Tiri Vispi Weasley

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Fanni
view post Posted on 29/12/2017, 21:44




Vidi i tiri vispi weasley non potevo non entrare così entrai e gli dissi: "ciao ragazzi vorrei avere delle mou mollelingua grazie" e aspettai la loro risposta.
 
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view post Posted on 30/12/2017, 00:26
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entropia.

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Diagon Alley non rientrava quasi mai tra le sue mete predilette, men che meno lo era il negozio per il quale si aggirava da una buona decina di minuti. Benché le fosse capitato di entrarci in più di un'occasione - specialmente nel periodo di maggior fulgore dell'amicizia con Emma -, aveva in qualche modo smesso di visitarlo e trovarvi il diletto di un tempo. Non sapeva dire se dipendesse dal fattore crescita, né se la ragione fosse riconducibile al declino del suo rapporto con l'amica. Sapeva soltanto che perfino quel giorno, nel lanciare una rapida occhiata alla vetrina, aveva esitato a entrarvi ed era stata forte la tentazione di tirare dritto. Non fosse stato per un particolare oggetto esposto in vetrina e per l'utilità che aveva pensato di poter sfruttare, probabilmente avrebbe assecondato quel primissimo istinto votato alla fuga.
Col naso rivolto all'insù, a metà della scala che permetteva l'accesso al soppalco di cianfrusaglie dei Tiri Vispi Weasley, Nieve prese la decisione di effettuare il primo acquisto della sua vita in quel negozio. Una sensazione di disagio le strinse la bocca dello stomaco, quando rifletté sulla possibilità di trovare Emma al bancone. Quando, varcando la soglia, non l'aveva trovata a primo colpo d'occhio, s'era detta di non escludere che la giovane fosse nel magazzino. Perciò, mentre discendeva al piano terra con l'intenzione di raggiungere la cassa, fece una lunga inspirazione e si costrinse a non lasciarsi troppo condizionare da quell'eventualità. Erano abituate ad incrociarsi in dormitorio, in Sala Comune e per i corridoi del castello senza farne un dramma. Che differenza poteva fare un incontro in più rispetto all'ordinario?


«Salve! Sarei interessata all'acquisto di due orecchie oblunghe, un paio di anelli gemelli e una mappa "Il passaggio".» Guardò incerta la figura al di là del bancone, chiedendosi con circospezione se i suoi acquisti potessero lasciar trapelare l'effettiva natura dei suoi intenti. Poi, com'era venuto, quel pensiero l'abbandonò. La risposta non poteva che essere negativa. Mise mano al denaro che portava alla cintola, con l'intento di estrarre il necessario per pagare il conto. «Grazie mille!»


Per ricapitolare:
-Orecchie oblunghe (x2)
-Anelli gemelli (x1)
-Mappa "Il passaggio" (x1)

Mercì! :fru:

EDIT: per stavolta, mi considero già servita.
:flower:


Edited by ~ Nieve Rigos - 3/1/2018, 18:54
 
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view post Posted on 11/1/2018, 11:21
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«Mettilo giù, ti ho visto!» Lo sguardo interdetto dell’elegante strega che stava al bancone si sollevò sul volto di Eloise con un certo disappunto, ma gli occhi della rossa erano fissi altrove, su un punto alle sue spalle. Era evidente che non ce l’aveva con lei, ma questo non le aveva impedito di sorprendersi nel sentire quel tono deciso. «Mi scusi» Affermò in tono sbrigativo, abbandonando la sua postazione al bancone e interrompendo l’acquisto.
Alle spalle della strega, celato da un espositore e uno scaffale, stava un ragazzino dall’aria trasandata, con la tunica sgualcita sui bordi. Muovendosi rapida tra la merce, ben consapevole dove fossero le eventuali trappole, Eloise lo raggiunse. Aveva lo stesso sguardo rigido di sua madre - di tanto in tanto le somiglianze tra loro si acuivano - e non c’era accondiscendenza in lei.
Era da un po’ che osservava quel ragazzino con la coda dell’occhio e, abbastanza certa di averlo visto sfilare delle Mou Mollelingua dal distributore, aveva prestato più attenzione. E adesso, che l’aveva colto in flagrante, poteva permettersi di agire.
Allungò la mano e strappò una manciata di Caramelle dell’Illusione dalle dita di lui, che erano ancora a metà strada tra l’espositore e la tasca interna del mantello. Non soddisfatto dei furtarelli fatti fino ad allora, aveva pure scelto un prodotto sofisticato e costoso. «Verrai aggiunto alla lista nera!» Gli intimò, puntandogli il dito al petto. «E ogni volta che rimetterai piede ai Tiri Vispi verrai colto da un insopportabile prurito. Ora fila via!» Lo fissò andare verso la porta, consapevole che qualche Mou doveva ancora essere con lui. Poco importava: avrebbe avuto la sua punizione, perché la lista di cui aveva parlato esisteva veramente, e gli avrebbe impedito di ripetere il fattaccio.
Tornò al bancone per concludere l’acquisto della strega, da cui ottenne un vago commento sull’atteggiamento del ragazzino, ma che non riuscì a togliersi dalla faccia quell’espressione di disappunto che l’esclamazione di Eloise le aveva provocato.
La cliente successiva era una ragazzina dai capelli scuri e dallo sguardo acceso. Chiedeva una Mou Mollelingua e, ghignando per la coincidenza, la Lynch fu felice di porgergliene una in via legale. «A te, sono cinque Falci!» E sebbene avesse pensato che la coda di clienti in attesa si fosse finalmente conclusa, dovette ricredersi: una nuova cliente si avvicinava rapidamente.
Chioma chiarissima, sguardo altero e figura esile: il Prefetto Grifondoro Nieve Rigos aveva le idee chiare sulle sue richieste, ma questo non le impediva di avere un’espressione incerta segnata in volto. Rispetto all’aria sicura che aveva l’ultima volta che l’aveva incontrata - quando aveva impersonato la Prova Due del Cerimoniale U.P.U.P.A di cui Niah era stata protagonista - sembrava decisamente meno sciolta. Eloise non diede peso a quell’osservazione: complice l’alcol, la musica alta e l’atmosfera di festa, anche lei non poteva dirsi altrettanto… No, niente, lei era Eloise Lynch. «Ciao, te li prendo subito!» sorrise, andando a recuperare gli articoli nei vari espositori, azione che non le occupò più di qualche istante. «La Mappa è abbastanza precisa, ovviamente non c’è tutto, ma il bello è anche questo. E unita alle Orecchie Oblunghe risulterà molto utile.» Ghignò, mentre iniziava a infilare gli articoli nel sacchetto. Lei stessa aveva scoperto - con ricerche costanti - luoghi meravigliosi che neanche si sarebbe aspettata. «Sono 24 Galeoni in tutto...» Ripose la scatolina con gli Anelli dei Gemelli - non senza domandarsi, come il suo solito, a chi fossero destinati - e porse a Nieve il sacchetto con la merce e strizzò l'occhio destro. «All’interno troverai 4 Gelatine d’Oro… Fanne buon uso!»

Non dico che questi acquisti potrebbero, ecco, sì, essermi sfuggiti. Ma insomma. Meglio tardi che mai :fru:

 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 1/2/2018, 17:50





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Elijah Sullivan
14 Anni ☘ Studente☘ 3° Anno ☘ Serpeverde☘ scheda [x]




P
iuttosto che entrare lì dentro, si sarebbe fatto portare a spasso da un centauro. Se qualcuno lo avesse visto, avrebbe negato fino alla morte la sua presenza in quel luogo, ne era sicurissimo. Il punto era che quei “cosi” erano presenti solo in quella sede, almeno così gli avevano detto. Tanto valeva tapparsi il naso e procedere nel modo più rapido possibile. Quando aprì la porta del negozio, era già votato al suicidio. Mai più avrebbe definito quello che c’era in Sala Grande con il termine di baraonda. Quello che c’era in quel negozio rasentava la fine del mondo, nell’accezione negativa del termine. Elijah si guardò intorno con un senso di nausea crescente. Non esisteva un punto di quel negozio che non fosse stato ottimizzato per mettere la merce in mostra, e non ce n’era proprio bisogno perché quella roba balzava agli occhi da sola. Era tutto un susseguirsi di bidoni, scaffali su tre piani, pieni zeppi di roba. La cosa più assurda erano gli espositori che facevano a gara per essere uno più atroce dell’altro. E tutto questo alla prima occhiata. Se solo avesse azzardato una seconda, sarebbe passato per uno che stava provando le pasticche vomitose, e con ottimi risultati.
Fece un respiro a pieni polmoni, come quelli che si fanno prima di un tuffo e si diresse a passo sicuro verso il bancone dove, era certo, avrebbe trovato uno dei commessi. Beh, diciamo che quella era la speranza.
- Ciao, scusami – si rivolse ad una delle commesse – Vorrei comprare un Drago d’Artificio, per favore.
Avrebbe potuto anche cercarselo da solo sugli scaffali, ma era sicurissimo che sarebbe morto ben prima di arrivare alla meta.


PS: 126 ☘ PC: 70 ☘ PM: 70 ☘ EXP: 9


 
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view post Posted on 3/2/2018, 19:20
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Ocean eyes.

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Il freddo continuava ad attanagliarle la pelle, entrandole nelle ossa. La nebbia stava pian piano svanendo e la colorata via, iniziava lentamente a prendere vita. La seconda tappa di quella giornata, dopo la cupa Nocturn Alley, era il famoso negozio dei gemelli Weasley; con passo svelto si fece largo tra i passanti e giunta davanti all’entrata bizzarra, spinse la porta varcando la soglia. Il vivace negozio, dai colori accesi, esponeva al suo interno articoli bizzarri disposti su tre piani e la confusione faceva da regina. Megan osservava curiosa l’ambiente, quando riconobbe Elijah poco più avanti.
 «Elijah? Non ti facevo tipo da questi posti.»
 Un mezzo sorriso accompagnò quella frase, era certa che si ricordasse perfettamente chi fosse. Si avvicinò al bancone affiancando il Serpeverde, poggiando le mani sul legno «Buongiorno Eloise, per me invece una coppia di Anelli dei Gemelli. Li ho visti lì esposti.» sorrise alla ragazza, voltandosi poi verso il giovane «Tu non hai visto niente, mi raccomado… umh!» esclamò alzando le sopracciglia e curvando le labbra in un mezzo sorriso. «E’possibile avere un pacchetto regalo?» chiese posando di nuovo lo sguardo sulla Tassorosso.
 Quell’acquisto doveva essere una sorpresa e sperava di riuscire a rendere felice il destinatario.




1x Anelli dei Gemelli


Elijah che piacere incontrarti! :ihih:
 
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view post Posted on 8/2/2018, 11:55
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entropia.

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Le avevano chiesto di recarsi a Diagon Alley ché era appena tornata da Safarà. Con espressione stravolta, si era limitata ad ascoltare le sommarie spiegazioni di Oliver e ad afferrare il foglio ove le aveva lasciato qualche appunto. In verità, dopo aver assorbito l'informazione circa la destinazione di quell'imminente viaggio, Nieve si era concessa di liberare un attimo la mente perché andasse altrove. Dunque, non aveva prestato attenzione alla natura dell'acquisto che le era stato commissionato. Tutto ciò cui era riuscita a pensare aveva a che vedere con il riposo che si sarebbe concessa lungo il tragitto, recuperando le ore di sonno perdute a causa di incubi e impegni.
Quando giunse all'ingresso dei Tiri Vispi Weasley, aveva il borsello datole dal Caposcuola appuntato alla cintola e l'espressione indecifrabile di chi non ha ancora preso coscienza del luogo in cui si trova e, soprattutto, del perché. Fece il suo ingresso nel negozio con aria confusa: il sonnellino al quale si era abbandonata durante il percorso in locomotiva le aveva lasciato addosso una sensazione di vago stordimento che faticava a togliersi di dosso. Gettando una rapida occhiata al foglio che stringeva tra le dita, fu costretta ad arrestarsi e a sbarrare gli occhi nel leggere le poche parole vergate sulle superficie della carta.


«Ma che..?»

Nove filtri d'amore? Che diavolo voleva dire? Diede un colpo di tosse per schiarirsi la voce, mentre la portata dell'informazione le planava addosso con un misto di incredulità e divertimento. Quante erano le probabilità che pensassero male di lei e temessero per l'incolumità emotiva di nove ignari ragazzi a scuola? Scosse il capo, accostandosi al bancone con gli zigomi lievemente velati di rosso.

«Salve,» fece con aria cordiale. Era sul punto di trasmettere a voce l'ordine, quando decise di optare per un metodo più moderato. Fece scivolare il foglio di carta sulla superficie di legno in direzione del garzone, prima di mettere mano al borsello per estrarre l'equivalente in galeoni che le fosse stato comunicato come saldo complessivo. «Se fosse così gentile da impacchettarli in modo tale che resistano al viaggio di ritorno, gliene sarei molto grata.»


9 fiale di Filtro d'Amore.
E' un acquisto di casata. :fru:

E scusami per il ritardo, Nihi!
 
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view post Posted on 8/2/2018, 23:34
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69y1LBVAvventure rocambolesche, costellate di esplosioni e colori, erano all’ordine del giorno ai Tiri Vispi Weasley. La clientela abituale era talmente assuefatta a quel caos che aveva imparato a destreggiarsi in mezzo ai pericoli per recuperare la merce interessante. I volti nuovi, però, non erano pochi, e il più delle volte accoglievano con entusiasmo quelle manifestazioni incontenibili di magia; più raramente capitava di trovare espressioni terrorizzate, intimorite o schifate, esattamente come quella dipinta sul volto del cliente in avvicinamento.
Nonostante i tentativi di assumere un’aria incoraggiante da parte di Eloise, sembrava che quel ragazzino - uno studente di Hogwarts, ne era certa - non riuscisse proprio a combattere quel disagio. E per quanto lei ci potesse provare, a dimostrargli quanto era bello l’imprevisto (elemento che ai Tiri regnava sovrano) neanche lei riusciva a trovare nulla di incoraggiante nella pila di Paludi Portatili che stava per capitombolargli addosso.
Lui non le aveva notate, né avrebbe potuto farci caso, visto che ogni cosa in quella bottega sembrava in procinto di cadere, ma la commessa aveva un’idea ben precisa di cosa dovesse stare dove e di quando le vite dei clienti fossero a repentaglio. E quello era uno di quei casi.
Gli occhi della rossa saettarono rapidamente dalla pila di oggetti al volto del ragazzo, e viceversa, mentre la sua mente lavorava veloce per cercare di salvargli la vita. «Wingardium Leviosa!» Con un rapido svolazzo di bacchetta le scatole contenenti le paludi presero a levitare in aria, come se d’improvviso quell’area della stanza fosse stata privata di atmosfera. Accompagnandole con lievi gesti delle mani, Eloise le fece atterrare morbidamente a terra. Forse quel ragazzo non avrebbe perso la vita, ma non c’erano dubbi nel rischio di diventare un degno erede di Shrek.
«Hai rischiato grosso!» Esclamò con un sorriso smagliante. «Vado a prendertelo subito...» Si dileguò in un soffio, pensando che - se la sofferenza fosse finita presto - forse sarebbe ritornato.
Una volta recuperato l’articolo richiesto (era una vera bomba, molesta a livelli notevoli e non meno ingombrante), tornò al bancone, notando solo in quel momento che una nuova presenza si era avvicinata. «Ciao...» Le ci volle un istante per accedere al comparto di memoria in cui il suo nome era stato salvato, ma presto le immagini di una serata di qualche tempo prima tornarono a farle visita. «Megan! Finisco lui e poi sono da te!» Le sorrise, incoraggiante, ripensando al loro bizzarro incontro.
«Ovviamente non voglio farti fuori...» Disse a bassa voce al ragazzino sconcertato. “Finisco lui” poteva essere fraintendibile. «Sono 5 Galeoni, e una Gelatina d’Oro a te, buone esplosioni!» E, dopo aver ascoltato la richiesta della Corvonero, andò verso il punto che aveva indicato, consapevole che sì, era lì che si trovavano gli Anelli dei Gemelli.
Era buffo come gli ultimi clienti dei Tiri Vipi fossero stati capaci di rievocarle il Ballo di Luna a più riprese. Ogni volta, fiotti di sensazioni a cui non sapeva dare un nome tornavano a farle visita, complice il mistero che aveva avvolto il suo Re e le implicazioni che derivavano dalla sua assenza.
«A te! Cinque Galeoni, e una Gelatina d’Oro!» Ancora una volta, si chiese a chi sarebbe stata destinata l’altra metà della coppia. A un’amica, magari proprio quella Danielle? A una sorella? Al suo ragazzo? Le piaceva pensare che la sua amicizia con Danielle fosse abbastanza solida da portarle a condividere quel “patto”, e scommise con se stessa su quell’opzione. Consegnò la merce ben impacchettata alla ragazza e la osservò allontanarsi.
Non era passato molto quando una nuova cliente si avvicinò al bancone. Se Eloise non avesse visto quell’aria incredula sul viso della Rigos, forse ne avrebbe assunto una ancora più marcata. Eppure, la richiesta la divertiva.
Imballare quelle nove boccette fu una bella impresa, ma il risultato finale - una scatola di legno piena di paglietta che, a un occhio distratto, sarebbe sembrata quella di un vino pregiato - non era niente male. «Non darci troppo dentro, mi raccomando!» Ghignò e, dopo aver incassato i 27 Galeoni e consegnato le cinque Gelatine d’Oro, salutò il Prefetto Tassorosso con un cenno del capo.
Nel momento in cui rimase sola nel negozio si prese un momento per pensare. Era un po’ che meditava di saccheggiare gli articoli che reputava migliori, di farsi un tesoretto ad hoc per ogni evenienza, e dopo che la gita al Wizard Store aveva dato il via agli acquisti, Eloise aveva deciso di non trattenersi. Aveva fin troppi risparmi.
Raccolse Polvere Buiopesto, Frisbee Zannuti, caramelle varie e una marea di altra roba. L’obiettivo era di non perdersi nulla e non dimenticare di mettere i soldi in cassa e prendere le Gelatine che le spettavano: portarlo a termine non fu poi così difficile.

Scusate il ritardo, c'è stato un disguido di turni! Siete serviti, tornate a trovarci ♡
Eloise compra:
Frisbee Zannuto - 1
Palude Portatile Grande - 1
Polvere Buiopesto Peruviana - 1
Pasticcetti Svenevoli - 1
Caramella d’Illusione - 3
Sognisvegli Brevettati - 1
Orecchie Oblunghe - 1
Puzzalinfa -1
Mantello Scudo Terza Classe - 1
Detonatori Abbindolanti - 2



Edited by Nih . - 9/2/2018, 00:04
 
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view post Posted on 10/4/2018, 12:42
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss


Aiden Weiss riteneva la primavera alquanto strana, sebbene fosse nato proprio a Maggio, eppure la trovata lo stesso alquanto bizzarra. Solitamente si diceva che fosse la stagione degli amori, lui invece la definiva la stagione degli ormoni impazziti.
Deciso più che mai ad evitare le donne oltre i vent’anni a causa di svariate ragioni, l’Auror aveva tentato di trovare rifugio al pub più rinomato di Hogsmeade per mimetizzarsi in mezzo ai cosidetti uomini non più appetibili a causa della loro veneranda età. Sarebbe volentieri rimasto nel locale se non fosse che non aveva trovato la sua giovane conoscente dai capelli biondi al bancone, ma aveva saputo dalla collega di quest’ultima che si era presa una giornata libera per festeggiare il compleanno.
Il cervello dell’Auror, ormai incapace di capire cosa fosse un compleanno, oltre che all’eccessiva aria primaverile che gli mandava in pappa la materia grigia, pensò con stupore: La Armstrong ha un compleanno?
Grattandosi una tempia con aria pensierosa, il fulvo - infine - optò per una veloce campatina a Diagon Alley, dove avrebbe svolto un acquisto lampo per la ragazza di Serpeverde. Un compleanno era un compleanno, sebbene lui odiasse il proprio, ma almeno si sarebbe mostrato carino e cortese verso la ragazza di Elijah.
Si concentrò e decretò che la meta da raggiungere fosse il negozio di scherzi, i Tiri Vispi Weasley, dove sperava di trovare qualcosa che potesse tornare utile sia a Sophie che a Elijah, dopotutto poteva sfruttare la sua totale ignoranza circa il compleanno del ragazzo e quindi prendere due piccioni con una fava. E il ragionamento non faceva una piega!
Apparve proprio davanti all’ingresso e si sistemò sul naso i suoi occhiali da sole, un paio di Rayban neri con delle lenti dorate, per poi entrare con uno dei suoi fantastici sorrisi. Trasse un profondo respiro che trovò gratificante nel appurare che almeno lì dentro c’era un odore migliore e meno primaverile. In un certo senso si sentì a proprio agio, il che migliorò nettamente il proprio umore.
Con passo leggero e calmo, Aiden si avvicinò alla prima commessa che riuscì a notare. «Buongiorno, Miss!» fece in tono allegro e gioviale. «Dunque, mi chiedevo se tra i modelli di Anelli Gemelli ne avete anche di argentati con qualche rifinitura verde. Ovviamente sarebbe un regalo! Di compleanno, per la precisione! E anche se faccio pietà e misericordia perché - secondo il modesto parere dei più - sono un povero individuo di sesso maschile, sento che questa volta avrò fatto una scelta con i fiocchi!»
Fissò la commessa con un misto tra il divertimento e l’imbarazzo, il tutto accompagnato da un occhiolino complice e scherzoso. Infilò una mano nella tasca dei jeans e preparò i Galeoni per concludere l’acquisto.


Ricapitolando: 1 x Anelli Gemelli :fru:

 
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view post Posted on 15/4/2018, 19:36
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69y1LBVL’aria di primavera si era fatta strada nei polmoni di ogni abitante di Diagon Alley con una decisione prorompente. Per la gioia degli allergici, al di fuori di Londra l’atmosfera era satura del profumo dei fiori, della terra umida e della vegetazione rigogliosa. Non che la pioggia non si facesse vedere: eppure, per quanto grigio fosse il clima nel Regno Unito, il cambiamento era notevole.
Eloise andava d’accordo con quel periodo dell’anno: amava il colore verde e non c’era momento più propizio per vedersi circondati da piante verdeggianti. E per questa ragione aveva voluto insistere con i gemelli affinché mettessero qualche piantina in negozio, sul bancone. L’unica soddisfazione che era riuscita a ottenere era una Mimbulus Mimbletonia, e solo perché “si abbina con il resto dei nostri prodotti”.
In linea di massima, il negozio era immutabile e perennemente mutevole in tutti i periodi dell’anno. Più di un oggetto, laggiù, era semi-senziente, e non c’era da stupirsi se la disposizione fosse così differente da un giorno all’altro. Tuttavia, l’impatto multicolore e caotico era un tratto distintivo e costante: tutti, anche se venivano lì una volta a settimana, dovevano essere un po’ disorientati.
Stava finendo di servire un signore dall’aria goffa, che aveva qualche problema con la sua collezione di Frisbee Zannuti e chiedeva consigli, quando con la coda dell’occhio colse il movimento della porta e il conseguente ingresso di un giovane disinvolto e fulvo dall’aria familiare. «La teoria sulla Pozione della Pietrificazione non vale uno Zellino bucato!» Esclamò con veemenza, rivolta all'uomo, cercando di tagliare corto. «I Frisbee Zannuti nascono per essere molesti, e il modo migliore per tenerli quando non li usa è metterli in gabbia. Non sono note altre tecniche, non ufficialmente, almeno… Può usare degli incanti, ma non saranno permanenti.» L’uomo era abbastanza affranto, e i segni sulle sue braccia dimostravano che se l’era vista brutta, con quei cosi.
Eloise prese i soldi con una punta di dispiacere, impossibilitata a fare altro per quel signore. Mentre si allontanava, lo seguì con lo sguardo, domandandosi se avrebbe potuto fare di più, ma sapendo, in fondo, che la risposta era negativa.
Fu per questo che nel momento in cui il giovane fulvo si fu avvicinato al bancone Eloise era ancora persa nei suoi pensieri. «Aiden l’Auror, ciao!» Tirò leggermente su il mento, sorridendogli. Prima e dopo Atene non le era mai capitato di incontrarlo, e fu sorpresa della sua presenza in un contesto così differente da Gerusalemme. «Abbiamo gli Anelli, ma i colori sono quelli di Tiri Vispi e non c’è possibilità di scelta...» Si sporse oltre il bancone, verso un espositore vicino, per mostrargli l’articolo. «Come vedi, sono opachi, uno va lievemente verso il viola, l’altro verso l’arancione. Nulla di troppo impegnativo, però.» Dopo aver appurato che il ragazzo fosse convinto dall’acquisto, Eloise mise la scatoletta al centro del bancone. «Sono cinque Galeoni, e se vuoi ti faccio un pacchetto!» Non ci vollero più di un paio di colpi di bacchetta per ottenere l’effetto desiderato: la scatoletta adesso era avvolta da una carta opaca e verde, la cui superficie era animata con dei brillantini che scendevano dal centro del pacchetto - dove stava il fiocco argentato - verso il fondo, in un flusso costante.
Presi i cinque Galeoni, Eloise consegnò il pacchetto imbustato e una Gelatina d’Oro ad Aiden. «A te! Allora buon compleanno al fortunato… E torna presto!»



Aggiornato.
 
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view post Posted on 22/5/2018, 21:34
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Andare a Diagon Alley significava fare commissioni. Quella mattina aveva passato un'ora e mezza da Madam Malkin's per un paio di vestiti nuovi. Con le shopper del negozio di vestiti appese al braccio si stava dirigendo verso il Paiolo quando, passando davanti al negozio dei Weasley, si fermò davanti alla vetrina. In una cesta c'erano dei batuffoli pelosi con gli occhierti tondi in stile cartoon. Erano così teneri che rimase a guardarli per diversi minuti. Alla fine decise di comprarne uno. Entrare in quel negozio era come entrare in un mondo a parte, c'era un'atmosfera magica e gioiosa che faceva sorridere anche il mago piu musone del mondo.
Presa la Puffola dal pelo viola iniziò a vagare tra quelle meraviglie

*Questo lo voglio. Quello mi potrebbe servire* In men che non si dica aveva raccattato tante di quelle cose che non riusciva più a tenerle: scacchi, oreccgie oblunghe, un libro, una ricordella, un cancella lividi, c'era persino una mappa.
Prima di svaligiare l'intero negozio decise che era meglio dirigersi alla cassa.

-Metta tutto in un'unica busta; tranne la Puffola, quella a parte- raccomandó alla commessa.



Nel dettaglio:
1 sacchetto di Polvere Buiopesto
Scacchi di cristallo
Libro: centomila scherzi Fred e George
1 Puffola pigmea viola
Mappa "il passaggio"
1 paio di orecchie oblunghe
1 cancella lividi istantaneo
1 ricordella potenziata

Dovrebbero essere 45 Galeoni
 
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view post Posted on 25/5/2018, 15:15
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69y1LBVSeduta sul bancone, regina indiscussa di un negozio irrimediabilmente vuoto, Eloise se ne stava con la schiena reclinata, la piena attenzione concentrata su ciò che teneva sulle gambe. Si trattava di una copia del Profeta di qualche tempo prima, che già aveva attirato la sua attenzione, ma che non aveva ancora avuto occasione di approfondire.
Il suo sguardo aveva indugiato per qualche istante sull’inserzione di un ristorante chiamato Himiko’s Taste, “cucina asiatica dal sapore magico”, incuriosito dai piatti dall’aria esotica e accattivante. Non era mai stata nella zona più poliedrica di Londra e non aveva idea che lì, nel bel mezzo di negozi e ristoranti Babbani, si celassero locali dedicati al mondo magico.
Ruotando lievemente la testa, spostò la sua attenzione verso il testo fitto e l’immagine animata che mostrava dipendenti del Ministero indaffarati a spegnere un incendio apparentemente indomabile, a spostare barelle e a liberare la strada dai detriti. L’intera prima pagina era stata dedicata alla medesima notizia - “Le fiamme divorano la pace”, titolava - ed Eloise aveva avuto modo di leggerla solamente per sommi capi. Ora, in una mattinata insolitamente tranquilla, aveva deciso di approfondirla.
Era rimasta immersa nella lettura per una buona decina di minuti, memorizzando le informazioni riportate: l’articolo descriveva come gli eventi erano degenerati, citava le vittime, riportava le sorti del colpevole - Raven Shinretsu, attualmente in libertà - e non si esimeva dal riportare i complotti più vari circa i responsabili dell'accaduto. Eloise, che aveva letto con attenzione, era al corrente del fatto che l’ex docente di Volo fosse ricercato (avrebbe dovuto essere cieca per non vedere i manifesti sparsi ovunque nel mondo magico, e non solo), ma solo ora comprendeva la complessità della faccenda e le implicazioni secondarie, come la carica di Preside passata a Peverell.
Imbambolata sulla firma del Direttore del Profeta, Seraphinus Bagley, era rimasta a riflettere su ciò che poteva aver spinto Shinretsu a quegli orribili atti per un bel po’, senza accorgersi di non essere più sola in negozio. Fu solo quando udì lo squittio dolce di una Puffola Pigmea più vicina del previsto che sollevò il capo e si rese conto che una cliente attendeva la sua attenzione.
«Trhesy!» Ripiegò rapidamente il Profeta, scendendo dal bancone con un balzello. «Che bello vederti, è tempo di shopping?» Ghignò, alludendo alle borse. Lei e l’altra Tassina non avevano un grande confidenza, ma era già capitato di scambiare qualche parola. In tutte le occasioni, Eloise aveva trovato quei colloqui estremamente proficui: era questo l’effetto dell’avere a che fare con gli studenti più grandi. «Sono 45 Galeoni per me, i tuoi articoli e 9 Gelatine d’Oro per te!»
Una volta che Thresy fu uscita, Eloise riaprì la Gazzetta, appoggiando i gomiti sul bancone. Mancava poco alle 11 e presto sarebbe dovuto arrivare il nuovo commesso dei Tiri Vispi, sostituto di Emma. Dopo aver scoccato uno sguardo rapido alla porta, la rossa tornò a immergersi nella lettura, curiosa di scoprire ciò che il Mondo Magico aveva da dire circa gli avvenimenti inaspettati avvenuti negli ultimi tempi.

 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 16/6/2018, 20:28





Ed eccolo lì, di nuovo in quel negozio. Ci credete? Dove l'incredibile diventa reale, Elijah Sullivan varcava l'entrata dei Tiri Vispi, ma stavolta faceva meno effetto. Doveva ammetterlo.
Anche in questo caso aveva le idee chiare e non aveva intenzione di trattenersi più di tanto. Doveva solo fare un regalo, un regalo speciale. Era uno di quei regali che sostituiscono le parole e tutto il contorno che non vi sto a dire.
Si guardò intorno con curiosità, forse più della prima volta che c'era stato. Si fermò vicino ad uno scaffale e fece una smorfia disgustato dopo aver letto l'etichetta : Filtro d'amore Tumistreghi.
Ma sul serio c'erano dei disperati che ricorrevano a certi mezzucci per dare un bacio ad un ragazzo o ad una ragazza? Cosa c'era di bello in una finzione? Si strinse nelle spalle perplesso. Lui mai e poi mai avrebbe comprato una cosa del genere e avrebbe odiato a vita chiunque avesse osato propinargli quella porcheria. Era meglio non pensarci.
Si avvicinò al bancone - Buongiorno, per favore vorrei acquistare gli Anelli Gemelli. Uno lo prendo io subito, l'altro vorrei regalarlo quindi Le sarei grato se potesse farmi un pacchetto. Grazie mille.


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Anelli Gemelli ( x 1 )
 
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view post Posted on 25/6/2018, 09:59
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Tiri Vispi Weasley!
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e il mio mondo fosse stato normale come tutti gli altri forse non avrei deciso di andare a lavorare lì, in quel piccolo negozietto a Diagon Alley, i Tiri Vispi Weasley. Il mio primo giorno come cassiera lì iniziò malissimo, ero in ritardo, come mio solito.
"Francis diamine però fai sempre tardi, riuscirai una volta, solo una, ad essere puntuale?"
Corsi giù per le scale del castello di Hogwarts, rischiando di inciampare più e più volte, raggiunsi la porta ed uscii direzione Diagon Alley.
Avevo visitato poche volte quel piccolo paesino, Diagon Alley fu la mia meta prima di raggiungere per sette anni Hogwarts.

"E ora cerchiamo il negozio dove d....."
La mia attenzione fu subito catturata da un piccolo negozietto all'angolo, l'entrata di color arancio, un bel omino dai capelli rossi che salutava togliendosi il cappello e una scritta che annunciava quello che io cercavo, i Tiri Vispi Weasley.
"Buongiorno!"
Esclamai entrando nel negozio. Il ritardo sembrava essere aumentato ancora di più, si perchè già c'era un altro ragazzo lì ad attendere qualcosa. *speriamo che non mi abbia fregato il posto di lavoro* pensai tra me e me. vedere Elijah lì non mi fece pensare a qualche acquisto ma al fatto di aver risposto anch'egli all'annuncio di lavoro e essersi presentato prima di me quel giorno.
Non sapevo come comportarmi e allora mi misi in fila dietro il prefetto della casata verde argento, così da non destare sospetti e, in caso che Elijah fosse il nuovo commesso, avrei cercato di sviare ordinando qualcosa tra la roba da comprare.






Edited by Francis. - 25/6/2018, 11:22
 
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view post Posted on 25/6/2018, 11:10
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69y1LBVImmersa nella lettura di quell’articolo del Profeta, Eloise aveva scoperto sfaccettature impreviste nel racconto di quanto accaduto alla Congrega dei Saggi Duellanti. Bagley, il direttore del quotidiano, non era andato per il sottile, ma aveva esposto con chiarezza - e non senza speculazioni - l’elenco delle vittime, le responsabilità di chi aveva il compito di intervenire e le conseguenze per il Mondo Magico e Babbano. Con le sopracciglia aggrottate e il muso concentrato, la rossa cercava di fare ordine nei pensieri e nei ricordi. Era estremamente complesso far collimare l’immagine che aveva di Raven Shinretsu, professore di Volo che le aveva insegnato ogni cosa sulla Gelbsturm e aveva affinato le sue nozioni riguardanti il Quidditch, e l’uomo che aveva iniziato una rivolta all’interno della stessa Hogwarts. E quei fatti recenti, così gravi e così imprevisti, non avevano certo l’aria di essere un epilogo.
Sospirò preoccupata, accorgendosi solo in quel momento che un cliente stava spostando la sua attenzione dai Filtri d’Amore al bancone. Avrebbe volentieri replicato l’agguato del loro ultimo incontro, ma il tempismo non le era stato favorevole. «Non mi diventerai un cliente affezionato, eh, Sullivan?» Ghignò divertita, accorgendosi solo in quel momento che il suo atteggiamento verso il negozio pareva leggermente migliorato.
Che sia...?- Un pensiero improvviso la colpì, facendole balzare il cuore in gola: che fosse lui l’atteso nuovo commesso di Tiri Vispi Weasley? Che avesse richiesto il posto per far cedere il negozio dall’interno? I suoi occhi si dilatarono leggermente a quell’idea, conscia che sarebbe stato estremamente sconveniente dover collaborare con qualcuno che non si trovava a suo agio sul luogo di lavoro. Al sopraggiungere della sua richiesta, però, i nervi le si rilassarono e ogni cosa riprese il suo posto nel mondo.
Si sporse verso l’espositore degli Anelli Gemelli - uno degli articoli più richiesti del loro inventario - arsa dalla curiosità di sapere a chi fosse destinato quello da impacchettare. Sapeva esageratamente poco di Sullivan, ma a giudicare dal fare spigliato e dai modi strafottenti, non si sarebbe sorpresa a scoprire che l’Anello fosse destinato a una ragazza. Puntò la scommessa con se stessa, tacendola all’ignaro pubblico, e tornò davanti al Serpeverde appoggiando la scatolina sulla pagina di Profeta che ancora le stava davanti.
Un acceso “buongiornissimo” aveva raggiunto le sue orecchie, ed Eloise si sporse verso destra per vedere ciò che le spalle del Prefetto celavano: un ragazzino dal ciuffo sbarazzino e dallo sguardo curioso stava lì dietro, in paziente attesa. «Buongiorno a te...» Rispose la rossa prima di tornare a raddrizzare la schiena. Stando alla descrizione fatta dai Gemelli, doveva essere lui il nuovo commesso designato: le avevano riferito che fosse uno con “una giusta dose di curiosità, spregiudicatezza e senso del divertimento”. Si fidava dei suoi datori di lavoro, e avrebbe cercato di fare del suo meglio per accoglierlo. Cominciando dal tenerlo sulle spine.
Dopo aver rimosso uno dei due Anelli dalla scatolina, e dopo averlo porto ad Elijah, le fu sufficiente un colpo di bacchetta per impacchettare il regalo (il Kit per pacchi regalo di cui disponeva era una vera forza). «Sono cinque Galeoni, e una Gelatina d’Oro per te.» Concluse la transazione rivolgendo al Serpeverde un cenno del capo.
Non appena si fu allontanato, Eloise rivolse la sua attenzione al ragazzino, ponderando quale fosse il miglior modo per incalzarlo. «Se la mia lettura delle stelle è stata corretta, tu dovresti essere il nuovo commesso. Sentiamo... Qual è il tuo articolo dei Tiri Vispi preferito?» Gli sorrise affabile. Pur sapendo che ormai il lavoro era suo, e che lei non avrebbe potuto modificare nulla a riguardo, era curiosa di scoprire come si ponesse rispetto al negozio di scherzi più moderno di tutto il Mondo Magico.



Sully, perdona il ritardo! Vedi tu se intervenire ancora o chiuderla qui, comunque puoi considerarti libero et servito.
 
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view post Posted on 26/6/2018, 11:09
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utto quello che stava succedendo in quel momento intorno a me non importava, ero preso dal guardare tutto ciò che il piccolo negozio di scherzi mostrava. Piccolo era per dire, all'interno era enorme, con una scala al centro che portava al piano di sopra dove altri oggetti, o meglio dire scherzi, erano lì esposti. La mia attenzione fu ritrovata solo nel momento in cui il prefetto Serpeverde si allontanò dal bancone dove era stato servito. Lo guardai andare via, in un primo momento non capii, il mio cervello era troppo preso dal negozio e tutti quei bei colori che conteneva per poi agitare la mano in segno di saluto felice di vederlo andare via.
"Alla prossima Sullivan"
Salutai il giovane tornando finalmente sulla terra ferma, guardai la signorina davanti a me, capelli rossi, occhi verdi e quelle lentiggini sulle guance, forse l'avevo incrociata qualche volta per il castello ma non mi ero mai soffermato a chiederle chi fosse o cosa facesse.
Ascoltai la sua domanda, un articolo preferito dei Tiri Vispi, e ciò iniziò quasi a mandarmi in confusione. Il mio passato era stato caratterizzato da quei piccoli scherzi venduti lì in quel negozio, li facevo a chiunque e cercavo ad ogni Natale di farmene regalare un paio dalla mia governante.

"Allora" esclamai girandomi intorno in cerca di un articolo che mi facesse tornare in mente quei giorni e qualche scherzo finito in modo assurdo.
"Quel cannocchiale lì."
Indicai quell'oggetto che si trovava lì, alla mia destra, con quel cannocchiale da piccolo ero riuscito a creare più lividi di qualsiasi altra cosa. La scusa era sempre la solita, mostrare quanto fosse lungo per poi alla massima estensione tirare un pugno sull'occhio del malcapitato.
Ritornai, in quel momento però, al ragazzo che aveva abbandonato il negozio da poco, volevo saperne di più e capire se la mia idea che lui stesse per fregarmi il posto era esatta.

"Ma il prefetto è andato vià perchè non all'altezza del lavoro?"
Ricordai in quel momento di aver notato un pacchetto tra le sue mani e allora il mio piccolo cervello pensò un'alternativa.
"E quel piccolo pacchetto era un premio di consolazione?
All'inizio gli viene chiesto il proprio oggetto preferito e poi quando si vede che non si è capaci per questo lavoro, come premio di consolazione, gli viene regalato l'oggetto da lui scelto?"

Il mio cervello non prendeva il largo no, navigava in un oceano su una piccola zattera facendosi mille idee e non riuscendo mai nella più semplice, un cliente del negozio.



 
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