensava che quella messinscena le piaceva. E le piaceva come Camillo proponesse e assecondasse la tendenza a non prendere nulla sul serio, a scherzare su tutto, perfino sulle loro identità. Prima che quel pensiero piacevole potesse avere un seguito, tornò vicina al bancone, dove il compagno stava riflettendo sugli altri acquisti.
«Ecco, sì, gli Anelli dei Gemelli sono quanto di più utile quando si necessita una comunicazione istantanea e costante con qualcuno di… speciale.» Eloise passò dietro al bancone e, dopo averci posato i primi articoli, si mise a rovistare nell’espositore retrostante alla ricerca della coppia di Anelli. Nuovamente si trovava a vendere quell’artefatto magico, nuovamente si trovava a chiedersi con chi il suo cliente li avrebbe condivisi. In questo caso avrebbe scommesso un amico, magari un amico più grande, forse un mentore. Annotò la sua supposizione basata sul nulla e riprese la ricerca degli articoli mancanti.
Camillo – infine tornato Camillo e abbandonata la maschera da Bastardo di Bolton – non ci andava per il sottile, viste le richieste. Eloise ebbe qualche difficoltà a trasportare tutto verso il bancone ed ebbe bisogno di tutta la sua concentrazione per non far cadere le scatole per terra. Probabilmente era stato uno dei clienti che aveva richiesto più cose: le era sempre bastato dare una borsa, ma questa volta ne avrebbe necessitate almeno tre. Una volta completato il mucchio, si mise a contare prezzi e articoli.

«Dunque… Dovrebbero essere 60 Galeoni.» Disse dopo qualche istante. Non era molto veloce con i calcoli.«Ma visto che hai preso così tante cose facciamo 57, e via!» Aggiunse, annotandosi mentalmente che gli avrebbe scontato una delle Paludi. Prese un sacchetto da sotto il bancone e iniziò a riporvi la roba. Nel mentre, guardava Camillo e, dopo aver ponderato per un istante se dare o no voce ai suoi pensieri, parlò.
«In genere faccio un gioco con me stessa: quando qualcuno prende degli Anelli dei Gemelli provo a indovinare mentalmente con chi li condividerà. Ho già la supposizione su di te.» Un sorriso beffardo si era impadronito delle sue labbra. Ormai gli articoli erano imbustati e Camillo si ritrovava con tre pesanti borse da trasportare. Eloise pensò che avrebbe potuto aiutarlo almeno fino alla porta.
 
Top
395 replies since 26/7/2007, 14:22   15604 views
  Share