Tiri Vispi Weasley

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view post Posted on 18/12/2015, 16:07
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Horus R. Sekhmeth

Era da qualche tempo che Horus si sentiva... discretamente di buon umore. Non euforico, ma, se non altro, viveva in una sorta di bolla che lo schermava dagli incubi, brutti pensieri e mali pensieri. Oh, non si era improvvisamente risvegliato ottimista, quello mai. Ma aveva come il sospetto che ciò che era accaduto il giorno di Halloween fosse il fautore di quell'improbabile buon umore.
Il Natale, una volta tanto, non sarebbe stato così difficile da digerire —pranzi e cene a parte—. Così, quell'unica mattina libera prima di attaccare al lavoro, Horus aveva deciso di concedersi un po' di tempo per acquistare qualche regalo di Natale. Una volta essersi Smaterializzato a Diagon Alley —diamine com'era comodo—, si era così diretto verso la prima tappa. C'era una persona che più di tutti meritava un regalo da parte sua quel Natale e così, quando il Tassino si ritrovò di fronte l'ingresso dello strambo negozio dei Weasley, sorrise tra sé e sé, il volto semi-nascosto dalla sciarpa color vinaccia.
Sì, i Tiri Vispi sembrava proprio il genere di negozio che poteva piacere a Camillo. Così, Horus entrò, venendo accolto dalla moltitudine di rumori e colori che contraddistinguevano quel posto. Percorse gli affollati ambienti dando un'occhiata ad ogni espositore, leggendo divertito le varie etichette e osservando la moltitudine di ragazzini che si scompisciavano dalle risate per questa o quell'altra diavoleria. Ah, soltanto in quei pochi metri quadri c'erano abbastanza cose per far venire tre o quattro ictus a Gazza. E la cosa divertiva Horus più di qualsiasi aggeggio. D'un tratto un espositore di abiti catturò la sua attenzione: "Mantelli Scudo". Non erano proprio quel che si dicevano un oggetto divertente, ma era sicuramente molto utile.

*Visti i guai in cui si potrebbe cacciare, potrebbe fargli comodo. * Così, Horus afferrò un Mantello in grado di proteggere fino alla Terza Classe e si diresse al bancone. Lungo la strada, però, i suoi occhi vennero catturati da un nome e una boccetta familiari: un'enorme pila di SogniSvelti Brevettati sembrava ammiccargli in ricordo della sua vecchia avventura con Daddy. Inevitabilmente, Horus sghignazzò, afferrandone una confezione: quello sì che poteva fare al caso di Camillo.
Raggiunse quindi il bancone, poggiando gli oggetti sul piano e prendendo il portafogli dalla tasca.

« Ciao, vorrei questi due. Potresti impacchettarli per favore? Grazie. »
Disse, porgendo poi il totale in Galeoni. Attese d'esser servito e,una volta fatto, si sarebbe voltato diretto verso il Ghirigoro per la prossima tappa.



"Maybe Christmas doesn't come from a store. Maybe Christmas... .means a little bit more.".

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no'one
view post Posted on 22/12/2015, 13:50




L'utilità di uno sgabello che non riesce a donarti quei benedetti centimetri che madre natura molto probabilmente, ha dimenticato di offrire come accessorio aggiuntivo.
L'utilità delle scansie del magazzino cosi' alte da arrivare quasi al soffitto. Ovviamente la scatola che proprio stai cercando in quel preciso istante si trova nel ripiano più alto, quello che forse riusciresti a raggiungere se avessi le braccia op op Gadget o fossi Mister Fantastic.
La soluzione più ovvia (almeno per lei) era stata impilare un secondo sgabello sopra al primo ed arrampicarcisi con la speranza di non cadere e rompersi l'osso del collo, probabilità non molto lontana dalla realtà visto il tremolio sospetto che sentiva sotto alla punta dai piedi. Facendo un ultimo sforzo riuscì ad afferrare il bordo del suo tesoro e a scaraventarlo dolcemente per terra prima di spiaccicarsi con l'intero corpo contro la struttura di ferro all'ennesimo traballamento dell'improbabile struttura che era riuscita mettere in piedi alla svelta. Con il cuore che pompava a mille e un rivolo di sudore che le colava giù per la schiena, toccò finalmente il suolo pronta a buttarvicisi urlando “terra!”... la sua personalissima quanto segretissima paura delle vertigini si manifestava solo in due casi: sedie e scale coon nessuna protezione a cui appoggiarsi. Solo Dio sapeva quanta ansia le mettesse la cosa.
Così passò gran parte della sua mattinata: andando avanti e indietro dal magazzino e girando per il negozio controllando scrupolosamente cosa andava rifornito prima che un qualsiasi dei loro prodotti potesse terminare. Non che il compito le dispiacesse anzi tutto quel movimento la rilassava, dandole poco tempo per pensare ad altro.
Fu rientrando dal magazzino per l'ennesima volta che sentì una voce familiare chiedere notizie di lei.

“Si che io sappia Sophia lavora proprio qui" rispose direttamente <b> “vedo che ti sei dato alle spese folli” un sorriso divertito e uno sguardo alla merce che giaceva sul bancone “E vedo pure il cappello da pescatore che hai in testa.... mio nonno ne ha uno uguale. Allora tutto bene?” chiese interessata. Era passato un po' di tempo dal loro incontro in quella stanza vuota, dopo solo qualche saluto mormorato velocemente o qualche sorriso di sfuggita. Veloce prese gli acquisti e li mise dentro una piccola sportina “Ecco tieni! Sono 6 Galeoni e 13 falci, in più una gelatina d'oro in omaggio per te” detto ciò allungò il tutto al ragazzo.

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Salutare, servire, impacchettare, salutare.
Salutare, servire, impacchettare, salutare.
Era quella la routine di quell'ultima settimana che ormai precedeva il Natale. Le ore che lei ed Eloise passavano in negozio erano aumentate per supportare il carico di lavoro che inesorabilmente era aumentato con l'aumentare della clientela che ogni giorno prendeva d'assalto il negozio. Aumentare era la parola chiave di quel periodo insomma.
Ormai poteva dichiarare d'essere diventata una perfetta impacchettatrice di ninnoli d'ogni tipo e dimensione, persino con i fiocchi non se la cavava male. Il fare e rifare le stesse cose ogni giorno avevano perfezionato la sua manualità a tal proposito, manualità che prima non pensava nemmeno di poter avere. Inoltre tutto quell'agitarsi per i regali, su a chi e cosa fare, le avevano dato l'opportunità di imparare a mordersi la lingua prima d'uscirsene con una qualche frecciatina sarcastica.
“Mi può fare un pacchetto? Si, ma è quella la carta perché a questo punto me lo faccio a casa da sola”
“Mi faccia vedere la cosa meno cara che ha in negozio ma che sia bella però”
“Ah ma la carta è rossa... non ce l'ha blu? Sa è un maschio”
Lei di per sé non odiava il Natale, era un periodo come qualsiasi altro con l'aggiunta dei regali, odiava le persone che in quei 24 giorni precedenti all'ora X perdevano la testa, diventando assurdamente pretenziosi e anche un tantino maleducati. La sua unica consolazione in tutto ciò era Eloise che con il suo carattere allegro e positivo la rincuorava, era come una spugna in grado di assorbire i suoi istinti omicidi.
Quel giorno sembrava andare meglio rispetto agli altri, forse una qualche congiunzione astrale era dalla sua parte oppure qualcuno aveva avuto pietà di lei, non lo sapeva, stava di fatto che la maggior parte dei clienti era stata più sopportabile e... simpatica. Solo qualche pianto capriccioso la, qualche “Lo voglio, lo voglio, lo voglio!” isterico li e un po' di incidenti di percorso qua. Niente che non fosse stato possibile risolvere in poco tempo.
Appiccicandosi un nuovo sorriso sulla faccia, accolse l'ennesimo cliente di quella luuuunga giornata
*alla fine della quale avrò una brutta paresi facciale *

« Ciao, vorrei questi due. Potresti impacchettarli per favore? Grazie. »

Lo guardò un attimo in faccia incuriosita poi prese il mantello, lo piegò per bene e assieme alla boccettina li mise in una graziosa busta regalo a tema “Ecco fatto! Sono 21 galeoni” allungò il bottino al suo legittimo proprietario non prima di essersi ricordata di aggiungere le quattro gelatine d'oro che gli spettavano di diritto “Passa un Buon Natale” *Ma io questo tipo dove l'ho già visto?*



°° Scusate il ritardo (soprattutto con Oliviero) ma sto attraversando un periodo difficile al lavoro chiamato Natale e potrei essere un tantino esaurita @.@
E ora merito anche un bacino da Miss Simpatia :asd: --> non t'allargare cocco U.U
 
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view post Posted on 27/12/2015, 17:32
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"Cappello da pescatore?"
La voce di Oliver sembrò quasi un sussurro, sebbene il tono divertito fosse palese a prescindere dai suoni presenti nel negozio di scherzi. Rivolse un sorriso in direzione di Sophia, la ragazza Corvonero che aveva conosciuto in una forse strana circostanza conclusasi con un vero e proprio attentato alla sua migliore amica, in poche parole la sua chitarra classica. Non era di certo offeso per il commento sul cappellino che indossava in quel momento, ma lo sistemò per bene in testa e poi fece una sorta di linguaccia che poco si sposava con il carattere altolocato che solitamente mostrava di avere. "Miss Simpatia, questo è proprio il tuo nome. A Natale ti regalo un cappello simile, ciao!" salutò dopo aver pagato, alzando una mano per poi inerpicarsi tra la folla di quel mese autunnale.

Faceva freddo, così tanto freddo da far tremare l'intero corpo di Oliver come se un uragano fosse stato evocato al di sotto del cappotto di piuma d'oca che indossava quella mattina. Il Natale era alle porte e la partenza per l'Irlanda, così da sancire il rientro a casa del ragazzo, era imminente. Certo, ne era felice, oltre che emozionato, ma abbandonare il castello di Hogwarts non era una cosa altrettanto allettante: il Grifondoro aveva coltivato amicizie di grande valore, aveva conosciuto persone con le quali gli sarebbe piaciuto moltissimo trascorrere le festività e poi - e questa era un fattore importante circa la sua indecisione - non aveva consegnato ancora tutti i regali in tempo! Doveva sbrigarsi, altrimenti li avrebbe donati soltanto a Gennaio, quando sarebbe tornato alla Scuola di Magia e Stregoneria con aria rilassata, qualche sorriso luminoso, la sua valigia e un nuovo bagaglio di imprecazioni suggeritegli da suo cugino Elijia. A tal proposito, doveva comprare qualcosa anche per lui, quindi quale miglior negozio se non i Tiri Vispi Weasley per un burlone come il parente burlone? L'ironia sprizzava da ogni poro e le labbra di Elijia erano perennemente piegate in una risata senza fine, gli scherzi sarebbero stati il suo pane quotidiano. Mentre Oliver si affrettava a varcare la soglia d'ingresso del suo locale di oggettistica preferito dell'intera Diagon Alley, un pensiero sfrecciò nella sua testa: avrebbe ritrovato entrambe le commesse? Aveva una sorta di conto in sospeso con una di loro, di preciso Miss Daver, la ragazza che ormai aveva scelto di soprannominare "Simpatia" per ovvi motivi. Non avendo molto tempo, purtroppo, non fece scorrere lo sguardo attentamente su ogni reparto del locale, per quanto musica, felicità e divertimento aleggiassero ovunque al pari delle decorazioni natalizie. I Tiri Vispi avevano un fascino straordinario, qualcosa davvero fuori dal comune e se il giovane Caposcuola fosse stato meno serio per colpa dell'etichetta appresa in passato e non solo, allora si sarebbe lasciato andare senza freni in quel vortice di non-sense.
*Bando alle ciance, sbrigati* si disse mentalmente, affrettando i movimenti per riuscire a far quadrare i vari impegni di quella giornata. Doveva ancora portare i regali ai suoi concasati preferiti! Dannazione, ridursi all'ultimo secondo non aiutava di certo, del resto era il giorno prima della vigilia di Natale e doveva ringraziare Merlino per aver trovato il negozio di Diagon Alley ancora aperto e non già in ferie. Con due confezioni di Sognisvegli Brevettato, una Trottola Schizzina e un Filtro d'Amore Tumistreghi, Oliver finalmente raggiunse il bancone ed espresse il suo piacere di non essere in una lunga fila con un lungo e profondo sospiro. Quando giunse il suo turno, alzò lo sguardo sulla commessa che aveva di fronte e le rivolse un sorriso. "Prendo questi, per favore" disse per prima cosa, posando i suoi acquisti sulla superficie del bancone. Estrasse un portafogli nero dal quale prese dei Galeoni, aspettando di sapere la somma necessaria per poter pagare. Dopo quel piccolo gesto di routine in un luogo come un negozio, Oliver avrebbe preso due pacchetti regalo dalla borsa a tracolla che portava in spalla, una sacchetta di piccole dimensioni ma in grado di contenere diversi oggetti grazie ad uno splendido Incanto di Estensione Irriconoscibile. I due doni erano rivestiti di semplice carta rossa, piena di brillantini dorati che sembravano tanti puntini luminosi, inoltre sulla cima c'era un fiocco dorato che richiamava con la tinta precedente i colori della Casata del nobile Godric Grifondoro. Coincidenza o meno? Oliver avrebbe posato i regalini sul bancone, sfruttando la momentanea assenza di fila dietro di sé. Individuando Eloise, le avrebbe detto: "Un piccolissimo pensiero alle mie commesse preferite. Avrei voluto fare una confezione regalo esplosiva come la tua, ma non ci sono riuscito, spero possa piacerti lo stesso", affidandole la prima confezione. Al suo interno, dopo essere stata scartata, c'ea una semplicissima scatola di cartone che mostrava una serie di pacchettini più piccoli e ripieni di dolci, in particolare una di orsetti gommosi, un'altra di bastoncini di zucchero bianco e rossi a righe, un'altra di TuttiGusti+1 direttamente dalla scorta preziosa e tanto amata (e purtroppo ormai quasi del tutto finita) del goloso ragazzo lì presente. "Mi auguro che le gelatine al gusto caccola siano di tuo gradimento come per Mos, la mia Puffola Pigmea" avrebbe scherzato Oliver, senza alcuna ripicca né altro, ma semplicemente con un senso dell'umorismo che affondava le radici su episodi del passato, incontri di tempo prima. Una sfera di cristallo con dentro un paesaggio natalizio e neve che cadeva magicamente se scossa concludeva la scatola. "Simpatia, eccoti!" avrebbe così detto se i suoi occhi si fossero posati sull'altra commessa, un volto più familiare e forse più conosciuto, avendo parlato con Sophia in diverse circostanze e non solo sul posto di lavoro. "Ricordi la mia promessa sul cappello di pescatore? Bene, voilà!"
Il regalo incartato allo stesso modo celava un libro Babbano che zio Albert aveva consigliato al nipote, un racconto intitolato "Il vecchio e il mare" di un certo Hemingqualcosa, che Oliver aveva letto e apprezzato con tutto se stesso; accanto al testo c'era un cappello colorato, un oggetto che si legava, al pari della storia citata, al campo della pesca tanto sconosciuta al giovane Irlandese. Non era un indumento orribile, ma il ragazzo non avrebbe giurato che attirasse l'attenzione nonché l'apprezzamento della fanciulla. Una sfera di cristallo con dentro un Abete di Natale innevato concludeva il tutto con semplicità. "Buon Natale, miladies!" avrebbe concluso, un sorriso gentile sul suo volto radioso per via dell'atmosfera della festività di quel periodo che tanto adorava.



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Riepilogo acquisti:
- Sognisvegli Brevettato (x2)
- Filtro d'Amore Tumistreghi (x1)
- Trottola Schizzina (x1)

Regalini per voi :fru:
PS: Perdonatemi per aver citato entrambi i vostri personaggi, ma così ho abbreviato i tempi. Ho usato i condizionali per evitare problemi. Per il resto, a voi la scelta.



Sophia

sophia
- Sfera di cristallo che mostra un Abete di Natale: semplice oggetto di manifattura Babbana; se scosso, la neve scenderà.
- Libro Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway
- Cappello da pescatore a tema floreale


Eloise

eloise
- Sfera di cristallo che mostra un caratteristico sfondo natalizio: se scossa, la neve scenderà.
- Pacchettino di orsetti gommosi
- Pacchettino di bastoncini di zucchero
- Pacchettino di Gelatine TuttiGusti+1

Buon Natale
 
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view post Posted on 28/12/2015, 19:14

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*In altre circostanze sarebbe stata contentissima di andare da Tiri Vispi Weasley, ma quella giornata si era dimostrata più dirà di quanto pensasse e decisamente più fredda di quanto non avrebbe mai voluto. Sapeva già cosa avrebbe preso, aveva avuto modo e tempo di rifletterci, diede un'ultima ochiata in giro per essere certa della sua scelta e con sicurezza si rivolse al garzone dietro al banco.
Ho un bel po' di cosine da chiedere allora, cominciamo con una Puffola Pigmea viola, poi vorrei una Piuma Autoinchiostrante blu e un Impiccato Impiccabile, infine una scacchiera degli scacchi magici e il volume 'centomila scherzi di Fred e George'. Se ho fatto bene i conti sono esattamente 14 galeoni e 1 falce.
*Disse allegramente mentre appoggiava i soldi sul bancone.*

OT: Mi considero servita poiché ho tanterrima fretta

Edited by Flammy Snowleaves - 29/12/2015, 08:35
 
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no'one
view post Posted on 1/1/2016, 20:09




"Miss Simpatia, questo è proprio il tuo nome. A Natale ti regalo un cappello simile, ciao!"

Così si erano salutati l'ultima volta che il ragazzo aveva fatto visita al negozio – uno dei loro migliori clienti oltretutto dato che comprava sempre un mucchio di cose – e ancora si ricordava il nomignolo con ui l'aveva ribattezzata, salutandola poi alla velocità della luce.. forse aveva paura, che offesa, gli scagliasse dietro qualcosa? O più semplicemente la folla presente lo aveva convinto a fare tutto alla svelta per dare spazio al cliente successivo. Non poteva saperlo ma il suo nuovo soprannome le piaceva, non ci aveva letto alcuna intenzione cattiva e poi un poco rispecchiava l'impressione che gli aveva dato al loro primo incontro.

"Simpatia, eccoti! Ricordi la mia promessa sul cappello di pescatore? Bene, voilà!”

Ed ora eccola li con un pacchetto in mano, abbastanza pesante da non contenere solo il famigerato cappello. Delicatamente strappò la carta e aprì una semplice scatola: al suo interno vi erano una bellissima palla di neve, un libro (il cui titolo non le era nuovo) e il cappello. Stringendo le labbra non riuscì a trattenere un sorriso di gratitudine, totalmente spiazzata; non credeva di aver fatto niente per meritarsi un pensiero cosi spontaneo e gentile “E' tutto molto bello..” mugugnò a bassa voce, in evidente imbarazzo * oh ti prego! * sentiva un po' troppo caldo in faccia “Il cappello ha vinto!” disse allegra mentre se lo calcava bene in testa “in cambio lo indosserò per tutto il giorno!” mise tutto in una busta che poi passò all'amico “tieni, in totale sono 5 Galeoni.”
Poi poco prima che il ragazzo se ne andasse lo richiamò e mimò con le labbra un grazie che anche urlano, a causa del baccano che li circondava, non si sarebbe mai sentito.
Rallegrata dalla sorpresa, la giornata lavorativa passò in un baleno; Il suo umore era così alto che nemmeno le eventuali seccature e distrazioni riuscirono ad intaccarlo.Fu così che accolse l'ennesima cliente, che riconobbe subito quale sua compagna di casata Flam. Non fu di certo una sorpresa vederle fare tutto di corsa, proprio come suo solito: un piccolo fuoco d'artificio. Era abbastanza sicura non l'avesse nemmeno riconosciuta ma almeno le fece il favore di farle il conto rendendo l'operazione più veloce
“Ciao Flam! Si i tuoi calcoli sono esatti, brava” prese il tutto e lo mise in una borsina “Ecco tieni, ci si becca più tarsi in torre.. e sta attenta a non cadere come tuo solito!” le disse sorridendo. Quella ragazza.... erano più le volte che cadeva per terra rispetto a quelle in cui stava in piedi *le sue gambe devono essere fatte di gelatina.*

-----

Attese che la giornata fosse conclusa, con la calca di gente che per lo più era scemata via via che l'orario di chiusura di avvicinava. Anche lei aveva delle cosette da prendere, trucchetti che la interessavano e avrebbe utilizzato presto, sperava.
Girovagò velocemente per il negozio, afferrando al volo ciò che le interessava e soddisfatta si fece il conto.


- Pallottole Puzzole x 1
- Detonatori Abbindolanti x 6

 
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view post Posted on 8/1/2016, 15:44
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La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo.

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Le festività e l'usanza che le accompagnava di scambi di regali era una cosa che continuava a metterle ansia. Le cose dovute, senza un vero senso, solo perché è normale o è così non le andavano poi così tanto a genio; tra questi compleanni, natali e tutte le festività varie. *Oh smettila.. per una volta sì positiva* Non che in genere non lo fosse, anzi.. forse in molti l'avrebbero sempre ricordata come una ragazza sorridente, eppure *Davvero.. positiva* sospirò tra i suoi pensieri, concentrandosi sul negozietto che stava cercando. La verità era che generalmente se ne fregava, proprio perché erano futilità o forse perché era troppo sola perché sentisse la voglia di donare qualcosa a natale. Così, stranamente quando quell'anno si era cominciato a vociferare dei preparativi e dei regali, al posto di distogliere lo sguardo scocciata le erano venute in mente alcuni nomi. Ebbene, una tradizione che aveva sempre disprezzato adesso le veniva spontanea, anzi era voluta tanto da trovarsi per tanto lontana dal castello per quel giorno. Presto sarebbero cominciate le vacanze natalizie, il ballo di fine anno, gli studenti che sarebbero tornati a casa e l'inaspettata quanto improbabile festa di casata che Swan aveva autorizzato.
Jenifer entrò da tiri vispi e cominciò a guardarsi intorno alla ricerca di oggetti che richiamassero alla sua mente i nomi dei suoi amici. Quando finalmente fu soddisfatta delle sue scelte si avvicinò al bancone per pagare-
Vorrei un mantello scudo e dei guanti scudo per gli incanti di seconda classe e il libro Centomila Scherzi di Fred e George chiese infine aspettando di essere servita.

Ricapitolo:
Guanti scudo 15G
Mantello scudo 15G
Centomila Scherzi di Fred e George 5G

Mi considero servita. Posso ugualmente attribuirmi le 7 gelatine d'oro che mi spettano, giusto?
 
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no'one
view post Posted on 9/1/2016, 14:08




Anche per quell'anno il Natale era andato così come tutti i festeggiamenti che la data si porta dietro.
E sempre quell'anno, per la prima volta nella sua breve vita, non lo aveva passato in famiglia ma bensì a scuola e tutto sommato l'idea non si era rivelata così malvagia. Vuoi per un un caso o per destino, come lei, molte delle sue compagne di casata erano rimaste a scuola e almeno non si era ritrovata sola. Tra il negozio e i compiti riusciva a tenere occupato quasi tutto il tempo libero senza problemi e quello che rimaneva scoperto lo occupava restando con le amiche.
Tutto sommato poteva ritenersi soddisfatta se non fosse stato per i compiti con cui era orrendamente indietro. Orrendamente al quadrato indietro. Lei lo sapeva, i suoi compagni lo sapevano, i professori forse se ne erano accorti e come ciliegina sulla torta ci si metteva anche V che come una sirena, appena ne aveva lo possibilità, glielo ricordava senza troppe remore
*una vera seccatura*. Per questo, quel giorno, si era portata dietro pergamena e piuma per portarsi avanti con il compito di storia; sempre che non ci fossero state troppe interruzioni e sempre che non si fosse distratta in altri modi.
Fu con queste elucubrazioni nella testa che notò una faccia conosciuta varcare la soglia del negozio per poi disperdersi nel cunicolo di scaffali colmi di ogni cosa. Pensò a quanto fosse "strano" beccare nel giro di una settimana ben due sue compagne.. che poi strano non era nemmeno la parola giusta. Quello era un negozio quindi di strano non c'era proprio niente, se mai....
Per fortuna ci pensò la fila di persone al banco pronta a pagare a toglierla da tutti quei pensieri senza senso e alla fine arrivò il turno della faccia conosciuta che aveva visto entrare prima.

"Ciao Jen! Shopping compulsivo o regali di Natale in ritardo?" le disse ridendo. Piegò con cura il mantello in modo che prendesse meno pieghe possibili e poi sistemò tutto in una borsina "Ecco tieni! Sono 35 Galeoni totali e 7 gelatine d'oro per te mia cara" allungò il tutto all'amica e poi prima di vederla uscire di gran fretta la salutò "Ci vediamo in torre boss! Buono shopping!"


OT: Allora me tapina si è accorta di non aver annotato le gelatine d'oro accumulate da alcuni di voi nei post precedenti. Quindi:
- Horus ha accumulato 4 gelatine d'oro;
- Oliver ha accumulato 1 gelatina d'oro;
- Flam ha accumulato 2 gelatine d'oro;
Scusatemi ancora :3
 
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Colin Barkley
view post Posted on 10/1/2016, 13:25




Era da parecchio tempo che il giovane non si ritrovava a passeggiare per le vie di Diagon Alley e questo sicuramente lo aveva aiutato a dimenticare quanto queste potessero essere affollate durante le ore di punta.Adulti e ragazzini si accalcavano l'uno sull'altro per riuscire ad entrare nel negozio desiderato o per fuggire il più in fretta possibile da quel "putiferio" prima di venir travolti. Inutile dire che raggiungere il negozio tra tutta quella folla era solo il primo passo da compiere in quella che sarebbe stata una giornata estenuante. Ogni negozio, per quanto i commessi cercassero di essere il più efficenti e veloci possibili, se pur accurati, nel svolgere il loro lavoro, vantava una fila più lunga dell'altra, costringendo qualcuno ad aspettare fuori al freddo. Infine,eccolo li, il negozio che il ragazzo stava cercando,i "Tiri Vispi Weasley".Ovviamente anche quest'utlimo non si era salvato dal feroce attacco della clientela che i commessi cercavano di dileguare tra un impacchettamento ed un sorriso. Quel negozio aveva al suo interno qualunque tipo di cianfrusaglia, da scherzi innocenti ad alcuni potenzialmente pericolosi, ma non solo.Tuttavia il giovane sapeva benissimo di cosa aveva bisogno, era li essenzialmente per quello e non per una piacevole giornata di shopping, dunque, una volta giunto al bancone sarebbe stata una procedura piuttosto celere. Tra uno spintone e un altro e qualche bambino sgattaiolatogli davanti per poter andar ad ammirare l'immensa dispensa del negozio, il giovane giunse finalmente al bancone. Cercando di rivolgersi al commesso di turno nella maniera più cordiale possibile, comprendendo come un lavoro simile potesse portare lo stress di quelle persone "verso l'infinito e oltre":

Buon giorno, vorrei acquistare un sacchetto di polvere buiopesto peruviana, se possibile.
 
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view post Posted on 12/1/2016, 20:29
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La settimana precedente alle feste natalizie era stata follia. Nonostante l’inizio delle vacanze e l’assenza di preoccupazioni per i compiti e le consegne, Eloise non aveva avuto un secondo per dedicarsi alla classica nullafacenza tipica di quelle settimane. Eppure, in quell’antivigilia, mentre cercava di soddisfare le esigenze di ognuno dei clienti dei Tiri Vispi, già pregustava il momento in cui avrebbe rimesso piede a casa e avrebbe iniziato il suo personale periodo di svacco. Stava trasportando un’instabile colonna di Paludi Portatili dal magazzino al negozio, quando la sua impresa venne interrotta: davanti a lei stava Oliver Brior, con tanto di pacchetto di Natale tra le mani.
Strabuzzò gli occhi e per poco quell’intrasportabile colonna di fanghiglia in scatola non le cadde nel bel mezzo dei Tiri Vispi. Appoggiò il tutto sul bancone per evitare disastri irreparabili e tornò a concentrare la sua attenzione sul Caposcuola Grifondoro. Fischiò di approvazione e prese il pacchettino che Oliver le stava porgendo.

«Uaaaaao, Oliver, non dovevi! È fantastico, lo metto sotto l’albero e lo apro a Natale, allora!» Esclamò, ammirata. Certo era che avrebbe dovuto pensare anche lei a un pensierino per lui. Si promise che nelle vacanze di Natale si sarebbe dedicata anche a quello. «Se Mos ci tiene tanto posso tenergliele da parte, sempre che io riesca a distinguerle dalle altre!» Esclamò poi. Girandosi verso Soph, notò che quest’ultima stava scartando il suo regalo, ma visto che la sua tradizione imponeva di rispettare le tempistiche, resistette alla tentazione di aprire il pacchettino.

Era una fredda mattinata di gennaio, ma il clima avverso – che nella maggior parte dei casi causava il congelamento degli arti umani – non era stato in grado di limitare l’affluenza di clienti in Diagon Alley e ai Tiri Vispi Weasley. Questo era un bene, perché significava che, anche se le feste natalizie si erano concluse, la gente aveva negozi da girare e cose da acquistare. Rispetto al flusso frenetico che aveva preceduto quella festività invernale, poi, quello non era niente. L’ambiente, per quanto affollato, era privo di quella frenesia ed elettricità tipici del periodo festivo.
Eloise era in parte dispiaciuta di non aver più l’aspettativa del Natale – ma solo quella del ritorno a scuola. D’altro canto, il negozio era molto più gestibile e non era necessario fare i salti mortali e i doppi turni per riuscire a servire tutti. Lei e Sophia se l’erano vista brutta e la giovane Lynch ancora si chiedeva come avrebbe fatto se la Corvonero non fosse stata assunta. Ricordava come un incubo il periodo di settembre e la follia vera e propria che aveva preceduto l’inizio delle lezioni.
Con il registro delle spese davanti, stava cercando di calcolare se le scatole di Detonatori Abbindolanti mancanti corrispondevano al numero di quelle vendute. Una voce maschile richiamò la sua attenzione e quando la rossa alzò lo sguardo si ritrovò davanti un volto conosciuto.
«Colin!» Esclamò spontaneamente. Ora il ragazzino avrebbe finalmente conosciuto il suo stesso nome, chissà come avrebbe fatto senza di lei! «Benvenuto ai Tiri Vispi! Tutto bene?» Fece un grande sorriso, colta di sorpresa. Si mosse rapidamente per andare a recuperare l’articolo che interessava al giovane Barkley e che si trovava in uno scaffale alla sua portata. Ghignò a se stessa quando realizzò che la prima e ultima volta in cui avevano parlato lei aveva chiesto esplicitamente di trovare un espediente per mettere in buona luce i Tiri Vispi.
Tornando al bancone diede una sistemata a un paio di scatole di 1001 Scherzi Magici che erano fuori posto.

«Ecco a te, sono 10 Galeoni» disse, porgendo il sacchetto in cui aveva prontamente inserito la polvere buiopesto.«E qua le due Gelatine d’Oro che ti spettano!» Continuò a sorridergli, chiedendosi che se ne sarebbe fatto della Polvere Buiopesto. Che fosse sulle tracce di qualche informazione interessante? La Tassorosso si morse un labbro, desiderosa di chiedere se ci fossero novità in merito a quella storia di cui avevano parlato.
 
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view post Posted on 5/3/2016, 12:25
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▲ Diagon Alley | mood: "Curious" | Late Afternoon | Weather: cold ▼
Horus R. Sekhmeth

Fu mentre Horus chiudeva un baule pieno di antiche mappe nel retrobottega dell'Ars Arcana che la sua mente lo riportò a qualche giorno prima, riportando a galla un desiderio. Durante una ronda notturna, un paio di notti prima, il Tassino aveva colto un novellino Serpeverde in giro per i corridoi oltre il coprifuoco, con in mano una stramba mappa. Invano il ragazzino aveva tentato di spiegare che gli serviva per non perdersi nel grande castello, ma Horus non c'era cascato. Aveva deciso di non punirlo, ma aveva requisito la mappa e l'aveva rispedito nella sua Sala Comune ricordandogli che se l'avesse di nuovo beccato, avrebbe fatto compagnia a Mirtilla Malcontenta pulendo i suoi wc con lo spazzolino da denti.
Il fanciullo se l'era data a gambe, probabilmente inviandogli maledizione di dubbia efficacia ed Horus se n'era tornato nel suo ufficio studiando il curioso pezzo di carta. L'aveva guardata a lungo ed era rimasto affascinato dallo scoprire che ivi erano segnati alcuni passaggi che lui stesso aveva sempre ignorato. Nei giorni seguenti, dunque, il Tassorosso s'era indaffarato a capire la provenienza della mappa finché un giorno, in Sala Comune, un ragazzino non l'aveva riconosciuta come la Mappa del Passaggio dei Tiri Vispi. Chetata la curiosità, Horus aveva chiuso la mappa in un cassetto dell'ufficio, ma il desiderio di volerne una per sé aveva a poco a poco preso piede, finché gli impegni non erano sopraggiunti, mettendo quel pensiero in secondo piano.
Quel giorno, invece, era rispuntato fuori e quando Horus aveva chiuso il negozio cinque minuti prima, aveva già deciso dove si sarebbe recato prima di tornare al Castello.

Dopo una breve camminata, l'immenso e colorato edificio dei fratelli Weasley cominciò a spuntare fra tutti gli altri tipici, eterogenei palazzi di Diagon Alley. Rapido, il Tassino diede un'occhiata all'orologio: mancava poco all'ora di chiusura.
Sospirò, in difficoltà: quel negozio era strapieno di oggetti, tutti accuratamente sistemati ma così tanti, così diversi da confondere chiunque.
*Faccio prima a chiedere, va'.*
Così, Horus aprì la porta, concedendosi in via preventiva una generosa occhiata all'interno, cercando di individuare la mappa, invano. Raggiunse quindi il bancone, dove vi trovò Eloise.
« Ciao! » La salutò, affabile, con un sorriso. « Cercavo la Mappa del Passaggio. La cercherei io, ma so che siete in chiusura e sicuro mi perderei dopo mezzo secondo. » Si giustificò, passandosi una mano dietro la nuca per mitigare la punta di imbarazzo che provava. Non era mai stato un genio col senso dell'orientamento e quella caratteristica lo faceva sempre sentire un disadattato.
« Ah! Vorrei anche queste! » Aggiunse d'un tratto, notando un sacchetto di polvere peruviana buiopesto e prendendone un paio al volo, adagiandole sul banco. L'illuminazione —paradossale, se si parlava di quella polverina— giunse istantanea pensando all'uso che ne avrebbe fatto.
Pazientemente Horus attese che Eloise gli fornisse quanto richiesto e, una volta pronunciato il prezzo, il Tassino si affrettò a recuperare il denaro, poggiandolo sul bancone.

« Ecco qua, ti ringrazio. Ci vediamo in Sala Comune! » Si congedò poi con un altro sorriso, una volta che tutto fu a posto. Quindi si voltò, la mappa infilata nella tasca interna del mantello, chiudendosi la porta alle spalle, e con un "pop" si Smaterializzò.



"NULLA SI È OTTENUTO, TUTTO È SPRECATO, QUANDO IL NOSTRO DESIDERIO È APPAGATO SENZA GIOIA. MEGLIO ESSERE CIÒ CHE DISTRUGGIAMO, CHE INSEGUIRE CON LA DISTRUZIONE UNA DUBBIOSA GIOIA.".

CODICE ROLE SCHEME © dominionpf



Siccome ho letto che Sophia ha problemi con internet, ho dato per scontato che ci fosse Eloise a servire. Se ho toppato... SCUSATEEEEEEEEEEEEE
 
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view post Posted on 16/3/2016, 13:39
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Helen Willow Mckay X

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Finalmente poteva tornare ad Hogwarts, la sua giornata di lavoro era finita. Ma prima di tornare al castello doveva fare una commissione. Aveva ricevuto un gufo da parte di Oliver che le chiedeva di comprare alcuni oggetti dal negozio di Weasley.
Appena entrata si guardò intorno; era la prima volta che entrava lì e non si aspettava tutti quegli oggetti ... meravigliosi.
*Ecco perché Oliver viene sempre qui!*
Si avvicinò al bancone e rivolgendosi alla commessa, elencò la lista di ciò che aveva bisogno.
- Buonasera! Ecco io vorrei Fuochi d'Artificio da Esterno, poi anche i Botti Standard! - Pensò che come esplosivi potevano bastare. Si guardò intorno per vedere se riusciva a trovare qualcos'altro di utile per l'occasione, poi qualcosa la colpì - E anche un impiccato rimpiccabile! - *Un modo per divertirsi insieme*
Mentre attendeva che la commessa impacchettasse la roba, Helen tirò fuori dalla sua borsa 10 galeoni e li poggiò sul bancone.
Ricevuta la roba e il resto, salutò la ragazza
- Buona giornata! - e uscì dal negozio. Presto ci sarebbe ritornata per comprare altro. Dopo aver scoperto quel paradiso, non poteva di certo ignorarlo.

Parlato - *Pensieri* - Azioni


 
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view post Posted on 28/3/2016, 21:56
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«Lo sai che se mi smisterebbero a Hogwarts finirei nei Tassorosso?! Sono così ridicoli che star lì sarebbe come stare al circo... Ah, ah, ah!»
«Sì, lo so, è almeno la quarta volta che me lo dici.» Rispose Eloise, alzando gli occhi al cielo. Circa venti minuti prima un cliente di passaggio aveva avuto la meravigliosa idea di aprire il Pagliaccio nel Pacchetto di prova, che aveva passato il tempo successivo a sommergerla di battute divertenti quasi quanto quelle di Fuco Lindo. Ora aveva pure iniziato a sbagliare le coniugazioni dei verbi, in pratica una meraviglia. A causa della sua parlantina non era riuscita a concentrarsi su nulla, e adesso attendeva fremente la conclusione della mezzora di vita del suo amico con le bretelle.
L'arrivo dei nuovi articoli e il rinnovamento dei locali, con la conseguente festa di inaugurazione, avevano portato bene agli affari in casa Tiri Vispi. Era sempre bello vedere l'espressione sorpresa e meravigliata dipingersi sui volti dei clienti più fedeli quando entravano in quel nuovo universo. Eloise e Sophia avevano spinto molto per dare una riordinata e organizzare la merce in maniera più strutturata: l'incarico del negozio ormai gravava solo sulle loro spalle, tanto i gemelli erano presi dalla sperimentazione e creazione dei nuovi articoli.

«Ehi, ma per caso sei normale?! Mi sembra che tu abbia mangiato troppe carote da piccola!» La rossa sbuffò, infastidita. Era almeno un mese che quel Pagliaccio era stato aperto, e veniva attivato almeno una volta al giorno. Ormai le sue battute erano così scadenti e ridicole che ogni volta che un cliente si avvicinava Eloise voleva sbattere la testa contro il bancone.
L'arrivo di un cliente le diede la possibilità di non rispondere a quella domanda e di iniziare a ignorare quella scomoda compagnia. Alzando lo sguardo, la Tassa si accorse di essere in presenza del suo Caposcuola, che salutò con un cenno del capo.
«Ciao Horus, che piacere! Oh, nessun problema, te la vado a prendere!» Si allontanò dal bancone per recuperare l'articolo richiesto - oggetto che non aveva mai perso l'occasione di sbirciare lei stessa. Nel breve tempo in cui fu immersa in quel dedalo di colori, sentì la fastidiosa voce affermare «Non sei per caso un licantropo, vero?! Altrimenti a quest’ora avresti una fame da lupi!!»
«È stato sveglio decisamente troppo tempo, ignoralo...» Affermò, rivolta al Caposcuola. «È una delizia godere della sua compagnia tutti i santi giorni, credo che presto o tardi lo farò strangolare da un Tranello del Diavolo!» Il suo tono non era lamentoso, ma quasi divertito. Le piaceva giocare il ruolo della superiore, ma quasi aveva iniziato a provare affetto per quel pagliaccio. «Sono 20 Galeoni e... Sì, ci vediamo in Sala Comune, spero senza strani Pagliacci in giro!» Porse a Horus il suo sacchetto, che aveva riempito con gli articoli e con le quattro Gelatine d'Oro che gli spettavano. Gli fece un ultimo cenno con la mano e andò a recuperare la scatola del balordo: era il momento di andare a nanna.

Era quasi il tramonto, e un'altra giornata di lavoro stava giungendo al termine. Una luce rosata filtrava dalle grandi vetrine dei Tiri Vispi Weasley, gettando su tutto il negozio un colore brillante e caldo. Presto Eloise si sarebbe messa in cammino per raggiungere il Paiolo Magico, avrebbe preso la Metropolvere e sarebbe tornata a casa di sua zia. Aveva decisamente bisogno di un bagno caldo e di un po' di calma prima di tornare al tran tran della Scuola di Magia.
In quel momento, però, la ragazzina era concentrata sulla pulizia di una macchia di Puzzalinfa che da quella mattina era comparsa sul bancone e che, a quanto pareva, non se ne voleva andare. La Lynch le aveva provate tutte: l'aveva grattata con una bacchetta, aveva provato il Gratta e Netta e il Tergeo, l’aveva insultata, ma niente. Sprezzante, quella rimaneva lì, a invadere la zona con il suo piacevole odorino.
La sua missione venne interrotta da una visita dell’ultimo minuto: al bancone era arrivata una ragazzina con i capelli rossi che, ci avrebbe scommesso due Cioccorane, doveva essere di Tassorosso. Era sicura di averla già vista in Sala Comune.
«Parti col botto, eh?!» Esclamò Eloise, non riuscendo a trattenersi. Evidentemente doveva aver pianificato un grande evento, perché quel genere di articoli non erano esattamente casalinghi. Raccolse il materiale richiesto e lo portò al bancone, mettendolo direttamente in una grande busta.«Bene, sono 7 Galeoni e 15 Falci! E a te anche una Gelatina d’Oro… Fanne buon uso!» Prese i soldi che la ragazza le aveva dato, preparò il resto e le porse tutto quanto. La salutò con un sorriso, sperando che la giovane non si fosse accorta dell’odore della Puzzalinfa.

Perdonate il ritardo :fru:


Edited by Nih . - 28/3/2016, 23:11
 
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view post Posted on 7/4/2016, 10:37
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«Figo, fa' vedere un po'!»
«E da quando utilizzi questi termini apostrofati?»
«E da quando ti fai gli affaracci degli altri?»
«E da quando usi tutti questi dispregiativi?»
«AAH El, basta! La testa scoppia quando ci sei tu!»
«Perché sono bello come il Sole e...»
«...non ti si può guardare?»
Una risata leggera, una freddura subito dopo.
«Sole accecante, non si guarda... l'hai capita?»
«Avrei preferito di no, credimi!»
Oliver interruppe quel teatrino di voci, alzando una mano come per scacciare un'invisibile mosca. A pensarci bene, la mosca era più che visibile, molto concreta, essendo di fronte a sé nella forma di un autentico essere umano. Suo cugino Elijia aveva colto l'occasione al volo, quella mattina, per far visita alla caratteristica cittadella di Diagon Alley in compagnia di Oliver, avendo letto della sua passeggiata di quel sabato da una lettera che il Grifondoro aveva spedito alla famiglia.
*Sempre perché mamma non può chiudere la bocca*
Pensieri a parte, lo studente di Hogwarts aveva sperato fino all'ultimo secondo di non ritrovarsi tra i piedi Elijia, non perché non lo sopportasse, anzi era forse uno dei migliori amici che avesse mai avuto, oltre ad essere un parente stretto. Eppure, non amava l'idea di dover fare brutte figure in sua presenza, non se tra i suoi programmi rientrasse un salto al Ghirigoro, dove avrebbe voluto scegliere in tutta tranquillità un libro da comprare con il buono sconto che aveva vinto all'ultima lotteria di Casata. La sua tacita e desiderosa richiesta, tuttavia, non era stata realizzata, poiché Elijia si era Materializzato con un sonoro pop esattamente di fronte l'ingresso dei Tiri Vispi Weasley, uno dei negozi preferiti di Oliver, dove in effetti entrambi gli Irlandesi si trovavano in quel momento. Rumori, suoni, cicaleccio familiare di voci e sorrisi: tutto si mischiava in un bel turbine frizzante, per non parlare dei colori che dipingevano l'intero locale; sì, era davvero un bel posto, nessuno avrebbe mai potuto esprimere il contrario. Il compito di Oliver, comunque, era fin troppo chiaro: nessuna spesa personale, la Casata necessitava dei Sognisvegli Brevettati per un'iniziativa di Pasqua, pertanto non avrebbe dovuto intaccare il portafogli già scarno, in quel periodo. Ma quell'oggetto interessante che stringeva Elijia... diamine, cos'era? Lo avrebbe voluto, a prescindere dalla sua vera utilità. Lo strappò dalle mani del cugino poco elegantemente, alla faccia del bon ton, quindi lo portò ad un occhio per vederci all'interno: nulla. Chissà, forse aveva un altro potere. Si ripromise di non fare domande neanche alle commesse, altrimenti di sicuro lo avrebbe preso al volo, vincendo la sua curiosità. Velocemente, si avvicinò al bancone non appena la fila lo permise, quindi poggiò i dieci Sognisvegli Brevettati e sorrise in direzione di un volto familiare. «Voilà, eccomi di ritorno. Allora, dieci di questi e...» - si fermò, la mente legata a quell'articolo colorato e a forma di sottomarino - «...solo questi, grazie!» concluse, un sorriso veloce a fare da contorno.

Salve, belle fanciulle! Dunque, dieci Sognisvegli Brevettati, da scalare dal Conto Grifondoro. Gracias ♥


 
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~ Trish
view post Posted on 14/4/2016, 13:32




Forse non era nel posto giusto, o forse lo era in maniera esorbitante. L'ultima volta a Diagon Alley aveva camminato per ore alla ricerca di strane tuniche, libri con immagini mai viste, bastoncini magici e altri strani accessori che mai avrebbe pensato di utilizzare. Quel primo periodo ad Hogwarts l'aveva certamente formata moltissimo. Ma non era il giorno adatto per soffermarsi a riflettere su ciò che aveva appreso o ciò che ancora gli risultava totalmente impossibile da comprendere. Il passaggio dalla vita babbana non era affatto stato facile e Aschling si portava appresso una valigia di ricordi e emozioni strambe che di tanto in tanto pensava di vivere una seconda vita nella sua testa decisamente lunatica.

Tuttavia quel pomeriggio aveva deciso di tornare lì, dove avvenne il suo primo contatto col mondo magico di cui adesso faceva parte a tutti gli effetti. La sua meta era ben diversa da quelle precedenti; l'esperienza a Hogwarts, come detto in precedenza, l'aveva cambiata notevolmente, e quale posto sarebbe stato più adatto del negozio dei "Tiri Vispi Weasley", per mettere in pratica ciò che aveva appreso con tanta dedizione?
Beh, domanda retorica, nessuno.

Aschling non aveva in mente scherzi particolari, nella sua mente non vi erano appiccicate strane etichette con possibili bersagli, non progettava vendette e non stava organizzando alcuna festa, ma era certa che prima o poi qualcosa le sarebbe stato utile. Approfittò quindi di quella giornata libera e si perse nei meandri del negozio scuriosando attenta fra i vari scaffali pieni zeppi di oggetti decisamente curiosi.
Due fra tutti le rimasero in testa e non esitò nemmeno un istante..
*Perfetti! Questi potrebbero fare al caso mio.*
Si guardò rapida attorno e indicando gli oggetti desiderati li chiese con fare educato accompagnando tutto con un sorriso moderato «Mi servirebbero un Topo finto e i 1001 scherzi magici! Grazie.»

 
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view post Posted on 16/4/2016, 20:24
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Era una giornata di grandi acquisti per Fabio. Già che c'era aveva deciso di passare a visitare il famoso negozio di scherzi di fred e george, senza uscirne pazzo per fortuna, ma adocchiando qualcosa che poteva essere utile. Non era uno che violava le regole però quella mappa, coi passaggi segreti lo tentava...
Buongiorno, vorrei acquistare la mappa "il passaggio" per favore Chiese porgendo sul bancone i galeoni che servivano.
 
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395 replies since 26/7/2007, 14:22   15599 views
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