Il fruscio delle pagine del Profeta era l’unico rumore estraneo all’ordinaria sinfonia generata dagli strumenti dei Tiri Vispi Weasley, i loro oggetti in vendita. Sembrava che gli articoli si agitassero all’interno delle scatole, che desiderassero venirne fuori per raggiungere il prima possibile i loro acquirenti. Eloise stava con il naso immerso nel quotidiano di fiducia - più o meno - alla ricerca di qualche articolo interessante. Alle sue spalle, incorniciato da legno dipinto di un cremisi intenso, stava un articolo ritagliato dallo stesso giornale, che raccontava del successo della festa Be My Double, avvenuta qualche tempo prima.
Quando la Tassorosso aveva trovato l’articolo, scritto dalla penna di Brior che era, all’incirca, il loro migliore cliente, era stata determinata: andava appeso in negozio a promemoria di quel “qualcosa di buono” che avevano realizzato nella loro - sua e di Sophia - carriera di garzone. Ogni volta che alzava gli occhi, Eloise non riusciva a trattenere un sorriso compiaciuto in ricordo dell’evento.
Ora però stava a sguardo basso, la sua attenzione finalmente catturato da un articolo su dei contrabbandieri di artigli di drago che erano stati acciuffati nella zona di Moher, in Irlanda.
Il rumore della porta che si apriva la fece sobbalzare, ma ebbe il tempo di chiudere e riporre il Profeta prima ce la cliente si palesasse davanti al bancone. Era la McLoen, Prefetto Corvonero, incrociata sul campo nella sua unica, gloriosa, sfida a Quidditch.
«Benvenuta ai Tiri Vispi Weasley!» Esclamò, prima che lei potesse elencare gli articoli che le interessavano. Diligente, si diresse verso gli scaffali a recuperare ciò che la sua cliente le aveva chiesto. Tinta leopardata, uh? Ci voleva coraggio, si era detta, ma evidentemente la Corvonero era determinata nei suoi intenti. Probabilmente non sarebbe stata neanche male con un colore del genere in testa.
«Sono 8 Galeoni e… Complimenti per il coraggio!» Dopo aver imbustato il tutto, infilato la Gelatina d’Oro dovuta e recuperato il denaro, porse il sacchetto alla ragazza e la salutò con un sorriso.
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«Vendita per corrispondenza: è questa la strada su cui dobbiamo puntare, c’è tutta una fetta di mercato che fino ad ora abbiamo sottovalutato ma che potrebbe essere decisiva per decollare!» Esclamò Fred, scomparendo nel retro, come se non fosse mai stato lì. Eloise sospirò, sovrappensiero. Era un po’ che si parlava delle nuove prospettive, dei nuovi prodotti e delle innovazioni che i gemelli volevano apportare alla bottega. Lei aveva considerato che gli affari stavano andando bene, che l’affluenza era sempre massiccia, ma i due Weasley erano sempre alla ricerca di nuove modifiche da apportare al mondo Tiri Vispi.
La giovane Lynch aveva iniziato a intuire che era proprio lì la chiave del loro successo: nella capacità di mettersi in gioco, di rinnovarsi sempre, di cambiare e aggiornarsi in funzione dei cambiamenti dei tempi. Era sicura che, fosse stata al posto loro, non avrebbe avuto un gran fiuto per gli affari. Porse il resto al ragazzino che aveva acquistato un Frisbee Zannuto nuovo fiammante e lo seguì con lo sguardo mentre si dirigeva verso la porta.
Lo guardava senza vederlo, concentrata com’era sui suoi pensieri: in quel momento stava realizzando che nessuno dei suoi amici più stretti riceveva articoli via gufo, ma che forse, se la cosa fosse stata pubblicizzata abbastanza, la percentuale sarebbe passata da zero a… qualcosina. Lei stessa pensava che sarebbe stata una prospettiva interessante.
«Oliver, benvenuto!» Esclamò, tornando alla realtà, quando realizzò che il cliente che si stava avvicinando era il Caposcuola Grifondoro. Gli rivolse un cenno del capo alla richiesta e scomparve a sua volta dietro la tenda che poco prima aveva inglobato Fred. La zona era stipata di scatoloni, una pezza temporanea che si era rivelata necessaria quando avevano deciso di riordinare il locale. Ancora non avevano deciso dove piazzare la linea Scudo e per ora giaceva lì, a disposizione dei soli dipendenti.
«Ecco a te... » Fece a Oliver, porgendogli l’involucro morbido. Quando il ragazzo allungò le braccia per prenderlo, lo sguardo di Eloise cadde sull’orologio, che si era scoperto con il movimento.«Sono 20 Galeoni e… bell’orologio!» Aggiunse, indicando il polso del ragazzo. Dopo che ebbe preso il denaro e consegnato il sacchettino contenente le quattro Gelatine d’Oro, le sue labbra si incresparono in un ultimo sorriso. «Grazie per la visita… Ci si vede in giro!»
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«Facciamo le cose in grande questa volta, eh?» Rispose Eloise con un gran sorriso a Oliver. Non era consueto sentirsi richiedere tutti quegli articoli ingombranti in una volta sola. «Non è che stai architettando qualcosa in casa rosso-oro?» Uno sguardo indagatore si dipinse sul volto della Tassa, mentre le sue lentiggini davano origine a un pattern del tutto nuovo a causa della sua espressione. Schivò Sophia – che era accanto a lei, dietro al bancone – e andò alla ricerca di tutti i prodotti richiesti.
Era strano. Di solito i clienti venivano a richiedere qualche gioco divertente come le Trottole Schizzine o i Pagliacci nel Pacchetto, oppure qualche articolo della vastissima gamma delle Merendine Marinare. Era sempre sorprendente vedere quant’era alta la percentuale di adulti – ministeriali e non – che ne faceva uso.
Si ritrovò a pensare che forse era la prima volta che le capitava di vendere uno Specchio Scherzo da parete. Anche se moriva dalla curiosità di scoprire quale uso ne avrebbe fatto Oliver, ma non aveva né la confidenza né la maleducazione tali da domandarglielo.
Tornata al bancone fece un sorriso a Sophia, che era alle prese con un’altra giovane cliente. Era un sabato e i gemelli le avevano abbandonate per una festa di famiglia. Vista la loro lunga esperienza, avevano deciso che poteva essere accettabile abbandonarle al loro destino.
«Bene, eccomi qui. Specchio Scherzo, Piuma, Scherzi Magici e Fuochi…» Lanciò uno sguardo alle spalle del Caposcuola per verificare che la sua supposizione fosse corretta, «Lo Specchio Scherzo da Parete vado a prendertelo nel retro perché non avevamo spazio per esporlo… Abbiamo decisamente troppa roba…»
Ci vollero solo pochi istanti per recuperare quel che stava cercando. Ormai aveva imparato a muoversi così velocemente tra scaffali e scatoloni che sembrava serbare un superpotere. «Bene, c’è tutto. Sono 9 Galeoni e 16 Falci…» Esclamò dopo aver imbustato gli articoli più piccoli. Gli aveva già fatto scivolare la sua Gelatina d’Oro nel sacchetto, ma quando Oliver si mise a insistere con i suoi soliti modi da manuale su quella falce restante, gliene aggiunse un’altra.
«Alla prossima, ci si vede in giro!» E salutandolo con la mano, lo guardò sparire per le strade di Diagon Alley.
Quel badge da miglior garzone non me lo meritò granché... Scusate il ritardo!