Tiri Vispi Weasley

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no'one
view post Posted on 18/4/2016, 13:02




Cicaleccio di voci che si divertivano a parlare tutte assieme, risate sguaiate, urletti.
Qualche volta il rumore di oggetti che cozzavano l’un l’altro o il tonfo ben distinto di un oggetto che cade e se va bene non si rompe. Abituarsi ai ritmi e al tipo di clientela della bottega non era stata una passeggiata, i primi tempo tutto quel caos la irritava mentre ora era diventato così normale da passare quasi inosservato. Senza si sarebbe sentita un pochino triste.

“Sei pronto? Uno, due tre…” l’indistinguibile verso di un pollo di gomma precedette la sua comparsa dove solo qualche istante prima si poteva vedere una bacchetta. Lo scoppiò di risa del bambino fu immediato, fresco e squillante come tanti campanellini, coinvolgente “Divertente vero? Chiamatemi di nuovo se vi interessa qualcosa d’accordo?” non fu necessario attendere una risposta, allungando il pollo tornato bacchetta all'allegra famigliola, li lasciò liberi di continuare il giro.
Rendersi utile, aiutare qualcuno e magari farlo sorridere con qualche trucco era una cosa bella. Lo aveva scoperto con il tempo; la faceva sentire come se avesse compiuto una buona azione del tipo "oggi ho reso un poco migliore la giornata di questa persona o di quel bambino" anche se a volte si sentiva pure un poco stupida per quei pensieri.
Persa nei suoi pensieri, muovendosi per i vari corridoi, ne approfittava per riordinare un oggetto piuttosto che un altro. Capire cosa andava messo in ordine in un negozio che si basava proprio sul disordine e il caos era stato un altro scoglio difficile da superare ma pian piano, grazie soprattutto all'aiuto di Eloise, ce la stava facendo.

“Oh accidenti!” saltò letteralmente gli ultimi tre scalini che le mancavano per dirigersi quasi correndo al bancone: erano bastati cinque minuti perché vi si formasse una fila “Scusate ma stavo servendo delle pers-.. Oliver! Ti daremo tessera fedeltà personalizzata prima o poi.. di cosa hai bisogno questa volta?”

“Voilà, eccomi di ritorno. Allora, dieci di questi grazie!"

“Arrivano subito!” afferrando al volo una borsina andò a prendere l’occorrente, controllò di aver contato giusto e allungò il tutto all’amico “Ecco, in totale sono dieci Galeoni più due Gelatine d’oro per te e i tuoi compagni. Ci si becca a scuola!” con la mano fece ciao e si concentrò subito sul resto della clientela.


-----


“... e sono stata colpita da diverse caccabombe. Per fortuna erano finte e non puzzavano. Me ne sono stata ferma immobile come una rimbambita ci credi?”

Accarezzandosi il mento con la piuma tornò a rileggere ciò che aveva scritto fino a quel punto per scongiurare vari ed eventuali errori. Vicino a lei giacevano altri due foglie pieni zeppi di scritte, fronte e retro: ne aveva di cose da raccontare. Approfittando della calma che quel pomeriggio regnava sovrana si era portata avanti con quella famosa lettera che doveva scrivere da quel ”lontanto” Natale passato via da casa per la prima volta nella sua vita. Per fortuna aveva dei nonni che le lasciavano molto spazio, al loro posto i suoi genitori avrebbero fatto incursione nella scuola pretendendo…. qualsiasi cosa si potesse pretendere
*Ottimi voti, ottime conoscenze, ottimi trampolini per un futuro glorioso ed una condotta irreprensibile*

"Nonna quando si sa che un ragazzo è speciale? E che si è innamorati di questa persona? Io non credo di capire bene cosa significa…"
...
...
...

“Ahhh ma stiamo scherzando!?” come una forsennata iniziò a premere forte la punta della penna calcando sulle parole appena scritte. Voleva cancellarle.
Lo sapeva che non sarebbe riuscita ad iniziare quella conversazione, era troppo imbarazzante parlare di certe cose.
In curante della gente che poteva vederla iniziò a sbattere la fronte sul legno del bancone sospirando sconsolata
“voglio diventare grande” chiudendo gli occhi lasciò che la superficie fresca del bancone donasse sollievo alla pelle del viso accaldata e che i battiti del cuore rallentassero.
Avere 13 anni era una vera seccatura.

*Voglio diventare grande alla svelta.*

«Mi servirebbero un Topo finto e i 1001 scherzi magici! Grazie.»

Sussultando come un bambina scoperto con la mani nel barattolo dei biscotti, si alzò di scatto, portandosi fogli e penna verso il petto in un evidente gesto di protezione. O vergogna.
Accorgendosi della sua reazione spropositata, ridacchiando come una cretina, posò tutto da una parte
“Ciao.. scusa per questo.. “ si schiarì cercando dentro sè stessa una pervenza di serietà “un topo fino e 1001 Scherzi magici in arrivo!” afferrando gli oggetti richiesti e una borsina, sistemò bene il tutto per poi allungarlo alla ragazzina “Pronti! Sei a posto così o avevi visto altro? Per questi due sono 1 galeone e 10 Falci grazie”

Un altro cliente era pronto ad essere servito *Perfetto, allora mi hanno vista in due*

"Buongiorno, vorrei acquistare la mappa "il passaggio" per favore"

Girandosi verso la parete dietro alla cassa, si alzò in punta di piedi per afferrare una delle nuove mappe che prontamente aveva accatastato per non dover ogni volta girare mezzo negozio per prenderle “Sono 5 Galeoni” prese i soldi che il ragazzo prontamente aveva già sistemato e poi gli allungò l’acquisto sistemato in una comoda borsina “dentro trovi anche una Gelatina d’oro. Grazie e torna a trovarci!”

 
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view post Posted on 25/4/2016, 20:16
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La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo.

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Situazioni particolari richiedono rimedi particolari, o almeno era quello che i corvonero avevano pensato.
La prefetta camminava sovrappensiero per le strade di Diagon Alley con i soldi di casata in borsa. Ci stava pensando e ripensando, era in bilico tra dovere e volere. L'idea era nata quasi per gioco. La casata stava avendo da giorni un problema comune: il nuovo trimestre aveva le sue esigenze di studio e la notte serviva per dormire e ultimamente c'era qualcosa.. qualcuno che glielo impediva. Dovevano risolvere la questione con tanta semplicità. Ogni cosa che era stata organizzata e adesso le era rimasto il compito di comprare quello che serviva.
*Soldi di casata per uno scherzo..* Etica le diceva che qualcosa non andava, ma ormai... La corvonero si fermò davanti ai Tiri Vispi Weasley.
*...Ma si dai* Entrò a dare un'occhiata nel negozio e le idee le affiorarono insieme a sorrisi sghembi. Quante cose avrebbero potuto combinare? Gli articoli venivano automaticamente associati ai nomi dei suoi concasati. Si sentiva una bimba nel mondo dei balocchi. *Contegno ragazza... una vendetta giusta.. non esagerare..* Eppure i suoi occhi vagavano ancora tra i vari scaffali. L'unica cosa che la spinse a essere un po' clemente, ma neanche troppo, era il soggetto. Era legata a quello scricciolo infondo, ma non potevano fargliela passare liscia.
Quando finalmente si decise si avvicinò al bancone e con un lieve sorriso chiese gli articoli che avrebbe comprato.
Ciao, vorrei una Palude Portatile Media e una Tinta per Capelli leopardata *Okay se questo è andarci leggero......* Tuttavia non erano solo farina del suo sacco: i corvonero erano tutti un gruppo affiatato e a maggior ragione le corvette, era certa non avrebbero optato per qualcosa di così meschino se non fosse necessario. *Un paio di giorni e sarà tutto come prima...tranquilla Jen* si disse incerta cercando un po' di convinzione negli occhi della simpatica ragazza che la serviva.

I soldi devono essere sottratti dal conto corvonero
 
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view post Posted on 28/5/2016, 18:04
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Le cinque di pomeriggio erano appena scoccate sull'orologio che Oliver indossava al polso destro, attaccato insieme ai diversi bracciali simbolici che portava più per affetto che per moda o qualsiasi altro motivo. Non sopportava più di tanto gli orologi, a pensarci bene, e ancora non si capacitava di come suo cugino Jasdel avesse peccato, il giorno del suo compleanno, nel regalargliene uno. Eleganza, tatto e galateo avevano fatto in modo che Oliver tacesse, senza rivelare la sorpresa abbastanza negativa: Jasdel lo conosceva, lo conosceva davvero bene, del resto oltre ad essere parenti, erano perfino vicini di casa. Sarebbe bastata una foglia per omaggiarlo con un sorriso, invece gli aveva procurato un oggettino in grado di misurare il tempo, cosa che Oliver detestava particolarmente. Non sopportava l'idea di scandire i secondi, i minuti, addirittura le ore: un incontro, di qualsiasi genere potesse essere, non necessitava avere per forza una fine precisa, non avrebbe dovuto dipingersi di limiti. Il perché lo stesse ancora indossando, tuttavia, sarebbe stato un mistero: forse per non offendere Jasdel, sebbene quest'ultimo fosse a miglia e miglia di distanza da lui. Per quanto non fosse il dono tanto agognato dal giovane Grifondoro, però, doveva ammettere che la sua utilità non fosse vana, poiché quell'aggeggio in pelle scura gli faceva capire di continuo quanti istanti preziosi stesse perdendo per ammirare le vetrine del negozio di Quidditch, a Diagon Alley. Avere una Firebolt era stato un autentico colpo al cuore, era importante quindi prendersene cura nel migliore dei modi. Così come era fondamentale rientrare al castello prima che fosse orario di cena, avendo molta fame già in quel primo pomeriggio. Fece capolino in uno dei suoi locali preferiti, intenzionato ad acquistare un oggetto che già aveva. In effetti, quella volta lo prendeva per un'altra persona, una a lui molto cara. «Niente Frisbee Zannuti se...» si fermò, lo sguardo puntato su un ragazzino appena incontrato dopo aver varcato la soglia dei Tiri Vispi Weasley. Era talmente abituato alle ronde e le norme al castello da aver frainteso il presente. «No, scherzavo, puoi farli azzannare chiunque!» concluse, un sorriso imbarazzato a fare da contorno. Si diresse subito dopo al bancone per fare la sua ordinazione. «E il vostro fidato fedele cliente torna a farvi visita! Querida, vorrei un Mantello Scudo, Terza Classe. Gracias!» e via con qualche altro termine che aveva imparato da sua madre. Ah, i Sanchéz!



Oliver harrypotter.it
 
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view post Posted on 12/6/2016, 16:01
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adamblu
«HO-DETTO-DIAGON-ALLEY!»
Si prese un attimo di pausa.
«Alley come... come Alley!»
Non era stato tanto convincente, lo sapeva, ma in quel preciso momento non gli veniva in mente nulla che potesse legarsi alla parola Alley. Forse Allons-y, ma gridare "andiamoci" in Francese ad un abitante del Regno Unito, ecco, non avrebbe avuto affatto valore. E poi lui non aveva tempo, ormai quel Mago anziano che aveva incontrato e che lo aveva fermato per chiedere dove fosse finito non sembrava avere altri grattacapi da risolvere, il loro dialogo poteva interrompersi. L'interlocutore era abbastanza snervante, a tal punto da aver fatto perdere parte dell'infinita pazienza di Oliver. O era sordo, ipotesi assolutamente da non scartare, oppure era straniero, altra eventualità che trovava riscontro nel suo accento marcato e di certo molto lontano da quello britannico. Con un leggero cenno del capo, come per un lieve inchino, lo studente di Hogwarts chiese tacitamente il permesso di andare via. Pochi istanti dopo sfrecciava a passo rapido verso la meta di suo interesse. Non era trascorso tanto dalla sua ultima visita ai TiriVispi Weasley, ma il fascino di quel negozio di scherzi lo avrebbe attirato per l'eternità. Oliver si era a lungo domandato se l'emozione di un locale del genere fosse giustificabile con la mancanza di ironia nella sua vita: non che non fosse divertente come persona, anzi avere un cugino come Elija spesso al suo fianco aveva reso il Grifondoro meno rigido di quanto il galateo imponesse di essere; tuttavia, Oliver non si era mai lasciato andare definitivamente, il contegno era parte integrante del suo spirito e il mondo di Caccabombe, Pallottole Puzzole e quant'altro trovava concretezza solo quando era in presenza di Elijia o di un amico abbastanza folle da assecondare quelle richieste segrete e covate a lungo nel cuore. Fare tappa per l'ennesima volta da Eloise e Sophia, le due commesse dei TiriVispi Weasley che aveva imparato a conoscere e ad apprezzare sotto diversi punti di vista, era davvero piacevole. Fu infatti con un sorriso che Oliver entrò nel negozio coloratissimo, lasciandosi avvolgere immediatamente da suoni e scintille. Quando si fu saziato a sufficienza, per così dire, si diresse verso il bancone. Aveva due acquisti da fare.
«Bella donzella, ciao!» esclamò, certo che sia per Miss Lynch che per Miss Daver quell'epiteto scherzoso non sarebbe stato travisato con cattiveria. «Vorrei uno Specchio Scherzo a figura intera, uno a parete, poi cinque scatole di 1001 Scherzi Magici, una Piuma Autocorreggente e...» si bloccò, sillabando mentalmente le cose che aveva programmato di prendere. Quindi ricordò l'ultima e disse: «Fuochi d'artificio da stanza, grazie!»

- Specchio Scherzo Figura Intera: 3G
- Specchio da parete: 1G
- 1001 Scherzi Magici (x5): 50F
- Piuma Autocorreggente: 1G
- Fuochi d'artificio da stanza: 2G
Totale: 10 G
(In realtà sarebbe 9 Galeoni e 16 Falci, ma aumenta a 17 Falci e fai 10 totale ♥)
Scusate il doppio post, ma non resistevo, mi mancavate :fru:
 
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view post Posted on 24/6/2016, 12:51
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Il fruscio delle pagine del Profeta era l’unico rumore estraneo all’ordinaria sinfonia generata dagli strumenti dei Tiri Vispi Weasley, i loro oggetti in vendita. Sembrava che gli articoli si agitassero all’interno delle scatole, che desiderassero venirne fuori per raggiungere il prima possibile i loro acquirenti. Eloise stava con il naso immerso nel quotidiano di fiducia - più o meno - alla ricerca di qualche articolo interessante. Alle sue spalle, incorniciato da legno dipinto di un cremisi intenso, stava un articolo ritagliato dallo stesso giornale, che raccontava del successo della festa Be My Double, avvenuta qualche tempo prima.
Quando la Tassorosso aveva trovato l’articolo, scritto dalla penna di Brior che era, all’incirca, il loro migliore cliente, era stata determinata: andava appeso in negozio a promemoria di quel “qualcosa di buono” che avevano realizzato nella loro - sua e di Sophia - carriera di garzone. Ogni volta che alzava gli occhi, Eloise non riusciva a trattenere un sorriso compiaciuto in ricordo dell’evento.
Ora però stava a sguardo basso, la sua attenzione finalmente catturato da un articolo su dei contrabbandieri di artigli di drago che erano stati acciuffati nella zona di Moher, in Irlanda.
Il rumore della porta che si apriva la fece sobbalzare, ma ebbe il tempo di chiudere e riporre il Profeta prima ce la cliente si palesasse davanti al bancone. Era la McLoen, Prefetto Corvonero, incrociata sul campo nella sua unica, gloriosa, sfida a Quidditch.

«Benvenuta ai Tiri Vispi Weasley!» Esclamò, prima che lei potesse elencare gli articoli che le interessavano. Diligente, si diresse verso gli scaffali a recuperare ciò che la sua cliente le aveva chiesto. Tinta leopardata, uh? Ci voleva coraggio, si era detta, ma evidentemente la Corvonero era determinata nei suoi intenti. Probabilmente non sarebbe stata neanche male con un colore del genere in testa.
«Sono 8 Galeoni e… Complimenti per il coraggio!» Dopo aver imbustato il tutto, infilato la Gelatina d’Oro dovuta e recuperato il denaro, porse il sacchetto alla ragazza e la salutò con un sorriso.

«Vendita per corrispondenza: è questa la strada su cui dobbiamo puntare, c’è tutta una fetta di mercato che fino ad ora abbiamo sottovalutato ma che potrebbe essere decisiva per decollare!» Esclamò Fred, scomparendo nel retro, come se non fosse mai stato lì. Eloise sospirò, sovrappensiero. Era un po’ che si parlava delle nuove prospettive, dei nuovi prodotti e delle innovazioni che i gemelli volevano apportare alla bottega. Lei aveva considerato che gli affari stavano andando bene, che l’affluenza era sempre massiccia, ma i due Weasley erano sempre alla ricerca di nuove modifiche da apportare al mondo Tiri Vispi.
La giovane Lynch aveva iniziato a intuire che era proprio lì la chiave del loro successo: nella capacità di mettersi in gioco, di rinnovarsi sempre, di cambiare e aggiornarsi in funzione dei cambiamenti dei tempi. Era sicura che, fosse stata al posto loro, non avrebbe avuto un gran fiuto per gli affari. Porse il resto al ragazzino che aveva acquistato un Frisbee Zannuto nuovo fiammante e lo seguì con lo sguardo mentre si dirigeva verso la porta.
Lo guardava senza vederlo, concentrata com’era sui suoi pensieri: in quel momento stava realizzando che nessuno dei suoi amici più stretti riceveva articoli via gufo, ma che forse, se la cosa fosse stata pubblicizzata abbastanza, la percentuale sarebbe passata da zero a… qualcosina. Lei stessa pensava che sarebbe stata una prospettiva interessante.
«Oliver, benvenuto!» Esclamò, tornando alla realtà, quando realizzò che il cliente che si stava avvicinando era il Caposcuola Grifondoro. Gli rivolse un cenno del capo alla richiesta e scomparve a sua volta dietro la tenda che poco prima aveva inglobato Fred. La zona era stipata di scatoloni, una pezza temporanea che si era rivelata necessaria quando avevano deciso di riordinare il locale. Ancora non avevano deciso dove piazzare la linea Scudo e per ora giaceva lì, a disposizione dei soli dipendenti.
«Ecco a te... » Fece a Oliver, porgendogli l’involucro morbido. Quando il ragazzo allungò le braccia per prenderlo, lo sguardo di Eloise cadde sull’orologio, che si era scoperto con il movimento.«Sono 20 Galeoni e… bell’orologio!» Aggiunse, indicando il polso del ragazzo. Dopo che ebbe preso il denaro e consegnato il sacchettino contenente le quattro Gelatine d’Oro, le sue labbra si incresparono in un ultimo sorriso. «Grazie per la visita… Ci si vede in giro!»

«Facciamo le cose in grande questa volta, eh?» Rispose Eloise con un gran sorriso a Oliver. Non era consueto sentirsi richiedere tutti quegli articoli ingombranti in una volta sola. «Non è che stai architettando qualcosa in casa rosso-oro?» Uno sguardo indagatore si dipinse sul volto della Tassa, mentre le sue lentiggini davano origine a un pattern del tutto nuovo a causa della sua espressione. Schivò Sophia – che era accanto a lei, dietro al bancone – e andò alla ricerca di tutti i prodotti richiesti.
Era strano. Di solito i clienti venivano a richiedere qualche gioco divertente come le Trottole Schizzine o i Pagliacci nel Pacchetto, oppure qualche articolo della vastissima gamma delle Merendine Marinare. Era sempre sorprendente vedere quant’era alta la percentuale di adulti – ministeriali e non – che ne faceva uso.
Si ritrovò a pensare che forse era la prima volta che le capitava di vendere uno Specchio Scherzo da parete. Anche se moriva dalla curiosità di scoprire quale uso ne avrebbe fatto Oliver, ma non aveva né la confidenza né la maleducazione tali da domandarglielo.
Tornata al bancone fece un sorriso a Sophia, che era alle prese con un’altra giovane cliente. Era un sabato e i gemelli le avevano abbandonate per una festa di famiglia. Vista la loro lunga esperienza, avevano deciso che poteva essere accettabile abbandonarle al loro destino.

«Bene, eccomi qui. Specchio Scherzo, Piuma, Scherzi Magici e Fuochi…» Lanciò uno sguardo alle spalle del Caposcuola per verificare che la sua supposizione fosse corretta, «Lo Specchio Scherzo da Parete vado a prendertelo nel retro perché non avevamo spazio per esporlo… Abbiamo decisamente troppa roba…»
Ci vollero solo pochi istanti per recuperare quel che stava cercando. Ormai aveva imparato a muoversi così velocemente tra scaffali e scatoloni che sembrava serbare un superpotere.
«Bene, c’è tutto. Sono 9 Galeoni e 16 Falci…» Esclamò dopo aver imbustato gli articoli più piccoli. Gli aveva già fatto scivolare la sua Gelatina d’Oro nel sacchetto, ma quando Oliver si mise a insistere con i suoi soliti modi da manuale su quella falce restante, gliene aggiunse un’altra.
«Alla prossima, ci si vede in giro!» E salutandolo con la mano, lo guardò sparire per le strade di Diagon Alley.

Quel badge da miglior garzone non me lo meritò granché... Scusate il ritardo!
 
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Amberleen Dweygon
view post Posted on 11/7/2016, 20:15




Amb entrò nel famosissimo negozio dei Gemelli Weasley.
Avvicinandosi ad uno dei commessi chiese gentilmente:
Salve desidererei comprare:
1001 Scherzi Magici,
1 Bacchetta trabocchetto che si trasformi in una Mutanda
1 Puffola Pigmea
Grazie mille.
 
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view post Posted on 3/10/2016, 14:14
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Trafficare nel retro del negozio non era mai stata una delle sue passioni. C'erano miliardi di scatoloni disordinati e una quantità inverosimile di cianfrusaglie. Se si stava cercando qualcosa era impossibile trovarla.
Eloise aveva passato una buona mezzora alla ricerca di qualche scatola di Paludi Portatili e aveva perso la cognizione del tempo. Purtroppo non si era accorta che Sophia era uscita e il negozio era rimasto scoperto. Tornando al bancone, impolverata e disordinata, le scatole di Paludi impilate in mano, ebbe un sobbalzo nel vedere la ragazzina che stava aspettando solo lei.

«Per la barba di Merlino, da quanto sei qua?!» Esclamò, rivolta alla ragazzina.
«Ti prendo subito tutto!» Aggiunse, buttando alla veloce le scatole e precipitandosi a raccogliere gli articoli. Una volta racimolati li imbustò, andò a recuperare una piccola Puffola Pigmea rosa che squittiva deliziata e la porse alla donzella. Dopo aver contato mentalmente il totale, disse «Fanno 3 Galeoni e 15 Falci!» Prese i soldi e salutò la ragazzina con la mano, desolata per la sua distrazione.


La mia collega è via e io mi perdo i pezzi... Sia io che Eloise siamo desolate! Scusa Amberleen!
 
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view post Posted on 14/10/2016, 23:05
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Le voci correvano per i corridoi di Hogwarts, voci terrorizzanti altre rassicuranti. La paura di un nuovo possibile omicidio non si era ancora placata e alcuni studenti più vecchi avevano iniziato a consigliare ai novizi di prendere precauzioni per quando si andava in giro. Questo era il motivo della visita di Fabio al negozio di Fred e George dove aveva sentito si potessero acquistare oggetti protettivi. Già che era di passaggio il grifondoro non si lasciò sfumare l'occasione di osservare qualche possibile scherzo e gioco magico, magari qualcuno attirava l'attenzione. Passò più volte fra i due piani osservando valutando fino a quando non prese la decisione sugli oggetti da comprare. Raggiunto infine il bancone espose la lista dei suoi desideri al commesso di turno. Ehilà, buongiorno! Vorrei acquistare un paio di cose se possibile. Avete un mantello scudo terza classe, un sacchetto di polvere buiopesto peruviana, il libro... quello di fred e george, Centomila scherzi mi pare si chiami e una ricordella potenziata. Era un bel po' di roba, ma fortunatamente se la poteva permettere. più di quaranta galeoni salutarono il loro precedente proprietario per passare nelle mani del commesso e quindi nella cassa. Ovviamente voglio le gelatine d'oro gratis Aggiunse, erano dorante luccicanti, facevano un bell'aspetto racchiuse nel suo album di figurine di streghe e maghi famosi.
 
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view post Posted on 16/10/2016, 13:34
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PHxUgSTLe giornate si stavano facendo più fredde, i vetri accoglievano la condensa e i camini iniziavano ad accendersi. Nonostante il clima, Diagon Alley non perdeva la sua vitalità, il suo viavai interminabile di persone.
Ai Tiri Vispi si intravedevano le prime decorazioni di Halloween: zucche, troll e fantasmi ingaggiavano con i visitatori le conversazioni più disparate, raccontando leggende e storie dell’orrore. Gli articoli che erano stati creati per la festa dell’anno precedente erano esposti in bella vista, a disposizione per tutti coloro che si preparavano a eventi a tema, oppure di chi aveva in mente di architettare scherzi per i propri amici.
La stessa Eloise stava meditando di prendersi un Bracciale della Bestia per convincere qualcuna delle nuove leve di essersi trasformata in licantropo. Poiché non c’erano clienti in negozio, teneva uno dei bracciali fra le dita, immaginandosi la reazione delle sue compagne alla vista di uno spettacolo simile.
Quando il campanello tintinnò, fece cadere il braccialetto e accolse il visitatore con un
«Benvenuto ai Tiri Vispi Weasley!». Il tale era un ragazzino occhialuto con i capelli un po’ lunghi ed Eloise avrebbe affermato con convinzione di non averlo mai incrociato nei corridoi di Hogwarts. Ma non si poteva mai dire.
Si riposizionò dietro al bancone in attesa del cliente, mentre questi faceva ripetutamente su e giù. Lei lo capiva: quando si trovava davanti a una spesa, ci metteva secoli a scegliere cosa comprare. Quando si avvicinò, Eloise ascoltò con attenzione le sue richieste.
Recuperò il Mantello nel retro, la Polvere sullo scaffale dietro al bancone, la Ricordella nel boccione e il libro nella sezione Giochi e Scherzi.
«Sono quarantadue Galeoni!» Disse con un sorriso. Sorriso che, inaspettatamente, si congelò sulle sue labbra quando lui citò le Gelatine d’Oro. Aveva davvero detto “Ovviamente voglio le gelatine d'oro gratis”? Con chi pensava di parlare, con una schiava? Non riuscì a trattenere un moto di stizza mentre prendeva bruscamente le otto gelatine che quel tizio maleducato richiedeva a gran voce. Fu solo un lampo di rabbia, poi si calmò.
«Fai attenzione, pare che giochino dei brutti scherzi ai pretenziosi!» Un ghigno divertito era tornato a dipingersi sul suo volto.



Edited by Nih . - 17/10/2016, 07:37
 
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view post Posted on 26/12/2016, 22:28
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Le feste natalizie erano praticamente arrivate e con esse gli eventi di casata.
La casata Corvonero, volenterosa di fare un gran capodanno in famiglia, aveva mandato il giovane Toobl a prendere dei fuochi d’artificio per la causa.
In fondo che capodanno era senza i mirabolanti botti di Filibuster? Per non dimenticare i Forsennati Weasley, unici nel loro genere.
Camminando a passo lento per le vie di Diagon Alley, dopo essere stato venti minuti buoni ad osservare gli accessori per il quidditch, Daddy arrivò nel negozio amico/rivale.
Era passato tanto tempo da quando aveva litigato con i Weasley per il suo licenziamento e ora non gli interessava più. Alla fine Zonko era diventato una casa, uno dei luoghi migliori dove sperimentare e creare qualcosa di fantastico e ciò gli aveva fatto dimenticare i rancori passati.
Senza perdere tempo, non appena varcò la soglia si recò al reparto dove si trovavano quegli oggetti quindi non appena li prese andò dal garzone di turno e disse:


-Guarda un po’ chi si rivede! E’ da Halloween che non vedo più la tua faccia. Seeeeenti, vorrei comprare questi. Sono un pacco di Detonazioni Deluxe e un Drago d’artificio. Possibile? -

Senza perdere tempo poggiò i galeoni sul bancone attendendo il momento giusto per poter andare.
Presto il Capodanno sarebbe arrivato e con esso la vera baldoria, cosa poteva volere di più?



Ot: Il dialogo è stato fatto in maniera tale che chiunque di voi due risponda vada bene. I galeoni devono venir scalati dal conto di Casata. Grazie in anticipo^^
 
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view post Posted on 27/12/2016, 15:16
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Il suo turno da Florian era terminato da meno di quindici minuti, e lei stava già sfrecciando per Diagon Alley con una meta ben precisa in mente. Doveva arrivare in negozio prima che chiudesse, e non mancava poi molto. Per la fortuna di chiunque fosse stato di turno, Amber aveva già un'idea ben chiara di cosa comprare. Ne aveva visti alcuni in giro, negli anni, ed era convinta che facessero propriamente al caso suo. Con il mantello ben chiuso ed il vento gelido che tentava di insinuarsi da ogni manica, si avventò sulla porta d'ingresso dei Tiri Vispi. Era da un bel po' che non metteva piede in quel negozietto, si era diretta sempre più verso Nocturn Alley, spinta da chissà quale forza.. ma quello che stava cercando non poteva trovarlo da nessun'altra parte. Solo i gemelli avevan quel che le serviva, e dunque senza indugiare troppo, si diresse al bancone, con i 5 Galeoni che avrebbe dovuto lasciare in cassa, già a portata di mano. «Buonasera.. mi spiace so che mancano pochi minuti alla chiusura, ma sarò brevissima.» Non aveva mai amato troppo i clienti dell'ultimo minuto, ma sempre più spesso si era ritrovata ad essere una di loro. Sperava in un po' di clemenza da chi stava dietro al bancone. A sua discolpa, avrebbe davvero fatto presto.
«Vorrei una coppia di Anelli dei Gemelli, per favore.» c'era un velo di imbarazzo in quella richiesta, per quanto il motivo che l'aveva spinta a prenderli fosse tutt'altro che prevedibile. «Se non erro sono 5 Galeoni.» aggiunse, allungando già sul bancone il necessario.

 
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view post Posted on 4/1/2017, 19:45
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PHxUgSTLe ore che mancavano ai festeggiamenti di Natale non erano tante e tra gli scaffali di Tiri Vispi Weasley scorrevano più veloci che mai. Il delirio di gente che popolava Diagon Alley in quel periodo era paragonabile solo alla folla che si accalcava nei devastanti giorni che precedevano l’inizio dell’anno scolastico, ad agosto. La gente riusciva a riempire ogni centimetro libero del negozio e tutti sembravano alla ricerca dei regali perfetti per i loro familiari e amici. Eloise, dal canto suo, non aveva avuto nemmeno un secondo per mettersi a pensare a cosa regalare e aveva optato per il rimandare il più possibile quell’incombenza. Tanto che sarebbe stato improbabile riuscire a racimolare qualcosa di adatto.
Aveva anche pensato di realizzare qualche articolo speciale per Natale, ma tra i recenti impegni da Prefetto e i compiti - riusciva a sempre a restare indietro, in un modo o nell’altro - aveva dato forfait anche a quell’idea. Stava armeggiando con il materiale per i pacchi regalo, gli ultimi clienti ormai lontani, quando sentì una voce nota.
Amber stava alle sue spalle, infreddolita e affannata, preoccupata che fosse troppo tardi. Sul volto di Eloise si distese un sorriso serafico e spontaneo.
«Amber, ciao! Oh, non ti preoccupare, di questi tempi sforiamo anche di mezzora… Non è un problema.» Era abituata agli acquisti dell’ultimo minuto e vedere i suoi piani scombinarsi non era una cosa che la metteva in difficoltà. Gli imprevisti erano il suo forte e Amber, con la sua richiesta, ne rappresentava uno più che ghiotto. «Bene, gli Anelli dei Gemelli...» Si voltò verso l’espositore mascherandosi il volto con i capelli, mentre l’inevitabile ghigno distorceva la sua espressione. Moriva dalla voglia di sapere per chi fosse, ma si sarebbe attenuta al suo ruolo di commessa. Non riuscendo a resistere alle supposizioni, decise di optare per due ipotesi: magari era per Camillo, oppure per suo padre. Mise a tacere la curiosità che germogliava dentro e si girò verso la ragazza, dondolando la confezione dell’articolo richiesto. «Non ti chiederò informazioni, ma non nego che potrei iniziare un’indagine. Non dire a Eloise-commessa che Eloise-Tassa è stata qui!» Porse ad Amber la confezione, una Gelatina d’Oro e ritirò il denaro, tornando al modo di fare compito ed efficiente di un’ignara garzona di Tiri Vispi Weasley.

Natale era passato, ma i festeggiamenti per accogliere il nuovo anno erano alle porte. Se le strade di Diagon Alley si erano notevolmente svuotate - Babbo Natale aveva consegnato i suoi regali ed era il momento di goderseli - non si poteva dire altrettanto sul negozio di scherzi più colorato del mondo magico: fiumi di persone varcavano la soglia per visitare La Mecca degli scherzi e saccheggiare il reparto “Feste Eclatanti”.
Era tutta la mattina che Eloise correva a destra e a manca per il negozio per spegnere tutti gli artifici che venivano detonati per errore. A tratti era arrivata a chiedersi se esistesse un comitato segreto che andava a generare il delirio nei negozi come i Tiri Vispi.
Quando Daddy Toobl varcò la soglia del negozio, la rossa Tassorosso non riuscì a reprimere un fischio di sorpresa.
«Quale onore vedere Daddy Toobl da queste parti… Sei anche tu qui per sabotare qualche Fuoco?» Fu in quel momento che un drago di scintille volò sulla sua testa e le arruffò la chioma. «Finite Incantatem!» Puntò la bacchetta sul drago, che si avvolse su se stesso ed esplose in un tripudio di scintille rosse e verdi. Ormai era diventata abile con i Finite e con gli incantesimi d'acqua. «Anche da voi è così? Non si riesce a stare calmi, anche se… Forse non ci abbiamo mai provato!» Andò a recuperare gli articoli richiesti e li imbustò. «Sono 12 Galeoni... Buoni festeggiamenti!»

Ho invertito gli interventi per mettere Amber prima di Natale e Daddy dopo, spero non sia un problema!

 
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view post Posted on 26/1/2017, 01:52
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La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo.

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Eccola lì. Finalmente intravedeva la meta principale dove avrebbe fatto una buona parte dei suoi acquisti: i tiri vispi. I fratelli Weasley non deludevano mai. Ricordava ancora l'incontro che aveva avuto con loro in quell'antro nella torre di astronomia. Due individui davvero interessanti senza dubbio.
Entrando nel negozio una sensazione di sollievo l'accolse. Il gelo della sera unita alle temperature già basse invernali lasciavano le dita della ragazza come dei piccoli ghiaccioli.
Mentre aspettava qualche minuto, per si sbrinasse il cervello e che fosse sicura le sue articolazioni non cigolassero a ogni movimento, si diede un'occhiata intorno. Quello era decisamente il posto ideale per i più piccini e dopo un attimo ebbe già qualche buona idea per qualche acquisto supplementare. Si avvicinò al bancone e attese che qualcuno addetto nel negozio si avvicinasse.
Ciao, avrei bisogno di un po' di cianfrusaglie per fare qualche regalo di natale avrebbe chiesto non appena una commessa l'avrebbe servita. Avevo ovviamente pensato agli scacchi dei maghi, versione standard, poi l'impiccato rimpiccabile e.... una puffola pigmea indugiò un attimo pensando alla ragazzina che l'avrebbe ricevuta ..del rosa più intenso che avete aggiunse poi con un sorriso un po' stranito.

Da sottrarre al conto di casata.
 
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Emma Woodhouse
view post Posted on 29/1/2017, 17:13




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Emma non aveva mai preso in considerazione l'idea di trovarsi un lavoro per arrotondare le entrate semplicemente perché, fino a quel momento, non ne aveva avuto l'esigenza: i suoi genitori infatti le passavano abbastanza per permettersi anche qualche lusso.
Qualche giorno prima, però, si era ritrovata di fronte a quella graziosa bottega di Diagon Alley - Tiri Vispi Weasley - di cui i suoi compagni vantavano i prodotti, definendoli "i migliori scherzi in circolazione" e un cartello, posto in vetrina, aveva attirato la sua attenzione. "Cercasi commessa disponibile per turni pomeridiani". La sua mente era tornata un paio di ore indietro, quando si trovava ancora seduta sull'enorme letto a baldacchino, a leggere l'oroscopo, come di consueto. Oggi ai nati sotto il segno del Capricorno si presenterà una grande occasione: attenzione a non farsela sfuggire. Possibile che il fato le stesse suggerendo di accettare quel lavoro? Senza indugiare ancora abbassò la maniglia e fece il suo ingresso all'interno del locale.

I proprietari del negozietto l'avevano assunta senza troppi problemi: non le avevano neppure chiesto se quella fosse la sua prima esperienza dietro il bancone! Si erano soltanto premurati di confermarle che avrebbe iniziato il pomeriggio successivo, aggiungendo che - se avesse avuto necessità - doveva rivolgersi alla sua collega, studentessa di Hogwarts come lei, di cui però non conosceva l'identità.
Quando quel giorno varcò di nuovo la soglia del locale non sapeva bene cosa aspettarsi. Sperò quindi di trovare l'altra ragazza ad aspettarla, in modo da presentarsi e fare la sua conoscenza e successivamente farsi spiegare un po' come funzionava la baracca. Peccato che sembrava essere sola lì dentro.
*Beh, magari è in magazzino... Ecco, forse è meglio farmi sentire...*

"E-ehm.. Buongiorno, io sono Emma Woodhouse, la nuova commessa..."
Tuttavia non ebbe neanche il tempo di finire la frase che il tintinnio dell'ingresso la fece voltare. Davanti a lei si presentò una ragazza come tante altre, mai vista che si limitò a riferirle una serie di oggetti che voleva acquistare. Dettaglio che le fece subito escludere che fosse lei la sua collega.
"Ciao! Certo, un attimo e ti prendo tutto." Le rivolse un gran sorriso e cercò di non apparire impacciata mentre reperiva gli scacchi dei maghi, l'impiccato rimpiccabile e la puffola pigmea, visto che non aveva ancora memorizzato la disposizione dei prodotti. E, conoscendosi, non sarebbe mai accaduto. "Questa va bene?" Emma mostrò gentilmente alla mora un esemplare di puffola pigmea di un rosa sgargiante, forse fin troppo. Ricevuto il suo ok ultimò la confezione e gliela porse. "Ecco a te, sono 8 Galeoni e 15 Falci."





Approfitto dell'occasione per servire Jenifer e presentarmi a Eloise :fru:
 
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view post Posted on 1/2/2017, 15:55
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all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

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PHxUgSTCon un colpo secco Eloise chiuse la scatola di Charlie, il Pagliaccio nel Pacchetto che lei e Soph avevano cresciuto come un figlio. Nell’ultimo periodo l’avevano tenuto nonostante le sue battute fossero quasi inaudibili, ma ora che la Corvonero aveva lasciato il posto da garzona non aveva più senso lasciarlo in circolazione. Quando l’annuncio per trovare un sostituto era stato affisso fuori dalla porta, la rossa aveva quasi avuto un colpo. Non era decisamente pronta a sostituire il posto della sorridente Soph.
Anche lei, come Versus e ormai Ophelia, aveva preso la sua strada. Erano forse le persone con cui aveva legato di più, e tutte e tre avevano operato su se stesse un cambiamento che, forse, lei non era mai stata in grado di mettere in atto. Si chiese se stesse rimanendo troppo ferma, troppo stabile, per i suoi standard ma, osservando il negozio pieno di stramberie in cui lavorava ormai da lungo tempo, si disse che non era così che si sentiva. Era cambiata e cresciuta anche lei. E amava quel posto.
Se qualcuno avesse sottolineato che Be My Double e le sue stramberie erano stati meno di un anno prima, Eloise avrebbe commentato che di pozione nei calderoni ne era passata assai. Da allora aveva legato molto con Soph, ne aveva scoperto il lato “Vispo” e aveva maturato un rapporto affettuoso. Era grazie a lei che aveva abbandonato tutti i pregiudizi nei confronti dei Corvonero, che aveva accettato di mettere su quel festone insieme a Toobl e che… Si, beh, forse Niko era un’altra storia.
Spostò lo sguardo sull’orologio da taschino appoggiato sul bancone: erano quasi le 11, ora in cui sarebbe dovuta arrivare la nuova garzona. Lei e i gemelli avevano ideato un piano malvagio per mettere alla prova Emma e testare il suo spirito di adattamento. La rossa scomparve nel retro, portandosi dietro l’orologio, da cui continuò a osservare lo scorrere del tempo.
Puntale e precisa, la porta del negozio si aprì con un tintinnio, lasciando entrare la nuova adepta Weasley. Se dapprima sembrò insicura, abbandonata a se stessa in un negozio deserto, parve riprendersi non appena il suo primo cliente fece il suo ingresso. Aguzzando l’udito, Eloise ne riconobbe la voce: era Jenifer McLoen, Prefetto Corvonero. Tirò un sospiro di sollievo: un Prefetto doveva essere abituato ad avere a che fare con i novellini, sarebbe stata inevitabilmente dotata della pazienza necessaria per quell’esperimento sociale.
Celata dietro la tenda, la giovane Lynch spiava la nuova garzona muoversi tra gli scaffali: quel test si sarebbe rivelato utile anche per capire se la disposizione degli articoli era efficace e comprensibile. Un’occhiata all’orologio le permise di constatare che il tempo dedicato al loro reperimento era stato accettabile.
Nel momento in cui Emma le diede le spalle, Eloise si mosse in avanti silenziosamente, certa che la nuova garzona non si sarebbe accorta della sua presenza.
«E una Gelatina d’Oro ogni cinque Galeoni di spesa!» Strizzò l’occhio alla nuova arrivata, a cui finalmente aveva deciso di palesarsi, e porse la Gelatina al Prefetto. «Ciao, Jen... »
La osservò allontanarsi per qualche istante, attendendo che Emma si riprendesse dall’infarto che probabilmente lei stessa le aveva causato.
«Hai superato la prima prova, direi… Benvenuta ai Tiri Vispi Weasley, Emma!» La rossa si volse verso la ragazzina e allargò le braccia, come a mostrare l’intero negozio. «Io sono Eloise Lynch, sono qui da un bel po’ e mi è capitato di essere Prefetto di Tassorosso… Insomma, se mi cerchi a scuola, dovrai guardare tra i Gialloneri… Vieni!» La portò tra gli scaffali, indicando le aree in cui avevano deciso di dividere gli articoli e i criteri con cui ritrovarli. C’era una logica dietro tutto quanto, benché sarebbe potuta sfuggire a un occhio poco attento.
«Quando passi sotto questo espositore,» Disse, quando furono in prossimità dei Fuochi Forsennati Weasley, «Fai attenzione a non fare rumori troppo forti, ogni tanto partono da soli...» I razzi incastrati nei capelli non erano l’esperienza più piacevole, ecco. «E occhio ai Pagliacci nel Pacchetto, non aprirli mai, altrimenti non si scollano più... »
Risalirono la scaletta che le portava all’area superiore, dove si trovavano gli articoli adatti alla scuola. Il materiale venduto lì dentro si era rivelato utile in numerose occasioni, benché non fosse del tutto ammesso nei corridoi di Hogwarts.
«Allora, cosa ti ha portato ai Tiri Vispi?» La studiò davvero per la prima volta. Indugiò con lo sguardo osservandone gli occhi e i capelli. Sembrava una ragazza sveglia: che fosse all’altezza di ciò di cui i Tiri Vispi Weasley avevano bisogno, l’avrebbe scoperto solo in un secondo momento.

 
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